Tag: Coronavirus

  • Il covid-19 è “pacifista”

    Il covid-19 è “pacifista”

    L’EDITORIALE

    Cinema e teatri chiusi; ristoranti, pizzerie e negozi sull’orlo del fallimento; matrimoni e funerali annullati, cene in famiglia proibite, festival e concerti rimandati, stadi vuoti. Per settimane, mesi, ci siamo sottomessi, senza colpo ferire, in religioso silenzio, al diktat di scienziati, virologi e autorità sanitarie, che ci hanno imposto, di fatto, gli “arresti domiciliari”, in nome del famoso ‘distanziamento sociale’, diventato all’improvviso (almeno per noi cristiani) l’11º comandamento. Un dogma. Un precetto da non disattendere. Pena una multa salatissima e la sgradevole disapprovazione sociale. Per settimane, mesi, abbiamo subito il “terrorismo psicologico” di specialisti che, tutte le ore del giorno e della notte, ci hanno bombardato con le loro raccomandazioni in tv, per debellare una pandemia viscida e pericolosissima. “Non uscite, oppure rischiate di contrarre il virus e contagiare i vostri genitori e nonni, soprattutto se anziani o malati, condannandoli a morte”, uno dei messaggi più in voga. Tutti i media, allineati e coperti. Ci abbiamo quasi creduto. Atterriti. Poi, all’improvviso, l’evento rivelatore: un poliziotto bianco uccide un afroamericano a Minneapolis (omicidio che condanniamo, senza se e senza ma) e scoppia la rivolta sociale. Il poliziotto-killer, linciato dall’opinione pubblica, viene condannato al patibolo prima ancora di essere processato. Sarà condannato all’ergastolo. Giustamente. Ma solo dopo un processo, con il sacrosanto diritto alla difesa. Fino a prova contraria, la nostra civiltà è fondata sullo stato di diritto. Gli altri 3 poliziotti-complici saranno condannati ad almeno 20 anni per favoreggiameno. Giustamente. Quindi giustizia è fatta? Macchè! Da quasi 2 settimane, in migliaia si riversano sulle strade americane, e del mondo intero, protestando contro il razzismo e la brutalità poliziesca. Addirittura c’è chi chiede l’abolizione della polizia. L’abolizione del monopolio della forza in uno stato di diritto. (!!) Fatto sta che, dalle immagini televisive, ma anche in presa diretta per le strade di Montréal, abbiamo appreso che la pandemia è finita. Non ce ne siamo accorti, ma è finita. Evidentemente era tutto un gioco, una messa in scena, un bluff. Tutti fuori. Tutti insieme. Appassionatamente. Allegramente. Con le mascherine (non sempre), ma mai a distanza di sicurezza (2 metri). Altro che Organizzazione mondiale della Sanità, scienziati, virologi e autorità sanitarie (che hanno fatto del distanziamento sociale una conditio sine qua non)! Così hanno deciso gli onniscienti “pacifisti” del nuovo ‘ordine mondiale’. E, se la pandemia non è scomparsa, abbiamo scoperto che il covid-19 è “pacifista”: se marci per una “buona” causa, sei immune al virus. Miracolosamente. Magicamente. Clamorosamente. Perfino il Primo Ministro del Canada, Justin Trudeau, che per mesi ha predicato prudenza ed avallato restrizioni alle nostre libertà fondamentali, si è inginocchiato, a Ottawa, urbi et orbi, circondato da migliaia di manifestanti. Nel bel mezzo di una pandemia. Non è un film, è tutto vero: la pandemia è scomparsa, o è stata messa tra parentesi, per motivi ideologici. Il problema, però, è che… ‘Cà nisciuno è fesso’!  Se la  pandemia c’è, c’è sempre. Ed il distanziamento sociale è un obbligo imprescindibile. Non è a piacimento, a comando, o a convenienza. Se la pandemia è una presa in giro, una macchinazione, un’invenzione, – visto che il distanziamento sociale è diventato all’improvviso un optional – allora abbiamo scoperchiato il ‘vaso di pandora’: le istituzioni e le autorità pubbliche hanno perso ogni credibilità e autorevolezza, perché non agiscono in nome dell’interesse dei loro cittadini, ma secondo l’agenda occulta di un nuovo ‘ordine mondiale’.

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  • Il Québec respira: oggi ‘solo’ 50 morti

    Il Québec respira: oggi ‘solo’ 50 morti

    La Provincia provvederà a fornire un milione di mascherine al Comune di Montréal, che annuncia un piano senza precedenti per ciclisti e pedoni. Dal canto suo, Justin Trudeau prolunga fino alla fine di agosto la sovvenzione per il pagamento del 75% dei salari

