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  • M5S-Pd, c’è l’accordo

    M5S-Pd, c’è l’accordo

    Roma, (Adnkronos0 – È ufficiale: dopo giorni di trattative prende forma l’accordo tra il Pd e il Movimento Cinquestelle per dare vita a un Conte bis. Le due forze politiche hanno ufficializzato l’accordo al Quirinale, durante il secondo giro di consultazioni: “Abbiamo detto al Presidente della Repubblica che il M5S non si sottrarrà alle proprie responsabilità”, ha spiegato il capo politico 5 Stelle Luigi Di Maio davanti alla stampa, aggiungendo di aver raggiunto “un accordo politico con Pd per nuovo incarico a Conte”.

    Prima di Di Maio era stato il segretario del Pd, Nicola Zingaretti a far cadere ufficialmente il veto sul nome di Conte. “Abbiamo riferito al Presidente di aver accettato la proposta del Movimento 5 Stelle di indicare, in quanto partito di maggioranza relativa, il nome del presidente del Consiglio, nome indicato dal M5S nei giorni scorsi”, ha detto Zingaretti, parlando dell’alleanza coi grillini come “una nuova sfida” che “vale la pena tentare”.

    MATTARELLA CONVOCA CONTE – Dopo le consultazioni, il portavoce del Quirinale, Giovanni Grasso ha fatto sapere che Mattarella ha convocato Conte al Quirinale domani mattina alle 9.30.

    L’ACCORDO COI DEM – L’accordo tra dem e pentastellati è arrivato al termine del secondo giro di consultazioni, quando entrambi hanno comunicato a Mattarella la disponibilità a sostenere un esecutivo guidato da Conte. “Oggi – ha spiegato Di Maio – abbiamo detto al Presidente della Repubblica che c’è un accordo politico con il Partito democratico affinché Giuseppe Conte possa ricevere di nuovo l’incarico di presidente del Consiglio e provare a formare un governo di lungo termine”. “Abbiamo preso degli impegni con gli italiani come quello di evitare l’aumento dell’Iva a fine anno – ha aggiunto Di Maio -. Ebbene, costi quel che costi, questi impegni vogliamo mantenerli. Siamo sempre stati un Movimento post ideologico, siamo convinti che non esistano soluzioni di destra o di sinistra ma semplicemente soluzioni – ha sottolineato il leader M5S -. Sono i programmi i veri protagonisti della politica”.

    IL NOME DI CONTE – Su Conte, Di Maio non ha dubbi: “Uno dei grandi interpreti di questo ‘nuovo umanesimo’, come ama definirlo lui stesso, è stato Conte – ha detto -. Il presidente del Consiglio indicato dal Movimento 5 Stelle a giugno del 2018. Un uomo di grande coraggio, che ha dimostrato di voler servire il Paese con spirito disinteressato e di abnegazione”. Il ruolo di Conte, ha osservato ancora Di Maio, “ci fa sentire garantiti sulle politiche che intendiamo portare avanti come Movimento 5 Stelle”.

    ZINGARETTI – Dal canto suo, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti ha chiarito che “non c’è nessuna staffetta da proseguire e nessun testimone da raccogliere, semmai una nuova sfida da cominciare”. “Amiamo l’Italia – ha spiegato Zingaretti – e crediamo valga la pena tentare questa esperienza. Noi intendiamo mettere fine alla stagione dell’odio, del rancore e della paura”.

    POLEMICA SULL’OFFERTA DELLA LEGA – In serata è scoppiata una polemica sulle parole di Di Maio, il quale, dopo le consultazioni, ha ammesso di aver ricevuto un’offerta da parte della Lega per guidare un nuovo esecutivo gialloverde: “Vorrei comunicare all’opinione pubblica una cosa – ha detto Di Maio -. La Lega mi ha informato in questi giorni di voler proporre me come presidente del Consiglio, per riproporre un governo con il Movimento 5 Stelle. E mi ha informato di averlo comunicato anche a livello istituzionale. Li ringrazio, con sincerità. Ma a me interessa il meglio per il Paese e non il meglio per me stesso”.

