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  • Al voto anche gli Italiani all’estero

    Al voto anche gli Italiani all’estero

    ROMA, (NoveColonneATG) – “Il prossimo 12 giugno gli italiani sono chiamati ad esprimersi su 5 quesiti referendari sulla giustizia, promossi e presentati insieme dalla Lega e dai Radicali Italiani. Alcuni hanno a che fare con l’ordinamento giudiziario e con temi che sono al centro della discussione da parecchio tempo, due riguardano invece profili specifici in materia di processo penale e di contrasto alla corruzione. Alla consultazione referendaria partecipano quasi cinque milioni di elettrici e elettori italiani residenti all’estero. A differenza delle elezioni legislative, per i referendum il voto degli italiani all’estero è determinante per il computo del quorum”.

    Lo ricorda in una nota il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. “Di fronte ad una scarsa informazione sui contenuti referendari, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero ha promosso una puntuale spiegazione di ogni quesito per permettere e mettere in condizione le elettrici e gli elettori residenti all’estero di poter scegliere e votare consapevolmente. Gli approfondimenti sono pubblicati nel portale: www.cgieonline. it”, fa sapere il Cgie.

    “Si tratta di cinque quesiti sulla giustizia, sottoposti a referendum abrogativi, che chiedono l’abrogazione totale o parziale di leggi o atti con valore di legge esistenti. Affinché il referendum sia valido deve essere raggiunto il quorum di validità: cioè deve partecipare alla votazione la maggioranza degli aventi diritto al voto. Affinché la norma oggetto del referendum stesso sia abrogata, la maggioranza dei voti validamente espressi deve essere “sì”.

    “A differenza del referendum costituzionale confermativo, in Italia per un quesito abrogativo come quelli in votazione prossimamente è previsto il quorum perché l’esito delle urne sia valido. In parole povere: per i 5 referendum sulla giustizia posti in votazioni il 12 giugno 2022 dovrà esprimersi almeno il 50% più uno degli elettori. La data importante è il 9 giugno – spiega il Cgie -: tutte le buste di voto devono essere restituite entro le ore 16.00 del giorno 9 giugno. Il termine è perentorio, quindi voti recapitati oltre tale orario non potranno essere considerati validi. I connazionali all’estero potranno, quindi, votare la scheda non appena ricevuta a casa loro e rinviarla via posta, evitando di attendere all’ultimo giorno. Anche i cittadini italiani temporaneamente all’estero, che hanno fatto domanda preventiva presso i loro comuni di partecipare alle votazioni, potranno votare per corrispondenza per il referendum del 12 giugno 2022”.

    “A causa dell’alto numero delle elettrici e degli elettori aventi diritto al voto nella circoscrizione estero, per la prima volta da quando gli italiani all’estero partecipano direttamente alle votazioni lo scrutinio delle schede referendarie si svolgerà, lunedì 13 giugno, in 5 sedi diverse – ricorda il Cgie -: Roma, Milano, Bologna, Firenze, Napoli. Ciò permetterà lo spoglio nel tempo previsto e con maggiore trasparenza”.

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  • In Canada riconfermato Rocco Di Trolio

    ROMA, (Aise.it) – Molte conferme, ma anche tante face nuove nel Consiglio general degli italiani all’estero (CGIE), almeno tra i 43 consiglieri eletti nelle 17 assemble paese convocate questo fine settimana. Ad essi si aggiungeranno i 20 membri di nomina governativa in rappresentanza di partiti, Associazioni, patronati e federazioni della stampa italiana e italiana all’estero.

    Comincia a delinearsi, dunque, il volto del Consiglio che rimarrà in carica nei prossimi 5 anni: 19 i consiglieri confermati dalla passata legislatura; tra i 24 “nuovi” anche qualche ritorno. Dieci le donne elette (erano state 8 nel 2015). Come noto, in base al numero dei residenti Aire, è cambiata anche la composizione territoriale del CGIE: non ci sono più rappresentanti di Sud Africa e Perù, entra l’Austria; Paesi come Svizzera, Belgio e Germania (l’unico Paese che non ha confermato nessuno dei consiglieri uscenti) hanno perso un consigliere a beneficio di Regno Unito, Spagna e Brasile. I nomi dei neo consiglieri diventeranno ufficiali solo dopo la proclamazione attesa nei prossimi giorni.

