Tag: Ultim’ora

  • Guasto linea Alta Velocità Napoli-Roma, circolazione treni tornata regolare

    (Adnkronos) – Guasto sulla linea Alta Velocità Napoli – Roma oggi lunedì 13 gennaio con ritardi dei treni. La circolazione ferroviaria è tornata regolare dopo il guasto alla linea nei pressi di Gricignano. I treni Alta Velocità, sottolinea il gruppo Fs, sono stati instradati sulla linea convenzionale da Napoli a Roma via Formia e hanno registrato maggiori tempi di percorrenza fino a 120 minuti. I passeggeri dei treni coinvolti hanno ricevuto assistenza a bordo e distribuzione di kit di conforto una volta arrivati a Roma. 

    Lo scorso 11 gennaio, un altro guasto sulle linee ferroviarie ha bloccato i treni nello snodo di Milano.  

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  • Giucas Casella, cosa è successo a Domenica In? I vuoti di memoria e la caduta dalla sedia

    (Adnkronos) –
    Giucas Casella è stato ospite a Domenica In con la compagna Valeria Perilli. Nel corso dell’intervista, andata in onda ieri, domenica 12 gennaio, l’illusionista ha mostrato difficoltà nel replicare alle domande della conduttrice a causa di alcuni ‘vuoti di memoria’. 

    Mara Venier ha chiesto a Giucas Casella e alla moglie di raccontare com’è nata la loro storia d’amore. L’illusionista, tuttavia, non ricordava quasi nulla, nemmeno la data di nascita del figlio James. Inoltre, nel momento in cui Giucas Casella e la moglie Valeria hanno provato a cantare insieme una canzone durante il talk show della domenica – scelta proprio da lui – l’illusionista non è riuscito a ricordare nessuna parola del testo. Una situazione che ha creato imbarazzo in studio. 

    La conduttrice di Rai 1 ha notato che c’era qualcosa che non andava nel comportamento del suo ospite e ha cercato di tranquillizzarlo, mettendolo a suo agio. Ma i vuoti di memoria e le balbuzie hanno messo in seria difficoltà anche Mara Venier che si è rivolta a Casella: “Sono preoccupata, stai bene? Ti vedo rincogl**nito”. Il 75enne, a un certo punto, è anche caduto dalla sedia, destando preoccupazione tra il pubblico. Ma Giucas Casella ha dichiarato di stare bene. 

     

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  • Mazzarino presenta candidatura Capitale cultura 2027

    (Adnkronos) – Il Comune di Mazzarino (Caltanissetta) “accetta la sfida del cambiamento e presenta il suo progetto di candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2027”. “Un percorso ambizioso – si legge in una nota -intrapreso dall’unica città siciliana in competizione con altre 16 importanti realtà italiane, tra cui Reggio Calabria, Pompei, Brindisi, Gallipoli, Savona, La Spezia, Pordenone, che avvia, indipendentemente dall’esito finale, un processo di riprogrammazione economica e sociale centrata sui valori dell’arte, della cultura e della natura. Un viaggio verso una nuova contemporaneità per i cittadini e le imprese che parte e trova ispirazione dalla propria vocazione e tradizione”. Il progetto verrà presentato il 15 gennaio 2025 alle ore 11, presso la Sala Gialla “Piersanti Mattarella” di Palazzo dei Normanni, a Palermo. 

    L’evento sarà introdotto dal Sindaco Mimmo Faraci e dall’Assessore alla Cultura Filippo Alessi, con l’intervento del Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e del Professor Roberto Grossi, che, in qualità di Direttore del progetto, illustrerà il Dossier di candidatura “Mazaris, il grano e le identità plurali”, elaborato dal team di Globart. Il Dossier, inviato al Ministero della Cultura lo scorso 27 settembre, “è il frutto di un lavoro collettivo tra istituzioni locali, professionisti e creativi, che hanno collaborato per dar vita a un progetto ambizioso che punta a trasformare Mazzarino in un centro di innovazione culturale, facendo leva sulla sua profonda vocazione storica e culturale, in un’ottica di area vasta. Il progetto è, infatti, concepito in una visione unitaria e di omogeneità culturale nell’ambito dei siti Unesco – Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale e Geopark Rocca di Cerere – e in stretta collaborazione con i comuni di Piazza Armerina, Aidone, Pietraperzia che ne fanno parte, si legge nel comunicato. 

