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  • Di Iorio: 100 mila $ contro la guida in stato di ebbrezza

    Di Iorio: 100 mila $ contro la guida in stato di ebbrezza

    Montréal – Ogni promessa è debito. E l’ormai ex deputato Nicola di Iorio ha mantenuto la parola data. Il 22 gennaio scorso, contestualmente alle dimissioni da deputato liberale della contea di Saint-Léonard—Saint-Michel, l’avvocato di origini molisane specializzato in diritto del lavoro ha annunciato un contributo di 100 mila dollari per finanziare la lotta contro la guida in stato di ebbrezza. Una vecchia battaglia di Di Iorio, che il 7 febbraio scorso, grazie ad una mozione votata all’unanimità dal Parlamento, aveva contribuito attivamente ad istituire la “Settimana nazionale per la prevenzione della guida in stato di ebbrezza”, che ‘cade’ la terza settimana di marzo di ogni anno. Una battaglia personale vinta, quella di Di Iorio, sollecitato a portare a termine questa nobile missione dopo che, qualche anno fa, ha rischiato di perdere una figlia proprio a causa di un’incidente stradale provocato dall’abuso di alcool. Una tragedia (per fortuna) solo sfiorata che ha dato la forza a Nicola Di Iorio di vincere un’altra sfida: quella di dare vita a “Cool taxi”, un servizio che permette di usufruire dei taxi con dei coupons prepagati allo scopo di tornare a casa in tutta sicurezza. Nicola Di Iorio, quindi, si è dimostrato un signore: quando lo scorso novembre aveva preannunciato le dimissioni, aveva specificato che sarebbe rimasto in carica fino a gennaio “per portare a termine alcuni impegni presi con i miei concittadini e degli incarichi che mi sono stati affidati”. Ed aveva aggiunto che avrebbe restituito il suo salario di deputato dal rientro in Parlamento ad un organismo di beneficenza che opera nell’ambito della sicurezza stradale. Detto, fatto. Chapeau!

     

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  • Internamento, Di Iorio chiede le scuse ufficiali

    Internamento, Di Iorio chiede le scuse ufficiali

    Ottawa – Scuse per l’internamento e la nomina di un Senatore Italo-canadese: l’On. Nicola Di Iorio ha chiesto ufficialmente al governo liberale di compiere un gesto a favore della Comunità Italo-canadese. La doppia richiesta è arrivata l’11 dicembre scorso, alla Camera dei Comuni, in occasione di un articolato intervento in cui, tirato in ballo da un deputato dell’NDP, ha difeso le ragioni della sua assenza prolungata in Parlamento e le sue dimissioni (che saranno effettive dal prossimo 22 gennaio). Il deputato liberale di Saint-Léonard—Saint-Michel ha affermato che il suo comportamento degli ultimi mesi è stato irreprensibile. Ed ha precisato che “la scelta di non sedere alla Camera non è dipesa dalla sua volontà”, che non percepisce alcun salario della Camera dei Comuni

    (i soldi saranno devoluti in beneficenza) e che si è attenuto alla linea del partito, lavorando sempre nell’interesse dei concittadini di Saint-Léonard—Saint-Michel. Ma soprattutto, Nicola Di Iorio è tornato alla carica sull’internamento degli italo-canadesi durante la Seconda Guerra Mondiale. “Senza alcun motivo, accusa o processo”, ha scandito con voce commossa. Ricordando come il governo canadese abbia anche sequestrato la Casa d’Italia, “il più antico centro culturale-etnico del Canada”. “Nessuna equa compensazione è mai stata versata. Ad oggi, nessuna scusa ufficiale è arrivata in quest’aula “, ha ricordato il deputato. E poi ha concluso rincarando la dose: nonostante oggi 1 milione e 500 mila canadesi siano di origine italiana, “nessuno di questi siede al Senato”. Due richieste chiare e legittime: scuse per l’internamento ed il Senatore. Ora tocca a Trudeau. (V.G.)