    EUROPA. La Svizzera in questa consiliatura ha eletto 5 consiglieri (erano 6 nella precedente): confermati Michele Schiavone, Roger Nesti e Giuseppe Rauseo, debuttano in Consiglio Barbara Sorce e Toni Ricciardi. Anche la Germania perde un consigliere, passando da 7 a 6 eletti la maggior parte al debutto: a parte il ritorno in Consiglio di Tommaso Conte, sono stati eletti Marlena Rossi, Giuseppe Scigliano, Gianluca Errico, Giulio Tallarico e Silvestro Gurrieri. Il Belgio è passato da tre a due consiglieri: oltre alla confermata Eleonora Medda ritorna nel Cgie Massimo Romagnoli. Quattro i consiglieri della Francia: la confermata Maria Chiara Prodi e i neo eletti Massimiliano Picciani, Salvatore Tabone e Nicola Carmignani. Salgono a due i consiglieri per la Spagna: al riconfermato Giuseppe Stabile si aggiunge Pietro Mariani. Diventano tre i membri eletti nel Regno Unito: confermato Luigi Billè, entrano in Consiglio anche Giannino D’Angelo ed Elena Remigi. L’Olanda ha eletto Monica Spadafora, mentre l’Austria debutta in Consiglio generale con Lidia Campanale.

    SUD AMERICA. L’Argentina ha eletto 7 consiglieri, tutti uomini: anche qui molte conferme (5) e due nuovi eletti: Francisco Fiala e Antonio Morello si aggiungono ai veterani Mariano Gazzola, Marcelo Romanello, Gerardo Pinto, Rodolfo Borghese e Juan Carlos Paglialunga. In Brasile confermata Silvia Alciati, torna Walter Petruzziello, mentre i nuovi eletti sono Daniel Taddone e Stefania Puton. A rappresentare ‘Uruguay sarà Aldo La Morte, il Venezuela Antonio lachini. Confermato per il Cile Nello Gargiulo.

    ANGLOFONI EXTRA UE. Tutti confermati i consiglieri dell’area anglofona extra Ue: a rappresentare gli Usa saranno ancora Silvana Mangione e Vincenzo Arcobelli; Rocco Di Trolio il Canada e Papandrea Francesco l’Australia.

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  • Ambasciatore Ferrari: “Italia fondamentale nella storia e nel futuro del paese”

    Ambasciatore Ferrari: “Italia fondamentale nella storia e nel futuro del paese”

    OTTAWA – “La Comunità Italiana in Canada ha svolto un ruolo fondamentale nel passato e deve continuare a svolgerlo anche in futuro, sono sicuro che resteremo sempre cosi, con questo spirito di amicizia, collaborazione, coordinazione e vicinanza gli uni agli altri, cercando di far prevalere l’interesse generale, che è quello comunque di mantenere il nostro straordinario meraviglioso tricolore sventolare il più in alto possibile”.

    E un messaggio forte, chiaro, di alto significato che arriva diritto al cuore, quello dell’Ambasciatore Andrea Ferrari nel suo intervento di apertura dei lavori dell’ Assemble Paese Canada per l’elezione del rappresentante del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero per il nuovo mandato 2022-2027, organizzata dall’Ambasciata d’Italia ad Ottawa.

    L’Assemblea Paese – Canada ha riunito i membri dei Comites di Montréal, Toronto e Vancouver ed i rappresentanti delle Associazioni presenti ad Ottawa, Montréal, Toronto e Vancouver per Votare il Consigliere che farà parte del CGIE, organismo di consulenza del Governo e del Parlamento su molteplici tematiche che interessano le Comunità Italiane all’ estero.

