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  • Incendi Los Angeles, 24 morti e emergenza continua

    (Adnkronos) – Sono almeno 24 i morti provocati dagli incendi che continuano a devastare la conte di Los Angeles, in California. Il numero delle vittime è aumentato nelle ultime ore, come rendono noto le autorità. Sedici morti sono riconducibili all’incendio nell’area di Pasadena, gli altri 8 a quello di Palisades. I due incendi, identificati come Eaton Fire e Palisades Fire, secondo gli ultimi aggiornamenti sono contenuti al 27% e al 13%. Il bilancio è ancora provvisorio: i servizi d’emergenza non possono ancora accedere a quartieri ridotti in cenere dalle fiamme. 

    I pompieri, intanto, continuano a lavorare senza sosta per arginare il fuoco. La situazione è sempre ad alto rischio, anche alla luce delle previsioni meteo che annunciano l’aumento di intensità dei venti nei primi giorni della settimana, almeno fino a mercoledì. 

    Nel quadro attuale, gli ordini di evacuazione riguardano 105.000 persone, mentre gli edifici e le strutture distrutti sono circa 12.000.  

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  • Australian Open, come arriva Alcaraz: il tabellone e il 2024 del rivale di Sinner

    (Adnkronos) –
    Carlos Alcaraz si prepara all’Australian Open. Il tennista spagnolo è il grande favorito, insieme a Jannik Sinner, per la vittoria finale e arriva a Melbourne dopo una stagione in chiaro scuro con un finale deludente che lo ha visto scivolare al terzo posto del ranking, superato da Alexander Zverev. Le aspettative sul talento spagnolo, 21 anni, sono inevitabilmente alte, ma il sorteggio del tabellone non è stato dei più agevoli. 

     

    Al primo turno Alcaraz se la vedrà con tennista kazako Alexandr Shevchenko, numero 72 del mondo. Non un esordio semplice ma sicuramente alla portato per lo spagnolo, che al secondo incontrerà uno tra il giappone Yoshihito Nishioka e un qualificato, mentre al terzo se la potrebbe vedere con il padrone di casa Jordan Thompson. I pericoli per Alcaraz arrivano già all’ottavo di finale, quando Carlos potrebbe scontrarsi con il britannico Jack Draper, una delle possibili sorprese di questo Australian Open, oppure con lo statunitense Sebastian Korda. Ai quarti di finale ecco il, probabile, big match con Novak Djokovic, mentre in semifinale potrebbe attenderlo uno tra Alexander Zverev o Casper Ruud. L’incontro Jannik Sinner sarebbe possibile soltanto in finale. 

     

    Carlos Alcaraz arriva all’Australian Open, come detto, dopo una stagione in chiaro scuro ma comunque da considerare positiva. Il tennista spagnolo ha accusato qualche problema fisico di troppo, ma è riuscito comunque a vincere due titoli Slam e altri due tornei Atp. Alcaraz si è infatti imposto al Roland Garros battendo Zverev in rimonta e a Wimbledon, dove all’atto finale ha superato Novak Djokovic in tre set. Il serbo si è vendicato alle Olimpiadi di Parigi, quando in finale ha battutto proprio Alcaraz, che ha conquistato così la medaglia d’argento. 

    Lo spagnolo ha conquistato il Masters 1000 di Indian Wells contro Medvedev e l’Atp 500 di Pechino, vinto in rimonta contro Sinner. Alla scorsa edizione degli Australian Open Alcaraz ha superato Richard Gasquet, Lorenzo Sonego e Shang Juncheng nei primi turni, diventando il più giovane di sempre a raggiungere gli ottavi di finale in sette Slam consecutivi, centrando poi i quarti grazie alla vittoria contro Miomir Kecmanovic prima di venire eliminato da Alexander Zverev. 

