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  • La Juve corre. Roma e Napoli non mollano Lazio-Milan 1-1

    La Juve corre. Roma e Napoli non mollano Lazio-Milan 1-1

    di Giovanni Albanese

    La Juve corre, anche se Roma e Napoli stanno attaccate al treno. Per Inter e Atalanta l’Europa non è più utopia. 1-1 tra Lazio e Milan. Riccardo Cucchi, voce della radio italiana a Germania 2006, si ritira: “È davvero tutto”

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    MILANO. “Come te nessuno mai”, recita uno striscione che svolazza sugli applausi nel pre partita Cagliari-Juventus. In campo, prima dell’ingresso delle squadre, c’è Gigi Riva, storica bandiera del club sardo e icona del calcio italiano bianco e nero. A lui, un riconoscimento straordinario da parte di tutto il pubblico presente mentre il presidente del Coni, Giovanni Malagò, gli consegna il “Collare d’oro”. Riva, sempre di poche parole, si commuove nell’abbraccio caloroso dei capitani delle due squadre, Daniele Dessena e Gianluigi Buffon, come il nonno che guarda con gli occhi lucidi i nipotini ed è orgoglioso di vedere quella passione ancora viva, dietro un pallone. Il calcio giocato passa in secondo piano. Perché l’ultimo week end di calcio in Italia è stato anche quello dell’ultima radiocronaca di Riccardo Cucchi, un’altra colonna di “Tutto il calcio minuto per minuto”, storico programma di Radio Uno, che raccontò l’impresa azzurra a Germania 2006. L’ultimo “è davvero tutto” della voce storica della redazione sportiva di Radio Rai chiude un libro di storia dal quale tanti giovani hanno solo da imparare, tanto. Il calcio giocato, come detto, passa in secondo piano. Perché in Serie A la Juventus continua a farla da padrona, liquidando con il più tradizionale dei risultati il Cagliari. Roma e Napoli tengono il passo, vincendo rispettivamente contro Crotone e Genoa. Torna al successo l’Inter, che batte l’Empoli. Mentre l’Atalanta adesso sogna concretamente l’Europa, visto che il successo sul campo del Palermo gli consegna la quarta posizione in classifica. Prima vittoria del 2017 per il Torino, che strapazza il Pescara. Il Chievo espugna il campo del Sassuolo, mentre la Sampdoria inanella la terza vittoria di fila contro il Bologna. Un capitolo a parte la meritano i cannonieri: Higuain (Juventus), grazie alla doppietta con il Cagliari, raggiunge in testa alla classifica Dzeko (Roma), a quota 18 reti. Segue a 17 reti Belotti (Torino), che con il Pescara ne mette dentro due, superando Mertens (Napoli) che resta a 16. Resta agganciato al treno dei bomber più prolifici della Serie A Icardi (Inter), fermo a quota 15 reti.

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  • La Juventus conferma la legge dello Stadium

    La Juventus conferma la legge dello Stadium

    di Giovanni Albanese

    Una magia di Cuadrado stende l’Inter. Il Napoli strapazza il Bologna, ma Saputo conferma Donadoni. Milan ko, bene Lazio e Atalanta. Martedì Roma-Fiorentina