    IMMEDIATA LA REPLICA DEL CARROCCIO – “Non mi risulta che nessuno della Lega abbiamo mai chiesto a Di Maio, né privatamente né pubblicamente, di fare il premier” ha detto il presidente dei deputati della Lega, Riccardo Molinari, a ‘Zapping’ su Radio 1. Ma dai Cinquestelle ribattono: “L’offerta della Lega a Di Maio di fare il presidente del Consiglio è scritta, nero su bianco…” sottolineano fonti del Movimento.

    LE REAZIONI – Dopo le consultazioni, il fondatore del M5S Beppe Grillo ha pubblicato un nuovo post sul suo blog, auspicando un governo di “ministri non politici”. Matteo Salvini, invece, durante le consultazioni ha tuonato contro “lo spettacolo indecoroso del teatrino della guerra delle poltrone”. Per il leader della Lega, l’accordo tra M5S e Pd “è un Monti bis”, con un disegno che “parte da lontano”. Nel centrodestra, sia il numero uno di Forza Italia Silvio Berlusconi, sia la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, hanno chiesto al Capo dello Stato che si torni alle urne.

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  • Mattarella: “Italia e Canada più vicini grazie a voi”

    Mattarella: “Italia e Canada più vicini grazie a voi”

    Il Presidente della Repubblica alla Casa d’Italia e sull’Amerigo Vespucci elogia gli italo-canadesi

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    Prima di ricevere le chiavi della città dal Sindaco Denis Coderre a bordo dell’Amerigo Vespucci, il capo dello Stato ha elogiato la Comunità italo-montrealese tra le mura storiche della Casa d’Italia: “La vostra presenza rende evidente, sostanzia e valorizza l’amicizia tra il popolo italiano e quello canadese”. E sul Canada: “Serva da esempio al mondo per comprendere il valore dell’accoglienza e della capacità di integrazione”

    di Vittorio Giordano

    Montréal – È stata una visita di stato caratterizzata dai classici incontri istituzionali come prescrive il cerimoniale, ma anche un lungo e caloroso abbraccio alla Comunità italo-canadese quella che si è conclusa il 1º luglio scorso e che ha visto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, percorrere in lungo e in largo il Canada (Ottawa, Montreal, Toronto e Vancouver le tappe del viaggio) per consolidare i legami di antica amicizia tra le due sponde dell’Atlantico (in occasione del 150º della confederazione), ma soprattutto per rendere omaggio al cuore tricolore che palpita, incessante e orgoglioso, oltreoceano.

    A OTTAWA – Sono stati 6 giorni ricchi di appuntamenti per il capo dello stato, accompagnato per tutto il viaggio dal Sottosegretario agli Affari esteri Benedetto Della Vedova e dall’Ambasciatore d’Italia in Canada Claudio Taffuri. A Ottawa, il 27 giugno, è stato ricevuto dal Governatore Generale David Johnston, prima di onorare il Monumento dei Caduti con la deposizione di una corona. Mercoledì 28, poi, Mattarella si è poi trasferito al Parliament Hill dove ha avuto un colloquio con il Primo Ministro, Justin Trudeau, ed ha incontrato lo Speaker del Senato, George Furey, e quello della Camera dei Comuni, Geoff Regan. “È con grande piacere – ha dichiarato il leader liberale – che accolgo il presidente della Repubblica: questi sono stati mesi che hanno confermato la grande amicizia tra il Canada e l’Italia”. “Ho il piacere di rivederla – gli ha risposto Mattarella – dopo Taormina e dopo l’incontro al Quirinale: questa è un’ulteriore occasione per ribadire la grande amicizia tra i nostri due Paesi”

