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  • TRE MINISTRI ITALO-CANADESI

    TRE MINISTRI ITALO-CANADESI

    In tutto 38 Ministri, tanti volti noti e qualche matricola. Rispettata la parità di genere.
    Dieci i Ministri eletti in Québec, tre gli Italo-Canadesi riconfermati

    Mendicino alla Sicurezza Pubblica, Tassi ai Servizi Pubblici e Lametti alla Giustizia

    OTTAWA – Finalmente il Canada ha un nuovo governo. Dopo il voto del 20 settembre, il Primo Ministro Justin Trudeau ha annunciato il nuovo esecutivo, il terzo liberale di fila, il secondo consecutivo di minoranza (in Parlamento la maggioranza sarà solo relativa, non assoluta). Il rito del giuramento si è tenuto il 26 ottobre scorso, quasi un mese dopo, a Rideau Hall, la residenza ufficiale della Governatrice generale May Simon. Il Parlamento, invece, riaprirà solo lunedì 22 novembre.  In tutto 38 Ministri: 19 donne e 19 uomini, tanti volti noti e qualche matricola. Rispettata la parità di genere. Dieci i Ministri eletti in Québec, tre gli Italo-Canadesi riconfermati. Rispetto alla precedente squadra di governo, solo sette sono i Ministri che hanno conservato l’incarico assunto nel corso della precedente legislatura. Trudeau ha riconfermato il suo braccio destro, Chrystia Freeland, che ha assunto il doppio incarico di Vice Primo Ministro e Ministro delle Finanze. Importante conferma anche per l’italocanadese David Lametti nel delicato ruolo di Procuratore Generale e Ministro della Giustizia. Restano al governo, ma con incarichi diversi, altri due esponenti della Comunità Italo-Canadese: Filomena Tassi è stata nominata Ministro dei Servizi Pubblici, mentre Marco Mendicino lascia l’Immigrazione e passa alla Pubblica Sicurezza, un dicastero le cui competenze sono state divise con il neonato Ministero della Preparazione contro le Emergenze, sotto la responsabilità di Bill Blair. Una delle nomine più importanti è quella di Mélanie Joly, promossa a Ministro degli Affari Esteri, dopo essere stata responsabile dello Sviluppo Economico e delle Lingue Ufficiali. Premiata per il suo lavoro encomiabile in Québec nel corso dell’ultima campagna elettorale. La Joly prende il posto di Marc Garneau, che è sempre stato membro del gabinetto, dal ritorno al potere dei liberali nel 2015. L’ex astronauta potrebbe ricevere un incarico diplomatico, secondo quanto si vocifera a Parliament Hill. Anita Anand, ex Ministro dei servizi pubblici e dell’approvvigionamento, che si è distinta nella pianificazione dell’acquisto di vaccini contro il COVID-19, è stata nominata alla Difesa, in sostituzione di Harjit Sajjan, che è passata allo Sviluppo Internazionale. La Sajjan era finita al centro delle polemiche dallo scorso febbraio, per il modo in cui ha gestito lo scandalo delle molestie sessuali che vede coinvolto l’esercito canadese. La Anand, dal canto suo, è la seconda donna a ricoprire la carica, dopo la conservatrice Kim Campbell nel 1993. Steven Guilbeault, che ha fatto il salto in politica nel 2019, dopo una lunga carriera come attivista ambientale, eredita la carica di Ministro dell’Ambiente e dei Cambiamenti Climatici, sostituendo Jonathan Wilkinson, ‘retrocesso’ alle Risorse naturali. Pablo Rodriguez, che mantiene il suo ruolo di Luogotenente liberale del Québec, sostituisce Guilbeault come Ministro del Patrimonio canadese, carica che ha ricoperto per più di un anno durante il primo mandato di Trudeau. La funzione di capogruppo alla Camera, che Rodriguez ha svolto prima delle elezioni, viene assunta da Mark Holland. Un altro cambiamento degno di nota: Jean-Yves Duclos passa dal Ministero del Tesoro alla Sanità, sostituendo Patty Hajdu, che diventa Ministro dei Servizi per gli Aborigeni. Il Ministro eletto in Québec dovrà ora trattare con le province, che chiedono forti aumenti nei trasferimenti federali per la sanità. La veterana Carolyn Bennett viene declassata a Ministro associato per la Salute Mentale. Il neo Ministro dell’Immigrazione è Sean Fraser, mentre la matricola Omar Alghabra si occuperà dei Trasporti. Entra invece nell’esecutivo Randy Boissonnault, nuovo Ministro del Turismo, mentre Francois-Phillipe Champagne è stato confermato al Commercio e all’Innovazione. Una new entry, Pascale St-Onges, diventa Ministro dello sport e Ministro responsabile dell’Agenzia per lo sviluppo economico del Canada per le regioni del Québec. A Mona Fortier viene affidato il dicastero del Tesoro ed a Marci Ien quello per le Donne. Seamus O’Regan diventa Ministro del Lavoro, Carla Qualtrough va al Pubblico Impiego, Ahmed Hussenviene si occuperà dell’Emergenza abitativa, mentre Marie-Claude Bibeau assume l’incarico di Ministro dell’Agricoltura. Marc Miller viene confermato al Ministero per le Relazioni tra Corona e Indigeni, Joyce Murray è stata scelta per la Pesca e Mary Ng per il Commercio Internazionale. Marci Ien, ex conduttrice di CTV che ha conquistato la circoscrizione di Toronto-centro, sarà il nuovo Ministro per le Donne, l’Uguaglianza di genere e la Gioventù. Kamal Khera, un’infermiera di formazione, diventa Ministro degli Anziani, Karina Gould passa al Ministero per la Famiglia e lo Sviluppo Sociale, Gudie Hutchings sarà responsabile dello sviluppo economico rurale, Dominic Leblanc va agli Affari Intergovernativi, Diane Lebouthillier alle Risorse Nazionali, Ginette Petitpas Taylor sarà responsabile per lo Sviluppo delle zone Atlantiche, Dan Vandal si occuperà degli Affari e dello Sviluppo delle Regioni del Nord, mentre Helena Jaczek entra a far parte dell’esecutivo come Ministro responsabile dell’Agenzia federale per lo sviluppo economico del sud dell’Ontario. (V.G.)

