Montréal – E ora si fa davvero dura. Dopo aver messo in cascina solo 5 punti, degli ultimi 24 a disposizione, l’Impact si ritrova nel pericoloso limbo del 5º posto, a quota 38, con il 6º posto (l’ultimo utile per i Playoff) occupato dallo United, ad una sola lunghezza, ma soprattutto con il New England Revolution (che per fortuna ha una partita in più) distante solo 2 punti. Senza dimenticare l’Orlando di Kakà, a 4 lunghezze. Mentre l’Unione di Filadelfia, al quarto posto, ha ormai preso il largo con 42 punti. Manca poco, insomma, per completare la frittata e compromettere una stagione che sembrava essere partita sotto i migliori auspici. Lo spettro della stagione 2013, con Marco Schällibaum che ha conquistato la qualificazione all’ultima giornata, comincia ad aleggiare minaccioso. In questa ultima fase del campionato, spiace dirlo, sono venuti a mancare i leader della squadra: su tutti Drogba (poco incisivo e troppo nervoso, che a NYC ha litigato con un tifoso avversario) e Piatti (poco lucido e troppo precipitoso negli ultimi metri). L’ultima sconfitta è arrivata sabato scorso, in trasferta a New York, contro i Red Bulls, che, grazie al gol di Royer al 60’, hanno conquistato la testa della Federazione dell’Est, assicurandosi con largo anticipo la partecipazione alla fase finale ad eliminazione diretta. “Abbiamo fatto la gara così come l’avevamo preparata – ha detto l’allenatore Biello, a fine partita – cercando di fare male ai Red Bulls in contropiede, ma gli avversari ci hanno colpito nonostante la nostra solidità difensiva. Dobbiamo essere più concreti sotto porta – ha concluso – e lavorare sodo in vista della partita in casa contro San Jose”. Mercoledì 28 settembre i 3 punti diventano vitali: dopo 4 partite senza vittorie, la squadra di Joey Saputo è chiamata a dare una sterzata decisiva ad una stagione che, altrimenti, rischia di diventare fallimentare. (V.G.)
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Juve cinica, brutta e sfortunata
Tiene il passo il Napoli. Inter fermata dal Bologna. Bene il Sassuolo, ottima la Lazio
di Giovanni Albanese
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Una Juventus cinica e non bella porta a casa i tre punti dalla trasferta di Palermo. Nel sesto turno di Serie A i bianconeri mantengono la testa della classifica, chiudono il match senza subire gol ma continuano a mettere in evidenza dei limiti che destano diverse perplessità sia sotto l’aspetto tattico che atletico. Gambe pesanti, poca lucidità e quasi nessuna idea: ecco che la Juventus di Allegri non può che lavorare nella speranza di un cambio di passo, ormai necessario. Nel match di Palermo arrivano altre due tegole, ovvero gli infortuni di Rugani e Asamoah: distrazione del collaterale laterale per il secondo, rottura del crociato per il secondo e intervento chirurgico a breve, lo stop forzato sarà in ambo i casi di 45 giorni. E se l’assenza di Rugani in difesa non fa saltare gli equilibri, adesso a centrocampo le scelte tecniche dovranno essere quasi obbligate, con Hernanes unica ancora di salvezza. Chi sorride è il Napoli, che liquida con un 2-0 la pratica Chievo (tra le rivelazioni di questo inizio torneo) e tiene il passo dei bianconeri. Per i partenopei c’è da registrazione la rete numero 100 in maglia azzurra di Hamsik, elemento che è tra le colonne portanti del gioco di Sarri. Nuova frenata per l’Inter, che dopo il successo con la Juventus e le conferme con l’Empoli viene fermato da un ottimo Bologna sul pari per 1-1. Nell’ultimo week end in Serie A ha sorpreso il Torino, bello e compatto contro la Roma, battuta meritatamente per 3-1. Bene anche il Sassuolo, che ha battuto di misura per 1-0 l’Udinese in una partita che ha visto le due squadre equivalersi sul piano del gioco. La Lazio aggiunge tre punti preziosi alla sua classifica, battendo