Tag: gala

  • Gala Santa Cabrini, nuovo blocco operatorio: raccolti 2 650 712 $

    Gala Santa Cabrini, nuovo blocco operatorio: raccolti 2 650 712 $

    nettoyage gbm

     

    MONTRÉAL – La Comunità Italo-Canadese ha risposto ‘presente’ all’appello lanciato dalla fondazione dell’ospedale Santa Cabrini che, dopo la pausa forzata causa pandemia, sabato 11 giugno ha organizzato il suo tradizionale Gala, giunto alla sesta edizione, nell’elegante cornice dell’hotel Sheraton di Laval.

    Da sinistra: Patrice Brisebois, Nadia Saputo, Lino e Mirella Saputo, Amelia e Lino Saputo Jr.

    La serata Glamour&Solidarietà, presentata dal professore-umorista Joe Cacchione, ha visto la partecipazione di 765 ospiti. Tra i presenti anche il presidente della Fondazione Comunitaria Italo-Canadese Joseph Broccolini e il presidente del Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi, regione Québec, Antonio Sciascia. Tutto merito dell’impegno profuso, negli ultimi 6 anni, dal presidente della fondazione Santa Cabrini, Elio Arcobelli, che ci tiene a portare a termine il progetto di un blocco operatorio ultra-moderno e all’avanguardia.

    page15image2413372112
    Da sinistra: Lino Saputo, Neelam Dwivedi, Mirella Saputo ed il Dott. Shivendra Dwivedi, che ha ricevuto il ‘Premio Albert Chiricosta 2022’

    Un progetto che, nel luglio 2021, ha ricevuto il ‘nulla osta’ definitivo anche del governo provinciale, con l’annuncio dell’avvio dei cantieri arrivato dallo stesso Ministro della Salute Christian Dubé, di passaggio al Santa Cabrini. Ospedale, ricordiamolo, creato nel 1960, con 179 posti letto e 20 culle, dalla Congregazione delle Suore Missionarie del Sacro Cuore e dedicato a Santa Francesca Saverio Cabrini, fondatrice dell’ordine religioso. Il nuovo blocco chirurgico, che sarà inaugurato nel 2025, conterà otto sale operatorie e 12 sale di rianimazione, oltre all’unità di ricondizionamento dei dispositivi medici (URDM) ed ai servizi elettromeccanici. Per un totale di oltre 9000 interventi, grazie a 130 operatori sanitari e 50 tra chirurghi e anestesisti. Un progetto finanziato dal governo e da un contributo di 10 milioni $ della fondazione Santa Cabrini.

    page14image2305247712
    Da sinistra: il direttore generale della Fondazione ‘Mirella e Lino Saputo’, Camillo Lisio; il presidente ex-officio della Fondazione Santa Cabrini, Charles Argento e la moglie Anna Bruno; il co-fondatore della Fondazione Santa Cabrini, il Dott. Albert Chiricosta

    “Chi ha detto che un ospedale comunitario non è in grado di riunire quasi 800 persone? – ha detto Elio Arcobelli, visibilmente soddisfatto e a tratti commosso -. La verità è che il Santa Cabrini è molto più di un ospedale comunitario: è l’ospedale di una Comunità fiera, generosa, che vuole salvaguardare il suo patrimonio e le sue istituzioni. Alla fine di questa grande campagna, arriveremo a raccogliere 10 milioni, per realizzare il reparto operatorio più moderno e tecnologicamente avanzato di tutto il Paese. Il grande sogno è sempre più alla nostra portata”. Un sogno reso possibile anche dalla generosità di Mirella e Lino Saputo, co-presidenti d’onore del gala: “Di fronte alla grande sfida della nuova raccolta fondi – ha detto Mirella – la fondazione ‘Mirella e Lino Saputo’ è al fianco del Santa Cabrini. Per questo motivo ci impegniamo a versare la somma di 2 milioni di dollari per la costruzione del nuovo blocco operatorio. Una volta completato, sarà un’ulteriore conferma del dinamismo e del successo della nostra Comunità”. Un annuncio ricevuto con applausi scroscianti e da una standing ovation. “Riconosco che la sfida è enorme – ha aggiunto Lino Saputo – ma so anche che è alla portata della nostra Comunità. Sono sicuro che l’orgoglio, che ci ha sempre animati, farà della campagna un vero successo e sarà una degna rappresentazione di quelli che siamo”.

    page14image2305246912
    Da sinistra: il co-presidente del Gala Santa Cabrini e presidente regionale– Québec, BMO Gestion privée, Mario Rigante; i presidenti d’onore Lino e Mirella Saputo; il presidente della Fondazione Santa Cabrini, Elio Arcobelli; ed il co-presidente del Gala e vicepresidente di Aliments Putters, John Tartaglia