    Il titolo del progetto, “Mazaris, il grano e le identità plurali”, “racchiude l’essenza di una città storicamente legata alla cultura del grano, con la compresenza e la continua stratificazione di ricchezze culturali. Mazzarino si propone, infatti, di riaggiornare la propria storia sia mettendo in luce l’antica vocazione agricola e paesaggistica che, a partire dal suo ruolo quale granaio dell’impero romano, ha segnato la sua evoluzione, nonché valorizzando l’unicità interculturale del proprio territorio, che ha visto, nel corso dei secoli, il susseguirsi di diverse identità e civiltà, dai Greci, ai Romani, ai Normanni, passando dal fecondo periodo barocco, fino ai giorni nostri”. 

    La candidatura di Mazzarino “rappresenta, dunque, un’occasione unica per ripensare il presente e il futuro di un’intera area. Il progetto propone, così, una visione coraggiosa, che pone al centro la cultura e l’arte come motori di crescita e sviluppo sociale, aperta ai giovani, alle imprese e al turismo. Con l’ambizione di creare un vero e proprio distretto culturale e ambientale attraente a livello internazionale, capace di promuovere e valorizzare il patrimonio storico, artistico e naturale, e di attrarre investimenti e nuove energie”. 

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  • Australian Open, Kyrgios subito eliminato

    (Adnkronos) – Il ritorno in campo di Nick Kyrgios è stato fin qui fallimentare. Il tennista australiano – che fa ormai discutere soprattutto per i continui attacchi a Jannik Sinner – è stato eliminato al primo turno degli Australian Open, confermando un momento per niente positivo. Kyrgios ha ceduto in tre set contro il 23enne britannico Jacob Fearnley, numero 92 al mondo, e per lui nel 2025 è già il terzo ko in 3 partite ufficiali. Aveva già perso a Brisbane, contro il francese Giovanni Mpetshi Perricard, torneo in cui era stato subito eliminato anche nel doppio con Novak Djokovic.  

     

    Nel primo turno degli Australian Open, Kyrgios non ha mostrato segnali incoraggianti dal punto di vista fisico e ha chiesto in più occasioni l’intervento del fisioterapista, prima di cedere. Ma ora, quali sono le prospettive per lui? Ad aprile, l’australiano compirà 30 anni e dopo la finale degli Australian Open 2023 in carriera ha collezionato diverse delusioni. Soprattutto, a causa di un lungo stop legato a problemi fisici. Adesso, per tornare a un certo livello, una delle ipotesi per Kyrgios potrebbe essere la partecipazione a tornei minori del circuito Atp, per riprendere i ritmi e soprattutto collezionare punti in classifica. Di lui, probabilmente, si tornerà a parlare per le polemiche con Sinner. In attesa dei prossimi verdetti del campo. 

     

    Il match di Nick Kyrgios sta facendo discutere. Sul web sono diventati virali alcuni colpi dell’australiano giudicati inutili e provocatori. In particolare Kyrgios si è reso protagonista di una battuta dal basso, utilizzata da alcuni tennisti per sorprendere l’avversario con una palla corta, ma non sempre efficace perché molto lenta e spesso controproducente, e una specie di ‘tweener’, non sotto le gambe ma colpendo la pallina dietro la schiena senza guardare. 

    Alla fine Kyrgios è riuscito a vincere il punto, esultando in maniera plateale con il dito alzato verso il pubblico ma ha perso la partita, venendo così eliminato dall’Australian Open. 