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  • Di Iorio: Chi ci rappresenta ci rispetti

    Di Iorio: Chi ci rappresenta ci rispetti

    Montréal – Ora c’è anche la data: il prossimo 22 gennaio il deputato di Saint-Léonard-Saint-Michel Nicola Di Iorio rassegnerà le dimissioni. In effetti, il primo annuncio era già arrivato a fine giugno. L’avvocato di origini molisane aveva scelto di dedicarsi a tempo pieno alla famiglia. Poi, però, i tempi si sono allungati. Con il parlamentare sempre meno presente in Parlamento.

    Cosa è successo negli ultimi mesi? “Durante l’estate ho incontrato varie associazioni della nostra Comunità e tutti mi chiedevano di riconsiderare la mia scelta. Ho accettato di provarci, ma non ci sono riuscito. Mancano, però, ancora due cose da portare a termine. Innanzitutto la giusta rappresentazione della nostra Comunità, visto che noi italiani non siamo riconosciuti per il nostro valore e non siamo rappresentati come dovremmo esserlo. La seconda cosa su cui non si possono accettare compromessi è la cannabis, la cui legalizzazione toglie i profitti alla criminalità organizzata, ma crea un rischio ingente per la sicurezza pubblica. Rischio che richiede non parole o passi timidi da parte del governo, ma azioni forti e vigorose”.

    Quindi lei ha ritardato le dimissioni per risolvere questi 2 problemi? “Ho capito che, per portare avanti questi due progetti, posso farlo meglio da cittadino impegnato, che da deputato che deve sottostare alle regole della sua organizzazione. Dopo alcuni anni come parlamentare, sono stato – come si suol dire – nella pancia della bestia, ho capito come funziona e come si può progredire senza alcune limitazione e sottomissione. Quando noi italiani vogliamo avere una voce forte e autorevole, questa dà fastidio e può creare difficoltà : c’è una grande pressione affinché gli italiani si sottomettano e votino quando è il tempo di votare. La realtà è tutt’altra: il mondo è cambiato, non siamo più alla prima generazione e chiediamo il pieno riconoscimento di tutta la storia del contributo italiano al Canada”.

    Sta dicendo che il governo non dà il giusto peso alla Comunità italiana? “No, è il contrario: le mie non sono accuse al governo, ma voglio stimolare la Comunità a fare di più.  Oggi viviamo in un’altra epoca, un’era di affermazione. Che richiede una grande mobilitazione”.

    E da fuori lei può fare di più. “Posso parlare più liberamente. Invece degli italiani al servizio del sistema, dobbiamo trovare un modo affinché il sistema sia al servizio degli italiani”.

    Come giudica l’accanimento della stampa nei suoi confronti? “Chissà come si sarebbero comportati se non fossi stato italiano. La presenza di un deputato in Parlamento rappresenta il 20% del suo tempo lavorativo. Visto che anche le apparenze contano e dato che non è possibile rinunciare allo stipendio, ho deciso di devolvere il mio salario in beneficenza”.

    Ci sono già novità sul suo successore? “Chi mi sostituirà deve essere un italiano vero, con un percorso non improvvisato, ma lungo e di totale dedizione, con un forte attaccamento alle sue radici e con la capacità autentica di servire gli italiani”.

    Soddisfatto del governo Trudeau? “Trovo che sulla cannabis il governo avrebbe potuto fare molto di più, ma aspettiamo la fine del mandato per una valutazione d’insieme. Certo è che abbbiamo creato molte aspettative”.

    Cosa farà l’anno prossimo? “Continuerò le mie opere di beneficenza, farò l’insegnante ed eserciterò la professione di avvocato, anche alla luce delle leggi giuridiche che ho contribuito a scrivere”.

    Cosa augura al governo? “Auguro al governo di prendere nota che ha a disposizione 1.5 milioni di italiani che da oltre 50 anni votano liberale, ma è importante che ci sia il rispetto ed il riconoscimento reciproco. Il voto è prezioso, non è automatico e non è mai scontato. Chi ci vuole rappresentare ci deve anche rispettare”.