    ALLA CASA D’ITALIA – Quindi la partenza per Montréal, dove nel pomeriggio ha incontrato il Premier della Provincia del Québec, Philippe Couillard, al Ritz-Carlton, quartier generale della delegazione italiana. Prima di ‘abbracciare’ la Comunità italiana tra le mura storiche della Casa d’Italia, luogo simbolo della nostra emigrazione, che solo in un’altra occasione ha ricevuto un’autorità italiana: il Presidente del consiglio Amintore Fanfani nel 1961. Dopo l’esecuzione degli inni nazionali, spontaneamente intonati dagli oltre 400 italo-canadesi in sala sulle note del Maestro Ron Di Lauro, a prendere la parola è stata la presidente della Casa d’Italia, Angela Minicucci, che, con la voce rotta dall’emozione, ha ripercorso la storia di un “luogo di incontro, supporto e celebrazioni che condivide e trasmette i valori italiani”. “È tra queste mura – ha aggiunto – che noi onoriamo il coraggio ed i sacrifici dei nostri immigrati: la loro memoria collettiva è il dono che ci onoriamo di fare alle generazioni future”. Dopo le parole di benvenuto dell’Ambasciatore Taffuri, è stata la volta del Console Generale Marco Riccardo Rusconi: “Qui si è soliti dire che sono tre le maggiori isole abitate da Italiani: la sua Sicilia, la Sardegna e l’isola di Montreal. (…) Le Italiane e gli Italiani su questa scena non sono stati comparse: sono stati e sono attori, attori protagonisti. Con il loro lavoro, il loro impegno, il loro attaccamento alla nostra Patria, essi hanno reso meno largo l’Atlantico: è infatti anche grazie alla nostra comunità che tra Montréal, il Quebec, il Canada  e l’Italia, le relazioni tra le due sponde si sono rafforzate, e nuove intese sono state raggiunte per partenariati ancora più intensi”. Un’interdipendenza che va rafforzata: “Interdipendenza – ha continuato – significa guardare sotto una luce diversa le potenzialità e le opportunità degli scambi tra questa comunità italiana, le altre nostre comunità sparse per il mondo e l’Italia considerandole non come realtà a sé stanti, bensì come vasi comunicanti con un’unica identica matrice: l’unità del nostro patrimonio irrinunciabile di valori, significati e radici comuni italiane”. Carico di significati il discorso del Presidente Mattarella ai rappresentanti di tutti i principali organismi e associazioni della Comunità (tra le personalità ricordiamo le deputate Fucsia Nissoli e Francesca La Marca, il Sen. Basilio Giordano, la Sen. Marisa Ferretti Barth e la Presidente del Comites Giovanna Giordano): “Sono lietissimo di incontrarvi. Canada e Italia sono legati da una straordinaria amicizia, il Québec e l’Italia hanno una collaborazione molto intensa, Montréal è una città straordinaria, non soltanto per la sua bellezza e per la sua posizione strategica, per la sua vivacità culturale, economica, per il suo dinamismo, ma anche perché è stata la porta del Canada per tanti italiani. (…) “Il fatto che tanti italiani e tanti canadesi di origine italiana abbiano contribuito a rendere il Québec e l’intero Canada così importante e pieno di prosperità e prospettive è motivo di orgoglio per il nostro Paese”. (…). “La grande consonanza, la sintonia, la vicinanza che c’è tra il Canada e l’Italia, si è manifestata anche attraverso l’onda di solidarietà e di sostegno concreto verso le regioni dell’Italia centrale colpite dal recente terremoto”. (…) “Quello che è significativo è che la vostra Comunità sta restituendo quello che ha avuto, premurandosi di assistere chi arriva dall’Italia per avviarli verso una migliore presenza in questo Paese: questo è un grande esempio di civiltà e di solidarietà”. (…) “L’amicizia tra gli stati si basa sulla collaborazione politica, economica, commerciale e culturale tra i governi. Ma tutto questo è accompagnato da un elemento che è il più prezioso: il contatto, l’amicizia, la vicinanza tra i cittadini canadesi e quelli italiani. La vostra presenza rende evidenti, sostanzia e valorizza l’amicizia tra il popolo italiano e quello canadese. La piena collaborazione che c’è tra Canada e Italia nasce e viene corroborata da questa amicizia tra le persone”. Mattarella ha poi sottolineato come il Canada, di cui quest’anno ricorre il 150º anniversario, sia stato capace di costruire un unico popolo accogliendo i contributi che vengono da Paesi e culture diverse: “Un grande esempio – ha concluso – che serve nel mondo per comprendere il valore dell’accoglienza e della capacità di integrazione, della capacità di realizzarsi insieme pur provenendo da origini differenti”. Prima delle strette di mano e di congedarsi, lo stesso Presidente Mattarella ha svelato una targa in ricordo della sua visita a Montréal.

