Tag: Ultim’ora

  • Cina valuta vendita di Tik Tok a Musk per evitare il ban negli Usa

    (Adnkronos) –
    Il governo cinese starebbe considerando la possibilità di vendere le operazioni statunitensi di Tik Tok a Elon Musk, ceo di X (ex Twitter), per evitare il divieto imposto dagli Stati Uniti. Lo rivela un recente rapporto di Bloomberg News, seppure sulla base di fonti anonime e in assenza di commenti ufficiali o dichiarazioni in merito da parte degli interessati. 

    Questo piano rappresenta una delle opzioni attualmente in valutazione dal governo cinese, in risposta alla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che potrebbe confermare la validità della legge che impone a ByteDance, la società madre cinese di Tik Tok, di disinvestire dalla sua attività negli Stati Uniti entro il 19 gennaio. 

    In caso di mancato rispetto di questa scadenza, i fornitori di servizi internet terzi saranno soggetti a sanzioni per aver supportato le operazioni di Tik Tok negli Usa. 

    La decisione della Corte Suprema è attesa con trepidazione, poiché potrebbe avere un impatto significativo sul futuro di TikTok negli Stati Uniti. Il team legale ha contestato la legge, sostenendo che viola i diritti di libertà di espressione di milioni di utenti statunitensi. Al contrario, il governo degli Stati Uniti ha affermato che la proprietà di Tik Tok da parte di ByteDance rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale. 

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  • Atalanta-Juventus: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv

    (Adnkronos) – Big match al Gewiss Stadium. A Bergamo si sfidano Atalanta e Juventus, nei recuperi della 19esima giornata di Serie A, rinviata a causa degli impegni delle due squadre in Supercoppa italiana. La squadra di Gasperini, reduce dallo 0-0 di Udine, al momento a quota 42 punti in classifica, vuole accorciare sulla capolista Napoli, mentre i bianconeri di Motta, saliti a 33 dopo il pareggio nel derby della Mole, vogliono recuperare il treno Champions, con il quarto posto occupato dalla Lazio distante tre lunghezze. 

     

    La sfida tra Atalanta e Juventus è in programma oggi, martedì 14 gennaio, alle ore 20.45. Ecco le probabili formazioni: 

    Atalanta (3-4-1-2): Carnesecchi; Djimsiti, Hien, Kolasinac; Zappacosta, De Roon, Ederson, Ruggeri; Samardzic; De Ketelaere, Lookman. All. Gasperini 

    Juventus (4-2-3-1): Di Gregorio; Savona, Gatti, Kalulu, Cambiaso; Locatelli, Thuram; Yildiz, Koopmeiners, Gonzalez; Vlahovic. All. Thiago Motta 

     

    Atalanta-Juventus sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali Sky Sport, ma disponibile anche su Dazn. La sfida sarà visibile in streaming su NOW, Dazn e l’app SkyGo. 

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  • Borse di studio, scoperta truffa da oltre mezzo milione a Torino

    (Adnkronos) – Scoperta una truffa da oltre mezzo milione di euro nell’ambito delle borse di studio. L’indagine ‘Fake home’ ha riguardato, in particolare, 80 studenti stranieri (in maggior parte iraniani, indiani e pakistani) coinvolti, secondo le accuse, in un meccanismo di frode finalizzato all’indebito ottenimento di borse di studio erogate dall’Ente regionale per il diritto allo Studio universitario del Piemonte in assenza dei requisiti previsti.  

    L’operazione è stata portata avanti dai militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Torino, anche grazie alla stretta sinergia operativa con l’Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario del Piemonte (Edisu). L’attività ha tratto origine da un’incongruenza riscontrata tra il numero di contratti di locazione stipulati da un 37enne ucraino residente a Torino e le effettive capacità occupazionali dei quattro immobili in suo possesso: negli stessi, oltre ai reali occupanti, risultavano infatti convivervi, cartolarmente, ben 66 studenti.  

    Gli approfondimenti hanno portato gli investigatori ad accertare, negli immobili, la presenza dei soli reali occupanti e la conseguente avvenuta stipula di contratti di locazione fittizi con gli studenti stranieri i quali, in realtà, erano stati ospitati da amici in assenza di regolari contratti.  