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  • Come cambia la vita in farmacia?

    Come cambia la vita in farmacia?

    di Giulia Verticchio

    Lo staff della farmacia. A sinistra riconosciamo la titolare Palma Andreoni e Stephen Valente

    Qual è la situazione nelle farmacie? Il Cittadino Canadese ha intervistato Stephen Valente, farmacista presso la Farmacia Jean Coutu di Palma Andreoni su Boul. Langelier, a Saint-Léonard, molto frequentata dalla Comunità Italo-Canadese. Com’è cambiato il ritmo di lavoro con la diffusione dell’emergenza Covid-19? “Gli orari di apertura al pubblico si sono ridotti di circa 3 ore in meno al giorno, ma per il personale gli orari di lavoro sono gli stessi perché abbiamo molte più cose da fare. Dopo la chiusura dobbiamo disinfettare tutto e mettere a posto per le procedure del giorno dopo. Ogni settimana abbiamo un training dell’Ordine dei farmacisti del Québec per essere sempre aggiornati sul coronavirus”. Che misure di sicurezza sono state adottate per la clientela e per lo staff? “Sono ammessi all’interno del negozio massimo 3 clienti alla volta, si fanno disinfettare le mani all’ingresso, noi prima avevamo solo mascherine, ora abbiamo visiere di plastica, che ci proteggono meglio perché la trasmissione è anche oculare, sono stati installati divisori di Plexiglas al bancone per ridurre al minimo il contatto tra personale e clienti. Certo, noi dietro il bancone e in laboratorio condividiamo spazi limitati, ma cerchiamo di praticare il distanziamento il più possibile. Se uno di noi si ammala si chiude”. Che cosa è cambiato a livello di vendita, regole, servizi offerti? “Ovviamente le consegne a domicilio sono passate da una quindicina a 50-70 al giorno, e questo è un bene perché siamo affezionati ai nostri clienti e, anche se ci mancano, non vogliamo che escano di casa, soprattutto gli anziani. Poi prima facevamo prelievi di sangue, vaccini, iniezioni, misurazioni di pressione e glicemia e altre attività di infermeria, che ora sono state sospese. Il governo federale ha accordato ai farmacisti il permesso di prolungare i trattamenti cronici senza obbligo di ricetta rinnovata. La prima prescrizione dev’essere sempre del medico ma, se il paziente ha ancora bisogno di un farmaco, noi possiamo continuare a procurarglielo fino a settembre. Un’altra cosa buona è che si sta sbloccando un sistema di ricette mediche telematiche inviate dal medico direttamente alla farmacia, senza bisogno del cartaceo in mano al paziente. Una soluzione di cui si discuteva da tanto tempo… l’emergenza coronavirus potrebbe costringere ad una soluzione veloce che potrebbe poi, adattata, rimanere permanente. Sarebbe una piccola rivoluzione”. Si parla di farmaci in Australia, Giappone, Russia, che potrebbero funzionare… “Si l’antivirale Remdesivir o l’antimalarico antireumatico di Idrossiclorochina… in vitro bloccano il virus, ma nella realtà ambientale dell’uomo no… è presto ancora, ma ci arriveranno”. Brevettare e commercializzare il vaccino per il coronavirus sarà l’affare del secolo… difficile pensare che ci sarà solo la buona fede di salvare l’umanità al più presto… “Le case farmaceutiche sono aziende, certo. Ma alcuni marchi e gruppi stanno collaborando scientificamente insieme nella prospettiva di dividersi semmai i profitti e, per la competizione che c’è di solito nel settore, è già un miracolo”.