    MILANO – Per vincere servono un bel gioco, le occasioni da rete e il cinismo sotto porta. Poi ci sono i campioni, quelli che riescono a decidere con una loro fiammata un match che può valere un’intera stagione. E così la Juventus ha risolto il big match con l’Inter con una magia di Cuadrado, quello che la scorsa estate ha fatto superato mari e monti per tornare a Torino e restare in maglia bianconera. Lui, che sembra tra i giocatori più risorti nel nuovo sistema di gioco proposto da Allegri. Nel derby d’Italia, va detto, si è una buona Inter, meritevole per impegno e trame di gioco, ingenua solo nell’occasione della rete a non chiudere il corridoio al colombiano, bravo a centrare la porta e battere l’incolpevole Handanovic. Juve e Inter è stata una partita piacevole, maschia, a tratti nervosa e con una conduzione arbitrale, quella dell’internazionale Rizzoli, che ha commesso qualche sbavatura di troppo, specie nel primo tempo. Ad ogni modo, ha vinto la squadra più cinica, brava a ottimizzare una delle opportunità concesse. I bianconeri fermano così la cavalcata dei nerazzurri, che vincevano da sette turni consecutivi, e restano saldamente in testa alla classifica, confermando la legge dello Stadium. A fare da antagonista nell’ultimo turno di Serie A, il Napoli di Sarri, che ha strapazzato il Bologna. Fiducia confermata da parte del presidente Saputo a mister Donadoni, per carità, ma il ko degli emiliani tra le mura amiche certamente attende adesso una prova d’orgoglio di Destro e compagni, messi letteralmente alle corde da Mertens e Hamsik, entrambi autori di triplette. In attesa del rientro di Milik, i partenopei sembrano adesso vivere un ottimo momento di condizione, con la brutta figura interna di fronte al Palermo lasciata alle spalle. Continua l’affanno del Milan, battuto a domicilio da una Sampdoria vogliosa e intelligente tatticamente, difesa da un grande Viviano tra i pali. Prosegue l’incredibile corsa dell’Atalanta, che regola anche il Cagliari con l’ennesima prestazione brillante. Gli orobici sembrano poter duellare con la Lazio per un posto in Europa, con i biancocelesti che espugnando con facilità il campo del Pescara dimostrano di avere una marcia in più rispetto alle inseguitrici. Chi perde l’ennesimo treno per l’Europa è il Torino, che sul campo dell’Empoli non va oltre il pari. Il Sassuolo espugna di misura il campo del Genoa, pari a reti bianche tra Chievo e Udinese. Il Palermo si aggiudica lo scontro salvezza con il Crotone.

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  • Juve e Inter affilano le armi

    Juve e Inter affilano le armi

    di Giovanni Albanese

    Le due migliori squadre di Serie A si preparano al derby d’Italia, mentre Roma,
    Napoli e Milan perdono colpi. Il Crotone riaccende le speranze di salvezza

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    MILANO – Non potevano presentarsi meglio al derby d’Italia Juventus e Inter. Entrambe vincono nell’ultimo week end di calcio e mostrano una condizione brillante, pur avendo attualmente due posizioni di classifica diverse. I bianconeri, campioni d’Italia in carica, si presentano ancora una volta a trazione anteriore contro il Sassuolo e mostrano una grande maturazione sul piano della gestione del match dopo il doppio vantaggio. La squadra di Allegri non solo gioca bene, ma sembra anche sapere evitare quei cali di tensione che, nelle ultime occasioni, avevano fatto risorgere gli avversari nella seconda parte delle gare. La Juventus sfrutta i passi falsi delle dirette inseguitrici nell’ultimo turno, guadagnando tre punti sulla Roma (sconfitta sul campo della Sampdoria) e due sul Napoli (fermata sul pari dal Palermo). Insomma, l’avversaria da battere del momento è proprio l’Inter, prossimo ostacolo da superare nel fortino dello Stadium, che non perde un colpo da due mesi grazie alla cura Pioli. I nerazzurri hanno conquistato ventuno punti nelle ultime sette gare di campionato e adesso vedono il terzo posto a tre lunghezze e il secondo a cinque. Il prossimo derby d’Italia, dunque, potrebbe chiudere o riaprire interessanti scenari in chiave Europa. Come detto, la Roma perde sul campo della Sampdoria: Spalletti non fa drammi, ma è chiaro che i giallorossi non possono concedersi altri passi falsi di questo tipo se vogliono continuare a sognare in grande. Stesso discorso per il Napoli, che raggiunge solo nel finale un Palermo voglioso e sfortunato, sul quale pesa l’errore di Posavec nella rete subita. L’Atalanta conquista un buon pareggio sul campo del Torino e accorcia sulla Lazio, sconfitta sul campo del Chievo e da un Sorrentino straordinario tra i pali. Dal Torino giunge proprio in queste ore il nuovo acquisto dell’Atlanta, Martinez, pronto per la nuova avventura in MLS. Sconfitta a sorpresa anche per il Milan, superato da una buona Udinese. Partita ricca di reti e un punto per parte, tra Fiorentina e Genoa, con le difese protagoniste al negativo per i tanti gravi errori commessi, dall’una e dall’altra parte. Pari anche tra Cagliari e Bologna, con i rossoblù del presidente Saputo che nel finale perdono la testa e chiudono in nove uomini. Infine, il Crotone batte l’Empoli e riaccende il lume della speranza nella corsa disperata per la salvezza in Serie A.

