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  • Scuse sacrosante. E ora tre opere per non dimenticare

    Scuse sacrosante. E ora tre opere per non dimenticare

    IL PUNTO di Vittorio Giordano

    Campo di Petawawa, Ontario

    Giustizia è fatta. Dopo oltre 80 anni di colpevole silenzio, il cerchio si è chiuso e la dolorosa cicatrice dell’internamento può finalmente rimarginarsi. Il Primo Ministro Justin Trudeau ha mantenuto la promessa. E poco importa se ci saranno le elezioni il prossimo autunno. Le speculazioni elettoralistiche non ci riguardano: conta solo il risultato. Dopo l’annuncio del giugno 2019, il leader liberale ha fatto ‘mea culpa’ in Parlamento, a nome del governo, per il trattamento ingiusto e discriminatorio inflitto agli Italo-Canadesi durante la Seconda Guerra Mondiale, quando oltre 600 uomini e donne furono internati ed oltre 31mila finirono sotto la stretta sorveglianza della Gendarmeria Reale del Canada (GRC), in quanto “nemici stranieri”. Senza alcuna prova, senza un preciso capo di accusa, senza un giusto processo, con i beni confiscati e mai più restituiti. Un’intera Comunità, peraltro già integrata nel tessuto sociale ed economico del paese, messa alla berlina, vittima di odiosi pregiudizi, violenze gratuite e razzismo strisciante (con una diffidenza che si è trascinata per decenni), solo perchè di origine italiana. Ed è stato un bene che a cospargersi il capo di cenere sia stato Trudeau, visto che l’artefice di quei provvedimenti incivili è stato un altro Primo Ministro liberale, William Lyon MacKenzie King. È vero che già il Primo Ministro conservatore Brian Mulroney aveva presentato le scuse pubbliche nel 1990, parlando di trattamento “abusivo, ingiusto e illegale”, ma lo aveva fatto in occasione di un evento comunitario, senza il sigillo della cornice istituzionale. Tornando all’attualità, è ancora più significativo il fatto che Trudeau, nell’offrire le scuse, si sia rivolto in italiano (“Signor Presidente”) ad Anthony Rota, primo Italo-Canadese della storia a presiedere la Camera dei Comuni. Non poteva esserci finale migliore. Con buona pace di chi, ancora oggi, anche tra gli agguerriti storici di origine italiana, si ostina ad accusare il governo di lettura semplicistica dei fatti del tempo. La verità è che le autorità canadesi, adottando la ‘War Measures Act’ e sospendendo le libertà civili, hanno agito d’impulso e “sparato” nel mucchio per precauzione, sulla base di sospetti, congetture e supposizioni. Confondendo il patriottismo, l’attaccamento alle proprie origini con il sostegno al regime fascista. E così, temendo fantomatici atti di sabotaggio o di terrorismo, se non addiritttura un’inverosimile ‘Quinta Colonna’, hanno fatto degli Italo-Canadesi dei ‘capri espiatori’. Quando invece i pochi fanatici erano solo vittime ingenue della propria esuberanza (“Non hanno obbedito a nessuna considerazione di filosofia politica”, scrive Mario Duliani in ‘Città senza donne’, 1946). Mentre in tanti si sono arruolati da volontari nell’esercito di Sua Maestà, combattendo valorosamente sul fronte del Pacifico, fino a perdere la vita per difendere i valori della loro patria adottiva. Adesso manca solo l’ultimissimo tassello per completare l’opera: un indennizzo per finanziare progetti comunitari affinché questa pagina oscura della storia canadese costituisca un monito per le generazioni future. Non auspichiamo un risarcimento pari ai 300 milioni di dollari accordati ai 22 mila Canadesi di origine giapponese in occasione delle scuse formali del 1988, anche perché i ‘protagonisti’ sono ormai passati a miglior vita, ma un fondo simbolico per alcuni progetti specifici, così come emerge dalla proposta “Riconoscere, commemorare e insegnare” presentata al governo nel giugno del 2019 da tre Organismi in rappresentanza della Comunità: il Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi, la Federazione Nazionale dell’Associazione della gente d’affari e dei professionisti Italo-Canadesi (CIBPA) e l’Ordine dei Figli e delle Figlie d’Italia del Canada. Le tre organizzazioni hanno prospettato al governo tre lodevoli iniziative: l’allestimento di una Mostra commemorativa al Canadian Museum for Human Rights di Winnipeg; la creazione di Museo permanente alla Casa d’Italia di Montréal sulla storia della Comunità Italo-Canadese; e l’attivazione di tre Centri di studio – in altrettante Università: Montréal, Toronto e Vancouver – per l’insegnamento del contributo Italo-Canadese allo sviluppo della società canadese. Tre proposte di buon senso e di stampo educativo: per non dimenticare e per investire in un futuro migliore. Affinché valori come resilienza, tenacia, coraggio, forza di volontà, senso della famiglia e spirito di sacrificio diventino valori imprescindibili e non negoziabili per tutti i Canadesi.

