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  • M5S-Pd, c’è l’accordo

    M5S-Pd, c’è l’accordo

    Roma, (Adnkronos0 – È ufficiale: dopo giorni di trattative prende forma l’accordo tra il Pd e il Movimento Cinquestelle per dare vita a un Conte bis. Le due forze politiche hanno ufficializzato l’accordo al Quirinale, durante il secondo giro di consultazioni: “Abbiamo detto al Presidente della Repubblica che il M5S non si sottrarrà alle proprie responsabilità”, ha spiegato il capo politico 5 Stelle Luigi Di Maio davanti alla stampa, aggiungendo di aver raggiunto “un accordo politico con Pd per nuovo incarico a Conte”.

    Prima di Di Maio era stato il segretario del Pd, Nicola Zingaretti a far cadere ufficialmente il veto sul nome di Conte. “Abbiamo riferito al Presidente di aver accettato la proposta del Movimento 5 Stelle di indicare, in quanto partito di maggioranza relativa, il nome del presidente del Consiglio, nome indicato dal M5S nei giorni scorsi”, ha detto Zingaretti, parlando dell’alleanza coi grillini come “una nuova sfida” che “vale la pena tentare”.

    MATTARELLA CONVOCA CONTE – Dopo le consultazioni, il portavoce del Quirinale, Giovanni Grasso ha fatto sapere che Mattarella ha convocato Conte al Quirinale domani mattina alle 9.30.

    L’ACCORDO COI DEM – L’accordo tra dem e pentastellati è arrivato al termine del secondo giro di consultazioni, quando entrambi hanno comunicato a Mattarella la disponibilità a sostenere un esecutivo guidato da Conte. “Oggi – ha spiegato Di Maio – abbiamo detto al Presidente della Repubblica che c’è un accordo politico con il Partito democratico affinché Giuseppe Conte possa ricevere di nuovo l’incarico di presidente del Consiglio e provare a formare un governo di lungo termine”. “Abbiamo preso degli impegni con gli italiani come quello di evitare l’aumento dell’Iva a fine anno – ha aggiunto Di Maio -. Ebbene, costi quel che costi, questi impegni vogliamo mantenerli. Siamo sempre stati un Movimento post ideologico, siamo convinti che non esistano soluzioni di destra o di sinistra ma semplicemente soluzioni – ha sottolineato il leader M5S -. Sono i programmi i veri protagonisti della politica”.

    IL NOME DI CONTE – Su Conte, Di Maio non ha dubbi: “Uno dei grandi interpreti di questo ‘nuovo umanesimo’, come ama definirlo lui stesso, è stato Conte – ha detto -. Il presidente del Consiglio indicato dal Movimento 5 Stelle a giugno del 2018. Un uomo di grande coraggio, che ha dimostrato di voler servire il Paese con spirito disinteressato e di abnegazione”. Il ruolo di Conte, ha osservato ancora Di Maio, “ci fa sentire garantiti sulle politiche che intendiamo portare avanti come Movimento 5 Stelle”.

    ZINGARETTI – Dal canto suo, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti ha chiarito che “non c’è nessuna staffetta da proseguire e nessun testimone da raccogliere, semmai una nuova sfida da cominciare”. “Amiamo l’Italia – ha spiegato Zingaretti – e crediamo valga la pena tentare questa esperienza. Noi intendiamo mettere fine alla stagione dell’odio, del rancore e della paura”.

    POLEMICA SULL’OFFERTA DELLA LEGA – In serata è scoppiata una polemica sulle parole di Di Maio, il quale, dopo le consultazioni, ha ammesso di aver ricevuto un’offerta da parte della Lega per guidare un nuovo esecutivo gialloverde: “Vorrei comunicare all’opinione pubblica una cosa – ha detto Di Maio -. La Lega mi ha informato in questi giorni di voler proporre me come presidente del Consiglio, per riproporre un governo con il Movimento 5 Stelle. E mi ha informato di averlo comunicato anche a livello istituzionale. Li ringrazio, con sincerità. Ma a me interessa il meglio per il Paese e non il meglio per me stesso”.

    IMMEDIATA LA REPLICA DEL CARROCCIO – “Non mi risulta che nessuno della Lega abbiamo mai chiesto a Di Maio, né privatamente né pubblicamente, di fare il premier” ha detto il presidente dei deputati della Lega, Riccardo Molinari, a ‘Zapping’ su Radio 1. Ma dai Cinquestelle ribattono: “L’offerta della Lega a Di Maio di fare il presidente del Consiglio è scritta, nero su bianco…” sottolineano fonti del Movimento.

    LE REAZIONI – Dopo le consultazioni, il fondatore del M5S Beppe Grillo ha pubblicato un nuovo post sul suo blog, auspicando un governo di “ministri non politici”. Matteo Salvini, invece, durante le consultazioni ha tuonato contro “lo spettacolo indecoroso del teatrino della guerra delle poltrone”. Per il leader della Lega, l’accordo tra M5S e Pd “è un Monti bis”, con un disegno che “parte da lontano”. Nel centrodestra, sia il numero uno di Forza Italia Silvio Berlusconi, sia la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, hanno chiesto al Capo dello Stato che si torni alle urne.

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  • Silvia Costantini: “Un sogno che si avvera”

    Silvia Costantini: “Un sogno che si avvera”

    Il neo Console Generale d’Italia a Montréal, Silvia Costantini, con tutto il personale