    Montréal – Sospiro di sollievo in Québec: venerdì sono stati registrati “soltanto” 50 decessi, per un totale di 3.401 persone che hanno perso la vita dall’inizio dell’emergenza sanitaria. I casi, però, non accennano a diminuire: altri 696 (41.420 in tutto) nelle ultime 24 ore, con 1822 pazienti ricoverati in ospedale, di cui 191 in terapia intensiva. A comunicare il bilancio è stato lo stesso Primo Ministro, François Legault, in occasione della consueta conferenza stampa che, per la seconda volta consecutiva, si è tenuta a Montréal e non nella capitale nazionale. Il leader della CAQ ha poi rassicurato la Sindaca della metropoli, Valerie Plante: il governo provinciale provvederà a fornire un milione di mascherine al Comune. Ricordando l’importanza di indossare una mascherina quando si viaggia nei mezzi pubblici (bus e metro), Legault ha anche annunciato di aver stanziato 6 milioni di dollari a favore delle società di trasporto pubblico della Comunità metropolitana di Montréal (che raggruppa 82 centri urbani). Il Primo Ministro ha inoltre indicato che tutti i dipendenti dei CHSLD pubblici e privati (le strutture sanitarie di lungodegenza) ​​saranno adesso sistematicamente testati (tamponi a tappeto) per il COVID-19, anche se asintomatici. Infine, Legault è tornato sull’incontro che ha avuto giovedì con i 16 presidenti e direttori generali del CIUSSS e dei centri ospedalieri della Grande Montréal, osservando che sono stati identificate diverse problematiche, ma che la sfida più grande resta quella di attrarre più personale. Il Primo Ministro, infine, ha ribadito che le Scuole Primarie in tutta la Grande regione di Montréal resteranno chiuse fino a settembre. Gli asili, dal canto loro, potranno accogliere i bambini a partire dal 1º giugno, mentre dal 25 maggio, salvo ulteriori proroghe,  dovrebbero riaprire i negozi, gli studi professionali e gli esercizi commerciali con accesso diretto e indipendente dall’esterno.

    Montréal annuncia un piano senza precedenti per ciclisti e pedoni. Tutti i principali festival estivi sono stati cancellati nella metropoli, epicentro dell’epidemia in Canada. “Probabilmente la maggior parte di noi trascorrerà le vacanze in città”, ha dichiarato la Sindaca Valérie Plante. Per incentivare  gli abitanti di Montreal ad “uscire, a muoversi, ma in modo sicuro”, la Prima Cittadina ha annunciato la creazione di oltre 320 km di nuove piste pedonali e ciclabili che collegano parchi e spazi verdi. Il circuito totale, nelle prossime settimane, coprirà più di 1.200 km. “Si tratta di uno dei progetti più importanti al mondo”, ha detto la Plante, che ha dichiarato di essere preoccupata per la “salute mentale e fisica” dei montrealesi, visto che la città è ‘in pausa’ da due mesi.

    Ottawa estende il sussidio per i salari fino alla fine di agosto. Il programma federale di sovvenzione per il pagamento del 75% dei salari sarà esteso per altri tre mesi, fino alla fine di agosto: ad annunciarlo, venerdì mattina, è stato Justin Trudeau, in occasione della conferenza stampa quotidiana dalla sua residenza. Il Primo Ministro del Canada ha annunciato, allo stesso tempo, che il governo sta studiando la possibilità di apportare delle modifiche al programma, progettato per incentivare il datore di lavoro a non licenziare i propri dipendenti. “Rivaluteremo la soglia di mancati introiti pari al 30% – ha detto -: quando le aziende sono pronte a riprendere le attività e persino a crescere, questa soglia non dovrebbe costituire un ostacolo alla crescita ed all’espansione. Ad oggi, ricordiamolo, possono usufruirne della misura tutte le imprese e tutti gli esercizi commerciali che hanno perso almeno il 30% delle entrate a causa del Covid-19.

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  • COVID-19, Montréal-Nord: aperte tre cliniche per il tampone

    COVID-19, Montréal-Nord: aperte tre cliniche per il tampone

    Montréal-Nord è uno degli arrondissments più colpiti dall’emergenza coronavirus. Ora ci sono tre cliniche sul posto, pronte ad accogliervi per effettuare il tampone sulla positività al covid-19 (test de dépistage). Se avete (o avete avuto) sintomi come il raffreddore, la gastro, la febbre, la tosse o difficoltà respiratorie, o siete entrati in contatto con persone con questi sintomi, presentatevi in una delle seguenti cliniche, tra le ore 10 e le ore 16:

    Aréna Garon (11212 avenue Garon)
    Giovedì 14 e venerdì 15 maggio

    Aréna Fleury (3700 rue Fleury Est)
    Sabato 16 e domenica 17 maggio

    Maison culturelle et communautaire (12004 boulevard Rolland)
    Lunedì 18 e martedì 19 maggio

    Non dimenticatevi di portare con voi la tessera sanitaria. Se non ne siete in possesso, potete comunque fare il tampone.

    Se non potete recarvi in clinica negli orari e nei giorni prestabiliti, siete preoccupati e volete comunque fare il tampone, chiamate al 514 644-4545 oppure al 1 877 644-4545.


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  • Covid-19, Montréal tra le zone rosse in Nord America

    Covid-19, Montréal tra le zone rosse in Nord America

    Nella Comunità metropolitana di Montréal, i decessi sono stati 423 per milione di abitanti, ovvero l’89% (2146) dei 2398 morti registrati in tutto il Québec.

    MONTRÉAL – Siamo nel cuore della zona rossa. Montréal è sempre più l’epicentro della pandemia nella provincia del Québec e nel resto del Canada. Un primato inquietante che ci costringe a tenere alta la soglia di attenzione: la battaglia contro il covid-19 è ancora lontana dall’essere vinta. I numeri sono impietosi: la Comunità metropolitana di Montréal (CMM), agglomerato urbano formato da 82 comuni, conta il numero più alto di decessi per milione di abitanti. Analizzando gli ultimi dati, infatti, l’80% dei casi positivi in Québec risulta essere concentrato sul territorio delle cinque regioni che formano la CMM: agglomerato di Montréal, Laval, Lanadière, Laurentides e Montérégie. Con il tasso di mortalità legato al COVID-19 che schizza a 750 morti a Laval e 720 morti a Montréal (per milione di abitanti). Nella Comunità metropolitana di Montréal, i decessi sono stati 423 per milione di abitanti, ovvero l’89% (2146) dei 2398 morti registrati in tutto il Québec.