    A salire sul palco, poi, è stato il Dr. Albert Chiricosta, da 44 anni urologo al Santa Cabrini, che, come succede dal 2015, ha consegnato il premio che porta il suo nome, il premio ‘Dottor Albert Chiricosta’, al Dr. Shivendra Dwivedi, da oltre 25 anni medico anestesista al Santa Cabrini, molto apprezzato dai colleghi e dai pazienti per la sua umanità e la sua compassione. Il giusto riconoscimento per chi si batte contro l’emarginazione dei più poveri in India, per il suo impegno sociale e per l’eccellenza della sua pratica medica. Dal 1993, il Dr. Dwivedi combatte la povertà attraverso la ‘Freedom Foundation from Poverty’ creata insieme al padre, il Professor T.D. Dwivedi.

    page15image2412829760

    Da oltre 30 anni, la fondazione opera per spezzare il ciclo della povertà in India, per offrire ai meno abbienti accesso all’assistenza sanitaria e per renderli istruiti e indipendenti. Circa 250.000 persone sono state curate nelle cliniche allestite dal dottor Dwivedi e più di 15.000 studenti si sono diplomati al liceo in scuole finanziate dalla ‘Freedom from Poverty Foundation’. Poi il gran finale, con l’annuncio dei profitti netti raccolti nel corso del Gala: 650.712 $, a cui vanno aggiunti i 2 milioni donati dalla ‘Fondazione Lino e Saputo’. Per un totale di 2.650.612 $. Chapeau!

    Elio Arcobelli: “Farò del mio meglio per portare a termine il progetto”

    “Ormai sono 25 anni che si parla di questo progetto, che nel frattempo è passato da 50 a 125 milioni: come Fondazione abbiamo chiesto al governo di passare ai fatti e noi ci siamo impegnati con una donazione di 10 milioni entro 5 anni”. Sono le parole del presidente della Fondazione Santa Cabrini Elio Arcobelli, che poi ha aggiunto: “Presto partirà la campagna di raccolta fondi che sarà presieduta da Mirella e Lino Saputo, i quali hanno già donato 2 milioni. Queste sono persone che dovrebbero vivere mille anni, perché hanno un cuore fantastico, soprattutto quando le cose sono chiare e trasparenti. Oggi l’ospedale non è più quello di prima. Grazie ad un finanziamento di 4,5 milioni, siamo il primo ospedale, ad est di Montréal, ad avere un robot chiamato ‘Da Vinci’, che ci permette di effettuare degli interventi non invasivi e di estrema precisione, accelerando così i tempi di guarigione dei pazienti. E, grazie a strumenti sempre più moderni, abbiamo uno staff medico giovane e dinamico. Dopo 6 anni di presidenza e con un mandato appena rinnovato, farò del mio meglio per portare a termine il progetto. Dobbiamo farlo per l’unico Ospedale italiano in Nord America. Ne ha bisogno la nostra Comunità e tutto l’est di Montréal”.

    Mirella e Lino Saputo: “Siamo stati fortunati, vogliamo aiutare chi ha bisogno”

    “Abbiamo fatto la donazione con tutto il cuore – ci ha detto Lino Saputo -: la nostra più grande soddisfazione è aiutare chi ha bisogno. Quando si riceve, bisogna anche saper restituire. Per noi è stato sempre stato così. Siamo stati fortunati e vogliamo contribuire a migliorare la vita delle persone”. “Siamo cresciuti con il Santa Cabrini – ha aggiunto Mirella Saputo – e abbiamo visto che un po’ alla volta ha fatto dei passi da gigante. E allora merita veramente il nostro supporto, perché anche la gente che ci lavora ha contribuito a questi risultati”. Sulla Comunità e le nuove generazioni: “È importante incitarli a partecipare sempre di più”, secondo Lino.

    “È difficile – sottolinea Mirella – perché le seconde e terze generazioni sentono di meno il bisogno di andare in quella Chiesa o in quell’Ospedale. Bisogna fargli capire che la nostra cultura esiste ancora e va salvaguardata”. Sulle continue sollecitazioni ad aiutare. “Vorremmo fare di più, facciamo quello che possiamo”, dice Lino. “Bisogna saper scegliere in base all’importanza – dichiara Mirella – senza però dimenticare le cause più piccole, quelle delle piccole associazioni che hanno bisogno di una mano; o quelle più particolari, come gli organismi che si occupano dei bambini con handicap”. Sull’azienda Saputo.

