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  • Vince il buonsenso: il Picai riapre le scuole

    Vince il buonsenso: il Picai riapre le scuole

    Grazie ai 60 mila $ sbloccati dal Ministero degli Esteri ed a ulteriori 100 mila $ garantiti dalla Fondazione Comunitaria Italo-Canadese, sabato scorso sono ripartiti i corsi del sabato nelle 11 scuole gestite dallo storico ente gestore montrealese

    Da sinistra: Nick Fiasche, Antonio Sciascia, Tony Loffreda, Piero Iannuzzi, Rosalba Tantalo, Franco Falsetti, Erminio Piccolino, Nunzia D’Elia, Maria Altomare, Leonilda Taddeo ed Alex Loffredi

    Montréal – “Tutto è bene quello che finisce bene” (All’s well that ends well) è il titolo di una celebre commedia shakespeariana. Un titolo che descrive al meglio le sorti della lingua e cultura italiana a Montréal. Scampato pericolo, dunque, per il PICAI: lo storico Ente gestore, che dal 1969 trasmette l’idioma di Dante agli ‘italo-discendenti’ (e non solo), porterà a termine l’anno scolastico in corso (la sessione sarà, anzi, allungata per recuperare le lezioni saltate) e sta già programmando il futuro. E questo grazie allo sblocco della metà dei fondi ministeriali (alla fine sono stati erogati circa 40 mila Euro, ovvero 60 mila dollari, rispetto ai 94 mila stanziati dal Ministero degli Esteri lo scorso 22 marzo) e ad ulteriori 100 mila $ garantiti dalla Fondazione Comunitaria Italo-Canadese (sotto forma di prestito da restituire in 3 anni). In tutto 160 mila dollari. Soldi freschi, che hanno reso possibile la riapertura immediata delle 11 Scuole del Picai già sabato scorso, 16 febbraio, dopo il via libera delle 7 Commissioni scolastiche coinvolte. Per la gioia degli oltre 1.000 alunni e dei circa 100 insegnanti. E per la soddisfazione dei genitori (come Leonilda Taddeo  presente alla conferenza stampa) che,  dopo la sospensione dei corsi il 10 gennaio per mancanza di fondi, non hanno mai mollato, lanciando una campagna di sensibilizzazione sui social media, culminata in una petizione che ha raccolto oltre 3 mila firme. È il giusto lieto fine per una città tra le più orgogliosamente italiane al mondo. L’ufficialità è arrivata venerdì 15 febbraio, in occasione di una conferenza stampa convocata dalla Fondazione Comunitaria Italo-Canadese, nella Sala dei Governatori del Centro Leonardo da Vinci; e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’avv. Tony Sciascia, Presidente del Congresso Nazionale Italo-Canadese, regione Québec; di Tony Loffreda, Presidente della Fondazione; e dell’avv. Piero Iannuzzi, neo presidente del PICAI. L’intervento della Fondazione, quindi, si è rivelata decisiva: il suo sostegno finanziario, di fatto, sopperisce al contributo dimezzato arrivato dal Ministero degli Esteri. Sbloccando il pagamento degli affitti delle Scuole e degli stipendi degli insegnanti.

    Piero Iannuzzi, presidente del PICAI, e Tony Loffreda, presidente della FCCI

    Tony Sciascia (Congresso):  “Situazione Picai ora chiarita e risolta”

    Il primo a smuovere le acque è stato l’avv. Antonio Sciascia, presidente del Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi, regione Québec: “Quando abbiamo saputo della chiusura dei corsi – ci ha spiegato – ci siamo immediatamente messi in contatto con il Consolato e con lo stesso Picai, fissando un incontro per comprendere meglio la vi-cenda. Il problema era finanziario: i fondi disponibili non erano sufficienti. A quel punto ho preso l’iniziativa di far intervenire la Fondazione, organismo deputato alla raccolta fondi, che poi ridistribuisce a organismi bisognosi, o a favore di cause umanitarie. E non c’è causa più caritatevole di quella di sostenere il Picai, che insegna la lingua ita-liana ai nostri giovani. È la sua missione. La Fondazione ha deciso, così, all’unanimità di intervenire con un sostegno considerevole per permettere al Picai di terminare l’an-no scolastico. Allo stesso tempo, il Picai si è impegnato a rinnovarsi nelle cariche e a seguire una procedura contabile più trasparente e aderente alle richieste del governo italiano e del Consolato, eliminando cioè il doppio conto bancario che ha creato fri-zioni col Ministero degli Esteri per l’erogazione della sovvenzione. Sia chiaro: il Picai non ha commesso nessuna malversazione, perché proprio i fondi accantonati sono serviti a finanziare i corsi per i 3 anni (dal 2014 al 2016) in cui l’organismo non ha per-cepito il sussidio del governo italiano. Ora tutto è stato chiarito e ci auguriamo che sia il Consolato che l’Ambasciata comunichino al governo italiano che la situazione del Picai è risolta, in vista della richiesta per il contributo dell’anno prossimo. Non po-tevamo permetterci di perdere il Picai per quello che rappresenta nella nostra Comunità”.