    Negli ultimi 7 giorni, nella CMM si sono registrati, mediamente, 95 decessi al giorno, contro gli 85 che si erano verificati nel corso della settinana precedente.

    L’80% delle persone decedute sul territorio della Grande Montréal vivevano nelle residenze sanitarie di lungo degenza per anziani (CHSLD) o nella case di riposo private (RPA). Questa proporzione varia tra il 67% nella Lanaudière e l’85% a Laval.

    Con questo triste record, la Grande Montréal supera diverse altre grandi città del Nord America come Toronton, Vancouver, Chicago e San Francisco. Solo Boston e New York registrano più morti per milione di abitanti.

    La situazione è molto più incoraggiante nel resto del Québec, con molte regioni (compresa la capitale nazionale) che hanno già potuto autorizzare la riapertura di scuole, studi professionali ed essercizi commerciali.

    I dati pubblicati sul sito della CMM (https://cmm.qc.ca) sono  aggiornati quotidianamente. “Si tratta di uno strumento di monitoraggio che può tornare molto utile agli eletti che devono prendere decisioni, di concerto con Québec, sul deconfinamento o sul prolungamento delle misure di contenimento”, ha spiegato Philippe Rivet, consulente di ricerca della CMM.

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  • Dalla peste all’influenza Spagnola: le pandemie più gravi della storia

    Dalla peste all’influenza Spagnola: le pandemie più gravi della storia

    Roma – Se qualcuno nel passato ci avesse raccontato di cosa (e come) avremmo dovuto vivere per colpa di questo Coronavirus, forse nessuno di noi ci avrebbe creduto. “Impensabile”, avremmo detto. Come impensabile era scoprire tra le righe dei libri di storia che milioni di nativi americani furono sterminati tra il XVI e il XVII secolo dall’influenza (e altre malattie come il vaiolo, la varicella e il morbillo). Una malattia, l’influenza, che era pressoché inesistente in America e che, importata da noi europei, lasciò gli indiani completamente inermi. Moltissimi si ammalarono e morirono senza sapere, in effetti, di cosa. Una storia che fino a qualche tempo fa – ripeto, quando la leggevamo sui libri – sembrava assurda. Oggi, invece, tutta questa incredulità sembra svanire. Forse perché una storia simile la stiamo vivendo. Anzi, forse (anche senza forse) perché stiamo vivendo la Storia, e non la stiamo leggendo sui libri.

    La verità è che, da che mondo è mondo, la geopolitica è stata condizionata dalle grandi epidemie dai tempi dell’Antica Grecia fino all’Europa dei secoli scorsi. E questa epidemia di Covid-19 si aggiunge alla lunga lista delle malattie che segnarono per sempre il corso della Storia. Quali sono state le più grandi epidemie nel mondo? Eccole qua sotto:

    Peste di Atene

    Le più grandi epidemie prima del 1300…

    • Peste di Atene (430-426 a.C.), 100.000 morti stimati
    • Peste antonina (165-180): 3,5-7 milioni
    • Vaiolo giapponese (735-737): 1 milione
    • Peste di Giustiniano (541-542): 25-100 milioni

    … e dopo il 1300:

    Influenza spagnola
    • Peste nera (1347-1351): 25-50 milioni
    • Vaiolo in Messico (1520): 8 milioni
    • Cocoliztli, probabilmente tifo in Messico (1545-1548): 15 milioni
    • Grande peste di Londra (1665-1666): 100.000
    • Grande peste di Marsiglia (1720-1723): 40.000
    • Peste russa (1770-72): 100.000
    • Influenza russa (1889-1890): 1 milione
    • Influenza spagnola (1918-1919): 50 milioni
    • Influenza asiatica (1957-1958): 1,1 milioni
    • Influenza di Hong Kong (1968-1970): 1 milione
    • HIV (1981-): 32 milioni
    • SARS (2002-2003): 770
    • Influenza suina (2009-2010): 151.700-575.000
    • MERS (2012-): 850
    • Ebola (2014-2016): 11.300
    • Covid-19 (2020-): positivi e deceduti (al 6 maggio, ore 16:00)

    Montréal: 17 442 casi • 1 562 morti

    Québec: 34. 327 casi • 2.510 morti

    Canada: 63.375 casi • 4.223 morti

    Usa: 1.252.884 casi • 73.797 morti

    Italia: 214.457 casi • 29.684 morti

    Mondo: 3.802.123 casi • 263.086 morti • 1.285.591 guariti

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  • Joe Cacchione esorcizza il virus

    Joe Cacchione esorcizza il virus

    MONTRÉAL  Joe Cacchione superstar sul web. Il noto professore, e comico, Italo-Montrealese è sempre più popolare sui social, grazie ai suoi video esilaranti, ma mai banali, che dal 19 marzo posta ininterrottamente sulla sua pagina Facebook per sdrammatizzare ed esorcizzare la quarantena a cui siamo costretti per la pandemia da Covid19. In tutto, ad oggi, 25 video, tutti a ruota libera, senza canovaccio, frutto di creatività e improvvisazione. Il primo, #SonoItaliano, risale al 19 marzo, ha registrato oltre 100mila visualizzazioni, e Cacchione lo ha dedicato all’Italia, che proprio quel giorno registrava il tasso di mortalità più alto nel mondo. Tra gli altri, hanno avuto particolarmente successo i video – da 50 secondi a 2 minuti di durata – sulla benzina in picchiata, sui soldati americani alla frontiera canadese, su Donald Trump, sul distanziamento sociale e sulla carta igienica. “Una bella battuta, sana e spontanea, non dico che fa passare il male, però ci aiuta ad accettare la situazione in cui ci ritroviamo” – è l’augurio di Joe Cacchione, che noi tutti condividiamo.

