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  • Legalizzata la cannabis per uso ricreativo

    Legalizzata la cannabis per uso ricreativo

    Montréal – Svolta storica in Canada: dalle ore 10 di mercoledì 17 ottobre, 12 “boutiques” autorizzate in Québec (altre 3 apriranno nei prossimi mesi) sono state prese d’assalto da centinaia di ‘clienti’, soprattutto giovani, per acquistare il primo ‘spinello di stato’. Il 17 ottobre, infatti, è entrata in vigore la legge che, dopo 95 anni, depenalizza il possesso, il consumo e la vendita della cannabis in tutto il Paese. Con le dieci Province e i tre Territori che disciplineranno la materia con un piano normativo ad hoc all’interno della legge-quadro federale approvata dal governo liberale di Justin Trudeau. Nel Paese degli Aceri la marijuana era proibita dal 1923, anche se dal 2001 era possibile utilizzarla per finalità terapeutiche. A Montréal, la Sindaca Valérie Plante ha annunciato che il Comune applicherà le attuali disposizioni della legge provinciale relative al consumo negli spazi pubblici. In pratica, sarà vietato farsi uno spinello lì dove è già vietato fumare. Inoltre, il divieto sarà esteso alle pensiline degli autobus, alle aree esterne di attesa per i mezzi pubblici, alle piste ciclabili ed agli spazi nei paraggi degli Istituti scolastici post-secondari. Un approccio “permissivo” che è stato contestato da 5 Arrondissements della metropoli, che hanno deliberato il divieto di consumo ‘tout court’ negli spazi pubblici. Nei municipi di Saint-Laurent, Montréal-Nord, Pierrefonds-Roxboro,Rivière-des-Prairies-Pointe-aux-Trembles e Saint-Léonard, quindi, sarà proibito fumare cannabis vicino ai parchi o in prossimità delle scuole. Restano le incognite sulla sicurezza stradale, sui rischi per la salute, sui controlli negli acquisti on line, sulla possibilità di farsi uno spinello nei condomini in affitto, sulle restrizioni a cui saranno sottosposti i dipendenti pubblici in posti di autorità come poliziotti, pompieri, medici, infermieri, insegnanti, giudici, ecc… ‘Rompicapi’ che il governo federale non ha saputo risolvere in tempo e che adesso saranno probabilmente regolati dalle sentenze dei tribunali.

    Missione compiuta per Trudeau. Alla fine ha avuto ragione lui: dopo la Camera dei Comuni, Justin Trudeau è risucito a convincere anche il Senato, che il 19 giugno scorso ha approvato il Cannabis Act con 52 voti a favore, 29 contrari e due astenuti. Ora i cittadini canadesi maggiorenni potranno comprare e consumare legalmente la cannabis per uso ricreativo. “Era troppo facile per i nostri figli comprare marijuana e per i criminali trarne profitto. Da oggi, le cose cambiano”, ha dichiarato il Primo Ministro Trudeau. Una mossa “anti-proibizionista” che mira a contrastare la criminalità organizzata legata al contrabbando ed allo spaccio di droghe, oltre ad incrementare le entrate dello Stato.

    Il 70% dei canadesi è favorevole alla legalizzazione. Secondo un sondaggio realizzato dell’agenzia di consulenza Abacus Data fra il 4 e il 15 settembre – e pubblicato dal Corriere Canadese – su un campione di tremila cittadini maggiorenni, il 70% dei canadesi supporta o accetta la legalizzazione della cannabis. Questi due aspetti della questione – “supportare” e “accettare” – si spartiscono il dato con, rispettivamente, il 46% e 24%, una netta maggioranza rispetto al 30% che è contrario alla legalizzazione, a sua volta diviso fra un 12% di chi si dice moderatamente contro e un 18% invece fortemente contro. La media del consenso, da quanto si evince dallo studio, si mantiene più o meno costante per ogni provincia, con l’Ontario al 71%, il Manitoba ed il Saskatchewan al 76% ed il Québec al 63%.

