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  • FESTA DELLA REPUBBLICA 2018 | Questo ‘Piccolo Grande Amore’

    FESTA DELLA REPUBBLICA 2018 | Questo ‘Piccolo Grande Amore’

    Quasi 10 mila connazionali hanno riempito il Place Bell di Laval per le celebrazioni (anticipate) della festa nazionale che, sotto gli occhi del Primo Ministro quebecchese Philippe Couillard, sono culminate nel concerto-show  dell’intramontabile artista romano

    di Vittorio Giordano

    Montréal – Tutti sotto il palco a cantare a squarciagola e a ballare, trascinati dalla voce di Claudio Baglioni, per la prima volta ad una Festa della Repubblica all’estero: Console, Ambasciatore, parlamentari, consiglieri comunali, autorità e personalità. È finita così la festa della Repubblica italiana a Montréal: con le fredde regole del cerimoniale e la proverbiale discrezione diplomatica ‘andate a farsi benedire’. E tutti gli altri in scia, scatenati tra parterre e platea della moderna ‘Place Bell’ di Laval, in un’atmosfera resa ancora più tricolore da brand iconici come Lamborghini, Vespa, Ferrero, Pirelli e Mapei. Per un’unica, colorata, pista da ballo. Con i tricolori al vento e con il cuore in gola che si è messo a battere forte sulle melodie intramontabili di brani che hanno fatto la storia della musica italiana e che hanno acceso la passione, l’orgoglio ed il senso di appartenenza degli italiani di Montréal. Brani senza tempo come “Strada facendo”, “Avrai”, “Porta portese”, “Io me ne andrei”, “Amore bello”, “Sono io”, “E tu come stai”, “W l’Inghilterra”, “Adesso la pubblicità”. Prima del gran finale a ritmo di “Mille giorni di te e di me”, “Questo piccolo grande amore” e “Via”. Perché essere italiani è un tratto distintivo indelebile, un valore aggiunto, una marcia in più. Soprattutto per chi ha scelto di rimettersi in gioco all’estero. Così come ha ammesso lo stesso Primo Ministro del Québec, Philippe Couillard: “Vi saremo sempre riconoscenti per il vostro immenso contributo allo sviluppo del Québec: avete reso migliori le nostre vite grazie alle capacità imprenditoriali, il senso della famiglia, la cultura, la gioa di vivere, il vino e la gastronomia. Siete un modello di forza creativa e di inclusione: un bell’esempio di integrazione per gli immigrati di oggi”. Un messaggio di speranza, soprattutto in queste ore travagliate per il Belpaese. Un modello che la festa della Repubblica ha voluto esaltare mettendo in vetrina tratti caratteristici come raffinatezza, gusto, stile, eccellenza, propri del #Vivereallitaliana. Uno stile di vita che, da sempre, fa della gastronomia un suo simbolo-fondante: non potevano mancare, quindi, i chioschi con vino, pizze, panini, formaggi, salumi, cioccolato e caffè. Dopo Venditti, ecco Baglioni: un altro grande successo per il Console Generale d’Italia a Montréal, il dinamico e carismatico Marco Riccardo Rusconi, che, consapevole di aver organizzato “la più grande festa della Repubblica al mondo”, ha salutato il pubblico rilanciando il messaggio che il Presidente Mattarella ha rivolto agli Italo-canadesi in occasione del suo recente viaggio in Canada: “Oggi Roma e Ottawa sono più vicini grazie a voi”. Tantissimi i personaggi che hanno arricchito il prestigioso parterre: oltre all’Ambasciatore d’Italia a Ottawa, Claudio Taffuri, ricordiamo Martin Coiteux, Ministro provinciale della Pubblica Sicurezza; Carlos J. Leitão, Ministro provinciale delle Finanze; Francine Charbonneau, Ministro responsabile degli Anziani; Francesco D’Arelli, direttore dell’Istituto italiano di cultura di Montréal; i deputati provinciali Marc Tanguay e Rita De Santis; i deputati federali Angelo IaconoNicola Di Iorio; la consigliera Rosannie Filato, in rappresentanza della Sindaca Valérie Plante; i consiglieri comunali di Montréal Dominic Perri, Mario Battista e Francesco Miele; i consiglieri comunali di Laval David De Cotis e Paolo Galati; Giuseppe Borsellino con la consorte Elina; l’On. Basilio Giordano con la consorte Nina, Pat Buttino del CLDV, Elio Arcobelli, presidente della Fondazione Santa Cabrini; ecc. Prima del concerto di Baglioni e dei discorsi istituzionali, annunciati di volta in volta dall’umorista Joe Cacchione con l’attrice Cristina Rosato, sono saliti sul palco: Luisa Miniaci, coordinatrice della Sezione del Québec della Fondazione per la policistica renale, esempio di dedizione e solidarietà; il Prof. Andrea Lodi, titolare della cattedra di ricerca di eccellenza canadese nei big data applicati ai processi decisionali presso il Politecnico di Montreal; Sebastian Sylwan, partner creativo di Felix e Paul Studios, azienda leader nel campo della realtà cinematografica virtuale. Tre esempi di eccellenza in tre campi strategici e altamente simbolici come solidarietà, scienza e tecnologia. Interventi intervallati da quattro esibizioni musicali: il gruppo Juke Box, il cantautore Gianni Bodo, il duo femminile Dolceamare e la soprano Giorgia Fumanti. Quindi spazio ad un dibattito dal titolo ‘Montréal, un’isola italiana fuori dall’Italia’ sul futuro della comunità italiana in Canada: sotto i riflettori le parlamentari italiane elette all’estero Francesca La Marca e Francesca Alderisi; la Presidente del Comitato degli Italiani all’Estero di Montreal, Giovanna Giordano; il Presidente del Congresso italo-canadese del Quebec, Antonio Sciascia; ed il Presidente della storica “Casa d’Italia” di Montreal, Gino Berretta. Poi la musica e la poesia di Baglioni hanno preso il sopravvento: un inno appassionato all’Italia, che resta il “Piccolo Grande Amore” di tutti quanti noi italo-canadesi. (V.G.)

