Tag: casa d’italia

  • Tributo ai lavoratori italiani immigrati

    Tributo ai lavoratori italiani immigrati

    La targa commemorativa è stata svelata il 1º agosto scorso nella Casa d’Italia dal Ministro Coiteux, i deputati Iacono e Lametti, il Sindaco Coderre, il Console d’Italia Lonardo, il presidente del Congresso Colavecchio e l’appassionato di storia comunitaria Lucca

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    Montréal – Una targa commemorativa per rendere omaggio ai tanti immigrati italiani che, con il duro lavoro, hanno contribuito alla crescita del Canada. A svelarla, il primo agosto scorso, nella cornice storica della Casa d’Italia di Montréal, sono stati il Ministro della Sicurezza Pubblica e degli Affari Municipali, Martin Coiteux, i deputati federali Angelo Iacono e David Lametti, il Sindaco Denis Coderre, il Console d’Italia Filippo Lonardo, il presidente del Congresso Nazionale Italo-Canadese Roberto Colavecchio e l’appassionato di storia comunitaria Pietro Lucca. Il governo canadese, attraverso i suoi rappresentanti, ha messo in luce il ‘peso’ storico che hanno avuto i lavoratori italiani nello sviluppo economico e sociale del Canada all’inizio del XX secolo. “Rendiamo omaggio al lavoro e ai sacrifici di questi italiani”, ha sottolineato Filippo Lonardo, Console d’Italia a Montréal. “Questo tributo – ha aggiunto Roberto Colavecchio – testimonia come la Comunità italiana si sia ben integrata in Canada”. Pietro Lucca, ricercatore appassionato di storia comunitaria, ha sottolineato come, oltre all’immenso debito che il Canada ed il Québec hanno nei confronti delle braccia italiane, non va traascurato il non meno importante contributo intellettuale: da Verrazzano ai cartografi, dai religiosi ai militari, dagli artisti ai professionisti di tutti i settori della società. Come emerso nel corso dell’evento, la prima ondata migratoria risale al 1880, quando molti italiani decidono di stabilirsi in Canada per sfuggire alla difficile situazione economica in Italia. E così, attraversato l’oceano, le braccia italianane si rivelano indispensabili per costruire ferrovie, produrre acciaio e lavorare in miniera. Tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, sono stati circa 199 770 gli italiani immigrati in Canada, per l’80% come lavoratori stagionali, quindi temporanei. Con lo scoppio della Prima Guerra mondiale, però, in più di 100 000 italiani decidono di restare, dando origine a tante “Piccole Italie” in tutto il Paese. “La Comunità italiana ha fornito un contributo fenomenale al Canada – ha detto il Ministro della Sicurezza Pubblica, Martin Coiteux -: non solo San Leonard, ma tutto il Canada non sarebbe lo stesso oggi”. “La storia dei migranti è la nostra storia: non potremo mai dimenticare che ogni mattone nei nostri edifici è stato messo con il sudore della fronte dei nostri immigrati”, ha detto Angelo Iacono, deputato per Alfred-Pellan, che ha parlato a nome del Ministro dell’Ambiente e del Cambiamento climatico, nonché responsabile di Parcs Canada, Catherine McKenna.

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  • Mattarella: “Italia e Canada più vicini grazie a voi”

    Mattarella: “Italia e Canada più vicini grazie a voi”

    Il Presidente della Repubblica alla Casa d’Italia e sull’Amerigo Vespucci elogia gli italo-canadesi

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    Prima di ricevere le chiavi della città dal Sindaco Denis Coderre a bordo dell’Amerigo Vespucci, il capo dello Stato ha elogiato la Comunità italo-montrealese tra le mura storiche della Casa d’Italia: “La vostra presenza rende evidente, sostanzia e valorizza l’amicizia tra il popolo italiano e quello canadese”. E sul Canada: “Serva da esempio al mondo per comprendere il valore dell’accoglienza e della capacità di integrazione”

    di Vittorio Giordano

    Montréal – È stata una visita di stato caratterizzata dai classici incontri istituzionali come prescrive il cerimoniale, ma anche un lungo e caloroso abbraccio alla Comunità italo-canadese quella che si è conclusa il 1º luglio scorso e che ha visto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, percorrere in lungo e in largo il Canada (Ottawa, Montreal, Toronto e Vancouver le tappe del viaggio) per consolidare i legami di antica amicizia tra le due sponde dell’Atlantico (in occasione del 150º della confederazione), ma soprattutto per rendere omaggio al cuore tricolore che palpita, incessante e orgoglioso, oltreoceano.