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  • È una Juve più europea

    È una Juve più europea

    di Giovanni Albanese

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    I bianconeri battono la Lazio con una formazione a trazione anteriore. Il Napoli piega il Milan e resta in scia insieme alla Roma. Straordinario il cammino dell’Inter. Dzemaili trascina il Bologna

    MILANO – Non basta dire del ritorno della Juve in HD. Il successo nella ventunesima giornata contro la Lazio, che racconta l’ennesimo prolungamento del record di vittorie consecutive allo Stadium ormai da più di un anno, svela un altro grande tema di questa stagione: Massimiliano Allegri ha trovato finalmente la quadra per far convivere tutti i campioni in organico e ottimizzare le loro caratteristiche. Nel nuovo 4-2-3-1, Dybala, Higuain, Mandzukic, Cuadrado e Pjanic, tutti in campo per una fase offensiva stellare e un equilibrio tenuto da un centrocampista di quantità a fare da schermo davanti alla difesa. Di fatto, la nuova disposizione consente a Pjanic di svolgere le mansioni già a lui note con la Nazionale bosniaca, così come per Khedira e lo stesso Cuadrado, mentre Dybala non è più isolato come palesemente visto nella gara con la Fiorantina. Con questo nuovo modo di giocare, la formazione bianconera sembra avere una filosofia più europea e chi, come Dani Alves, sembrava avere avuto difficoltà d’inserimento a inizio stagione, potrebbe adesso mettere a disposizione tutta la sua esperienza, senza la pressione di compiti tattici non congeniali alle proprie caratteristiche. La nuova Juve, dunque, spazza via il velo di crisi venuto fuori dopo il ko di Firenze (il quarto della stagione), ma le inseguitrici restano comunque sugli scudi. Il Napoli espugna San Siro, battendo un buon Milan, e resta sulla scia della Roma, che liquida con il minimo sforzo il Cagliari. Straordinario il cammino indisturbato dell’Inter, che con la gestione Stefano Pioli ha messo in fila otto vittorie tra campionato e coppe. I nerazzurri hanno vinto su un campo caldo come quello del Palermo, dimostrando equilibrio e cinismo sotto porta. Senza Kessiè e dopo la cessione di Gagliardini all’Inter, l’Atalanta non cambia volto e identità: battuta la Sampdoria con due diciassettenni provenienti dal vivaio all’esordio in Serie A dal primo minuto, Bastoni e Melegoni. Bene anche la Fiorentina, che strapazza il Chievo, quest’ultimo in piena crisi. Il Bologna, trascinato da Dzemaili (prossimo al trasferimento in Canada), batte il Torino e conquista tre punti preziosi per la classifica. Terzo risultato utile e seconda vittoria consecutiva per il Sassuolo, che vince sul campo del Pescara grazie alla seconda doppietta di Matri nel giro di sette giorni. Contestazione per il Genoa, da parte dei propri tifosi, dopo il pareggio interno con il Crotone, penultima della classe.

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  • Impact in ritiro dal 24 gennaio Bernier e Piatti restano

    Impact in ritiro dal 24 gennaio Bernier e Piatti restano

    STAGIONE 2017 DELLA MLS AL VIA

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    Prima partita il 4 marzo a San José, lo Stadio Saputo aprirà i cancelli il 15 aprile per ospitare l’Atlanta. Joey Saputo conferma Bernier: sarà la sua ultima stagione da calciatore: “Finirò lì dove ho cominciato”, ha detto il capitano. Poi allenerà i giovani dell’Accademia. Nonostante le avances del Boca, il fantastista argentino non si muove.