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  • Sinner resterà numero 1? I punti che Jannik dovrà difendere nel 2025

    (Adnkronos) –
    Jannik Sinner si tuffa nel 2025. Dopo i primi 2 match di esibizione, il numero uno al mondo parteciperà agli Australian Open per difendere il titolo conquistato nel 2024. Ma quanti punti dovrà difendere il fuoriclasse azzurro per restare in cima al ranking? Spazio alle calcolatrici… 

    Intanto, focus sui punti conquistati da Sinner nel 2024 nei vari tornei in giro per il mondo. Dallo Slam australiano, vinto in maniera eccezionale, alle Atp Finals.  

    Australian Open (in programma dal 12 al 26 gennaio). Punti da difendere: 2.000 (vittoria 2024)  

    Atp 500 Rotterdam (in programma dall’1 al 9 febbraio). Punti da difendere: 500 (vittoria 2024)  

    Atp 500 Doha (in programma dal 17 al 22 febbraio). Punti da difendere: 0 (prima partecipazione)  

    Masters 1000 Indian Wells (in programma dal 2 al 16 marzo). Punti da difendere: 0  

    Masters 1000 Miami (in programma dal 19 al 30 marzo). Punti da difendere: 1.000 (vittoria 2024)  

    Masters 1000 Monte Carlo (in programma dal 6 al 13 aprile). Punti da difendere: 400 (semifinale 2024)  

    Atp 500 Monaco di Baviera (in programma dal 12 al 20 aprile). Punti da difendere: 0  

    Masters 1000 Madrid (in programma dal 23 aprile al 4 maggio). Punti da difendere: 200 (quarti 2024)  

    Masters 1000 Roma (in programma dal 7 al 18 maggio). Punti da difendere: 0  

    Roland Garros (in programma dal 25 maggio all’8 giugno). Punti da difendere: 800  

    Atp 500 Halle (in programma dal 16 al 22 giugno). Punti da difendere: 500 (vittoria 2024)  

    Wimbledon (in programma dal 30 giugno al 13 luglio). Punti da difendere: 400 (quarti 2024)  

    Masters 1000 Toronto (in programma dal 28 luglio all’8 agosto). Punti da difendere: 200 (quarti 2024)  

    Masters 1000 Cincinnati (in programma dal 9 al 17 agosto). Punti da difendere: 1.000 (vittoria 2024)  

    Us Open (in programma dal 25 agosto al 7 settembre). Punti da difendere: 2.000 (vittoria 2024)  

    Atp 500 Pechino (in programma dal 24 al 30 settembre). Punti da difendere: 330 (finale 2024)  

    Masters 1000 Shanghai (in programma dall’1 al 12 ottobre). Punti da difendere: 1.000 (vittoria 2024)  

    Masters 1000 Parigi-Bercy (in programma dal 27 ottobre al 2 novembre). Punti da difendere: 0  

    Atp Finals (in programma dal 9 al 16 novembre). Punti da difendere: 1.500 (vittoria 2024) 

    Dunque, Jannik Sinner sarà di sicuro numero 1 del mondo anche in caso di flop agli Australian Open. Ma come cambierà il suo punteggio in base al risultato raggiunto? Dovesse rivincere il torneo, Sinner resterà a quota 11.830, mentre dovesse perdere in finale scenderà a 11.130 punti (-700). In caso di eliminazione in semifinale, Jannik scenderà invece a 10.630 punti (-1.200), che potrebbero diventare 10.230 in caso di eliminazione ai quarti (-1.600). In caso di ko agli ottavi, il numero uno scenderebbe invece a quota 10.030 (-1.800). E dovesse uscire nei primi tre turni, ecco invece il prospetto:  

    Terzo turno: 9.930 punti (-1.900);  

    Secondo turno: 9.880 punti (-1.950);  

    Primo turno: 9.840 punti (-1.990). 

