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  • Giù le mani da “La Giostra dei Gol”

    Giù le mani da “La Giostra dei Gol”

    L’editoriale di Basilio Giordano

    “Ogni domenica mattina, mentre preparo il caffè, accendo la tv e mi sintonizzo su Rai Italia: la giornata di Serie A raccontata dalla ‘Giostra dei Gol’ mi fa sentire a casa e mi trasmette un nonsoché di familiare e di rassicurante. È la stessa routine da bambino: non sarebbe domenica senza la Giostra dei Gol”. Sono le parole di Antonio, Italo-Canadese di seconda generazione, nato e cresciuto a Montréal, orgogliosissimo delle sue origini italiane. Un senso di appartenenza che Antonio coltiva ogni giorno parlando, leggendo, vestendo, guidando, mangiando, bevendo, cantando (ecc…) italiano. E poi, la domenica, seguendo “La Giostra dei Gol” e, in particolare, guardando le partite della Roma, la sua squadra del cuore. Un rito irrinunciabile e imprescindibile che, negli anni, ha plasmato la sua identità Italo-Canadese. Rafforzando il legame – forte, profondo e antico – con la sua seconda patria, l’Italia. Ci sono legami esistenziali che vanno oltre i meri calcoli economici contingenti, che trascendono gli accordi commerciali più convenienti, che superano le strategie di mercato più attraenti. Ci sono legami che uniscono generazioni e annullano le leggi fisiche dello spazio e del tempo. Ci sono legami indissolubili che uniscono i cuori pulsanti di due Italie, quella dentro e quella fuori i confini nazionali. Proprio come fa da anni “La Giostra dei Gol”, programma tv che ogni domenica fa compagnia agli Italiani nel mondo, raccontando il calcio di Serie A su Rai Italia. Trasmissione molto popolare, che ogni fine settimana intrattiene oltre cinquanta milioni di telespettatori nei quattro angoli del pianeta, a casa come nei bar. Promuovendo il calcio, lo sport nazional-popolare per eccellenza, seguito dagli italiani nel mondo con la stessa passione che ci mettono gli Italiani in patria. Tra battute e sfottò, in un clima goliardico, lo stesso che si respira nel Belpaese. Perché la fede calcistica non ha confini e non conosce età. Programma di successo che ancora oggi riesce ad aggregare gli italiani all’estero in nome della passione per il pallone. Tanto che spesso è riuscito pure a coinvolgerli in diretta, attraverso collegamenti audio-video da ogni dove. Programma senza tempo, che l’anno prossimo rischia di scomparire dal palinsesto di Rai Italia, ovvero il servizio pubblico per l’estero, canale per cui gli italiani nel mondo spesso pagano una cifra aggiuntiva per averlo a disposizione nel proprio abbonamento. E questo perché, secondo quanto denunciato da ‘Gente d’Italia’ (quotidiano italiano in Uruguay) nei giorni scorsi, “la Lega Calcio avrebbe provveduto alle assegnazioni dei diritti tv per l’estero, senza prevedere la possibilità per la RAI di trasmettere le immagini della Serie A. (…). Il tutto perseguendo mere logiche di mercato e determinando in tal modo il rischio concreto che il programma sia definitivamente chiuso”. La politica è già insorta, con dichiarazioni e interrogazioni parlamentari bipartisan. Da più parti è stato invocato l’intervento del Presidente del Consiglio Draghi e quello del Presidente della Repubblica Mattarella. Il Cittadino Canadese si schiera a spada tratta a difesa de “La Giostra dei Gol”, che ogni domenica trasmette emozioni e promuove il Made in Italy, parlando un linguaggio semplice, popolare e diretto, quello del calcio. Che, all’estero come in Italia, rappresenta un patrimonio di valori e fa parte, a tutti gli effetti, della nostra cultura e della nostra storia. Promuovendo la Serie A, Rai Italia promuove il Made in Italy, rafforzando il senso di appartenenza degli italiani sparsi in tutto il mondo. Senza calcio, perde la Rai, ma perde soprattutto la cultura italiana. Gli italiani del mondo saranno costretti ad abbonarsi a piattaforme alternative non italiane: in qualche modo continueranno a seguire le gesta della squadra del cuore, anche se con la telecronaca in inglese, francese o spagnolo. Indebolendo, nel lungo periodo, una passione atavica, a discapito della stessa lingua italiana. E senza lingua, si sa, anche la cultura è destinata a spegnersi. C’è un solo modo per non violare l’amore degli italiani nel mondo per l’Italia: confermare anche per la prossima stagione calcistica “La Giostra dei gol”, in nome della passione, della cultura, del Made in Italy e della Lingua Italiana. Tutto il resto sarebbe un compromesso al ribasso che sacrificherebbe la Cultura sull’altare del Dio Denaro. Un compromesso inaccettabile, da scongiurare a tutti i costi. Lo dobbiamo ai 6 milioni di italiani con passaporto ed ai quasi 80 milioni di origine, che ogni giorno promuovono la cultura tricolore nel mondo. Una promozione, la loro, spontanea, genuina, che non ha prezzo.