    Montréal – Il 7 marzo ha assunto ufficialmente l’incarico, il 19 marzo si è presentata alla stampa annunciando le linee-guida del suo mandato di Console Generale d’Italia a Montréal. Come preannunciato con largo anticipo, dopo il milanese Marco Riccardo Rusconi sarà la romana Silvia Costantini a rappresentare la Repubblica italiana in Québec. Costantini arriva in Canada da Bruxelles, dove, fino a qualche settimana fa, ha ricoperto la carica di team leader dell’Ufficio prevenzione conflitti del SEAE-EEAS dell’Unione Europea. Dopo le esperienze consolari a Shangai, New Dheli e Tunisi. Presenti alla conferenza stampa anche il Console Lorenzo Solinas ed il direttore dell’ Istituto Italiano di cultura Francesco D’Arelli, rispettivamente l’anima economico-commerciale e culturale del ‘presidio’ istituzionale italiano in città. “Questo Consolato lavora già molto bene, ha un personale eccellente che eroga ottimi servizi. Vediamo se riusciamo a stare ancora più vicini agli italiani”, l’elogio della diplomatica allo staff. Nata a Roma da madre veneta (Padova) e padre marchigiano (Macerata), alta 183 cm, Costantini ha frequentato il Liceo Linguistico (conosce 11 lingue) e si è laureata in Scienze Internazionali e diplomatiche a Gorizia. A 16 anni ha capito che avrebbe fatto la diplomatica: “Ero a Londra per una vacanza-studio ed una mia compagna perse il passaporto. È così che venni a conoscenza dell’Ambasciata italiana. Capii subito che era quello che avrei voluto fare nella vita. Ora sono qui a promuovere e a proteggere la Comunità italiana: un sogno che si avvera”. Con la città è stato un colpo di fulmine: “Appena ho notato Montréal sulla lista straordinaria diplomatica, non mi sono fatta sfuggire l’occasione. E, grazie al cielo, la Farnesina mi ha assecondata”. Idee chiare, sguardo vispo, personalità vulcanica, fervente europeista, innamorata del suo Paese, Silvia Costantini non ha perso tempo: da quando ha messo piede in città, ha già incontrato gli esponenti di alcuni importanti organismi comunitari: come la Casa d’Italia, la Fondazione Comunitaria Italo-canadese, il Congresso, il Comites ed il Craic. “Esponenti diversi che rappresentano la complessità e la bellezza di questa grande Comunità, formata da 40 mila iscritti all’Anagrafe, più 210 mila di oriundi, per un totale di 250 mila italiani. In tutte le mie precedenti fasi consolari ho avuto la fortuna di stare a contatto diretto con tutti i connazionali, qui sarà più difficile. Mi appello a tutte le Associazioni della Comunità, come l’Ordine dei Figli e delle Figlie d’Italia, di cui sarò felice di essere portavoce per le celebrazioni dei 100 anni, dal prossimo agosto”. “Questa città mi ha già rapita: sarò felice di stare vicina a tutti i segmenti della Comunità, dagli anziani ai giovani. Mi piacerebbe incontrare i bambini e le bambine italiane nelle scuole, così come gli universitari. Ho in programma anche incontri con gli altri Consoli Generali delle altre circoscrizioni, perché l’approccio olistico-integrato è sempre il migliore”. Sulla Festa della Repubblica, dopo Venditti e Baglioni, Costantini sa che le aspettative sono alte: “Abbiamo già iniziato a lavorarci e, nonostante i tempi stretti, faremo del nostro meglio per vincere la sfida. Sto parlando con alcune agenzie di artisti ed ho già  avviato i contatti con alcuni sponsor, ma posso già dirvi che purtroppo non ci sono gli stessi fondi dello scorso anno”. Dopo tanti anni (l’ultima volta era successo nel 1998-2000 con Clara Maria Bisegna) sarà di nuovo una donna a rappresentare la Repubblica italiana in Québec. “Naturalmente sono fiera di essere donna, ma la Farnesina sceglie sempre per merito e competenze. Sono l’esempio di una donna che, anche a costo di alcune rinunce,  è riuscita a fare carriera per capacità e forza di volontà. Anche se in Italia c’è ancora tanta strada da fare. Oggi, comunque, molte colleghe del mio concorso  sono Consoli generali e Capi missioni. Basti pensare che la Segretaria generale della Farnesina, la Consigliera del Presidente della Repubblica e la Rappresentante Permanente dell’Italia all’ONU sono tutte donne”. Benvenuta a Montréal, Console Generale! (V.G.)

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  • Elezioni Politiche 2018Italia al voto il 4 marzo

    Elezioni Politiche 2018
    Italia al voto il 4 marzo

    Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sciolto Camera e Senato: la XVII legislatura è finita, è iniziata formalmente la campagna elettorale

    Elezioni politiche 2018 all’estero

    Roma – Il 28 dicembre scorso, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto per lo scioglimento delle Camere, che formalmente mette fine alla XVII legislatura. Il Presidente ha sciolto il Parlamento dopo essersi consultato al palazzo del Quirinale con il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e successivamente con la Presidente della Camera, Laura Boldrini, e il presidente del Senato, Pietro Grasso. Nella successiva seduta del Consiglio dei ministri organizzata a Palazzo Chigi, il governo ha deciso la data delle elezioni per il nuovo Parlamento: domenica 4 marzo 2018, dalle ore 7 alle ore 23. Si è aperta, di fatto, la campagna elettorale che porterà alla formazione del prossimo Parlamento entro il 23 marzo.

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    3 GOVERNI – La XVII legislatura ha visto alternarsi, dal mese di marzo del 2013, tre diversi governi affidati prima a Enrico Letta (2013-2014) poi a Matteo Renzi (dal 2014 al 2016) e, durante l’ultimo anno, a Paolo Gentiloni. Ora il Premier continuerà il disbrigo della normale amministrazione e rappresenterà l’Italia nei consessi internazionali, continuando di fatto a governare anche in assenza di un Parlamento.

    RIPRESA ECONOMICA, MA NIENTE IUS SOLI – Paolo Gentiloni, nella consueta conferenza di fine anno, ha ricordato i punti salienti degli ultimi 5 anni di governo, mettendo in risalto la creazione di un milione di posti di lavoro e la ripresa economica. Non da ultimo l’accento è caduto sui diritti civili, con l’approvazione della legge sul fine vita, anche se manca all’appello lo ius soli, legge che non è stata discussa in Senato perché, si è giustificato Gentiloni, non avrebbe avuto i numeri sufficienti per essere approvata.