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  • Il momento di Djokovic: come arriva al 2025 il rivale di Sinner

    (Adnkronos) –
    Jannik Sinner, ma non solo. Gli Australian Open saranno il primo grande appuntamento dell’anno anche per Novak Djokovic, che in Australia inizierà l’inseguimento al numero uno al mondo e soprattutto al 25° Slam di una carriera da film. Il suo torneo partirà contro una rivelazione: il giovane statunitense Nishesh Basavareddy. 

    Se Sinner ha dominato il 2024 per costanza, leader della classifica Atp con 11.830 punti, oltre 4.000 davanti a Zverev e Alcaraz (secondo e terzo), Djokovic ha avuto nell’ultimo anno qualche difficoltà in più. Il serbo ha chiuso la sua stagione con 3.900 punti, faticando più del previsto soprattutto a causa dei problemi fisici (ultimi, quelli che lo hanno costretto a rinunciare alle Atp Finals vinte da Jannik). Nel 2024, Djokovic ha puntato tutto sulle Olimpiadi, conquistando l’oro a Parigi e chiudendo il cerchio di una carriera sontuosa. 

    E nel nuovo anno? Per il 2025, le idee del serbo sono abbastanza chiare. Djokovic ha già spiegato di vedere ancora il tennis al centro del suo mondo e non a caso ha scelto Andy Murray come coach. Proprio l’affiancamento del campione britannico, potrebbe essere decisivo per aggiungere un’altra cartolina alla sua incredibile storia nei prossimi mesi. Conquistando uno dei tornei del Grande Slam, Novak arriverebbe a quota 25. Volando ancora più in alto, visto che per numero di successi è già primo a quota 24 (seguito da Nadal, a 22). 

    Djokovic inizierà il suo Australian Open contro il classe 2005 Nishesh Basavareddy, oggi numero 133 al mondo. La particolarità del suo tabellone è che – da settima testa di serie – per la prima volta potrà affrontare Alcaraz nei quarti di finale. Finora, nei vari tornei, i due si erano sempre affrontati almeno in semifinale. (di Michele Antonelli) 

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  • Ucraina, Zelensky a Kim: “Facciamo accordo per prigionieri”

    (Adnkronos) –
    L’Ucraina è pronta a restituire alla Corea del Nord i soldati catturati nel Kursk. In cambio, Volodymyr Zelensky chiede a Kim Jong-un di intercedere per il ritorno di prigionieri ucraini dalla Russia. Il presidente ucraino lancia il messaggio che mira a trasformare il leader nordcoreano da alleato di Vladimir Putin in ‘mediatore’. Zelensky prende l’iniziativa dopo la cattura di due soldati nordcoreani nella regione russa di Kursk, che le forze ucraine occupano parzialmente dall’inizio di agosto. 

    I due soldati asiatici, a quanto pare di 19 e 27 anni, sono stati interrogati dai servizi ucraini: pensavano di essere coinvolti in un addestramento e ignoravano di partecipare ad una guerra, a giudicare dalle risposte che hanno fornito. La Corea del Nord ha inviato circa 12mila uomini in Russia: i soldati di Kim, dopo un periodo di addestramento, vengono utilizzati nella regione di confine. 

    “Dopo i primo soldati nordcoreani catturati ce ne saranno sicuramente altri”, dice Zelensky nel consueto messaggio affidato ai social. “E’ solo questione di tempo prima che i nostri uomini ne facciano prigionieri altri. Nessuno al mondo dovrebbe avere dubbi: l’esercito russo dipende dall’assistenza militare della Corea del Nord”, dice il presidente ucraino. 

    “Putin ha iniziato 3 anni fa con gli ultimatum alla Nato e con i tentativi di riscrivere la storia. Ora non può andare avanti senza l’assistenza militare di Pyongyang”, prosegue, aprendo ad un accordo con la Corea del Nord. “L’Ucraina è pronta a consegnare i soldati nordcoreani a Kim Jong-un se lui può organizzare uno scambio con i nostri militari che sono prigionieri in Russia”, dice Zelensky proponendo una triangolazione. 