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  • Justin Trudeau chiede scusa agli Italo-Canadesi

    Justin Trudeau chiede scusa agli Italo-Canadesi

    Il MEA CULPA del Primo Ministro in Parlamento

    «NOI CI SCUSIAMO»

    La mozione è stata approvata all’unanimità, appoggiata anche dagli altri leader dei partiti in Parlamento: Erin O’Toole (PCC), Marie-Hélene Gaudreau (PQ), Jagmeet Singh (NDP) ed Elisabeth May (Verdi). Ecco il video degli interventi.

    OTTAWA – Il 27 maggio resterà una data storica per la Comunità Italo-Canadese. Alle ore 10:05, il Primo Ministro del Canada, Justin Trudeau, ha offerto le scuse ufficiali, in Parlamento, per l’internamento indiscriminato e ingiustificato perpetrato dalla autorità di Ottawa ai danni degli Italo-Canadesi, durante la Seconda Guerra Mondiale.

    Nel suo intervento alla Camera dei Comuni, Trudeau ha raccontato la storia di un Italo-Canadese, Giuseppe Visocchi, arrestato in occasione di un matrimonio sulla strada Dante, a Montréal, nel 1940. Il Primo Ministro ha illustrato così il danno arrecato alla Comunità italiana del Canada durante quel periodo buio della storia. Gli Italo-Canadesi arrestati furono internati a Petawawa, Kanaskakis, Kingston o Fredericton come “Nemici dello Stato”. “La politica dell’internamento è stata ingiusta», ha aggiunto Trudeau. «In alcuni casi l’internamento è durato pochi mesi, altri sono stati detenuti per anni, ma gli impatti si sono fatti sentire per tutta la vita». Nel caso del Signor Visocchi, l’internamento è durato due anni. “Due anni durante i quali i suoi sette figli avevano bisogno del padre – ha sottolineato Trudeau – : due anni durante i quali sua moglie non sapeva come sarebbe riuscita a nutrirli ed a prendersi cura di loro. Due anni durante i quali questa madre ha dovuto resistere da sola, senza soldi, e incapace di chiedere aiuto ai familiari per paura di rappresaglie”. Trudeau ha concluso il suo intervento ringraziando gli Italo-Canadesi per il loro contributo allo sviluppo della società canadese. «A tutti gli Italo-Canadesi che arricchiscono le nostre Comunità, da St. John’s a Vancouver, da Montréal all’estremo Nord, il vostro esempio ci ricorda che la diversità sarà sempre la nostra forza. Il coraggio, la resilienza e la ferma convinzione che insieme siamo più forti», ha detto in francese, inglese e italiano.

    Il 14 aprile scorso, il leader liberale si era impegnato nella Camera dei Comuni a “corregge questo torto perpetrato nei confronti della Comunità italiana”, in risposta ad un’interrogazione parlamentare del deputato Italo-Canadese Angelo Iacono.

    Un gruppo di Italo-Canadesi internati nel campo di Fredericton, 1941.
    FOTO: GLENBOW ARCHIVES

    Oltre 600 Italo-Canadesi – ricordiamolo – furono internati nei campi di concentramento (come quello tristemente noto di Petawawa, in Ontario), dopo che nel 1940 l’Italia decise di allearsi con la Germania e di entrare in guerra contro gli Alleati. Molti di loro avevano il passaporto canadese e alcuni erano addirittura nati in Canada. Senza alcuna specifica accusa e senza un giusto processo. Colpevoli solo di essere di origine italiana. Salvo poi essere liberati senza alcun risarcimento per i beni confiscati. In tutto il Paese, circa 31 mila Italo-Canadesi finirono sotto la stretta sorveglianza della Gendarmeria Reale del Canada (RCMP), perché “stranieri nemici”. Costretti ad affrontare sofferenze, angherie, vessazioni e discriminazioni.

    «I Canadesi di origine italiana – aveva dichiarato Trudeau in Parlamento il mese scorso – subiscono discriminazioni persistenti e stereotipi legati agli errori commessi dai nostri governi e dalle nostre istituzioni del passato che continuano a perseguitarli anche oggi”. “Giovedì – ha twittato qualche giorno fa il Primo Ministro – ho avuto degli incontri virtuali con alcune famiglie di Italo-Canadesi internati durante la Seconda guerra mondiale. Abbiamo parlato di questo momento oscuro della storia del Canada e di come la Comunità Italo-Canadese abbia sopportato per troppo tempo il peso di questa ingiusta politica”. “I Canadesi di origine italiana – ha poi aggiunto Trudeau in una nota ufficiale – hanno dato Un immenso contributo sociale, economico e culturale al nostro Paese. Non possiamo cancellare i nostri fallimenti passati, ma, presentando queste scuse, ci auguriamo di contribuire a rendere giustizia a chi ha sofferto e fare in modo che le lezioni apprese non siano dimenticate».

    Dopo 81 anni, il governo liberale ha posto rimedio ad una grave ingiustizia, visto che ad ordinare l’internamento era stato il Primo Ministro dell’epoca, il liberale Mackenzie King. Saldando, così, un debito con la storia e rimarginando una cicatrice che non si è mai completamente cicatrizzata.

