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  • ‘La guerra non è un videogioco’. Parola di Renzi

    ‘La guerra non è un videogioco’. Parola di Renzi

    Il Punto di Agostino Giordano

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    Per chi si fosse ricollegato solo ora con l’Italia, dopo due settimane di astinenza forzata, non si preoccupi: non ha perso niente, o quasi. Mentre buona parte della popolazione è a letto, bloccata dal virus influenzale, Renzi  coglie vittorie in Parlamento a colpi di ‘voti di fiducia’, che sembrano non infastidire Mattarella più di tanto. Le ‘unioni civili’ sono legge, e i voti di Verdini&soci sono stati determinanti, alla faccia della minoranza dem, che grida allo snaturamento del partito di Gramsci! Ma dietro le quinte del Parlamento è tutto un tramare, un congiurare contro il Premier-segretario. Che nel frattempo – malato di ‘annuncìte cronica’ – ritorna a parlare di Ponte sullo Stretto e di ‘Italia in ripresa’; e di ‘intervento in Libia’, ma solo quando si creeranno le condizioni, e dopo il ’sì’ del Parlamento. Sui quattro italiani rapiti in Libia da bande islamiche – di cui due uccisi e due liberati – piovono le accuse di una vedova, resta il rebus del riscatto e le interrogazioni urgenti in Parlamento; ma Renzi preferisce parlarne a Canale 5, in poltrona, piuttosto che in un Parlamento ostile. In tema di ‘fusioni pilotate’, La Stampa degli Agnelli ‘si unisce’ all’Espresso-Repubblica di De Benedetti, ma nessuno osa parlare di ‘monopolio’! In previsione delle Comunali, il centrodestra sceglie Bertolaso a Roma e Lettieri a Napoli, ma Salvini scalcia; il Pd celebra le primarie e le vincono due renziani: Roberto Giachetti a Roma e Valeria Valente a Napoli, con un’affluenza decisamente flop, e tra divisioni e rancori. E per chiudere il capitolo Pd, l’ex capogruppo alla Camera Roberto Speranza, ora nella minoranza interna, annuncia: “Il doppio incarico di Renzi è un problema”; le idi di Marzo sono vicine, e al Nazareno voleranno i coltelli. Ma anche la sua figura da Premier sembra fare acqua: ha ceduto sezioni strategiche di acque territoriali italiane alla Francia, senza avvisare i governatori e i pescatori di Liguria e Sardegna. A tutto beneficio delle acque territoriali Toscane. Le sue.

    Avevamo lasciato Papa Francesco mentre rientrava a Roma dopo lo scalo ecumenico a Cuba. E la sua risposta alla stampa sulle ‘unioni civili’ (”Se la veda la Cei”!), a poche ore dal voto del Senato Italiano, ci ha francamente sorpreso. Per molto meno il Papa ha detto la sua, sempre; e ora si rimetteva a fare il ‘buonista’! E puntuale, dall’interno del coro Cei, è partita la stonatura del segretario Galantino.

    A 94 anni è deceduta l’ex first lady americana Nancy, moglie di quel gran presidente che fu Ronald Reagan, uno dei migliori presidenti repubblicani degli Usa. E viene spontaneo confrontarlo col candidato repubblicano di oggi, Donald Trump; ma riuscirà mai Donald a diventare come Ronald? Sull’argomento si verseranno fiumi di inchiostro da qui a novembre, mentre ora è quasi impossibile credere a quanto dicono e fanno ‘i grandi della terra’ sulla questione Isis e sulle migrazioni in atto. La lotta al Califfato segna il passo, o meglio si pensa di vincerla tra un bombardamento e l’altro, con droni e spiate varie; ma, da che mondo è mondo, i territori si conquistano con le truppe di terra, metro dopo metro. I curdi (cristiani) sono gli unici a combattere l’Isis nel modo tradizionale. La Turchia è disposta a respingere la marea di migranti che preme per entrare in Europa a due condizioni: che l’Ue l’accolga subito al suo interno e che la Nato la smetta di dubitare della sua lealtà atlantica. Due belle mine vaganti, su cui la diplomazia russo-americana rischia grosso. Se aggiungiamo che il dittatore nordcoreano ha allertato le sue forze armate a prepararsi all’uso di armi atomiche, il quadro si tinge di giallo.