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  • Los Angeles brucia, Meghan rinvia il lancio della serie Netflix: quando andrà in onda

    (Adnkronos) – A causa dei devastanti incendi che stanno colpendo la Contea di Los Angeles, Meghan Markle ha deciso di posticipare il lancio del suo nuovo programma di lifestyle e cucina, ‘With Love, Meghan’, che sarebbe dovuto uscire il 15 gennaio.  

    In una dichiarazione, rilasciata ieri dalla duchessa del Sussex, si legge: “Ringrazio i miei partner di Netflix per avermi supportato nel ritardare il lancio, mentre ci concentriamo sulle esigenze di coloro che sono stati colpiti dagli incendi boschivi nel mio stato di provenienza, la California”. 

    Secondo quanto riportato da People, la data della messa in onda della serie composta da otto episodi è stata posticipata al 4 marzo. ‘With Love, Meghan’ è stato girata a Montecito, anche se non nella casa condivisa dal principe Harry e dalla duchessa, e pare che includa riferimenti allo stato d’origine della reale, che vive in California, e al suo forte legame con esso. 

    La duchessa del Sussex, che nel giorno delle sue nozze del 2018 ha inserito il papavero della California nel suo velo come omaggio al suo luogo di nascita, venerdì ha incontrato le vittime degli incendi di Los Angeles e il personale dei servizi di emergenza, impegnato a fronteggiare la devastazione. Durante l’uscita pubblica, Meghan era accompagnata dal principe Harry. Insieme, i reali hanno aiutato lo staff della World Central Kitchen di Pasadena a servire i pasti e distribuire beni essenziali alle vittime dell’incendio di Eaton. La coppia, attraverso la loro fondazione Archewell, ha anche contribuito finanziariamente a sostegno delle comunità colpite. 

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  • Apple controtendenza, confermati i programmi su diversità e inclusione: come si muoverà l’Europa?

    (Adnkronos) –
    Apple non si allinea alle altre big tech e sceglie di non seguire Meta e Amazon sullo stop alle politiche aziendali per diversity, equity e inclusion (DEI), che sono finite nel mirino delle pressioni di stampo conservatore negli Stati Uniti. A pochi giorni dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, il 20 gennaio, il mondo delle big tech americane si è rapidamente orientato a sostegno del nuovo corso. Come dimostra il flusso dei finanziamenti e le scelte fatte sulla moderazione dei contenuti.  

    C’è però ora un segnale in controtendenza che, per il peso di chi lo manda e per le modalità con cui è arrivato, è particolarmente significativo. Apple, secondo quanto riportano diversi media americani, ha scelto di andare controcorrente, confermando il suo impegno per i programmi DEI, mentre altre big come Meta e Amazon hanno recentemente deciso di ridimensionare o eliminare iniziative dedicate alla diversità e all’inclusione. Importante sottolineare che la scelta di Apple è arrivata con una decisione formale da parte del Consiglio di amministrazione di Cupertino, che ha rifiutato una proposta avanzata dal think tank conservatore National Center for Public Policy Research.  

    Secondo il think tank, mantenere i programmi DEI esporrebbe Apple a potenziali cause legali e indebolirebbe la sua posizione sul mercato. La richiesta si basava su una recente sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha dichiarato incostituzionali i programmi di discriminazione positiva nelle ammissioni universitarie, ritenendoli in contrasto con il principio di uguaglianza previsto dal 14° emendamento. L’ipotesi avanzata è che la conferma di questi programmi avrebbe esposto Apple al rischio di dover sostenere cause legali per miliardi di dollari. La motivazione indicata dal cda di Apple sostiene una posizione contraria, sostenendo che i programmi DEI sono parte integrante delle strategie aziendali e che “Apple dispone già di un programma di conformità consolidato, in grado di gestire al meglio le proprie operazioni e politiche interne”.  

