MONTRÉAL – Dal 1o marzo, tutti gli utenti dell’ospedale Marie-Clarac hanno accesso gratuito al servizio televisivo nella loro stanza e questograzie al sostegno finanziario della fondazione dell’ospedale Marie-Clarac.
Un’iniziativa portata a termine dopo che la Direzione generale della struttura sanitaria si è resa conto che diversi pazienti soffrivano di noia. La situazione si è aggravata durante la pandemia, quando è stato impossibile per l’azienda delle tv in affitto di circolare in ospedale per effettuare i collegamenti necessari. Senza contare i costi associati al noleggio dei televisori troppo elevati per i pazienti. E così, per spezzare l’isolamento degli utenti, Marie-Clarac ha deciso di fornire la televisione a tutti, indistintamente.
Oltre ad intrattenere, la televisione attiva le funzioni cognitive e aiuta a prevenire la confusione, configurandosi come una risorsa importante per il benessere dei pazienti. Inoltre, un canale interno trasmetterà video educativi su argomenti come esercizi di riabilitazione in camera, diritti degli utenti, nutrizione, terapie infermieristiche, prevenzione e controllo delle infezioni. Possiamo trovarvi anche la data, l’ora e il meteo.
Grazie alla generosità dei suoi donatori, la Fondazione ha stanziato 350.000 $ per acquistare televisori e installarli in tutte le stanze. Ora saranno necessari 25.000 $ all’anno per i costi dell’abbonamento via cavo. La Fondazione confida nell’intervento di un donatore per sostenere questa spesa annuale.
La missione della Fondazione è sostenere finanziariamente l’ospedale Marie-Clarac nella sua missione di fornire servizi di riabilitazione e cure palliative di eccellente qualità. La Fondazione contribuisce così a restituire l’autonomia alle persone che l’hanno persa attraverso cure riabilitative adattate ai loro bisogni, oltre ad offrire un luogo sereno alle persone in fin di vita ed ai loro cari.
Volete fare anche voi una donazione? Contattate la Fondazione al 514 321-8800, interno 2305.
“Qualsiasi legge è fatta per essere interpretata e modificata, quando necessario”
Montréal – L’11 giugno scorso, Irene Giannetti, direttrice generale dell’Ospedale Santa Cabrini/Centro Dante dal 1988 al 2011, ha inviato una ‘Lettera aperta’ al Primo ministro del Québec, François Legault, in cui ha espresso tutta la sua preoccupazione per le conseguenze che la Legge 10, in vigore dall’aprile 2015, ha avuto sull’ospedale Santa Cabrini. La Legge 10, lo ricordiamo, ha accorpato i 182 CSSS (Centri di salute e servizi sociali) in 33 grandi strutture denominate CISSS, di cui 5 a Montréal. Una razionalizzazione che però fa rima con centralizzazione dei processi decisionali, vista l’abolizione dei consigli d’amministrazione delle singole strutture sanitarie. Tra cui quella dell’Ospedale Santa Cabrini.
“La Legge 10 – ci ha spiegato la Giannetti, sintetizzando la missiva inviata a François Legault – ha creato nella rete sanitaria quella burocrazia che prometteva di ridurre. Da allora, quello che succede al Santa Cabrini è una progressiva perdita di identità; ma non solo. L’ospedale Santa Cabrini ha aperto le sue porte nel 1960, mentre del 1981 il Centro Dante ha cominciato ad accogliere i nostri anziani. Con la riforma imposta dalla Legge 10, tutto ciò che è stato pazientemente costruito, è sparito. 1. L’ospedale è stato integrato al CIUSSS de l’Est de Montréal (anche se, secondo la legge 10 doveva essere affiliato). L’ospedale non ha più: un suo cda, un direttore generale, una struttura medica autonoma, le sue équipes di lavoro, un budget globale. 2. Il Santa Cabrini non è piu in grado di stabilire le sue priorità: anche per cambiare una lampadina, sono necessarie richieste a ripetizione. 3. L’ospedale non gestisce più il Centro Dante, il quale fa ormai parte di una rete di CHSLD gestiti dal CIUSSS (ce ne sono 15 sotto il CIUSSS de l’Est de Montréal). Eppure, Dante è situato sui terreni dell’ospedale per garantire il conforto culturale ai nostri anziani. 4. I servizi sanitari disponibili al Santa Cabrini sono quelli decisi da Maisonneuve-Rosemont, l’altro ospedale del CIUSSS. La missione di ‘ospedale comunitario’ si affievolisce sempre di più. Per esempio, il reparto di Geriatria attiva, che prima della riforma c’era, adesso non c’è più. 5. L’ospedale Santa Cabrini è in competizione con le diverse strutture del CIUSSS,che ha: due ospedali, un istituto psichiatrico, quindici CHSLD e otto CLSC. E come purtroppo succede quasi sempre, chi grida piu forte ottiene l’attenzione. 6. I medici, il personale infermieristico, professionale, tecnico e amministrativo, i volontari, tutti sono identificati al CIUSSS e non più sul luogo del lavoro. La concentrazione costante ed il senso di appartenenza, essenziali per un clima di lavoro sano, sembrano diventate nozioni del passato.