    “Vorrei ringraziare tutti voi per quello che avete fatto in passato e quello che farete in futuro – ha sottolineato l’Ambasciatore – la nostra è una bella Comunità, una Comunità important che ha un ruolo fondamentale in Canada. Ci rivedremo nelle vostre città, durante le mie missioni professionali. Ho visto poco di Montréal, Toronto, Vancouver e Quebec City. In futuro, cercherò di abbinare alle mie missioni lavorative moment sociali in cui potremo incontrarci in modo più rilassato”.

    E una promessa alla Comunità italiana. Il programma dei lavori intenso, illustrato dalla Console dott. Nicoletta Gomiero, coadiuvata dalla dott. Gabriella Saponaro e dal dott. Giampaolo Colucci, ha riassunto i punti salienti dei lavori dell’Assemblea, l’elezione dell’ufficio di Presidenza, la presentazione dei candidati e del loro programma, le operazioni di voto e lo scrutinio con la proclamazione provvisoria del candidato vincitore, che sarà ufficializzato tra una settimana dal Ministero degli Esteri. L’augurio di buon lavoro dall’Ambasciatore è stato un monito chiaro che rappresenta una linea guida per tutti: “Continuiamo cosi, come abbiamo fatto fino ad oggi”

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  • Di Trolio: “Grato a chi mi ha dato fiducia”

    Di Trolio: “Grato a chi mi ha dato fiducia”

    Il consigliere uscente di Vancouver ha conquistato 28 voti. Superati Giovanna Giordano di Montréal (20) ed Emilio De Mercato di Edmonton (6). Ora si aspetta l’ufficialità del Ministero degli Esteri.

    OTTAWA – Nessuna sorpresa dall’Assemblea-Paese svoltasi a Ottawa, che, in larga maggioranza, ha riconfermato la fiducia a Rocco di Trolio, di Vancouver. Originario dell’Irpinia (è nato a Calabritto, in provincia di Avellino, nel 1955), vive all’ estero dal 1974: prima in Germania, poi in Inghilterra, quindi in Canada. Già Presidente del Comites (eletto nel 1995, 2000 e 2005) e da oltre 30 anni al servizio dei connazionali attraverso il Patronato Inca, sarà lui a promuovere, per i prossimi 5 anni gli interessi dei connazionali in Canada.

    In attesa della proclamazione ufficiale da parte del Ministero, in base a quanto lo stesso Di Trolio ci ha confermato, 28 voti sono andati al consigliere uscente, 20 a Giovanna Giordano, di Montréal, e 6 ad Emilio De Mercato, di Edmonton. Per Di Trolio, eletto per la prima volta nel 2004, è il quarto mandato consecutivo: “Sono assolutamente grato a tutti coloro che mi hanno dato fiducia e farò di tutto per non deludere le attese”: queste le prime parole del neoeletto consigliere, raggiunto per telefono domenica sera, appena atterrato a Vancouver.

    “Sarà mio compito rappresentare tutti gli italiani del Canada – ha poi aggiunto – e mi impegno, fin da subito, a fare in modo che il Canada passi al più presto da uno ad almeno 3 consiglieri, rivedendo le tabelle di assegnazione del numero di consiglieri dei vari Paesi. Nel corso degli anni,
    tra le altre cose, abbiamo organizzato la conferenza dei giovani italiani nel mondo, quella delle donne italiane all’estero, la conferenza CGIE-Stato-regioni ed un tavolo di collaborazione tra Ministero degli Affari esteri e Patronati. Ho sempre collaborato con i Comites del Canada, partecipando attivamente alle riunioni dell’InterComites. Infine, abbiamo già formulato due proposte di legge per riformare sia il Comites che il CGIE, in modo da renderli sempre più utili, efficaci e decisivi per la vita degli italiani nel mondo”

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  • Ucraina, incontro CGIE-Comites: serve coordinamento sugli aiuti

    Ucraina, incontro CGIE-Comites: serve coordinamento sugli aiuti

    ROMA, (NoveColonneATG) – Mettere a disposizione dei Comitati degli Italiani residenti all’Estero una parte dei 10 milioni di euro già stanziati dal ministero degli Esteri per rispondere all’emergenza causata dal conflitto in Ucraina, organizzare delle Giornate delle porte aperte degli Enti impegnati nella solidarietà e creare un ufficio centralizzato per coordinare tale attività.