    “Va benissimo – dice Lino Saputo -: credo che, se avessi voluto creare qualcuno su misura, non sarebbe venuto fuori meglio di mio figlio Lino. Con la pandemia cisono stati gli alti e i bassi, ma da aprile le cose stanno migliorando. Vendiamo in 45 paesi del mondo, abbiamo un giro di affari di 16 miliardi di dollari, impieghiamo 20 mila persone in 58 stabilimenti: sono fiero e felice. La cosa che mi dà più soddisfazione è vedere mio figlio che, al verticedell’azienda dal 2004, ha mantenuto la mia stessa cultura aziendale, modernizzandola: la nostra forza è sempre stata la cultura familiare ed il rispetto dell’impiegato. Da noi c’è un senso di appartenenza incredibile. L’ho constatato quando nel 2019 ho pubblicato la mia autobiografia, che ho presentato agli impiegati di tutte gli stabilimenti”. Sul CF Montréal ed il Bologna.

    “Il calcio è una passione di mio figlio Joey – continua Lino Saputo – e noi lo sosteniamo per sviluppare il calcio in Québec. Non è per fare profitti, ma ovviamente vorremmo cercare di limitare le perdite. Adesso credo che la squadra stia andando nella buona direzione e sono fiero dell’impostazione di Joey, che punta sui giovani. Per quanto riguarda il Bologna, il progetto iniziale era quello di conoscere meglio la tecnica europea e portarla qui, dando un vantaggio ai giocatori canadesi e farli giocare in Europa. Joey ha preso il Bologna in Serie B ed il suo obiettivo era di riportarlo in Serie A. Adesso mira al quinto/sesto posto per andare in Europa League. Ha i mezzi per farlo. Anche se il modo di lavorare in Italia non è come in Canada: una riunione di Lega calcio programmata per le 10, non comincia prima delle 11. Fossi io, avrei già chiuso tutto. Però Joey è appassionato, sta portando una buona influenza in Italia, dove è sempre più stimato per il suo rispetto per gli altri e la sua semplicità. Ne vado fiero”.

    Servizio fotografico: John Oliveri

    nettoyage gbm

    Condividi
  • Da New York di Dom Serafini. NIAF: Internazionalizzare la regione Abruzzo

    Da New York di Dom Serafini. NIAF: Internazionalizzare la regione Abruzzo

    Il governatore Marco Marsilio è stato negli Usa per quattro giorni in occasione del Gala del 21 aprile. Organizzato dalla NIAF, la fondazione Italo-Americana di Washington D.C., in onore della regione Abruzzo. Marsilio non aveva potuto partecipare al Gala NIAF per l’Abruzzo tenutosi lo scorso ottobre a Washington, e la fondazione ha fatto quindi il bis per il suo tradizionale Gala di aprile a New York City.

    Abbiamo incontrato Marsilio al suo hotel sulla 42ma Street (davanti a Cipriani, dove si è svolto il Gala) giovedì, il giorno dopo l’arrivo della delegazione a New York, dopo una visita di due giorni a Filadelfia.

    A Filadelfia la delegazione dall’Italia è stata ospite di Robert Allegrini, presidente del NIAF, al Gran Caffe “L’Aquila” (aperto da due aquilani) ed ha visitato il centro di ricerche “Sbarro Institute presso Temple University”, incontrandone il fondatore, il Dr. Antonio Giordano, che via e-mail ha spiegato come la visita fosse collegata al gran numero di ricercatori e studenti italiani attualmente negli Usa (tra cui alcuni provenienti dall’Abruzzo). A far parte della delegazione vi erano anche tre consiglieri regionali del Cram, il Consiglio regionale degli abruzzesi nel mondo.

    Sono poi seguiti incontri istituzionali a New York con lo scopo di “individuare quali siano le opportunità per l’Abruzzo”, ha spiegato Marsilio. Come specificato dal Governatore, anche la visita al centro Sbarro è “servita ad esplorare una collaborazione con l’Abruzzo”. “Lo scopo – ha proseguito Marsilio – è di internazionalizzare l’Abruzzo”, indicando che sotto la sua amministrazione si attuerà anche una ‘Film Commission’ vera”.

    Il Governatore Marco Marsilio (a destra nella foto) con il presidente della NIAF, Robert V. Allegrini

    I contatti con le varie Comunità abruzzesi sono stati pochi, poiché, ha spiegato Marsilio “il nostro programma è stato attuato dalla NIAF stessa, che tra l’altro avremo occasione di ospitare a giugno in Abruzzo con il suo Cda al completo”.