    Grazie alla compiacenza del 37enne, gli studenti extracomunitari avevano indebitamente autocertificato all’Edisu la disponibilità di un alloggio a titolo oneroso, presupposto necessario per perfezionare le istanze per le borse di studio, mentre l’affittuario aveva ottenuto illeciti compensi, compresi tra i 500 e i 600 euro per ogni contratto fasullo.  

    Le Fiamme gialle hanno, inoltre, accertato che il fenomeno illecito veniva alimentato tramite passaparola all’interno della comunità universitaria, mediante chat di diversi social media. Individuato un ulteriore proprietario di alloggi, un italiano 34enne residente anch’egli nel capoluogo piemontese, che ha consentito a 3 studenti stranieri di beneficiare di analoghe indebite provvidenze pubbliche.  

    Il meccanismo fraudolento individuato dalla Guardia di finanza ha consentito agli studenti stranieri sia di risultare vincitori, per gli anni accademici 2022/2023 e 2023/2024, di ottenere borse di studio per complessivi 513.522,95 euro, finanziate in parte con risorse del Pnrr, sia di beneficiare dell’esenzione dal pagamento delle tasse universitarie, erogate in due tranche annuali. Con riferimento alle procedure concorsuali relative all’anno accademico 2024/25, tuttora in corso, sono state segnalate ulteriori 11 posizioni, per le quali l’Edisu Piemonte ha proceduto alla loro esclusione dalla graduatoria. A chiusura dell’operazione, sono risultate 26 le persone complessivamente denunciate (2 proprietari di immobili, 1 intermediario e 23 studenti) per indebite percezioni di erogazioni pubbliche. 

    Nei confronti di ulteriori 47 studenti, in considerazione del montante delle somme indebitamente percepite, sono state unicamente irrogate sanzioni amministrative per complessivi 404.544,61 euro. Tra questi ultimi, anche uno di quelli segnalati all’Autorità Giudiziaria, in quanto per una annualità aveva superato il limite – fissato dalla Legge in 3.999,96 euro – per la sussumibilità della condotta nell’alveo penalistico. L’attività svolta dal Corpo ha consentito all’Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario del Piemonte di richiedere la restituzione dei benefici già concessi per 323.807,45 euro, nonché bloccare l’erogazione di ulteriori contributi non dovuti per 189.715,50 euro. 

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  • Gaza, ore decisive per tregua Israele-Hamas. Biden e Trump ottimisti

    (Adnkronos) –  Ore decisive per la tregua a Gaza. Un accordo di cessate il fuoco tra Hamas e Israele e di rilascio degli ostaggi sembra essere davvero molto vicino come affermato dal presidente Usa Joe Biden (“E’ sul punto di essere finalizzato”). Ottimista anche il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, convinto che “ce la faranno”: “Siamo molto vicini” alla conclusione di un accordo tra Israele e Hamas, ha detto a Newsmax, “devono farlo, se non lo faranno ci saranno molti guai, come non ne hanno mai visiti”. “Ho dedotto che c’è stata una stretta di mano e che stanno concludendo, forse entro la fine della settimana”, ha aggiunto.  

    “Nella guerra tra Israele e Hamas, siamo sul punto di vedere una proposta che ho illustrato in dettaglio mesi fa finalmente concretizzarsi” ha detto Biden. “Stiamo spingendo con forza per concludere questo accordo – ha assicurato il presidente – L’accordo che abbiamo strutturato libererebbe gli ostaggi, fermerebbe i combattimenti, garantirebbe la sicurezza di Israele e ci consentirebbe di aumentare significativamente l’assistenza umanitaria ai palestinesi che hanno sofferto terribilmente in questa guerra iniziata da Hamas. Hanno passato l’inferno”. 

     

    A questo punto si attende la risposta di Hamas. Israele e i Paesi mediatori (Qatar, Egitto e Stati Uniti) hanno infatti raggiunto un’intesa su una bozza di accordo per il cessate il fuoco a Gaza ed il rilascio degli ostaggi e l’hanno inoltrata a Hamas.  

    Le fonti hanno spiegato che i mediatori sono ora in attesa della risposta della fazione palestinese. Un funzionario israeliano ha spiegato che la decisione sarà presa dal capo dell’ala militare di Hamas a Gaza e fratello dell’ex leader, Mohammed Sinwar. Secondo i due funzionari israeliani, la risposta è attesa entro le prossime 24 ore. 