    Tony Loffreda (Fondazione):  “Aiutare la Comunità è la nostra missione”

    “La Fondazione esiste dal 1975 – ci ha spiegato Tony Loffreda – e la sua principale missione è proprio quella di preservare la lingua e cultura italiana. Non possiamo chiamarci italiani se poi non sappiamo parlare la nostra lingua. Io stesso, da piccolo, di sabato ho frequentato la scuola del Picai. E se oggi sono in grado di esprimermi abbastanza bene in italiano, il merito è proprio del Picai. Come dice il detto….. “Se gioventù sapesse e vecchiaia potesse”, sarebbe meglio per tutti. Per noi la gioventù, il Picai e la lingua italiana sono molto importanti. Ecco cosa fa la Fondazione: aiuta la Comunità italiana, dove e quando c’è bisogno. E oggi possiamo ribadirlo con grande orgoglio. Abbiamo appena investito 100.000 $ investiti sull’educazione e sulla cultura”.

    Piero Iannuzzi (Picai):  “Grazie alla Fondazione, siamo fiduciosi per il futuro”

    “È una giornata molto importante per il Picai – ha dichiarato il neo presidente Piero Iannuzzi, avvocato, ex allievo ed ex insegnante del Picai – : dopo una breve pausa necessaria per riorganizzarci, sono ripartiti i corsi di Italiano. C’è un impegno molto importante da parte degli organismi comunitari, a cominciare dal Congresso, da cui è partito l’input iniziale per riaprire le scuole, e dalla Fondazione, che ci ha assicurato i soldi necessari per concludere l’anno scolastico. Una generosità che noi ripagheremo con l’impegno per la Comunità, per l’insegnamento dell’Italiano e per il risanamento delle nostre finanze. La Fondazione ha a cuore il Picai e ci tiene al futuro della lingua e cultura italiana tra i nostri giovani. Il nuovo cda del Picai si muoverà tra rinnovamento e continuità: energie fresche per il futuro, ma nel rispetto del lavoro svolto fino ad oggi da dirigenti, amministratori e insegnanti. Ringrazio i genitori per la pazienza ed il continuo sostegno. Per l’anno prossimo abbiamo un progetto ben preciso, siamo fiduciosi, ed abbiamo già chiesto al governo italiano di poter accedere ai fondi per il 2019”.

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  • Riaprono le scuole del PICAI

    Riaprono le scuole del PICAI

    Montréal – Già da domani, sabato 16 febbraio, i giovani iscritti possono tornare a seguire i corsi di lingua e cultura italiana nelle 11 scuole gestite dal PICAI, lo storico ente gestore montrealese. Decisivo l’intervento della Fondazione Comunitaria Italo-Canadese.

    Ecco il comunicato che è stato reso pubblico giovedì in occasione della conferenza stampa convocata dalla Fondazione al Centro Leonardo da Vinci e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’avv. Tony Sciascia, Presidente del Congresso Nazionale Italo-Canadese, sezione Québec; di Tony Loffreda, Presidente della Fondazione Comunitaria Italo-Canadese; e dell’avv. Piero Iannuzzi, neo presidente del PICAI.

    Piero Iannuzzi, presidente del PICAI, e Tony Loffreda, presidente della FCCI

    Appoggio finanziario della FCCI al PICAI

    La Fondazione comunitaria Italo-Canadese (FCCI) informa che, a seguito della decisione del Consiglio di amministrazione, sarà accordato un sostegno finanziario alla scuola di lingua italiana PICAI (Patronato Italo-Canadese per l’Assistenza agli Immigrati). Grazie a questo sostegno, il PICAI potrà riprendere i corsi d’italiano affinché gli alunni possano terminare la propria sessione. Una conferenza stampa si è tenuta oggi alle 14:00 presso il Centro Leonardo da Vinci per illustrare tutti i dettagli.