    Alla serata del Gala vi era comunque poco Abruzzo e molte onorificenze. Delle 700 prenotazioni all’evento, solamente una trentina di persone sono mancate. I partecipanti al Gala erano quasi il doppio di quelli presenti al Gala di Washington D.C. lo scorso ottobre (il primo post-pandemia), dove l’Abruzzo era al centro dell’attenzione. In quell’occasione il Governatore Marco Marsilio aveva potuto effettuare solamente una presentazione video, mentre al Gala di New York ha potuto essere in presenza, assieme ad una delegazione di 15 persone (non tutte abruzzesi).

    Nonostante l’Abruzzo continuasse ad essere la “Regione d’Onore”, la serata è stata per lo più dedicata ai cinque personaggi Italo-Americani che erano stati prescelti per la loro distinzione in vari campi. Dopo la benedizione dell’arcivescovo Michael Andreano e gli inni nazionali eseguiti dal tenore Chris Macchio, il governatore Marsilio ha fatto un discorso di 15 minuti (un po’ lungo per le aspettative americane) che, sia per via della cattiva acustica del grande salone che dell’intenso mormorio degli ospiti, non si riusciva a sentire bene. C’è stato anche un breve saluto da parte del Console d’Italia a New York, Fabrizio di Michele (originario di Pescara), dopodiché lo spazio dedicato all’Abruzzo si è concluso.

    Il giorno dopo la delegazione è ripartita per l’Italia, mentre Marsilio è rimasto negli Usa per qualche altro giorno per andare a salutare dei parenti nel vicino Connecticut.

    Condividi
  • La Casa d’Italia torna protagonista

    La Casa d’Italia torna protagonista

    Procede a gonfie vele la campagna di raccolta fondi per il risanamento finaziario dello storico edificio in stile Art Deco a Montréal: nel corso della serata, sono stati raccolti 160 mila $

    Il presidente della Casa d’Italia, Gino Berretta, con Nick Di Tempora, presidente del cda di Mapei Americas, e Joseph Broccolini, presidente della Fondazione Comunitaria Italo-Canadese
    L’omaggio di Berretta a Di Tempora: il quadro, opera di un artista italiano,
    rappresenta uno scorcio di Campobasso, città natale dell’ospite d’onore della serata