per 2-0 l’Empoli: i biancocelesti di Inzaghi, tra le squadre che hanno giocato meglio in questo inizio stagione, hanno raccolto meno di quanto avrebbero meritato sul piano del gioco fino a questo momento. Stesso discorso per il Pescara di Oddo, che riesce a conquistare un pareggio per 1-1 sul campo del Genoa, malgrado qualche polemica a fine gara sull’arbitraggio. Si sveglia anche l’Atalanta, che nel posticipo espugna il campo del Crotone, salvando – almeno per adesso – la panchina di Gasperini, anche se le prossime uscite dei bergamaschi saranno decisive per rinsaldare il rapporto tra il tecnico e la società. Bella partita anche quella tra Cagliari e Sampdoria, dove ad affrontarsi sono stati due allenatori –
Rastelli e Giampaolo – che finora hanno proposto delle idee interessanti sulle quali le squadre potranno certamente raccogliere nel corso della stagione.All’Inter il derby d’Italia, Juve brutta e rimandata
di Giovanni Albanese
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MILANO – Il calcio è bello perché è imprevedibile e a tratti sorprendente. Non è una scienza esatta ed è per questo che i pronostici sono sempre abbastanza relativi. Inter-Juventus, il derby d’Italia, poteva essere addirittura l’ultima possibilità per il tecnico nerazzurro Frank De Boer, ai margini dopo la figuraccia rimediata in Europa League e una conduzione fin qui mai convincente. C’è chi avrebbe già scommesso ciecamente nell’arrivo di Fabio Capello (già contattato secondo i bene informati) o in alternativa Cesare Prandelli (da sempre pallino in casa Inter) e dunque la sfida con la Juventus, regina indiscussa del calciomercato, doveva essere l’ultimo atto di un amore sfuggente tra il club di Milano e il tecnico olandese buttato nella mischia a quindici giorni dall’inizio del campionato per subentrare a Roberto Mancini. Doveva, dicevamo. Perché grazie a una prestazione straordinaria, un possesso palla lodevole e un gioco aggressivo e per ampi sprazzi piacevole, l’Inter non solo ha battuto meritatamente la Juventus ma pare aver riconquistato la fiducia dei tifosi. Sul fronte bianconero, invece, tanti dubbi sulle scelte di Massimiliano Allegri a conclusione di una settimana che ha messo in luce i limiti di una squadra dal potenziale inespresso. Contro il Siviglia Pjanic in panchina così come Higuain contro l’Inter, l’ex centrocampista della Roma davanti alla difesa e fin troppo lontano dalla porta contro i nerazzurri, un reparto mediano poco consolidato e tanta fatica nell’inserimento di gente come Cuadrado o Pjaca su quali il club ha fatto degli investimenti importanti: ecco la lunga lista che mette Allegri sul calderone e pensare che in quella scomoda posizione, fino a qualche ora fa, c’è De Boer, adesso osannato. È il calcio, bellezza. Nella quarta giornata di Serie A si ferma anche la Roma, battuta di misura per 1-0 da una buona Fiorentina. Cresce e sorprende sempre di più il Sassuolo, che batte 2-0 il Genoa continuando a proporre un bel calcio. Vince e convince il Napoli, adesso capolista: Milik interpreta al meglio le indicazioni del tecnico Maurizio Sarri e il Bologna va ko con un 3-1 che racconta anche quanto i partenopei abbiano tenuto in pugno il match per tutti i novanta minuti. Bene anche la Lazio di Simone Inzaghi, tatticamente perfetto nel successo per 3-0 contro il Pescara di Massimo Oddo. Bacca regala tre punti al Milan, che batte una Sampdoria sfortunata e poco cinica in qualche occasione. Ampia vittoria anche del Cagliari, che cala il tris con l’Atalanta trascinata da un Marco Borriello in forma splendida. L’Empoli ferma sul pari il Torino: lo 0-0 mette in risalto i limiti dei granata senza Belotti. Pareggio anche tra Crotone e Palermo, un punto per parte e piccoli passi per muovere una classifica che si preannuncia dura nella lotta salvezza.