    A OTTAWA – Sono stati 6 giorni ricchi di appuntamenti per il capo dello stato, accompagnato per tutto il viaggio dal Sottosegretario agli Affari esteri Benedetto Della Vedova e dall’Ambasciatore d’Italia in Canada Claudio Taffuri. A Ottawa, il 27 giugno, è stato ricevuto dal Governatore Generale David Johnston, prima di onorare il Monumento dei Caduti con la deposizione di una corona. Mercoledì 28, poi, Mattarella si è poi trasferito al Parliament Hill dove ha avuto un colloquio con il Primo Ministro, Justin Trudeau, ed ha incontrato lo Speaker del Senato, George Furey, e quello della Camera dei Comuni, Geoff Regan. “È con grande piacere – ha dichiarato il leader liberale – che accolgo il presidente della Repubblica: questi sono stati mesi che hanno confermato la grande amicizia tra il Canada e l’Italia”. “Ho il piacere di rivederla – gli ha risposto Mattarella – dopo Taormina e dopo l’incontro al Quirinale: questa è un’ulteriore occasione per ribadire la grande amicizia tra i nostri due Paesi”

    ALLA CASA D’ITALIA – Quindi la partenza per Montréal, dove nel pomeriggio ha incontrato il Premier della Provincia del Québec, Philippe Couillard, al Ritz-Carlton, quartier generale della delegazione italiana. Prima di ‘abbracciare’ la Comunità italiana tra le mura storiche della Casa d’Italia, luogo simbolo della nostra emigrazione, che solo in un’altra occasione ha ricevuto un’autorità italiana: il Presidente del consiglio Amintore Fanfani nel 1961. Dopo l’esecuzione degli inni nazionali, spontaneamente intonati dagli oltre 400 italo-canadesi in sala sulle note del Maestro Ron Di Lauro, a prendere la parola è stata la presidente della Casa d’Italia, Angela Minicucci, che, con la voce rotta dall’emozione, ha ripercorso la storia di un “luogo di incontro, supporto e celebrazioni che condivide e trasmette i valori italiani”. “È tra queste mura – ha aggiunto – che noi onoriamo il coraggio ed i sacrifici dei nostri immigrati: la loro memoria collettiva è il dono che ci onoriamo di fare alle generazioni future”. Dopo le parole di benvenuto dell’Ambasciatore Taffuri, è stata la volta del Console Generale Marco Riccardo Rusconi: “Qui si è soliti dire che sono tre le maggiori isole abitate da Italiani: la sua Sicilia, la Sardegna e l’isola di Montreal. (…) Le Italiane e gli Italiani su questa scena non sono stati comparse: sono stati e sono attori, attori protagonisti. Con il loro lavoro, il loro impegno, il loro attaccamento alla nostra Patria, essi hanno reso meno largo l’Atlantico: è infatti anche grazie alla nostra comunità che tra Montréal, il Quebec, il Canada  e l’Italia, le relazioni tra le due sponde si sono rafforzate, e nuove intese sono state raggiunte per partenariati ancora più intensi”. Un’interdipendenza che va rafforzata: “Interdipendenza – ha continuato – significa guardare sotto una luce diversa le potenzialità e le opportunità degli scambi tra questa comunità italiana, le altre nostre comunità sparse per il mondo e l’Italia considerandole non come realtà a sé stanti, bensì come vasi comunicanti con un’unica identica matrice: l’unità del nostro patrimonio irrinunciabile di valori, significati e radici comuni italiane”. Carico di significati il discorso del Presidente Mattarella ai rappresentanti di tutti i principali organismi e associazioni della Comunità (tra le personalità ricordiamo le deputate Fucsia Nissoli e Francesca La Marca, il Sen. Basilio Giordano, la Sen. Marisa Ferretti Barth e la Presidente del Comites Giovanna Giordano): “Sono lietissimo di incontrarvi. Canada e Italia sono legati da una straordinaria amicizia, il Québec e l’Italia hanno una collaborazione molto intensa, Montréal è una città straordinaria, non soltanto per la sua bellezza e per la sua posizione strategica, per la sua vivacità culturale, economica, per il suo dinamismo, ma anche perché è stata la porta del Canada per tanti italiani. (…) “Il fatto che tanti italiani e tanti canadesi di origine italiana abbiano contribuito a rendere il Québec e l’intero Canada così importante e pieno di prosperità e prospettive è motivo di orgoglio per il nostro Paese”. (…). “La grande consonanza, la sintonia, la vicinanza che c’è tra il Canada e l’Italia, si è manifestata anche attraverso l’onda di solidarietà e di sostegno concreto verso le regioni dell’Italia centrale colpite dal recente terremoto”. (…) “Quello che è significativo è che la vostra Comunità sta restituendo quello che ha avuto, premurandosi di assistere chi arriva dall’Italia per avviarli verso una migliore presenza in questo Paese: questo è un grande esempio di civiltà e di solidarietà”. (…) “L’amicizia tra gli stati si basa sulla collaborazione politica, economica, commerciale e culturale tra i governi. Ma tutto questo è accompagnato da un elemento che è il più prezioso: il contatto, l’amicizia, la vicinanza tra i cittadini canadesi e quelli italiani. La vostra presenza rende evidenti, sostanzia e valorizza l’amicizia tra il popolo italiano e quello canadese. La piena collaborazione che c’è tra Canada e Italia nasce e viene corroborata da questa amicizia tra le persone”. Mattarella ha poi sottolineato come il Canada, di cui quest’anno ricorre il 150º anniversario, sia stato capace di costruire un unico popolo accogliendo i contributi che vengono da Paesi e culture diverse: “Un grande esempio – ha concluso – che serve nel mondo per comprendere il valore dell’accoglienza e della capacità di integrazione, della capacità di realizzarsi insieme pur provenendo da origini differenti”. Prima delle strette di mano e di congedarsi, lo stesso Presidente Mattarella ha svelato una targa in ricordo della sua visita a Montréal.

