Tag: Seconda Guerra Mondiale

  • Scuse sacrosante. E ora tre opere per non dimenticare

    Scuse sacrosante. E ora tre opere per non dimenticare

    IL PUNTO di Vittorio Giordano

    Campo di Petawawa, Ontario

    Giustizia è fatta. Dopo oltre 80 anni di colpevole silenzio, il cerchio si è chiuso e la dolorosa cicatrice dell’internamento può finalmente rimarginarsi. Il Primo Ministro Justin Trudeau ha mantenuto la promessa. E poco importa se ci saranno le elezioni il prossimo autunno. Le speculazioni elettoralistiche non ci riguardano: conta solo il risultato. Dopo l’annuncio del giugno 2019, il leader liberale ha fatto ‘mea culpa’ in Parlamento, a nome del governo, per il trattamento ingiusto e discriminatorio inflitto agli Italo-Canadesi durante la Seconda Guerra Mondiale, quando oltre 600 uomini e donne furono internati ed oltre 31mila finirono sotto la stretta sorveglianza della Gendarmeria Reale del Canada (GRC), in quanto “nemici stranieri”. Senza alcuna prova, senza un preciso capo di accusa, senza un giusto processo, con i beni confiscati e mai più restituiti. Un’intera Comunità, peraltro già integrata nel tessuto sociale ed economico del paese, messa alla berlina, vittima di odiosi pregiudizi, violenze gratuite e razzismo strisciante (con una diffidenza che si è trascinata per decenni), solo perchè di origine italiana. Ed è stato un bene che a cospargersi il capo di cenere sia stato Trudeau, visto che l’artefice di quei provvedimenti incivili è stato un altro Primo Ministro liberale, William Lyon MacKenzie King. È vero che già il Primo Ministro conservatore Brian Mulroney aveva presentato le scuse pubbliche nel 1990, parlando di trattamento “abusivo, ingiusto e illegale”, ma lo aveva fatto in occasione di un evento comunitario, senza il sigillo della cornice istituzionale. Tornando all’attualità, è ancora più significativo il fatto che Trudeau, nell’offrire le scuse, si sia rivolto in italiano (“Signor Presidente”) ad Anthony Rota, primo Italo-Canadese della storia a presiedere la Camera dei Comuni. Non poteva esserci finale migliore. Con buona pace di chi, ancora oggi, anche tra gli agguerriti storici di origine italiana, si ostina ad accusare il governo di lettura semplicistica dei fatti del tempo. La verità è che le autorità canadesi, adottando la ‘War Measures Act’ e sospendendo le libertà civili, hanno agito d’impulso e “sparato” nel mucchio per precauzione, sulla base di sospetti, congetture e supposizioni. Confondendo il patriottismo, l’attaccamento alle proprie origini con il sostegno al regime fascista. E così, temendo fantomatici atti di sabotaggio o di terrorismo, se non addiritttura un’inverosimile ‘Quinta Colonna’, hanno fatto degli Italo-Canadesi dei ‘capri espiatori’. Quando invece i pochi fanatici erano solo vittime ingenue della propria esuberanza (“Non hanno obbedito a nessuna considerazione di filosofia politica”, scrive Mario Duliani in ‘Città senza donne’, 1946). Mentre in tanti si sono arruolati da volontari nell’esercito di Sua Maestà, combattendo valorosamente sul fronte del Pacifico, fino a perdere la vita per difendere i valori della loro patria adottiva. Adesso manca solo l’ultimissimo tassello per completare l’opera: un indennizzo per finanziare progetti comunitari affinché questa pagina oscura della storia canadese costituisca un monito per le generazioni future. Non auspichiamo un risarcimento pari ai 300 milioni di dollari accordati ai 22 mila Canadesi di origine giapponese in occasione delle scuse formali del 1988, anche perché i ‘protagonisti’ sono ormai passati a miglior vita, ma un fondo simbolico per alcuni progetti specifici, così come emerge dalla proposta “Riconoscere, commemorare e insegnare” presentata al governo nel giugno del 2019 da tre Organismi in rappresentanza della Comunità: il Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi, la Federazione Nazionale dell’Associazione della gente d’affari e dei professionisti Italo-Canadesi (CIBPA) e l’Ordine dei Figli e delle Figlie d’Italia del Canada. Le tre organizzazioni hanno prospettato al governo tre lodevoli iniziative: l’allestimento di una Mostra commemorativa al Canadian Museum for Human Rights di Winnipeg; la creazione di Museo permanente alla Casa d’Italia di Montréal sulla storia della Comunità Italo-Canadese; e l’attivazione di tre Centri di studio – in altrettante Università: Montréal, Toronto e Vancouver – per l’insegnamento del contributo Italo-Canadese allo sviluppo della società canadese. Tre proposte di buon senso e di stampo educativo: per non dimenticare e per investire in un futuro migliore. Affinché valori come resilienza, tenacia, coraggio, forza di volontà, senso della famiglia e spirito di sacrificio diventino valori imprescindibili e non negoziabili per tutti i Canadesi.