    Sono le principali proposte emerse dalla videoconferenza di sabato 19 marzo, organizzata dal Consiglio Generale degli Italiani all’Estero con i rappresentanti dei Comites dei Paesi maggiormente coinvolti dal conflitto per fare il punto sulle iniziative umanitarie presenti e future. Si tratta del secondo incontro di questo tipo, a quasi due settimane di distanza dal precedente, e anche questa volta hanno partecipato i rappresentati di associazioni, enti e organizzazioni e i singoli volontari impegnati direttamente sul campo. Come risultato dalla riunione, al momento l’esigenza è acquisire informazioni dirette per organizzare, in maniera coordinata e mirata, gli aiuti alle persone ucraine in fuga dal conflitto, che sono sempre più numerose.

    Nelle ultime due settimane, infatti, c’è stata un’escalation della guerra che ha comportato enormi perdite di vite umane di militari e civili. Ad oggi, secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), i rifugiati sono già oltre 3 milioni e altri 12 milioni le persone direttamente colpite dal conflitto. Si tratta per lo più di donne, bambini e anziani, che vengono ospitati maggiormente in Polonia, Ungheria, Romania e Repubblica Ceca, e in numero minore in altri Paesi europei, compresa l’Italia, che ha già accolto oltre 45mila rifugiati. “Quanto sta succedendo in Ucraina è davvero un dramma – ha esordito il segretario generale del CGIE Michele Schiavone – Il CGIE è in contatto continuo con tutti i soggetti operanti nei Paesi maggiormente coinvolti, per aiutare nell’organizzazione della solidarietà.

    I Comites hanno già messo in campo una serie di iniziative e stanno collaborando il più possibile gli uni con gli altri, dimostrando ancora una volta il valore delle strutture italiane all’estero”. Proseguono con successo le varie iniziative delle organizzazioni italiane all’estero, come raccolte di fondi o di beni di prima necessità, l’organizzazione di pullman per il trasporto dei profughi e di strutture per l’accoglienza. La senatrice di Italia Viva eletta all’estero Laura Garavini è intervenuta ringraziando per “le attività molto intelligenti e creative avviate dai diversi Comites, come la creazione di una piattaforma di traduttori e di info points””.

    Dagli interventi dei presidenti Comites è emerso che, diversamente da qualche giorno fa, la maggioranza delle persone che oggi fugge dall’Ucraina non ha alcun legame con i Paesi che li ospita. Spesso si tratta di persone senza una meta precisa, che per questo tendono a fermarsi il più vicino possibile al confine, creando non poche difficoltà organizzative. Come ricordato da Roberto Massa, presidente del Comites di Praga, il premier della Repubblica Ceca ha recentemente dichiarato che il Paese è già al limite della sua capacità di accoglienza, avendo aperto le porte a quasi 300mila persone. 

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  • Risposta alla crisi Ucraina: nuova videoconferenza Comites-CGIE

    Risposta alla crisi Ucraina: nuova videoconferenza Comites-CGIE

    ROMA – Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero ha convocato per sabato prossimo, 19 marzo, alle ore 12.00, una nuova riunione in videoconferenza con i Comites di tutto il mondo, invitando Associazioni, Enti, Organizzazioni e i singoli volontari impegnati direttamente sul campo a parlare.

    A quasi due settimane di distanza dalla riunione precedente, che ha coinvolto i nuovi Comitati degli Italiani all’Estero di Bucarest, Budapest, Mosca, Praga, Varsavia, Vienna e Tunisi, il CGIE ha dunque ritenuto opportuno acquisire nuove informazioni dirette per organizzare, in maniera sistemata, coordinata e mirata, gli aiuti alle persone ucraine in fuga dalla guerra, che in modo esponenziale si sono riversate alle frontiere e nei paesi limitrofi.