    “Sembra che siamo diretti verso un accordo – ha affermato uno dei due funzionari – Israele è stato molto flessibile negli ultimi giorni su una serie di questioni, ma stiamo aspettando la risposta di Hamas e solo allora ne avremo la certezza”. 

     

    . Secondo quanto riferisce nelle ultime ore la Bbc, ci sarebbe un accordo per il rilascio di tre ostaggi da parte di Hamas nel primo giorno di attuazione di un’intesa tra il gruppo e Israele. Poi le forze israeliane (Idf) dovrebbero iniziare il ritiro dalle aree popolate di Gaza. La Bbc cita un funzionario palestinese, secondo il quale dopo una settimana Hamas dovrebbe rilasciare altri quattro ostaggi e Israele dovrebbe iniziare a consentire agli sfollati nel sud di Gaza il ritorno nel nord della Striscia. Ma, secondo le notizie raccolte dalla rete britannica, lo spostamento dovrebbe avvenire esclusivamente a piedi, lungo la strada costiera. 

    Auto, camion e mezzi trainati da animali dovrebbero poter passare solo da controlli ai raggi X adiacenti la Salah al-Din Road, effettuati con la collaborazione di team di sicurezza di Qatar ed Egitto. L’accordo prevederebbe anche una zona cuscinetto di 800 metri lungo i confini orientali e settentrionali della Striscia durante la prima fase (42 giorni) e disposizioni per la permanenza delle forze israeliane lungo il Corridoio Philadelphi, lingua di terra al confine tra Gaza ed Egitto. 

    Stando alle notizie della Bbc, nella prima fase Israele dovrebbe rilasciare mille detenuti palestinesi, tra i quali circa 190 condannati a più di 15 anni di carcere, e Hamas dovrebbe liberare 34 ostaggi, mentre i negoziati per la seconda e terza fase dovrebbero iniziare al 16esimo giorno di tregua. 

     

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  • Maltempo, allerta meteo con neve. Scuole chiuse oggi in Campania, Calabria e Basilicata

    (Adnkronos) – Il maltempo continua a imperversare sull’Italia. Temperature polari, con neve possibile anche a quote basse, e forti venti si concentrano nelle aree del Sud, costringendo alcuni Comuni a chiudere anche le scuole. L’unica Regione in cui l’allerta è arancione è la Calabria, mentre l’avviso della Protezione Civile è giallo per Campania, Basilicata, Molise e Sicilia.  

    Maltempo e temperature in picchiata in Calabria, dove la neve ha imbiancato i rilievi della Sila e del Pollino. Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ha disposto con propria ordinanza la chiusura a scopo precauzionale di tutte le scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio comunale. Scuole chiuse anche a Cirò Marina, Isola Capo Rizzuto, Cotronei, San Mauro Marchesato, Verzino, Scandale, Cerenzia, Roccabernarda, Cutro, Petilia Policastro, Caccuri, nel Crotonese, e ad Acri, Guardia Piemontese, Paola, San Giovanni in Fiore, Santa Maria del Cedro, Scalea, in provincia di Cosenza. 

    Scuole chiuse oggi a Caserta in Campania. Il sindaco Carlo Marino ha annunciato di aver “firmato un’ordinanza con la quale si stabilisce” la sospensione “di tutte le attività scolastiche e didattiche delle scuole cittadine pubbliche di ogni ordine e grado, inclusi gli asili nido comunali”.  

    Nella regione, allerta meteo per venti forti nord-orientali con raffiche e mare agitato, con possibili mareggiate. La Protezione civile regionale ha deciso di prorogare l’avviso, attualmente in vigore, almeno fino alle 18 di oggi sull’intero territorio. 

    Per le nevicate anche oggi niente scuola a Potenza in Basilicata, ma ci sono stop alle lezioni anche in Sicilia, a Pachino e Portopalo nel siracusano, e in Puglia. Resteranno chiuse le scuole a causa della neve oggi in alcuni centri del Subappenino dauno, ma anche del Gargano, in provincia di Foggia.  