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  • A maggio le scuse ufficiali agli Italo-Canadesi

    A maggio le scuse ufficiali agli Italo-Canadesi

    OTTAWA – La pazienza degli Italiani sta per essere premiata. I tempi sembrano essere finalmente maturi. Il 14 giugno 2019, il Primo Ministro Justin Trudeau si era pubblicamente impegnato a presentare le scuse ufficiali del governo alla Comunità italo-canadese per gli arresti indiscriminati e ingiustificati perpetrati durante la Seconda Guerra Mondiale. Poi è arrivata la pandemia, che ha sconvolto le nostre vite e dettato l’agenda del governo, per forza di cose incentrata sull’emergenza sanitaria ed economica. Con l’avvento dei vaccini, intravediamo la luce in fondo al tunnel. Ed è in questo solco di speranza, di fiducia e di rinascita che si inserisce l’annuncio del capo del governo canadese: Ottawa presenterà le sue scuse ufficiali nel mese di maggio (la data precisa non è ancora disponibile). Nel 1988, ricordiamolo, il Canada si è scusato formalmente offrendo risarcimenti pari a 300 milioni di dollari ai Canadesi di origine giapponese, 22.000 dei quali furono internati durante la Seconda guerra mondiale. Trudeau non ha specificato se ci sarà un indennizzo anche per gli Italo-Canadesi. Ci auguriamo, naturalmente, che questo annuncio non si riveli un mero calcolo elettorale, visto che si parla con sempre maggiore insistenza di elezioni imminenti già nel prossimo autunno. 

    In un comunicato ufficiale, il governo ha ricordato come oltre 600 Italo-Canadesi furono internati nei campi di concentramento (come quello tristemente noto di Petawawa, in Ontario), dopo che nel 1940 l’Italia decise di allearsi con la Germania e di entrare in guerra contro gli Alleati. In tutto il Paese, circa 31 mila Italo-Canadesi finirono sotto la stretta sorveglianza della Gendarmeria Reale del Canada (RCMP), perché “stranieri nemici”. Mercoledì 14 aprile, rispondendo ad un’interrogazione del deputato Angelo Iacono, Trudeau ha annunciato alla Camera dei Comuni che il suo governo “correggerà questo torto”. “Centinaia di Italo-Canadesi furono internati semplicemente perché di origine italiana”, ha detto Iacono nel corso del suo intervento, via Zoom, dall’ufficio di circoscrizione. “Sono stati sradicati dalle loro case, lasciando in molti casi i bambini senza padri e le famiglie senza uno stipendio per mettere il cibo a tavola. Delle vite e delle carriere, delle imprese e delle reputazioni sono state interrotte e rovinate, senza che mai nessuno sia stato ritenuto responsabile. Gli Italo-Canadesi convivono con questi ricordi da molti anni e meritano di voltare pagina».  Trudeau ha risposto che i Canadesi di origine italiana “subiscono discriminazioni persistenti e stereotipi legati agli errori commessi dai nostri governi e dalle nostre istituzioni del passato, che continuano a influenzarli fino ad oggi”. “Sono orgoglioso di alzarmi in piedi – ha detto il Primo Ministro, levandsi dal suo scranno – e di poter affermare che il nostro governo correggerà questo torto perpetrato verso la Comunità italiana, con delle scuse ufficiali a maggio”. Il comunicato stampa del governo ricorda come, nel 1939, il Regolamento per la difesa del Canada conferiva al Ministro della Giustizia il diritto di procedere a internarmenti, sequestrare beni e proprietà e limitare le attività dei residenti canadesi nati in paesi in guerra con il Canada. Nel 2018, la Gendarmerie Royale du Canada (GRC) ha rilasciato una dichiarazione in cui esprimeva tutto il suo rammarico per il coinvolgimento nelle operazioni di internamento. Decenni dopo l’internamento nella seconda guerra mondiale – continua la nota del governo –  gli Italo-Canadesi continuano a dichiarare la loro fedeltà al Canada. Queste scuse ufficiali onoreranno le famiglie di ciascuno dei 600 internati. È un atto di rispetto e riconoscimento per l’ingiustizia commessa nel 1940. Ai canadesi di origine italiana sono stati lesi i diritti civili, influenzando e cambiando le loro vite per sempre. Il Canada – conclude il comunicato – ospita oltre 1,6 milioni di Canadesi di origine italiana, una delle più grandi diaspore italiane nel mondo. Negli anni successivi alla guerra, questi hanno dato un contributo incommensurabile al tessuto sociale, culturale ed economico del Canada”. 

    La notizia è stata accolta con enorme soddisfazione dai 10 parlamentari liberali Italo-Canadesi: il Ministro della Giustizia David Lametti, il Ministro dell’Immigrazione Marco Mendicino, la Ministra del Lavoro Filomena Tassi, Judy A. Sgro, Francesco Sorbara, Angelo Iacono, Patricia Lattanzio, Francis Scarpaleggia, Chris Bittle e Mark Gerretsen (entrambi italiani da parte materna). “Diversi residenti Italo-Canadesi – hanno dichiarato in una nota ufficiale – hanno subito danni irreparabili. Il governo si scuserà ufficialmente con tutti i membri delle famiglie degli internati nei campi di Fredericton, Kananaskis e Petawawa. Il loro patrimonio culturale poteva essere italiano, ma erano prima di tutto canadesi. In qualità di deputati italiani, siamo grati a tutti coloro che, prima di noi, hanno messo in luce e contribuito a rendere queste scuse una realtà per le famiglie coinvolte e le nostre Comunità Italo-Canadesi”. (V.G.)