    In queste due settimane c’è stata un’escalation della guerra con enormi perdite di vite umane di militari e civili, con almeno due milioni di sfollati interni e altri 12 milioni di persone direttamente colpite dal conflitto e, ad oggi secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), sono già oltre 3 milioni di rifugiati in fuga dall’Ucraina. Tra le persone in fuga in cerca di una sistemazione sicura ci sono per lo più donne, bambini e anziani ospitati maggiormente in Polonia, in Romania e in numero minore in Moldavia e in altri paesi europei, compresa l’Italia. In Ucraina, del resto, ci sono ancora alcune centinaia di nostri connazionali in attesa di espatrio.

    La videoconferenza potrà essere seguita sulla pagina Facebook del CGIE all’indirizzo seguente: www.facebook.com/2011CGIE.

    Il CGIE, attraverso le sue Consigliere e i suoi Consiglieri, ha spiegato di star seguendo le vicissitudini di questa guerra tenendo rapporti diretti con tutti i soggetti impegnati nei soccorsi e nell’ospitalità, coordinando l’invio di materiali di prima necessità, di medicine e di fondi per aiutare i profughi e le organizzazioni italiane, in particolare i Comites, le Missioni Cattoliche, le Associazioni, i Patronati, e tantissimi volontari compresi i nostri connazionali arrivati alle frontiere direttamente dall’Italia. Il CGIE sta anche cercando di coordinare gli interventi collaborando con le Ambasciate italiane e ucraine.

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  • Cristina Piambelli: “Difendiamo la nostra cultura”

    Cristina Piambelli: “Difendiamo la nostra cultura”

    A 10 anni dalla prima Conferenza dei giovani italiani nel mondo, dal 16 al 19 aprile si terrà a Palermo un nuovo seminario, a cui parteciperà almeno un delegato selezionato dal Comites di Montréal, per creare una rete di giovani italiani all’estero

    Montréal – Dal 16 al 19 aprile, a Palermo, per iniziativa del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) si terrà un Seminario finalizzato alla creazione di una rete di giovani italiani all’estero. L’iniziativa è rivolta a circa 200 giovani italiani tra i 18 e i 35 anni residenti all’estero e arriva a 10 anni dalla prima conferenza dei giovani italiani nel mondo. Il progetto – che nasce nel 2008 e su cui lavora la VII Commissione del CGIE che si chiama “Nuove Emigrazioni e Generazioni Nuove” – mira a  valorizzare le dinamiche già in corso e a sollecitarne di nuove, affinché capillarmente i singoli partecipanti possano diventare nodi d’informazione e protagonisti di una nuova fase di coinvolgimento e valorizzazione delle comunità italiane nel mondo. L’obiettivo è che questo lavoro dei giovani divenga complementare a quello delle comunità e delle rappresentanze. Si potrebbe proporre, poi, di lavorare con le associazioni di ricercatori sparse in tutto il mondo e che non riescono a federarsi e coordinare le attività comuni. Un’ulteriore proposta potrebbe essere quella di coordinare le esperienze e buone pratiche sul coinvolgimento giovanile nei territori e nel contatto con le istituzioni. Il delegato montrealese sarà ufficializzato nei prossimi giorni dal Comites e dovrebbe essere scelto tra i giovani del Cogic, il Comitato Giovani del Comites stesso. Ne abbiamo parlato con un membro del Cogic, Cristina Piambelli (nella foto), studentessa italo-canadese e vicepresidente dell’Isa, l’Associazione di Studi Italiani all’Università Concordia di Montréal. Papà della prov. di Frosinone, a Montréal dal 1979, – mamma nata in Québec, ma originaria di Frosinone (nonna) e Napoli (nonno) – Cristina non potrà andare in Sicilia perché ad aprile sarà alle prese con gli esami, ma sull’importanza  dell’incontro di Palermo non ha dubbi: “Penso sia importante che i giovani italiani di diversi Paesi possano incontrarsi e creare una rete di contatti, visto che col tempo rischiamo di perdere la nostra lingua e la nostra cultura. Dobbiamo visitare l’Italia, conoscerla da vicino e difendere le nostre tradizioni, trasmettendole di generazione in generazione. Magari creando una piattaforma on line che ci permetta di restare sempre in contatto, anche quando siamo lontani, condividendo idee e progetti. Contro il rischio che il senso di appartenza si affievolisca, è necessario che i genitori parlino in italiano ai loro figli. A casa mia con i mie fratelli sono cresciuta parlando italiano, anche perché era l’unica lingua conosciuta da mio padre. Un giorno farò la stessa cosa anche con i miei figli. Dobbiamo fare di tutto per non perdere la nostra lingua e cultura. Amo tutto ciò che è italiano. A partire dalla lingua. L’Italia è un bellissimo Paese. È un amore profondo che sento radicato dentro di me, non so se a ispirarlo è stato proprio mio padre: la sua famiglia è tutta lì e per questo ci andiamo quasi ogni anno. E non solo a Frosinone, dove vivono mio nonno, i miei zii e i miei cugini. Ogni volta che vado in Italia mi innamoro sempre di più: per me è come una seconda casa, mi piace assolutamente tutto del Belpaese. Mi piacciono tantissimo la Fiat 500 e l’Alfa Romeo Stelvio, spero di guidarne una un giorno, adoro Eros Ramazzotti e il mio piatto preferito è senza dubbio la pasta alla carbonara”. (V.G.)