Mancosu salva l’Impact a Philly
Montréal – Dopo la pesante sconfitta per 4-1 subìta tra le mura amiche contro l’Orlando di Kakà, l’Impact di Montréal era chiamata a sfoderare una prova di coraggio e di carattere per restare agganciata alla zona Playoff e tenere a debita distanza proprio la squadra della Florida (staccati di soli 3 punti). Missione, tutto sommato, compiuta. In un campo ostico come quello di Filadelfia, quando ormai sembrava destinata all’ennesimo tonfo, la squadra di Biello ha trovato il gol dell’1-1 all’88’ grazie ad un guizzo di Matteo Mancosu (sugli sviluppi di un calcio d’angolo), che ha annullato il vantaggio di Tranquillo Barnetta (autore di un tiro velenoso da fuori area) e messo in cascina 1 punto preziossimo. I montrealesi restano così al 5º posto in classifica, a 3 lunghezze proprio da Philadelphia Union, ma con una partita in più da disputare. “Abbiamo giocato bene per la maggior parte dei 90 minuti – ha dichiarato a fine gara Biello – facendo delle belle giocate, sia in attacco che in difesa. Il gol arrivato alla fine è il frutto del lavoro di tutti i miei giocatori: è un punto meritato e sono soddisfatto per come è finita la partita”. Restano ancora 6 partite da giocare fino al termine della stagione regolare: la qualificazione ai Playoff è a portata di mano, ma un altro passo falso potrebbe compromettere un cammino che, col passare delle giornate, si è un pò ingolfato. Bisogna tornare a vincere. A partire da sabato 17 settembre, alle 19.30, quando, sospinti da uno Stadio Saputo esaurito, la squadra di casa sarà chiamata a respingere l’assalto del New England Revolution, squadra condannata a vincere per tornare in zona Playoff. Mai come questa volta, per l’Impact calzerà a pennello l’antico adagio latino: “Mors tua, vita mea”. (V.G.)
La Juve vola, Roma e Napoli tengono
di Giovanni Albanese
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Higuain e Pjanic già protagonisti assoluti in maglia bianconera. Totti intramontabile per i capitolini, i partenopei vincono il derby delle due Sicilie. Inter al fotofinish ma la cura De Boer non convince ancora
MILANO – Sono Gonzalo Higuain e Miralem Pjanic i pionieri della nuova Juventus formato 2016/17. Alla prima vera uscita della nuova formazione bianconera, con i due dal primo minuto alla terza giornata con il Sassuolo, la grande curiosità estiva di vedere all’opera i nuovi acquisti si è trasformata subito certezza. L’attaccante, dopo la rete decisiva alla prima giornata con la Fiorentina, ha calato altre due zampate nel giro di nove minuti, mettendo a sedere un Sassuolo in buona condizione ma evidentemente incapace di gestire la corazzata di Massimiliano Allegri. Poi ci ha pensato l’ex centrocampista della Roma a mettere gli emiliani ko, rendendo indimenticabile il suo esordio in maglia bianconera. Unico neo l’errore difensivo (uscita sbagliata di Buffon) che costa l’ennesimo gol evitabile in questo inizio stagione. A tenere il passo della Juventus, non senza fatica, sono Roma e Napoli. I capitolini si affidano all’intramontabile capitan Francesco Totti, che risveglia i suoi nel finale di gara con la Sampdoria e cambia volto al match: assist e gol che capovolgono il risultato (3-2) e valgono tre punti d’oro per non perdere terreno sul primo posto in classifica. Meglio il Napoli di Maurizio Sarri, che espugna con un secco 3-0 il campo del Palermo e cresce in termini di condizione e autostima. Per quanto visto in questo inizio stagione, infatti, dovrebbe essere proprio la formazione partenopea a tenere maggiormente il passo della Juventus, anche grazie a un organico più ampio e con diverse alternative a disposizione del tecnico. Crescono Bologna e Udinese. I rossoblù di mister Roberto Donadoni battono in casa per 2-1 il Cagliari, trascinati da due giovani che potrebbero esplodere proprio in questa stagione: si tratta di Federico Di Francesco, figlio di Eusebio allenatore del Sassuolo e già nel giro della Nazionale Under 21, e Simone Verdi, scuola Milan e nelle ultime stagioni probabilmente considerato fin troppo poco rispetto al reale valore. L’Udinese di Beppe Iachini, invece, si dimostra squadra coraggiosa e cinica tenendo testa al Milan ed espugnando sul finale San Siro, in un match che ha messo ancora una volta in luce i limiti dei rossoneri di Vincenzo Montella. Sull’altro versante di Milano, quello nerazzurro, la cura De Boer porta tre punti maturati sul finale sul campo di uno straordinario Pescara, vero protagonista di questo inizio stagione. Sotto di una rete e con gli abruzzesi vicini al raddoppio, il tecnico olandese ordina un triplo cambio in contemporanea (roba poco usuale nel calcio italiano) e riesce a ribaltare il risultato al fotofinish grazie a una doppietta firmata da Mauro Icardi. L’Atalanta batte 2-1 il Torino, la Lazio non va oltre il pareggio per 1-1 sul campo del Chievo. Fermata dalla pioggia e dunque da recuperare Genoa-Fiorentina.