    SULL’AMERIGO VESPUCCI – Il capo dello Stato ha quindi fatto visita alla Nave-scuola Amerigo Vespucci, in sosta nel porto di Montreal per la Campagna d’istruzione 2017. Tante le personalità a bordo: il presidente Mapei Giorgio Squinzi, la Delegata del Québec a Roma Marianna Simeone, i deputati Nicola Di Iorio, Filomena Rotiroti, la Ministra Rita de Santis, l’avv. Tony Sciascia, il vice-chairman RBC Tony Loffreda, il presidente della Camera di Commercio italiana Emmanuel Triassi, Giuseppe Borsellino e numerosi consiglieri municipali. Il Presidente ha ricevuto gli onori con il suggestivo “saluto alla voce” dall’equipaggio, schierato lungo le alberate dell’unità navale. Sul ponte della Vespucci, poi, il Sindaco Denis Coderre ha consegnato al Presidente le chiavi di Montréal, “come gesto di amicizia e di fraternità”.  Dopo i discorsi di rito, Mattarella ha effettuato una visita a bordo, transitando nei locali interni della storica imbarcazione, accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Valter Girardelli, e dal Comandante della Nave C.V. Angelo Patruno. La visita si è conclusa con l’Ammainabandiera solenne insieme all’equipaggio e agli allievi dell’Accademia Navale. Dopo aver abbracciato anche le Comunità italiane di Toronto il 29 e di Vancouver il 30 giugno (oltre ai Primi Ministri dell’Ontario Kathleen Wynne e della Colombia Britannica Judith Guichon), nel pomeriggio del 1° luglio il Presidente Sergio Mattarella è ripartito per Roma.