    Montréal – Tutto pronto per la stagione 2017 dell’Impact di Montréal, che ha chiuso il 2016 con 45 punti e la semifinale di Playoff persa a Toronto. Nei giorni scorsi, la società di Joey Saputo ha ufficializzato il calendario del campionato di MLS, il sesto consecutivo della sua storia. La squadra quebecchese disputerà 34 partite, di cui 17 in casa (la prima allo Stadio Olimpico). La prima partita ufficiale sarà in trasferta, sabato 4 marzo, alle 22, contro gli Earthquakes di San José, mentre nel turno successivo, sabato 11 marzo, alle ore 19, l’Impact ospiterà allo Stadio Olimpico i campioni in carica dei Sounders di Seattle. Quindi tre partite fuori casa: contro i Red Bulls di New York sabato 18 marzo, i Fire di Chicago sabato 1º aprile ed i Galaxy di Los Angeles venerdì 7 aprile. Poi la ‘prima’ allo Stadio Saputo, in programma sabato 15 aprile, contro lo United FC di Atlanta, una delle due nuove squadre ammesse nel massimo campionato nordamericano (l’altra è lo United FC di Minnesota). La stagione regolare si concluderà domenica 22 ottobre allo Stadio Saputo contro il New England Revolution. In totale, l’Impact disputerà 25 gare di sabato e 3 di domenica, 28 durante il weekend, mentre 6 si giocheranno nel corso della settimana: 5 di mercoledì e una di venerdì. Da non perdere, inoltre, i 3 derby contro i ‘cugini’ di Toronto: domenica 27 agosto allo Stadio Saputo, poi mercoledì 20 settembre e domenica 15 ottobre a Toronto. Quest’anno, tutte le partite saranno trasmesse in francese da TVA Sports, che ha stipulato un contratto di 5 anni con la MLS. Sarà TSN, invece, a trasmettere le partite della MLS in inglese. Per quanto riguarda la preparazione, l’Impact si ritroverà il 24 gennaio allo Stadio Olimpico di Montréal e subito dopo volerà ad Orlando, in Florida, dove si allenerà fino al 3 febbraio. Dal 6 al 13, i blu-bianco-neri proseguiranno la preparazione allo Stadio Olimpico di Montréal, per poi fare ritorno in Florida, questa volta a St-Petersburg, dal 14 al 25 febbraio, dove disputeranno anche le prime amichevoli con squadre della MLS. Per quanto riguarda la rosa, invece, Dominic Oduro, 31 anni, ha rinnovato per altri due anni: l’anno scorso il giocatore di origine ghanese ha disputato 60 partite segnando 14 gol. Altri due anni con la maglia dell’Impact anche per Wandrille Lefèvre: nelle 4 stagioni con la maglia blu-bianco-nera, il difensore canadese ha giocato 45 partite, di cui 40 da titolare. Resterà un altro anno anche il capitano Patrice Bernier, 37 anni, di Brossard, che poi entrerà nell’organigramma della società come allenatore dei giovani all’Accademia. Dal suo ritorno nella MLS, nel 2012, il centrocampista ha giocato 124 gare realizzando 13 reti. “Per noi Patrice è un modello, dentro e fuori dal rettangolo di gioco, un giocatore quebecchese indispensabile per il nostro sviluppo”, ha detto il Patron Joey Saputo. “Finirò lì dove ho cominciato e non tutti possono avere questa possibilità – ha dichiarato Bernier -: spero che la prossima sia una grande stagione e mi auguro che l’Impact possa vincere il campionato”. Saputo ha poi spento ogni voce su una possibile cessione di Ignatio Piatti, stella argentina di 31 anni corteggiato dal Boca Juniors: resterà a Montréal anche quest’anno. In arrivo anche i primi colpi di mercato: nel SuperDraft 2017, l’Impact si è assicurato l’attaccante americano Nick DePuy, 22 anni, dell’Università California Santa Barbara ed il centrocampista canadese Shamit Shome, 19 anni, un prodotto del vivaio di FC Edmonton, che ha già disputato una stagione nella NASL, oltre a quattro partite con l’Under 20 canadese. (V.G.)

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  • MLS CUP | L’Impact non ce la fa, in finale ci va Giovinco