SERIE A, CALCIOMERCATO: DOMINA LA JUVE
di Giovanni Albanese
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Inter e Napoli inseguono, Lazio e Torino si rinforzano, Milan e Roma deludono
MILANO – Cinque acquisti di fila, un ritorno e un colpo finale mancato. La regina del calciomercato estivo in Italia è la Juventus, che si pone l’obiettivo di diventare grande in Europa, oltre a dettare i tempi nella corsa per quello che sarebbe il sesto scudetto di fila. Dopo Pjanic, Dani Alves, Pjaca, Benatia e Higuain i bianconeri all’ultimo giorno di mercato hanno definito il ritorno in prestito dal Chelsea di Cuadrado, mentre al fotofinish non sono riusciti a formalizzare il trasferimento dallo Zenit di Witsel, con il quale ci sarebbe già un pre-contratto per il suo arrivo a parametro zero a conclusione della stagione. Bloccata anche la cessione di Lichtsteiner all’Inter, che qualche giorno fa aveva detto “no” a un possibile trasferimento di Brozovic alla Juve. I nerazzurri, dopo l’arrivo di De Boer, hanno rivoluzionato il centrocampo con gli arrivi di Yoao Mario, Candreva e Benega, oltre al giovane attaccante brasiliano Gabigol. Ceduto Ljajic al Torino, che piazza il colpo Hart tra i pali, De Silvestri in difesa e Valdifiori sulla trequarti, quest’ultimo nell’ambito dell’operazione che ha portato Maksimovic al Napoli. I partenopei perdono in avanti Higuain, ma alla fine della fiera rinforzano l’organico nella sua interezza con gli arrivi, tra gli altri, di Tonelli in difesa, Giaccherini, Rog e Diawara in mezzo al campo e Milik in avanti. Mercato povero della Roma, si rinforza dietro con Mario Rui e Juan Jesus e sulla corsia laterale con Bruno Peres. Chi, invece, chiude un mercato lungimirante è la Lazio, che si assicura Immobile, Lukaku, Bastos, Luis Alberto, Wallace, Leither e Vargic, tutti uomini che possono dare il proprio contributo per far compiere il salto di qualità all’organico. Poco o niente nel mercato del Milan, che dopo aver piazzato Lapadula, Sosa, Gustavo Gomes, Pasalic e Mati Fernandez lascia un po’ perplessi i tifosi. Salta alla fine Balotelli al Palermo, che prende Diamanti. Il Pescara fa tornare in Italia Aquilani, il Sassuolo aggiunge l’esperienza di Matri, la Sampdoria l’estro in mediana di Cigarini. Attenzione al Cagliari: organico potenziato per la massima serie con Bruno Alves, Padoin, Isla e Borriello, Tachtsidis. L’Atalanta si affida a Paloschi in avanti e Berisha tra i pali. Il Bologna rimedia allo stop forzato di Mirante (problemi cardiaci) con il portiere Gomis e punta su Viviano e Verdi a centrocampo e Sadiq in attacco. Il neo promosso Crotone prende dal Sassuolo l’attaccante Trotta, promettendo ai neroverdi il difensore Ferrari per la prossima stagione, e si affidano a Crisetig nella parte nevralgica del gioco. L’esperienza di Sorrentino torna a difendere i pali della porta del Chievo, che ingaggia anche De Guzman e Parigini. L’Empoli punta su Marilungo in attacco e Josè Mauri a centrocampo, il Genoa – che manca sul finale il prestito di Hernanes dalla Juve – rivoluziona la difesa con Edenilson, Brivio, Renzetti e Gentiletti.
La Juve comanda il Sassuolo sorprende
di Giovanni Albanese
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Continuano bene Genoa e Samp, l’Inter delude ancora.