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  • Sarà un 2017 pieno di attività

    Sarà un 2017 pieno di attività

    Il cocktail della Fondazione
    Comunitaria Italo-Canadese

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    La 32ª edizione del Ballo dei Governatori si terrà venerdi 12 maggio,
    in occasione del 15° anniversario del Centro Leonardo Da Vinci

    Montréal   La Fondazione Comunitaria Italo-Canadese ha iniziato il nuovo anno in grande stile con il Cocktail annuale tenutosi lo scorso venerdi 27 gennaio 2017 presso la Casa d’Italia. I Governatori e gli amici della Fondazione sono stati invitati alla Casa d’Italia, un’icona della comunità italo-canadese, la cui missione è di salvaguardare la nostra eredità  culturale e memoria collettiva, preservando, promuovendo e sviluppando la cultura italo-canadese. Per completare la serata, due artisti sono stati invitati ad esibire le loro opere, come simbolo del linguaggio universale che unisce l’umanità.

    Oltre 75 Governatori e amici, tra cui il Console Generale Marco Riccardo Rusconi e il Console Filippo Lonardo, hanno partecipato all’evento per celebrare i successi del 2016 e prepararsi per un promettente 2017. Il cocktail ha rappresentato l’opportunità per esprimere la gratitudine per la generosità e il supporto dei membri della Fondazione e per riconosciere il prezioso lavoro svolto dai componenti del Consiglio dei Fiduciari e dei comitati organizzatori degli eventi. Il presidente della Fondazione Joey Saputo ha condiviso il rapporto annuale del 2016 sulle iniziative di raccolta fondi e ha svelato le più recenti novità rispetto al tanto atteso progetto Unitas, tra cui la sua missione il suo modello e la sua struttura. La Direttrice Generale Anna Giampà ha inoltre condiviso il calendario degli eventi della FCCI, che comprende:

      La 2ª edizione di FCCIQ Faceoff, un torneo di hockey che si terrà presso Hockey Etcetera il 4 e 5 marzo

    • La 32ª edizione del Ballo dei Governatori, che si svolgerà venerdì 12 maggio, in occasione del quale verrà celebrato il 15° anniversario del Centro Leonardo Da Vinci

      L’evento “Open e Velocittà”, una giornata dedicate all’amore per il golf e il ciclismo, che avrà luogo il 28 agosto presso Golf St. Raphael

    • Texas Hold’Em, una serata di Poker/Casinò che si terrà nel mese di ottobre

    La sala è stata piena di entusiasmo e di aspettative per un futuro che si annuncia entusiasmante.

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    Organizzazione senza scopo lucrativo, la FCCI è stata creata nel 1975 con l’obiettivo di raccogliere fondi per sostenere il mantenimento e la promozione delle organizzazioni filantropiche della Comunità. Per maggiori informazioni sugli eventi e le attività della Fondazione, telefonate al (514) 274-6725 oppure visitate il sito internet www.fcciq.com.

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  • Minicucci: ‘‘Orgogliosi dei nostri pionieri’’

    Minicucci: ‘‘Orgogliosi dei nostri pionieri’’

    Un successo le celebrazioni per gli 80 anni della Casa d’Italia

    Da sinistra:  Egidio Vincelli, Joyce Pillarella, Michael Marsillo, Alda Viero, Sandra Mastrogiuseppe (segretario del consiglio),  Antonio Minicucci (secondo vice-presidente), Angela Minicucci (presidente), John Marcovecchio (primo vice presidente) e Tony Spano (tesoriere)
    Da sinistra: Egidio Vincelli, Joyce Pillarella, Michael Marsillo, Alda Viero, Sandra Mastrogiuseppe (segretario del consiglio),
    Antonio Minicucci (secondo vice-presidente), Angela Minicucci (presidente), John Marcovecchio (primo vice presidente) e Tony Spano (tesoriere)