    https://www.facebook.com/joecacchionecomedian

     

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  • Oltre 1300 casi in Québec, 603 a Montréal. Trudeau: 2.000 $ per chi perde il lavoro

    Oltre 1300 casi in Québec, 603 a Montréal. Trudeau: 2.000 $ per chi perde il lavoro

    La Ministra della Sanità canadese Patty Hajdu ha annunciato l’obbligo della quarantena di 14 giorni per chi è tornato da un viaggio. I trasgressori rischiano una multa di 300 mila $ e fino a 6 mesi di carcere. Usa, 60 mila casi: metà a New York

    Montréal – Circa il 60% delle persone positive al COVID-19 in Québec sono persone tornate da un viaggio all’estero: lo ha dichiarato oggi, nella consueta conferenza stampa, il Primo Ministro provinciale François Legault. Alle 13 del 25 marzo, i casi confermati nelle Belle Province erano 1339 (più 326 rispetto a ieri), 6 i decessi, una persona guarita, 78 i ricoverati in ospedale (+11), di cui 35 in terapia intensiva (+4), 2998 in attesa del risultato del test, mentre in 26 634 sono risultati negativi. Questa la distribuzione regionale dei contagi: Bas-Saint-Laurent 6, Saguenay–Lac-Saint-Jean 8,  capitale nazionale  95,   Mauricie – Centre du Québec 35, Estrie 169, Montréal 603, Outaouais 13, Abitibi-Temiscamingue 5, Côte-Nord 2, Nord-du-Québec 1, Gaspésie-Îles-de-la-Madeleine 7, Chaudière-Appalaches 46, Laval 83, Lanaudière 68, Laurentides 50 e Montérégie 148. I canadesi colpiti dalla crisi potranno accedere al  ‘Canada Emergency Benefit’, un programma “semplificato” che prevede un sussidio mensile di 2.000 $ per 4 mesi. A cominciare dal 6 aprile. Lo ha annunciato il Primo Ministro Justin Trudeau. La Ministra della Sanità Patty Hajdu, dal canto suo, ha comunicato che la quarantena di 14 giorni per chi è tornato da un viaggio è ora obbligatoria. Chi non adempie all’obbligo commette un reato penale, rischiando una multa di 300 mila $ e fino a 6 mesi di carcere. In Canada i casi totali sono 3.290 (30 i decessi), mentre nel mondo sono oltre 460 mila (più di 13 morti).

    In Italia superate le 7.500 vittime. Quasi 75mila casi, 7503 vittime, oltre 9mila guariti. Con un incremento di crescita del 7,54%, contro l’8,2% di 24 ore fa. Sono questi i dati dell’emergenza Covid-19 registrati mercoledì 25 marzo in Italia, secondo il bollettino fornito dalla Protezione civile nella consueta conferenza stampa a cui, però, non ha partecipato il capo dipartimento Angelo Borrelli (febbricitante e in attesa dell’esito del tampone). Nella fattispecie, sono complessivamente 57.521 i malati di coronavirus, con un incremento rispetto a martedì di 3.491 unità, quando l’incremento era stato di 3.612. Tra questi, 3.489 sono ricoverati in terapia intensiva, 93 in più rispetto al giorno prima e ben 1.236 solo in Lombardia. Oltre 23mila, invece, sono i ricoverati con sintomi e 30.920 chi si trova in isolamento domiciliare. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 74.386. Le persone guarite, invece, sono 9.362, 1.036 in più di martedì, quando l’aumento era stato di 894 unità. Continua a salire anche il numero delle vittime: il 25 marzo sono 683, che fanno lievitare a 7503 il numero complessivo dei decessi. Martedì, tuttavia, l’aumento del numero dei morti era stato di 743.

    Oltre 60 mila casi negli USA. Si aggrava l’epidemia di coronavirus negli Stati Uniti. Sono più di 60mila i casi di contagio registrati finora, la metà a New York, e sono almeno 827 le vittime. Un dato, quest’ultimo, che ha subito un’accelerazione nelle ultime 24 ore, in cui sono morte 163 persone, una quantità mai vista finora negli States. Numeri che però non preoccupano Donald Trump: “Stiamo già cominciando a vedere la luce in fondo al tunnel”, ha dichiarato il presidente. Tra i contagiati ci sono anche due trader di Wall Street, venuti a contatto con il Covid-19, nonostante le misure di restrizione prese per evitare il diffondersi del virus. I professionisti che hanno lavorato negli ultimi 14 giorni al New York Stock Exchange sono stati invitati a osservare un periodo di autoisolamento. Proprio New York è considerata l’epicentro dell’epidemia negli Usa. Chi si sposta dalla città all’interno degli States deve mettersi in quarantena volontaria per 14 giorni, ha detto il vice presidente Mike Pence insieme agli esperti della task force contro il coronavirus, sottolineando l’elevato livello di contagi nella Grande Mela. Usa, piano da 2mila miliardi. Lo metteranno in campo gli Stati Uniti per contrastare l’epidemia di coronavirus che sta mettendo in difficoltà il Paese. Il piano è frutto di un accordo tra il Senato e la Casa Bianca, il più grande mai varato nella storia americana. Il piano prevede assegni diretti da 1200 dollari a tutti gli americani, più altri 500 euro per ogni bambini. Si tratta di valori medi. In realtà, la strategia è di sostenere soprattutto i ceti medi e bassi, anche attraverso un’integrazione delle indennità di disoccupazione.