     

    La questione, in realtà, potrebbe essere decisamente complessa e anche il presidente ucraino prevede un ‘piano B’. I soldati nordcoreani, infatti, potrebbero manifestare l’intenzione di non tornare in patria. Nelle ultime settimane, Zelensky ha denunciato le pratiche ”inumane” adottate nei confronti dei soldati asiatici: “I russi bruciano i volti dei nordcoreani morti per nascondere le tracce della loro presenza”. I canali Telegram ucraini hanno diffuso messaggi scritti attribuiti a militari di Pyongyang, che descrivono la missione in Russia come una sorta di ‘espiazione’.  

    “Per i soldati nordcoreani che non vogliono tornare in patria potrebbero esserci altre soluzioni”, ipotizza Zelensky. “In particolare, i coreani che mostrano il desiderio di avvicinare la pace diffondendo nella loro lingua la verità su questa guerra – dice il presidente ucraino – avranno questa possibilità”. 

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  • Trump e l’incontro con Putin, lavori in corso e richieste a Ucraina

    (Adnkronos) –
    “Lavori in corso” per l’incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin. Il nuovo presidente degli Stati Uniti si insedia tra una settimana e il meeting con il presidente russo, in un passaggio chiave per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina, è in cima all’agenda del nuovo inquilino della Casa Bianca. “I preparativi sono in corso”, dice Mike Walz, l’uomo che Trump ha scelto come Consigliere per la sicurezza nazionale, a Abc News. 

    “Non si può arrivare ad un accordo che non c’è qualche tipo di rapporto e di dialogo con l’altra parte. Dobbiamo assolutamente stabilirlo nei prossimi mesi”, dice Walz. La guerra, a giudicare dalle sue parole, proseguirà almeno per una parte del 2025. Per contrastare la Russia, Kiev dovrà necessariamente apportare correttivi. Le armi che gli Stati Uniti hanno fornito sinora non bastano da sole. 

     

    L’amministrazione Trump chiederà conto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky sulla gestione delle risorse umane. Walz evidenzia che un abbassamento dell’età per la mobilitazione – oggi fissata a 25 anni – “potrebbe produrre centinaia di migliaia di nuovi soldati”. Kiev sinora non ha preso in considerazione l’ipotesi di portare a 18 anni l’età per la mobilitazione. “Certamente gli ucraini hanno assunto una posizione nobile e rigida, ma abbiamo bisogno di vedere che le carenze a livello di soldati vengono affrontate. La questione non riguarda solo munizioni o altri assegni. Si tratta di vedere le linee del fronte stabilizzate, in modo che sia possibile arrivare ad un accordo”. 

    Le parole di Walz assumono un significato particolare alla luce delle news che arrivano dal fronte orientale della guerra, quello più caldo. L’esercito ucraino ha ammesso che nella città strategica di Prokrovsk c’è una “situazione difficile”, poiché le forze russe, giunte ormai a soli due chilometri dall’obiettivo, continuano a bombardare e hanno di fatto isolato la località dal mondo esterno. 

    Pokrovsk è considerata un importante snodo logistico nella provincia di Donetsk, parzialmente occupata dai russi e uno dei principali epicentri dell’attuale guerra in Ucraina. Il capo dell’amministrazione militare della città, Serhii Dobryak, ha dichiarato all’emittente ucraina 24tv che “la situazione della sicurezza peggiora di giorno in giorno” e che “le infrastrutture critiche della città sono praticamente distrutte”. “Non c’è una fornitura stabile di acqua, né di gas, né di calore”, ha avvertito, sottolineando che nella città – originariamente di 60.000 abitanti – sono rimaste solo 7.000 persone dopo le evacuazioni iniziate lo scorso settembre. 

    Anche Viktor Tregubov, portavoce della task force di Khortisia – una delle principali formazioni dell’esercito ucraino – ha confermato gravi difficoltà nell’area ma, per il momento, “la situazione è sotto controllo e stabile”. Mosca, intanto, continua ad annunciare avanzamenti nel Donetsk, e ha conquistato nelle ultime ore della città di Yantarne, 40 chilometri a sud di Pokrovsk, secondo il ministero della Difesa russo. 