    Montréal – Un ritorno al passato: il 28 maggio scorso è andato in scena l’80º anniversario della Casa d’Italia e, per l’occasione, la presidente Angela Minicucci ha scelto di ambientarne le celebrazioni tra le prestigiose mura dello storico edificio nel quartiere di Villeray-Saint-Michel-Parc-Extension, a due passi dalla Piccola Italia. Non accadeva dal 1966/67. Mura della Casa che da qualche giorno sono diventate ‘Mura della memoria” (per i nati in Italia) e “Mura delle generazioni” (per i nati a Montréal), che ‘ospitano’ i nomi dei connazionali che ne stanno acquistando gli spazi. Per non dimenticare. Per completare l’opera, gli ospiti sono stati accolti dall’ingresso storico, quello che ha aperto i battenti nel lontano 1936, con tanto di Carabinieri in alta uniforme e tappeto rosso. Circa 260 gli invitati della serata che hanno degustato specialità della gastronomia tricolore (con le pietanze ‘firmate’ da “Traiteur Bon Appetit” di John D’Ambrosio) al ritmo della musica del Corpo Musicale dell’Ordine Figli d’Italia di Montréal, diretta da Ron Di Lauro. Per rendere omaggio ai pionieri e valorizzarne il patrimonio linguistico-culturale, nel corso della serata – moderata dalla giornalista Marianna Simeone – è stato lanciato anche il libro “The Casa d’Italia, a story of belonging” (Una storia di appartenenza), scritto dalla storica Joyce Pillarella (che l’anno scorso ha curato anche l’opera “Remembering, the internment”). In tutto, sono stati raccolti ben 105 mila dollari (tra biglietti, sorteggi, sponsors e donazioni) che serviranno a finanziare le attività annuali della Casa d’Italia. Tra i premi sorteggiati, orecchini a “bottoni di maniche” offerti da Bijouterie Italienne e 2 biglietti aerei offerti da Delta Airlines. Senza contare una donazione spontanea pari a 6.500 $, per un ‘loge’ al Bell Centre in occasione del concerto di Celine Dion. Tra le personalità in sala, ricordiamo: Anie Samson, vicepresidente del comitato esecutivo del Comune di Montréal e sindaco dell’arrondissement di Villeray-Saint-Michel-Parc-Extension; Francesco D’Arelli, neo direttore dell’Istituto di Cultura di Montréal; Anna Giampà, direttrice generale della Fondazione Comunitaria Italo-canadese; Mario Rigante, vicepresidente Québec Banca BMO; Martin Thibodeault, presidente Québec della banca RBC Banque Royale ed Ezio Carosielli (accompagnato da tutta la famiglia), proprietario del Théâtre Rialto. Dopo l’affettuoso saluto del Sindaco Samson, è stata la volta della presidente della Casa d’Italia, Angela Minicucci: “Oggi celebriamo l’istituzione italiana più antica del Canada”, ha esordito la Minicucci, che poi ha passato in rassegna la storia italo-montrealese, a partire dai “9.000 immigrati” che formavano la “prima colonia negli anni 30’”. Fino alla raccolta fondi di “37 000 $ e 2843 donatori”, che ha reso possibile, grazie anche alla donazione del terreno da parte del sindaco Camillien Houde, della Casa d’Italia, che all’inizio “contava 382 membri, di cui 82 franco-canadesi”, e il cui “primo presidente è stato il Commendatore Alfredo Sebastiani, originario di Pescara”. La Minicucci non ha nascosto la sofferenza e il dolore per la parentesi dell’internamento: “Il 10 giugno del 1940 la Casa d’Italia fu sequestrata per 4 anni dall’RCMP, “gli italiani erano considerati “nemici stranieri”. Tanto che molti di loro “furono tacciati di essere fascisti e arrestati”. Senza nessuna prova di colpevolezza. Salvo poi essere rilasciati. “L’immigrazione italiana a Montréal – ha detto la Minicucci con voce rotta dall’emozione – ha subito le ingiustizie del razzismo, della discriminazione e degli  stereotipi”. Ed ha concluso: “Abbiamo pagato un duro prezzo e la nostra storia non può essere taciuta. La Casa d’Italia conserva con orgoglio la nostra storia con i nomi dei nostri connazionali scolpiti sui muri. Ai nostri pionieri dico: con tutto ciò che avete vissuto, non ci lasciate le vostre lacrime, le vostre ferite o i vostri dolori, ma l’esempio del coraggio e della speranza. In questa Casa conserveremo per sempre la vostra memoria”. (V.G.)