    LA LEGGE ELETTORALE SARÀ IL ROSATELLUM BIS – Alle prossime elezioni si andrà a votare con la nuova legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum bis.  È un sistema misto maggioritario e proporzionale, che prevede 232 collegi uninominali per la Camera e 116 per il Senato, ciascuno dei quali avrà il proprio vincitore. A questi vanno aggiunti i collegi proporzionali – 63 per la Camera, 34 per il Senato – che eleggeranno i restanti parlamentari. Diciotto, infine, i deputati e senatori eletti nella circoscrizione Estero. Il Rosatellum prevede un candidato di coalizione e un listino bloccato legato a ciascuna lista, nessun voto disgiunto e una ripartizione dei seggi sul quale peseranno anche le cosiddette “quote rosa“. Sull‘unica scheda saranno riportati i nomi dei candidati per i collegi uninominali e plurinominali. Sotto al loro nome ci saranno i simboli della lista o delle liste collegate, corredate dei nomi dei candidati nel collegio plurinominale. Due le modalità a disposizione: mettendo un segno sulla lista il voto andrà alla lista stessa e al candidato sostenuto all’uninominale; mettendo un segno sul candidato all’uninominale il voto viene esteso automaticamente alla lista e, nel caso di coalizione, sarà distribuito tra le liste che lo sostengono proporzionalmente ai risultati delle liste stesse in quella circoscrizione elettorale. Ammesse le pluricandidature: ciascuna lista può presentare il suo candidato in un collegio uninominale e in massimo 5 plurimoninali. Nei collegi uninominali il seggio è assegnato al candidato che consegue il maggior numero dei voti. Per i seggi da assegnare alle liste nei collegi plurinominali, il riparto avviene a livello nazionale, con metodo proporzionale, tra le coalizioni di liste e le liste che abbiano superato le soglie di sbarramento. I partiti possono presentarsi da soli o in coalizione. La coalizione è unica a livello nazionale. I partiti in coalizione presentano candidati unitari nei collegi uninominali. Lo sbarramento è al 3% per le singole liste e al 10% per le coalizioni. Per le coalizioni non vengono comunque computati i voti dei partiti che non hanno superato la soglia dell’1%. Se una lista non raggiunge il 3% ed è parte di una coalizione i voti vengono, a quel punto, “dirottati” al partito prevalente all’interno dell’alleanza.

    AL VOTO ANCHE PER LE GIUNTE DI LAZIO E LOMBARDIA – Via libera all’Election day. Il 4 marzo, oltreché al voto per rinnovare la Camera dei deputati e il Senato, gli elettori di Lazio e Lombardia sceglieranno anche il nuovo presidente della Regione. Il Ministero dell’Interno ha reso noto, infatti, che “il presidente Zingaretti e il prefetto di Milano Lamorgese, sentito anche il presidente Maroni, hanno fissato per domenica 4 marzo 2018 la data di svolgimento delle elezioni regionali nel Lazio e in Lombardia”.

    Fi, Lega, Fdi e 4º polo: centrodestra di nuovo unito

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    Berlusconi, Salvini e Meloni finalmente insieme: intesa su vincolo di mandato,
    candidature, quarta gamba e riforma pensionistica. La coalizione già vola nei sondaggi

    MILANO – È terminato dopo circa 4 ore il vertice dei leader del centrodestra Matteo Salvini, Giorgia Meloni che, il 7 gennaio scorso, si sono incontrati ad Arcore, a casa di Silvio Berlusconi, per fare il punto sul programma da presentare agli elettori.

    IL PROGRAMMA – Meno tasse, meno burocrazia, meno vincoli dall’Europa, più aiuti a chi ha bisogno, più sicurezza per tutti, riforma della giustizia e giusto processo, realizzazione della flat tax, difesa delle aziende italiane e del Made in Italy, imponente piano di sostegno alla natalità, controllo dell’immigrazione: saranno questi – si legge nel comunicato congiunto diffuso al termine del vertice – i primi passi dell’azione di governo di Centrodestra che uscirà dalle politiche del prossimo 4 marzo.

    VIA LA LEGGE FORNERO – Salvini ha chiesto e ottenuto dagli alleati l’impegno ufficiale a rivedere “il sistema pensionistico cancellando gli effetti deleteri della Legge Fornero”. Tra le priorità anche l’adeguamento delle pensioni minime a mille euro, il codice di difesa dei diritti delle donne e la revisione del sistema istituzionale col principio del federalismo e presidenzialismo.

    COALIZIONE A QUATTRO – Ufficializzata la composizione della coalizione a quattro con Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e quarto Polo. Tra le decisioni anche quella di costituire due delegazioni comuni, che si incontreranno per definire i dettagli del programma e dei collegi. Al vertice è stato dato il via libera alla cosiddetta ‘quarta gamba’ del centrodestra, ma escludendo dalle candidature quei nomi che non sono condivisi da tutti i leader dei tre principali partiti. Lo si è appreso da fonti qualificate. In particolare il ‘veto’ riguarderebbe figure come l’ex leghista Flavio Tosi e l’ex montiano Enrico Zanetti, sui quali il segretario leghista ha posto da tempo il suo veto. I tre leader si rivedranno “presto” e hanno espresso soddisfazione sulla “piattaforma programmatica”. A proposito del programma, i partecipanti si sono dichiarati soddisfatti a proposito della “piattaforma di lavoro ampia” e l’incontro è stato definito “lungo, proficuo e approfondito”.

    LA SCELTA DI MARONI – Sulle regionali la coalizione conferma che si presenterà con candidati comuni e condivisi. Per quanto riguarda la Lombardia, il presidente uscente, Roberto Maroni, non si candiderà per un secondo mandato “per motivi personali”. A succedergli nelle elezioni del 4 marzo dovrebbe essere l’ex sindaco di Varese, il leghista Attilio Fontana.

    SONDAGGI: CENTRODESTRA IN VANTAGGIO – I tre leader si sono presentati al primo vertice sull’onda dei sondaggi che vedono il centrodestra in nettissimo vantaggio. In base all’elaborazione Youtrend per il Senato (che La Stampa ha pubblicato in esclusiva), Forza Italia e Lega potrebbero portare a casa un bottino cospicuo: una settantina di seggi maggioritari a cui si aggiungerebbero 68 collegi conquistati con il proporzionale. La somma fa 137: significa che a Berlusconi, Salvini e Meloni basterebbero una ventina di senatori in più per avere la maggioranza assoluta a Palazzo Madama.

    Renzi (Pd): “Puntiamo al 25% di Bersani”

    Roma – “Sarò candidato a Firenze nel collegio uninominale e poi in Campania e Lombardia nel proporzionale”. Matteo Renzi, segretario Pd, ha annunciato in un’intervista in quali collegi si candiderà alle elezioni del prossimo 4 marzo. Sarà candidata anche Maria Elena Boschi, “in più posti come tutti i dirigenti del partito”, ha spiegato il segretario Pd. Abbassa l’asticella l’ex Premier. L’obiettivo è il 25% ottenuto da Bersani nelle scorse elezioni, quel risultato che lo stesso Renzi giudicò una sconfitta: sono lontani insomma i tempi del “popolo del 40%”, quello che lo votò alle elezioni europee, momento di maggiore consenso per lui e per il Pd.