    Investiamo su di loro, sul loro amore incondizionato per l’Italia e la sua cultura. Non togliamogli la passione per il calcio e le sue meravigliose emozioni. 

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  • Serie A: il campionato riparte il 20 giugno

    Serie A: il campionato riparte il 20 giugno

    L’annuncio del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, dopo l’incontro con le componenti del calcio italiano: si torna a giocare. Il 13 giugno potrebbero anticipare il via le semifinali di ritorno di Coppa Italia Napoli-Inter e Juventus-Milan. Il 20 giugno riparte anche la B

    ROMA – Il verdetto più atteso è arrivato. La Serie A riparte. Lo ha deciso il Ministro Spadafora giovedì, al termine della riunione con le componenti del calcio italiano. “La Serie A riprenderà il 20 giugno”. Ma il calcio potrebbe tornare in campo anche prima, già il prossimo 13 e 14 giugno, con le semifinali di ritorno di Coppa Italia, Napoli-Inter e Juventus-Milan. Il 17 si giocherebbe (a Roma) la finale. Questo però per ora è un auspicio (la Lega definirà domani il calendario), la certezza è che si tornerà in campo il 20 giugno con la Serie A.

    Gravina: “Ripartenza messaggio speranza per Paese”. “Adesso ci sono le condizioni per ripartire”, la sentenza di Spadafora, accolta da sorrisi collettivi. Accompagnata da una mano tesa per specificare che “non ho mai voluto frapporre ostacoli”. Sono bastati 40 minuti di colloqui in cui sono intervenuti tutti i partecipanti, per arrivare alla fumata bianca. Ora è sicuro: il campionato ricomincia. “La ripartenza del calcio rappresenta un messaggio di speranza per tutto il Paese – le parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina -. Sono felice e soddisfatto, è un successo che condivido con il Ministro per lo Sport Spadafora e con tutte le componenti federali. Il nostro è un progetto di grande responsabilità perché investe tutto il mondo professionistico di Serie A, B, C e, auspicabilmente, anche la Serie A femminile”. “Abbiamo affrontato con coerenza, determinazione e spirito di servizio un periodo straordinario, complesso e pieno di ostacoli e pressioni – il pensiero del presidente della Lega serie A, Paolo Dal Pino -, lavorando sempre con un solo pensiero: il bene del calcio e la difesa del suo futuro, che per la Serie A deve significare tornare a essere il campionato più bello del mondo. Solo con questo spirito riusciremo a ripagare la passione e l’entusiasmo dei milioni di tifosi che seguono il nostro sport”.

    Insieme alla serie A ripartirà anche il campionato cadetto: “La serie B ripartirà il 20 giugno – ha annunciato il presidente Mauro Balata -, noi l’avevamo già deliberato e ora c’è l’ok del Governo per il quale ringraziamo il ministro Spadafora”.