    Montreal – La Casa d’Italia guarda al futuro con ritrovato ottimismo: dopo gli sforzi degli ultimi mesi, infatti, il ‘monumento tricolore per eccellenza’ in città è ormai sulla via del completo risanamento ed è sempre più al centro della vita comunitaria. Nel maggio 2018, come sappiamo, è stata lanciata una campagna di raccolta fondi per salvare lo storico edificio in stile Art Deco dal rischio confisca, a causa di un indebitamento pari a 3 milioni di dollari. Detto, fatto: la Comunità si è rimboccata le maniche e, passo dopo passo, si sta avvicinando al nobile obiettivo. L’ultimo contributo, in questa corsa contro il tempo, è arrivato il 9 novembre scorso, nella prestigiosa cornice di Plaza Volare, in occasione dell’83º gala annuale del “focolare comunitario” italo-montrealese. Un contributo impreziosito dalla generosità di due imprenditori di successo, come Joseph Broccolini, presidente della Fondazione Comunitaria Italo-Canadese, ed il Cav. Nick Di Tempora, ex presidente di Mapei Americas, ospite d’onore del Ballo. A darne l’annuncio, è stato il presidente del consiglio di amministrazione del CCPI-Casa d’Italia, Gino Berretta, che ha spiegato come, ai 60 mila $ raccolti durante la serata (di cui 10 mila da Paolo Mori), si sono aggiunti altri 45 mila $ offerti da Broccolini ed altri 45 mila $ donati da Di Tempora. Quindi, 160.000 $ in tutto, somma che va ad incrementare la cifra di 1 milione e 800 $ già rendicontata e messa a bilancio. Un percorso virtuoso propiziato da un comitato esecutivo che ha sempre creduto nel lieto fine di questa maratona di solidarietà, e che è formato da: Perry Mazzanti (primo vice-presidente), Sabino Grassi (secondo vice-presidente e responsabile della campagna raccolta fondi),  Vincenzo Belmonte (tesoriere) e Antonio Discepola (segretario). Senza dimenticare gli altri membri del consiglio di amministrazione: Agata De Santis, Giuseppe (Joe) Fratino, Salvatore (Sal) Guerrera, Pietro Lucca, Giuseppe (Jos) Salvo, Enrica Uva e Antonio (Tony) Zara. Con Marisa Celli nel ruolo di direttrice generale. “Sono sempre stato fiero di far parte di una Comunità capace di aiutarsi nei momenti difficili – ha detto Berretta, visibilmente emozionato – e questa sera sono orgoglioso di condividere questo palcoscenico con un uomo come Nick Di Tempora, che non ha mai dimenticato le sue radici”. Introdotto da Luigi Di Geso, attuale presidente e ceo di Mapei Americas, a salire sul palco è poi stato lo stesso Di Tempora, che nel 1983 ha avuto la lungimiranza di fondare, insieme a Giorgio Squinzi (recentemente scomparso), la MAPEI Corporation negli Stati Uniti, poi diventata MAPEI Americas: azienda leader nel settore della produzione di materiali chimici per l’edilizia, che Di Tempora ha guidato dal 1992 al 2007, quando è poi diventato presidente onorario del cda di Mapei. Un successo fulminante, che non ha mai scalfito, per il suo amore per l’Italia. Di Tempora è diventato governatore della Fondazione Comunitaria Italo-Canadese, presidente della Fondazione Santa Cabrini e co-presidente d’onore della raccolta fondi per il progetto d’ingradimento/ristrutturazione della Casa d’Italia. Dove lo stesso Di Tempora si recava col padre, negli anni ’50, per svolgere i lavori giornalieri offerti sul posto dai contrattori. Un impegno filantropico e umanitario riconosciuto dalla sua Italia, che nel 2010 lo ha premiato con il prestigioso titolo onorifico di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica. “La vita è stata difficile agli inizi – ha raccontato Nick Di Tempora -: i quebecchesi non ci vedevano di buon occhio, ma dopo tanti anni ho capito che non avrei potuto scegliere un Paese ed una Provincia migliori, nel lasciare l’Italia. La Casa d’Italia è il posto col significato più profondo per gli italiani in tutto il Nord America: è il monumento costruito dagli immigrati nel 1936, dopo una raccolta fondi a cui hanno partecipato 4.200 connazionali, su un terreno donato dal sindaco di Montréal dell’epoca, Camillien Houde. Gente che, dopo una giornata di lavoro, la sera e nel weekend, si sacrificava dando una mano a costruire la loro Casa. A tutte queste persone deve andare il nostro rispetto: erano soli, lontani dalla loro terra e avevano bisogno di un posto per stare insieme. I tempi sono cambiati, siamo diventati quebecchesi: la prima generazione era italo-canadese, la seconda canadese-italiana, la terza canadese-canadese. Ma, se alla quarta generazione, non insegnamo ai nostri nipoti e pronipoti cosa significa essere italiani, l’italianità è destinata a scomparire. E questo non possiamo permettercelo: dobbiamo fare di più per preservare le nostre radici e per rilanciare questo Monumento rappresentato dalla Casa d’Italia. Se ci dimentichiamo da dove veniamo, non sappiamo dove stiamo andando”. Sono stati oltre 450 gli ospiti che hanno risposto all’appello per onorare il passato, il presente ma soprattutto il futuro del simbolo per eccellenza della storia di immigrazione italiana. I principali sono stati ricordati da Nick e Silvana, di ICI TV, che hanno presentato la serata: la Console Generale d’Italia a Montréal, Silvia Costantini; il deputato federale di Alfred-Pellan Angelo Iacono; la Sindaca dell’arrondissment di Villeray–Saint-Michel–Parc-Extension Giuliana Fumagalli; la presidente del Comites Giovanna Giordano; il presidente della CIBPA Dominic Diaco; il presidente dell’Ordine Figli e Figlie d’Italia, Giuseppe Fratino; il presidente della Fondazione dell’ospedale Santa Cabrini, Elio Arcobelli; ed il presidente della corporazione Casa d’Italia, Gaby Mancini. E poi ancora: il Senatore Basilio Giordano, l’ex deputata Rita De Santis, Nick e Nancy Forlini di Remax Solutions ed il presidente del Picai, Piero Iannuzzi.  (V.G.)

    Da sinistra: il giudice Antonio Discepola, il presidente Gino Berretta,
    Gaby Mancini ed il Sen. Basilio Giordano
    La Console Generale d’Italia a Montréal, Silvia Costantini
    Nancy Forlini e Nick Fiasche di Re/Max Solutions
    La presidente del Comites di Montréal, Giovanna Giordano,
    con un gruppo di giovani Italo-Canadesi
    Nella foto riconosciamo: Maria Antonietta e Joe Morena, Vince Morena, Velisanta Morena,
    Nancy D’Elia e Manuel Branco, Marcella Di Lillo, Ercole e Iola Marcovecchio
    Condividi
  • Eleganza e generosità al Gala Santa Cabrini

    Eleganza e generosità al Gala Santa Cabrini

     

    Da sinistra: Il presidente della Fondazione Santa Cabrini, Elio Arcobelli (Arco Tissus Décoratifs), i presidenti d’onore del Gala Mario Rigante (BMO Banque de Montréal), Diana Ferrara Scalia (Samcon) e Sam Scalia (Samcon), ed i presidenti del comitato organizzatore del Gala,
    John Tartaglia (BMO Banque de Montréal) e Tony Amato (Pentian)

    Montréal – Almeno 420 persone erano presenti il 6 aprile scorso al Pavillon-sur-le-Lac del Château Vaudreuil per celebrare la 5ª edizione del Gala Santa Cabrini, in presenza dei presidenti d’onore, Mario Rigante, presidente regionale della banca BMOM, e Sam e Diana Scalia, rispettivamente presidente e consulente strategica di Samcon.

