Tag: italiani all’estero

  • La Marca (Pd): due emendamenti per gli Italiani all’estero

    La Marca (Pd): due emendamenti per gli Italiani all’estero

    ROMA, (Aise.it) – “Il 9 marzo scorso la Commissione Affari costituzionali della Camera ha dato il via libera all’adozione di un testo unificato presentato dalPresidente della Commissione e relatore, Giuseppe Brescia, che punta a modificare la legge n. 91 del 5 febbraio 1992 in materia di cittadinanza italiana. Più nello specifico, il testo della proposta punta esclusivamente a introdurre il cosiddetto “Ius scholae” ossia il diritto per i figli di stranieri regolarmente residenti di ottenere la cittadinanza italiana dopo aver terminato un ciclo di studi nel nostro Paese”. Così Francesca La Marca deputata Pd eletta in Centro e Nord America, prima firmataria di una delle proposte di legge confluite nel testo unificato.

    “Da deputata eletta all’estero, tuttavia – ha commentato La Marca – non posso non sottolineare che il provvedimento all’esame, proprio perché circoscritto nei suoi obiettivi, lascia aperte alcune importanti questioni riguardanti gli italiani all’estero”. “Per questa ragione – ha spiegato – ho ritenuto giusto presentare alcuni emendamenti”. In sintesi, ha illustrato La Marca, “i miei emendamenti riguardano: la restituzione della cittadinanza italiana alle donne che l’hanno perduta a seguito di matrimonio con uno straniero contratto prima del 1° gennaio 1948; il riacquisto della cittadinanza da parte di chi è nato in Italia e che, a seguito di espatrio, l’ha perduta per necessità di lavoro o altro, facendone espressa richiesta all’ufficio consolare italiano che ha giurisdizione nel territorio di residenza estera. Un panorama limitato di persone che, attualmente, avvalendosi delle norme della legge 91/92, possono riacquistare la cittadinanza italiana esclusivamente rientrando in Italia e fissando la propria residenza presso un Comune italiano”.

    La Commissione, ha concluso la parla- mentare Pd, “a breve esaminerà gli emendamenti presentati. Mi auguro che non si ripeta quanto avvenuto nella precedente legislatura e che la Commissione non decida per l’accantonamento degli emendamenti riferiti agli italiani all’estero per non mettere a rischio la specificità del provvedimento, dedicato ai minori stranieri in Italia”.

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  • Il decreto nella gazzetta ufficiale

    Il decreto nella gazzetta ufficiale

    ROMA, (Aise.it) – È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’8 febbraio il decreto del Ministero dell’Interno che, di concerto con la Farnesina, ogni anno pubblica il numero dei cittadini italiani residenti all’estero, sulla base dei dati dell’elenco aggiornato, riferiti al 31 dicembre dell’anno precedente, come stabilito dall’articolo 7, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 2 aprile 2003, n. 104, cioè dal regolamento di attuazione della Legge Tremaglia (549/2001) sul voto all’estero. Il decreto è stato emanato il 28 gennaio, a firma dei ministri Lamorgese e Di Maio.

    Al 31 dicembre 2021 gli italiani residenti all’estero erano 5.806.068, 153.988 in più rispetto all’anno precedente. La maggior parte di loro risiede in Europa: 3.189.905 nell’elenco aggiornato, 91.027 in più rispetto ai dati dello scorso anno; segue l’America meridionale, con 1.804.291 residenti, con 49.988 persone in più; al terzo posto l’America settentrionale e centrale, con 505.567 residenti e un incremento di 10.420 connazionali; chiude l’Africa, Asia, Oceania e Antartide con 306.305, con 2.553 presenze in più.

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  • ELEZIONI 2018 | ITALIA AL VOTO

    ELEZIONI 2018 | ITALIA AL VOTO

    Mentre gli italiani all’estero hanno tempo fino al 1º marzo, domenica 4 marzo i connazionali sul territorio nazionale saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento. Si vota dalle 7 alle 23 e lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura dei seggi elettorali.