    Si tratta di un dibattito che potrebbe presto sbarcare anche in Europa, sia riguardo alle politiche delle stesse big tech americane sia rispetto a un possibile ‘effetto emulazione’ che potrebbe mettere in discussione le politiche delle aziende europee e italiane. Qualche osservatore si è già spinto a ipotizzare un ‘reflusso’ che potrebbe interessare allo stesso modo le politiche e i progetti ESG e quelli DEI, prospettando una evoluzione di stampo conservatore che dal contesto politico raggiungerebbe anche il mondo aziendale. 

    I prossimi mesi diranno se e quanto possa prevalere, anche in Europa e in Italia, un approccio che avrebbe l’effetto di mettere in discussione le scelte fatte negli ultimi anni, che hanno attribuito centralità alle politiche per le risorse umane orientate a favorire l’integrazione e l’inclusione delle diversità nel core business aziendale. (Di Fabio Insenga) 

     

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  • Von der Leyen sta meglio, “si sta riprendendo bene” dalla polmonite

    (Adnkronos) – La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen “si sta riprendendo bene” dalla polmonite nella sua casa di Hannover, ma non presiederà il Collegio di questa settimana. Lo afferma la portavoce capo dell’esecutivo Ue, Paula Pinho, nel briefing giornaliero con la stampa, evidenziando che von der Leyen ha chiesto alla vicepresidente esecutiva Teresa Ribera, suo numero due, di subentrare fino al suo rientro. È prevista la partecipazione di von der Leyen agli appuntamenti del World Economic Forum a Davos, in Svizzera, e della plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, entrambi in agenda per lunedì 20 gennaio. 

    Pinho promette di tenere la stampa aggiornata riguardo agli sviluppi di von der Leyen, che a quanto apprende Politico e conferma la Commissione è stata ospedalizzata la settimana scorsa per via della polmonite da cui si sta riprendendo al momento – un dato che l’ufficio stampa dell’esecutivo europeo aveva evitato di divulgare, sollevando dubbi sulle pratiche di trasparenza in atto. 

    La presidente “non è mai stata attaccata al respiratore” e non è mai andata in terapia intensiva, assicura Pinho, sottolineando che nel periodo di malattia è stata in grado di mantenersi operativa e dialogare, tra gli altri, con la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. 

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  • Alberto Costa, chi è il terzino portoghese seguito dalla Juventus

    (Adnkronos) – La Juventus ha messo gli occhi su Alberto Costa per la difesa. Cristiano Giuntoli punta a rinforzare il reparto arretrato bianconero, tra i più in sofferenza dopo gli infortuni di Bremer e Cabal, e hanno puntato il giovane terzino destro del Vitoria Guimaraes, che potrebbe prendere il posto di Danilo, destinato a lasciare la Juve già nel mercato di gennaio. Ma chi è Alberto Costa? 

     

    Alberto Olivera Baio, noto come Alberto Costa, è un terzino destro portoghese, classe 2003, che si è messo in mostra in questa prima parte di stagione nel Vitoria Guimaraes, squadra sesta nella Liga portoghese e che ha chiuso al secondo posto la classifica generale di Conference League. Costa, 21 anni, è cresciuto nel settore giovanile del Vitoria e quest’anno ne è diventato titolare fisso. 

    In stagione ha raccolto fin qui 20 presenze in tutte le competizioni collezionando un gol e tre assist. Di ruolo terzino destro, è molto propenso alla fase offensiva, mentre deve ancora crescere a livello tattico e nella lettura delle situazioni difensive. Il club portoghese ha rinnovato a inizio stagione il proprio suo contratto fino al 2028 e non vorrebbe privarsene a gennaio, ma la corte della Juve sta facendo tentennare il giocatore. Il prezzo è fissato intorno ai 13 milioni di euro, con i bianconeri che vorrebbero chiudere in tempi brevi per bruciare la concorrenza dello Sporting Lisbona. 