    Divenuto ormai un appuntamento fisso nel calendario filantropico di Montréal, il Gala Santa Cabrini ha nuovamente ottenuto un successo impressionante grazie alla raccolta della somma netta pari a 315 279 $. “Si tratta di un primo contributo importante della comunità imprenditoriale di Montréal per la costruzione di un nuovo blocco operatorio ultra moderno, dotato di una tecnologia all’avanguardia all’Ospedale Santa Cabrini”, ha dichiarato entusiasta il presidente della Fondazoine Santa Cabrini, Elio Arcobelli.

    Se il Gala Santa Cabrini è un evento di raccolta fondi per eccellenza, si tratta anche di un’occasione privilegiata per rendere omaggio ad un membro del personale medico dell’Ospedale Santa Cabrini con l’assegnazione del “Premio Dottor Albert Chiricosta” per il lavoro eccellente svolto, per il suo impegno sociale e per il suo contributo allo sviluppo della struttura sanitaria. Quest’anno, l’onore è stato accordato al Dottor Hussein Fadlallah, riconosciuto come uno dei migliori cardiologi del paese.

    Da parte loro, i presidenti del comitato organizzatore del Gala Santa Cabrini, John Tartaglia (BMO-Banque de Montréal) e Tony Amato (Groupe Pentian), hanno ringraziato calorosamente tutti gli sponsor, i donatori, i membri del  Cercle des Ambassadeurs, i partecipanti e gli artefici dell’organizzazione, per il loro contributo ammirevole all’immenso successo dell’evento.

    All’annuncio dei risultati della serata, Elio Arcobelli si è mostrato, a ragione, particolarmente lusinghiero verso tutti coloro che hanno contribuito al successo della serata. “Grazie a voi – ha dichiarato Arcobelli – il sogno di dotare l’Ospedale Santa Cabrini di un nuovo reparto operatorio è sempre più alla portata di tutta la popolazione che chiede e merita l’accesso a migliori servizi sanitari.”

    Condividi
  • Comunità italiana leader tra passato, presente e futuro

    Comunità italiana leader tra passato, presente e futuro

    di Vittorio Giordano

    Servizio fotografico: John Oliveri

    Montréal – Ancora un successo per il 33º Ballo dei Governatori (il primo risale al 1985), il tradizionale Gala di raccolta-fondi, organizzato dalla Fondazione Comunitaria Italo-Canadese (FCCI), che quest’anno si è tenuto sabato 20 ottobre, nella prestigiosa cornice dell’Hotel Sheraton di Laval, sotto il tema “Passato, presente e futuro”. Un appuntamento mondano e di solidarietà, che ha visto la partecipazione di 550 persone ed ha fruttato la ragguardevole cifra di 350 mila $, soldi che serviranno ad aiutare svariati organismi comunitari. Che è poi la missione principale della FCCI: dal 1975, più di 25 milioni sono stati devoluti in beneficenza a quasi 150 organismi (non solo italo-canadesi) che operano nel sociale, per aiutare i meno abbienti e i meno fortunati.

    IL TAVOLO D’ONORE

    Diverse le personalità sedute al tavolo d’onore di questa 33ma edizione: Claudio Taffuri, Ambasciatore d’Italia  a Ottawa; Marco Riccardo Rusconi, Console Generale d’Italia a Montréal, con la moglie Michela; Giuseppe Borsellino, presidente del Gruppo Petra, Governatore e fondatore del Ballo dei Governatori, insieme alla consorte Elina; Tony Loffreda, vice presidente del consiglio gestione patrimonio della RBC e presidente della Fondazione, con la moglie Angelina; Joseph Broccolini, vicepresidente di Broccolini Construction e presidente d’onore del Ballo dei Governatori, con moglie Carmela. Tra gli altri ospiti d’eccezione, ricordiamo: il Sen. Basilio Giordano con la consorte Nina; Lionel Carmant, Ministro delegato della Salute e dei Servizi Sociali, con la moglie Lucie, i deputati federali David Lametti, Nicola Di Iorio, Angelo Iacono, oltre all’ex sindaco di Montréal, Denis Coderre.