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  • Un successo tutto virtuale

    Un successo tutto virtuale

    Montréal – La 27esima edizione della Settimana Italiana di Montréal si è conclusa in grande stile, domenica 23 agosto, con il concerto lirico. I più grandi classici dell’opera italiana sono stati interpretati da artisti eccezionali, accompagnati da un pianista di altissimo profilo come Giancarlo Scalia, per uno spettacolo memorabile. Migliaia di appassionati si sono connessi ed hanno scoperto (o riscoperto) la cultura italiana in modalità completamente virtuale. Una scommessa vinta da parte del Congresso Nazionale degli italo-canadesi, regione Québec. 

    Ancora una volta la programmazione del festival tricolore si è distinta per la sua capacità di rinnovarsi e per la diversità degli eventi proposti: il concerto lirico di musica classica, la sfilata di moda, gli spettacoli musicali di artisti di ogni genere, i film  italiani, gli show comici, le pillole-web ed i numerosi webinar avranno intrattenuto i frequentatori del festival comodamente collegati delle proprie case. Tutti i contenuti rimarranno permanentemente sulla piattaforma Youtube, in modo da poter essere consultati anche nei prossimi giorni.

    “La 27a edizione si è rivelata un grande successo – ha dichiarato Antonio Sciascia, presidente del Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi (QC) -. Abbiamo lavorato duramente per rendere questa edizione un successo, vista la situazione attuale, e siamo orgogliosi del lavoro svolto e della risposta ricevuta dai tanti spettatori che hanno preso parte alla nostra programmazione virtuale. Ringrazio la direttrice generale, Josie Verrillo, che dedica il suo tempo e la sua passione durante tutto l’anno al fine di rendere questo evento un successo, che si ripete puntualmente da oltre 20 anni. Un grazie anche al governo del Québec per il suo sostegno, nonché al Ministero del Patrimonio canadese, così come al Comune di Montréal e all’organismo ‘Tourisme Montréal’. Un ringraziamento anche agli sponsors, ai media partner ed ai fornitori, che ogni volta permettono all’organizzazione di offrire una programmazione totalmente gratuita. Grazie ai dipendenti, ai volontari e al comitato organizzatore, che hanno reso questa 27a edizione un’edizione indimenticabile. Grazie, infine, agli artisti, alla nostra portavoce, Vanessa Grimaldi e ai nostri ‘ambasciatori’, che hanno permesso alla cultura italiana di brillare nell’estate montrealese. Grazie a tutti gli altri collaboratori della Settimana italiana a Montreal. E con questo – ha concluso Sciascia – è già tempo di pensare all’edizione 202!”.

    Ari Skye
    Niccola Ciccone
    Michele e Nonna Maria
    Marco Calliari
    Lili-Ann De Francesco e Sebastien De Francesco
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  • Silvia Costantini: “Saremo più forti e coesi di prima”

    Silvia Costantini: “Saremo più forti e coesi di prima”

    Care e cari connazionali, Italo-Canadesi, amiche ed amici dell’Italia,

    tra qualche giorno, il 2 giugno 2020, la Repubblica italiana compie 74 anni.

    Quest’anno, per il difficile momento che sta attraversando il Paese a causa della pandemia COVID-19, le celebrazioni per la Festa della Repubblica saranno improntate alla massima sobrietà in Italia. Qui a Montréal non ci sarà alcun evento pubblico.

    In questi ultimi tre mesi il Paese è stato sottoposto ad un attacco frontale da un nemico invisibile che ha provocato tante, troppe, vittime: quasi 33 mila, nel momento in cui scrivo. Il mio sentito cordoglio e la mia stretta vicinanza vadano a chi ha perso i propri cari, mentre giungano rinnovati i miei sentimenti di infinita riconoscenza a tutto il personale medico e paramedico sulla linea del fronte.

    In un frangente tanto difficile – il più difficile dell’intera storia repubblicana – il nostro popolo si è distinto per la sua straordinaria forza e disciplina, per un leale spirito di unione e solido senso di comunità, per infinita resilienza e impareggiabile solidarietà.

    “E ancora una volta avete mostrato la via”, ha riconosciuto in un ringraziamento in forma di poema un uomo di cultura irlandese, che ha così espresso la sua riconoscenza ai medici in prima linea di Bergamo e all’Italia tutta per aver dato “piu’ tempo” al suo paese, mandando i segnali d’allarme e – così facendo- salvato tante vite.

    È con questa consapevolezza del ruolo guida del nostro Paese nell’affrontare questa pandemia e con la convinzione che le capacità senza pari del nostro popolo gli permetteranno di uscire da questa dura avversità a testa alta, più forte e coeso di prima, che vi auguro di trascorrere una serena Festa della Repubblica.