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  • Ora le scuse per l’internamento

    Ora le scuse per l’internamento

    IL PUNTO di Vittorio Giordano

    Gli elettori Italo-Canadesi hanno confermato la loro fiducia in Justin Trudeau: ora ci aspettiamo qualche Ministro al governo, così come il rispetto della ‘parola data’ lo scorso giugno a Vaughan

    Il Parlamento canadese è pronto a ripartire con i seggi così suddivisi: 157 ai Liberali, 121 ai Conservatori, 32 al Bloc Québécois, 24 all’NDP e 3 ai Verdi. Nessun partito ha ottenuto i 170 seggi necessari per esprimere un governo solido e forte. I Liberali hanno perso 27 seggi rispetto a quattro anni fa (184), di cui 9 solo in Québec. Addirittura zero seggi in Alberta ed in Saskatchewan. Considerando che il Partito Conservatore si è aggiudicato il voto popolare, conquistando il 34,4% dei consensi contro il 33,1% dei Liberali, è indubbio che oggi il Canada sia un Paese profondamente diviso. Tra città e regioni, così come tra est e ovest. Trudeau dovrà essere conciliante: il suo sarà pure il governo minoritario più forte della storia, ma resta pur sempre minoritario. E quindi sarà alla mercè dei compromessi. È vero che nella storia del Canada ci sono già stati 13 governi minoritari (tra cui quello di Pierre Elliot Trudeau con i Neodemocratici nel 1972-74) ed è anche vero che spesso hanno partorito riforme epocali, come l’assicurazione sanitaria pubblica ed il regime pensionistico federale; ma è anche vero che in media durano 20 mesi. Meno della metà della durata naturale. Insomma, i primi mesi saranno cruciali. In occasione della manovra economica del 2021 o del 2022, i Neodemocratici potrebbero già staccare la spina. In ogni caso, il governo minoritario verrà alla luce il 20 novembre. Lo ha annunciato lo stesso Primo Ministro, che poi ha chiarito: “Non ci sarà nessuna coalizione”. Trudeau ha spiegato che dialogherà con tutti i leader delle opposizioni. La sua sarà una maggioranza mobile e flessibile: ci saranno provvedimenti in cui i Liberali cercheranno la sponda dei Neodemocratici (con il rischio di un boom del deficit), altri in cui cercheranno l’appoggio del Bloc; ed altri ancora, come nel caso del gasdotto, in cui potranno contare sul sostegno dei Conservatori. Una cosa è certa: i Liberali hanno potuto contare sul voto degli Italo-canadesi. Come certifica il Corriere Canadese, infatti, “nei 92 distretti federali dove la presenza degli italocanadesi è superiore a 5mila, i Liberali hanno ottenuto 67 seggi (72,8%), mentre i Conservatori non sono andati oltre a 21 collegi conquistati (22,8%)”. A questo punto ci aspettiamo una significativa presenza di Ministri Italo-Canadesi al governo. A cominciare dalla riconferma di David Lametti. Ma soprattutto, ci aspettiamo che il governo tenga fede alla promessa fatta il 14 giugno scorso, quando, in occasione di un evento a Vaughan, Justin Trudeau ha annunciato che avrebbe chiesto scusa agli Italo-Canadesi internati durante la Seconda Guerra Mondiale. “Le scuse si svolgeranno nella Camera dei Comuni nei mesi successivi all’insediamento del nuovo governo”, ha spiegato dalle nostre colonne lo stesso Ministro Lametti. La tempistica ci aveva fatto storcere il naso. Ora Trudeau può dimostrare tutta la sua buona fede e riscattare la memoria di 700 connazionali rinchiusi ingiustamente nei campi di concentramento. Saldando un debito con la storia e rimarginando una ferita mai cicatrizzata. Aspettiamo fiduciosi.