    Il nodo della quarantena. Prima dell’annuncio di Spadafora nel pomeriggio era già arrivato il via libera del Comitato tecnico scientifico al protocollo per la ripartenza elaborato dalla Federcalcio. Il problema principale oggi è uno: la quarantena obbligatoria per tutta la squadra al primo caso di positività. “Al momento – ha detto Spadafora – il Cts esclude che si possa allentare la quarantena”. Ad oggi, il Cts non ha ritenuto superabile questo elemento, confermando che la quarantena sarà forzatamente di 14 giorni per tutti, calciatori compresi. Quindi se un giocatore sarà contagiato andrà in isolamento domiciliare, mentre il resto della squadra sarà isolata in ritiro, potrà allenarsi in gruppo senza lasciare il centro sportivo ma non potrà giocare le partite dicampionato. “La Figc è ben consapevole e mi ha assicurado di avere un piano B e anche un piano C” ha spiegato il ministro. Il piano B sono play-off e play-out, il piano C la cristallizzazione della classifica.

    (Fonte : Repubblica.it)

     

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  • DOPPIO HIGUAIN, JUVE VERSO LA LEGGENDA

    DOPPIO HIGUAIN, JUVE VERSO LA LEGGENDA

    di Giovanni Albanese

    Higuain festeggia il gol con Dybala
    Higuain festeggia il gol con Dybala

    Tonfo dell’Inter: ko col Crotone, che crede ancora nella salvezza. Roma e Napoli proseguono la corsa. L’Atalanta conquista a sognare l’Europa, Palermo e Pescara con un piede in Serie B

    MILANO – È il calcio, bellezza! Quella scienza mai esatta che regala emozioni fino alla fine. E proprio da quest’ultima, dalla fine, che è il caso di cominciare per raccontare al meglio la trentunesima giornata di Serie A. Perché il Crotone, da tempo data per spacciata alla retrocessione in Serie B, è riuscita nell’impresa di espugnare San Siro, mettendo alle corde l’Inter e conquistando la seconda vittoria di fila. Nel successo dei calabri, che in questa stagione sono quelli che hanno buttato al vento più punti negli ultimi dieci minuti di gara, c’è da elogiare la crescita di una squadra giovane e operaia, alla quale non è mai mancata la fiducia della società e del tecnico Nicola, mai in discussione anche nei momenti difficili. L’obiettivo della salvezza, adesso, è a tre punti, ma poter sperare ancora significa raccogliere i frutti di un lavoro svolto nel corso di questi mesi. I calabresi fanno la corsa sull’Empoli, che muove la classifica, seppur di una sola lunghezza, grazie al pareggio ottenuto contro il fanalino Pescara, dopo sette sconfitte di fila. Con un piede in serie cadetta, invece, il Palermo, che rime-dia quattro reti contro l’altra milanese, il Milan. Se la bagarre in fondo alla classifica si accende, lo stesso non si può dire in testa. La Juventus, infatti, batte senza grossi patemi un buon Chievo, coraggioso e ben disposto in campo, ma pur sempre inferiore ai bianconeri, sempre più proiettati al leggendario sesto scudetto di fila, come nessun top club ha mai fatto nei campionati europei che contano. Dopo la doppietta in Coppa Italia con il Napoli, Higuain si ripropone anche in campionato, interrompendo un digiuno che si protraeva da cinque giornate. La Roma non trova particolari difficoltà sul campo del Bologna, così come il Napoli contro la Lazio, leggermente in calo rispet-to alle ultime occasioni. L’Atalanta conquista un buon punto contro il Sassuolo, tenen-do così un leggero vantaggio sulle inseguitrici che vogliono scomodarla dalla zona Europa. Bella vittoria in rimonta per il Torino sul campo del Cagliari, con il “gallo” Belotti alla ventiquattresima marcatura stagionale. Bene anche l’Udinese, che strapazza il Genoa, sempre più in balia delle onde in questa seconda parte di stagione e in rottura con la tifoseria.