    MLS CUP | L’Impact non ce la fa, in finale ci va Giovinco

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    Montréal   Chissà come sarebbe andata se l’Impact non avesse subìto i due gol in rimonta del Toronto allo stadio Olimpico, nella partita d’andata, quando, galvanizzata da 65 mila spettatori festanti e colorati, la squadra di Biello aveva annichilito i cugini dell’Ontario. Peccato! Perché sono stati proprio quelle due reti subite a Montréal che, alla fine dei 180 minuti, hanno fatto la differenza. Ma, si sa, con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte. Nella vita, così come nel calcio. La cronaca non lascia spazio a interpretazioni: nella partita di ritorno, giocata il 30 novembre al BMO Field, Toronto ha battuto 5-2 Montréal. Un risultato senza appello. Il Toronto FC di Giovinco si è aggiudicato la Eastern Conference di MLS 2016 e, l’11 dicembre, ospiterà tra le mura amiche la finalissima di MLS Cup contro i Seattle Sounders (che hanno piegato 1-0 a Denver  i Colorado Rapids, dopo aver vinto 2-1 in casa all’andata). Nel derby canadese, gli uomini di Vanney hanno vinto 5-2 con il ‘soccorso’ dei tempi supplementari, dopo aver pareggiato il 3-2 dell’andata nei novanta minuti regolamentari. È la prima volta che Toronto FC conquista la Conference e quella del BMO Field contro i Sounders sarà la prima volta di una squadra canadese in campo per giocarsi la MLS Cup. La partita. Montrealesi in vantaggio al 24’ con Oduro, dopo una bella serpentina di Mancosu, tra i più decisivi dei Playoff. Gara ribaltata prima dell’intervallo dalle reti di Cooper e Altidore, sugli sviluppi di due corner. A inizio ripresa Piatti trova il 2-2 con un tocco beffardo in area: Biello esulta, pubblico ammutolito, la qualificazione è vicina. Poi il patatrac: dieci minuti più tardi, ancora da calcio d’angolo, arriva l’incornata vincente di Hagglund per il 3-2 che manda tutti ai supplementari. Nell’overtime Giovinco alza bandiera bianca per un piccolo fastidio che non dovrebbe pregiudicargli la finalissima, ma proprio Cheyrou, subentrato al suo posto, trova il 4-2 che rompe l’equilibrio. L’Impact cede: le gambe e la testa non reggono più. Ne approfitta Ricketts, che due minuti dopo trova il quinto gol per una qualficazione storica. Biello, Donadel e Mancosu. “Siamo stati vicini alla finale – ha detto l’allenatore Biello – ma quello che abbiamo fatto non è stato sufficiente, soprattutto nei calci piazzati: dobbiamo crescere e tornare l’anno prossimo ancora più forti”. “C’è molto rammarico – ha sottolineato Donadel – perché abbiamo fatto una bella cavalcata, venendo fuori nel momento decisivo della stagione: anche qui abbiamo giocato alla pari, forse avremmo potuto gestire meglio i supplementari”. “Dispiace sia andata così, perché ce l’abbiamo messa tutta – ha concluso Mancosu -: forse ci è mancato un pizzico di fortuna, mentalità vincente e gambe per arrivare dove nessuno immaginava all’inizio. Fa parte del gioco e ci riproveremo sicuramente l’anno prossimo”.

    Tribuna “anti-stampa” – Bocciata la tribuna stampa torontina, costruita male (il muro laterale a sinistra ostruisce la visuale dei colleghi appostati nelle ultime file) e arredata peggio (una fastidiosa vetrata intersecata da improbabili grate hanno messo a dura prova la cervicale dei giornalisti). Queste anomalie, sommate alle linee d’area di rigore tracciate male a Montréal, dimostrano come la MLS debba ancora crescere. E tanto. Sud America ed Europa sono ancora lontani anni luce. Come gioco e come organizzazione. Arriva Dzemaili – Arrivederci alla stagione 2017. Magari con uno Dzemaili in più: il centrocampista svizzero del Bologna, ex Napoli e Genoa, ha annunciato il passaggio all’Impact, che avverrà nel 2017: trasferimento “in famiglia”, più probabile a giugno che a gennaio, visto che anche la squadra felsinea è di proprietà di Joey Saputo. (V.G.)

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  • PLAYOFF MLS:Impact in finale

    PLAYOFF MLS:
    Impact in finale

    Il 22 e il 30 novembre la finale tutta canadese contro Toronto

    Una doppietta di Piatti piega 2-1 i Red Bulls di NY, regalando alla squadra
    quebecchese la finale dell’Associazione dell’Est, la prima della sua storia.

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    PHOTO USA TODAY SPORTS

    Montréal – Il sogno continua: Ciman, Donadel, Piatti e Mancosu hanno trascinato la squadra di Joey Saputo sulla cima più alta della sua storia. Ora non resta che entrare nella leggenda: conquistare la Coppa MLS per completare un percorso calcistico cominciato nel 1992. Per l’Impact è la prima finale della storia. Così come sarà una finale tutta canadese (un’altra primizia): l’Impact, che ha eliminato i RedBulls di New York (1-2 al ritorno, dopo l’1-0 dell’andata), se la vedrà contro il Toronto di Giovinco, che ha fatto fuori il New York City (5-0 negli Usa, dopo il 2-0 in casa) in una doppia sfida che già si preannuncia palpitante: martedì 22 novembre, alle 20, l’andata allo Stadio Olimpico di Montréal; mercoledì 30 novembre, alle 19, il ritorno al BMO Field. L’altra finale di Associazione, invece, quella dell’ovest, vedrà i Seattle Sounders (sconfitti 2-1 a Dallas, ma ‘salvati’ dal 3-0 dell’andata) al cospetto dei Colorado Rapids (bravi ad eliminare i Los Angeles Galaxy ai calci di rigore, dopo l’1-1 complessivo delle 2 partite): andata il 22 novembre, alle 22, al CenturyLink Field; ritorno al Dick’s Sporting Goods Park il 30 novembre, alle 16.