     

    In attesa che Washington e Mosca portino avanti l’iter per arrivare all’incontro tra Trump e Putin, arriva la prima candidatura per ospitare l’eventuale vertice in campo neutro. Il governo svizzero si è detto pronto ad ospitare l’incontro, come ha annunciato al quotidiano “Le Temps” il portavoce del ministero degli Affari esteri svizzero, Nicolas Bideau, aggiungendo che il suo Paese ha già informato l’Ucraina, la Russia e gli Stati Uniti della sua “disponibilità” ad accogliere “qualsiasi sforzo diplomatico che permetta di stabilire la pace”. 

     

     

     

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  • Napoli-Verona 2-0, Conte prova la fuga

    (Adnkronos) –
    Quinta vittoria di fila del Napoli che supera 2-0 il Verona tra le mura amiche del ‘Maradona’, prendendosi la rivincita del ko del ‘Bentegodi’ dello scorso agosto. A decidere il posticipo domenicale della ventesima giornata di Serie A oggi 12 gennaio 2025 provvedono l’autogol di Montipò al 5′ e la rete di Anguissa al 61′. 

    In classifica gli azzurri salgono a quota 47, a +4 sull’Inter, che deve recuperare due partite e a +5 sull’Atalanta, che ne deve recuperare una. I gialloblù restano invece fermi al 15° posto con 19 punti, insieme a Parma e Como.  

     

     

     

    I padroni di casa sbloccano la partita al primo tiro in porta al 5′. Su un tiro di Di Lorenzo il pallone colpisce il palo, sbatte sulla schiena di Montipò e finisce in porta. Passa un minuto e Anguissa si mangia il 2-0. Pallone messo in mezzo da Neres, il centrocampista dal dischetto del rigore calcia altissimo. All’11’ punizione di Lukaku dal limite dell’area che termina di poco a lato alla destra di Montipò. Padroni di casa completamente padroni del campo e al 13′ sfiorano ancora il raddoppio con una forbiciata volante di McTominay, conclusione deviata in angolo da Belahyane. Al quarto d’ora si vede per la prima volta il Verona. Cross di Faraoni dalla destra, Tengstedt colpisce di testa con il pallone che finisce alto a pochi centimetri dalla traversa.  

    Al 18′ gran giocata di Neres, che recupera palla e crossa per McTominay, Montipò esce in presa alta e lo anticipa. Al 27′ Sarr imbuca per Tengstedt che prova a metterla di nuovo in mezzo per chiudere il triangolo con il compagno, provvidenziale la chiusura di Juan Jesus. Al 32′ altra chance per gli azzurri: gran giocata di di Neres che mette in mezzo per McTominay, il tiro del centrocampista, da posizione favorevole, termina alto. Al 35′ cross di Faraoni dalla destra, Meret buca l’intervento e Politano sbuccia il rinvio alzando un pericoloso campanile in area. Situazione risolta dallo stesso Meret che blocca in presa alta. Al 38′ Rrahmani salva su Tengstedt: conclusione in diagonale dell’attaccante dopo il suggerimento di Sarr, ottima la chiusura del difensore azzurro.  

    Si riparte senza cambi e al 2′ gran giocata di Neres che se ne va a Faraoni e arriva sul fondo, pallone messo in mezzo e deviato dal portiere gialloblù. Al 4′ botta centrale di McTominay dal limite dell’area, Montipò respinge in tuffo. Al 6′ colpo di testa di Rrahmani sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Faraoni devia in angolo appostato sulla linea di porta. Dal corner ancora Rrahmani di testa, pallone di poco alto. Al 16′ arriva il raddoppio del Napoli. Conclusione dalla distanza di Anguissa dopo una triangolazione con Lukaku e 2-0.  