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  • Napoli e Juve dividono la posta

    Napoli e Juve dividono la posta

    di Giovanni Albanese

    La Roma sogna ancora, mentre Lazio e Atalanta si prendono gli applausi meritati. Il Milan pareggia, ma non fa drammi. Il Crotone rianima la corsa alla salvezza

    Soccer: serie A, Napoli-Juventus

    MILANO – È finita in parità il primo dei due atti di Napoli-Juventus nel giro di tre giorni. E mai come questa volta il pareggio potrebbe avere un peso decisivo sulla classifica di Serie A. Dopo essere passati in vantaggio nei primi minuti con Khedira, i bianconeri di Massimiliano Allegri hanno cercato di gestire il vantaggio, fino al pareggio nella ripresa di Hamsik, già nel primo tempo pericoloso in un paio di occasioni. Concretamente, a fini della classifica, è un pari che consente alla Juventus di muovere la classifica e che rallenta la corsa verso il secondo posto del Napoli. La nota positiva della partita del San Paolo, dopo un avvicinamento vissuto sul filo dei nervi, è quella di aver visto due squadre rispettarsi, senza andare mai oltre nei comportamenti, e una conduzione arbitrale eccellente da parte di Orsato, che non si è mai reso protagonista nel corso dei novanta minuti e ha diretto con grandissima autorevolezza. Una grande prova di maturità da parte del pubblico di Napoli, che ha smentito aveva paventato il pericolo di scontri dentro e fuori dallo stadio. Che a Gonzalo Higuain, l’uomo più atteso della serata, il ritorno da ex al San Paolo sia costato tanti fischi da parte dei tifosi può starci e non scandalizza nessuno: l’importante è poter raccontare un evento sportivo che non si è macchiato per altro. La sfida si ripete in Coppa Italia: in palio la finale, con l’augurio che possa essere nuovamente una bella partita di calcio. Chi sorride maggiormente del pari tra Napoli e Juventus è la Roma, che con la terza vittoria consecutiva accorcia sulla testa della classifica e guadagna terreno sulla terza posizione. Continuano a sorprendere positivamente Lazio e Atalanta. I biancocelesti di Simone Inzaghi espugnano il campo del Sassuolo, forse non con la migliore prestazione di sempre, ma anche questo è un segnale positivo. Gli orobici, invece, strapazzano il Genoa con una secca manita. Il Milan viene fermato clamorosamente dal Pescara, anche se Vincenzo Montella non sembra far drammi. Mentre la Fiorentina conquista l’intera posta in palio con il minimo sforzo contro il Bologna, che lontano dal Dall’Ara non riesce a trovare il terzo successo di fila. Il Torino pareggia in rimonta tra le mura amiche con l’Udinese. Il Crotone rianima la corsa per la salvezza, battendo il Chievo e staccando il Palermo, battuto a domicilio dal Cagliari.

    Inter ko, addio alla Champions
    La Sampdoria sbanca San Siro

    MILANO – Prima il gol di D’Ambrosio con la complicità di una deviazione, poi il pari dell’osservato speciale Patrik Schick e alla fine l’ingenuità di Brozovic che di fatto regala a Quagliarella il rigore della vittoria. Il lunedì sera dell’Inter si chiude con un ko (2-1), un po’ per mancanze della squadra di Pioli (vedi le opportunità sprecate da Candreva e Icardi) e molto per i meriti di quella di Giampaolo che colpisce addirittura due legni con Quaglia e Bruno Fernandes. I nerazzurri adesso sono a -3 dal quinto posto, occupato dall’Atalanta a quota 58. La zona Champions, invece, dista ormai 9 punti. È quasi addio.

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  • Dzemaili fa felice il Bologna

    Dzemaili fa felice il Bologna

    di Giovanni Albanese

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    Il centrocampista svizzero, atteso a Montréal, è nella sua migliore condizione. La Juventus mette un buon sigillo nella corsa scudetto, l’Atalanta approfitta della frenata di Lazio e Inter