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  • Il futuro passa dall’Istruzione

    Il futuro passa dall’Istruzione

    In occasione della 58ª edizione, raccolti fondi per 200 mila $ e conferite 50 borse di studio ad altrettanti studenti e studentesse di origine italiana. Dal 1961, distribuiti oltre 3.7 milioni $ a favore di circa 2.250 giovani beneficiari

    Il consiglio di amministrazione della Fondazione CIBPA insieme ai borsisti della 58sima edizione della cerimonia di consegna delle BORSE DI STUDIO

    Montréal – Dal lontano 1961, è un appuntamento fisso nel calendario comunitario Italo-Canadese, un evento che ben si concilia con la magia dell’atmosfera natalizia, in cui siamo tutti più buoni e generosi. E quindi particolarmente predisposti a fare beneficenza, soprattutto se a favore dei nostri giovani, che rappresentano la futura classe dirigente, i leaders della società di domani. Un clima ‘contagioso’, a cui non si sono mai sottratte le persone d’affari ed i professionisti Italo-Canadesi della CIBPA, associazione fondata a Montréal nel 1949, che il 5 ottobre scorso ha celebrato 70 anni di storia, e che si è sempre distinta per il suo impegno sociale e filantropico. Perché non c’è futuro senza passato. Il programma delle Borse di studio, fiore all’occhiello del sodalizio, è stato ideato il 13 maggio del 1958: all’epoca, il Consiglio era presieduto da Raphaël Esposito ed era formato da Antonio Binda, Antonio Capobianco, Patsy Colangelo, Alfredo Gagliardi, Jos. A. Garofalo, Dominic Padulo, Dr. Victor Panaccio, Louis Tondi e Martin Tucci. Grazie all’intraprendenza di alcuni padri fondatori della Comunità (tra cui Antonio Capobianco, Alfredo Gagliardi e Raffaele Esposito), la primissima Edizione si tenne nel 1961, quando vennero consegnate 4 Borse, per un totale di 1.000 $. Se nei primi anni i fondi furono messi a disposizione dai singoli membri della CIBPA attraverso un “conto fiduciario”, nel 1986 questo conto ha lasciato il posto ad un “Fondo di beneficenza”, con la possibilità di rilasciare ricevute fiscali, detraibili nella dichiarazione dei redditi. Fondo che poi, nel 2012, si è trasformato nell’odierna “Fondazione CIBPA”, con uno specifico statuto, presidente e consiglio di amministrazione. Oggi il consiglio di amministrazione della Fondazione CIBPA è presieduto da Sam Scalia (Samcon), già presidente per diversi anni del comitato di raccolta fondi, assistito dalla vicepresidente Christina Macedo, dalla direttrice generale Alessandra Tropeano e dal segretario Peter Villani; oltre che dai direttori: Sam Spatari (ex officio), Angelo Lepore, Gian Carlo Biferali, Philippe Legault Capozio, Robert Rinaldi, Rocco Caruso, Anthony Martorana e Roberto Borsellino.