    Lo scorso 10 gennaio, il PICAI ha informato i cittadini dell’improvvisa interruzione dei corsi di italiano nelle scuole a causa della mancanza di fondi. Ogni anno, l’organismo dipende dal sostegno finanziario del Ministero degliAffari Esteri Italiano, la maggiore risorsa finanziaria per lo svolgimento delle sue attività. Gli ultimi versamenti erano ancora in sospeso e ciò ha causato l’interruzione dei servizi. A tale scopo, la FCCI ha preso l’iniziativa di rispondere rapidamente al problema.

    Le lezioni di italiano riprenderanno sabato 16 febbraio nelle varie scuole. Il nuovo consiglio del P.I.CA.I,
    attualmente presieduto da Pietro Iannuzzi, informa che la sessione scolastica sarà estesa per recuperare il tempo perduto. La FCCI intende, d’ora in poi, collaborare con il PICAI per promuovere e preservare l’insegnamento della lingua italiana presso i giovani italo-canadesi della comunità.

    Tutti i dettagli sul prossimo numero del CITTADINO CANADESE.

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  • Dopo 50 anni, Picai a rischio chiusura

    Dopo 50 anni, Picai a rischio chiusura

    I fondi del Ministero degli Esteri non arrivano: sospesi i corsi di italiano

    Il Console Solinas ammette: “Ci sono criticità”. E i genitori, preoccupati, lanciano una petizione. La deputata Francesca La Marca annuncia un’interrogazione parlamentare

    Montréal – “I  corsi  di  italiano sono sospesi. La ripresa delle lezioni verrà comunicata per email e via radio. Il  PICAI si scusa per l’inconveniente. En raison du manque de subvention du gouvernement italien, les cours de langue italienne du PICAI sont suspendus”. Questo l’allarmante avviso che sabato mattina campeggiava in tutte le 12 scuole del Picai, lo storico ente gestore di Montréal che, creato nell’ottobre del 1969 e guidato da Erminio Piccolino dal novembre del 2015, per decenni ha trasmesso la lingua e cultura italiana a  intere  generazioni  di  ‘italo-discendenti’. È vero che, nel recente passato, i rapporti con l’Amministrazione pubblica non sono stati idilliaci (i fondi sono stati negati al Picai per 3 anni consecutivi, dal 2014 al 2016), ma è anche vero che nel 2017 i finanziamenti sono ripartiti, con la Farnesina che 2 anni fa ha accordato al Picai 70 mila euro (sui 220 mila richiesti). Una svolta che avevamo interpretato come un nuovo inizio per un rinnovato rapporto con il governo italiano, destinato a migliorare e a consolidarsi nel tempo. Si sta materializzando, invece, lo scenario peggiore: dopo 50 anni, lo storico Ente gestore di Montréal rischia seriamente di scomparire. In questa malaugurata ipotesi, verrebbe a cadere un elemento essenziale dell’identità culturale della comunità italiana in Québec. Un colpo basso inconcepibile per una città dove si parla più italiano che nel resto del Canada e del Nord America. Sta di fatto che oggi, più che mai, il Picai è a un passo dal baratro. L’8 gennaio la sospensione dei corsi è stata comunicata ufficialmente al Consolato di Montréal. E questo perché la sovvenzione del Ministero degli Esteri per il 2018, stanziata lo scorso 22 marzo (con decreto n. 3615/3014 del MAECI Uff.V) e pari a 94.175 Euro, non è stata ancora erogata. E senza questi fondi, il Picai non ha la liquidità per continuare a fornire i corsi di italiano. Corsi che sono iniziati lo scorso settembre e che si sarebbero dovuti concludere il prossimo aprile (23 sabati in tutto). E che i genitori hanno già pagato, iscrivendo i primi figli, per un totale di quasi 200 mila $ (la quota ammonta a 220 $). Il pomo della discordia è il bilancio consultivo 2017 che, dopo un fitto scambio di email tra Consolato e Picai, ha subìto diversi aggiustamenti che, però, non hanno soddisfatto il Ministero degli Esteri, rispetto alle istanze previste dalla circolare n.13/2003, che disciplina il rapporto amministrativo e contabile tra enti gestori ed Amministrazione centrale. Come accennato, già in passato (dal 2014 al 2016) il Picai non aveva usufruito del contributo ministeriale: in questo caso per una riserva di fondi iscritta nel patrimonio dell’ente. Una riserva che, secondo il Ministero, era di ostacolo ad ulteriori finanziamenti, che per questo motivo erano stati sospesi (“Eventuali avanzi di cassa relativi ad un esercizio finanziario ne impongono il recupero”, recita la famosa circolare 13/2003). Eppure, proprio in virtù di quella riserva (quasi 1 milione di dollari di fondi accantonati), per 3 anni consecutivi il PICAI ha potuto continuare ad erogare i corsi a beneficio di circa un migliaio di alunni. Riserva che nel frattempo, però, si è completamente esaurita e che, quindi, non può più fungere da àncora di salvataggio. Non solo. Il PICAI, oggi, è addirittura in rosso, a causa di un forte disavanzo di cassa che ammonta a diverse decine di migliaia di dollari. Debiti che il PICAI ha maturato soprattutto per gli affitti delle aule, da settembre a dicembre 2018 (mentre gli affitti dei mesi precedenti e gli stipendi degli insegnanti fino a dicembre sono stati coperti dai 200 mila $ incassati dalle quote di iscrizione 2018/2019). Senza considerare le spese amministrative e di gestione della sede centrale al 6865 Av. Christophe-Colomb. Il Picai, naturalmente, confida ancora di poter ricevere il contributo ministeriale per sbloccare l’impasse. In questo caso riprenderebbero i corsi, oppure verrebbero rimborsati i genitori. Al momento, però, il PICAI, che è un ente senza scopo di lucro, rischia addirittura di scomparire dal Registro delle Compagnie del Québec. Una decisione, quest’ultima, che spetterà all’assemblea generale convocata d’urgenza per l’8 febbraio. Una cosa è certa: sic stantibus rebus, sarà il Ministero degli Esteri a staccare la spina, o a rilanciare l’Italiano a Montréal.