     

    Neve nei comuni più alti della Puglia Celle San Vito, Faeto, Panni Monteleone di Puglia nei Monti Dauni: anche in questi piccoli centri è previsto lo stop delle lezioni. Ad Accadia, sempre nel foggiano, le scuole resteranno chiuse. 

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  • Paolini-Wei: orario, precedenti e dove vederla in tv

    (Adnkronos) – Jasmine Paolini è pronta a esordire agli Australian Open. La tennista azzurra scende in campo per il primo Slam della stagione oggi, martedì 14 gennaio, nel primo turno contro la cinese Sijia Wei, 21 anni e numero 117 del mondo. 

     

    Il match tra Jasmine Paolini e Sijia Wei è in programma oggi, martedì 14 gennaio, alle ore 9. Quello di Melbourne sarà il primo incontro tra Paolini, numero quattro del mondo e Wei, che mai si sono affrontate prima. 

     

    Paolini-Wei sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali Eurosport. La sfida sarà visibile anche in streaming su Discovery+, SkyGo, NOW e Dazn. 

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  • Australian Open, Berrettini batte Norrie in quattro set

    (Adnkronos) – Vittoria di Matteo Berrettini agli Australian Open che ha superato il britannico Cameron Norrie in un match molto combattuto, mettendo a segno 32 aces e ottenendo una vittoria per 6-7(4), 6-4, 6-1, 6-3. Il prossimo avversario dell’azzurro sarà il danese Holger Rune, che ha superato il cinese Zhang Zhizhen in cinque set.  

    Rune, classificato nella Top 10, ha prevalso per 4-6, 6-3, 6-4, 3-6, 6-4 dopo tre ore e 10 minuti. Nei testa a testa con Berrettini è in vantaggio per 3-1, avendo vinto gli ultimi tre incontri.  

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  • Seul: “Corea Nord ha lanciato missili balistici verso Mar del Giappone”

    (Adnkronos) – Nuova “provocazione” da parte della Corea del Nord. I militari sudcoreani segnalano di aver rilevato lanci di missili balistici a corto raggio intorno alle 9.30 ora locale dalla zona di Ganggye in direzione del Mar del Giappone, come riporta l’agenzia sudcoreana Yonhap. 

    Lo Stato maggiore congiunto sudcoreano non indica quanti missili siano stati lanciati, ma precisa che hanno volato per 250 chilometri prima di finire in mare in quella che viene considerata una “palese provocazione” e una minaccia per la pace e la stabilità nella regione. 

    “In previsione di ulteriori lanci, i nostri militari hanno intensificato il monitoraggio – precisano – condividendo le informazioni con Usa e Giappone”. Lo scorso 6 gennaio Pyongyang ha annunciato di aver testato con successo quello che dai nordcoreani è stato descritto come un missile balistico ipersonico a medio raggio.  

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  • Hamas ha un altro Sinwar: il fratello studia da leader a Gaza

    (Adnkronos) – Per Hamas c’è un altro Sinwar. Dopo Yahya Sinwar, alla guida del gruppo c’è ora Mohammed Sinwar, fratello minore del leader di Hamas ucciso lo scorso ottobre da Israele, considerato la mente dell’attacco del 7 ottobre 2023 nel Paese. E Mohammed Sinwar “lavora per ricostruire il gruppo”, scrive il Wall Street Journal dopo 15 mesi di operazioni militari israeliane che hanno ridotto in macerie l’enclave palestinese e fatto migliaia di morti. 

    Secondo i funzionari arabi che fanno da mediatori nei colloqui per una tregua tra Hamas e Israele, Mohammed Sinwar si è dimostrato ostinato come il fratello maggiore nello spingere per un cessate il fuoco che garantisca la sopravvivenza di Hamas. E la violenza di questi mesi, evidenzia il giornale, ha creato una nuova generazione di reclute volenterose in una Gaza disseminata di ordigni inesplosi, che i combattenti di Hamas possono trasformare in ordigni improvvisati. 