    Alexandro Loffredi, direttore generare, e Tony Loffreda, presidente della FCCI

    CLAUDIO TAFFURI: “COLPITO DALLA VOSTRA DEDIZIONE”

    Il primo a prendere la parola è stato l’Ambasciatore Claudio Taffuri, alla sua prima partecipazione al Ballo: “Sono molto felice di essere qui con voi, quest’anno, in questa serata di celebrazione della comunità italo-canadese, delle realizzazioni della FCCI e dell’impegno instancabile dei suoi governatori. Siamo qui per celebrare le tradizioni e i valori condivisi dalla Comunità. Resto sempre più colpito dalla dedizione degli italo-canadesi. Non avete mai dimenticato le vostre origini e le avete sempre mantenute vive. Ammiro soprattutto l’unità e la solidarietà della Comunità italiana di Montréal, qualità che esprimete nel vostro contributo alla società canadese, impegno filantropico che tocca i pilastri fondamentali di una società forte e robusta: la salute, l’istruzione, l’impegno verso gli altri. Avete fatto qui, con coraggio, quello che molti altri non sono riusciti a fare in Italia”.

    JOSEPH BROCCOLINI: “ITALO-QUEBECCHESI PROTAGONISTI”

    Joseph Broccolini, vicepresidente esecutivo della società Broccolini Construction, è stato il presidente d’onore della 33° edizione del Ballo: “Molti quebecchesi di origine italiana – ha detto – hanno dato un significativo contributo al Canada: lo scienziato Francesco Bellini, l’artista Guido Nincheri, gli scrittori Steve Galluccio e Vittorio Rossi, il musicista Gino Vannelli, i costruttori Louis Donolo e Spino construction, i dottori  Pasquale Ferraro, Peter Guerra e Mirko Gilardino; oltre alla famiglia Saputo, leader nel settore caseario, ma anche campione di filantropia”. Broccolini, visibilmente commosso, ha poi ripercorso la storia della sua famiglia, dall’arrivo del nonno nel 1929 fino al successo della sua azienda, che l’anno prossimo celebrerà i 70 anni di esistenza.

    TONY LOFFREDA: “LA FONDAZIONE È FORTE E UNITA”

    La Fondazione, guidata da Tony Loffreda, vice-chairman RBC, ha organizzato l’evento con la preziosa collaborazione di Joseph Broccolini. Dopo aver omaggiato Giuseppe Borsellino, fondatore del Ballo dei Governatori, il presidente della FCCI Tony Loffreda ha ricordato quanto sia importante la Fondazione, ieri come oggi: “Abbiamo bisogno di una Fondazione forte: dal 1975 abbiamo raccolto e distribuito 25 milioni di dollari, non solo a beneficio della Comunità italiana, ma anche per gli ospedali, le università, gli organismi in difficoltà. Per il Centro Leonardo da Vinci abbiamo raccolto 1,8 milioni di dollari in un’unica serata. La Fondazione è importantissima per la Comunità italiana: è nel pieno delle forze e gode di ottima salute. Senza dimenticare la Casa d’Italia, che ha avviato una campagna di raccolta-fondi di 3 milioni, con 1.2 milioni già raccolti. Sono fiero del passato, delle mie origini italiane: i miei genitori non avevano un diploma, ma avevano un’alta educazione, che avevano imparato facendo sacrifici nella vita di tutti i giorni. Sul futuro, vogliamo incoraggiare i giovani a diventare Governatori. Non sempre ne hanno la possibilità, ma con la CIBPA, per esempio, stiamo valutando se creare un portafoglio che possa agevolare coloro che ricevono una borsa di studio a diventare Governatori. In ogni caso – ha concluso – la cosa più importante è restare uniti,  puntando sull’amicizia e sull’aiuto reciproco, che da sempre caratterizzano il successo della nostra Comunità”.

    GIUSEPPE BORSELLINO: “I GIOVANI SONO IL FUTURO”

    Elina e Giuseppe Borsellino, fondatore del Ballo dei Governatori

    Fondatore del Ballo, Giuseppe Borsellino guarda ai giovani e al futuro: “È una serata di grande successo nel segno della continuità, a 33 anni dalla prima edizione, a cui hanno partecipato 1.000 persone. I tempi cambiano e cambia anche la Comunità, cambiano le persone, ma io vedo un futuro sempre roseo davanti a noi: è importante restare uniti e partecipare con entusiasmo al Ballo dei Governatori. È molto importante coinvolgere i giovani, perché senza giovani non c’è futuro: mi è sempre piaciuto aiutare la Comunità e sono sempre pronto a dare una mano, ma bisogna coinvolgere anche le nuove generazioni, che oggi sono sempre più indipendenti, stanno  bene, ma non devono mai abbandonare i legami con la Comunità. La Fondazione è un bene per tutti: ci dà la possibilità di stare insieme, di aiutarci a vicenda, sviluppando uno spirito di sincerità, solidarietà e altruismo”.