    OTTIMISMO – Tuttavia non è pessimista: “La vittoria dipende dal nome del presidente del consiglio: se sarà un uomo del Pd sarà una vittoria per il Pd e per l’Italia: noi, con tutti i nostri limiti, abbiamo la squadra migliore”. Centrodestra in vantaggio? “Non credo, è una partita a tre, nel maggioritario sono in vantaggio loro, ma assegna solo un terzo dei seggi. La partita è aperta, e i due mesi finali sono decisivi per ribaltare i pronostici”.

    BERLUSCONI – “Berlusconi ha governato più di Andreotti, Moro e De Gasperi, e ha combinato molto poco: è un pericolo per l’economia”, ha detto, ricordando i dati dello spread e dei posti di lavoro dell’ultimo governo di centrodestra.

    M5S – Stoccate anche per i grillini: “Hanno incarnato una grande domanda di novità, ma ci sono contraddizioni che non si possono non vedere, come nel caso dei rifiuti di Roma: non si possono provare i 5 Stelle al governo, il Paese non è una macchina da provare in concessionaria”.

    GRASSO – Toni duri anche contro Liberi e Uguali: “Ogni voto dato a loro è un voto dato a Salvini, fa scattare il seggio a lui e non alla Boldrini”. Poi, sulla proposta di abolire le tasse universitarie: “Un favore ai ricchi e ai fuori corso, un norma proposta da Grasso ma pensata per Di Maio”, ha ironizzato.

    SALARIO MINIMO LEGALE – “Stiamo lavorando a una proposta per introdurre un salario minimo orario sotto il quale non si può scendere, come avviene in tutta Europa”. Ci sta lavorando – ha spiegato Renzi – Tommaso Nannicini, un economista della Bocconi: dovrebbe essere a nove o dieci euro.

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  • L’Italia vola subito agli ottavi

    L’Italia vola subito agli ottavi

    Un lampo dell’attaccante dell’Inter a 2’ dalla fine consente alla nazionale di volare tra le prime 16 con una gara d’anticipo. Gara brutta, a lungo bloccata. Sullo 0-0 traversa di Parolo

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    Gli Azzurri affronteranno la seconda del gruppo D lunedì 27 giugno allo Stade de France di Parigi (ore 15). Tre le possibili avversarie: Spagna, Croazia e Repubblica Ceca

    Tolosa – Un lampo della premiata ditta Chiellini (fallo laterale battuto lungo), Zaza (sponda di testa) ed Eder (destro a giro decisivo) permette all’Italia – scesa in campo venerdì scorso alle 9.00 – di battere 1-0 la Svezia al termine di una partita brutta con gli Azzurri compatti che alla fine vantano comunque le migliori occasioni: oltre al gol, anche una traversa clamorosa di Parolo. L’Italia sale a sei punti e stacca così la qualificazione come prima agli ottavi di finale (alla luce anche del 3-0 del Belgio sull’Irlanda). L’Italia tornerà in campo mercoledì alle 18 contro l’Irlanda per il match che chiude il girone.

    LA CRONACA – Una sola variazione per l’Italia di Antonio Conte: Florenzi in luogo di Darmian. Primo tempo a dir poco soporifero. Nessun tiro in porta, nessuna occasione. L’Italia fa fare la partita alla Svezia che non trova soluzioni diverse dal pressare al gli azzurri, provare a recuperare palla e tentare di servire Ibrahimovic. L’unica conclusione a rete al 18’: Iniziativa di Olsson sulla sinistra: tiro-cross che termina di pochissimo a lato. Per l’Italia qualche incursione sulla fascia di Florenzi. Poi lanci centrali che finiscono tutti preda dei difensori svedesi. Pellé abbastanza avulso dal gioco. Giaccherini non incisivo. Dall’altra parte solo la presenza in area di Ibrahimovic provoca apprensioni ma nessuna seria difficoltà. La ripresa si apre con maggiore vivacità da parte dell’Italia ma Conte decide di cambiare qualcosa in attacco al 60’. Dentro Zaza fuori un evanescente Pellé. L’Italia gioca meglio con gli esterni ed ora Florenzi a sinistra, ora Candreva a destra trovano più spazio. La Svezia va vicina al gol al 72’: Cross di Olsson, Ibrahimovic fallisce da pochi passi ma era in fuorigioco. Dall’altra parte Eder mette al centro e la difesa scandinava si rifugia in angolo. Al 75’ Conte richiama De Rossi (ammonito). Al suo posto entra Thiago Motta. Anche Hamrén rimescola un po’ le carte con Lewicki e Durmaz che rilevano Ekdal e Forsberg. Palla gol grandissima dell’Italia all’81’. Giaccherini crea la superiorità numerica sulla sinisra, fa partire un cross che taglia la difesa e trova Parolo libero per colpire di testa. La Svezia si salva con la traversa. All’85’ è il momento di Sturaro al posto di Florenzi. La Svezia manda dentro Berg per il gladiatore Guidetti. Una autentica invenzione regala all’Italia l’1-0 all’88’. Fallo laterale lungo di Giaccherini, Zaza prolunga di testa per Eder che si accentra e fa partire un destro a giro che supera il portiere svedese. Con la Svezia in vantaggio Candreva spara su Isaksson. Poi gli ultimi minuti con gli scandinavi che affondano e reclamano un rigore. Finisce 1-0 con l’Italia agli ottavi.

    MERCOLEDì CONTRO L’IRLANDA   La terza e ultima giornata del girone E si giocherà mercoledì 22 giugno alle 15:00 (orario di Montréal): l’Italia affronta l’Irlanda a Lille mentre la Svezia sfida il Belgio a Nizza. Spazio a chi ha giocato di meno, e persino Buffon (ammonito con la Svezia e in diffida) potrebbe accomodarsi in panchina. Problema all’adduttore per Candreva.

