Tag: Spettacolo

  • “Se te ne vai”, l’ultimo singolo di Charles V. Rox Vaccaro

    “Se te ne vai”, l’ultimo singolo di Charles V. Rox Vaccaro

    MONTRÉAL – Charles V. Rox Vaccaro è un cantautore e chitarrista italo-canadese di Montréal. Il Cittadino Canadese lo ha incontrato in occasione della sua ultima fatica artistica.

    “I miei genitori sono entrambi siciliani di Cattolica Eraclea e Agrigento e sono emigrati qui tra il 1965 e il 1967. Io sono nato nel ’69 a Montreal, mapoitrai3ei7annisono stato in Sicilia, siamo tornati qualche anno e ho fatto l’asilo lì. Una volta tornati dall’Italia, sono cresciuto nella zona di Papineau/Jean-Talon. Quando avevo 10 anni ci siamo trasferiti a St. Leonard. Ora vivo a Laval. La mia passione per la musica è iniziata da molto giovane”.

    A metà degli anni ’80, Charles è stato uno dei membri fondatori della rock band LIPSTIK, diretta nientemeno che da Whitney Houston (Nippy Management Inc). La band ha guadagnato una grande notorietà nazionale e internazionale ed è apparsa in diverse riviste, radio e televisioni, fino a quando la scena musicale ha preso una svolta diversa negli anni ’90. La passione che Charles mette nella sua musica deriva dalla sua profonda visione interiore, alla base della sua capacità creativa. Nel corso della sua carriera musicale, ha composto ed eseguito diverse canzoni non solo per lui stesso, ma anche per altri musicisti e cantanti di talento. Dopo una breve pausa dall’industria dell’intrattenimento, ha recentemente pubblicato canzoni di successo.

    Charles ha anche ricevuto una nomination per la categoria Singer/Songwriter all’Hollywood Music in Media Award dell’HMMA nel 2020. Il 19 maggio 2022 è uscito il suo ultimo singolo Se Te Ne Vai. La musica della canzone è stata composta acusticamente da Charles e una volta in studio per la produzione c’è stata la precisa volontà di mantenere un’atmosfera dal vivo nel suono. Il testo è stato scritto dalla cantautrice italo-montrealese Maria Perrotta.

    La produzione è stata eseguita da Peter Ranallo e il video è di Marco Iammateo. L’anima buona e lo spirito autentico di Charles sono timbrati nei suoi occhi, e il coraggio artistico, di grande fedeltà alle sue radici, è indubbiamente evidente nella scelta di produrre canzoni in lingua italiana nel panorama discografico canadese e quebecchese.

    Condividi
  • “Where The Heart Is: 1979”

    “Where The Heart Is: 1979”

    MONTRÉAL – Anna Panunto è una scrittrice montrealese, di origine italiana, che lavora in inglese, francese e italiano. Ha un Bachelor of Arts e un Master of Education conseguite a McGill University e insegna da 22 anni. Ha scritto una commedia teatrale in memoria del papà Antonio Panunto, scomparso nel 2017. Afferma che questo spettacolo è dedicato a tutte le figlie che hanno un legame speciale con i loro papà, “un messaggio importante che scalda il cuore”.

    Suo padre era anche il suo mentore, amico, datore di lavoro, e confidente. “Era la mia vita, il mio tutto”. È la storia di una famiglia italiana a Montréal, ambientata nel 1979, con il gap generazionale tra le tradizioni di mamma Liliana e la ribellione della sua esuberante ed eccentrica figlia Marianna, 19enne, e lo stimato e rispettato, sia fuori che dentro casa, capofamiglia Antonio, devoto marito, padre e businessman, con una personalità all’avanguardia.

    Un’improvvisa tragedia segnerà poi il dolceamaro destino di Marianna. Dark humor e momenti nostalgici faranno ridere e piangere gli spettatori in un turbine di emozioni. La pièce, scritta dunque da Anna Panunto, vanta la direzione artistica dell’attore, comico, commediografo Joe Cacchione, con 30 anni di esperienza, e la collaborazione di Dante Rossi come set designer.

    Avrà luogo sabato 28 maggio alle 19h e domenica 29 maggio alle 15h, alla Casa d’Italia (505 Rue Jean-Talon Est).
    Ticket: 25 $.
    Per informazioni, rivolgersi ad Anna: 514-549- 2745, antod@sympatico.ca.

    Condividi
  • “So I Married a Mangiacake”

    “So I Married a Mangiacake”

    di Giulia Verticchio

    Guido Cocomello

    MONTRÉAL – Nato e cresciuto a Montréal, ora in California, Guido Cocomello è un cabarettista professionista e attore. Nel 2013, a Roma, ha presentato il suo spettacolo personale italiano “Crisi d’identità”, e come comico si è presentato al Boston Comedy Festival 2014, al Just For Laughs Festival 2015, e al 2015 Cracking Up the Capital Comedy Festival di Ottawa. Come attore, Guido si è formato con il compianto vincitore dell’Academy Award Mike Nichols nella sua Master Class del The New Actors Workshop a New York. Sullo schermo, è apparso in Being Human, nel docu-drama Fatal Vows di Discovery Channel, in General Hospital della ABC, in The Last Ship di TNT, in American Horror Story, nel film Ford vs Ferrari, in Better Things, La Confraternita, All Americans e S.W.A.T.. Dopo il grande successo di ottobre dell’ultimo spettacolo teatrale da lui scritto e interpretato “So I Married a Mangiacake”, la pièce torna, a grande richiesta, al Centro Leonardo Da Vinci, Sabato 15 Gennaio 2022, alle ore 20. Per l’occasione, il Cittadino Canadese ha incontrato l’attore.