    Qui di seguito una dichiarazione in francese del Primo Ministro, Justin Trudeau, che Nicola Di Iorio ci ha girato via email: “Depuis la rentrée parlementaire, M. Di Iorio se consacre à la réalisation de mandats spécifiques en lien avec ses intérêts et son expertise et réfléchit à son avenir politique. Suite à l’annonce de sa démission prochaine à titre de député, nous tenons à le remercier pour son engagement dans la vie publique et pour son dévouement envers les citoyens de Saint-Léonard—Saint-Michel. Il est une voix forte pour sa communauté et un ardent défenseur des dossiers qui l’interpellent,
    notamment au chapitre de la sécurité routière. La politique requiert souvent des sacrifices personnels
    et familiaux, et nous saluons son intention de continuer à servir sa communauté
    ”.

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  • Nicola Di Iorio lascia la vita politica

    Nicola Di Iorio lascia la vita politica

    L’avvocato di origini molisane ha deciso di dimettersi da deputato di Saint-Léonard—Saint-Michel per dedicarsi alla famiglia

    Montréal – Un fulmine a ciel sereno: mercoledì scorso, il deputato federale di Saint-Léonard-Saint-Michel, Nicola Di Iorio, ha annunciato che nelle prossime settimane, probabilmente entro giugno, si dimetterà dalla sua carica politica per dedicarsi a tempo pieno alla famiglia. Avvocato emerito e professore di origini molisane (padre di Casacalenda e madre di Larino), Di Iorio era stato eletto alle elezioni del 2015 con un voto quasi plebiscitario: nella sua circoscrizione, infatti, aveva incassato il 65% dei consensi, ovvero ben 28.826 preferenze. “Nella vita – ha detto Di Iorio a #CittadinoTV – la famiglia è la cosa più importante che c’è, soprattutto in un’epoca in cui si sottovaluta il suo valore: quando entriamo nella vita pubblica spesso trascuriamo i nostri cari. Sono tre anni che sono ‘scomparso’, sono sempre impegnato: nella vita, prima o poi, arriva il momento in cui capisci che non puoi essere in due posti nello stesso tempo, e quindi devi scegliere. Ho deciso di dedicarmi a tempo pieno ai bisogni e al benessere dei mieie familiari. Pur dimettendomi da deputato, però – ha poi aggiunto – resterò a disposizione della Comunità per assicurarmi che possa continuare a crescere: sarò anzi più presente e attivo a Montréal per contribuire al progresso dei miei connazionali, mettendo a disposizione l’esperienza parlamentare che ho accumulato in questi tre anni a Ottawa”. Strenuo e appassionato sostenitore dell’orgoglio italo-canadese, in questi anni di vita parlamentare, Nicola Di Iorio si è battuto per importanti iniziative, come la creazione della “Settimana per la prevenzione nazionale contro la guida in stato di ebbrezza” (che cadrà la terza settimana di marzo di ogni anno), dopo l’ideazione dei tagliandi prepagati “Cool Taxi”; la creazione del “Mese del Patrimonio italiano” (che coinciderà con giugno) ed il prolungamento della Linea Blu della metropolitana di Montréal (con 5 nuove stazioni metro nell’est della città: Pie-IX, Viau, Lacordaire, Langelier e Anjou).

    Nicola Di Iorio è segretario del cda del Centro Leonardo da Vinci, organismo di cui è uno dei cofondatori. È titolare di una Laurea in Giurisprudenza dell’Università di Sherbrooke e di un Master in Legge dell’Università Columbia di New York. È coautore anche di due libri intitolati “Les normes du travail”. (V.G.)