    I donatori che hanno contribuito al Fondo di dotazione della Fondation du Grand Montréal: John Marco Vecchio, Giuseppe Di Battista, Sabrina Grassi, Sam Scalia, Franco Niro, Roberto e Sandra Marino, Jonathan Guerrera

    L’Edizione 2019, la 58ª della storia, si è tenuta il 28 novembre scorso, nella sala di ricevimento ‘Le Madison’, nel cuore di Saint-Léonard. A ‘dirigere’ i lavori (discorsi, premiazioni e foto di rito) sono stati Sabrina Marandola, giornalista di CBC (che in passato ha ricevuto la borsa), e Marco Luciani Castiglia, reporter di Omni News. Nel corso della serata, come da copione, la Fondazione CIBPA ha premiato, con altrettante Borse di studio, 50 tra studenti e studentesse di origine italiana, selezionati con meticolosa scrupolosità (in base a criteri di merito e di reddito) da un’apposita commissione, presieduta da Angelo Lepore e formata da 16 volontari. Quest’anno sono stati raccolti fondi pari a 200 mila dollari, un vero e proprio record. A ciascun vincitore è stata conferita una Borsa del valore compreso tra 1.000 e 4.000 $, cifra legata ai bisogni finanziari ed ai meriti accademici, che mira anche a trasmettere quei valori dei nostri pionieri (altruismo, lealtà, coraggio, senso della famiglia, spirito di sacrificio) destinati a forgiare la classe dirigente di domani. Più nel dettaglio, sono stati premiati 15 studenti che frequentano un Dottorato, 9 che seguono un Master e 20 che sono iscritti ad un Corso di Laurea. E, per la prima volta, 6 Borse di studio sono state assegnate anche a studenti iscritti a corsi di formazione professionale. In totale, da 58 anni a questa parte, sono stati distribuiti fondi pari a 3,750 milioni di dollari, a favore di oltre 2.250 studenti Italo-Canadesi. “È stato un anno fantastico – ha dichiarato soddisfatto il presidente Sam Scalia – : abbiamo raccolto 200 mila $, battendo il record di 147 mila $ del 1994  e superando il nostro obiettivo di 170 mila $. Ancora una volta una grande dimostrazione di solidarietà da parte della Comunità”. Con prospettive sempre più rosee per il futuro, visto che dall’anno scorso i donatori possono contribuire investendo 50 mila $, o più, in un Fondo di dotazione per scopi filantropici, aperto presso la ‘Fondation du Grand Montréal’ (www.fgmtl.org). Uno stratagemma che servirà a finanziare, attraverso gli interessi che il Fondo stesso genererà, le future Borse di studio. “Nel primo anno abbiamo già raccolto quasi 1 milione di dollari, grazie alla partecipazione di 15 donatori. Questo Fondo permetterà alla Fondazione di conferire Borse per molti anni a venire: per esempio, 50 mila $ investiti oggi, con un rendimento medio del 6-7%, fra 70 anni genererebbero 1.615.000 $, grazie alla magia dell’interesse composto”. A salire sul palco, poi, sono stati, tra gli altri: John Marcovecchio, presidente e CEO di Magil Construction, azienda leader nel settore della costruzione, uno dei donatori più generosi del Fondo di dotazione; Adam Martelli, che ha ricevuto la Borsa 8 anni fa e che ha raccontato come, proprio grazie alla CIBPA, è riuscito a farsi notare da Broccolini, azienda che poi lo ha assunto e dove oggi occupa la carica di direttore sviluppo Immobili Residenziali; e Domenic Diaco, presidente della CIBPA, la ‘casa-madre’ che ha ideato uno dei programmi di Borse di studio più longevo in Canada. Tra i donatori più generosi per il 2019, ricordiamo Franco Nero Holdings con 17 mila $, ma soprattutto la Cassa Popolare Canadese Italiana, che, attraverso il suo Direttore generale Mariano De Carolis e le diverse Succursali (gruppo Maria Biondi, Luigi D’Argenio, Luisa Simonetti, Carmelo Barbieri, Giuseppe Guerrieri, Rita Tamburro, Alessandro Ciminelli e Nathalie Amato) ha donato 21.500 $, per un totale di circa 700 mila $, in tutte le 58 Edizioni.