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  • Legault: “Le scuole non riapriranno prima di maggio”. Trudeau stanzia 82 miliardi per famiglie e imprese

    Legault: “Le scuole non riapriranno prima di maggio”. Trudeau stanzia 82 miliardi per famiglie e imprese

    In Canada 943 casi di coronavirus, 139 in Québec e 31 a Montréal. In Italia i casi sono 47mila, nuovo record di morti in un giorno: ben 627 nella notte tra giovedì e venerdì, 380 solo in Lombardia. Nuova stretta del governo Conte: chiudono parchi e giardini, sport da soli e vicino a casa. Stop a spostamenti verso seconde case nei festivi

    di Giulia Verticchio

    31 i casi nella regione di Montreal. Calo storico di utenti della STM. Metro e bus deserti. La sindaca Valérie Plante ha annunciato la proroga di 1 mese dell’ultimo versamento delle imposte fondiarie per i proprietari residenziali e commerciali, la nuova data limite è dunque posticipata dal 2 giugno al 2 luglio. Una tregua per i cittadini che priva le casse del Comune di 2 miliardi di liquidità, circa 1/3 del budget annuale. La sindaca rassicura che questo non avrà nessun impatto sui servizi ai cittadini, che non verranno compromessi. “Piuttosto, dobbiamo tutti rivalutare la nostra capacità di portare a termine certi progetti”. La Ville de Montréal stabilisce anche una moratoria di 6 mesi per il rimborso del capitale e degli interessi per le imprese che hanno avuto prestiti dai fondi PME MTL, Fondi locali di solidarietà e Fondi di commercializzazione delle innovazioni. In arrivo anche sostegni a 700 fondi PME che coprano le spese degli interessi di 1,3 miliardi di dollari per questo periodo. Previsto anche un aiuto d’urgenza di 5 milioni di dollari per i settori più mortificati dalla situazione, ossia imprese culturali e artistiche, commerci al dettaglio e di prossimità e industria del turismo. Non solo la vita quotidiana degli anziani cambia drasticamente, ma anche quella dei giovani: i campus di UdeM e Concordia stanno sfrattando di punto in bianco gli studenti dalle residenze universitarie, costringendoli a fare i bagagli e trovarsi un altro alloggio entro 4 giorni. Si spera almeno che la crisi di abitazioni a Montréal si attenui, se chi ha una camera in più normalmente disponibile sul tanto combattuto Airbnb, ora dovrà per forza maggiore riaffiatarla a lungo termine, visto lo stop degli introiti turistici. Autobus e linee metro sono molto meno utilizzati in questi giorni e si riflette sulla probabilità di cogliere l’occasione per abbassare l’ormai notevole costo di abbonamenti e biglietti della Société de transport de Montréal. 

    139 i casi in Québec. Difficile pensare di riaprire le scuole prima di maggio. Dopo gli aiuti del governo federale, anche il Ministro dell’economia e dell’Innovazione del Québec, Pierre Fitzgibbon, ha stanziato 2 miliardi e mezzo a sostegno delle imprese, parlando di prestiti da 50 mila dollari a tassi d’interesse di favore per tutte le attività. Misure speciali previste però per i settori più minacciati, come ristorazione, alberghiero, turistico e aeronautica.  François Legault ha commentato che “la priorità ora è la salute, ma anche quella economica è un’altra battaglia da non trascurare”. Il governo invita ad acquistare locale, prediligere i prodotti quebecchesi e aggiunge: “Non potremo salvare tutte le imprese, ma faremo il massimo possibile, con dei margini di manovra che fortunatamente sono importanti”. Il premier della CAQ ormai fa il punto della situazione con una conferenza stampa ogni giorno, giovedì 2 volte nella stessa giornata. Dopo le pubbliche condoglianze alla famiglia della prima vittima quebecchese del Covid-19, una persona anziana nella Lanaudière, ha raccomandato alla popolazione di non spostarsi da una regione all’altra del Québec, se non strettamente necessario, non abbassare la guardia e mantenere le misure di distanza sociale, non organizzare pranzi o cene in gruppo, nemmeno per sole 6-7 persone. Un appello anche ai giovani “non è questo il momento di riunirsi tra amici” e ancora una volta agli anziani “non andate assolutamente nei centri commerciali”. La capacità della provincia di 3000 test al giorno è salita a 5000. Il direttore della sanità pubblica Horatio Arruda ha ammesso che questa sarà “una lunga e dura battaglia” e raccomanda di non utilizzare le maschere che sono importanti solo per il personale sanitario, la popolazione deve solo lavarsi le mani, non toccarsi il viso e disinfettare le superfici. Intanto grandi catene come Ikea, Simons, la Baie d’Hudson, H&M, scelgono di chiudere temporaneamente i loro punti vendita. Un’apprensione aggiuntiva per il Québec è lo chemin Roxham, in Montérégie, alla frontiera americana, dalla quale arrivano spesso a piedi immigrati irregolari. Justin Trudeau ha dunque annunciato che gli immigrati clandestini che attraversano questa frontiera verranno d’ora in avanti respinti. 