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  • Nicola Di Iorio Avvocato Emerito

    Nicola Di Iorio Avvocato Emerito

    Prestigioso premio per il deputato di St-Léonard—St-Michel

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    Montréal – Importante riconoscimento per Nicola Di Iorio, avvocato di formazione, eletto deputato per il PLC nella contea di St-Léonard-St-Michel alle ultime elezioni federali. Il 3 agosto scorso, l’Ordine (il Barreau) degli avvocati del Québec aveva annunciato che il parlamentare italo-canadese sarebbe stato insignito di questo prestigioso premio, ovvero la distinzione di “Avvocato Emerito”. Un’onorificenza che riconosce i percorsi professionali eccellenti nel campo del diritto. Martedì 21 novembre si è tenuta la cerimonia di consegna. Tra le personalità che hanno già ricevuto questo premio (creato nel 2007), ricordiamo Brian Mulroney (2007), Jean Chrétien (2010) e Marc Lalonde (2011). Nicola Di Iorio esercita la professione a Montréal come associato dello studio legale ‘Langlois Avocats’ a Montreal, dove si occupa soprattutto di diritto del lavoro. Dopo 32 anni di attività, Di Iorio si è guadagnato la stima dei colleghi nel suo campo di specializzazione, tanto da essere uno degli avvocati più affidabili e raccomandato dai suoi colleghi, secondo il sondaggio annuale realizzato dalla rivista specialistica LEXPERT-BUSINESS OF LAW. Motivo per cui, sia nel 2014 che nel 2016 il repertorio ‘The Best Lawyers in Canada’ lo ha riconosciuto come uno dei migliori avvocati canadesi in diritto del lavoro. Ma Di Iorio non pratica la giurisprudenza solo nelle aule dei tribunali, ma anche nelle aule universitarie, insegnando la sua materia agli studenti di McGill, Udem, Sherbrooke e nella scuola di formazione professionale dell’Ordine del Québec.

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  • Il Parlamento di Ottawa celebra l’Italia

    Il Parlamento di Ottawa celebra l’Italia

    Seconda edizione dell’Italian Day

    Sono intervenuti l’Ambasciatore d’Italia Claudio Taffuri, il Ministro Hussen ed i deputati federali di origine Italiana, tra cui Nicola Di Iorio, Angelo Iacono e David Lametti

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    Ottawa – Non solo la Festa della Repubblica, le cui celebrazioni si sono tenute il 2 giugno (e dintorni) in tutte le principali città del Canada e in ogni angolo del pianeta: complice anche la proclamazione ufficiale di Giugno come “Mese del Patrimonio Italiano” (mozione approvata all’unanimità il 17 maggio scorso dalla Camera dei Comuni), in Canada è un vero e proprio tripudio tricolore. In attesa del ricevimento all’Ambasciata italiana per la festa nazionale, in programma lunedì 11 giugno, martedì 6 centinaia di connazionali hanno varcato la soglia del “Sir John A MacDonald Building”, al 144 Wellington, per partecipare alla seconda edizione dell’ “Italian Day on the Hill”, manifestazione dedicata alla celebrazione della presenza e della cultura italiana in Canada, su invito del Gruppo Interparlamentare di Amicizia Italia – Canada. All’inizio della serata hanno preso la parola il presidente del Gruppo, Francesco Sorbara, ed il suo vice, Angelo Iacono. Entrambi hanno sottolineato l’importanza della Comunità italiana nel contesto canadese ed i successi da essa conseguiti sul piano politico, economico, sociale e culturale. Poi è stata la volta dell’Ambasciatore Claudio Taffuri, che ha sottolineato i rapporti sempre più stretti e di reciproca stima tra due Paesi storicamente alleati e amici. A chiudere i discorsi istituzionali è stato il Ministro dell’Immigrazione, dei Rifugiati e della Cittadinanza, Ahmed D. Hussen, che poi si è lasciato travolgere da un bagno di folla (con tanto di strette di mano e selfies) con le personalità della Comunità italo-canadese. Folta la delegazione di Montréal formata, tra gli altri, da personaggi come Pino Asaro, Mario Galella, la consigliera Chantal Rossi, la presidente del Comites Giovanna Giordano, il Sen. Basilio Giordano, la Senatrice Marisa Ferretti Barth, il notaio Roberto Colavecchio, ecc. Il Canada-Italy Inter-Parliamentary Group, ricordiamolo, è stato fondato nel 1984 e il suo compito è quello di promuovere lo scambio di idee e le relazioni tra i due Paesi.  La possibilità di far parte del gruppo è aperta a tutti i deputati federali e a tutti i senatori. I deputati canadesi di origine italiana presenti sui banchi del Parlamento dell’attuale legislatura sono: Mike Bossio (Hastings-Lennox and Addington), Nicola Di Iorio (Saint Léonard-Saint Michel), Angelo Iacono (AlfredPellan), David Lametti (LaSalle-Émard-Verdun), Marco Mendicino (Eglinton-Lawrence), Joe Peschisolido (Steveston-Richmond East), Anthony Rota (Nipissing-Timiskaming), Francis Scarpaleggia (Lac-Saint-Louis), Judy Sgro (Humber River – Black Creek), Francesco Sorbara (Vaughan-Woodbridge), Bob Bratina (Hamilton East — Stoney Creek), Karen Vecchio (Elgin-Middlesex-London) e Filomena Tassi (Hamilton West-Ancaster-Dundas). (V.G.)