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  • Trudeau: scuse agli Italo-Canadesi

    Trudeau: scuse agli Italo-Canadesi

    In memoria degli internati della Seconda Guerra Mondiale

    Toronto – È ufficiale: il Primo Ministro del Canada, Justin Trudeau, chiederà scusa agli Italo-Canadesi internati durante la Seconda Guerra Mondiale. L’annuncio è arrivato venerdì scorso, 14 giugno, in occasione di un evento che si è tenuto a nord di Toronto, a Vaughan, per rendere omaggio al Mese del Patrimonio italiano. Una lodevole iniziativa nata nel 2015, quando la Camera dei Comuni ha approvato all’unanimità la mozione M-64 che proclama ufficialmente giugno come “Mese del Patrimonio Italiano”. Un omaggio istituzionale  per celebrare il contributo italo-canadese alla costruzione del Canada come uno dei Paesi più sviluppati, rispettati e amati al mondo. “Durante la Seconda guerra mondiale – ha dichiarato il leader liberale – centinaia di italo-canadesi sono stati internati: vite e carriere, imprese e reputazioni sono state rovinate. Eppure, nessuno è mai stato ritenuto responsabile”, ha sottolineato. “Dobbiamo affrontare questo capitolo oscuro della storia del nostro Paese – ha aggiunto : – gli italo-canadesi hanno vissuto con questi ricordi per molti anni e meritano di chiudere con il passato”. “Così, dopo che per decenni le famiglie hanno chiesto un riconoscimento significativo di ciò che è accaduto, mi impegno, davanti a tutti voi, di presentare le scuse ufficiali del mio governo alla comunità italo-canadese”. Senza però specificare quando. È stato il Ministro della Giustizia David Lametti, nella sua rubrica sul ‘Cittadino’, a specificare che la cerimonia si terrà nei mesi successivi all’insediamento del nuovo governo. Trudeau ha poi annunciato che il governo federale aprirà un Centro permanente per il Commercio a Milano, aggiungendo che il futuro tra Canada e Italia sarà radioso. “Come fiero canadese di origine italiana e primo italo-canadese a servire come Ministro della Giustizia e Procuratore generale del Canada – ha dichiarato Lametti – sono lieto che Justin Trudeau abbia preso questo impegno: è un riconoscimento che la nostra Comunità aspetta da decenni. È una questione di grande importanza per me ed altri deputati di origine italo-canadese, in particolare Marco Mendicino, Francesco Sorbara e Angelo Iacono, che ringrazio per la leadership ed il supporto. Naturalmente, ringrazio Trudeau per aver fatto la cosa giusta: il Canada va nella giusta direzione”. (V.G.)


    LA CIBPA NAZIONALE SI CONGRATULA

    La Federazione Nazionale della Canadian Italian Business and Professional Association (CIBPA), che celebra il 70° anniversario di fondazione quest’anno a Montréal, ringrazia il governo canadese per il riconoscimento dell’internamento dei Canadesi di origine italiana durante la seconda guerra mondiale. Attendiamo dunque con impazienza le scuse ufficiali in parlamento per l’ingiustizia fatta ai circa 700 Italo-Canadesi durante quel periodo penoso nella storia del nostro Paese.


    RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

    Caramelle e cioccolatini

    Apprendiamo che il Primo ministro Justin Trudeau si scuserà presso la Comunità  italo-canadese per l’internamanto di centinaia di connazionali arrestati senza ragione poco prima della Seconda Guerra Mondiale e senza mai essere accusati. C’è voluto tempo, molto tempo, per ammettere che l’ingiustizia ed i danni causati alla Comunità italo-canadese possano essere risarciti. Ma quì è il problema. Il Primo Ministro ha fatto un annuncio molto timido in Ontario, anche se  tanti dei nostri connazionali sono stati arrestati proprio quì a Montréal. Per di più, il Primo Ministro ha promesso di aprire un Centro d’affari a Milano. Un centro d’affari. Quindi si tratta d’affari e non di scuse di risarcimento alla Comunità italo-canadese. Perchè il Primo ministro non ha offerto una donazione, per esempio, alla Casa d’Italia, luogo simbolico di tutti gli italiani, visto che gli internati non sono più con noi? Ho l’impressione che il Primo Ministro abbia altre ragioni, promettendo le scuse. Come mai quest’annuncio arriva, per puro caso, qualche mese prima delle elezioni? Sicuramente ci saranno ancora più caramelle e cioccolatini prima del 21 ottobre.