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    Via all’ultima settimana di campagna elettorale

    Dalla grande manifestazione di sabato a Roma, alle piazze e i salotti televisivi. Rush finale di questa campagna a caccia di voti soprattutto tra la folla degli “indecisi”

    Roma, (Euronews.com) – È iniziata l’ultima settimana di campagna elettorale in vista delle elezioni del 4 marzo. Possibili scenari a parte, lo sforzo condiviso è quello di far leva sugli indecisi, che si attestano intorno al 40%. Sinistra riunita, eccezionalmente lo scorso sabato durante la grande manifestazione di Roma voluta dall’Anpi, e da altre 23 organizzazioni sotto la sigla mai più fascimi e razzismi. In 100mila hanno sfilato dopo gli episodi di violenza in diverse città italiane da Torino a Palermo. Nello stesso giorno Salvini in piazza Duomo a Milano ha chiuso la campagna elettorale: con Vangelo e Rosario ha giurato di rispettare la costituzione, “per andare a governare e a riprendersi il paese”. Lo ritroveremo il 1º marzo in occasione della manifestazione unitaria con la Meloni e Forza Italia a Roma. Visto il freddo, per gli altri l’ultima domenica si è consumata nei salotti tv e nei teatri. A Roma è andato in scena il tandem Gentiloni-Veltroni con l’ennesimo endorsement per il premier uscente. Il Rally per l’Italia di Di Mai oil 26 febbraio ha fatto tappa a Palermo in preparazione del rush finale in Piazza del Popolo a Roma il 2 marzo insieme a Beppe Grillo. “Fuori gli indecisi sono tantissimi”, ha commentato Matteo Renzi che invece chiuderà a Firenze il 2 marzo a PIazzale Michelangelo nel suo collegio uninominale del Senato. Ricordiamo che si voterà nella sola giornata di domenica 4 marzo, dalle 7.00 alle 23.00, e ad urne chiuse inizierà subito lo spoglio delle schede. Lunedì 5 marzo, dunque, conosceremo i risultati.

    Infine, i cittadini di Lazio e Lombardia saranno chiamati  ad eleggere anche il nuovo presidente della Regione e i Consigli regionali. Lo spoglio per le regionali inizierà alle 15 di lunedì 5 marzo.

    La Marca (Pd): dirigenti Pd Montréal fuori da ogni regola

    ROMA, (Aise) – “I comportamenti dei dirigenti del Circolo PD di Montreal sono ormai fuori di ogni regola statutaria e fuori da ogni etica politica, nonostante le roboanti invocazioni di principio con cui cercano di ricoprire una mera operazione elettoralistica”. Anche Francesca La Marca, deputata uscente e candidata nuovamente con il Partito Democratico nella Ripartizione Nord e Centro America, dove è capolista alla Camera, critica aspramente il presidente e segretario ad interim del Circolo PD di Montreal, Domenico Bruzzese, che, a causa della mancanza di candidati provenienti dalla città di Montreal, ha invitato la comunità a votare Giuseppe Continiello di LeU. Lo stesso Continiello, già segretario del Circolo PD a Montreal, accusa La Marca, “è rimasto al suo posto fino alla definizione delle liste e delle candidature, dopodiché non avendo avuto l’agognato posto in lista nel suo partito si è candidato con un altro partito, concorrente e critico rispetto a quello che lui stesso aveva fino ad allora rappresentato”. Quanto a Bruzzese, “ha taciuto fino a dieci giorni dalle elezioni e poi, denunciando le insoddisfacenti procedure seguite per la scelta delle candidature, ha invitato a votare per un altro partito, concorrente e critico e soprattutto per l’ex segretario transfuga”. “Naturalmente”, precisa La Marca, “è legittimo esprimere la propria insoddisfazione rispetto alle procedure interne di una formazione politica, ma ad un partito ci si iscrive per i principi ai quali esso fa riferimento e per il programma politico che propone. Evidentemente in questo caso si trattava di un programma personalistico ed elettoralistico”. Francesca La Marca si rivolge dunque “agli iscritti al Circolo del PD di Montreal, inviati in questi giorni da una parte all’altra come pacchi postali”, ai quali esprime la sua “sincera e convinta solidarietà. Ne conosco molti e sono persone serie che meritano rispetto per la loro scelta e per la loro buona fede. Sono convinta che nella loro coscienza – e solo nella loro coscienza –”, conclude La Marca, “troveranno le ragioni di una scelta meditata e convinta, respingendo gli interessati consigli di chi li vuole condurre come pecore al pascolo”.