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  • Nicola Di Iorio, inaugurato l’ufficio al CLDV

    Nicola Di Iorio, inaugurato l’ufficio al CLDV

    Oltre 600 cittadini hanno affollato l’ufficio di circoscizione in un clima di musica e sapori italiani

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    Il notaio Roberto Colavecchio, l’On. Nicola Di Iorio, il Sen. Basilio Giordano ed il consigliere Dominic Perri
    Il notaio Roberto Colavecchio, l’On. Nicola Di Iorio, il Sen. Basilio Giordano ed il consigliere Dominic Perri

    Montréal – Le porte erano più che aperte, sabato 17 settembre, nei nuovi uffici del deputato federale di Saint-Léonard-Saint-Michel, l’avv. Nicola Di Iorio. Oltre 600 persone, infatti, hanno stretto la mano al deputato che ha potuto così riabbracciare tutta la popolazione della sua circoscrizione prima di partire per Ottawa, in vista della nuova sessione parlamentare. In sole tre ore, dalle 10 alle 13, centinaia di persone hanno affollato l’ufficio del parlamentare per fare due chiacchiere, scattare una foto e riaffermare il forte legame che si è creato in questi mesi tra i cittadini e Di Iorio. All’evento hanno partecipato anche i presidenti di vari organismi italo-canadesi: il sindaco di Saint-Léonard Michel Bissonnet, i consiglieri municipali Dominic Perri, Patrizia Lattanzio, Mario Battista (tra gli altri), i deputati provinciali Filomena Rotiroti e David Heurtel (Ministro dell’ambiente del Québec), i deputati federali Angelo Iacono e Francesco Sorbara ed il senatore Basilio Giordano. Tanto buon umore in un clima di musica e sapori italiani, alla presenza della fisarmonica di Tony Commodari e dei piatti succulenti del Bistro del Centro Leonardo da Vinci. Tra gli ospiti, il presidente della CIBPA, Salvatore Cimmino, ha rivendicato il peso della Comunità italiana nella società canadese; il consigliere Dominic Perri ha lamentato l’insufficiente rappresentatività italo-canadese nel Parlamento federale, mentre il presidente del Congresso italo-canadese, regione Quebec, Pino Asaro, non ha nascosto il dispiacere per il fatto che nessuno dei deputati italo-canadesi sia stato nominato Ministro. Nel suo discorso, il deputato Nicola Di Iorio, oltre a ricordare le sue radici italiane e canadesi (“Ogni persona di origine italiana – ha detto Di Iorio – deve pensare di essere fortunato nell’appartenere ai due più grandi Paesi del mondo: Italia e Canada”), ha ringraziato calorosamente tutte le persone presenti per il loro continuo supporto ed ha ricordato come la circoscrizione di Saint-Léonard-Saint-Michel sia uno dei migliori esempi del successo del multiculturalismo canadese, visto che oltre 70 etnie vi coabitano in maniera pacifica e proficua. Ufficiale anche la squadra di collaboratori che affiancherà Di Iorio nella sua attività politica: nell’ufficio di Ottawa, Vanessa Mutoni e Jean-Luc Plourde, assistenti parlamentari; in quello di circoscrizione: Roberto Tassinario, direttore; Vivian Fiengo, responsabile immigrazione; Lia Messina, responsabile amministrazione, e Ngoc Ky Pham Luu, assistente. (V.G.)