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  • CGIE: ecco le 7 commissioni continentali

    CGIE: ecco le 7 commissioni continentali

    laFarnesina

    Roma, (Aise) – Il 25 marzo scorso si è tenuta, alla Farnesina, l’ultima giornata di assemblea plenaria del Cgie (il nuovo Segretario generale è Michele Schiavone), presente l’ambasciatore Cristina Ravaglia – Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri – e il sottosegretario agli Esteri, Enzo Amendola, che detiene la delega per gli italiani nel mondo.  La sessione – alla quale ha partecipato anche il direttore di Rai World Piero Corsini – è stata dedicata ad un breve resoconto delle commissioni tematiche e continentali.

    1. Sette i membri della I Commissione “Informazione e Comunicazione” che sarà presieduta da Giangi Cretti, presidente della Fusie. Con lui il vicepresidente Pessina (Fi), il segretario Romanello (Argentina) e i consiglieri Dotolo (Migrantes), Arcobelli (Usa), Ferretti (Maie) e Gazzola (Argentina). Il Vicepresidente Pessina ha annnciato la volontà di realizzare una newsletter “diretta periodicamente a Comites e Consolati” che garantisca un “flusso operativo di informazione” tra Cgie e comunità.

    2. È Anna Ginanneschi (Ital Uil) la presidente della II Commissione tematica del Cgie, “Sicurezza, Tutela Sociale e Sanitaria”. Vicepresidente è Andrea Mantione (Olanda), mentre il segretario è Sebastiano Urgu. Compongono la commissione Fabrizio Benvignati (Italia), Gianluca Lodetti (Italia), Giuseppe Maggio (Germania), Andrea Malpassi (Italia), ed Enrico Musella (Francia). Al contrario della scorsa legislatura, in Commissione non c’è nessun rappresentante dell’America Latina.

    3. Paolo Da Costa è il nuovo presidente della III Commissione tematica del Cgie, “Diritti Civili, Politici e Partecipazione”. Vicepresidente Guillermo Rucci (Argentina), Segretario Matteo Preabianca (M5S – Australia). Compongono la commissione Rita Blasioli Costa (Brasile), Paolo Brullo (Germania), Maria bernasconi (Svizzera), Franco Papandrea (Australia), Edith Pichler (Germania) e Angelo Santamaria (Belgio).