    Quali sono le tue origini italiane? “Mio padre era di Spigno Saturnia (Latina), abbiamo ancora una casa lì, ci andavo quasi ogni anno, ci ho battezzato il mio primo figlio. Adoro quel paese, è parte di me. Los Angeles non mi piace tantissimo, ma somiglia un po’ a Spigno, c’è sia mare che montagna! Mia madre è originaria di Campobasso (Gildone-Jelsi), ma nata in Argentina e poi emigrata a Montreal, dove poi siamo nati io e i miei fratelli Gino e Gemma.

    Come è nato So I Married A Mangiacake? “Mio padre mi diceva sempre di ricordarmi che la famiglia è tutto. Purtroppo si è spento poco prima che scoprissi che mia moglie era incinta. Il nostro primo figlio si chiama infatti Erasmo, come lui. Questa pièce è molto autobiografica e racconta come l’incontro con mia moglie e la morte di mio padre hanno cambiato la mia mentalità e la mia vita. Sono stati due eventi che hanno capovolto tutto. Nello show c’è molta Italia e molto di quello che mio padre mi ha trasmesso. È in inglese e in dialetto e ci sono tanti sketch sulle differenze culturali tra me, italo-montrealese, i miei cugini italiani in Italia (non si beve il cappuccino dopo le 14, il latte fa male il pomeriggio!), e la famiglia di mia moglie, ontariana (il primo Natale a casa dei suoceri, completamente diverso!). Voglio che il pubblico rida e si diverta, ma voglio anche che dopo lo spettacolo sia abbia voglia di chiamare i propri genitori. Uno spettatore di ottobre mi ha detto ‘ho riso, ho pianto e ho imparato qualcosa’, e questo era quello che speravo. È uno show comico, ma c’è anche un messaggio che deve arrivare dritto al cuore”. Dopo Montréal, la seconda tappa sarà il 22 gennaio a Toronto, al The Royal Theatre, in Little Italy.

         Per la biografia di Guido: www.imdb.com/name/nm1045057/. Per acquistare i biglietti: www.cldv.ca/events-calendar/.

    Condividi
  • A 16 anni Priscilla-Skye canta l’amore

    A 16 anni Priscilla-Skye canta l’amore

    La giovanissima cantante Italo-Montrealese ha conquistato il mondo del web con la sua voce intensa e coinvolgente, oltre ad una presenza scenica sorprendente

    Montréal – Ha soli 16 anni, ma ha già la personalità e, soprattutto, la voce di una cantante di successo. Tanto che su YouTube, il suo primo video dal titolo “PURE” (ecco il link del video realizzato da Danillo Perin: https://www.youtube.com/watch?v=_rEF02Zt6HU ha totalizzato quasi 240 mila visualizzazioni in 10 giorni, con click da tutte le parti del mondo. Numeri da capogiro. Tanto che già diversi giornalisti ed esperti del settore hanno provato a contattarla. Lei è Priscilla-Skye, mamma Anna Campanile di origini calabresi/pugliesi e papà Aldo De Petrillo di origini campane, entrambi nati a Montréal. Ed entrambi felicissimi e fieri, sempre al suo fianco per incoraggiarla e non farle mancare nulla.  “Già a 6 anni – ci ha raccontato Priscilla per telefono da Terrebone – ho cominciato a canticchiare, poi ho cominciato ad esibirmi negli spettacoli di fine anno a scuola ed è così che, a 10/11 anni, ho scoperto di avere questo talento”. Ha cominciato a seguire dei corsi di canto, prima a Laval e poi con un maestro privato, e nel 2016 ha partecipato per la prima volta a Superfantastico, il concorso musicale organizzato da Radio CFMB. Il bis è arivato lo scorso febbraio, quando, esattamente il 9 febbraio, il giorno del compleanno di nonna Ida Vendittoli, si è esibita in finale. E qualche giorno fa, il 3 luglio, si è lanciata nell’interpretazione di “Pure”: “È un brano estivo che ci invita a non rinunciare ai nostri sogni, ad essere felici, naturali, spontanei, positivi con la famiglia e con gli amici”. Un vero e proprio inno all’amore e alla gioia. Non solo una voce travolgente: Priscilla ha anche le idee chiare: “Non ho degli artisti preferiti, anche se ne ascolto tanti. La mia voce? Posso spaziare dal jazz al rock, ma non l’opera, perché è troppo difficile”. Tutto merito di una voce dinamica e versatile. Sorprendente anche la sua presenza scenica, con una mimica ed una gestualità tipicamente italiani. “Il mio sogno – ci ha confidato – è diventare  una cantante professionista”. Magari interpretando qualche brano italiano: “All’ultimo Superfantastico mi sono esibita con ‘Tanta voglia di lei’ dei Pooh, ma mi piace molto anche ‘L’emozione non ha voce’ di Adriano Celentano. Adoro la musica italiana, perché è molto romantica e profonda, quasi sempre incentrata sull’amore. E poi le parole sono bellissime. Tutto questo la rende diversa dalla musica inglese”. Dopo tutto, Priscilla si sente italiana: “Sono molto orgogliosa delle mie radici, gli italiani sono fantastici”. Tanto che, quando i genitori la fanno arrabbiare, la sua risposta è rigorosamente e spontaneamente in italiano. “L’ultima volta che sono stata in Italia avevo 5 anni, sono sempre in contatto con la mia famiglia oltreoceano”. Che magari un giorno tornerà a trovare come cantante affermata: “Ora voglio studiare Arte e Musica e un giorno scrivere le mie canzoni, diventando una cantautrice”.  Ma per noi Priscilla-Skye è già l’ennessima ‘eccellenza tricolore’ in Nord America. (V.G.)