Il Napoli batte il Milan, Roma beffata sul finale da un bel Cagliari. Il Torino strapazza il BolognaMILANO – È l’inizio di stagione della Juventus, di un sorprendente Sassuolo e delle genovesi, che si propongono come outsiders di questo nuovo campionato in Serie A. Tutto fila come previsto per la formazione bianconera di Massimiliano Allegri, che regola di misura una buona Lazio, tenace e a tratti meritevole seppur mai concretamente pericolosa nei pressi di Buffon. Basta un’altra perla di Khedira per portare a casa i tre punti e mettersi subito in testa alla classifica a dettare i tempi, in attesa di migliorare gioco e condizione e fare inserire negli schemi i nuovi arrivati. La Juve si conferma, il Sassuolo sorprende: così, dopo la storica qualificazione in Europa League, la formazione di Eusebio Di Francesco centra la seconda vittoria consecutiva in campionato battendo il Pescara per 2-1, grazie agli affondi di Defrel e di un ottimo Berardi, decisivo anche questa volta dopo il gol-partita con il Palermo. Calcio pratico e divertente quello del nuovo Genoa targato Ivan Juric, che batte per 3-1 il Crotone, squadra che ha portato nella massima serie vincendo lo scorso campionato cadetto. Bene Pavoletti, autore di una doppietta, buon equilibrio tra fase offensiva e fase difensiva. Ottima Sampdoria, che gioca già come vuole Marco Giampaolo: vittoria di misura per 2-1 contro l’Atalanta e punteggio pieno dopo le prime due giornate. Tra le grandi, quella che delude di più è l’Inter: un solo punto in due partite per la formazione di Frank De Boer (1-1 con il Palermo), che non riesce ancora a trovare la quadra al di là dei rinforzi necessari. Servirà tempo, probabilmente, quello che è bastato a un arcigno Cagliari per fermare sul finale la Roma (2-2) e al Napoli per superare il Milan (4-2) dopo che i rossoneri erano stati bravi a raggiungere il pari. Nel primo caso brava la squadra di Massimo Rastelli, capace di crederci fino alla fine. Nel secondo caso probabilmente fin troppo presuntuoso l’atteggiamento di Vincenzo Montella a non dare equilibrio una volta raggiunto il Napoli sul 2-2. Prima vittoria in campionato sulla panchina del Torino per Sinisa Mihajlovic: 5-1 contro un Bologna che tiene per sessanta minuti e subisce sul finale un preoccupante calo fisico e, forse, anche mentale. Un po’ come l’Empoli, battuta per 2-0 sul campo dell’Udinese, con i toscani quasi mai nelle condizioni di imporre il proprio gioco ai friulani. Il primo gol in Serie A di Sanchez regala i primi tre punti in classifica alla Fiorentina, che batte di misura un Chievo pericoloso fino al novantesimo.
Impact, grande vittoria in 10 uomini a Toronto
Dopo l’1-1 in casa contro il DC United, i quebecchesi sfoderano una prova di carattere e, nonostante l’inferiorità numerica, piegano 1-0 la capolista Toronto
MONTREAL – L’impresa era nell’aria: dopo l’ottimo finale di gara disputato mercoledì scorso allo stadio Saputo contro il DC United, che aveva fruttato un prezioso 1-1 per tenere a debita distanza proprio i capitolini a stelle e strisce, l’Impact si è rifatta (con gli interessi) sabato, questa volta al BMO Field di Toronto: la squadra di Mauro Biello ha battuto 1-0 i padroni di casa, dati per favoriti dai bookmakers, mettendo in cascina 3 punti rassicuranti in chiave Playoff, nonostante abbia giocato con un uomo in meno dal 43’ del primo tempo per l’espulsione (contestata) di Mallace. Per l’Impact è una prima volta assoluta. A togliere le castagne dal fuoco ci ha pensato Piatti dopo 73 minuti di gioco: la sua rete (la 9ª realizzata in trasferta quest’anno) proietta la squadra a quota 37 in classifica, a ‘sole’ 6 lunghezze dai cugini in Ontario, fermi a 43. Nulla hanno potuto le stelle avversarie del calabro di Sebastian Giovinco, Jozy Altidore e Michael Bradley. “È stata una prestazione eccezionale – ha dichiarato a fine gara un Biello visibilmente soddisfatto -: anche dopo il cartellino rosso, i miei giocatori hanno fatto di tutto per aggiudicarsi la gara. Visto il modo in cui ci siamo battuti dopo 3 partite in 7 giorni, credo di poter dire che si è trattata della più grande vittoria della stagione”. L’Impact tornerà in campo mercoledì 7 settembre, alle 19.30, quando a calcare il rettangolo di gioco dello stadio Saputo sarà l’Orlando City SC di Kaká. (V.G.)