    “Siamo in una situazione in cui il ritmo con cui Hamas si sta ricostruendo è superiore a quello con cui le Idf lo stanno sradicando – ha osservato Amir Avivi, generala di brigata a riposo – Mohammed Sinwar sta gestendo tutto”. Prima della guerra, secondo Israele, Hamas aveva fino a 30.000 combattenti. Adesso gli israeliani affermano di aver ucciso circa 17.000 combattenti e di averne catturati migliaia di altri. Non è chiaro il numero di nuove reclute (centinaia negli ultimi mesi, stando ai militari israeliani, mentre funzionari arabi affermano di aver avuto segnalazione da Israele che potrebbero arrivare a essere migliaia), attirate con la promessa di cibo, aiuti e assistenza medica per i ragazzi e le loro famiglie, come dicono i funzionari arabi, secondo i quali Hamas andrebbe alla ricerca di giovani palestinesi da ‘arruolare’ anche in occasione di funerali e raduni di preghiera. 

    Dopo la morte di Yahya Sinwar, i vertici di Hamas in Qatar scelsero di non eleggere un nuovo leader, puntando su una dirigenza collettiva, ma i militanti di Hamas della Striscia non hanno accettato e attualmente operano in modo autonomo, guidati da Mohammed Sinwar, scrive ancora il giornale che cita i mediatori arabi coinvolti nei colloqui per il cessate il fuoco con Israele. 

    Secondo il Wsj, si ritiene oggi Sinwar ‘junior’ sia un 50enne, che negli anni ha operato in gran parte ‘dietro le quinte’, conquistandosi il soprannome di “Ombra”. “Stiamo lavorando sodo per scovarlo”, ha detto un ufficiale israeliano di alto grado. Da Israele è accusato per il rapimento nel 2006 di Gilad Shalit, che anni dopo portò alla scarcerazione – nell’ambito di uno scambio di prigionieri – di suo fratello Yahya Sinwar. Oggi, secondo gli esperti, è il comandante di più alto livello di Hamas a Gaza insieme a Izz al-Din Haddad, capo militare per il nord di Gaza. E, secondo funzionari israeliani e arabi, Hamas controlla ancora ampie aree della Striscia di Gaza. 

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  • Ucraina-Russia, i dubbi di Kiev su un accordo e l’incognita Trump

    (Adnkronos) – La guerra per l’Ucraina è sempre più in salita. Truppe in svantaggio rispetto alla Russia lungo la linea del fronte, soldati esperti che scarseggiano e dubbi che nel prossimo futuro possano arrivare aiuti militari al ritmo attuale. A solo una settimana dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, Kiev si sta preparando ad alcune scelte difficili da affrontare nei prossimi mesi. Attendista è l’atteggiamento del governo ucraino rispetto ai segnali provenienti da Mosca e Washington, mentre ribadisce quasi quotidianamente il suo desiderio di una ”pace giusta”.  

    Le forze russe, intanto, continuano ad avanzare senza sosta nella regione di Donetsk. Secondo gli analisti di WarMapper, la Russia occupa poco più del 18% dell’Ucraina, comprese la Crimea e le aree di Donetsk e Luhansk che aveva preso prima del 2022. 

    Le unità ucraine sono ampiamente in inferiorità numerica a est. “Mentre la correlazione delle forze rispetto a incendi tattici, droni e attacchi a lungo raggio sembra non favorire in modo significativo nessuna delle due parti, la forza lavoro rimane il principale fattore di differenziazione tra Russia e Ucraina”, ha spiegato alla Cnn Mick Ryan, autore del blog Futura Doctrina. 

    Le forse russe si trovano ora a cinque chilometri dal centro di Pokrovsk e hanno preso il controllo di Kurakhove e di parte della città di Toretsk. Inoltre il comandante di un battaglione ucraino nei pressi di Pokrovsk ha spiegato che le forze russe hanno intensificato i bombardamenti e gli attacchi. 

    Il portavoce militare Viktor Tregubov ha detto alla televisione ucraina che i combattimenti continuano intorno a Kurakhove e che le truppe stanno resistendo alla centrale elettrica, “quindi non possiamo dire che le truppe russe abbiano preso completamente la città. Ma, naturalmente, la maggior parte della città è stata ridotta in macerie”. Il modello russo di semplice logoramento è immutato. Il nemico inevitabilmente si logora prima che si logori il rullo compressore russo, come hanno affermato gli analisti Keith D. Dickson e Yurij Holowinsky. 