    LUNEDì 27 CONTRO SPAGNA, CROAZIA O REPUBBLICA CECA – La fase a eliminazione degli uomini di Conte inizierà quindi lunedì 27 giugno alle 12 nella cornice dello Stade de France contro la seconda del gruppo D. Sono ancora tre le possibili avversarie: Spagna, Croazia e Repubblica Ceca. Lo scenario più improbabile è quello dell’accoppiamento con i campioni in carica che ci sconfissero in finale nel 2012. Le Furie Rosse dovrebbero perdere lo scontro diretto contro la Croazia nell’ultima giornata. In caso di pareggio, l’Italia sfiderebbe invece i balcanici. Se la nazionale di Del Bosque dovesse vincere e contestualmente la Repubblica Ceca batterà la Turchia, bisognerà vedere la differenza reti per comprendere chi scenderà in campo contro gli azzurri. Curioso il caso che si presenterà se entrambe le partite si dovessero chiudere sull’1-0: la seconda del girone verrà stabilita conteggiando ammonizioni ed espulsioni. Su tutto questo pende sempre il giudizio dell’Uefa nei confronti della Croazia dopo gli incidenti di Saint-Eitenne: se – improbabile – l’organismo europeo dovesse decidere per l’esclusione di
    Perisic e compagni tornerebbe a sperare anche la Turchia.

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  • È un’Italia da sogno:2-0 al Belgio

    È un’Italia da sogno:
    2-0 al Belgio

    Europei in Francia: esordio vincente per gli Azzurri

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    L’avventura degli uomini di Conte comincia con un successo sui Diavoli Rossi: sblocca Giaccherini al 32’ su meraviglioso assist di Bonucci, Pellè raddoppia in pieno recupero. Conte: “Abbiamo dimostrato compattezza e unione, ma non abbiamo fatto niente”. Prossimo impegno venerdì contro la Svezia

    Lione, (Rainews.it) – Buona, anzi ottima, la prima. L’Euroesordio dello Stade de Lyon mette in scena un’Italia compatta che lotta, stringe i ranghi, sciorina pezzi di bravura e supera 2-0 meritatamente il Belgio. Giaccherini nel primo tempo e Pellè in pieno recupero mandano gli Azzurri in testa al girone E, una situazione che fa guardare con fiducia alle partite contro la Svezia (venerdì) e l’Irlanda (il 22). Con i tre punti, il morale alle stelle e il pareggio di Svezia e Irlanda (1-1 a Parigi: vantaggio irlandese con Hoolahan al 2’, autorete di Clark al 26’), il passaggio agli ottavi è quasi ipotecato. Dopo novanta minuti Euro 2016 ha già tutta un’altra storia azzurra.

    LA CRONACA – Come da previsione l’undici azzurro. Blocco Juve in difesa. Candreva e Darmian esterni del centrocampo a cinque, De Rossi perno con ai fianchi Parolo e Giaccherini. Punte Pellè ed Eder. Wilmots propone la difesa a 4 davanti a Courtois, Witsel e Nainggolan cerniere dietro i trequartisti Fellaini, De Bruyne e Hazard. Lukaku punta unica. Le squadre si rispettano, la fase di studio è lunga. Il Belgio prende fiducia sua fascia destra, dove Darmian e Giaccherini sono sorpresi dall’attivismo di Cimon. Ma a livello di conclusioni si registrano solo un paio di tiri dalla distanza di Nainggolan (sul primo Buffon si rifugia in corner). L’Italia si comincia a vedere poco prima della mezz’ora, con Pellè che manda a lato dalla distanza. Ma è l’inizio di un momento d’oro. Al 32’ lancio da 40 metri di Bonucci che pesca lo scatto di Giaccherini, gran controllo e rasoterra ad anticipare l’uscita di Courtois. Festeggiamenti azzurri, con infortunio al naso per Conte che rimedia una botta durante gli abbracci. Candreva prova la botta in diagonale, Courtois risponde in corner. E su angolo un batti e ribatti consegna una comoda palla sulla testa di Pellè, l’attaccante del Southampton però allarga la mira. Si riprende il Belgio. Chiellini mura De Bruyne in scivolata, Giaccherini fa sparire il pallone che Lukaku poteva rendere pericoloso. Esplosivo l’avvio di ripresa. Pellè sulla corsa di Candreva, l’esterno della Lazio arriva sul fondo ma esita e si fa chiudere. Incredibile errore degli azzurri su corner a favore, contropiede di De Bruyne per Lukaku, Buffon esce a valanga, la punta dei rossi calcia d’anticipo e sfiora il palo. Dal pari mancato al raddoppio sfiorato: cross da destra, stacco imperioso di Pellè, Courtois ci arriva con la punta delle dita. Intervento prodigioso al 55’. Hazard dalla distanza, Buffon ringrazia. Si muovono le panchine: De Sciglio per Darmian, Mertens per per Nainggolan. Belgio più offensivo, Italia un po’ in affanno anche se la diga regge e Buffon non deve intervenire. Wilmots si gioca la carta Origi, per un Lukaku non positivo. Poi Carrasco per Ciman, difesa a tre. Immobile per Eder e Thiago Motta per De Rossi le mosse di Conte. Gli azzurri si schiacciano. Su azione d’angolo Origi può girare di testa quasi indisturbato, alto. Gli Azzurri spezzano l’assedio con un contropiede fulmineo di Immobile, tiro dal limite, Courtois in angolo. Poi ricomincia l’assedio, con Buffon che si ritrova il pallone in mano dopo una serie di rimpalli da cardiopalmo. Al 92’ altro break: da Motta a Immobile, apertura per Candreva che ara la fascia e si presenta davanti a Courtois, il portiere esce e l’esterno sceglie il cross su cui si avventa Pellè: 2-0 e game over.

    CONTE PREDICA CALMA: “NON ABBIAMO FATTO NIENTE” – Ora l’Europeo guarda l’Italia con altri occhi. Tuttavia Conte a caldo concede poco o nulla alla soddisfazione del momento: “Una buona partita da parte nostra, giocata nella giusta maniera e preparata bene”. E continua a fare il pompiere: “I ragazzi sono stati bravi a soffrire quando c’era da farlo, contro una squadra forte, candidata alla vittoria finale. Abbiamo dimostrato compattezza ed unione ma non abbiamo fatto niente: l’obiettivo è superare il turno e arrivare dove dobbiamo arrivare”. “Lo spirito c’è e, oltre allo spirito anche la squadra – ha concluso –: ora testa bassa e pedalare, come dico sempre: ricordiamoci che anche due anni fa con l’Inghilterra (al Mondiale in Brasile, quando in panchina c’era Prandelli, ndr) l’esordio fu vincente e poi sappiamo come è andata”.