Impact, 3 sberle da Chicago
Montréal – Brutta scoppola per l’Impact che, sabato scorso, nella cornice dello Stadio Saputo, ormai costantemente esaurito, ha subìto una sconfitta bruciante e senza appello, surclassato per 3-0 dai Fire di Chicago, alla prima vittoria a Montréal, dopo una striscia di 5 match consecutivi senza vittorie. A punire i padroni di casa – molli sulle gambe, nervosi e poco reattivi – sono stati Solignac (15’), Accam (73’) e Polster (89’), cinici nel capitalizzare la superiorità (fisica, ma soprattutto mentale) mostrata sul rettangolo di gioco. A 10 giornate dalla fine del campionato regolare, per gli americani (a quota 22) si tratta di una bella iniezione di fiducia per tenere ancora accesa la pur flebile speranza di tentare una clamorosa rimonta al 6º posto (l’ultimo valido per i Playoff). Un tonfo allarmante, invece, per la squadra di Joey Saputo, fermo al 5º posto in classifica, con 33 punti all’attivo, ma con il D.C. United e Orlando City pronti a puntare al sorpasso, soprattutto in caso di crollo dei quebecchesi, per accedere alla fase ad eliminazione diretta. La squadra di Biello è apparsa costantemente spaesata e sfilacciata, troppo spesso infilzata a centrocampo (la diga formata da Bernardello e Donadel non ha funzionato) ed incapace di creare grattacapi agli avversari nonostante un tridente d’attacco tutto ‘forza-esperienza-fantasia’ formato da Drogba, Piatti e Mancosu. Tutta la squadra non ha brillato, sfoderando una ‘performance’ ben al di sotto della sufficienza: insomma, è stato un Impact troppo brutto per essere vero. Tanto che Mauro Biello, visibilmente scosso in conferenza stampa, ha chiesto scusa ai tifosi: “Gli avversari ci hanno dominato dall’inizio alla fine, aggiudicandosi tutti i duelli sul pallone”, ha dichiarato l’allenatore, che poi ha tuonato: “Abbiamo fatto una prestazione terribile ed inaccettabile: i tifosi hanno tutto il diritto di essere delusi e di fischiarci”. “Dobbiamo subito dimenticare questa partita e voltare pagina – ha poi aggiunto -: abbiamo concesso troppi spazi tra le linee e, dopo il primo gol, ci siamo affidati ai lanci lunghi alla ricerca di varchi che non c’erano. Sono arrabbiato e deluso. La mia speranza è che sia stata solo una serataccia: ho già strigliato i miei giocatori ed ora dobbiamo compattarci per ritrovare il ritmo e riscattarci al più presto”. L’occasione è dietro l’angolo: mercoledì 24 agosto, alle 19:30, contro il D.C. United, sempre tra le mura amiche dello Stadio Saputo. Per vincere e tornare a sognare. (V.G.)
Juve regina: campionato e mercato, sognando l’Europa
di Giovanni Albanese
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Cominciano forte i campioni d’Italia, primo sigillo per Higuain. Falsa partenza del Napoli, tengono il passo Roma e Lazio. Donnarumma fa felice il Milan, Inter rimandata.