    Il Parlamento di Renzi continua a legiferare sul sesso degli angeli, mentre l’Isis è alle porte; ma l’Italia non se rende conto. Perché Renzi, occupata la Rai, l’ha inondata di annunci, promesse e bugie. Raymond Tomlinson, l’inventore della ‘e-mail’, morto lunedì scorso, a 74 anni d’età, ebbe a dire: “Non credete a tutto quel che leggete. Non credete a tutto quello che leggete sul web”. Sembra una frase scritta su misura per Renzi . Che dal salotto di Canale 5 risponde: “La guerra non è un videogioco”. Ma va’!…

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  • Matteo Renzi e la sua‘ruota della fortuna’

    Matteo Renzi e la sua
    ‘ruota della fortuna’

    IL PUNTO di Agostino Giordano

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    Era il 21 dicembre quando il presidente Mattarella avvisava Renzi: “Fuori la verità sulle Banche fallite!”. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti dell’Arno e del Tevere, e di ‘verità’ ne sono emerse talmente tante, che è meglio non …tenerne conto. Altrimenti il governo salterebbe per aria. Ne è passato di tempo da quando si portava in tribunale Berlusconi solo perché ‘non poteva non sapere’ cosa combinassero i suoi manager Fininvest (poi risultati innocenti); ora il duo Renzi-Boschi ‘può non sapere’ che hanno combinato i rispettivi genitori in Banca Etruria. Conflitti d’interesse? Zero. Una volta la Rai era ‘servizio pubblico’, ora è ‘al servizio del governo’: la nuova ‘riforma Rai’ consegna i pieni poteri a un amministratore delegato, nominato dal premier. Si chiama Tele-Renzi e il canone-Rai è diventato una tassa inglobata nella bolletta della luce: se non la paghi, ti lasciano al buio. Conflitti d’interesse? Zero.
    Per Giuseppe Sala, – supermanager della giunta Moratti, di centrodestra, quando la Letizia governava Milano – passare da responsabile dell’Expo Milano a candidato-sindaco Pd di Milano, c’è voluto poco, dopo aver dichiarato: “Sono di sinistra” ed essere saltato a piè pari sul carro di Renzi, che per caso passava di là. D’altra parte Renzi è fatto così, fa incetta di persone – a Milano come in Parlamento – servendosi delle parole di Gesù Cristo:”O con me o contro di me”.

    Renzi taglia il nastro per la ‘Variante di Valico’ (che collega Bologna e Firenze), come se fosse opera sua; e invece fu avviata e realizzata in gran parte dai governi Berlusconi. Ma le opere le realizzano i costruttori, che vanno poi pagati dallo Stato. Bene, il Governo deve ancora pagare 90 miliardi di euro di arretrati alle imprese italiane. Le uniche che possono – introitati questi soldi – creare nuovi posti di lavoro. Almeno 150 mila. Campa cavallo!
    Il ‘piano sicurezza’ delle scuole italiane può aspettare: Renzi lo rinvia, per mancanza di soldi. E la promessa? Scaduta.

    Dal 2010 i contratti degli Statali  sono bloccati e la Corte Costituzionale, nel luglio 2015, ha sentenziato che vanno sbloccati. Renzi che fa? Orecchio da mercante. E nessun pm che apra un fascicolo contro ignoti ‘per inadempienze su sentenze della Corte Costituzionale’. D’altra parte è un rito che non sortisce più effetti. Anche sul Parlamento attuale la Corte Costituzionale ha sentenziato che è ‘illeggittimo’, ma il presidente Mattarella non l’ha ancora sciolto. Ma si sa: dato che la Corte è a stragrande maggioranza di sinistra, le sue sentenze – quando al governo c’è la sinistra – vanno interpretate come ‘buffetti’; se a governare è la destra, vanno eseguite immediatamente.