    Il Console Solinas: “Ci sono criticità”

    Raggiunto al telefono, il Console d’Italia a Montréal, Lorenzo Solinas, che guida la diplomazia italiana in Québec in attesa della ‘designata’ Silvia Costantini, ammette le criticità, ma non esclude un esito positivo della vicenda. “Stiamo affrontando la questione col Ministero degli Esteri per cercare di risolverla, tenendo però in considerazione che il Picai non è un ente pubblico italiano e che l’ottenimento dei contributi governativi è subordinato ad un’analisi dei bilanci. Se ci sono delle particolari criticità, purtroppo questi contributi non possono essere erogati, anche se sono già stati stanziati”. “Non mi posso impegnare nel dire che i fondi saranno sbloccati, ma è quello che stiamo cercando di fare, anche perché il PICAI è un ente storico”. “Ci saranno sicuramente degli sviluppi: il Consolato ci sta lavorando, tenendo conto che non c’è nemmeno un ‘no’ definitivo da parte del Ministero”.

    La Marca : interrogazione al Ministro degli Esteri

    Roma – “La sospensione a metà anno formativo dei corsi d’italiano, da parte del PICAI di Montreal, rappresenta un motivo di giustificato allarme per le famiglie dei discendenti e crea un vuoto nell’intero sistema di promozione della lingua e della cultura italiane in Canada,”. Così Francesca La Marca, deputata Pd, eletta in Centro e Nord America, che in una nota esprime la sua “completa solidarietà alle famiglie e a tutti coloro che sono giustamente allarmati per il futuro della nostra Lingua, a Montreal e nel Québec”. “Ricordo – aggiunge la parlamentare – che, anche per le mie continue sollecitazioni, il PICAI, dopo alcuni anni di sospensione, era stato riammesso nel piano di contributi per il 2018, con un impegno di circa 94.000 euro, ma le successive verifiche amministrative e contabili, operate dal Consolato e dal Ministero, non hanno consentito l’effettiva erogazione di tale somma. I miei quasi quotidiani interventi, sull’amministrazione consolare e centrale, non sono valsi, purtroppo, a superare l’impasse. Ora non c’è tempo da perdere: ho presentato nella commissione esteri della Camera un’interrogazione urgente al Ministro degli esteri per chiedere di determinare le condizioni per una ripresa dei corsi interrotti e per modificare i criteri della circolare che contiene criteri troppo restrittivi e penalizzanti verso gli enti gestori”.

    Genitori preoccupati: lanciata una petizione

    I genitori degli alunni iscritti ai corsi del Picai non ci stanno: si sono subito mobilitati, sensibilizzando i media, i politici, diverse organizzazioni, aprendo una pagina Facebook (“Aiuto Picai”) e lanciando una petizione sul sito ‘Care2 Petition’, che in pochissimi giorni ha già raggiunto oltre 2.000 firme.