    Al 23′ i primi cambi dei veneti: entrano Bradaric e Livramento, escono Sarr e Lazovic. Alla mezz’ora tentativo di Duda da lontanissimo con palla alta sopra la traversa. Al 31′ altro doppio cambio nel Verona: Daniliuc e Kastanos sostituiscono Tengstedt e Faraoni. In contemporanea triplo cambio per Conte: fuori McTominay, Politano, Lukaku, al loro posto Simeone, Ngonge e Raspadori. Al 37′ ci prova Kastanos con un tiro improvviso da fuori area, Merete non rischia la presa e si limita a respingere.  

    Un minuto dopo esce Spinazzola, al suo posto Mazzocchi. Al 39′ Zanetti esaurisce i cambi con Mosquera per Belahyane. Al 41′ Ngonge sfiora l’eurogol: conclusione dalla distanza, pallone che si abbassa e finisce a pochi centimetri dalla traversa. Al 44′ bella giocata di Livramento, che lascia sul posto Di Lorenzo e calcia: Meret blocca. Al 45′ l’ultimo cambio di Conte con Zerbin al posto di Neres. Nei tre minuti di recupero non succede più nulla e il ‘Maradona’ può fare festa.  

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  • Trump e l’incontro con Putin, lavori in corso e richieste a Ucraina

    (Adnkronos) –
    “Lavori in corso” per l’incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin. Il nuovo presidente degli Stati Uniti si insedia tra una settimana e il meeting con il presidente russo, in un passaggio chiave per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina, è in cima all’agenda del nuovo inquilino della Casa Bianca. “I preparativi sono in corso”, dice Mike Walz, l’uomo che Trump ha scelto come Consigliere per la sicurezza nazionale, a Abc News. 

    “Non si può arrivare ad un accordo che non c’è qualche tipo di rapporto e di dialogo con l’altra parte. Dobbiamo assolutamente stabilirlo nei prossimi mesi”, dice Walz. La guerra, a giudicare dalle sue parole, proseguirà almeno per una parte del 2025. Per contrastare la Russia, Kiev dovrà necessariamente apportare correttivi. Le armi che gli Stati Uniti hanno fornito sinora non bastano da sole. 

     

    L’amministrazione Trump chiederà conto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky sulla gestione delle risorse umane. Walz evidenzia che un abbassamento dell’età per la mobilitazione – oggi fissata a 25 anni – “potrebbe produrre centinaia di migliaia di nuovi soldati”. Kiev sinora non ha preso in considerazione l’ipotesi di portare a 18 anni l’età per la mobilitazione. “Certamente gli ucraini hanno assunto una posizione nobile e rigida, ma abbiamo bisogno di vedere che le carenze a livello di soldati vengono affrontate. La questione non riguarda solo munizioni o altri assegni. Si tratta di vedere le linee del fronte stabilizzate, in modo che sia possibile arrivare ad un accordo”. 

    Le parole di Walz assumono un significato particolare alla luce delle news che arrivano dal fronte orientale della guerra, quello più caldo. L’esercito ucraino ha ammesso che nella città strategica di Prokrovsk c’è una “situazione difficile”, poiché le forze russe, giunte ormai a soli due chilometri dall’obiettivo, continuano a bombardare e hanno di fatto isolato la località dal mondo esterno. 

    Pokrovsk è considerata un importante snodo logistico nella provincia di Donetsk, parzialmente occupata dai russi e uno dei principali epicentri dell’attuale guerra in Ucraina. Il capo dell’amministrazione militare della città, Serhii Dobryak, ha dichiarato all’emittente ucraina 24tv che “la situazione della sicurezza peggiora di giorno in giorno” e che “le infrastrutture critiche della città sono praticamente distrutte”. “Non c’è una fornitura stabile di acqua, né di gas, né di calore”, ha avvertito, sottolineando che nella città – originariamente di 60.000 abitanti – sono rimaste solo 7.000 persone dopo le evacuazioni iniziate lo scorso settembre. 