    Mariano De Carolis consegna la borsa alla studentessa Amanda Fiore
    Paul Caccia (ITHQ) con i figli Lucas e Massino,
    premiati con una borsa di studio, e la moglie Nicole

    LA LISTA DEGLI STUDENTI VINCITORI NEL 2019:

    DOTTORATO: 15

    • Giuseppina Cipolla – McGill, Medicina

    • Laura Gagliano Politecnico di Montréal, Ingegneria Biomedica

    • Erica Marrone – Université de Laval, Medicina

    • Adamo Donovan – McGill, Medicina

    • Alessandro Pozzi – Université de Laval, Psicologia

    • Amanda Fiore – McGill, Genetica umana

    • Anthony Teoli – McGill, Filosofia

    • Claudia Benzo – Université de Laval, Odontoiatria

    • Cynthia Messina – Concordia, Chimica

    • Alessandro Pedicelli – McGill, Medicina

    • Mario Corrado – University of Ottawa, Medicina

    • Jessica Maria Spagnolo – Université de Sherbrooke, Sanità Pubblica

    • Lucas Pagé-Caccia – McGill, Informatica

    • Massimo Caccia – Université de Montréal, Informatica

    • Gabriella Johnson – McGill, Biochimica

    MASTER: 9

    • Emmanuelle Mignacca – UQAM, Scienze dell’Ambiente

    • Sabrina Laura Porselli – Concordia, Antropologia Sociale e Culturale

    • Alessandra Kobayati – McGill, Medicina Sperimentale

    • Alexia De Simone – McGill, Microbiologia

    • Anna-Maria Occhiuto – Concordia, Sociologia

    • Carina D’Aiuto – Université de Sherbrooke, Scienze della Salute

    • Jason Covone – McGill, Medicina Sperimentale

    • Vanessa Bertone – Concordia, Psicologia

    • Isabella Bozzo – McGill, Ingegneria

    LAUREA: 20

    • Anna Paola Bossi – Université de Montréal, Architettura

    • Nicola Bertolini – Université de Sherbrooke, Fisica

    • Adrien Cesario – Université de Laval, Archeologia

    • Vanessa Di Maurizio – UQAM, Biologia

    • Francis Marino – Concordia, Biologia

    • Jacob Rizzuto – McGill, Contabilità

    • Francesco Lucia – University of Western Ontario, Filosofia

    • Brandon Macri – McGill, kinesiologia

    • David Robitaille – UQAM, Giurisprudenza

    • Sara Rahajason – McGill, Studi Medievali

    • Samantha Scenna – Concordia, Studi di Comunicazione

    • Alessia Gadua – McGill, Dietetica

    • Alexandria Maria Forte – Université de Montréal, Relazioni Industriali

    • Anthony Montanaro – Concordia, Ingegneria

    • Daniel Sarracco – Concordia, Economia e Commercio

    • Isabella Lucia Daniele – McGill, Antropologia

    • Lisa Serravalle – Concordia, Psicologia

    • Lisa-Marie Alfieri – McGill, Insegnamento

    • Santina Conte – McGill, Medicina

    • Riccardo Chmielowiec – Université de Montréal, Letteratura

    FORMAZIONE PROFESSIONALE: 6

    • Amanda Evangelista – Laurier Macdonald Center, Estetista

    • Davide Massana – Centre Formation Professionelle de Lachine, Refrigerazione

    • Derrick Miele – Laurier Macdonald Center, Meccanica automobilistica

    • Tania Di Claudio-Girard – Laurier Macdonald Center, Parrucchiera

    • Nicole Collavini – Laurier Macdonald Center, Parrucchiera

    • Julia Ronca – College Lasalle, Marketing della moda

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  • La Comunità italo-canadese ormai è adulta