    L’obiettivo di Kiev è difendere ciò che ancora possiede. Il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov ha affermato in un incontro con gli alleati, l’Ukraine Defense Contact Group in Germania la scorsa settimana, che le priorità di Kiev quest’anno saranno la stabilizzazione della linea del fronte e il rafforzamento delle sue capacità di difesa. 

    I membri del Contact Group hanno impegnato più di 126 miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza dell’Ucraina negli ultimi tre anni e hanno promesso ulteriori aiuti, tra cui 30mila droni e più sistemi di difesa aerea. Il capo del Pentagono Lloyd Austin ha affermato che la coalizione “deve continuare a stare al fianco dell’Ucraina e rafforzare la posizione dell’Ucraina nei negoziati che un giorno porranno fine alla mostruosa guerra di Putin”. Ma rispetto alla nuova amministrazione Trump Austin ha detto: “Non farò speculazioni su quale direzione prenderanno”. 

    Al momento i negoziati per porre fine al conflitto sembrano improbabili. “Il motivo è semplice. Mosca non è pronta ad accettare alcun compromesso. Combatte per la vittoria, non per un pareggio”, afferma Arkady Moshes, scrivendo su 19FortyFive. “Il successo può essere ottenuto sul campo di battaglia o al tavolo delle trattative, ma deve essere indiscutibile. Secondo Putin, l’Ucraina deve essere sconfitta e l’Occidente deve ammettere pubblicamente la sconfitta dell’Ucraina, e la propria”, aggiunge Moshes. 

     

    Nel frattempo l’inviato di Donald Trump in Ucraina, l’ex generale statunitense Keith Kellogg, si è detto ottimista circa la possibilità di trovare una soluzione solida e sostenibile al conflitto entro 100 giorni. Lo stesso Trump aveva detto in campagna elettorale che avrebbe fermato i combattimenti entro 24 ore dal suo insediamento, ma di recente si è corretto: “Spero di avere sei mesi. No, direi, spero molto prima di sei mesi”. Ma non è chiaro come gli obiettivi immutati del Cremlino si concilino con i piani della nuova amministrazione Usa. 

    Ryan, il blogger di Futura Doctrina, ritiene che Putin “probabilmente farà in modo che, indipendentemente da tutto, l’obiettivo dei 100 giorni fallisca. Non ha alcuna ragione convincente per sedersi al tavolo in questo momento, pensando di avere lo slancio in questa guerra”. 

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dato poche indicazioni sui parametri che sarebbero accettabili per l’Ucraina. “Senza dubbio resteremo fermi e raggiungeremo una pace duratura per il nostro popolo e il nostro Paese”, ha detto venerdì. La sua priorità è esporre direttamente a Trump il caso dell’Ucraina. “La nostra posizione è chiara: tutti in Ucraina vogliono porre fine alla guerra a condizioni che siano eque per l’Ucraina”, ha chiarito. 

    Al centro di qualsiasi accordo, per Kiev ci sono garanzie sul monitoraggio del cessate il fuoco e garanzie a lungo termine per l’Ucraina. Ovvero, “investimenti in potenza aerea, difesa missilistica balistica, una divisione pesante completamente equipaggiata, standard Nato”, affermano Dickson e Holowinsky. “Zelensky deve adottare una visione strategica a lungo termine, comprendendo che i territori perduti in realtà rappresentano un arto in cancrena che deve essere tagliato per salvare il corpo sano”, aggiungono. Mosca pretenderà che l’Ucraina ceda il territorio perso e abbandoni il tentativo di entrare nella Nato. 

    Kiev “dovrebbe accettare ampie limitazioni sulle dimensioni delle sue forze armate e sui tipi di sistemi d’arma che è autorizzata a possedere. Queste proposte non sono una ricetta per un accordo sostenibile”, secondo Serhii Kuzan dell’Atlantic Council. Mosca non intende abbandonare le quattro le regioni che ha annesso. 

    “Ciò significherebbe consegnare grandi quantità di territorio ucraino non occupato, inclusa la città di Zaporizhzhia con una popolazione di circa tre quarti di milione di persone”, nota Kuzan. Ma “non ci si aspetta che una delle due parti sia pronta per i negoziati”, ha detto il portavoce della sicurezza nazionale degli Stati Uniti John Kirby nei giorni scorsi. 

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