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  • “Alla ricercadella Signora Pirandello”

    “Alla ricerca
    della Signora Pirandello”

    Un’iniziativa promossa dalla FCCI
    a beneficio degli Archivi della Casa d’Italia

    IN ALTO da sinistrA:  Tara Nicodemo, Adam Capriolo, Paolo De Paola, Liv Wright, Emma Tibaldo e David Chiazzese. In basso da sinistra: Elyse Quesnel, Cristina Cugliandro, Michaela Di Cesare e Bruce Lambie
    IN ALTO DA SINISTRA: Tara Nicodemo, Adam Capriolo, Paolo De Paola, Liv Wright, Emma Tibaldo e David Chiazzese. IN BASSO DA SINISTRA: Elyse Quesnel, Cristina Cugliandro, Michaela Di Cesare e Bruce Lambie
    L’opera teatrale, scritta da Michaela Di Cesare e diretta da Cristina Cugliandro, mette a nudo il ruolo determinante (sebbene il suo nome compaia solo come ‘nota a pie’ di pagina’) di Maria Antonietta Portulano nella vita, tanto rinomata quanto tormentata, del ben più famoso marito, Luigi Pirandello

    Montréal – Tutti conoscono Luigi Pirandello. Drammaturgo, scrittore e poeta siciliano (nacque ad Agrigento nel 1867), fu insignito del ‘Premio Nobel per la Letteratura’ nel 1934. Per le tematiche affrontate e l’innovazione del racconto teatrale, Pirandello è considerato tra i maggiori intellettuali del ‘900. In pochi, però, sanno che ad ispirare i due caratteri profondi dell’opera pirandelliana – la fredda disperazione e l’angoscia di dover vivere – è stata la moglie Maria Antonietta Portulano, con cui convolò a nozze nel 1884 e da cui ebbe 3 figli (Stefano, Lietta e Fausto). Maria Antonietta, ossessionata dalla gelosia, non vedeva intorno a sé che rivali. Una gelosia delirante e paranoica, perfino nei confronti della figlia Lietta. Nel 1919 fu ricoverata in un ospedale psichiatrico a Roma, dove morì nel 1959, a 88 anni. Proprio la pazzia della moglie, però, ispirò le opere di Pirandello, plasmandone stile e contenuto, fino a sancirne originalità e successo.
    La curiosità di conoscere più da vicino questa misteriosa “Signora Pirandello”,  ha spinto la giovane e talentuosa scrittrice e attrice montrealese Michaela Di Cesare a recarsi ad Agrigento, nella biblioteca della città, dove ha potuto leggere le lettere scritte dalla stessa Maria Antonietta Portulano, che nelle opere del Pirandello compare solo come una ‘nota a piè di pagina’ (“The great burden Luigi Pirandello carried was his wife, who went insane. She persecuted him with an unprovoked and crazy jealousy”. Ovvero: “Il grande fardello che Pirandello dovette sopportare fu sua moglie, che perse la testa. Lei lo perseguitò con un’ingiustificata e delirante pazzia”).

    Ecco come nasce “In search of Mrs. Pirandello” (Alla ricerca della Signora Pirandello), opera teatrale andata in scena, dal 7 al 17 gennaio scorso, sotto la sapiente direzione della bravissima Cristina Cugliandro e nella storica cornice del Centaur Theatre (che per la prima volta ha ospitato un’opera scritta da una donna italo-canadese), nel cuore del vecchio porto di Montréal. Una rappresentazione che diverge dai soliti stereotipi e che, nell’arco di un’ora, ha letteralmente ipnotizzato gli oltre 250 spettatori in sala, soprattutto grazie alla particolare messa in scena (il celeberrimo procedimento metateatrale) in cui le diverse fasi del racconto si sono intersecate in continui sbalzi spazio/temporali tra la consultazione delle lettere in biblioteca da parte della ricercatrice (Michaela Di Cesare), alle prese con un libraio impaziente (Adam Capriolo), ed i relativi ‘flashback’ con la Portulano (Tara Nicodemo) e Pirandello (Davide Chiazzese), oltre al padre di lei (Paolo De Paola), protagonisti di un rapporto sempre più burrascoso e irrequieto. Un accavallarsi di realtà sovrapposte in un turbinio di emozioni, che vede la ricercatrice stessa assumere le sembianze di Antonietta, fino a riviverne in prima persona il dramma esistenziale.