    LA CRONACA – L’Impact ha giocato di rimessa, colpendo in contropiede. Eppure la partita si sarebbe potuta complicare maledettamente se, al 20’, gli uomini di Marsch avessero trasformato il rigore, che invece Kljestan ha fallito, ipnotizzato da Bush. Le ripartenze hanno dato i frutti sperati nella ripresa: al 51’ Piatti ha superato Luis Robles con un violento sinistro e all’85’ ha chiuso la pratica capitalizzando una bella combinazione tra Oduro e Drogba, subentrato a Mancosu. Di Bradley Wright-Phillips, al 77’, il gol dei Red Bulls che, anche quest’anno, rimarranno all’asciutto.

    LE INTERVISTE – “Sono orgoglioso della mia squadra e della città che rappresenta”, ha detto Biello, in conferenza stampa. “Abbiamo meritato questo successo – ha poi aggiunto ai microfoni di Gianni Cristiano (Radio CFMB) -: siamo riusciti a fare la stessa partita dell’andata, chiudendo gli spazi e ripartendo in velocità con Piatti e Oduro. I tifosi ci hanno spinto fino alla vittoria: sono contento che adesso potranno assistere ad una finale della MLS”. “È una finale storica – ha aggiunto Piatti – come quella della Concacaf, siamo una squadra unita e forte. Il mio primo gol ha trasmesso tranquillità alla squadra. Biello ha fatto bene per tutto il campionato: noi abbiamo fiducia in lui e lui ha fiducia in noi”. “Abbiamo giocato come si giocano le gare con una posta in palio altissima – ha sottolineato Mancosu -: Bush ci ha messo una pezza importante. Poi abbiamo contenuto e colpito quando dovevamo colpire, di più non potevamo fare”. Testa al 22 novembre. 

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  • MLS, Playoff | Impact, a New York per sognare

    MLS, Playoff | Impact, a New York per sognare

    Dopo aver eliminato il DC, la squadra di Biello supera in casa i Red Bulls per 1-0

    I compagni di squadra festeggiano Mancosu dopo il gol contro  i Red Bulls di New York allo Stadio Saputo
    I compagni di squadra festeggiano Mancosu dopo il gol contro
    i Red Bulls di New York allo Stadio Saputo

    MONTRÉAL – Matteo Mancosu sempre più protagonista di un Impact che sogna ad occhi aperti. L’attaccante sardo, che ha di fatto relegato in panchina il pluridecorato Didier Drogba (ufficialmente fuori per problemi alla schiena), sta trascinando la squadra quebecchese nei playoff della Major League Soccer: giovedì 27 ottobre ha siglato una doppietta nel 4-2 con cui l’Impact di Montréal ha espugnato Washington, accedendo alle semifinali dell’Associazione dell’Est, e domenica 30 ha segnato il gol-vittoria contro i Red Bulls di New York, che non hanno mai perso in campionato (21 partite, zero sconfitte), nella sfida di andata per l’accesso alla finale. La rete decisiva è arrivata al 16’ ed è tutto ‘Made in Italy’: lancio chirurgico di Marco Donadel per Matteo Mancosu che, di prima intenzione di destro, scarica alle spalle di Robles. E con questo, fanno 6 gol in 16 partite. Primo tempo appannaggio degli americani, con 3 ghiotte occasioni nei primi 10 minuti, neutralizzate da un superbo Bush, bravo poi a ipnotizzare il capocannoniere della MLS, Wright-Phillips, che al 90’ non ha inquadrato la porta, in piena area piccola. Nella ripresa l’Impact è riuscito ad imbrigliare le trame offensive degli ospiti, grazie a Ciman e Donadel, impeccabili nelle chiusure, e a Piatti, sempre molto pericoloso e incisivo nelle ripartenze. Impact solido e coeso, forte fisicamente e mentamente, con ottime individualità in ogni reparto: se non si concede cali di tensione, può vincere contro chiunque. In casa come in trasferta. Anche senza Drogba. La squadra sembra al top della forma, proprio nel momento cruciale della stagione. “Abbiamo visto un grande Impact – ha detto Mauro Biello a fine gara -: gli avversari erano più freschi e ci aspettavano, ma siamo riusciti a gestire bene la partita nonostante il loro pressing. Nel secondo tempo abbiamo avuto più spazi e siamo cresciuti anche nel possesso palla. Mancosu ha fatto un grandissimo gol: una rete da top player, su passaggio fenomenale di Donadel. Sono molto contento per lui. Per il ritorno, se difendiamo con la stessa grinta ed intensità, in contropiede possiamo metterli in seria difficoltà”. Raggiante il ‘man of the match’, Matteo Mancosu: “Al gol ho provato una gioia incredibile: è arrivato questo bellissimo passaggio di Marco, sono riuscito a colpire bene la palla e per il portiere non c’è stato niente da fare. Dopo la parte centrale del girone del ritorno con brutte prestazioni in casa, ci siamo ricompattati e ora stiamo bene. Adesso c’è la partita più difficile a New York: in casa hanno perso pochi punti, dobbiamo fare il massimo. Già non subire gol vorrebbe dire superare il turno”.