    Viva l’Italia. Viva la Repubblica. Viva il popolo italiano. Buona Festa Nazionale: buon 2 giugno 2020!

     

    La vostra Console Generale,

    Silvia Costantini

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  • Ora le scuse per l’internamento

    Ora le scuse per l’internamento

    IL PUNTO di Vittorio Giordano

    Gli elettori Italo-Canadesi hanno confermato la loro fiducia in Justin Trudeau: ora ci aspettiamo qualche Ministro al governo, così come il rispetto della ‘parola data’ lo scorso giugno a Vaughan

    Il Parlamento canadese è pronto a ripartire con i seggi così suddivisi: 157 ai Liberali, 121 ai Conservatori, 32 al Bloc Québécois, 24 all’NDP e 3 ai Verdi. Nessun partito ha ottenuto i 170 seggi necessari per esprimere un governo solido e forte. I Liberali hanno perso 27 seggi rispetto a quattro anni fa (184), di cui 9 solo in Québec. Addirittura zero seggi in Alberta ed in Saskatchewan. Considerando che il Partito Conservatore si è aggiudicato il voto popolare, conquistando il 34,4% dei consensi contro il 33,1% dei Liberali, è indubbio che oggi il Canada sia un Paese profondamente diviso. Tra città e regioni, così come tra est e ovest. Trudeau dovrà essere conciliante: il suo sarà pure il governo minoritario più forte della storia, ma resta pur sempre minoritario. E quindi sarà alla mercè dei compromessi. È vero che nella storia del Canada ci sono già stati 13 governi minoritari (tra cui quello di Pierre Elliot Trudeau con i Neodemocratici nel 1972-74) ed è anche vero che spesso hanno partorito riforme epocali, come l’assicurazione sanitaria pubblica ed il regime pensionistico federale; ma è anche vero che in media durano 20 mesi. Meno della metà della durata naturale. Insomma, i primi mesi saranno cruciali. In occasione della manovra economica del 2021 o del 2022, i Neodemocratici potrebbero già staccare la spina. In ogni caso, il governo minoritario verrà alla luce il 20 novembre. Lo ha annunciato lo stesso Primo Ministro, che poi ha chiarito: “Non ci sarà nessuna coalizione”. Trudeau ha spiegato che dialogherà con tutti i leader delle opposizioni. La sua sarà una maggioranza mobile e flessibile: ci saranno provvedimenti in cui i Liberali cercheranno la sponda dei Neodemocratici (con il rischio di un boom del deficit), altri in cui cercheranno l’appoggio del Bloc; ed altri ancora, come nel caso del gasdotto, in cui potranno contare sul sostegno dei Conservatori. Una cosa è certa: i Liberali hanno potuto contare sul voto degli Italo-canadesi. Come certifica il Corriere Canadese, infatti, “nei 92 distretti federali dove la presenza degli italocanadesi è superiore a 5mila, i Liberali hanno ottenuto 67 seggi (72,8%), mentre i Conservatori non sono andati oltre a 21 collegi conquistati (22,8%)”. A questo punto ci aspettiamo una significativa presenza di Ministri Italo-Canadesi al governo. A cominciare dalla riconferma di David Lametti. Ma soprattutto, ci aspettiamo che il governo tenga fede alla promessa fatta il 14 giugno scorso, quando, in occasione di un evento a Vaughan, Justin Trudeau ha annunciato che avrebbe chiesto scusa agli Italo-Canadesi internati durante la Seconda Guerra Mondiale. “Le scuse si svolgeranno nella Camera dei Comuni nei mesi successivi all’insediamento del nuovo governo”, ha spiegato dalle nostre colonne lo stesso Ministro Lametti. La tempistica ci aveva fatto storcere il naso. Ora Trudeau può dimostrare tutta la sua buona fede e riscattare la memoria di 700 connazionali rinchiusi ingiustamente nei campi di concentramento. Saldando un debito con la storia e rimarginando una ferita mai cicatrizzata. Aspettiamo fiduciosi.

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  • È sfida tra Patricia Lattanzio e Ilario Maiolo

    È sfida tra Patricia Lattanzio e Ilario Maiolo

    Lattanzio (PLC): “Votiamo per una donna e per valori che condividiamo”

    Di origini abruzzesi, avvocato dal 1990, mamma di un maschio e due femmine, Patricia è stata per tanti anni Commissaria scolastica allo School Board English Montréal, prima di essere eletta consigliera comunale di Saint-Léonard est nel 2015.

    La tua reazione, quando hai appreso che saresti stata la candidata del Partito Liberale. “Sono felicissima di essere la candidata liberale nella contea di di Saint-Léonard/Saint-Michel. Non me l’aspettavo, mi stavo preparando per aiutare il mio partito, è stata una grande sorpresa”.

    Ora sei la candidata di un partito che ha sempre vinto in questa contea. “Ero già pronta quando mi sono candidata alle primarie, mi sentivo già in grado di affrontare questa sfida. Adesso sono più pronta che mai. E la campagna va benone”. 