    943 i casi in Canada. Il ministro degli Affari Esteri, François-Philippe Champagne, ha annunciato il decesso di un cittadino canadese in Giappone, per complicazioni di salute legate al coronavirus. Misure finanziarie del governo federale. Justin Trudeau (che lavora in isolamento precauzione essendo sua moglie Sophie Grégoire positiva al virus) e il suo Ministro delle Finanze Bill Morneau hanno annunciato un piano di sostegno finanziario a famiglie, lavoratori e imprese, stanziando 82 miliardi di dollari canadesi. Previsto un intervento diretto da 27 miliardi per i lavoratori, salariati o autonomi – chiamato Emergency Care Benefit o Allocation pour soins d’urgence – un’indennità per chi deve restare a casa senza congedo di malattia remunerato, ma anche per gli autonomi, chi è in quarantena obbligatoria e quelli in auto isolamento che non possono contare sui benefici dell’Employment Insurance. Anche per i lavoratori che devono rimanere a casa perché un parente stretto è stato contagiato dal Covid-19 o per via della chiusura delle scuole. Garantito un assegno bisettimanale di 900 dollari per un massimo di 15 settimane, per un valore di 10 miliardi di dollari. Aumentato il sussidio del Canada Child Benefit in media di 300 dollari al mese per ogni figlio a partire da maggio. 55 miliardi di esenzione fiscale per rispondere al bisogno di liquidità delle famiglie e sovvenzioni salariali del 10% per le piccole imprese per i prossimi 90 giorni, fino a un massimo di 1.375 dollari a impiegato e 25.000 dollari a datore di lavoro. Nel pacchetto di misure previsti anche 305 milioni di aiuti diretti per le popolazioni indigene, 157 milioni per i senzatetto e 50 milioni per le donne vittime di violenza che hanno bisogno di una sistemazione. La dichiarazione dei redditi è stata posticipata al 1º giugno, cosi come il pagamento di eventuali debiti all’erario al 31 agosto,  Intanto Ottawa e Washington hanno concordato la chiusura della frontiera tra Stati Uniti e Canada fino a nuovo ordine. Interrotti i viaggi non necessari, ma gli scambi commerciali non verranno compromessi e le catene di approvvigionamento soprattutto di cibo, medicinali e carburante non verranno interrotte. Il Canada ha chiuso le frontiere agli stranieri, ammessi al ritorno solo cittadini canadese, residenti permanenti e anche studenti e lavoratori con permesso temporaneo valido. La compagnia aerea AirTransat annuncia la graduale sospensione dei voli internazionali, annullati i voli di aprile da Montreal e Toronto verso Roma. AirCanada mette temporaneamente alla porta 5.000 agenti di volo.  

    In Italia oltre 4mila decessi: 627 tra giovedì e venerdì, di cui 381 in Lombardia. Venti febbraio, venti marzo: un mese scarso, 47mila contagiati e oltre 4mila morti. I dati forniti venerdì dalla Protezione Civile nella consueta conferenza stampa delle 18 segnano un altro record: quello dei decessi in 24 ore, ben 627, cifra che fa salire il numero complessivo delle vittime a 4.032. Ieri l’aumento era stato di 427. Salgono di tanto anche i contagiati: sono complessivamente 37.860 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a mercoledì di 4.670 e con il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – che ha raggiunto i 47.021. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 2.655, 157 in più rispetto al giorno prima. Di questi 1.050 sono in Lombardia. Dei 37.860 malati complessivi, 16.020 sono poi ricoverati con sintomi e 19.185 sono quelli in isolamento domiciliare. I guariti, invece, nel Bel Paese sono 5.129, 689 in più in 24 ore, quando l’aumento era stato di 415 unità. “Non sapremo mai quando sarà il picco, dicono gli esperti – ha ammesso Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile – : si parlava ragionevolmente della settimana prossima o successiva, ma non c’è un dato scientifico. Ci sono tendenze o valutazioni. Le misure finora hanno dato risultati – ha aggiunto il capo dipartimento della Protezione Civile –. Il numero di persone positive è frutto della circolazione del virus precedente alla stretta e ci auguriamo che con misure attuali e che saranno prese ci permetteranno di fermare l’epidemia”.  I DATI REGIONE PER REGIONE. Dai dati della Protezione Civile emerge che venerdì erano 15.420 i malati in Lombardia (1.482 in più di giovedì), 5.089 in Emilia Romagna (+583), 3.677 in Veneto (+508), 3.244 in Piemonte (+490), 1.844 nelle Marche (+222), 1.713 in Toscana (+291), 1.001 In Liguria (+118), 912 nel Lazio (+171), 702 in Campania (+97), 555 in Friuli Venezia Giulia (+33), 600 in Trentino (+109), 530 in provincia di Bolzano (+109), 551 in Puglia (+102), 379 in Sicilia (+58), 422 in Abruzzo (+56), 384 in Umbria (+56), 39 in Molise (+1), 288 in Sardegna (+84), 257 in Valle d’Aosta (+48), 201 in Calabria (+37), 52 in Basilicata (+15). Quanto alle vittime, se ne registrano: 2.549 in Lombardia (+381), 640 in Emilia Romagna, (+109), 131 in Veneto (+16), 209 in Piemonte (+34), 137 nelle Marche (+22), 47 in Toscana (+9), 119 in Liguria (+28), 17 in Campania (+0), 43 Lazio (+5), 38 in Friuli Venezia Giulia (+2), 26 in Puglia (+1), 17 in provincia di Bolzano (+3), 4 in Sicilia (+0), 17 in Abruzzo (+6), 7 in Umbria (+5), 7 in Valle d’Aosta (+1), 13 in Trentino (+1), 4 in Calabria (+1), 2 in Sardegna (+0), 5 in Molise (+3). I tamponi complessivi sono 206.886, dei quali oltre 128mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Il giro di vite del governo: chiudono parchi e giardini. Chiusi tutti i parchi, le ville e i giardini pubblici. L’attività sportiva resta consentita, ma solamente vicino a casa. Viene introdotto il divieto di spostarsi nelle seconde case nei giorni festivi. La nuova ordinanza del governo, per uniformare le regole del contenimento sull’intero territorio nazionale, è arrivata come previsto venerdì in tarda serata. Palazzo Chigi ha accolto le richieste di regole più stringenti per fermare il coronavirus, arrivate soprattutto dalla Lombardia, dopo che altre Regioni avevano deciso di agire in autonomia. Sempre nella serata di venerdì c’è stata una videoconferenza tra i sindaci lombardi e il governatore Attilio Fontana. Da Milano Giuseppe Sala ha annunciato al Tg1 la proposta dei sindaci di chiudere “anche i tabacchi“. Mentre da Bergamo, la città al momento più sotto pressione, il Sindaco Giorgio Gori ha chiesto al governo di “bloccare tutto ciò che non è essenziale“. L’esercito lungo le strade (giovedì le denunce sono state 9.400) per effettuare controlli – ad iniziare da Milano con 114 militari – potrebbe non bastare e per questo l’esecutivo valuta anche l’opzione di tracciare i cellulari per ricostruire i contatti. Intanto, però, la nuova stretta da Palazzo Chigi è arrivata: durerà fino al 25 marzo, giorno in cui scade il Decreto del presidente del consiglio che ha disposto la chiusura di bar e negozi.