    SULL’AMERIGO VESPUCCI – Il capo dello Stato ha quindi fatto visita alla Nave-scuola Amerigo Vespucci, in sosta nel porto di Montreal per la Campagna d’istruzione 2017. Tante le personalità a bordo: il presidente Mapei Giorgio Squinzi, la Delegata del Québec a Roma Marianna Simeone, i deputati Nicola Di Iorio, Filomena Rotiroti, la Ministra Rita de Santis, l’avv. Tony Sciascia, il vice-chairman RBC Tony Loffreda, il presidente della Camera di Commercio italiana Emmanuel Triassi, Giuseppe Borsellino e numerosi consiglieri municipali. Il Presidente ha ricevuto gli onori con il suggestivo “saluto alla voce” dall’equipaggio, schierato lungo le alberate dell’unità navale. Sul ponte della Vespucci, poi, il Sindaco Denis Coderre ha consegnato al Presidente le chiavi di Montréal, “come gesto di amicizia e di fraternità”.  Dopo i discorsi di rito, Mattarella ha effettuato una visita a bordo, transitando nei locali interni della storica imbarcazione, accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Valter Girardelli, e dal Comandante della Nave C.V. Angelo Patruno. La visita si è conclusa con l’Ammainabandiera solenne insieme all’equipaggio e agli allievi dell’Accademia Navale. Dopo aver abbracciato anche le Comunità italiane di Toronto il 29 e di Vancouver il 30 giugno (oltre ai Primi Ministri dell’Ontario Kathleen Wynne e della Colombia Britannica Judith Guichon), nel pomeriggio del 1° luglio il Presidente Sergio Mattarella è ripartito per Roma.

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  • Sergio Mattarella in Canada

    Sergio Mattarella in Canada

    Il Presidente della Repubblica in visita di Stato fino al 1º luglio

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    Dopo i colloqui a Ottawa con il Governatore Generale David Johnston ed il Primo Ministro Justin Trudeau,
    il 28 giugno il Presidente incontrerà la Comunità italo-montrealese alla Casa d’Italia. Poi il ricevimento in suo onore sulla Nave “Amerigo Vespucci”

    ROMA – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà in visita di Stato in Canada dal 26 giugno al 1° luglio, accompagnato dal Sottosegretario agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Benedetto Della Vedova. Sarà la quinta volta, nella storia repubblicana, dopo Giovanni Gronchi nel 1956, Giuseppe Saragat nel 1967, Francesco Cossiga nel 1986 ed Oscar Luigi Scalfaro nel 1997. Il Capo dello Stato incontrerà la Comunità italiana in un Paese che si impone tra i cinque principali al mondo per l’emigrazione dalla penisola: gli italo-canadesi, infatti, rappresentano l’8% della popolazione del Paese della foglia d’acero.

    OTTAWA – Sei giorni ricchi di appuntamenti partendo da Ottawa dove, il 27 giugno mattina, il Presidente Mattarella sarà ospite, al Rideau Hall, del Governatore Generale, David Johnston. Quindi l’omaggio al Monumento dei Caduti con la deposizione di una corona. Gli incontri con la collettività italiana saranno momenti significativi di tutta la visita, partendo proprio da quella di Ottawa, che vedrà il Presidente Mattarella alla National Gallery of Canada. In serata, al Rideau Hall, il Pranzo di Stato offerto dal Governatore Generale. Mercoledì 28 giugno il Presidente Mattarella si trasferirà al Parliament Hill dove avrà un colloquio con il Primo Ministro, Justin Trudeau, ed incontrerà lo Speaker del Senato, George Furey, e lo Speaker della Camera dei Comuni, Geoff Regan.