    La Comunità italo-canadese ormai è adulta

    IL PUNTO di Vittorio Giordano

    In occasione delle primarie del Partito liberale del Canada nella circoscrizione di St-Léonard/St-Michel, tra le più “italiane” del Canada, la Comunità italo-canadese ha subìto una sconfitta storica. Inutile cercare alibi o giustificazioni esterne: il primo errore, imperdonabile, è stato quello di esprimere due candidature. In questo modo, il voto italo-canadese si è diviso, favorendo il terzo candidato, votato in blocco dalla Comunità araba di Montréal. Tra i due litiganti, ha goduto il terzo ‘incomodo’, scaltro nell’approfittare delle divisioni della nostra Comunità, per dare scacco matto ed aggiudicarsi una contea appannaggio degli italo-canadesi dal 1984. Erano 35 anni, infatti, che la Comunità italiana esprimeva un candidato, poi puntualmente eletto alle elezioni federali. La circoscrizione di Saint-Léonard/St-Michel è sempre una roccaforte liberale (anche grazie anche al voto italo-canadese) dalla sua costituzione nel 1984 ed è stata rappresentata negli anni da Alfonso Gagliano, Massimo Pacetti e Nicola Di Iorio. Detto questo, se la Comunità italo-canadese si è data la zappa sui piedi, il Partito Liberale non è apparso super-partes. In primo luogo, non ha controllato che tutte le persone in fila fossero effettivamente registrate e avessero perciò ‘diritto di voto’. Non sono da escludere a priori, infatti, strategie ostruzionistiche di chi si è messo in fila al solo scopo di rallentare le procedure di voto. In secondo luogo, il partito liberale non ha trattato allo stesso modo due fasce sociali deboli, come le mamme e gli anziani: a causa dei bambini piccoli, molte mamme, spesso accompagnate da coniugi e familiari, hanno potuto usufruire di una ‘corsia preferenziale’, mentre molti anziani, sia uomini che donne, sono stati costretti a fare la fila senza che il partito, tanto comprensivo e accomodante con le mamme, si scomodasse per fornire loro una sedia. Una disparità di trattamento clamorosa. Tanto che molti anziani, stanchi e affaticati dall’estenuante attesa, hanno alzato bandiera bianca rinunciando ad un loro legittimo diritto. Tra coloro che sono riusciti ad arrivare alle urne, in molti sono stati respinti perché non erano in possesso di un documento d’identità munito di fotografia. Ignorando – ci auguriamo in buona fede – che molti anziani con più di 75 anni, come prevede la legge provinciale, non sono tenuti ad avere una foto sulla loro carta malattia. La cosa più grave, però, è che il partito ha convocato i membri iscritti al partito entro il 30 aprile soltanto via email, ‘discriminando’ di fatto chi non era in possesso di un indirizzo di posta elettronica. In questo modo, infatti, in molti non hanno saputo in tempo delle primarie e in tanti non hanno potuto conoscere la normativa che disciplina la partecipazione al voto delle primarie liberali. Ora gli italiani, delusi dal Partito Liberale che hanno sempre votato ‘a prescindere’, hanno due possibilità per esprimere il loro malcontento alle elezioni federali del 21 ottobre: disertare le urne, oppure votare in blocco per l’unico candidato italiano (ad oggi) in lizza, ovvero Ilario Maiolo del Partito Conservatore. La sensazione è che, dopo decenni di convinta militanza e ossequiosa lealtà, gli italo-canadesi siano pronti a voltare le spalle al Partito Liberale optando per un candidato che parla la loro stessa lingua e condivide la loro stessa storia e cultura. In questo modo la Comunità Italiana dimostrerebbe di essersi emancipata, di essere diventata ‘adulta’, recidendo il cordone ombelicale con un partito che ha commesso l’imperdonabile errore di dare per scontato, acquisito e sicuro il suo prezioso voto. Che magari, il 19 ottobre, sarà decisivo.

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  • La solidarietà italo-canadese arriva nel cuore delle Marche

    La solidarietà italo-canadese arriva nel cuore delle Marche

    Una delegazione Italo-Canadese e della Croce Rossa Canadese si sono recati a Muccia e a Camerino per due iniziative di ricostruzione post-sisma

    Tony Loffreda, Pino Asaro ed il Sindaco di Muccia Mario Baroni con il resto della delegazione in Italia Centrale

    ROMA – Tre giorni di incontri e conoscenza con le realtà di Camerino e Muccia, due territori tra i più colpiti dallo sciame sismico dell’ottobre 2016, con la presentazione di concreti progetti di ricostruzione a beneficio delle Comunità locali. Si è tenuta la settimana scorsa la visita in Italia di una delegazione della Croce Rossa Canadese composta dal Vice Presidente Pascal Mathieu e dal Senior Manager Faisal Mahboob, del Presidente della Fondazione Comunitaria Italo-Canadese Tony Loffreda e del già Presidente del Congresso Italo-Canadese Pino Asaro. In rappresentanza del Governo Canadese, che insieme alla Croce Rossa e agli Italiani in Canada hanno supportato concretamente i progetti di ricostruzione a Camerino e Muccia, il Ministro dell’Ambasciata canadese in Italia Marc-Antoine Dumas. Arrivati a Roma, gli ospiti canadesi hanno visitato il Comitato Nazionale della Croce Rossa Italiana e fatto conoscenza con le aree di intervento della CRI e con i tanti progetti in atto in Italia e nel mondo.