    MILANO – A Montréal Blerim Dzemaili lo avrebbero voluto già a inizio di questa stagione in MLS. Ma lui in Italia è ancora determinante e fa battere il cuore ai tifosi del Bologna. La squadra del presidente Saputo è tornata a giocare con entusiasmo e grande voglia di fare, così da far comprendere che il poker rifilato al Chievo, domenica scorsa, non è casuale. Al centro della scena sempre lui, lo svizzero classe 1986, che non è mai andato giù di tono neanche quando la squadra di Roberto Donadoni attraversava un momento di buio. Dzemaili, autore di una doppietta contro i clivensi, raggiunge quota 8 reti stagionali, una in più rispetto alla sua stagione più prolifica in tema di marcature, ovvero quella 2012/13 con la maglia del Napoli. Il centrocampista è sempre più da esempio per i più giovani come Verdi e Di Francesco, anche loro in rete contro il Chievo, e la loro crescita in prospettiva lascia ben sperare anche in chiave Nazionale. Non solo Bologna nell’ultimo turno che ha preceduto la sosta per le Nazionali, perché la Juventus ha conquistato un successo fondamentale nella corsa per lo scudetto sul campo della Sampdoria. I bianconeri hanno ottimizzato subito un’azione conclusa a rete da Cuadrado e difeso bene nel secondo tempo. Ai bianconeri risponde la Roma, che riesce a battere il Sassuolo con una buona prestazione. Bene anche il Napoli, che sul campo dell’Empoli ha rischiato di complicarsi la vita sul finale, anche se non ha mai dato la sensazione di aver perduto di mano il match. Chi delude nell’ultimo week end è la Lazio, che non va oltre il pari a reti inviolate sul campo del Cagliari. I biancocelesti, tra l’altro, avrebbero potuto allungare il passo sull’Inter, fermato sul pari sul campo del Torino. Torna dentro la zona Europa, anche se in coabitazione con le altre, l’Atalanta di Gasperini, che vince senza grosse difficoltà contro il Pescara. Torna a vincere il Milan, seppur di misura contro il Genoa. Mentre Palermo e Crotone vedono sgretolare le loro ultime speranze nella corsa per la salvezza: i rosanero perdono malamente sul campo dell’Udinese, i calabri si fanno beffare dalla Fiorentina sul finale, come spesso è avvenuto in questa stagione.

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  • GOLEADA INTER, VOGLIA D’EUROPA

    GOLEADA INTER, VOGLIA D’EUROPA

    di Giovanni Albanese

    I nerazzurri superano l’Atalanta in classifica. La Juventus vince al fotofinish contro il Milan. La Roma non brilla, non mancano le polemiche in Napoli-Crotone

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    MILANO. Con una prestazione prepotente e che spezza il fiato alla squadra avversaria, l’Inter vince con una goleada lo scontro diretto per la zona Europa con l’Atalanta, vera sorpresa della Serie A in questa stagione. La formazione nerazzurra, cha ha vissuto un inizio di campionato piuttosto rocambolesco, ha vinto da squadra, al di là del risultato. L’aspetto più importante per il club di Suning, che starebbe ancora valutando il lavoro del tecnico per una eventuale conferma futura, è proprio quello della compattezza mostrata nell’ultimo match di fronte a una squadra che finora aveva fatto vedere un buon calcio, espresso con un’ottima organizzazione di gioco. L’Inter balza dunque in piena zona Europa, scavalcando proprio l’Atalanta, che promette adesso di rimettersi sotto senza alcuna pressione. Per la Milano nerazzurra che sorride, c’è quella rossonera che si lecca le ferite dopo la sconfitta rimediata sul campo della Juventus nell’anticipo del venerdì. I rossoneri di Montella hanno cercato di fare la loro partita, ma la formazione bianconera si è confermata superiore per tutti i novanta minuti, con Donnarumma che si è superato per sventare le numerose occasioni di Higuain e compagni. Fino all’episodio chiave del match, in pieno recupero, che ha sancito i tre punti in favore della Juventus, grazie al calcio di rigore realizzato da Dybala. La Roma espugna il campo del Palermo, con una prestazione che è sembrata meno brillante di quanto porterebbe a pensare il risultato finale. Mentre i rosanero, impelagati in zona retrocessione, non approfittano dell’ennesimo blocco dell’Empoli, strapazzato sul campo del Chievo. Il Napoli, non senza polemiche relative ad alcuni episodi, batte il Crotone, altra formazione di bassa classifica. La Sampdoria fa suo il derby della Lanterna con il Genoa: non una bella partita tra le due formazioni, Muriel nel secondo tempo ha trovato il colpo per risolvere il match. L’Udinese ha battuto a domicilio il Pescara, grazie a una prestazione concreta e mai fuori dalle righe sul piano difensivo. Il Bologna torna al successo nel derby emiliano con il Sassuolo, riportando serenità nell’ambiente rossoblù, che non festeggiava i tre punti da ben sette partite. Torna a vincere anche la Fiorentina, che passa di misura sul Cagliari. Nel posticipo del lunedì sera, la Lazio batte 3-1 il Torino e torna al quarto posto con 56 punti.