    4. È Fernando Marzo (Belgio) il Presidente della IV Commissione tematica del Cgie – “Lingua e Cultura”. Già membro della commissione nella passata legislatura, Marzo sarà coadiuvato alla vicepresidenza da Gianfranco Sangalli (Perù), mentre segretario sarà Simonetta Del Favero (Germania). Compongono la commissione Norberto Lombardi (Italia), Daniela Magotti (Italia), Silvana Mangione (Usa) e Roger Nesti (Svizzera).

    5. A presiedere la V Commissione tematica del Cgie, “Promozione Sistema Paese all’Estero”, è Nello Collevecchio (Venezuela); alla vicepresidenza Mirko Dolzadelli (Italia), segretario Cesare Villone (Brasile). Compongono la commissione – una delle più numerose con i suoi 12 consiglieri in totale – Aniello Gargiulo (Cile), Tony Mazzaro (Germania), Juan Carlos Paglialunga (Argentina), Renato Palermo (Uruguay), Riccardo Pinna (Sud Africa), Gerardo Pinto (Argentina), Antonio Putrino (Svizzera), Rodolfo Ricci (Italia) e Luca Tagliaretti (Italia).

    6. È Manfredi Nulli (Gran Bretagna) il nuovo presidente della VI Commissione tematica del Cgie, “Conferenza Permanente Stato, Regioni, Province Autonome, CGIE”. Vicepresidente Vincenzo Mancuso (Germania), Segretario Giuseppe Stabile. Gli altri sette consiglieri sono Luigi Billè (Gran Bretagna), Carlo Ciofi (Italia), Rocco Di Trolio (Canada), Carlo Erio (Francia), Antonio Inchingoli (Italia), Franco Narducci (Svizzera), Giuseppe Rauseo (Svizzera).

    7. È Maria Chiara Prodi (Francia) la presidente della VII Commissione tematica del Cgie, “Nuove Migrazioni e Generazioni Nuove”. Prodi sarà coadiuvata dal Vicepresidente Marcelo Carrara (Argentina) e dal segretario Gaetano Calà (Italia). Gli altri consiglieri che ne faranno parte sono Silvia Alciati (Brasile), Rodolfo Borghese (Argentina), Eleonora Medda (Belgio), Luigi Papais (Italia) e Isabella Parisi (Germania).

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  • Rocco Di Trolio: “L’Italia investasugli italiani nel mondo”

    Rocco Di Trolio: “L’Italia investa
    sugli italiani nel mondo”

    L’INTERVISTA al consigliere CGIE in canada

    Prima erano in 5, ora è rimasto solo lui: Rocco Di Trolio, di Vancouver, originario dell’Irpinia (nato a Calabritto, in provincia di Avellino, nel 1955, vive all’estero dal 1974, prima in Germania, poi in Inghilterra, quindi in Canada; già Presidente del Comites, da oltre 30 anni al servizio dei connazionali attraverso il Patronato Inca), è l’unico Consigliere che rappresenta il Canada al CGIE, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Rispetto al passato, oggi il CGIE si compone di 94 Consiglieri, di cui 29 di nomina governativa e 65 eletti direttamente all’estero dai “grandi elettori”: espressione dei Comites e delle Associazioni italiane all’estero. L’unico rappresentante in Canada è stato eletto il 26 settembre scorso a Ottawa in occasione dell’’Assemblea Paese’, formata da 78 ‘delegati’ (su 84 aventi diritto) provenienti dalle principali città: da Vancouver 16 membri del Comites più 10 rappresentanti di altrettante Associazioni; da Toronto, 16 più 5; da Ottawa, 12 più 4; e, da Montréal, 16 più 6. Alla fine l’ha spuntata Rocco di Trolio con 39 voti: sarà lui a promuovere gli interessi dei connazionali in Canada per i prossimi 5 anni. “Mi sento gratificato dal consenso ricevuto – ci ha detto per telefono – ma avverto anche il peso di una responsabilità che prima era condivisa da 5 membri in un territorio molto vasto: diventerà quasi un lavoro a tempo pieno, pur essendo puro volontariato”.