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  • Oltre che di petrolio, Italia a secco di…Premier

    Oltre che di petrolio, Italia a secco di…Premier

    Il Punto di Agostino Giordano

    renzi343Matteo Renzi fu il primo capo di governo, due anni fa, ad incontrare Al Sisi, neo presidente dell’Egitto; oggi Renzi spara a palle incatenate contro Al Sisi, reo di non dare risposte certe sulla tragica morte di Giulio Regeni, giovane ricercatore friulano, collaboratore de ‘Il Manifesto’, ucciso a Il Cairo. Renzi, invece di battersi per portare a casa i due Marò, militari della Marina Italiana, ingiustamente dimenticati in mani indiane, ha creduto opportune creare, con Regeni, un altro incidente internazionale, un caso diplomatico, una ‘questione di Stato’. Ma mentre con l’India si è persa solo la faccia, con l’Egitto si perderà petrolio e gas, e tanto turismo. Forse nessuno ha informato Renzi che Al Sisi è un altro Mubarak: che se ne infischia delle sue richieste, anzi lo irride: “Caso strumentalizzato politicamente da Roma”. E pensare che l’Egitto è nostro alleato contro l’Isis!

    Ma evidentemente Renzi è costretto a sollevare questo polverone per distogliere l’attenzione degli italiani dagli scandali, che si susseguono nel suo governo, e dalle puntuali ‘intemerate’ che si vanno compiendo in Parlamento; dove un Premier “abusivo” (come lo ha recentemente apostrofato Berlusconi), e ai minimi di gradimento, si affretta ad accettare le dimissioni del Ministro Guidi, si affanna a respingere l’ennesima richiesta di dimissioni del suo governo da parte di opposizione e piazza; si dimena a sgridare la magistratura per poi fare dietrofront; vuole chiudere la partita della Riforma Costituzionale entro questa settimana a colpi di ‘voti di fiducia’. E poi – primo caso nella storia repubblicana – Renzi cambia significato al ‘Referendum abrogativo’ (arma in dotazione alla minoranza): da posizione di maggioranza propone un Referendum Abrogativo sulle Trivelle in mare, dove, tra il votare ‘Si’ o ‘No’, la differenza è minima e ambigua; ma – qui sta la chicca – Lui, Renzi, fa il tifo per l’Astensione. E noi che da anni andiamo trovando un capo al partito dell’Astensione! Saputo che questo è il maggior partito italiano, Renzi ha fiutato l’affare e s’è lanciato, Boschi in testa. Forse a testare, e blandire, quell’astensione che in autunno sarà fondamentale per promuovere o abrogare la sua ‘mostruosa’ Riforma Costituzionale, al cui esito Renzi ha legato la sua permanenza a Palazzo Chigi.

    A proposito di Davigo e della sua elezione a capo dell’Associazione Nazionale Magistrati, prendiamo atto che si continua, a carte scoperte, col più che ventennale ‘muro contro muro’ tra magistratura e politica. Ma il pm Buccini, della Procura di Venezia, di Magistratura Indipendente e molto votato, gli manda un messaggio chiaro: “L’Anm deve essere meno soggetto pubblico – se non politico – e più soggetto rappresentativo dei magistrati e del loro lavoro”. A ‘la Repubblica’, invece, dopo anni di linciaggio contro Berlusconi e la sua vita privata, adesso dalle stesse colonne, per i Ministri renziani, invocano la ‘privacy’! Ricordate la frase intercettata a Renzi su Letta? “Il Premier Letta? Non è che è cattivo…non è proprio capace!”. Per Davigo le intercettazoni non si toccano, e Renzi ha detto che non riformerà le intercettazioni. Ma che piglio! Che coerenza! E poi ci sono convulsioni varie, inspiegabili. Rosi Bindi che entra a gamba tesa nei palinsesti televisivi criticando Vespa per aver intervistato il figlio di Riina; mentre quando ‘liberamente’ Biagi intervistò Buscetta e Luciano Liggio nessuno fiatò; e nessuno deplorò Zavoli quando intervistava i più feroci terroristi rossi!

    A Milano il candidato Passera, moderato, si ritira dalla corsa a sindaco di Milano e si allea con Parisi; e Sala, il candidato renziano sente sfuggirgli la vittoria ogni giorno che passa. A Roma, invece, è difficile mettere insieme le varie anime del centrodestra, Meloni in primis; mentre Bertolaso, il candidato di Berlusconi, tira dritto per la sua strada. Sul ‘Petrolio’, l’ex premier israeliana Golda Meir ebbe a fare questa considerazione: “Mosè ci ha portato per 40 anni in giro per il deserto, per condurci nell’unico posto del Medio Oriente che non ha petrolio”.

    Israele, quindi, come l’Italia? Quasi. Ma qui, oltre che di petrolio, siamo a secco di…Premier.

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  • Renzi a Obama: impegnodell’Italia sulla sicurezza

    Renzi a Obama: impegno
    dell’Italia sulla sicurezza

    renzi-obama

    Washington – “Grazie, Presidente Obama. L’Italia proseguirà con grande determinazione nell’impegno per la sicurezza nucleare”. Lo ha scritto su twitter il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il 1º aprile scorso, postando una sua foto con il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. A Washington si è tenuta la IV Conferenza sulla sicurezza nucleare, aperta proprio dal presidente Usa, Barack Obama, che ha chiesto agli altri Paesi di fare “tutto il possibile” per evitare che gruppi terroristici come lo Stato islamico ottengano il materiale necessario per produrre un’arma nucleare ed ha invitato i leader mondiali a condividere più informazioni di intelligence per evitare nuovi attentati. I leader, dal canto loro, si sono dichiarati uniti nel loro impegno nel tenere le armi nucleari lontane dai terroristi, ma non hanno nascosto che la minaccia atomica è “in costante evoluzione”. Renzi, con una delegazione capeggiata dal Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, ha partecipato, venerdì mattina, a una sessione plenaria con oltre 50 capi di Stato, dalla Cina all’India e, dopo una colazione di lavoro, è ripartito per l’Italia. Renzi è giunto a Washington al termine di una missione che lo ha portato in Nevada (l’Enel), a Chicago (il FermiLab) ed a Boston (Scuola di italiano) per convincere gli americani ad investire in Italia, che è tornata a essere un Paese stabile grazie alle “riforme del governo”. Ed ha parlato di “margini di crescita fantastici”. Nei settori tradizionali, come l’agroalimentare ed il vino, ma anche nell’alta tecnologia, ricordando che il percorso è in atto, come dimostrano i dati sull’export Italia-Usa, cresciuto l’anno scorso da 29 a 36 miliardi di euro.