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  • Belotti da scarpa d’oro

    Belotti da scarpa d’oro

    di Giovanni Albanese

    L’attaccante del Torino sogna dopo la tripletta al Palermo. Juve e Roma rallentano la corsa, il Napoli spinge. Lazio da Europa, l’Atalanta resta in vantaggio su Inter e Milan

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    MILANO – In Italia giocare a calcio è come giocare l’Hockey su ghiaccio in Canada. Andrea Belotti è nato correndo dietro un pallone ed è cresciuto dentro i campi di calcio. L’idolo di Calcinate, una cittadina di poco più di cinquemila abitanti in Lombardia, muove i primi passi nelle giovanili dell’Albinoleffe, l’altra società della Bergamo sportiva che sogna oggi con l’Atalanta. Dal Palermo al Torino il passo è breve, così come la voglia di diventare determinante per la sua squadra, tanto da calare il tris contro i suoi ex tifosi e non esultare per rispetto loro. C’è di più: il “gallo” Belotti vuole cantare forte e scomodare tutti i migliori attaccanti d’Europa. L’obiettivo è vincere la scarpa d’oro, partendo dall’attuale secondo posto nella classifica comandata due lunghezze sopra da un certo Lionel Messi, non certo l’ultimo arrivato. Belotti e i suoi ventuno gol in Serie A non sono l’unico tema dell’ultima giornata di Serie A. Perché il Napoli, che aveva un solo risultato utile per riaprire il discorso per il secondo posto in classifica, ha espugnato lo stadio Olimpico contro la Roma, come non avveniva da un anno e tre mesi. Da quel 29 novembre 2015, quando i giallorossi furono sconfitti dall’Atalanta per 2-0, Totti e compagni avevano inanellato venticinque risultati utili consecutivi e venivano da quindici vittorie di fila. Adesso il Napoli incalza la Roma a due punti, accendendo il finale di stagione. Del passo falso dei capitolini non ne approfitta la Juventus, fermata sul pari sul campo dell’Udinese. La squadra di Allegri non divideva la posta con la squadra avversaria di turno dallo scorso 19 febbraio 2016: dopo quello 0-0 col Bologna, allo Stadium, ben trentotto partite tra vittorie e qualche sconfitta esterna. La Lazio mette la freccia sull’Atalanta e conquista il quarto posto, vincendo contro un Bologna sempre meno brillante. L’Atalanta, invece, non va oltre il pari contro la Fiorentina, ma resta in vantaggio sull’ultimo posto disponibile per l’Europa nei confronti dell’Inter, che espugna il campo del Cagliari con una bella prova. Vince anche il Milan, che batte tra le mura amiche il Chievo. Mentre la Sampdoria conquista il sesto risultato utile consecutivo vincendo con il Pescara. Dopo cinque sconfitte di fila, torna a guadagnare un punticino anche il Crotone, che non fa male al Sassuolo. Mentre torna a vincere il Genoa dopo oltre due mesi a mezzo, sul campo dell’Empoli.