    Nicola Cosentino, ex deputato di Forza Italia, è in carcere a Terni da 20 mesi, colpevole solo presunto, senza processo né condanna; gli si vietano anche le visite della moglie; ma Csm, Cassazione, Corte Costituzionale non si muovono. Come volevasi dimostrare: dato che è di centrodestra, la giustizia può aspettare. Il pm veneziano Carlo Nordio diceva:”In Italia si entra in cella da innocenti e si esce quando si è accertata la colpevolezza”. Tralasciando, per mancanza di spazio, il resto delle bischerate chigiane tra Natale ed Epifania, veniamo all’ultimo scontro tra Matteo e Junker, presidente della Commissione europea. A Junker che ribadisce:”Basta insulti all’Europa!“, Renzi risponde:”Non ci intimidisce”. Veniamo al sodo: in previsione di Amministrative e Referendum, per fare incetta di consensi, Renzi ha sforato e ora i conti non tornano; Junker se n’è accorto e non gli concede altra flessibilità. Crescita non c’è, le tasse aumentano, i sondaggi precipitano, le riforme non vanno, altre tasse sono dietro l’angolo. E Renzi fa la voce grossa. Con chi non dovrebbe. Ha avuto il semestre di presidenza italiano, a Bruxelles: tempo perso; ha fortemente voluto la Mogherini a Ministro degli esteri europea: fiasco totale. E Giuliano Ferrara commenta: “Oltre che la faccia, Renzi dovrebbe metterci anche la testa, perché governare non è come giocare alla “Ruota della Fortuna”. Ferrara, suo ex-grande sponsor.

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  • Renzi all’Onu: “L’Ue non ceda alla paura”

    Renzi all’Onu: “L’Ue non ceda alla paura”

    Matteo Renzi
    Matteo Renzi

    New York – L’Italia è pronta ad assumere un ruolo guida in Libia per affrontare la questione immigrazione e stabilizzare la crisi in quell’area. Ma l’Europa non deve cedere alla paura. Il 29 settembre scorso, il Presidente del Consiglio ha parlato per 20 minuti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, dove ha chiesto un maggiore impegno della comunità internazionale per affrontare quelle crisi che rischiano di dividere e travolgere il Vecchio Continente.

    Davanti ai leader mondiali, il capo del governo ha ribadito che l’Italia farà la sua parte. A partire proprio dalle questioni che più le stanno a cuore e che di fatto sono strettamente intrecciate tra loro: conflitti regionali in Africa e nell’area mediorientale, terrorismo e flusso senza precedenti di rifugiati. “Siamo pronti ad assumere un ruolo guida in Libia”, ha annunciato il capo del governo, spiegando come “l’Italia è pronta a collaborare con un governo di unità nazionale nei settori chiave e ad assumere, se il governo libico lo chiederà, un ruolo guida per un meccanismo di stabilizzazione con il sostegno della comunità internazionale”.

    Insomma, “l’Italia farà la sua parte”, ha affermato Renzi, rivendicando quanto il nostro Paese ha già fatto e sta facendo. “Porto la voce degli italiani, un popolo generoso e responsabile che si impegna nel salvataggio di migliaia di fratelli e sorelle nel cuore del Mediterraneo”, ha rivendicato, ricordando le tante vittime che trovano la morte in mare, ma anche i tanti bambini nati sulle navi italiane che hanno salvato la vita alle loro madri.

    Ora le cose stanno cambiando e Renzi ha ribadito come di fronte alla tragedia dei migranti “l’idea di veder sorgere nuovi muri è intollerabile“: “L’Europa è nata per abbattere i muri, non per edificarli”. Dunque, il dialogo e la forza della politica devono prevalere. Non solo in Europa, ma – ha dichiarato il Premier – ovunque nel mondo ci siano conflitti e crisi: dalla Siria, dove bisogna evitare di ripetere gli errori fatti in Libia, al Medio Oriente, dove Renzi ha confermato la bontà della soluzione dei due Stati.

    C’è poi il capitolo estremismo, con l’Isis che Renzi definisce come “un nemico pericoloso oramai alle nostre porte”. Ma il Premier ha parlato anche dei rischi legati al web, sempre più strumento non solo di opportunità ma anche di propaganda, reclutamento e formazione dei foreign fighter e dei terroristi fai da te. Renzi, infine, ha rilanciato la candidatura dell’Italia come membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell’Onu, con l’obiettivo anche di avere più influenza su temi come quello dei diritti umani, dei diritti delle donne e della pena di morte. A proposito di quest’ultimo tema, “l’Italia – ha concluso il Premier – non si stancherà mai di lavorare per la moratoria sulla pena di morte”.

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