    La partita di ritorno si giocherà domenica 6 novembre, alle ore 16, nella Red Bull Arena di Harrison, New Jersey: se l’Impact dovesse passare il turno, la finale si disputerebbe il 22 e il 30 novembre, contro la vincente tra New York City FC e Toronto FC (l’andata è finita 2-0 per i canadesi con i gol di Giovinco e Altidore). Per quanto riguarda l’Associazione Ovest, invece, il LA Galaxy ha battuto 3-1 il Real Salt Lake, mentre i Sounders di Seattle hanno sconfitto 1-0 lo Sporting KC. (V.G.)

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  • Impact ai Playoff, ma scoppia la grana Drogba

    Impact ai Playoff, ma scoppia la grana Drogba

    Il pareggio col Toronto certifica la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta: l’ultima partita deciderà se la prima gara secca sarà in casa o in trasferta. Drogba unica nota stonata: non accetta la panchina, lascia il ritiro e diserta la partita decisiva. Mauro Biello non si scompone: “La squadra prima di tutto”

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    Montréal – Missione compiuta: l’obiettivo stagionale minimo, la qualificazione ai Playoff, è stato centrato. Per il secondo anno consecutivo, l’Impact si qualifica per le fase finale: il 2-2 maturato domenica scorsa allo Stadio Saputo, complice la sconfitta per 2-1 del New England contre i Fire di Chicago, ha certificato l’accesso al momento clou della MLS, quello ad eliminazione diretta, con un turno di anticipo. Per la cronaca, doppietta dell’ex Lecce Ignacio Piatti per gli Impact, gol di Altidore e Rickets (con lo zampino di Giovinco) per gli ospiti. Sugli scudi, oltre ad un Piatti particolarmente ispirato ed in palla, anche Donadel e Bush, decisivo in almeno un paio di occasioni. Con i Playoff in tasca, adesso manca solo la ciliegina sulla torta: conquistare il quarto posto e giocarsi lo spareggio tra le mura amiche.  Al momento, infatti, la squadra di Joey Saputo occupa la quinta piazza della Federazione dell’Est: serve una vittoria contro il Revolution, domenica 23, alle 16, oltre alla contemporanea ‘non-vittoria’ del DC United a Orlando, per scavalcare proprio i capitolini in classifica e giocarsi la prima partita secca allo Stadio Saputo. Altrimenti, ‘sic stantibus rebus’, con NY Red Bulls e NYC FC in prima e seconda posizione, e quindi a riposo, Toronto (terza) ospiterà Philadelphia (sesta) e il DC United (quarto) riceverà l’Impact (quinta). Nelle ultime ore, però, l’attenzione dei media è tutta concentrata sulla fragorosa assenza di Didier Drogba, che si è rifiutato di andare in panchina, dopo che l’allenatore Biello gli ha comunicato l’intenzione di non schierarlo tra gli 11 titiolari. Il bomber ivoriano si è addirittura rifiutato di essere convocato (e secondo i colleghi di ESPN avrebbe già lasciato la città), gettando molto fumo su un futuro in Canada già agli sgoccioli, ma che a questo punto rischia di chiudersi in anticipo e nel peggiore dei modi. A svelare il rifiuto dell’ex Chelsea è stato proprio il tecnico italo-canadese. Inizialmente l’Impact aveva giustificato l’assenza di Drogba con un infortunio alla spalla, ma Mauro Biello ha voluto fare chiarezza nel corso della conferenza stampa post-derby: “Ieri ho parlato con Didier: gli ho detto che gli avrei preferito Mancosu e lui non ha accettato di partire dalla panchina. Aveva un problema alla spalla, ma era in condizione di giocare. Ho dovuto prendere quella che credo fosse la miglior decisione per la squadra. Avrebbe potuto darci una mano entrando dalla panchina. È un peccato che tutto ciò sia successo alla vigilia di una gara così importante. Ora sarà la proprietà a gestire la situazione”. A questo punto, non si escludono pesanti sanzioni disciplinari. La frattura, insomma, c’è e sembra difficilmente sanabile. Il contratto di Drogba, ricordiamolo, scadrà a gennaio, ma è probabile che l’attaccante (che qualche analista dà ‘in orbita Napoli’, dopo l’infortunio di Milik) possa rescinderlo prima, in caso di eliminazione immediata della sua
    squadra montrealese dai
    Playoff. (V.G.)