    Dominic Perri, consigliere di Saint-Léonard

    IL PUNTO di Vittorio Giordano:
    Basta promesse: contano solo i fatti

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  • Internamento, Di Iorio chiede le scuse ufficiali

    Internamento, Di Iorio chiede le scuse ufficiali

    Ottawa – Scuse per l’internamento e la nomina di un Senatore Italo-canadese: l’On. Nicola Di Iorio ha chiesto ufficialmente al governo liberale di compiere un gesto a favore della Comunità Italo-canadese. La doppia richiesta è arrivata l’11 dicembre scorso, alla Camera dei Comuni, in occasione di un articolato intervento in cui, tirato in ballo da un deputato dell’NDP, ha difeso le ragioni della sua assenza prolungata in Parlamento e le sue dimissioni (che saranno effettive dal prossimo 22 gennaio). Il deputato liberale di Saint-Léonard—Saint-Michel ha affermato che il suo comportamento degli ultimi mesi è stato irreprensibile. Ed ha precisato che “la scelta di non sedere alla Camera non è dipesa dalla sua volontà”, che non percepisce alcun salario della Camera dei Comuni

    (i soldi saranno devoluti in beneficenza) e che si è attenuto alla linea del partito, lavorando sempre nell’interesse dei concittadini di Saint-Léonard—Saint-Michel. Ma soprattutto, Nicola Di Iorio è tornato alla carica sull’internamento degli italo-canadesi durante la Seconda Guerra Mondiale. “Senza alcun motivo, accusa o processo”, ha scandito con voce commossa. Ricordando come il governo canadese abbia anche sequestrato la Casa d’Italia, “il più antico centro culturale-etnico del Canada”. “Nessuna equa compensazione è mai stata versata. Ad oggi, nessuna scusa ufficiale è arrivata in quest’aula “, ha ricordato il deputato. E poi ha concluso rincarando la dose: nonostante oggi 1 milione e 500 mila canadesi siano di origine italiana, “nessuno di questi siede al Senato”. Due richieste chiare e legittime: scuse per l’internamento ed il Senatore. Ora tocca a Trudeau. (V.G.)

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  • Un albero per ricordare gli Italo-canadesi internati

    Un albero per ricordare gli Italo-canadesi internati

    FOTO: RCMP (Serghe Gouin)

    Ottawa – La Gendarmeria Reale del Canada (RCMP/GRC) ha voluto esprimere il proprio rammarico ufficiale per la vicenda degli internati italiani, con una cerimonia a Ottawa in ricordo dei 600 italo-canadesi che furono rinchiusi nei campi d’internamento ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1940, infatti, dopo aver dichiarato guerra alla Germania ed ai suoi alleati, Italia compresa, il governo canadese dichiarò 31 mila italo-canadesi “nemici stranieri”. E tra questi, la Gendarmeria ne internò 600 a Petawawa, in Ontario. La cerimonia – che si è tenuta il 18 settembre scorso al ‘Canadian Police College’ e che si è conclusa con la piantagione di un acero, come simbolo del viaggio degli immigrati/internati – ha visto la partecipazione di circa 200 persone, più di 100 famiglie provenienti solo da Montréal. Tra le personalità politiche canadesi presenti David Lametti, deputato di LaSalle-Émard-Verdun. La cerimonia è stata organizzata da due italo-canadesi che oggi si trovano sui “lati opposti del fiume”: James Malizia, Vicecommissario RCMP con delega alla sicurezza nazionale, e Joyce Pillarella, storica orale. Entrambi nipoti di immigrati internati: Nicola Doganieri e Nicola Germano. Con il particolare, paradossale ma profondo e significativo, che oggi, 78 anni dopo, James è il vicecapo della RCMP. Quella stessa che aveva proceduto ad arresti sommari ed arbitrari. Anche contro suo nonno. E che oggi esprime tutto il suo rammarico (e non le scuse, perché a impartire gli ordini dei rastrellamenti è stato il governo). È il cerchio che si chiude. Per un finale a lieto fine. Manca ancora un ultimo passaggio. Nel 2013 il Comune di Montréal ha aperto un solco, proclamando il 10 giugno come “Giornata ufficiale della commemorazione dell’internamento dei membri della Comunità italiana”. Ora manca l’ultimo sigillo, quello più atteso e risolutore: le scuse ufficiali, formali ed in Parlamento, da parte del governo federale del Canada. Per riscattare definitivamente una pagina nera della storia italo-canadese. (V.G.)