    Per fortuna ci sono le nuove tecnologie. “Ogni settimana parteciperò ad una riunione in videoconferenza con l’Ambasciatore e tutti i Consoli”.

    Le 3 priorità del mandato quinquennale. “Più finanziamenti per la promozione della lingua e cultura italiana nel mondo, la riapertura dei termini per il riacquisto della cittadinanza e la sensibilizzazione del Canada sulla necessità di estendere l’ “Holiday working Visa” da 6 mesi a 1 anno. E poi: attivazione del riconoscimento della patente italiana in tutte le Province canadesi; promozione del sistema Italia a livello commerciale, in collaborazione con le Regioni; e miglioramento della programmazione Rai (più informazione di ritorno e meno trasmissioni ‘ad hoc’, perché non vogliamo essere una riserva)”.

    Il rapporto con i parlamentari in Nord America. “Il Cgie è la sintesi di tutti i Comites, siamo quelli più vicini al territorio: spetta a noi elaborare le tematiche che poi gli eletti possono tramutare in provvedimenti legislativi”.

    Cgie, strategico raccordo tra Comunità e i parlamentari: “L’Italia è una potenza culturale, gli italiani all’estero sono da sempre i veri Ambasciatori dell’Italia nel mondo, in termini di interscambi culturali, turismo e commercio. L’Italia deve investire di più: noi chiudiamo gli Istituti di Cultura, mentre Francia e Germania li potenziano spendendo 6-7 volte di più”.

    Da 5 a 1 membri del Cgie, in Canada: come giudichi la decisione del governo? “Al Ministero degli Esteri hanno deciso di tagliare i consiglieri d’oltreoceano che costano di più. Niente di più sbagliato: la nuova ripartizione, in base all’Aire e all’anagrafe consolare, è una grande ingiustizia, perché non tiene conto del territorio. Noi anglofoni d’oltreoceano (Canada, Usa, Sudafrica e Australia) siamo stati fortemente penalizzati”.

    Un messaggio agli italiani di Toronto, Ottawa e Montréal, che non sentono più vicino il loro Consigliere? “Sarò sempre in contatto con i presidenti dei Comites, che consulterò tutte le volte che andrò a Roma per un’assemblea del CGIE. In ogni caso, grazie al web, ci sarà modo di dialogare ed ascoltare tutte le istanze che emergono tra gli italiani”.

    Nell’ultima riunione del Comites, il Consigliere uscente Giovanni Rapanà ha accusato apertamente il Partito Democratico di aver interferito sull’esito delle elezioni. “È un’affermazione offensiva nei confronti dei 78 delegati che hanno partecipato all’ ‘Assemblea Paese’, perché insulta le persone che hanno espresso liberamente il loro voto. Non c’è stato alcun condizionamento: Giovanni Rapanà ha fatto e fa tuttora politica, quindi è strano che proprio dal suo pulpito si accusi il partito di interferenze. I partiti fanno il loro mestiere, ma dire che il Partito Democratico abbia pilotato le elezioni è una grossa eresia: ciascun partito può dire quello che vuole, poi, però, nel segreto dell’urna, le persone sono libere di votare per chi vogliono. È offensivo che un esponente della Comunità, già membro del CGIE, adesso consigliere comunale, critichi un esito democratico di un’asseblea sovrana. Rapanà sta insinuando che i partiti manipolano il voto e questo è offensivo verso gli elettori stessi. Proprio lui, che ha contattato uno per uno i membri della mia delegazione, mentre io non mi sono permesso di disturbare la delegazione di Montréal: ho fatto il mio intervento ed ho lasciato ai presenti la facoltà di decidere.Rapanà deve accettare l’esito del voto. E poi, se il Partito Democratico lo ha abbandonato, dovrebbe chiedersi perché, facendo mea culpa, visto che fino a poco tempo fa si vantava di essere Renziano. Ora, invece, a Montréal c’è un altro segretario alla guida del Pd. Cosa è successo?”.

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