    Ultime ore per votare

    Montréal – Ancora qualche giorno e poi si concluderanno le operazioni di voto per gli italiani all’estero: i ritardatari potranno restituire al Consolato le buste votate entro le 16:00 del 1° marzo 2018. Lo scrutinio verrà effettuato nei seggi elettorali speciali costituiti presso lo stesso Ufficio centrale per la circoscrizione Estero, subito dopo la chiusura delle urne in Italia e l’inizio dello spoglio, quindi dopo le 23 di domenica 4 marzo. Spoglio che, ancora una volta, si svolgerà a Castelnuovo di Porto, comune alle porte di Roma. Secondo il Ministero dell’Interno, oggi gli italiani residenti all’estero sono 5.114.469, 139.170 in più rispetto all’anno scorso.  La maggior parte degli italiani nel mondo risiede in Europa: 2.770.175 quelli nell’elenco aggiornato; segue l’America meridionale con 1.596.632; quindi l’America settentrionale e centrale con 461.287 e infine la ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide con 286.375 connazionali. Gli italiani iscritti all’Aire votano per corrispondenza per eleggere 18 parlamentari, 12 alla Camera dei Deputati e 6 al Senato, per la Circoscrizione Estero, che è suddivisa in 4 Ripartizioni: Europa, compresi i territori della Federazione russa e della Turchia; America meridionale; America settentrionale e centrale; Africa, Asia, Oceania e Antartide. In Nord e Centro America gli elettori eleggono due Deputati e un Senatore. In questa ripartizione le liste in lizza sono 9 alla Camera (29 candidati) e 7 al Senato (13 candidati). Dal 14 febbraio l’Ufficio consolare ha inviato per posta al domicilio di ciascun elettore un plico con il certificato elettorale, la scheda o le schede elettorali, una busta piccola, una busta di formato più grande – preaffrancata – recante l’indirizzo dell’Ufficio consolare, un foglio informativo con le istruzioni per esercitare il diritto di voto e le liste dei candidati. In caso di mancata ricezione del plico a domicilio, a partire dal 18 febbraio gli elettori hanno potuto rivolgersi alla Cancelleria Consolare per chiedere l’eventuale rilascio del duplicato. Ancora poche ore: alle 16 del 1º marzo tutte le buste votate dovranno essere state consegnate al Consolato che provvederà ad inviarle in Italia.

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  • Boom di italiani all’estero: 107mila nel 2015

    Boom di italiani all’estero: 107mila nel 2015

    IL RAPPORTO DELLA FONDAZIONE MIGRANTES

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    Rispetto all’anno precedente, ad iscriversi all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) sono state 6.232 persone in più (+6,2%). Se ne vanno soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni (39.410, il 36,7%). Germania la prima scelta. Mattarella: “Segno d’impoverimento”

    ROMA – Sempre più italiani, soprattutto giovani, lasciano il Paese per trasferirsi all’estero. È quanto emerge dal rapporto “Italiani nel mondo 2016” presentato giovedì scorso a Roma dalla Fondazione Migrantes. Nel 2015 i connazionali espatriati sono stati 107.529. Rispetto all’anno precedente, a iscriversi all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) sono state 6.232 persone in più, per un incremento del 6,2%. A fare le valigie sono soprattutto i ragazzi tra i 18 e i 34 anni (39.410, il 36,7%).