Le particolarità storiche, linguistiche e culturali – continua la Giannetti – pian piano sono diventate folklore. Tutto viene diluito in una mega struttura sempre più burocratica, sempre più anonima, sempre più a distanza. Il personale subisce una perdita d’identità e di scopo. Nessun leader locale per rappresentarli presso la mega struttura. Un’alienazione che può portare a conseguenze negative, fra cui l’assenteismo e la difficoltà a reclutare nuovo personale. La stessa Fondazione Santa Cabrini, creata per sostenere finanziariamente l’ospedale ed il Centro Dante, è stata indebolita.Nel 2020 l’ospedale Santa Cabrini ha compiuto sessant’anni, ma non è stata fatta nessuna riflessione sulla strada fatta per meglio pianificare il futuro. E non per colpa della pandemia. Gli ospedali comunitari non possono essere gestiti a distanza, non sono un elenco di servizi sanitari, dove la comunicazione è a senso unico. Sono luoghi complessi, dove la partecipazione della Comunità può fare la differenza.
A chi dice che ormai è troppo tardi per cambiar qualsiasi cosa nella legge 10 – ha concluso la Giannetti – rispondo che qualsiasi legge, anche questa, è fatta per essere interpretata e modificata, quando necessario. A causa del COVID, il governo Legault ha deciso di recrutare 10 000 addetti agli utenti, che oggi mancano nella rete sanitaria. Ha anche deciso che ogni CHSLD avrà le sue équipes locali ed il suo direttore. Cosa deve succedere prima di applicare lo stesso rimedio anche agli ospedali comunitari? Un’altra pandemia? E visto che lo scopo è anche quello di ridurre la burocrazia, dov’è scritto che un CHSLD non possa essere gestito dal suo ‘Ospedale Comunitario’?”.
Montréal – Almeno 420 persone erano presenti il 6 aprile scorso al Pavillon-sur-le-Lac del Château Vaudreuil per celebrare la 5ª edizione del Gala Santa Cabrini, in presenza dei presidenti d’onore, Mario Rigante, presidente regionale della banca BMOM, e Sam e Diana Scalia, rispettivamente presidente e consulente strategica di Samcon.
Divenuto ormai un appuntamento fisso nel calendario filantropico di Montréal, il Gala Santa Cabrini ha nuovamente ottenuto un successo impressionante grazie alla raccolta della somma netta pari a 315 279 $. “Si tratta di un primo contributo importante della comunità imprenditoriale di Montréal per la costruzione di un nuovo blocco operatorio ultra moderno, dotato di una tecnologia all’avanguardia all’Ospedale Santa Cabrini”, ha dichiarato entusiasta il presidente della Fondazoine Santa Cabrini, Elio Arcobelli.
Se il Gala Santa Cabrini è un evento di raccolta fondi per eccellenza, si tratta anche di un’occasione privilegiata per rendere omaggio ad un membro del personale medico dell’Ospedale Santa Cabrini con l’assegnazione del “Premio Dottor Albert Chiricosta” per il lavoro eccellente svolto, per il suo impegno sociale e per il suo contributo allo sviluppo della struttura sanitaria. Quest’anno, l’onore è stato accordato al Dottor Hussein Fadlallah, riconosciuto come uno dei migliori cardiologi del paese.
Da parte loro, i presidenti del comitato organizzatore del Gala Santa Cabrini, John Tartaglia (BMO-Banque de Montréal) e Tony Amato (Groupe Pentian), hanno ringraziato calorosamente tutti gli sponsor, i donatori, i membri delCercle des Ambassadeurs, i partecipanti e gli artefici dell’organizzazione, per il loro contributo ammirevole all’immenso successo dell’evento.