    MONTRéAL – La partenza quindi alla volta di Montréal, con un colloquio nel pomeriggio con il Primo Ministro del Québec, Philippe Couillard. Verso le 18.30 la Casa d’Italia ospiterà l’incontro del Presidente Mattarella con la collettività italiana (ad attenderlo ci saranno circa 400 persone). Dopo il discorso di benvenuto della Presidente della Casa d’Italia, Angela Minicucci, prenderanno la parola il Console Generale d’Italia a Montréal, Marco Riccardo Rusconi, e l’Ambasciatore d’Italia a Ottawa, Claudio Taffuri. Quindi spazio al Capo dello Stato, che dovrebbe parlare per 5 minuti, prima di svelare una targa-commemorativa in marmo di Carrara. La visita continuerà a bordo della nave “Amerigo Vespucci” attraccata al porto di Montreal per il 150º di fondazione della confederazione canadese ed il 375º ‘compleanno’ della metropoli quebecchese. Nell’occasione il Sindaco Denis Coderre consegnerà al Presidente Mattarella le chiavi della città.

    TORONTO – Per giovedì 29 giugno mattina è prevista la partenza per Toronto dove visiterà il Centro Organizzativo Scuole Tecniche Italiane che da oltre 60 anni offre servizi sociali alle comunità di emigranti. Nel pomeriggio avrà un colloquio con il Primo Ministro dell’Ontario, Kathleen Wynn. In serata l’incontro, all’Art Gallery of Ontario, con la più numerosa Collettività italiana.

    VANCOUVER – Il 30 giugno mattina il trasferimento a Vancouver, in British Columbia, dove incontrerà il Governatore, Judith Guichon e, nel pomeriggio, visiterà il Centro di Ricerca Triumf, laboratorio nazionale canadese per lo studio delle particelle e della fisica nucleare. Il Presidente Mattarella si trasferirà quindi al Centro Culturale Italiano per incontrare la Collettività italiana a Vancouver. Nel pomeriggio del 1° luglio il Presidente Mattarella ripartirà per Roma.

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  • Sergio Mattarella a Montréal

    Sergio Mattarella a Montréal

    Il Presidente della Repubblica il 28 giugno alla Casa d’Italia

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    Il Capo dello Stato incontrerà il Premier Couillard e visiterà la nave “Amerigo Vespucci”

    di Vittorio Giordano

    Montréal – Dopo Giovanni Gronchi nel 1956, Giuseppe Saragat nel 1967, Francesco Cossiga nel 1986 ed Oscar Luigi Scalfaro nel 1997, per la quinta volta nella storia repubblicana un Capo dello Stato farà una visita di Stato in Canada. In occasione del 150º anniversario della confederazione canadese. Infatti, Sergio Mattarella sarà nel Paese degli Aceri da lunedì 26 giugno (arrivo a Ottawa dove soggiornerà per un giorno e mezzo ed incontrerà il Premier Justin Trudeau) a sabato 1º luglio (ritorno a Roma). In particolare, il Presidente della Repubblica onorerà la città di Montréal il 28 giugno per il suo 375º ‘compleanno’. Oltre che la capitale nazionale e la metropoli quebecchese, il Presidente visiterà anche Toronto in Ontario e Vancouver in Colombia Britannica. Sarà un viaggio lungo ed estenuante, che vedrà l’inquilino del Quirinale muoversi parecchio e in tempi stretti. Incontrerà comunque la Comunità italo-canadese alla Casa d’Italia di Montréal, nonostante il Consolato d’Italia avesse proposto il Centro Leonardo da Vinci per la maggiore capienza e quindi per agevolare un bagno di folla. Alla fine, però, la scelta del capo del Cerimoniale di Stato, che è già giunto a Montréal accompagnato da 6 collaboratori, è caduta sulla Casa d’Italia che, edificata nel 1936, oggi è un monunento-simbolo dell’orgoglio tricolore, nonché un bene artistico-architettonico del patrimonio nazionale canadese. Come ha dichiarato in diverse occasioni il Direttore dell’Istituto di Cultura di Montréal, Francesco D’Arelli: “Il Colosseo sta a Roma come la Casa d’Italia sta a Montréal”. La scelta logistica, naturalmente, è stata il frutto di una serie di considerazioni legate, presumiamo, anche a legittimi motivi di sicurezza (tanto che la RCMP ha già fatto diversi sopralluoghi alla Casa d’Italia). In ogni caso, sarà un evento storico: sarà la prima volta, infatti, che un Presidente della Repubblica varcherà la Casa d’Italia di Montréal. La visita di Mattarella è prevista per le 18.30 e dovrebbe durare circa 30 minuti. La capienza della Casa d’Italia, tra ‘Sala della memoria’, ‘Sala delle celebrazioni’ e il ‘Museo della Rotonda’, è di circa 520 persone, ma presumibilmente l’accesso sarà subordinato ad un apposito invito e non dovrebbe superare le 400 presenze. Dopo il discorso di benvenuto della Presidente della Casa, Angela Minicucci, parleranno il Console Generale d’Italia a Montréal, Marco Riccardo Rusconi, l’Ambasciatore d’Italia a Ottawa, Claudio Taffuri. Quindi prenderà la parola il Presidente della Repubblica, che dovrebbe parlare per 5 minuti, prima di svelare una targa-commemorativa in marmo di Carrara che prossimamente sarà affissa sulle storiche pareti della Casa d’Italia. Qualche altro dettaglio sul programma del 28 giugno: dopo una colazione privata, Mattarella incontrerà il Premier quebecchese Philippe Couillard, mentre in serata dovrebbe esserci un ricevimento privato in suo onore a bordo della nave “Amerigo Vespucci”, attraccata al porto di Montréal dal 22 giugno al 2 luglio, insieme a numerose autorità e personalità.