    Condividi
  • Mauro Nardi: “ La musica partenopea non tramonta mai”

    Mauro Nardi: “ La musica partenopea non tramonta mai”

    “Un’estate al mare” è il suo più grande successo: lui è Antonio Borrelli, in arte Mauro Nardi, cantautore e compositore italiano appartenente al filone neomelodico napoletano. Nel corso della sua carriera, si è cimentato anche nell’interpretazione di brani appartenenti alla canzone classica napoletana e alla musica leggera italiana. Nardi, tra l’altro, è stato anche autore (Sì tu, Si nascesse ancora, Tammurriata, Pe’ telefono, Avrai avrai, Oltre la vita, Amò amò) ed interprete della sceneggiata napoletana in teatro (è stato protagonista di Terza elementare, sceneggiata scritta da Alberto Sciotti). Nato nel quartiere napoletano di Avvocata–Montecalvario, Nardi ha iniziato la sua carriera a 19 anni, come membro di un’orchestra Rai diretta dal maestro Gianni Desideri, alla trasmissione ‘Senza rete’, su Rai Uno, a Napoli. Il poliedrico artista partenopeo sarà a Montréal sabato 23 novembre, a Plaza Universel (cena alle 18:30 e concerto alle 21), in una serata di musica e divertimento organizzata da VMG Entertainment di Ralph Buttino. Lo abbiamo intercettato per telefono a Chicago, dove sabato scorso ha tenuto uno dei suoi concerti americani, dopo essersi esibito ad Atlantic City il 26 ottobre, ed il 27 nel Connecticut, insieme ad Albano e Romina. Per Nardi, la tappa di Montréal sarà un felice ritorno, dopo 13 anni: “Sono stato tra voi già nell’86 con Toto Cutugno, nel ’90 con i Pooh, nel 2006 con Gigi d’Alessio e tante altre volte da solo”. Un vero e proprio ambasciatore della cultura italiana e partenopea nel mondo. “Recentemente sono stato premiato alla Camera dei Deputati dal Patrimonio Italiano Tv, la tv degli italiani all’estero, che ha conferito i ‘Patrimonio Italiano Award’ anche ad altri personaggi, come Rocco Commisso e Tony Di Piazza. Un orgoglio, ma anche una grande responsabilità, perché siamo in pochi che portiamo la canzone napoletana in giro per il Nord America. Due mesi fa, ho registrato un canzoniere napoletano di 60 brani, un’antologia prodotta dalla casa discografica ‘Azzurra music’, che mi ha ritenuto il portavoce della canzone napoletana. In effetti, i veri esponenti del neomelodico siamo io, insieme a Nino d’Angelo, Mauro Caputo, Carmelo Zappulla e Gigi Finizio. Nei nostri brani, infatti, ci può pure essere qualche strofetta in italiano, ma il ritornello è rigorosamente in napoletano. La musica partenopea non tramonta mai, perché racconta storie di vita vissuta da tantissimi connazionali che sono partiti. È a loro che cerco di regalare tutte le emozioni che posso, anche se allo stesso tempo cerco di sdrammatizzare, con la battutina tipica dello showman. In America ci sono brani che hanno avuto un successo enorme, come ‘Un’estate al mare’ e ‘Io tengo a te e arriva lui’. La mia voce, comunque, si presta a tutti i generi: posso cantare pure ‘O Sole mio’. Pensa che il maestro De Simone, a Napoli, 20 anni fa, mi ha definito il ‘Menestrello napoletano’: la mia voce è quella tradizionale napoletana, passionale, che arriva direttamente al cuore. Per Montréal non ho ancora preparato la scaletta: andrò avanti improvvisando, perché alla fine, quello che veramente conta è che la gente sia soddisfatta e felice”. Ti aspettiamo a braccia aperte. (V.G.)

    Condividi
Online Shopping in BangladeshCheap Hotels in Bangladesh