    Oltre 11.000 morti nel mondo, 5.000 in Europa E mentre gli ospedali europei reclamano macchinari respiratori, in Africa mancano acqua e sapone. L’Unicef stima che il 40% della popolazione mondiale, circa  3 miliardi di persone, non hanno accesso ad acqua corrente pulita e sapone per lavarsi le mani. Il terzo triste podio, subito dopo Cina e Italia, per numero di contagi, è ormai la Spagna, con una precipitosa ascesa a oltre 20 mila casi. Seguono Germania, Iran, Stati Uniti e Francia. Alcune testate riportano che invece in Cina non è stato più registrato alcun caso di contagio “domestico”, interno, non arrivato dall’estero, per la prima volta dallo scoppio dell’epidemia. 

    A Londra, un bébé positivo al COVID-19 alla nascita. La mamma infetta. Le testate britanniche riportano il caso di una donna che era stata ammessa al North Middlesex Hospital di Enfield, nella periferia nord di Londra, qualche giorno prima del parto per dei sintomi pneumonici. Dopo la nascita del bimbo, entrambi sono stati dichiarati positivi al test coronavirus. I due sono stati purtroppo separati, dal momento che la madre è stata trasferita in un centro specializzato per le malattie infettive, mentre il neonato è rimasto nell’ospedale. I medici brancolano attualmente nel buio nell’identificare tempi e modalità del contagio, se durante la gravidanza attraverso la placenta, durante il parto attraverso i liquidi corporali o a contatto con la madre subito dopo la nascita. Dopo questo inquietante caso, un ospedale di Wuhan, la città cinese da cui è partita l’epidemia, ha analizzato liquido amniotico, sangue del cordone ombelicale, latte materno e gola dei neonati di 9 casi in cui le donne incinta avevano contratto il virus e nessun campione è risultato positivo. Da queste analisi sembrerebbe dunque che il virus non passi dalla mamma al feto. Il caso londinese resta dunque ancora un triste mistero scientifico ancora tutto da spiegare. La Terra respira. Crolla l’inquinamento atmosferico. Le immagini satellitari della Nasa e dell’Agenzia spaziale europea mostrano una drastica riduzione delle emissioni di biossido di azoto – quelle rilasciate da veicoli, centrali elettriche e impianti industriali – in primis in Cina e Italia del Nord. Si prevedono riduzioni dell’inquinamento atmosferico anche negli Stati Uniti. Secondo la Bbc, che incrocia dati forniti dalla Columbia University e da altri studi compilati negli ultimi giorni, rispetto allo stesso periodo del 2019, il monossido di carbonio, emesso per lo più dalle macchine, è diminuito del 50% come conseguenza della riduzione del traffico, in media del 35% su scala globale.