All’annuncio dei risultati della serata, Elio Arcobelli si è mostrato, a ragione, particolarmente lusinghiero verso tutti coloro che hanno contribuito al successo della serata. “Grazie a voi – ha dichiarato Arcobelli – il sogno di dotare l’Ospedale Santa Cabrini di un nuovo reparto operatorio è sempre più alla portata di tutta la popolazione che chiede e merita l’accesso a migliori servizi sanitari.”
Montréal – Il cocktail di beneficenza annuale della Fondazione dell’ospedale Marie-Clarac, che si è tenuto il 23 aprile scorso, ha radunato più di 350 persone, tra cui numerosi uomini e donne d’affari. Sotto la co-presidenza d’onore di Domenic Pilla, direttore generale, McKesson Canada, e di Jean-Guy Goulet, direttore esecutivo, Pharmascience, l’attività ha permesso di raccogliere una cifra netta pari a 160 000 $. La somma raccolta consentirà di investire in attrezzature e macchinari, per contribuire al benessere dei pazienti dell’ospedale Marie-Clarac. La direttrice generale dell’ospedale Marie-Clarac, suor Martine Côté, ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza delle terapie di riabilitazione offerte dalla struttura sanitaria. Questi trattamenti mettono i pazienti nelle migliori condizioni per ritrovare l’autonomia che hanno perso. Negli ultimi cinque anni, inoltre, l’istituto ha fornito un ambiente sereno per le persone in fin di vita. Suor Martine Côté ha sottolineato il generoso sostegno di McKesson Canada e Pharmascience che hanno reso questo evento un grande successo. (Comunicato)
In occasione del centenario di morte della Suora Fondatrice dell’ospedale
Domenica 26 novembre l’ospedale di Montrèal ha reso omaggio alla Suora fondatrice intitolandole la cappella al suo interno e rivivendo le sue opere attraverso un film-documentario realizzato dalla regista italo-americana Lucia Mauro
Montréal – Un secolo dopo, l’eredità cristiana – ma soprattutto umana e umanitaria – di Santa Cabrini è più attuale che mai. La controprova è arrivata domenica 26 novembre. In occasione del centenario della sua morte, che ricorre il 22 dicembre 2017, la Corporazione dell’Ospedale Santa Cabrini, in collaborazione con la Fondazione Santa Cabrini e la CIUSSS de l’Est-de-l’Île-de-Montréal, ha voluto rendere omaggio alla Suora fondatrice con due importanti eventi: alle ore 10 intitolandole la Cappella dell’ospedale con la benedizione da parte dell’Arcivescovo di Montréal, Christian Lépine (con tanto di svelamento della targa di dedica); e alle 11 rivivendo le sue opere attraverso la proiezione, in prima assoluta mondiale,di “Frances Xavier Cabrini: The People’s Saint”, film-documentario realizzato dalla regista italo-americana Lucia Mauro, con le musiche originali del Maestro Enzo De Rosa. Un personaggio, quello di Santa Cabrini, straordinario e assolutamente attuale, per la sua capacità di dedizione, compassione e aiuto agli emigranti all’inizio del ‘900 negli USA. E anche un modello di donna “imprenditrice” moderna e all’avanguardia, capace di gestire la nascita di una vasta comunità di centri di accoglienza, ospedali e orfanotrofi in tutto il continente americano. Tanto che, quattro anni dopo essere stata la prima cittadina americana ad essere proclamata Santa nel 1946, è stata innalzata da Pio XII a ‘Patrona degli Emigranti’. Senza dimenticare l’intronizzazione alla “National Women’s Hall of Fame of USA” nel 1996. Presenti al doppio appuntamento montrealese, tra gli oltre 200 invitati: l’Arcivescovo di Montreal, Christian Lépine; il Presidente della Corporazione dell’Ospedale Santa Cabrini, Michel Trozzo; il Presidente della Fondazione Santa Cabrini, Elio Arcobelli; il direttore generale della Fondazione, Jean-Pierre Mercille; il Console Generale a Montréal, Marco Riccardo Rusconi; il direttore generale del CIUSSS de l’Est-de-l’Île-de-Montréal, Yvan Gendron; il Senatore Basilio Giordano, diversi consiglieri municipali e presidenti di organismi comunitari.