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  • Il Parlamento di Ottawa celebra l’Italia

    Il Parlamento di Ottawa celebra l’Italia

    Prima edizione dell’Italian Day on the Hill

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    Sono intervenuti l’Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado e dodici deputati federali di origine Italiana, tra cui Nicola Di Iorio, Angelo Iacono e David Lametti

    Ottawa – Su invito del Gruppo Interparlamentare di Amicizia Italia – Canada, l’Ambasciatore d’Italia ad Ottawa, Gian Lorenzo Cornado, ha partecipato, il 15 giugno scorso, alla prima edizione dell’Italian Day on the Hill, manifestazione dedicata alla celebrazione della presenza e della cultura italiana in Canada.

    L’evento, che si è tenuto nella prestigiosa cornice del Parlamento di Ottawa, si inserisce nell’ambito dell’Italian Heritage Month, il mese dedicato alla valorizzazione della tradizione culturale italiana nella Provincia dell’Ontario.

    All’inizio della serata hanno preso la parola il presidente del Gruppo Interparlamentare di Amicizia Italia – Canada, Francesco Sorbara, ed il vicepresidente della Camera dei Comuni, Anthony Rota. Entrambi hanno sottolineato l’importanza della comunità italiana nel contesto canadese ed i successi da essa conseguiti sul piano politico, economico, sociale e culturale.

    “È un’amicizia che si fonda su decenni di impegno congiunto in ambito NATO, Nazioni Unite, G7 e G20 e su una visione condivisa su tutti i temi di politica internazionale”, ha sottolineato l’ambasciatore Cornado nel suo saluto. “Oggi questo legame è reso ancora più forte dalla presenza alla guida dei due Governi del presidente del Consiglio Renzi e del Primo ministro Trudeau, due leader politici della stessa generazione che condividono gli stessi ideali e visione politica”, ha aggiunto l’Ambasciatore.

    Presenti alla manifestazione circa 200 persone, tra membri del Parlamento, tra cui i dodici deputati federali di origine Italiana (come Nicola Di Iorio, Angelo Iacono e David Lametti), ed esponenti della Comunità italo-canadese.

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  • PARLAMENTO CANADESEDi Iorio ha giurato

    PARLAMENTO CANADESE
    Di Iorio ha giurato

    Il gruppo di sostenitori invitati alla cerimonia di giuramento
    Nicola Di Iorio circondato dalla famiglia: le figlie Claudia ed Emma Rose, la compagna Jehane, la mamma Giuseppina e il fratello Antonio
    Nicola Di Iorio circondato dalla famiglia: le figlie Claudia ed Emma Rose,
    la compagna Jehane, la mamma Giuseppina e il fratello Antonio