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  • Gaza, media: “Accordo su ritiro Idf e rilascio ostaggi”

    (Adnkronos) – Ore cruciali per il futuro della Striscia di Gaza. Secondo quanto riporta Al-Quds Al-Arabi, sarebbe stato raggiunto un accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi.  

    In particolare, Israele ha presentato ai mediatori di Doha un piano che descrive nei dettagli la presenza israeliana nell’enclave palestinese con la richiesta di una zona cuscinetto di circa un chilometro e mezzo lungo il confine di Gaza che rimarrà sotto il controllo di Tel Aviv. In precedenza, un’area di 300 metri era stata considerata come zona cuscinetto: sebbene non vi fosse alcuna presenza delle Idf, c’era un accordo secondo cui le truppe avrebbero sparato a coloro che fossero entrati in quel territorio.  

    Il rapporto afferma che è stato raggiunto un accordo sulle varie aree dalle quali le Idf si ritireranno nella prima e nella seconda fase dell’accordo, sottolineando che il cauto ottimismo degli Stati Uniti deriva dal fatto che l’attuale formulazione dell’accordo prevede il rilascio di tutti gli ostaggi e dei prigionieri palestinesi concordati nelle prime due fasi.  

    Il rapporto afferma che gli argomenti ancora in discussione includono il numero di prigionieri palestinesi da rilasciare e dove verrebbero rilasciati coloro che scontano pene severe. Israele ha affermato di aver bisogno di sapere quanti degli ostaggi sono vivi prima di accettare una cifra. Secondo Al-Quds Al-Arabi, sono stati raggiunti accordi anche sulla gestione degli aiuti umanitari all’interno della Striscia. 

    Il quotidiano israeliano Haaretz, citando una fonte anonima, ha rivelato che uno dei temi che più starebbe rallentando i negoziati di Doha, sarebbe il rifiuto ostinato, da parte di Israele, d’impegnarsi per porre fine alla guerra su Gaza dopo la seconda fase dell’accordo. 

    La fonte ha detto che Israele proverà ad ottenere al massimo un impegno americano a “lavorare con Israele per porre fine alla guerra”, o in altre parole, una promessa americana di fare pressioni su Tel Aviv per porre fine alla guerra, senza però la condizione che Israele accetti apertamente tale impegno. 

     

    Continua intanto la pressione degli Usa, con il presidente Joe Biden che ieri ha telefonato al premier israeliano Benjamin Netanyahu. Nel corso del colloquio, riferisce l’ufficio del premier, “il primo ministro ha discusso con il presidente americano dei progressi nei negoziati per il rilascio dei nostri ostaggi e lo ha aggiornato sul mandato che ha affidato alla squadra di negoziatori a Doha, con l’obiettivo di far avanzare il rilascio degli ostaggi”, si legge. Netanyahu ha anche espresso gratitudine a Biden e al presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump per gli sforzi compiuti per ottenere il rilascio degli ostaggi. 

    Da parte sua, Biden ha “sottolineato la necessità immediata” di un cessate il fuoco e di un accordo per la liberazione degli ostaggi tra Israele e Hamas. 

     

    Un drone lanciato contro Israele dallo Yemen è stato intercettato poco fa dall’aeronautica militare israeliana. Lo ha reso noto l’esercito israeliano, precisando che un elicottero dell’Iaf ha abbattuto il velivolo senza pilota nei pressi della comunità meridionale di Gvulot. 

     

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  • “Troppa attesa”, infermeria presa a schiaffi in pronto soccorso Napoli

    (Adnkronos) – “Troppa attesa”, infermeria presa a schiaffi in un pronto soccorso. E’ accaduto ieri sera a Napoli, all’ospedale San Paolo, dove sono intervenuti i carabinieri per un’aggressione al personale sanitario. 

    Poco prima una 57enne – verosimilmente per motivi legati al tempo di attesa – avrebbe aggredito un’infermiera con uno schiaffo al volto. I militari hanno denunciato la 57enne incensurata. Per l’infermiera, addetta al pronto soccorso, nessuna lesione. 

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