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  • Via alla vaccinazione di massa in Québec

    Via alla vaccinazione di massa in Québec

    Da giovedì 25 febbraio i cittadini con più di 85 anni potranno prenotare on line o per telefono un appuntamento allo stadio Olimpico per la prima dose che sarà somministrata a partire da lunedì primo marzo

    Montréal – Ad un anno dall’inizio dell’incubo-pandemia e con la corsa al vaccino che si è conclusa a tempi di record, in Québec la vaccinazione entra nel vivo. Dopo le prime dosi somministrate alle categorie più esposte (medici e infermieri) e quelle più a rischio (gli anziani delle cliniche a lunga degenza e delle strutture private per la Terza Età), da lunedì 1º marzo prenderà il via la sfida più grande: vaccinare tutta la popolazione. Naturalmente, per motivi organizzativi, il flusso sarà scaglionato in base all’età, per evitare pericolosi assembramenti nei siti preposti alla somministrazione.

    A darne l’annuncio, il 23 febbraio scorso, è stato il Primo Ministro del Québec, François Legault, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta allo stadio Olimpico di Montréal, uno dei siti prescelti (insieme, per esempio, al Palazzo dei Congressi in centro-città) per la somministrazione dei vaccini: «Finalmente intravediamo la luce in fondo al tunnel», ha dichiarato il leader della CAQ.

    Il cambio di passo è stato reso possibile dall’accelerazione degli approvvigionamenti. «Almeno 100.000 dosi del vaccino Pfizer-BioNTech saranno consegnate ogni settimana al Québec», ha annunciato il Ministro della Salute, Christian Dubé, che ha poi ricordato come il governo federale ha promesso 1,3 milioni di dosi a favore della Belle Province entro il 31 marzo.
    L’obiettivo è vaccinare 6 milioni di quebecchesi in sei mesi, se arriveranno entro settembre le dosi promesse dal governo federale.
    Altri centri di vaccinazione saranno inaugurati nelle prossime settimane in tutte le regioni della provincia.

    Da lunedì 3 marzo, dunque, e fino all’8 marzo, la priorità sarà data ai cittadini con più di 85 anni che abitano nella grande regione di Montréal. Circa il 70% delle persone positive al COVID-19 dal 14 febbraio 2020, infatti, risiede a Montréal, a Laval o in Montérégie, secondo i dati resi pubblici dal Ministero della Salute. Poi toccherà agli over 85 che abitano anche in altre regioni.
    Gli altri gruppi di età seguiranno a seconda del loro livello di vulnerabilità e in base alle scorte di vaccini disponibili.
    Nell’ordine: tutte le persone di 80-85 anni, le 768.000 persone tra i 70 ed i 79 anni e le 1.158.000 persone tra i 60 ed i 69 anni. Quindi, a ruota, tutti gli altri.

    Da giovedì 25 febbraio, tutti i cittadini nati nel 1936 o prima potranno prenotarsi on line (collegandosi al sito Québec.ca/vaccinCOVID) o per telefono (componendo l’1-877 644-4545) per fissare un appuntamento allo stadio Olimpico per la prima dose del vaccino che sarà somministrata a partire da lunedì 1º marzo.
    Contestualmente, gli stessi riceveranno anche il secondo appuntamento (non oltre 90 giorni dopo) per la somministrazione della seconda dose, come da protocollo.
    Più di 700 operatori telefonici saranno mobilitati per rispondere alle chiamate, ha sottolineato il Ministro della Salute, Christian Dubé, che però ha aggiunto che è preferibile utilizzare Internet per evitare lunghe attese al telefono.

     

    COSA C’È DA SAPERE

    • Le prenotazioni inizieranno domani, giovedì 25 marzo, a partire dalle ore 8:00.

    • Per il momento potranno prenotarsi soltanto le persone nate nel 1936 o prima.

    • È possible prendere un appuntamento collegandosi sul sito internet Quebec.ca/vaccincovid

    • Chi non ha dimestichezza col web, o ne è sprovvisto, potrà prenotarsi chiamando all’1 877 644-4545

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  • I Mondiali 2026 si giocheranno in Canada, Stati Uniti e Messico

    I Mondiali 2026 si giocheranno in Canada, Stati Uniti e Messico

    Il trio composto da Stati Uniti, Canada e Messico ospiterà la Coppa del Mondo del 2026: battuta la candidatura del Marocco in maniera schiacciante, 134 voti per gli americani contro i 67 del paese africano