    Dove si trova il tuo ufficio elettorale? “Siamo in piena campagna e c’è tanto lavoro da fare. Il nostro ufficio elettorale è al 5836 Metropolitain Est”.

    Quali sono le priorità del tuo programma? “Quattro sono i punti principali: il sostegno della classe media, i giovani, gli anziani e la lotta contro i cambiamenti climatici. Aumenteremo anche i finanziamenti per le infrastrutture, come la metro, con la linea blu che è molto importante per Saint-Léonard, che beneficerà di 3 delle 5 nuove stazioni. Sarà un vero e proprio boom economico per i concittadini dell’arrondissment. Questa campagna sarà diversa da tutte le altre: per la prima volta gli elettori potranno eleggere una donna di origine italiana come deputata di Saint-Léonard/Saint-Michel. Nel solco dei valori del Partito Liberale, che si è impegnato per l’uguaglianza di genere in politica”.

    Cosa pensi delle foto di Trudeau dipinto di nero? “Il Primo Ministro si è già scusato e non c’è altro da dire. Dobbiamo voltare pagina e andare avanti”.

    Ci saranno due candidati italo-canadesi, il voto della Comunità rischia di dividersi. “Siamo due persone che si candidano per 2 partiti diversi. Non è la prima volta che ci sono più candidati italiani: è già successo in passato a livello comunale e provinciale. Rappresentiamo valori diversi e spero che i cittadini di Saint-Léonard/Saint-Michel continueranno a condividere i valori del Partito Liberale”.

    L’ex candidato Guillet ha parlato di partito incompetente o in malafede. Cosa ne pensi? “Il Primo Ministro è stato chiaro: il PLC non tollera propositi antisemiti e discriminatori. Questi sono esattamente i valori liberali che io condivido”.

    Cosa pensi delle parole della presidente della Commissione scolastica, Angela Mancini, che ti accusa di “pratiche eticamente discutibili”? “Il Ministero dell’Istruzione ha depositato un rapporto indipendente che parla da sé. Io mi rimetto a questo rapporto. Ora spetta al Ministro decidere. Posso solo dire che il consiglio è formato da 15 Commissari e che le decisioni sono sempre state prese in maniera collegiale”.

    Cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime 4 settimane? “Farò porta-a-porta, organizzerò eventi, incontrerò più gente possibile e continuerò a lavorare per ottenere la loro fiducia ed il loro sostegno perché io non do nulla per scontato. Chiedo agli elettori di andare avanti con Patricia Lattanzio e col Partito Liberale che crede nei cittadini di Saint-Léonard/Saint-Michel”.

     

    Maiolo (PCC): ”Basta doppia morale, la nostra gente merita molto di più”

    Nato a Montréal, da padre d’origine calabrese e da madre originaria dell’Isola di Ponza, Ilario si è laureato in Diritto civile all’Università di Ottawa e poi si è specializzato in Diritto internazionale all’Università di Ginevra, in Svizzera. Ha lavorato come consulente per il Ministero degli Affari Esteri canadese e poi come consigliere giuridico per la Croce Rossa canadese occupandosi di diritto internazionale e diritto umanitario.

    La tua reazione dopo la diffusione delle foto di Justin Trudeau con la faccia dipinta di nero. “È chiaro che si tratta di una storia molto triste per i canadesi e che dimostra ancora una volta che Justin Trudeau è un Primo Ministro inadeguato, che manca di giudizio. Sembra un fatto che risale a qualche tempo fa, ma c’è seriamente da domandarsi chi sia il vero Justin Trudeau. Il vero problema è l’ipocrisia e la totale mancanza di buonsenso. È vero che è successo nel 2001, ma dobbiamo aspettare che sia l’opinione pubblica a dirci che un comportamento è indegno per non farlo?”.

    A 29 anni, poi, non era proprio un ragazzino. “Non solo questo, non è nemmeno capace di dirci quante volte si è dipinto di nero”.

    Il leader del PCC Andrew Sheer non ha usato mezzi termini: non è degno di guidare il Canada. “Per me è già da molto tempo che ha perso l’autorità morale per governare e quest’ultimo scandalo è solo un’altra goccia che sta facendo traboccare il vaso: non è assolutamente il leader che meritiamo”.

    In 4 anni il governo Trudeau ha soprattutto creato un deficit di 71 miliardi. Chi ripaga questo debito enorme? “C’è solo una tasca, la nostra, ed è per questo che i Liberali nascondono le loro vere intenzioni per i prossimi 4 anni : secondo alcuni rumors, vorrebbero addirittura tassare fino al 50% i proventi dalla vendita della prima casa. Questo è un grande problema economico e avrà un impatto sulla qualità della nostra vita. L’ex Premier Harper ha fatto uscire il Canada dalla crisi meglio e prima degli altri Paesi del G8. Oggi viviamo una situazione di prosperità economica solo relativa: molti canadesi della mia contea mi dicono che riescono a sopravvivere, ma non a prosperare”.