MILANO – Niente fase di riscaldamento, la Serie A in Italia entra subito nel vivo a ritmi altissimi. A mettere subito le cose in chiaro è la cinque volte di fila scudettata Juventus, che regola per 2-1 la Fiorentina con una prestazione impeccabile e una condizione che si avvicina molto a quella ottimale. Bastano otto minuti a mister 94 milioni Gonzalo Higuain per mettere il primo sigillo con la maglia bianconera e regalare i tre punti alla squadra da battere anche quest’anno, ritrovati Khedira e Asamoah in mediana in attesa degli ultimi colpi di mercato. Falsa partenza, invece, per il Napoli, che rimedia un pareggio in rimonta (2-2) sul campo del neo promossa Pescara, grazie a una doppietta di Mertens, che concede brio ai partenopei nella ripresa. A tenere il passo della Juventus sono le romane: la Lazio espugna per 4-3 il campo dell’Atalanta e fa vedere trame di gioco interessanti intorno al neo attaccante Immobile, mentre la Roma strapazza per 4-0 l’Udinese, in un match messo in discesa dai tanti errori dei friulani in difesa e dai primi due calci di rigore concessi ai giallorossi. A Milano nuvole sul fronte nerazzurro: l’Inter formato De Boer (subentrato a Mancini a due settimane dall’inizio del campionato) non ha brillato e non ha convinto di fronte a un Chievo tutto cuore trascinato dal talento di Birsa, autore della doppietta del 2-0. Mihajlovic perde la sfida contro il suo ex Milan, ora affidato a Montella. Ironia della sorte: sul 3-2, il Torino avrebbe anche la palla del pareggio sul finale, ma il portierino classe 1999 Gigio Donnarumma, lanciato proprio dal tecnico bosniaco nella passata stagione, respinge il calcio di rigore di Belotti e fa esplodere di gioia San Siro per i primi tre punti della nuova era milanista. Buon avvio di campionato per le genovesi, entrambe a bottino pieno: il Genoa batte per 3-1 il neo promosso Cagliari, grazie a una prestazione che ha messo in luce le idee del nuovo tecnico Juric; la Sampdoria, invece, espugna di misura per 1-0 il campo dell’Empoli, nell’altra sfida in cui l’allenatore, Giampaolo (adesso sulla panchina dei doriani) sfida la sua ex squadra al primo turno. Primi tre punti della stagione anche per il Bologna del patron Joey Saputo: la squadra di Donadoni trova il match gol con Destro sul finale con un Crotone mai domo per tutta la gara. Basta una rete su calcio di rigore di Berardi al Sassuolo per espugnare Palermo, ma la squadra di Di Francesco non entusiasma come in Europa League. In Sicilia, invece, continua a tenere banco il possibile cambio al vertice societario, con l’italo-americano Frank Cascio che si sarebbe detto pronto a prendere il posto di Maurizio Zamparini. Prossimo week end subito sfide tra grandi: spiccano Lazio-Juventus e Napoli-Milan. Poi sarà pausa Nazionale e ultimi botti di calciomercato.
CALCIOMERCATO
La Juve vuole chiudere per Matuidi, Saputo gradisce Balotelli
I bianconeri trattano con il PSG per il centrocampista, in attesa del ritorno di Cuadrado.
Possibile destinazione Bologna per l’ex attaccante della Nazionale, alla ricerca di riscattoMILANO – È la Juventus la protagonista del calciomercato a pochi giorni dalla chiusura del calciomercato. I bianconeri devono correre ai ripari a centrocampo, dove la cessione di Pogba allo United ha lasciato un vuoto da colmare. Negli ultimi giorni il cerchio si è chiuso su Matuidì: il giocatore del PSG è la mezzala mancina che potrebbe garantire il giusto supporto in mediana sia in fase difensiva che in fase offensiva. Marotta e Paratici sarebbero disposti a trattare alzando l’offerta iniziale di 25 milioni, il PSG potrebbe abbassare le pretese (prima richiesta sui 40 milioni) alla luce della volontà del giocatore che avrebbe fatto sapere, attraverso il suo agente Raiola, di voler cambiare aria. La Juventus, che intanto aspetta l’ok dal Chelsea per il ritorno di Cuadrado, starebbe valutando anche l’opportunità di ingaggiare il tedesco campione del mondo Schweinsteriger, in totale rottura con il Manchester United e il nuovo tecnico Mourinho. In partenza Zaza: il Napoli lo vorrebbe ma non alle cifre che i bianconeri potrebbero incassare dal West Ham o dal Wolfsburg, con il quale si potrebbe riaprire il dialogo (l’affare in dirittura d’arrivo è saltato pochi giorni fa) perché la Juventus pare non abbia mai accantonato del tutto l’idea Luiz Guastavo. Altro protagonista del mercato è Balotelli: Lazio in pole, il Chievo ci spera ma la vera contendente per l’attaccante potrebbe essere il Bologna. Il patron Saputo ha fatto intendere di gradire Super Mario, rimandando la scelta a ds e allenatore.