    Montréal – Grandi emozioni, tanto entusiamo, ma soprattutto molta italianità nel cuore di Parliament Hill, l’istituzione per eccellenza, insieme al Senato, della giovane democrazia canadese. Un’altra grande dimostrazione, l’ennesima, di come gli italo-canadesi siano perfettamente integrati nel tessuto socio-politico del Paese degli Aceri, senza però mai rinunciare alle radici italiane, che ancora oggi costituiscono un imprescindibile motivo di vanto e di orgoglio. Anche alla Camera dei Comuni di Ottawa, nel corso del tradizionale giuramento dei deputati eletti alle ultime elezioni federali. Il 17 novembre scorso, infatti, come previsto dall’art. 128 Legge Costituzionale del 1867, anche il neo deputato di St-Léonard/San Michel, l’avv. Nicola Di Iorio, ha prestato formale giuramento facendo una solenne promessa di fedeltà e lealtà alla Regina Elisabetta II, ma anche – e soprattutto – alla democrazia e all’istituzione democratica rappresentata dal Parlamento. Un giuramento ‘suggellato’ dalla firma sul registro dei giuramenti. Ad assistere alla cerimonia, oltre alla famiglia (formata dalle due figlie Claudia e Emma Rose, il fratello Antonio, la mamma Giuseppina e la compagna Jehane) circa 60 connazionali giunti direttamente da Montréal in autobus. Tra questi, ricordiamo l’agente ufficiale Guy Tremblay, il Sen. Basilio Giordano, l’imprenditore Joe Chaib, il notaio Roberto Colavecchio, Michel Archambault, l’Avv. Vincent Chiara, il Procuratore della Corona, l’avv. Maria Giustina Corsi, la leader comunitaria haitiana Felicidades Joseph. Senza trascurare i collobaratori più stretti, come Vivian Fiengo, Lia Messina e Josée Anello. Subito dopo il giuramento, salutato da un applauso commosso, e prima delle foto di rito e di un prelibato buffet, Di Iorio ha preso la parola pronunciando un discorso profondo e intriso di italianità: “Noi siamo da secoli ‘Calpesti – ha recitato il neo deputato, con tono solenne -, derisi, Perché non siam popolo, Perché siam divisi. Raccolgaci un’unica Bandiera, una speme: Di fonderci insieme. Già l’ora suonò’ ”. È una strofa dell’Inno di Mameli, l’Inno nazionale Italiano. “E sapete perché – ha continuato – ho scelto di prestare giuramento il 17 novembre? Perché proprio in questo giorno ricorre l’anniversario di adozione dell’inno di Mameli”. Parole forti, rotte dall’emozione, che l’eco della sala ha ‘ribadito’ quasi con rispetto e compiacimento. Fino al coro spontaneo, accompagnato dalla chitarra di Tony Commodari, che ha interpretato proprio l’inno di Mameli, in un turbinio di emozioni ed un palpitare di cuori. “Ci troviamo nella sala del caucus liberale – ha sottolineato Di Iorio – dove si riuniscono deputati provenienti da ogni angolo del Paese, con le origini più disparate, ma con un’unica visione, una realtà, un sogno comune che si chiama Canada”. “Sono nato a Montréal – ha concluso – che si trova nella più Belle Province del Canada, che è il più bel Paese al mondo, insieme all’Italia: tutto questo mi riempie di gioia, di onore e di fierezza”. E il finale non poteva che essere uno: l’intonazione dell’inno del Canada, il giusto tributo ad un Paese da sempre accogliente e generoso con gli italiani, che non per niente lo hanno scelto per garantire un futuro ai propri figli e nipoti. (V.G.)

    I collaboratori più stretti del neo deputato. Da sinistra: Pina Frangella, Josée Anello, Ben Niro, Lia Messina, Vivian Fiengo e Roberto Colavecchio
    I collaboratori più stretti del neo deputato. Da sinistra: Pina Frangella, Josée Anello, Ben Niro, Lia Messina, Vivian Fiengo e Roberto Colavecchio
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  • Justin Trudeau,il 4 novembre il nuovo governo

    Justin Trudeau,
    il 4 novembre il nuovo governo

    Pablo Rodriguez, Nicola Di Iorio e Mélanie Joly
    Pablo Rodriguez, Nicola Di Iorio e Mélanie Joly