    La carica di Claudio Baglioni durante il concerto (Foto Sara Barone)
    Da sinistra: Giovanna Giordano, Francesca Alderisi, Francesca La Marca, Antonio Sciascia e Gino Berretta (Foto Sara Barone)
    Marco Riccardo Rusconi, Console Generale d’Italia a MTL
    (Foto Sara Barone)
    Claudio Taffuri, Ambasciatore d’Italia a Ottawa (Foto Sara Barone)
    Da sinistra: Martin Coiteux, Francine Charbonneau, Rita de Santis, Filomena Rotiroti e Philippe Couillard
    Una veduta panoramica del Place Bell gremito di connazionali
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  • Massimo Ranieri  con ‘Anema e core’

    Massimo Ranieri con ‘Anema e core’

    Foto di Sara Barone
    Foto di Frank Maniscalco

    Montréal – Due ore tutte d’un fiato con Massimo Ranieri mattatore versatile, istrionico e inarrestabile sul palco del Place Bell: il cantante napoletano ha fatto impazzire i circa 2.500 connazionali che, sabato 5 maggio, hanno riempito di entusiasmo il parterre e gli spalti del Place Bel, nel cuore di Laval. Era la prima volta che l’arena lavallese, aperta nel 2017, ospitava un artista italiano: non poteva esserci un rappresentante migliore di Massimo Ranieri per rivendicare l’orgoglio tricolore nella città che ospita sempre più giovani italo-canadesi. Perché la tradizione italiana è intramontabile e non smette di esercitare il suo fascino nemmeno sulle nuove leve, alla quarta e quinta generazione. Che, anzi, smaniano dal desiderio di riscoprire e rivivere le proprie radici. Un successo che ha premiato l’impegno e la perseveranza del producer Joseph Fragale (Music Plus Co.) e del promoter Raffaele Buttino (Vmg Entertainment). Per Ranieri è stata la terza volta in Québec, dopo i concerti del 2002 e il 2015, questa volta con uno spettacolo dal titolo “SOGNO E SON DESTO… IN VIAGGIO”. Uno show – poi riproposto anche a Toronto (6 maggio), Vancouver (9), Chicago (11), Atlantic City (12) e Connecticut (13) – ispirato ad un ricordo di famiglia: Ranieri ha raccontato del nonno pescatore che, alla sua curiosità di bambino, rispondeva come il mare fosse bello e affascinante, ma anche pericoloso, “perché può tradirci”. Sognare sì – dunque – guardando alle stelle, immaginando e fantasticando, ma sempre restando attento e vigile, sveglio. In altre parole: sognare ad occhi aperti. Proprio come hanno fatto gli italo-canadesi, che lo hanno applaudito con il cuore ricolmo di gioia dall’ingresso sul palco sulle note di ”Ho bisogno di te”. E poi, a seguire, tanti altri successi di un repertorio senza eguali: “Vent’anni”, “Erba di casa mia”, “Resta cum’mme”, “Quagliarulo”, “La Vestaglia”, “Se bruciasse”, “Ue’ ue’ Che femmena”, “Tu vuo fa’ l’americano’, “Je so’ pazzo”, “Nun è peccato”, “Come so’ nervoso”, “Anema e core”, “E allora?”, “Rose Rosse”, “Marinariello”, “Perdere l’amore”. Uno spettacolo entusiasmante, con la tradizione napoletana a fare da filo conduttore, con qualche battuta esilarante e gli omaggi commossi a Pino Daniele (scomparso 3 anni fa), Renato Carosone (“Sarracino” e “Pígliate ‘na pastiglia”) ed a Domenico Modugno. Fino all’apoteosi finale, con tantissime donne in visibilio che si sono precipitate sotto il palco per stringere la mano, o scattare un selfie con il loro idolo. Che poi è scomparso dietro le quinte. Lasciando un vuoto che è durato solo un attimo: le sue canzoni risuonano nei nostri cuori e rafforzano il nostro amore per un’Italia tanto lontana, eppure così vicina. (V.G.)

    Foto di Sara Barone

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