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  • Milan, umile e laborioso Juve cinica e avanti

    Milan, umile e laborioso Juve cinica e avanti

    di Giovanni Albanese

    @GiovaAlbanese  www.bordocampo.net

    I rossoneri di Montella proseguono la corsa alle spalle della Juventus. La Roma espugna il San Paolo e rilancia. Resta dentro il tunnel l’Inter: è rottura con i tifosi

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    MILANO. Che sia stata una ventata di entusiasmo o una casuale successione di buone gare poco importa, il Milan targato Vincenzo Montella si propone dopo otto giornate come potenziale antagonista della Juventus in Serie A. Un rilancio, quello dei rossoneri, che in pochi avrebbero messo in conto la scorsa estate ma che oggi è una realtà grazie a un ruolino impressione inanellato nell’ultimo mese, con sei risultati utili consecutivi frutto di cinque vittorie e un pareggio. L’ultimo successo dei rossoneri sul campo del Chievo, formazione che ha fatto benissimo in questo inizio di stagione, è stato l’ultimo segnale che a Milanello ci sono tutte le condizioni per continuare lo straordinario percorso di crescita in atto. Certo che l’esame di maturità passa da sabato prossimo, quando i milanisti ospiteranno a San Siro la Juventus, regina indiscussa del campionato. La formazione bianconera di Massimiliano Allegri non perde un colpo da quattro gare e, anche se non con le migliori prestazioni, continua a dettare il ritmo in testa alla classifica. A San Siro ci sarà riscattare l’unica sconfitta di questa stagione, rimediata contro l’Inter. Juventus, Milan e tanta Roma nell’ultimo week end di calcio in Italia, con i capitolini che hanno espugnato il campo del Napoli e superato in classifica i partenopei, che incassano il secondo ko di fila dopo quello inatteso con l’Atalanta. E’ un momento buio anche per l’Inter, che non vince dallo scorso 21 settembre (2-0 in casa dell’Empoli). I nerazzurri sono stati battuti in casa dal Cagliari e adesso squadra e tifoseria sono arrivati davvero ai ferri corti. I rossoblù sardi, invece, scalano posizioni in classifica e si portano a ridosso della zona che conta, insieme al sorprendente Chievo e alla Lazio, che nell’ultimo turno è stato fermato sul pareggio in casa dal Bologna ma che nella prima parte di stagione ha giocato un buon calcio anche nei match contro le grandi. Sintomi di pariggite per il Genoa, che contro l’Empoli ha comunque continuato la striscia positiva con il terzo pareggio nelle ultime quattro gare giocate. Maggiore continuità, invece, deve riuscire a trovare il Sassuolo in trasferta, alla luce del fatto che, come avvenuto nell’ultima partita contro il Crotone, gli emiliani tra le mura amiche riescono a reagire anche alle difficoltà e trovare le forze per ribaltare il risultato e conquistare l’intero bottino. Restano ancora alla ricerca di vittorie Pescara e Fiorentina, rispettivamente bloccate sul pari da Sampdoria e Atalanta.

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