    I NUOVI GOVERNATORI E SUCCESSORI

    Nel corso della serata, presentata da Ivana Bombarideri e Joe Cacchione, sono stati nominati 7 nuovi Governatori e 4 Successori.

    I nuovi Governatori sono: Roberto Borsellino, specialista in ipoteche per la Banca TD Canada Trust.; Dominic La Novara, presidente Dominic L. Plomberie Mecanique Inc.; Guido Piccone, presidente Associazione Famiglia Abruzzese; Pasquale Presti, presidente Presti Demeures et développements; Angelo e Gerardo Rubino, vicepresidenti Rubino Shoes; Charles Valenti, presidente gruppo Pentian Développements Inc.

    Ecco i Successori: Gianni Fiasche, coordinatore marketing e social media di REMAX Solutions; Marco Giordano, vicepresidente de Il Cittadino Canadese; l’avv. Ilario Maiolo, associato Guinette Avocats Inc., e Paolo Presti, vicepresidente Presti Demeures et Développements.

    Tony Loffreda, presidente della FCCI, e Joseph Borsellino, presidente del Ballo (il quinto e il quarto da destra) in compagnia dei nuovi Governatori e Successori: (da sinistra) Paolo Presti, Ilario Maiolo, Marco Giordano, Charles Valenti, Guido Piccone, Roberto Borsellino, Dominic La Novara, Pasquale Presti e Gianni Fiasche. Assenti nella foto Angelo e Gerardo Rubino

     

    Joe Cacchione e Ivana Bombardieri hanno presentato la serata di gala

     

    Marco Riccardo Rusconi,
    Console Generale d’Italia a Montréal,
    insieme alla moglie Michela
    Il Sen. Basilio Giordano, editore de
    ‘Il Cittadino Canadese’, con la consorte Nina Mormina

     

    Nick Fiasche (vicepresidente della FCCI e Nancy Forlini, di REMAX Solutions

     

    Roberto Borsellino, specialista ipoteche per la banca TD, con la moglie Josee Strazzero

     

     

     

     

     

     

    Condividi
  • Il team di Nancy Forlini 2º in Québec

    Il team di Nancy Forlini 2º in Québec

    Gala Remax a Québec city

    nancy-gala-2

    Montréal – Ogni anno Remax, il gruppo immobiliare numero uno al mondo (le sue agenzie sono presenti in oltre 100 Paesi) organizza un gala per rendere omaggio agli agenti e mediatori che si sono distinti nell’ultimo anno. Un modo gentile e raffinato per viziarli e stimolarli a superarsi, senza mai accontentarsi. Quest’anno, ad ospitare gli oltre 1.200 ospiti, è stato il rinomato Centro Congressi di Québec city. Il team di Nancy Forlini, presidente di Remax Solutions, i cui uffici sono ubicati al 5355 Jean-Talon Est, nel cuore di St-Léonard, si è classificato secondo in tutto il Québec.

    Un risultato formidabile, nonostante l’agguerrita competizione, visto che nella Belle Province operano più di 3 mila agenti immobiliari Remax. Nancy, inoltre, ha ricevuto il prestigioso “Diamond Award”, assegnato a pochi ‘privilegiati’. E non è finita qui: ben 8 agenti immobiliari del team Forlini sono stati insigniti con una menzione d’onore. Nancy Forlini e Nick Fiasche hanno ringraziato la loro incredibile squadra, i clienti, gli amici e la famiglia per la profonda fiducia ed il continuo supporto. “La cosa più importante per me – ha dichiarato Nancy a Radio CFMB – è che il mio gruppo sia primo nel cuore dei clienti, così come per noi i clienti sono sempre i numeri 1.

    I premi che riceviamo, poi, sono la dimostrazione che ogni giorno facciamo un buon lavoro”. Il 2018, ha aggiunto Nancy, “è un momento molto propizio per vendere la propria proprietà, considerato che il mercato è molto ricettivo con molti clienti pronti a comprare”. “Visto il livello raggiunto – gli ha fatto eco Nick – abbiamo l’obbligo di continuare a migliorarci nella professione, per assistere sempre meglio le persone che si affidano alla nostra esperienza”. Nancy Forlini e Nick Fiasche: da anni garanzia di successo ed eccellenza tricolore per tutta la Comunità italo-quebecchese.

    nancy-gala-1

    Condividi
Online Shopping in BangladeshCheap Hotels in Bangladesh