    A Chicago inaugurata una scuola L’Italia “non è il luogo dei problemi, li affronta, li supera, è una grande potenza mondiale”, ha dichiarato nella sua visita a Chicago, prima alla scuola Italiana ‘Enrico Fermi’ (il primo istituto italiano bilingue di Chicago e il terzo degli Stati Uniti, dopo New York e San Francisco), poi al FermiLab, laboratorio d’eccellenza della fisica che vede la presenza di molti ricercatori italiani. Di cui si dice “orgoglioso”, invitandoli a scrivergli e a rimanere “in contatto”. Perché – spiega – devono sapere che lui non li considera ‘cervelli in fuga’ ma persone che operano in un settore che è globale come la ricerca. Non chiede loro di “tornare”, ma promette che se vogliono farlo in Italia troveranno un nuovo clima, grazie a 2,5 miliardi di investimenti e la voglia di rimettere il settore al centro.

    A Boston firmato l’accordo con l’Ibm – Ed ha annunciato un accordo importante con l’Ibm, al Centro Watson per le tecnologie mediche di Boston, nell’ambito del progetto della nuova tecnopoli nell’area che è stata di Expo. Il Premier ha firmato un ‘memorandum of understanding’ con l’Ibm per far nascere il primo centro in Europa del Watson Health proprio a Milano. Un accordo in cui gli americani mettono sul tavolo 135 milioni di euro nei prossimi anni e che, promettono, creerà lavoro per “almeno 400 giovani italiani”. La presidente e ceo di Ibm, Ginni Rometty, ha detto che “Ibm vuole investire in Italia”, perché scommette sulla proiezione del Paese verso le tecnologie del futuro”. Renzi, dal canto suo, ha dichiarato che “l’Italia ha un magnifico passato, di cui siamo molto orgogliosi, ma ora ha bisogno di guardare al futuro, per continuare a svilupparsi e avere un ruolo di leadership”.

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  • Disoccupazione in Italiaai minimi dal 2012

    Disoccupazione in Italia
    ai minimi dal 2012

    A novembre l’indice tocca l’11,3%. Quella giovanile scende di 1,2 punti (38,1%), ai minimi dal 2013. In Europa disoccupazione al 10,5% (-1% in un anno)

    ROMA – Su gli occupati, disoccupazione ai minimi da tre anni e una percentuale di inattivi che rimane stabile dopo due mesi consecutivi di aumento. È il quadro che emerge dai dati Istat sul mercato del lavoro a novembre 2015. In Italia le persone con un’occupazione sono salite a 22,48 milioni, 36mila in più rispetto ad ottobre. E l’istituto di statistica rileva che stavolta la crescita dipende da un aumento dei dipendenti permanenti, oltre che degli indipendenti, mentre calano quelli a termine. I lavoratori a tempo indeterminato sono infatti cresciuti di 40mila unità su ottobre (+0,3%) mentre si sono contati 28mila autonomi in più (+0,5%) e 32mila occupati a termine in meno (-1,3%). Su base annua, cioè da novembre 2014, i dipendenti a tempo indeterminato sono cresciuti di 141mila unità, da 14,4 a 14,58 milioni, quelli a termine di 106mila. Da gennaio 2015, quando è entrata in vigore la generosa decontribuzione totale (fino a un tetto massimo di 8.060 euro annui) per i nuovi assunti stabili, l’aumento è stato invece di 43mila unità.

    Di conseguenza la disoccupazione è scesa all’11,3%, il livello minimo dal 2012. A novembre 2015 i disoccupati, ovvero le persone in cerca di lavoro, erano 2,871 milioni. Sono calati di 48mila unità e la diminuzione riguarda sia gli uomini (-2,1%) sia le donne (-1,1%). Il tasso di disoccupazione diminuisce di 0,2 punti percentuali sia per la componente maschile sia per quella femminile, arrivando al 10,8% tra gli uomini e al 12% tra le donne.

    Giù anche la disoccupazione giovanile, che cala al 38,1%, 1,2 punti percentuali in meno rispetto al mese precedente: in questo caso si tratta dei minimi da giugno 2013. L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 9,8%: vale a dire che poco meno di un giovane su 10 è disoccupato.occupati e disoccupazione

    Quanto agli inattivi, il tasso dopo la crescita di settembre (+0,5%) e ottobre (+0,3%), a novembre il tasso resta invariato al 36,3%, sintesi di un calo delle donne (-0,2%) e di una crescita degli uomini (+0,2) inattivi.

    Il Premier Matteo Renzi ha commentato i dati scrivendo su Twitter: “La disoccupazione che continua a scendere (11,3%) è dimostrazione che #Jobsact funziona. L’Italia che riparte, riparte dal lavoro #lavoltabuona”.

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  • L’Italia dei vinipiace ai canadesi

    L’Italia dei vini
    piace ai canadesi

    Dopo il lancio di VoyageVinItalie.com, motore di ricerca per chi vuole esplorare il Belpaese attraverso le sue cantine, l’enoturismo è in forte espansione

    Montréal – L’Italia resta una delle destinazioni favorite dei canadesi: la terza, per la precisione, dopo Gran Bretagna e Francia. Le ragioni sono risapute: arte e cultura, storia, gastonomia e stile di vita, solo per citarne alcune. La tendenza è addirittura in aumento; secondo la Conference Board of Canada, infatti, i prossimi anni registreranno un aumento annuale del turismo nel Belpaese pari all’8%. Un turismo che negli ultimi tempi si sta diversificando: non solo città d’arte, borghi e gastronomia regionale, santuari, chiese, mare e montagna, ma anche (e soprattutto) aziende vinicole e cantine. In una parola: enoturismo, soprattutto in primavera e autunno.