    Tutto quello che c’è da sapere:

    • L’età minima per l’acquisto è di 18 anni. In Québec, però, il neo governo della CAQ ha già annunciato che porterà l’età minima a 21 anni.
    • Nonostante la legge federale preveda la possibilità di coltivare a casa fino a 4 piante di marijuana, il Québec proibisce la coltivazione tra le mura domestiche.
    • In Québec è possibile procedere all’acquisto in 12 “centri” autorizzati (15 nei prossimi mesi), ovvero 12 succursali della Société québécoise du cannabis (SQDC) secondo il modello di monopolio pubblico già applicato alla commercializzazione dei vini e degli alcolici.
    • In vendita sugli scaffali 110 prodotti di cannabis classificati secondo 3 categorie: “Sativa” (dagli effetti energizzanti ed euforici), “Indica” (dagli effetti calmanti e rilassanti) e “Ibrido” (una via di mezzo).
    • Tre i formati previsti: 1, 3.5 e 15 grammi
    • Per ogni transazione è possibile acquistare fino a 30 grammi.
    • Il prezzo varia in base al prodotto: da 5.3 $ a 10.10 $ per grammo.
    • Solo gli acquisti da negozi ufficialmente riconosciuti saranno legali. Vendere la marijuana ad una minorenne resta un crimine.
    • La posta in gioco è molto alta al confine con gli Stati Uniti, dove il possesso e il traffico di marijuana restano un crimine federale: i cittadini canadesi in possesso di prodotti a base di cannabis, dunque, rischiano il fermo da parte da parte delle autorità americane.

     

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  • Trudeau legalizza  la marijuana

    Trudeau legalizza la marijuana

    Se ne potranno possedere fino a 30 grammi a testa e le Province avranno delle autonomie nella regolamentazione della vendita e dell’età minima per il consumo

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    Montréal – Dal 2001, in Canada, è consentito fare uso di marijuana per motivi terapeutici: dal 1º luglio 2018 potrà essere legale assumere questa sostanza anche a scopo ricreativo. È quello che si augura il Primo Ministro Justin Trudeau, che giovedì scorso ha depositato la proposta di legge che, se approvata, farà del Canada il secondo paese al mondo, dopo l’Uruguay, ad adottare una legislazione di questo tipo sul piano nazionale. Marijuana come bene di consumo, quindi, legale e regolamentato. La proposta, appoggiata dal Partito liberale e dall’NDP, prevede il possesso in pubblico di 30 grammi di sostanza e permette di coltivarne fino a quattro piante (di altezza non superiore ai 100 centimetri) in casa, per uso domestico. La norma riguarda tutti coloro che hanno raggiunto la maggiore età, ma con un margine di tolleranza per coloro sotto i 18 anni trovati in possesso di marijuana in modifiche quantità: per loro non ci sarebbero conseguenze penali. Chi però viene colto a vendere la sostanza a minori potrebbe essere condannato fino a 14 anni di reclusione. La polizia, inoltre, potrà procedere con il test della saliva degli automobilisti sospettati di essersi messi alla guida dopo avere fumato marijuana. La disciplina sarà regolarizzata a livello federale, ma spetterà poi alle singole Province gestire il processo di vendita o determinare un limite di età superiore ai 18 anni. Su questo punto, il Partito conservatore, appoggiato dal Canadian Medical Association, vorrebbe che l’età fosse innalzata a 21, poiché, a detta loro, la cannabis danneggerebbe lo sviluppo del cervello fino a 25 anni. Con la legalizzazione, il governo canadese stima che saranno 4,6 milioni le persone che consumeranno 655 tonnellate di cannabis l’anno e spenderanno da 4,2 a 6,2 miliardi di dollari canadesi. “È troppo facile – ha detto Trudeau – per i nostri ragazzi acquistare marijuana: cambieremo totalmente la situazione”.  “Questa legge – ha aggiunto la Ministra della Sanità, Jane Philpott  consentirà al governo di assicurare che i benefici della vendita di cannabis non vadano ad organizzazioni criminali”. L’opinione pubblica è dalla parte di Trudeau: circa il 30% dei cittadini d’età compresa tra i 20 e i 24 anni, infatti, fa abitualmente uso di cannabis e, talvolta, si rivolge a canali illegali per entrarne in possesso. Secondo un recente sondaggio, inoltre, il 68% dei cittadini si è dichiarato favorevole alla legalizzazione della cannabis. Ma per Trudeau non sono tutte rose e fiori: dopo le perplessità delle Province, che chiedono più soldi per gestire i “costi sociali” della liberalizzazione, arriva anche l’altolà dei proprietari degli immobili, fermamente contrari alla coltivazione ed al consumo della marijuana tra le mura domestiche. (V.G.)

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