    Camerino. Subito dopo, la partenza per Camerino, dove sono stati accolti da Fabio Cecconi, Presidente del Comitato Regionale CRI delle Marche, e da Gianfranco Broglia, Presidente del Comitato di Camerino. Il giorno seguente, nella Sala del Rettorato dell’Università, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto di realizzazione di un’ala del nuovo campus universitario che ospiterà gli alloggi per gli studenti dell’Ateneo, alla quale ha partecipato anche il Vie Presidente della Croce Rossa Italiana Gabriele Bellocchi. In tutto, previsti 37 nuovi appartamenti per 135 posti-letto. Il progettista è Raffaele Mennella del Dipartimento di Progettazione e Costruzione dell’ambiente di Unicam, che è autore anche dell’attuale campus. Nel ringraziare tutti i presenti, il Rettore dell’Università di Camerino, Claudio Pettinari, ha parlato di un “sogno che inizia a prendere forma”. Il Vice Presidente della Croce Rossa Canadese Pascal Mathieu ha commentato: “Siamo stati felici di dare il nostro contributo a questi progetti: iniziative di resilienza fondate sulla comunità e sui valori dell’aggregazione sociale”. Marc-Antoine Dumas ha ricordato il forte legame che unisce Italia e Canada, sottolineando come sia importante “favorire la collaborazione tra le associazioni e le istituzioni”.

    Muccia. Dopo un’emozionante visita nella zona rossa di Camerino, gli incontri della delegazione sono proseguiti a Muccia, dove è stato presentato il progetto del Centro Polifunzionale, reso possibile anche grazie all’impegno della comunità Italo–Canadese e in collaborazione con l’Associazione Nazionale Magistrati. Il Centro ospiterà una biblioteca, una sala conferenze e spazi dedicati alle attività dei cittadini. Presso la struttura sarà presente anche un presidio della Croce Rossa, attrezzato per rispondere alle esigenze sanitarie e a eventuali emergenze. “Siamo felici di dare il nostro contributo a questi progetti – hanno detto Pino Asaro e Tony Loffreda, nel salutare il Sindaco Mario Baroni, durante la visita sul sito che ospiterà la struttura– che testimoniamo l’impegno e l’affetto che tutti gli Italo-Canadesi che vivono oltreoceano continuano a nutrire verso il loro Paese di origine e verso la popolazione colpite”.

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  • Il modello italo-canadese spiegato ai giovani

    Il modello italo-canadese spiegato ai giovani

    Evyn Lewis della “Lauren Hill Academy”, vincitore del “DJ Battle 2017” organizzato dal Centro Leonardo da Vinci, si è esibito a Cosenza il 9 novembre, dopo 3 giorni di ‘tavole rotonde’ su come facilitare il processo di integrazione tra culture diverse

    CL-2
    Da sinistra: Eugenia Ventrella, Raffaella Fortino, Carolina Russo, Adalgisa Lupinacci, Paola Lico, Dino Filipelli, Donna Manos, Frank Sorrentino, Rosita Paradiso, Maria Franca Faragasso, Raffaella Bozzo e Pat Buttino
    Pat Buttino e Frank Sorrentino durante la tavola rotonda a Cosenza
    Pat Buttino e Frank Sorrentino durante la tavola rotonda a Cosenza