    Anche Viktor Tregubov, portavoce della task force di Khortisia – una delle principali formazioni dell’esercito ucraino – ha confermato gravi difficoltà nell’area ma, per il momento, “la situazione è sotto controllo e stabile”. Mosca, intanto, continua ad annunciare avanzamenti nel Donetsk, e ha conquistato nelle ultime ore della città di Yantarne, 40 chilometri a sud di Pokrovsk, secondo il ministero della Difesa russo. 

     

    In attesa che Washington e Mosca portino avanti l’iter per arrivare all’incontro tra Trump e Putin, arriva la prima candidatura per ospitare l’eventuale vertice in campo neutro. Il governo svizzero si è detto pronto ad ospitare l’incontro, come ha annunciato al quotidiano “Le Temps” il portavoce del ministero degli Affari esteri svizzero, Nicolas Bideau, aggiungendo che il suo Paese ha già informato l’Ucraina, la Russia e gli Stati Uniti della sua “disponibilità” ad accogliere “qualsiasi sforzo diplomatico che permetta di stabilire la pace”. 

     

     

     

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  • Trento, altro bimbo intossicato dal formaggio a latte crudo

    (Adnkronos) – Un bambino di 9 anni è rimasto intossicato da un’infezione intestinale per aver mangiato un pezzo di un formaggio tipico del Trentino. A segnalarlo oggi il Dipartimento di prevenzione di Apss (Azienda prevenzione per i servizi sanitari) di Trento che, tramite un’indagine epidemiologica, è risalita al lotto del formaggio tipico locale che è stato prontamente ritirato dal commercio.  

    Trattandosi di un formaggio a latte crudo che non ha subito trattamenti termici come bollitura o pastorizzazione, spiega il Dipartimento prevenzione, può contenere germi patogeni che possono comportare un rischio per la salute per i bambini di età inferiore a 10 anni, per le donne in gravidanza e per le persone con depressione del sistema immunitario.  

    A novembre scorso con un altro formaggio trentino a latte crudo, era rimasta intossicata una bambina di un anno di Cortina d’Ampezzo: il formaggio era contaminato dal batterio escherichia coli. Sulla vicenda le procure di Belluno e di Trento hanno aperto un fascicolo.  

     

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  • Elezioni in Croazia, confermato il presidente uscente Milanovic

    (Adnkronos) – L’attuale presidente della Croazia, il populista Zoran Milanović, ha trionfato nel secondo turno delle presidenziali con un netto 73,67% dei voti, superando di gran lunga il suo sfidante, Dragan Primorac, che ha ottenuto il 26,33%. I dati, ancora parziali con l’83,45% delle schede scrutinate, sono stati forniti dalla Commissione Elettorale Statale croata. 

    In termini numerici, Milanović ha raccolto 821.709 voti, contro i 289.660 di Primorac. L’affluenza alle urne è stata del 43,89%, un dato prevedibile, poiché Milanović era già vicino alla vittoria diretta al primo turno delle presidenziali, tenutosi il 29 dicembre, dove aveva raggiunto il 49% dei voti. Primorac, rappresentante dell’Unione Democratica Croata (Hdz), ha pubblicato un breve messaggio su Facebook: “Grazie!” dopo l’uscita dei primi risultati. 

    Milanović, sostenuto dal Partito Socialdemocratico di Croazia (Spd), è stato premier dal 2011 al 2016 e ha assunto la presidenza del Paese nel 2020. La carica di presidente della Croazia non è esclusivamente cerimoniale: il capo dello Stato ha un certo peso in politica estera e nella difesa, oltre a ricoprire il ruolo di comandante supremo delle Forze Armate. Milanović ha assunto sin da subito una posizione critica nei confronti dell’intervento occidentale a favore dell’Ucraina nel conflitto con la Russia, pur condannando fermamente l’invasione russa. 

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