    Il Console d'Italia, Enrico Padula, ed il presidente della Camera di Commercio,  Emanuele Triassi,  nel corso della degustazione
    Il Console d’Italia, Enrico Padula, ed il presidente della Camera di Commercio, Emanuele Triassi, nel corso della degustazione

    Ovvero la visita ai vigneti, con degustazione di vini e prodotti locali, oltre alle escursioni campestri nell’agro, le perlustrazioni nei siti archeologici e le passeggiate urbane per conoscere l’abitato ed il tessuto produttivo e culturale del paese. Attraendo quasi 2.5 milioni di appassionati di vino, oggi il turismo vinicolo italiano genera un giro d’affari pari a 15 milioni di euro. Ed è in questo contesto favorevolissimo, dunque, che lo scorso febbraio la Camera di Commercio Italiana in Canada ha lanciato il sito web voyageVinItalie.com (wineandtravelitaly.com in inglese): un vero e proprio motore di ricerca (il primo, nel suo genere, in Nord America) dedicato alla valorizzazione ed alla promozione dell’enoturismo italiano. Uno straordinario strumento di ricerca per chi vuole esplorare l’Italia attraverso 1100 aziende vinicole delle sue 20 regioni. L’utente personalizza la ricerca inserendo delle “parole-chiave” oppure scegliendo, in un menù a tendina, diverse opzioni tra le voci “regione”, “vitigno”, “nome del vino”, “attività vinicole”, “tipo di soggiorno”, “tipo di ristoranti”, “attività culturali” e “attività all’aria aperta”. Con un clik, il sistema incrocia le diverse preferenze e produce una lista di cantine (corredate di foto, attività e prezzi) che soddisfano le molteplici esigenze grazie anche a ‘forfait’ esclusivi. Un portale a misura delle esigenze, degli interessi e delle caratteristiche del wine lover nord-americano.

    Ma anche una straordinaria vetrina per le aziende italiane. Proprio sulla scia di questo servizio, sei di queste aziende vinicole hanno partecipato, attraverso i propri rappresentanti, al primo “Roadshow Voyage Vin Italie”, evento organizzato dalla Camera di Commercio, il 5 novembre scorso, nella prestigiosa cornice del Sofitel di Montréal downtown. Si tratta di Casale del Giglio (Lazio); Drusian (Veneto); Elena Fucci (Basilicata); Fazio Wines (Sicilia); Musella (Veneto) e Planeta (Sicilia). Un’occasione più unica che rara per incontrare stampa specializzata, appassionati, agenti di viaggio, importatori, distributori ed esperti di settore, e promuovere da vicino delle etichette che rappresentano delle eccellenze regionali e che, se non sono disponibili sugli scaffali della SAQ, possono essere importate a livello commerciale attraverso l’intermediazione della Camera di Commercio stessa. Oltre che essere degustati, naturalmente, nel loro habitat naturale, tra particolari usi, costumi e tradizioni. “Questa iniziativa – ci ha spiegato la direttrice generale Daniele Virone – rientra nel contesto del ‘Wine and travel Italy’, portale che promuove il turismo del vino in Italia e dove le cantine possono far conoscere anche le proprie attività e strutture di accoglienza. Questa è la prima volta che accogliamo qui a Montréal delle cantine che sono già nel nostro sito, sempre più consultato dagli appassionati anche per conoscere le tipicità delle singole regioni. Il prossimo 9 dicembre lo stesso evento conoscerà la seconda edizione con ben 11 cantine, sempre a Montréal. Mentre nel prossimo futuro i nostri Roadshow sbarcheranno anche negli Stati Uniti”. (V.G.)

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  • Azerbaijan Italia 1-3:Azzurri qualificati a Euro 2016

    Azerbaijan Italia 1-3:
    Azzurri qualificati a Euro 2016

    Azerbaijan Italia 1-3. Missione compiuta, azzurri qualificati a Euro 2016. Eder ed El Shaarawy, più Darmian. Un turno prima della fine del girone l’Italia stacca il biglietto per la Francia. Ce la porta i gol del brasiliano della Samp, dell’egiziano di Savona e di un terzino che si e’ consacrato in Inghilterra. Segno dei tempi, anche se l’unico tempo che conta questa sera è l’anticipo con il quale la nazionale di Conte si è ritagliata il suo piccolo spazio in paradiso.

    Non e’ un trionfo, ma neanche un dettaglio, viste le difficoltà dell’Olanda costretta a lottare fino all’ultimo per accedere agli spareggi e il last minute della Germania campione del mondo. E visto soprattutto da dove la nazionale era ripartita: il disastro mondiale. Vale per l’autostima dell’Italia di Conte in cerca di punti fermi. Un’altro potrà metterne martedi’ a Roma contro la Norvegia, con la quale si gioca a questo punto il primo posto del girone forte dei due punti di vantaggio. Varrebbe anche per il ranking Uefa e la possibilita’ di rimanere sesta e dunque anche testa di serie in Francia. A quella classifica contribuisce anche il tris di gol, massimo bottino dell’anno della gestione Conte.


    Conte: ‘Ora all’Europeo per arrivare in vetta’ – ”Qual è l’obiettivo all’Europeo? Bisogna sempre essere ambiziosi, per arrivare alla fine e vedere che sei in vetta, senza nessuno davanti”. Lo ha detto Antonio Conte, dopo aver ottenuto la qualificazione a Euro 2016: “Ci saranno avversarie molto forti, ma con il lavoro e la qualità che abbiamo ce la possiamo giocare”.

    Darmian, primo gol in azzurro è una grande emozione – “E’ bello segnare il primo gol con la maglia azzurra, è una grande emozione e si è visto anche dall’abbraccio con i miei compagni”. Il primo commento sull’1-3 dell’Italia a Baku, Matteo Darmian, intervistato da RaiSport, lo dedica al suo gol. Certo che alla vigilia quella dell’Italia non sembrava una situazione così facile. “Sì, ma eravamo talmente concentrati sulla gara che non abbiamo pensato agli infortunati – dice Darmian -. Guardiamo avanti, siamo contenti della qualificazione ma ovviamente ci dispiace per l’infortunio dei nostri compagni“. E ora c’è la sfida di Roma contro la Norvegia. “Quando scendiamo in campo lo facciamo per vincere – sottolinea Darmian -, e proveremo a farlo anche con la Norvegia. Cosa ci ha detto Conte negli spogliatoi? Niente di particolare, era contento per la qualificazione ottenuta”.

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