    Un dramma che la direttrice Cristina Cugliandro ha così commentato: “Antonietta ha deciso liberamente di essere dimenticata e, come donna, è felice di aver fatto questa scelta”. “Mi è sempre piaciuto Pirandello – ha dichiarato Michaela Di Cesare -, ma sulla moglie volevo saperne di più: ero stanca di conoscerla solo attraverso una misera nota. È la storia di una donna che si mette sulle tracce di un’altra donna, sulle congetture che possiamo farci degli altri senza conoscere la verità; ma soprattutto sulla differenza tra il femminismo di oggi e quello di ieri. E il giudizio finale su Antonietta è libero, a discrezione del pubblico”. Secondo Tara Nicodemo, Antonietta “è una donna moderna, anche se ha vissuto 100 anni fa: una donna che preferisce restare in silenzio, piuttosto che tornare da suo marito”.  “È un’opera importante – ha concluso Emma Tibaldo, direttrice artistica di Playwrights Workshop Montreal (PWM) – perché rappresenta la voce di una donna dimenticata ed i sacrifici anche familiari che comporta la vita di un’artista”.

    Una rappresentazione  teatrale, quella di “Alla ricerca della Signora Pirandello”, tipicamente pirandelliana, resa possibile da un’ottima squadra di tecnici: Elyse Quesnel (realizzazione scenica), Bruce Lambie (direttore tecnico), Rob Denton (direttore del suono), Tim Rodrigues (direttore delle luci), Liv Wright (scenografia), Leslie Baker (movement coach), Emma Tibaldo (drammaturgia) e Micheline Chevrier (mentorship). Tra le personalità in sala, il Console Generale d’Italia a Montréal, Enrico Padula, il deputato federale del Collegio di Saint-Léonard—Saint Michel, Nicola Di Iorio, e la deputata provinciale del Collegio di Bourassa-Sauvé, Rita De Santis. Prima del cocktail-dinatoire, tenutosi presso il ristorante “Bonaparte” con gustosi assaggi di specialità siciliane, hanno preso la parola Anna Giampà, direttrice generale della Fondazione Comunitaria Italo-Canadese, che ha ringraziato in particolare i Governatori Vince Chiara e Silvio Sicoli per l’impegno profuso; e Angela Minicucci, presidente della Casa d’Italia, che ha ricordato l’importanza di salvaguardare e potenziare gli Archivi, in quanto “memoria storica” degli italo-canadesi di Montréal. Indispendabili, infine, per il successo dell’iniziativa, gli sponsors ed i “patrons of honour”. (V.G.)

    Angela Minicucci, Michaela Di Cesare, il Cons. Enrico Padula e Nicola Di Iorio
    Angela Minicucci, Michaela Di Cesare, il Cons. Enrico Padula e Nicola Di Iorio
    Michaela Di Cesare e Rita de Santis
    Michaela Di Cesare e Rita de Santis
    Vince Chiara e Michaela Di Cesare
    Vince Chiara e Michaela Di Cesare
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  • Guardiamo al ‘futurodel nostro passato’

    Guardiamo al ‘futuro
    del nostro passato’

    Il consiglio di amministrazione del CCPI - Casa d’Italia - Da sinistra: Sabino Grassi, Giuseppe Salvo, Joyce Pillarella, Gabriele Borsoi, Antonio Minicucci, Umberto Bruni, Angela Minicucci, Sandra Mastrogiuseppe, Egidio Vincelli, Antonio Spano, John Marcovecchio e Michael Marsillo
    Il consiglio di amministrazione del CCPI – Casa d’Italia – Da sinistra: Sabino Grassi, Giuseppe Salvo, Joyce Pillarella, Gabriele Borsoi, Antonio Minicucci, Umberto Bruni, Angela Minicucci, Sandra Mastrogiuseppe, Egidio Vincelli, Antonio Spano, John Marcovecchio e Michael Marsillo