    Montréal – La musica musica per superare le differenze e facilitare l’integrazione tra culture spesso agli antipodi. È il nobile scopo del concorso “DJ Battle”, la sfida alla consolle ideata da Pat Buttino, direttore generale, e Frank Sorrentino, direttore marketing del Centro Leonardo da Vinci (CLDV), che quest’anno, in occasione della terza edizione, ha visto vincere (era il 21 aprile scorso) Evyn Lewis, studente della “Lauren Hill Academy”, scuola secondaria della Commissione scolastica “English-Montréal”. Il viaggio in Italia doveva essere un semplice corollario della manifestazione, il culmine di un percorso, il giusto premio per il vincitore. E invece, soprattutto quest’anno, ha assunto un significato di formidabile valore, ‘ergendosi’ a viatico per la conoscenza reciproca ed a modello di integrazione multiculturale. Un modello che Buttino e Sorrentino, insieme a Lewis ed alla preside della “Lauren Hill Academy”, Donna Manos, hanno spiegato agli studenti delle scuole calabresi in 3 tavole-rotonde (“I processi di immigrazione e integrazione: Italia e Canada a confronto”) che hanno tenuto dal 3 al 10 novembre, grazie alla preziosa collaborazione di Stefania Alessio e Maria Rosario Sorrentino. Confronti che sono stati preceduti (il 5 e il 6) dalla visita al campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia e delle grotte carsiche di Sant’Angelo, nel comune di Cassano all’Ionio: due attrazioni turistiche che in troppi ancora ignorano, in Italia e nel mondo. Poi spazio alle discussioni. Il 7 novembre a Santo Stefano di Rogliano: presenti gli studenti di 8 scuole, alcuni professori, la Sindaca Lucia Nicoletti e diversi imprenditori. Encomiabile l’impegno dei ragazzi, che si sono improvvisati guide turistiche illustrando agli ospiti montrealesi le sculture del museo a cielo aperto (Mab, Museo all’aperto Bilotti) che da qualche mese anima il centro di Cosenza, lungo Via Mazzini, con le opere, tra gli altri, di Giorgio De Chirico, Salvador Dalì e Giacomo Manzù. L’8 novembre, poi, a Vibo Valentia, davanti ai giovani di 2 scuole secondarie, il secondo round con la partecipazione di esponenti politici e istituzionali, come Wanda Ferro, ex sindaco di Catanzaro, e Maria Concetta Ciliberti, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Il 9 novembre, infine, il gran finale a Cosenza, nella Galleria Nazionale, con gli studenti di 7 scuole che fanno parte dell’Istituto Comprensivo di Montalto Scalo, diretto da Franca Faragasso. Giornata che si è conclusa con l’Ethnic Dance Party in cui si è esibito anche Evyn Lewis, vincitore del “DJ Battle 2017” a Montréal, insieme ad altre 5 dj locali. In ciascuna tavola rotonda è stato sviscerato il tema dell’immigrazione e dell’integrazione alla luce dell’esperienza di accoglienza, multiculturalità e integrazione vissuta in Canada dalle sei High Schools del “Montreal English School Board” e dal Centro “Leonardo Da Vinci”. In particolare, la preside Donna Manos ha spiegato la realtà scolastica canadese con le innumerevoli attività ricreative previste nel doposcuola; Pat Buttino si è concentrato sulla storia dell’immigrazione italiana, grazie anche all’ausilio di filmati e pubblicazioni; mentre Frank Sorrentino ha portato l’esempio del Centro Leonardo da Vinci, modello vincente di una Comunità attiva, dinamica e inclusiva con una struttura polifunzionale che offre servizi, attività comunitarie, ricreative e formative, corsi, seminari, degustazioni, mostre, concerti, spettacoli, ecc. Per dimostrare, in sintesi, che gli immigrati di oggi in Italia eravamo noi negli anni ‘50 e ‘60 in Canada e che un’integrazione compiuta e di successo richiede un tempo lungo fino a 3 generazioni. Perché, in fondo, l’immigrazione è la stessa dappertutto, negli inizi e negli esiti. E, un giorno, anche i nuovi arrivati in Italia contribuiranno a far crescere il Bel Paese, così come gli italiani in Canada hanno contribuito in maniera determinante alla sua crescita. L’obiettivo ultimo è abbreviare i tempi di un processo inesorabile attraverso scambi di informazioni tra i presidi in Italia ed i dirigenti scolastici canadesi, su un modello di convivenza che funziona.
    Per una Calabria che può anticipare i tempi sfruttando il know-how montrealese suggerito dai suoi corregionali, per trainare l’Italia verso un mondo sempre più aperto e globalizzato. (V.G.)

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