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  • ITALIA | Nasceil governo Gentiloni

    ITALIA | Nasce
    il governo Gentiloni

    In tutto 18 Ministri: Alfano agli Esteri, Minniti al Viminale. Elena Boschi diventa sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Lotti promosso a Ministro dello Sport

    Roma – Ilx, il numero 64 della storia repubblicana, è fatto. Il Presidente del consiglio incaricato ha sciolto la riserva lunedì ed ha subito varato la lista dei Ministri. Il giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è avvenuto intorno alle 20. Dopo il passaggio di consegne con Renzi, martedì e mercoledì il governo dovrebbe incassare la fiducia di Camera e Senato.

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    La composizione – L’elenco comprende molte conferme di Ministri del governo Renzi: (1)  Carlo Padoan all’Economia, (2) Andrea Orlando alla Giustizia, (3) Roberta Pinotti alla Difesa, (4) Carlo Calenda allo Sviluppo Economico, (5) Maurizio Martina alle Politiche Agricole, (6) Gianluca Galletti all’Ambiente, (7) Graziano Delrio ai trasporti, (8) Beatrice Lorenzin alla Salute, (9) Enrico Costa agli Affari Regionali, (10) Dario Franceschini ai Beni Culturali, (11) Marianna Madia alla semplificazione e pubblica amministrazione e (12) Giuliano Poletti al Lavoro e Politiche Sociali.  Tra le novità il passaggio di (13) Angelino Alfano dall’Interno agli Esteri, l’arrivo al Viminale di (14) Marco Minniti, la nomina di (15) Valeria Fedeli all’Istruzione, di (16) Anna Finocchiaro ai Rapporti con il Parlamento e di (17) Claudio De Vincenti alla Coesione Territoriale. Diventa Ministro (18) Luca Lotti, con delega allo sport, mentre (19) Maria Elena Boschi entra nello staff di Palazzo Chigi come sottosegretaria.

    Gentiloni: legge elettorale e lotta alla disoccupazione – “Il governo – ha detto Gentiloni dopo aver presentato la lista dei Ministri – proseguirà nell’azione di innovazione svolta fin qui dal governo guidato dal presidente Renzi e, nel contempo, si adopererà per facilitare il lavoro tra le diverse forze parlamentari volto ad individuare le nuove regole per le leggi elettorali. “Il Paese – ha aggiunto il Premier – si è rimesso in moto in questi ultimi anni, ma non possiamo certo ignorare le varie forme di disagio, specie nelle fasce più deboli del ceto medio e specie nel Mezzogiorno, dove il lavoro è un’emergenza più drammatica che altrove e sarà una vera priorità del nostro impegno nei prossimi mesi”.