    “I miei genitori sono immigrati in Canada nel 1967. Ci hanno insegnato la lingua e le tradizioni italiane. Io stessa sono andata a scuola di italiano di sabato. Sono sposata con un Italiano, abbiamo adottato un bambino e gli stiamo insegnando la lingua italiana. Lui frequenta l’elementare e, per motivi di lavoro, il sabato rappresentava la soluzione migliore per trasmettergli una parte della nostra cultura. Ora, nel bel mezzo dell’anno scolastico, non abbiamo altre alternative e a pagarne il prezzo sono i bambini. Ci sono i nonni, ma a scuola fanno anche cultura studiando personaggi come Leonardo da Vinci”.

    Mercede Di Menna

    Oltre alla lingua e alla cultura, il Picai trasmette l’importanza di conoscere e mantenere le nostre radici che sono, molte volte, sepolte dal multiculturalismo. È strano vedere che tutte le altre Comunità hanno i loro corsi e sono orgogliosi della loro cultura. Noi invece, per una ragione egoista e completamente focalizzata sui soldi, perdiamo la possibilita di trasmettere la nostra ricchezza. E poi c’è la ragione scolastica. Come madre di tre giovani, con uno che ha completato la Picai fino alla quinta media, che bello vedere sul “Relevé des apprentissages” del Ministero dell’Educazione del Québec 4 crediti conseguiti per i corsi completati al Picai! Questi quattro crediti in più lo hanno facilitato nelle applicazioni per il Cegep. Purtroppo le mie figlie (4ª e 2ª media) non avranno quest’opportunità”.

    Gina D’Alfonso

    “Ho provato un grande vuoto quando ho letto la notizia che il PICAI sta per chiudere i battenti per il mancato contributo del governo italiano. Per me, papà di una figlia di sei anni che segue i corsi di lingua italiana a Laval e di un figlio di 4 anni che dovrebbe iniziare i corsi l’anno prossimo, è una notizia che mi riempie di tristezza. Il PICAI significa avere accesso alla cultura italiana del passato anziché del presente, perchè solo attraverso la lingua si può veramente capire ed assorbire una cultura. Tagliare questo programma vuol dire privarci della cultura italiana e lasciarci orfani di quel legame di cui siamo molto orgogliosi e che non vorremmo mai perdere”.

    Jonathan Petraglia

    “Come figli di immigranti italiani, è estremamente deludente vedere svanire un tale simbolo del nostro patrimonio. Non essere in grado di dare ai miei figli e alle generazioni future l’opportunità di imparare la nostra lingua-madre, è un fallimento per chi siamo e da dove veniamo, ma soprattutto per tutti gli immigrati che hanno sacrificato la propria vita per mantenere tradizioni e avere l’orgoglio di parlare la nostra lingua, lontani dal loro paese natale. Ascoltare i nostri figli parlare italiano è la più grande soddisfazione che abbiamo e di cui dovremmo essere tutti orgogliosi”.

    Ivana Di Menna e Vincenzo Teoli

    “La notizia ricevuta dal PICAI, che i corsi di lingua e cultura Italiana sono stati sospesi, ci ha veramente rattristato. E difficile concepire che, dopo tanti anni, i nostri figli non possono frequentare i corsi di lingua e cultura Italiana. Io personalmente ho frequentato i corsi del PICAI dalla prima elementare alla quinta media. Non solo abbiamo imparato la lingua dei nostri genitori, ma anche la cultura e l’amore per il paese di origine. Il mio desiderio era di poter trasmettere ai miei figli l’esperienza e l’amore per la lingua e cultura Italiana. Questo mio messaggio è rivolto a tutta la Comunita Italiana: dateci una mano presso il governo Italiano, per ripristinare il contributo al PICAI”.

    Cinzia Izzi & Piero Pennimpede

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  • PICAI e CESDA: ecco i fondi dal Ministero

    PICAI e CESDA: ecco i fondi dal Ministero

    Svolta per la lingua italiana a Montréal

    Picai-cesda-logo

    Per il 2017, la Farnesina ha stanziato 70 mila euro per il Picai e 20 mila euro per il Cesda. Pochi, ma è un nuovo inizio…