    MOSCA – Dopo quello del 2022 in Qatar, il Mondiale del 2026 si terrà in Usa, Messico e Canada. I tre paesi ospiteranno la prima storica edizione a 48 squadre. È stato sconfitto il Marocco: al trio americano sono andati 134 voti contro i 67 assegnati al paese africano. “Grazie mille per questo grande onore, per il privilegio di poter ospitare i Mondiale”, ha detto Carlos Cordeiro, presidente della federazione calcio statunitense che ha riservato parole di stima anche la federazione sconfitta “Grazie anche alla federazione marocchina. In fin dei conti siamo tutti uniti dal calcio”. Mentre il Messico ha ospitato già due edizioni dei mondiali, quelle del 1970 e del 1986, e gli Stati Uniti quella del 1994, per il Canada si tratta di una prima assoluta.

    A Montréal almeno 3 partite. Soddisfazione e gioia da parte delle autorità locali: dal Sindaco di Montréal Valérie Plante al Primo Ministro quebecchese Philippe Couillard ed a quello canadese Justin Trudeau. Lo stadio Olimpico dovrebbe ospitare almeno 3 partite (“Da 3 a 6”, ha detto Rosannie Filato, responsabile dello sport e della gioventù nel Comune di Montreal), ma prima dovrà essere rimesso in sesto, con un campo in erba naturale (e non sintetica) ed un tetto che si apra almeno parzialmente. Serviranno decine di milioni di dollari. Con l’Impact che metterà a disposizione le sue strutture, dallo stadio Saputo al Centro Nutrilait, per permettere alle squadre di allenarsi. “Abbiamo già ospitato Real Madrid e Chelsea: siamo pronti ad ospitare anche le squadre nazionali “, ha dichiarato Richard Legendre, vicepresidente esecutivo dell’Impact.

    Tony Loffreda

    Raggiante anche Tony Loffreda, vice-chairman RBC, presidente del comitato Montréal della ‘Coppa del Mondo 2026’: “Sono grato che il Canada possa ospitare i Mondiali nel 2026: United 2026 è una grande squadra di cui siamo fieri di far parte. Sono profondamente convinto che il potere dello sport possa avvicinare le nazioni ed il calcio è lo sport perfetto per raggiungere questo obiettivo. Montréal sarà pronta”.

    La nuova formula. Le varie confederazioni avranno dei posti già assegnati tra le 48 nazionali partecipanti: 16 in Europa, 9 Africa, 8 Asia, 6 Nord e centro America, 6 sudamericane e 1 squadra dall’Oceania. Le nazionali padrone di casa saranno qualificate di diritto, mentre le ultime due squadre dovranno superare un torneo a sei così strutturato: parteciperà una nazionale a confederazione, esclusa la UEFA, e un’altra formazione appartenente alla confederazione che ospiterà la competizione. In questa sorta di play-off, le due squadre migliori secondo il ranking FIFA saranno teste di serie e giocheranno un solo turno. A spiccare, nell’aumento generale delle squadre dettato dalla maxi formula a 48, è l’allargamento delle selezioni di Asia e Africa che vedranno quasi raddoppiato il loro numero di pass. Sono loro le vere vincitrici di questa rivoluzione.

    Chi ha votato chi: l’Italia voleva il Marocco. L’Italia avrebbe voluto giocare in Marocco, la Spagna si è astenuta. Subito dopo l’assegnazione del Mondiale, la Fifa ha svelato quali sono state le preferenze delle varie nazioni. Quasi tutti a favore del trio americano, a eccezione delle africane, della Spagna che si è astenuta, e  Olanda, Belgio e Italia. Gli azzurri probabilmente, dopo la sfortunata edizione del 1994, persa in finale ai rigori contro il Brasile proprio negli Stati Uniti. 

    Dove si giocherà. La proposta americana ribattezzata “United 2026”, prevede una rosa provvisoria di 23 località, che saranno ridotti a 16 città. Edmonton, Montreal e Toronto sono le città presentate dal Canada, Città del Messico, Guadalajara e Monterrey quelle proposte dal Messico. Sedici, invece, le squadre presentate dagli Stati Uniti: Atlanta, Baltimora, Boston, Cincinnati, Dallas, Denver, Houston, Kansas City, Los Angeles, Miami, Nashville, New York, Orlando, Philadelphia, San Francisco, Seattle e Washington.  Secondo il piano della candidatura, 60 delle 80 partite saranno giocate sul suolo statunitense (incluse tutte quelle dai quarti di finale in poi). Messico e Canada ospiteranno ciascuna dieci partite, mentre la finalissima si giocherà a Dallas, Los Angeles, New York o New Jersey.

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