    Ottawa – Vinte le elezioni con una larga maggioranza (184 i deputati eletti, di cui 40 in Québec, 80 in Ontario, con il 54.4% dei voti in tutto il Paese), per Justin Trudeau sono ore febbrili: entro il 4 novembre, infatti, scioglierà le riserve comunicando i nomi dei Ministri del nuovo governo. Sarà un esecutivo più snello di quello conservatore, che rispetterà la parità tra uomini e donne (su 338 eletti, 88 sono espressione del gentil sesso, ovvero il 26%, uno in più rispetto allo scorso Parlamento), terrà conto della rappresentatività regionale e provinciale, accoglierà qualche autoctono ed un numero significativo di francofoni, oltre a rappresentare il giusto equilibrio tra esperienza e rinnovamento. Tra i nuovi eletti anche 12 “italiani”, undici Liberali ed una Conservatrice: Anthony Rota, Marco Mendicino, Francesco Sorbara, Judy Sgro, Filomena Tassi, Mike Bossio, Nicola Di Iorio, Angelo Iacono, Joe Peschisolido, David Lametti, Francis Scarpaleggia e Karen Louise Vecchio. Secondo gli analisiti, il nuovo esecutivo sarà formato da una trentina di Ministri, di cui 6-7 saranno del Québec. Tra i papabili ‘quebecchesi’, circolano i nomi di Marc Garneau, ex astronauta e deputato eletto a Notre-Dame-de-Grâce-Westmount, candidato forte per gli Esteri; Stéphane Dion (Saint-Laurent), in vantaggio per l’Ambiente; Denis Paradis (Brome-Missisquoi) e Pablo Rodriguez (Honoré-Mercier), già presidente del caucus del Québec; Mélanie Joly, che nel collegio di Ahuntsic-Cartierville ha scalzato Maria Mourani; Anthony Housefather, ex sindaco del Municipio di Côte-Saint-Luc; l’avvocato Nicola Di Iorio, eletto a Saint Léonard/Saint Michel con 28.826, il risultato migliore in tutto il Québec; l’economista Jean-Yves Duclos (Québec), William Amos (Pontiac), avvocato specializzato in diritto dell’ambiente e l’uomo d’affari Francois-Philippe Champagne (Saint-Maurice/Champlain). Per quanto riguarda l’Ontario, i nomi più gettonati sono quelli di Bill Blair (Scarborough-Sud-Ouest), ex capo della Polizia di Toronto, ed Andrew Leslie (Orléans), capo di stato maggiore che ha guidato le truppe in Afghanistan. E ancora: Chrystia Freeland (University-Rosedale), portavoce liberale per il commercio internazionale; Bill Morneau (Toronto-Centre) e Catherine McKenna (Ottawa-Centre). Per il resto del Canada: l’ex Ministro delle finanze Ralph Goodale (Regina-Wascana, Saskatchewan), l’ex procuratore della Corona Jody Wilson-Raybould (Vancouver-Granville), la donna d’affari Joyce Murray (Vancouver Quadra), l’avvocato Kent Hehr (Calgary-Centre), il presidente del caucus dell’Atlantico Dominic Leblanc (Beauséjour, Nouveau-Brunswick) e l’ex Ministro dei lavori Pubblici Scott Brison (Kings-Hants, Nouvelle-Écosse). Il tempo stringe e le responsabiità di Primo Ministro incombono: Trudeau deve scegliere al più presto i suoi uomini di fiducia, deve essere legittimato dal Parlamento, e quindi, nella pienezza dei suoi poteri, partecipare ad una serie di appuntamenti internazionali: il G20 in Turchia il 15 e 16 novembre; il summit dei leader del Pacifico il 18 e 19; ed il meeting dei capi di governo del Commonwealth il 27 e 29 a Malta. Quindi la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici dal 30 novembre all’11 dicembre a Parigi, che sarà anticipato da un incontro con i Premier delle Province, per elaborare un piano comune sulla riduzione delle emissioni di carbone. Per finire con il tradizionale “Discorso del Trono” prima di Natale, necessario per aprire una nuova sessione parlamentare. Sessione che sarà chiamata ad affrontare temi strategici su cui Trudeau ha costruito la sua campagna elettorale: l’abbassamento dell’aliquota dal 22% al 20.5% per le famiglie con un reddito tra i 44.700 $ e 89.400 $; i massicci investimenti sulle infrastrutture, a scapito del pareggio di bilancio; la commissione d’inchiesta sulle donne autoctone scomparse; e l’accoglimento di 25 mila profughi siriani entro Natale. Grandi sfide, che potranno lasciare il segno, plasmando il Canada del futuro. (V.G.)

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