    Il Vicecommissario James Malizia, la storica orale Joyce Pillarella e la Commissaria Brenda Lucki con le foto dei nonni internati: Nicola Doganieri (nonno di James) e Nicola Germano (nonno di Joyce)  FOTO: RCMP (Serghe Gouin)
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  • Montréal onorai reduci italo-canadesi

    Montréal onora
    i reduci italo-canadesi

    Conferite 44 onorificenze ai combattenti della Seconda Guerra Mondiale

    Panoramica dei partecipanti all’evento tra le mura storiche della Casa d’Italia
    Panoramica dei partecipanti all’evento tra le mura storiche della Casa d’Italia
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    Il Console Generale Marco Ricardo Rusconi, Cortina Giovanni e famiglia

    Montréal – Una cerimonia patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri a beneficio di combattenti e reduci italo-canadesi del Secondo conflitto mondiale. Ad organizzare questo evento storico-culturale – che si è tenuto il 29 ottobre scorso nella cornice della Casa d’Italia – è stato Egidio Vincelli, Presidente dell’Associazione di Italo- Canadesi del West-Island, in occasione del 25° anniversario di Fondazione del sodalizio (avvenuta nell’ottobre del 1992), in collaborazione con Joselito Scipioni, presidente dell’Associazione Culturale “La memoria bellica degli italiani nel mondo”. La prima volta in Nord America: dopo il Belgio, è stato il turno del Canada.

    Egidio Vincelli, presidente Associazione Italiana del West Island, con Joselito Scipione, presidente dell’Associazione culturale ‘’La Memoria Bellica degli Italiani nel Mondo’’
    Egidio Vincelli, presidente Associazione Italiana
    del West Island, con Joselito Scipione, presidente dell’Associazione
    culturale ‘’La Memoria Bellica degli Italiani nel Mondo’’

    Una pregevole iniziativa a pochi giorni dal 4 novembre, giorno altamente simbolico che coincide con la fine della Prima guerra mondiale (quando le truppe italiane, al comando del Generale Diaz, si imposero sull’esercito Austro-ungarico nella battaglia di Vittorio Veneto) e in cui l’Italia celebra l’Unità nazionale e le Forze armate.  Alla presenza del Console Generale d’Italia a Montréal, Marco Riccardo RUSCONI, sono state dunque conferite 44 onorificenze alla memoria di altrettanti soldati italiani, emigrati in Canada dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale (tutti risultati meritevoli, in seguito a ricerche fatte presso gli archivi matricolari in Italia, con la collaborazione del Ministero della Difesa). Tutti Reduci Combattenti di varie regioni d’Italia, che sono stati premiati per la loro partecipazione alle campagne di guerra avvenute tra il 1940 e il 1945. A ritirare le medaglie, naturalmente, sono stati –  a parte un caso – gli eredi, ovvero i figli e le vedove.  Un premio è stato attribuito anche alla memoria di un caduto della Prima Guerra Mondiale, cui è stata conferita una medaglia, rilasciata dalla Regione Friuli Venezia Giulia, in occasione del 100° anniversario della Grande Guerra. (V.G.)

    I REDUCI ITALO-CANADESI PREMIATI

    Carrista AGOSTINELLI Luciano, Fante ALESSANDRINI Giulio, Artigliere BARBIERI Vito, Fante BISCOTTI Matteo Elia, Art. CARFAGNINI Carmine, Fante CARUSO Giuseppe, Aiutante di Sanità CASSETTA C., Caduto di Fanteria CASSETTA V., Fante CERONE Michele, Fante CIAMPINI Giovanni, Art. COLAIANNI Rocco, Fuciliere COLASURDO Nicola, Art. CORTINA Giovanni, Art. CRISTINZIANI Alfredo, C.Le Magg.  Fanteria DE ROSE Nicola, Artigliere D’ERRICO Sabbatino, Artigliere DI IOIA Pasquale, Fante DI PALMA Nicola, 1° Aviere FERRI Nicandro, Geniere FIORI Antonio, Serg. Fant. GENOVESE Giacomo, Fuciliere GIANGASPERO Giuseppe, Aviere IERMIERI Antonio, Cavaliere  LALLI Luigi, Maro’ MARINELLI Giuseppe, Fante MEDIATI Giuseppe, Fante ONORATI Quirino, Fante PAOLIELLO Rocco, Fante PASSARELLI Domenico, Fante PEDI Vincenzo, Fante PEDICELLI Sestilio, Artigliere PEPE Tommaso, Autiere PERLUZZO F., Carrista PIERRI Michele, Artigliere PIZZI Vincenzo, Artigliere PRESTI Paolo, Sold. di Sussitenza RAMUNDO Nicola, C.Le Magg. STABILE Carmine, Artigliere STABILE Antonio, Artigliere TATTA Giuseppe, Art. Scelto VERRUCCI Bernardo, Aiutante di Sanità VESPOLI Giuseppe, C.le Magg. Art.  VINCELLI Pasquale, Fante ZITO Francesco Giglio.

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