    Cosa pensi del rapporto del Ministero dell’istruzione sulle “pratiche eticamente discutibili” alla Commissione scolastica English Montréal, con la presidente Mancini che sul suo profilo Facebook ha accusato anche Patricia Lattanzio? “Quella del rapporto è un’accusa molto seria. La Mancini ha aggiunto che questi modi di fare hanno riguardato anche la Lattanzio. Si tratta di accuse molto gravi per chi si candida ad essere deputata federale ed i cittadini di Saint-Léonard/Saint-Michel meritano come minimo una spiegazione. Fino ad oggi, invece, la Lattanzio ha preferito mantenere il più assoluto riserbo. E questo, secondo me, significa prendere gli elettori per acquisiti. Se fossi nella sua posizione, io risponderei per la mia dignirtà e quella della popolazione. È una questione di interesse pubblico e la Lattanzio deve chiarire”.

    Ci sarà anche Hassan Guillet, che resta in corsa come indipendente. “La sua è una situazione un po’ strana: lui si è scusato e Trudeau non ha accettato le sue scuse, lo stesso Trudeau che invece ha accettato le scuse di se stesso sullo scandalo Blackface. La situazione di Guillet mostra benissimo questo doppio standard morale del Partito Liberale. Per quanto riguarda le conseguenze politiche, spetterà agli elettori di Saint-Léonard/Saint-Michel esprimersi il prossimo 21 ottobre”.

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  • Trudeau: scuse agli Italo-Canadesi

    Trudeau: scuse agli Italo-Canadesi

    In memoria degli internati della Seconda Guerra Mondiale

    Toronto – È ufficiale: il Primo Ministro del Canada, Justin Trudeau, chiederà scusa agli Italo-Canadesi internati durante la Seconda Guerra Mondiale. L’annuncio è arrivato venerdì scorso, 14 giugno, in occasione di un evento che si è tenuto a nord di Toronto, a Vaughan, per rendere omaggio al Mese del Patrimonio italiano. Una lodevole iniziativa nata nel 2015, quando la Camera dei Comuni ha approvato all’unanimità la mozione M-64 che proclama ufficialmente giugno come “Mese del Patrimonio Italiano”. Un omaggio istituzionale  per celebrare il contributo italo-canadese alla costruzione del Canada come uno dei Paesi più sviluppati, rispettati e amati al mondo. “Durante la Seconda guerra mondiale – ha dichiarato il leader liberale – centinaia di italo-canadesi sono stati internati: vite e carriere, imprese e reputazioni sono state rovinate. Eppure, nessuno è mai stato ritenuto responsabile”, ha sottolineato. “Dobbiamo affrontare questo capitolo oscuro della storia del nostro Paese – ha aggiunto : – gli italo-canadesi hanno vissuto con questi ricordi per molti anni e meritano di chiudere con il passato”. “Così, dopo che per decenni le famiglie hanno chiesto un riconoscimento significativo di ciò che è accaduto, mi impegno, davanti a tutti voi, di presentare le scuse ufficiali del mio governo alla comunità italo-canadese”. Senza però specificare quando. È stato il Ministro della Giustizia David Lametti, nella sua rubrica sul ‘Cittadino’, a specificare che la cerimonia si terrà nei mesi successivi all’insediamento del nuovo governo. Trudeau ha poi annunciato che il governo federale aprirà un Centro permanente per il Commercio a Milano, aggiungendo che il futuro tra Canada e Italia sarà radioso. “Come fiero canadese di origine italiana e primo italo-canadese a servire come Ministro della Giustizia e Procuratore generale del Canada – ha dichiarato Lametti – sono lieto che Justin Trudeau abbia preso questo impegno: è un riconoscimento che la nostra Comunità aspetta da decenni. È una questione di grande importanza per me ed altri deputati di origine italo-canadese, in particolare Marco Mendicino, Francesco Sorbara e Angelo Iacono, che ringrazio per la leadership ed il supporto. Naturalmente, ringrazio Trudeau per aver fatto la cosa giusta: il Canada va nella giusta direzione”. (V.G.)


    LA CIBPA NAZIONALE SI CONGRATULA

    La Federazione Nazionale della Canadian Italian Business and Professional Association (CIBPA), che celebra il 70° anniversario di fondazione quest’anno a Montréal, ringrazia il governo canadese per il riconoscimento dell’internamento dei Canadesi di origine italiana durante la seconda guerra mondiale. Attendiamo dunque con impazienza le scuse ufficiali in parlamento per l’ingiustizia fatta ai circa 700 Italo-Canadesi durante quel periodo penoso nella storia del nostro Paese.


    RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

    Caramelle e cioccolatini

    Apprendiamo che il Primo ministro Justin Trudeau si scuserà presso la Comunità  italo-canadese per l’internamanto di centinaia di connazionali arrestati senza ragione poco prima della Seconda Guerra Mondiale e senza mai essere accusati. C’è voluto tempo, molto tempo, per ammettere che l’ingiustizia ed i danni causati alla Comunità italo-canadese possano essere risarciti. Ma quì è il problema. Il Primo Ministro ha fatto un annuncio molto timido in Ontario, anche se  tanti dei nostri connazionali sono stati arrestati proprio quì a Montréal. Per di più, il Primo Ministro ha promesso di aprire un Centro d’affari a Milano. Un centro d’affari. Quindi si tratta d’affari e non di scuse di risarcimento alla Comunità italo-canadese. Perchè il Primo ministro non ha offerto una donazione, per esempio, alla Casa d’Italia, luogo simbolico di tutti gli italiani, visto che gli internati non sono più con noi? Ho l’impressione che il Primo Ministro abbia altre ragioni, promettendo le scuse. Come mai quest’annuncio arriva, per puro caso, qualche mese prima delle elezioni? Sicuramente ci saranno ancora più caramelle e cioccolatini prima del 21 ottobre.