    Montréal – Dopo anni di incontri, tensioni, pareri, lettere, articoli e interrogazioni parlamentari, si è sbloccata la situazione dei finanziamenti pubblici a favore degli Enti Gestori PICAI e CESDA che organizzano corsi di lingua Italiana a Montréal. Per il 2017, infatti, in base alle informazioni di cui siamo entrati in possesso, il Ministero degli Affari Esteri ha stanziato fondi per tutti e tre gli Enti della circoscrizione consolare di Montréal:  40 mila euro per l’ICCA di Halifax (che peraltro ha sempre beneficiato del contributo ministeriale), 20 mila euro per il CESDA (è la prima volta da quando si è costituito nel 2014) e 70 mila euro per il PICAI (con oltre 45 anni di “servizio”, ma da 3 anni all’asciutto). Quanto accordato, però, è sensibilmente inferiore alle richieste avanzate dai singoli Enti: il Picai, per esempio, per il 2017 aveva chiesto un contributo di circa 220 mila euro e nel 2013 aveva ricevuto quasi 136 mila euro. Vogliamo sforzarci, comunque, di interpretare questa svolta (al ribasso) come un punto di (ri)partenza, un nuovo inizio per un rinnovato rapporto con il governo italiano destinato (si spera!) a migliorare e a consolidarsi nel tempo. In altre parole: una volta entrati nel “circolo virtuoso” dei fondi pubblici, ci auguriamo che i 90 mila euro destinati a Montréal siano destinati ad aumentare nei prossimi anni. Hanno giovato le interrogazioni parlamentari dell’On. La Marca (per il Picai) e di Riccardo Merlo (per il Cesda), ma anche il “lavoro sul campo” del Console Generale d’Italia a Montréal, Marco Riccardo Rusconi, che ne aveva fatto una priorità del suo mandato, come annunciato nell’incontro di presentazione avuto in Consolato pochi giorni dopo il suo insediamento: “C’è un problema di lingua italiana e lo risolveremo!”. “Di concerto con gli stessi Enti – ci ha detto Rusconi al telefono – abbiamo dimostrato la qualità delle lezioni, la professionalità degli insegnanti e la non-concorrenza tra il CESDA, i cui corsi sono integrati negli orari curriculari delle scuole, e il PICAI, che da sempre punta, invece, sui corsi extracurriculari, soprattutto di sabato”. “Per entrare nei meccanismi dell’insegnamento – ha proseguito il diplomatico – ho visitato di persona due scuole del Picai ed una del Cesda, e prima di Natale ho organizzato un cocktail di auguri con una settantina di docenti di entrambi gli Enti per dimostrare quanto fosse prioritaria la lingua italiana per il Consolato”. Ma non è finita qui. Il Consolato ha chiesto e ottenuto la sponsorship di Air Transat per permettere a tre allievi meritevoli di usufruire di un biglietto aereo a/r gratuito per l’Italia. Saranno gli Enti gestori a stabilire le modalità di selezione per un concorso che coinvolgerà oltre 1.500 ragazzi. “Gli studenti, a cui chiedevo quale fosse il loro sogno, mi hanno sempre risposto di voler andare in Italia: serviva un premio che ripagasse dei loro sforzi gli allievi, così come le famiglie. La speranza è che questi viaggi in Italia possano rappresentare un ulteriore incentivo per accrescere iscrizioni in futuro”. È un passo in avanti. Era paradossale che  Montréal, città dove si parla più italiano che nel resto del Canada e del Nord America, non ricevesse alcun contributo a tutela della lingua da parte del governo italiano. Francamente, Montréal non lo meritava. “In passato sono venute a mancare  le condizioni – precisa Rusconi -: questo eccezionale risultato è il frutto di un grande lavoro anche da parte degli Enti Gestori”. Una cosa è certa: al netto delle cifre, la lingua italiana resta ancora un prezioso ‘valore aggiunto’ in una realtà multietnica come quella canadese. (V.G.)

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  • Lingua italiana a Montréal, Gentiloni “interrogato”

    Lingua italiana a Montréal, Gentiloni “interrogato”