    Giovani e uomini   Su 107.529 espatriati nell’anno 2015, i maschi sono oltre 60 mila (56,1%), i celibi e le nubili il 60,2%. L’analisi per classi di età mostra che la fascia 18-34 anni è la più rappresentativa (36,7%) seguita dai 35-49 anni (25,8%). I minori sono il 20,7% (di cui 13.807 mila hanno meno di 10 anni), mentre il 6,2% ha più di 65 anni (di questi 637 hanno più di 85 anni e 1.999 sono tra i 75 e gli 84 anni). Tutte le classi di età sono in aumento rispetto allo scorso anno, tranne gli over 65 anni (erano 7.205 nel 2014 sono 6.572 nel 2015).

    Germania prima scelta – La meta preferita è la Germania (16.568), a seguire, con una minima differenza, il Regno Unito (16.503) e poi, più distaccate la Svizzera (11.441) e la Francia (10.728). In calo le partenze per l’America meridionale (-14,9% in un anno), mentre rimangono stabili quelle per l’America centro-settentrionale; sono circa 352 connazionali hanno scelto le altre aree continentali.

    Lombardia e Veneto in testa – Le principali regioni di emigrazione, invece, sono Lombardia (20.088) e Veneto (10.374), poi Sicilia (9.823), Lazio  (8.436), Piemonte (8.199) ed Emilia Romagna (7.644).

    Gli iscritti all’AIRE sono oltre 4.8 milioni, +3.7% – Al primo gennaio 2016 sono più di 4,8 milioni (4.811.163), con una crescita del 3,7% rispetto l’anno precedente (+174.516 unità). Ovvero il 7,9% dei 60.665.551 residenti in Italia. Dal 2006 al 2016 la mobilità italiana è aumentata del 54,9%: dieci anni fa i connazionali residenti in terra straniera erano poco più di 3 milioni. L’incremento in valore assoluto ha riguardato tutti i continenti e tutti gli Stati, soprattutto quelli che accolgono le comunità più numerose di italiani come Argentina, Germania e Svizzera. Tuttavia le variazioni più significative degli ultimi 11 anni hanno riguardato la Spagna (+155,2%) e il Brasile (+151,2%). A oggi, oltre la metà (2.588.764, 53,8%) vivono in Europa, seguita dall’America Latina (1.564.895), dall’America del Nord (386.399), dall’Oceania (146.316), dall’Africa (63.870) e dall’Asia (60.919). Inoltre, il rapporto Migrantes ricorda che il 50,8% dei cittadini italiani iscritti all’Aire è di origine meridionale (Sud: 1.602.196 e Isole: 842.850), il 33,8% è di origine settentrionale (Nord Ovest: 817.412 e Nord Est: 806.613) e, infine, il 15,4% è originario del Centro Italia (742.092). A livello regionale le percentuali piùincisive riguardano la Lombardia (+6,5 per cento), la Valle d’Aosta (+6,3%), l’Emilia Romagna (+6%) e il Veneto (+5,7%). A livello provinciale torna il protagonismo del Meridione. Tra i primi dieci territori provinciali, infatti, sette sono del Sud Italia. Ad esclusione della Provincia di Roma, in prima posizione, seguono infatti Cosenza, Agrigento, Salerno, Napoli, Milano, Catania, Palermo, Treviso e Torino. Tre piccoli comuni siciliani (Licata, Palma di Montechiaro e Favara) hanno incidenze elevatissime di residenti all’estero, tra 10 e 15 mila ciascuno.

    Mattarella: migranti italiani impoverimento, non libera scelta – “Il quadro che emerge dal lavoro dei ricercatori è di grande interesse”, ha scritto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato a Mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana. Ed ha aggiunto: “Il fenomeno degli italiani migranti rappresenta talvolta un segno di impoverimento piuttosto che una libera scelta ispirata alla circolazione dei saperi e delle esperienze”.

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