    Dominic Perri, consigliere di Saint-Léonard

    IL PUNTO di Vittorio Giordano:
    Basta promesse: contano solo i fatti

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  • La grande generosità del caffè ‘South Side’

    La grande generosità del caffè ‘South Side’

    MONTRÉAL   Regali, sorrisi e tanta solidarietà sotto l’albero. Un appuntamento che si ripete dal 2008 e che ogni anno cresce in maniera esponenziale. Perché il cuore degli italo-canadesi è grande come una casa. E così anche quest’anno, domenica 16 dicembre, centinaia di persone, giovani e meno giovani, si sono ritrovati al Cafè  ‘South Side’ (5292 Jean-Talon Est), nel cuore di Saint-Léonard, per prendere parte alla decima Edizione dell’iniziativa benefica ‘Toy & Food drive’, il più grande nel suo genere in tutta Montréal. Un bellissimo appuntamento con la solidarietà organizzato da David Colasurdo, generoso agente immobiliare del Team Nancy Forlini. Ciascuno ha donato quello che ha potuto: alla fine sono stati raccolti migliaia di articoli, tra derrate alimentari a lunga scadenza, prodotti sanitari, vestiti in ottimo stato e giocattoli. Tanto che 3 camions non sono bastati: alla fine ce ne sono voluti 5. Un record assoluto. Il tutto sarà devoluto alla “Mission Bon Accueil”, organismo senza fini di lucro fondato nel 1892, per assistere  i senza tetto, ragazze-madri, famiglie e giovani a rischio povertà. Come da tradizione, il South Side’ ha monopolizzato l’attenzione di tutto il quartiere, grazie anche alla coinvolgente musica natalizia, sia dentro che fuori il locale. Uno spirito natalizio testimoniato anche dalla presenza di Babbo Natale. Moltissimi gli automobilisti che, incuriositi, hanno rallentato fino a fermarsi, entrare, fare un’offerta, prendere un caffè e mangiare una porzione di lasagna, un pezzo di pizza, un hamburger, una salsiccia o un dolce rigorosamente ‘Made in Italy’. Tanto di cappello a questi ragazzi, che hanno riscoperto il significato più profondo e autentico del Natale: non esiste modo migliore di celebrare le feste che donare ai meno fortunati. Un grande applauso al Caffè ‘South Side’ e ai suoi proprietari David, Sandro e Gino! (V.G.)

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  • Da cinque anni al fianco delle famiglie a Natale

    Da cinque anni al fianco delle famiglie a Natale

    Foto di un concerto del recente passato

    MontréalIl Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi è orgoglioso di presentare il CONCERTO DI NATALE per il quinto anno consecutivo in collaborazione con il Comitato dei Giovani del Congresso. Lo spettacolo si svolgerà giovedì 6 dicembre, alle ore 18.30, al Teatro Mirella e Lino Saputo del Centro Leonardo da Vinci.

    Il Congresso ha avviato questo progetto nel 2014. “Ci sono molte famiglie che vivono nell’indigenza  a Montréal – ha spiegato la direttrice esecutiva del Congresso, Josie Verrillo – : approfittiamo delle festività per sensibilizzare la gente ed invitarla a unirsi a noi per far sorridere il più gran numero di bambini, trasportandoli nella magia del Natale”. Ogni anno, sempre più persone partecipano all’evento organizzato dal Congresso. L’obiettivo non è solo quello di offrire uno spettacolo meraviglioso con artisti di talento, ma anche di raccogliere giocattoli, cibo e denaro per aiutare le famiglie più in difficoltà. Per fare ciò, tutto il ricavato sarà devoluto alla Mission Bon Accueil ed alla Fondation Générations, due organismi che si occupano di distribuire quanto raccolto. “Non c’è soddisfazione più grande che poter aiutare i propri concittadini – ha sottolineato  Alessandra Tropeano, una delle animatrici della serata e membro del Comitato Giovani del Congresso – : i membri della Commissione Giovani ed io siamo coinvolti in questo progetto dal 2014 e ci auguriamo di poter contare, ancora una volta, sul sostegno di tutti per rendere anche quest’edizione un successo.

    Quest’anno lo spettacolo sarà lieto di presentare Nick Messina, noto anche come comico del web “Sicilianu di Montréal”, come ospite della serata e numerosi altri artisti come Marco Calliari, Alessandro D’Alesio, Arabella Yacoubian, il coro di Scuola di St. Paul, Dalia Bonfa, Robert-Olivier Fragasso, Gianni Catino e Justin Saladino. Tutti si esibiranno sul palco condividendo un meraviglioso repertorio natalizio.

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