    La Marca (Pd) sul PICAI e Merlo (Maie) sul CESDA

    picai-cesda

    Roma – Non si è ancora sbloccata la situazione dei finanziamenti pubblici a favore degli Enti Gestori (PICAI e CESDA) che organizzano corsi/lezioni di lingua Italiana a Montréal. Ad una prima interrogazione parlamentare depositata dall’On. Francesca La Marca (PD) lo scorso 13 aprile, in cui la parlamentare chiedeva il ripristino del contributo a favore del Picai (“Sembra evidente l’esigenza di riammettere l’Ente in tempi utili al finanziamento ministeriale, al fine di assicurare la continuità dell’attività di insegnamento del PICAI e l’apertura del nuovo anno scolastico”), il Viceministro degli Esteri, Mario Giro, si è giustificato così: “Sia l’Ambasciata in Canada che il Consolato generale a Montréal hanno espresso parere negativo in merito alla richiesta di contributo presentata per il 2016, in considerazione del fatto che, sulla base del bilancio preventivo, l’Ente in parola appare disporre di fondi propri sufficienti a coprire tutti i costi dei corsi programmati. Anche il Comites di Montréal ha espresso, sin dal 2014, parere negativo alla concessione di contributi, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Il PICAI, malgrado non usufruisca di contributi ministeriali dal 2014, ha infatti mantenuto negli anni in esame sostanzialmente inalterata l’offerta dei corsi a Montréal”. Nella stessa risposta, Giro si è espresso anche sul CESDA: “Il mancato finanziamento nell’anno in corso a favore dell’Ente di nuova costituzione CESDA è da attribuire al fatto che questo non presenta ancora un livello di attività idoneo. Resta fermo che in futuro il potenziamento dell’attività, accompagnato dalla relativa dotazione di risorse proprie, gli consentirà di accedere ai fondi disponibili sul capitolo n. 3153”. Il 20 settembre scorso, l’On. La Marca (insieme ad altri colleghi del PD) è tornata alla carica con una nuova interrogazione sul PICAI: “Entro la fine del 2016 tale Ente si troverà di fronte all’alternativa di concludere l’anno scolastico e proseguire l’attività se sostenuto dai contributi ministeriali, oppure di cessarla definitivamente; in tale eventualità per il Québec si aprirebbe un vuoto di promozione della lingua e cultura italiane altrimenti non recuperabile (…)”. Non è ancora pervenuta la risposta del Ministro. A favore del CESDA, invece, si sta muovendo il MAIE, il Movimento Associativo Italiani all’Estero, che lo scorso settembre, attraverso il suo leader Ricardo Merlo, ha presentato una nuova interrogazione al Ministro degli Esteri: “Nel 2014, su proposta delle stesse autorità diplomatiche, è nato il CESDA, inaugurato dall’allora Sottosegretario Mario Giro. Questo Ente ha subito iniziato i corsi di italiano ed ha stipulato importanti convenzioni con diverse Commissioni scolastiche del Quebec, volte all’inserimento della nostra lingua nel curriculum scolastico”. “Noi chiediamo semplicemente al Ministro come mai il CESDA – in regola con attività e soprattutto bilanci – non abbia ancora ricevuto il sostegno economico previsto per gli Enti gestori”. “Non vorremmo che il CESDA – ha concluso Merlo – che sta facendo un ottimo lavoro in totale trasparenza, venisse abbandonato dalle nostre istituzioni”. Per la cronaca, il Comites di Montréal, nella seduta del 5 ottobre scorso (a cui hanno partecipato anche i rappresentanti dei due Enti Gestori), ha espresso il suo parere, non vincolante, sulle richieste di contributi  degli Enti Gestori per il 2017: positivo per il CESDA e negativo per il PICAI.

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  • La Marca: fondi al Picai per il futuro della nostra cultura

    La Marca: fondi al Picai per il futuro della nostra cultura

    Nuova interrogazione parlamentare della deputata di Toronto

    Francesca-La-Marca

    Roma – Sulla situazione dell’insegnamento dell’italiano a Montréal e, in particolare, sulla sospensione del contributo ministeriale al PICAI, lo storico ente che da oltre quarant’anni è al servizio della nostra Comunità nel Québec, nei giorni scorsi l’On. Francesca La Marca ha presentato un’altra interrogazione al Ministro degli esteri e della cooperazione internazionale, dopo quella già avanzata alla Farnesina alcuni mesi fa.

    “Desidero ricordare – ha sottolineato la parlamentare in una nota – che il PICAI, che pure ha offerto lingua e cultura italiane a diverse generazioni di discendenti di connazionali, oltre che a canadesi desiderosi di imparare la nostra lingua, nelle ultime due annualità è stato escluso dai finanziamenti ministeriali per il fatto di avere virtuosamente realizzato, con i soldi delle rette delle famiglie per i corsi realizzati, una riserva di fondi iscritta nel patrimonio dell’ente. Tale riserva, ad opinione del Ministero, sarebbe stata di ostacolo ad ulteriori finanziamenti che, come si è detto, sono stati sospesi dal 2014.

    Nonostante ciò, il PICAI ha tenuto fede alla sua storia e alla sua funzione, utilizzando per l’organizzazione e la gestione delle sue attività la riserva dell’ente per un 65% e le rette degli alunni per un 35% e continuando i corsi in 12 scuole a beneficio di oltre 1500 alunni. Tuttavia, con la chiusura dell’anno scolastico in corso, la riserva propria, ammontante alla fine del 2015 a 336.000 dollari canadesi, si è quasi totalmente esaurita con le attività dei primi mesi dell’anno corrente, lasciando un residuo di 68.000 dollari, del tutto insufficiente per avviare un nuovo anno scolastico.