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  • Atalanta show

    Atalanta show

    di Giovanni Albanese

    Napoli ko, la Roma espugna San Siro e tiene il passo della Juve. Bene la Lazio, polemiche sul Milan

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    MILANO. Piedi per terra, testa bassa e voglia di continuare a lavorare. Con questi ingredienti l’Atalanta prosegue la sua cavalcata verso le primissime posizioni della classifica. La regina delle provinciali, così considerata perché vanta il maggior numero di stagioni in Serie A tra le squadre che non hanno mai vinto lo scudetto, è riuscita nell’impresa di espugnare il San Paolo di Napoli. Il successo mette in risalto il potenziale della squadra a disposizione di Gasperini, capace di trascinare un gruppo giovanissimo a livelli straordinari. Un progetto che abbraccia una società ambiziosa, pronta a ristrutturare lo stadio, e coccola una tifoseria sempre più entusiasta di quanto il presente possa ricadere positivamente sul futuro. Il Napoli, che aveva già rischiato tra le mura amiche con il Palermo, non è riuscito a fare la partita che voleva e adesso vede allontanare la vetta della classifica. Gli orobici insidiano i partenopei a meno tre punti, in palio la terza posizione che significherebbe preliminari di Champions League: un sogno per l’Atalanta, un obiettivo minimo per il Napoli. A tenere il passo della Juventus, che vince senza grosse difficoltà tra le mura amiche con l’Empoli, è la Roma, che s’impone a San Siro contro l’Inter grazie a una doppietta del solito Nainggolan. Per i giallorossi, in ritardo di sette lunghezze, il ruolo di antagonista dei bianconeri, in un campionato che sembra ormai virtualmente definito in favore della squadra di Allegri. La Juventus, infatti, sembra non risentire dei continui impegni oltre campionato, anche grazie a un ampio organico che garantisce alternative prestigiose. L’altra squadra che gioca un bel calcio in Italia e che va presa in considerazione per come merita è la Lazio, che passa di misura con l’Udinese e resta attaccata al treno delle prime della classe. Tante polemiche intorno al Milan: i rossoneri espugnano il campo del Sassuolo grazie a un calcio di rigore di Bacca, che, toccando la palla due volte durante l’esecuzione, commette un’irregolarità. Il Chievo vince col Pescara, il Cagliari batte il Crotone. Mentre la Sampdoria conquista al fotofinish il pari sul campo del Palermo. Così come il Genoa, sotto la guida del nuovo allenatore Mandorlini, negando al Bologna la gioia del successo in pieno recupero.

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  • Torna Zeman e cambia tutto

    Torna Zeman e cambia tutto

    di Giovanni Albanese

    Il Pescara conquista il primo successo  stagionale e mette in crisi in Genoa. La Juve passa facile col Palermo, Roma e Napoli seguono il passo. Il Bologna perde ma cresce, Atalanta e Lazio da Europa

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    MILANO. Il cambio dell’allenatore può portare beneficio, si sa. Ma forse in pochi si aspettavano la trasformazione del Pescara dopo l’arrivo di Zeman, capace in soli tre allenamenti di risvegliare gli stimoli di una squadra che fino allo scorso week end non aveva mai conquistato una vittoria in questa stagione di Serie A. Eppure, sotto la guida di Massimo Oddo, la formazione abruzzese aveva mostrato sin dall’inizio un gioco divertente, prima di compromettere la stagione con infortuni e sconfitte evitabili. Il Pescara e il ritorno di Zeman in Serie A meritano, dunque, il primo piano. Perché anche l’ultima della classe in questa stagione può ricompattarsi e giocarsela fino alla fine, quantomeno per onorare campo e campionato. Se n’è fatto un’idea Preziosi, forse anche prima del ko del suo Genoa col Pescara, che non ha più voglia di respirare l’aria viziata di appagamento creatasi dopo la vittoria con la Juventus: da quel momento solo sconfitte e guida tecnica di Juric non più amata. L’ultimo week end del calcio italiano è cominciato presto, venerdì sera, perché la Juventus, che non ha fatto fatica con il Palermo, è pronta a dimostrare tutto il suo valore in Champions League, con la prima sfida sul campo del Porto che è chiaramente fondamentale per il proseguo della stagione della squadra di Allegri. La tensione in casa Juve è alta, forse l’ultimo scambio di idee non proprio sereno tra Bonucci e l’allenatore bianconero lo ha raccontato chiaramente. Se la Juve non rallenta la corsa verso il sesto scudetto consecutivo, la Roma non sembra risentire pressione: la formazione di Spalletti sfodera un’altra bella prestazione col malcapitato Torino e tiene al passo, seppur con sette punti di ritardo. Stesso dicasi per il Napoli, che espugna il campo del Chievo senza faticare più di tanto. Vittoria di maturità per l’Inter, che supera sul finale un Bologna che stenta a tirarsi fuori dalla crisi, anche se contro i nerazzurri la squadra di Donadoni ha mostrato un netto miglioramento. Punti preziosi in chiave Europa per l’Atalanta, che non sbaglia in casa col Crotone e tiene a una lunghezza la Lazio, che si conferma tra le migliori squadre della massima serie con la bella prova sul campo dell’Empoli. Vince di misura anche il Milan, che ha la meglio sulla Fiorentina. Il Sassuolo vince in rimonta la sfida di metà classifica sul campo dell’Udinese, sotto gli occhi di Zico, per la prima volta in visita nel nuovo Dacia Arena, vecchio Stadio Friuli. Dividono la posta in palio Sampdoria e Cagliari.