    Verdini e le opposizioni bocciano l’esecutivo

    Il leader di Ala-Scelta Civica stizzito: “Ignorati, non daremo la fiducia”. Di Maio ironico su twitter: squadra che perde non si tocca. Brunetta: è Renzi Bis, tutti attaccati a poltrona. Salvini: è ammucchiata di poltronari. D’Alema: così alle prossime elezioni ci travolgono

    Roma – Unica della vecchia compagine di governo ad essere stata del tutto tagliata fuori è Stefania Giannini, che lascia il dicastero di viale Trastevere alla vicepresidente del Senato e che nel precedente esecutivo era entrata in quota Scelta Civica. Questa esclusione, in aggiunta alla mancata promozione di Enrico Zanetti (che era viceministro dell’Economia), ha probabilmente provocato la reazione stizzita del gruppo Ala-Sc, firmata da Denis Verdini e dallo stesso Zanetti, che ha annunciato che non voterà la fiducia a quello che definisce un “governo fotocopia”, spiegando di vedere disattesi gli intendimenti espressi durante le consultazioni con il capo dello Stato per un esecutivo di responsabilità aperto alle forze disponibili e sottolineando, appunto, il venir meno del giusto rapporto tra “rappresentanza e governabilità”. Il disimpegno di Ala-Sc, però, non dovrebbe far venir meno la maggioranza, perché alla direzione nazionale del Pd è passata all’unanimità, e quindi con il sostegno anche della minoranza, la mozione di sostegno al nuovo governo. Maggioranza risicata, calcolata in una forbice tra 160 e 170, in base al voto di senatori a vita e rappresentanti delle autonomie. Ma in passato Verdini e i suoi erano stati più volte utilizzati come “stampella” dell’esecutivo in caso di voti in dissenso da parte di esponenti “dem” recalcitranti: questo soccorso esterno, ad oggi, non potrebbe più essere invocato.

    Bersani: su provvedimenti ci devono convincere. “La stabilità la garantiamo perché siamo responsabili. Ma sui provvedimenti ci devono convincere”, ha detto Pier Luigi Bersani, ex segretario del Pd e leader di una delle componenti di minoranza del partito. “Darò una mano a scegliere uno dei candidati al prossimo congresso del Partito”, ha aggiunto.

    Durissima la reazione delle opposizionI. Di Maio: premier chi esportava bombe in Arabia. “Un Governo nemico della meritocrazia, nemico dei cittadini onesti”. Così il vicepresidente M5s della Camera, Luigi Di Maio. “Colui che è stato Ministro degli esteri mentre si esportavano bombe in Arabia Saudita, promosso Presidente del Consiglio dei Ministri”, ha aggiunto. Il leader penta stellato ha però usato anche l’ironia e su Twitter ha scritto: “Squadra che perde non si tocca”. Brunetta: è Renzi Bis, tutti attaccati a poltrona. “Avevamo chiesto a Paolo Gentiloni discontinuità. Leggiamo invece lista Ministri di un Renzi-bis: attaccati alla poltrona. Maria Elena Boschi più di tutti”, ha affermato Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera. Salvini: non è governo, è ammucchiata di poltronari. “Non ho parole. Alfano, dopo aver riempito l’Italia di immigrati, è promosso a Ministro degli Esteri: ve li vedete lui e Gentiloni a trattare con Trump e Putin? E poi confermati Boschi e Madia, Padoan e Pinotti, Martina e Lorenzin. Non è un governo, è un’ammucchiata di poltronari”, ha detto Matteo Salvini, leader della Lega Nord. Meloni: sputano in faccia a italiani, il 22 in piazza. “Governo Gentiloni identico a quello precedente. In pratica sputano in faccia agli italiani. Tutti in piazza il 22 gennaio”, ha scritto su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. D’Alema: così alle prossime elezioni saremo travolti. “Se la risposta all’esito del referendum, e al voto contrario dei giovani, è quella di spostare Alfano agli esteri per far posto a Minniti, allora abbiamo già perso 4 o 5 punti percentuali, e alle prossime elezioni sarà un’ondata”: sono le parole di Massimo D’Alema, commentando la composizione del nuovo Governo. “Dicono di aver preso il 40% dei voti, come mai nessuno prima, allora devono rileggersi la storia: nel referendum sulla scala mobile il Pci prese il 45% circa e poi alle elezioni ebbe il 27%. Fare il calcolo oggi è semplice”, ha concluso.

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