    Il problema che si pone è dunque questo: senza il ripristino del contributo ministeriale, da concedere naturalmente nel rispetto della normativa vigente, il PICAI sarà costretto a non riaprire i corsi per l’anno scolastico 2016-2017 interrompendo la sua lunga e importante parabola storica (…). Più in generale, in questa malaugurata ipotesi non solo verrebbe a cadere un elemento essenziale dell’identità culturale della comunità italiana in Québec, ma il sistema di promozione della lingua e della cultura italiane in Canada subirebbe un obiettivo arretramento. (…) Per questo ho chiesto al Ministro degli esteri di considerare la necessità e l’urgenza di assicurare concretamente, in vista dell’apertura del nuovo anno scolastico, un sostegno contributivo per l’ente che lo metta nella condizione di non chiudere i battenti e di continuare a offrire i corsi di lingua e di cultura italiana alla nostra comunità in Québec.

    L’eventuale reintegro dei 2,5 milioni per i corsi di lingua, per il quale sia il Ministro Gentiloni che il Sottosegretario Amendola hanno dichiarato il loro impegno, può essere il giusto canale per arrivare ad una soddisfacente
    soluzione. (…)”.

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  • Col Picai per difenderela lingua&cultura italiana

    Col Picai per difendere
    la lingua&cultura italiana

    Il ‘Cittadino Canadese’ nella scuola di ‘Notre Dame de la Defense’

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    Montréal – Sono quasi 45 anni che il Picai fornisce corsi di lingua e cultura italiane a migliaia di connazionali che vivono in Québec. Lo storico ente ha operato per decenni con corsi prevalentemente al di fuori  dell’orario  scolastico  e  che  hanno assicurato l’apprendimento dell’idioma di Dante a  intere  generazioni  di  ‘italo-discendenti’. Oggi il Picai gestisce 11 scuole, per  un  totale  di 1520 alunni. Tra le scuole, quella più antica (fondata nel 1910) e conosciuta è sicuramente la ‘Notre Dame de la Defense’ (6841 Avenue Henri Julien): diretta da Rosaria Monaco, oggi l’Istituto situato nel cuore della Piccola Italia si compone di un corpo docenti di 7 insegnanti: Sara D’Isanto (Materna + 1ª: 13 alunni), Rossella Del Cengio (2ª + 3ª= 18) ed Edda Castellani (4ª, 5ª e 6ª: 13), Carmine De Angelis (Medie+ 12), Carolina Laurenzi (Adulti principianti= 9), Valentina Peppucci (Adulti intermedi) e Laura Pirastru (Adulti avanzati=12). In tutto 86 studenti (l’anno scorso erano 100), che ogni sabato imparano l’italiano anche attraverso le pagine del ‘Cittadino Canadese’, che gli insegnanti usano come materiale didattico. E così, su invito di Rosaria Monaco, una professionista affabile e disponibile, il 12 marzo scorso abbiamo visitato la scuola.

    UNA DIRETTRICE-MODELLO – Nata a Santa Ninfa (Trapani), Rosaria Monaco è emigrata, ancora bambina, con la nave Saturnia e, dopo 9 giorni di navigazione, è sbarcata in Canada. Ha frequentato la scuola anglofona e conseguito il diploma in Commercio ed Amministrazione. Sposata con Mario nel 1967, ha due figli, Emilio e Lucia e due nipoti, Lara e Nico. Tornata agli studi all’età di 48 anni, si è laureata in Sociologia e Andragogia presso l’Università Concordia ed ha ottenuto un Master in Glottodidattica presso l’Università Cà Foscari di Venezia. Non è mancato l’impegno ‘’politico’’: dal 1994 al 1998 è stata Commissaria scolastica della CECM (Commission École Catholique de Montreal). A trasmetterle l’amore, la passione per la lingua e la cultura italiana i genitori, che le hanno fatto frequentare la scuola del PICAI dalla 1ª elementare alla 3ª media.

    FOTO-RICORDO E LE DOMANDE DEI RAGAZZI – Non poteva mancare la foto-ricordo: tutti gli studenti sono stati riuniti nella palestra dell’istituto per il classico scatto di gruppo con l’ospite di turno, il sottoscritto Vittorio Giordano nei panni di caporedattore de ‘Il Cittadino Canadese’. Subito dopo abbiamo incontrato un gruppo ristretto di alunni che non hanno lesinato domande sulle dinamiche che caratterizzano il giornale: dalla scelta degli eventi alla raccolta delle notizie, dall’organizzazione redazionale alla distribuzione delle copie settimanali, dalla realtà italo-montrealese all’Italia di oggi. (V.G.)

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