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  • La Juve corre. Roma e Napoli non mollano Lazio-Milan 1-1

    La Juve corre. Roma e Napoli non mollano Lazio-Milan 1-1

    di Giovanni Albanese

    La Juve corre, anche se Roma e Napoli stanno attaccate al treno. Per Inter e Atalanta l’Europa non è più utopia. 1-1 tra Lazio e Milan. Riccardo Cucchi, voce della radio italiana a Germania 2006, si ritira: “È davvero tutto”

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    MILANO. “Come te nessuno mai”, recita uno striscione che svolazza sugli applausi nel pre partita Cagliari-Juventus. In campo, prima dell’ingresso delle squadre, c’è Gigi Riva, storica bandiera del club sardo e icona del calcio italiano bianco e nero. A lui, un riconoscimento straordinario da parte di tutto il pubblico presente mentre il presidente del Coni, Giovanni Malagò, gli consegna il “Collare d’oro”. Riva, sempre di poche parole, si commuove nell’abbraccio caloroso dei capitani delle due squadre, Daniele Dessena e Gianluigi Buffon, come il nonno che guarda con gli occhi lucidi i nipotini ed è orgoglioso di vedere quella passione ancora viva, dietro un pallone. Il calcio giocato passa in secondo piano. Perché l’ultimo week end di calcio in Italia è stato anche quello dell’ultima radiocronaca di Riccardo Cucchi, un’altra colonna di “Tutto il calcio minuto per minuto”, storico programma di Radio Uno, che raccontò l’impresa azzurra a Germania 2006. L’ultimo “è davvero tutto” della voce storica della redazione sportiva di Radio Rai chiude un libro di storia dal quale tanti giovani hanno solo da imparare, tanto. Il calcio giocato, come detto, passa in secondo piano. Perché in Serie A la Juventus continua a farla da padrona, liquidando con il più tradizionale dei risultati il Cagliari. Roma e Napoli tengono il passo, vincendo rispettivamente contro Crotone e Genoa. Torna al successo l’Inter, che batte l’Empoli. Mentre l’Atalanta adesso sogna concretamente l’Europa, visto che il successo sul campo del Palermo gli consegna la quarta posizione in classifica. Prima vittoria del 2017 per il Torino, che strapazza il Pescara. Il Chievo espugna il campo del Sassuolo, mentre la Sampdoria inanella la terza vittoria di fila contro il Bologna. Un capitolo a parte la meritano i cannonieri: Higuain (Juventus), grazie alla doppietta con il Cagliari, raggiunge in testa alla classifica Dzeko (Roma), a quota 18 reti. Segue a 17 reti Belotti (Torino), che con il Pescara ne mette dentro due, superando Mertens (Napoli) che resta a 16. Resta agganciato al treno dei bomber più prolifici della Serie A Icardi (Inter), fermo a quota 15 reti.

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