    Montréal – Due gigantografie in bianco e nero di italo-canadesi di qualche anno fa con la scritta “Il futuro del nostro passato”: è questa la doppia immagine-slogan che riassume al meglio il 79º gala della Casa d’Italia, che si è svolto il 7 novembre scorso nella luccicante cornice della sala da ricevimenti ‘Le Mont-Blanc’, a Laval. Oltre 350 gli invitati della serata, che hanno degustato specialità della gastronomia italiana al ritmo coinvolgente dell’orchestra “The Directors”. Tra le personalità in sala: Enrico Padula, Console Generale d’Italia a Montréal, accompagnato dalla consorte Milena; Anie Samson, vicepresidente del comitato esecutivo del Comune di Montréal e sindaco dell’arrondissement di Villeray-Saint-Michel-Parc-Extension; Philip Pichet, neo capo della Polizia di Montréal (SPVM); Chantal Rossi, consigliere comunale, distretto di Marie-Clarac; Angelo Iacono, neo deputato liberale al Parlamento federale; Pino Asaro, presidente del Congresso Nazionale, regione Québec; Anna Giampà, direttrice generale della Fondazione Comunitaria; Pat Buttino, direttore generale del Centro Leonardo da Vinci; Paola Miserendino, Bijouterie Italienne, David Scalia, presidente dell’impresa di costruzione ‘Samcon’; e Pietro Lucca, direttore di ‘Le repos Saint-François d’Assise’. A coordinare gli interventi sono stati Claudia Bragaglia e Antonio Minicucci.

    Mario Rigante, primo vice-presidente, direzione Québec, della BMO, presidente d'onore della serata di gala
    Mario Rigante, primo vice-presidente,
    direzione Québec, della BMO, presidente d’onore della serata di gala

    Il primo a salire sul palco è stato il presidente d’onore della serata, Mario Rigante, primo vicepresidente, Direzione del Québec, della Banque de Montréal. “La storia dell’immigrazione italiana a Montréal – ha detto – mi tocca personalmente, perché parte integrante del mio retaggio culturale. Così come interessa da vicino la stessa Banca BMO, che è fiera di promuovere la vitalità culturale di Montréal e il dinamismo della Comunità italiana”. Poi è stata la volta del Console Enrico Padula: “La Casa d’Italia – ha detto il diplomatico – rappresenta la memoria storica di questa Comunità ed è importante che oggi questa continui a preservare la propria identità, storia e cultura, anche attraverso l’uso della lingua ed i viaggi nel Belpaese”. Dopo il saluto di Anie Samson, da sempre affezionata amica degli italo-canadesi, che ha messo in evidenza i valori italiani che hanno forgiato il tessuto sociale montrealese, sotto le luci dei riflettori è finito il Prof. Umberto Bruni (101 anni il 24 novembre), personaggio della serata, a cui il pubblico ha dedicato una commovente standing ovation, in omaggio alla sua fervida vita artistica (alcune delle sue opere sono esposte anche a Roma e Parigi).

    Dopo il video-clip realizzato da Ann Darla Jennings Del Negro di MYICA, che ha rilanciato l’iniziativa del ‘Muro della memoria’, a chiudere gli interventi è stata la presidente della Casa d’Italia, Angela Minicucci: “Più passano gli anni – ha affermato – e più vedo la Casa d’Italia come la grande Signora della storia italo-canadese a Montréal: ha accolto generazioni di immigrati e veglia su di loro come una madre di famiglia”. “Tanti ricordano la Casa d’Italia degli anni ‘50, ‘60 o ‘70. Gli anni dell’arrivo quando si cercava lavoro o assistenza, o gli anni della gioventù quando si ballava al suono dell’orchestra per le feste. Bisogna ricordare la Casa d’Italia per quello che era e la sua importanza nella vita degli italiani di Montréal. Oggi, sempre autentica, la Casa d’Italia rimane il simbolo della nostra presenza. Noi, figli d’immigrati, abbiamo il dovere di onorare il nostro passato, ricordare coloro che hanno creato questa Comunità, lasciandoci valori, tradizioni e cultura. Il Muro della Memoria della Casa d’Italia è dedicato a loro, … a voi!”.
    La serata si è conclusa con il sorteggio di ricchi premi e tanto divertimento sulla pista da ballo. (V.G.)

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