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  • Legault: “Le scuole non riapriranno prima di maggio”. Trudeau stanzia 82 miliardi per famiglie e imprese

    Legault: “Le scuole non riapriranno prima di maggio”. Trudeau stanzia 82 miliardi per famiglie e imprese

    In Canada 943 casi di coronavirus, 139 in Québec e 31 a Montréal. In Italia i casi sono 47mila, nuovo record di morti in un giorno: ben 627 nella notte tra giovedì e venerdì, 380 solo in Lombardia. Nuova stretta del governo Conte: chiudono parchi e giardini, sport da soli e vicino a casa. Stop a spostamenti verso seconde case nei festivi

    di Giulia Verticchio

    31 i casi nella regione di Montreal. Calo storico di utenti della STM. Metro e bus deserti. La sindaca Valérie Plante ha annunciato la proroga di 1 mese dell’ultimo versamento delle imposte fondiarie per i proprietari residenziali e commerciali, la nuova data limite è dunque posticipata dal 2 giugno al 2 luglio. Una tregua per i cittadini che priva le casse del Comune di 2 miliardi di liquidità, circa 1/3 del budget annuale. La sindaca rassicura che questo non avrà nessun impatto sui servizi ai cittadini, che non verranno compromessi. “Piuttosto, dobbiamo tutti rivalutare la nostra capacità di portare a termine certi progetti”. La Ville de Montréal stabilisce anche una moratoria di 6 mesi per il rimborso del capitale e degli interessi per le imprese che hanno avuto prestiti dai fondi PME MTL, Fondi locali di solidarietà e Fondi di commercializzazione delle innovazioni. In arrivo anche sostegni a 700 fondi PME che coprano le spese degli interessi di 1,3 miliardi di dollari per questo periodo. Previsto anche un aiuto d’urgenza di 5 milioni di dollari per i settori più mortificati dalla situazione, ossia imprese culturali e artistiche, commerci al dettaglio e di prossimità e industria del turismo. Non solo la vita quotidiana degli anziani cambia drasticamente, ma anche quella dei giovani: i campus di UdeM e Concordia stanno sfrattando di punto in bianco gli studenti dalle residenze universitarie, costringendoli a fare i bagagli e trovarsi un altro alloggio entro 4 giorni. Si spera almeno che la crisi di abitazioni a Montréal si attenui, se chi ha una camera in più normalmente disponibile sul tanto combattuto Airbnb, ora dovrà per forza maggiore riaffiatarla a lungo termine, visto lo stop degli introiti turistici. Autobus e linee metro sono molto meno utilizzati in questi giorni e si riflette sulla probabilità di cogliere l’occasione per abbassare l’ormai notevole costo di abbonamenti e biglietti della Société de transport de Montréal. 

    139 i casi in Québec. Difficile pensare di riaprire le scuole prima di maggio. Dopo gli aiuti del governo federale, anche il Ministro dell’economia e dell’Innovazione del Québec, Pierre Fitzgibbon, ha stanziato 2 miliardi e mezzo a sostegno delle imprese, parlando di prestiti da 50 mila dollari a tassi d’interesse di favore per tutte le attività. Misure speciali previste però per i settori più minacciati, come ristorazione, alberghiero, turistico e aeronautica.  François Legault ha commentato che “la priorità ora è la salute, ma anche quella economica è un’altra battaglia da non trascurare”. Il governo invita ad acquistare locale, prediligere i prodotti quebecchesi e aggiunge: “Non potremo salvare tutte le imprese, ma faremo il massimo possibile, con dei margini di manovra che fortunatamente sono importanti”. Il premier della CAQ ormai fa il punto della situazione con una conferenza stampa ogni giorno, giovedì 2 volte nella stessa giornata. Dopo le pubbliche condoglianze alla famiglia della prima vittima quebecchese del Covid-19, una persona anziana nella Lanaudière, ha raccomandato alla popolazione di non spostarsi da una regione all’altra del Québec, se non strettamente necessario, non abbassare la guardia e mantenere le misure di distanza sociale, non organizzare pranzi o cene in gruppo, nemmeno per sole 6-7 persone. Un appello anche ai giovani “non è questo il momento di riunirsi tra amici” e ancora una volta agli anziani “non andate assolutamente nei centri commerciali”. La capacità della provincia di 3000 test al giorno è salita a 5000. Il direttore della sanità pubblica Horatio Arruda ha ammesso che questa sarà “una lunga e dura battaglia” e raccomanda di non utilizzare le maschere che sono importanti solo per il personale sanitario, la popolazione deve solo lavarsi le mani, non toccarsi il viso e disinfettare le superfici. Intanto grandi catene come Ikea, Simons, la Baie d’Hudson, H&M, scelgono di chiudere temporaneamente i loro punti vendita. Un’apprensione aggiuntiva per il Québec è lo chemin Roxham, in Montérégie, alla frontiera americana, dalla quale arrivano spesso a piedi immigrati irregolari. Justin Trudeau ha dunque annunciato che gli immigrati clandestini che attraversano questa frontiera verranno d’ora in avanti respinti. 

    943 i casi in Canada. Il ministro degli Affari Esteri, François-Philippe Champagne, ha annunciato il decesso di un cittadino canadese in Giappone, per complicazioni di salute legate al coronavirus. Misure finanziarie del governo federale. Justin Trudeau (che lavora in isolamento precauzione essendo sua moglie Sophie Grégoire positiva al virus) e il suo Ministro delle Finanze Bill Morneau hanno annunciato un piano di sostegno finanziario a famiglie, lavoratori e imprese, stanziando 82 miliardi di dollari canadesi. Previsto un intervento diretto da 27 miliardi per i lavoratori, salariati o autonomi – chiamato Emergency Care Benefit o Allocation pour soins d’urgence – un’indennità per chi deve restare a casa senza congedo di malattia remunerato, ma anche per gli autonomi, chi è in quarantena obbligatoria e quelli in auto isolamento che non possono contare sui benefici dell’Employment Insurance. Anche per i lavoratori che devono rimanere a casa perché un parente stretto è stato contagiato dal Covid-19 o per via della chiusura delle scuole. Garantito un assegno bisettimanale di 900 dollari per un massimo di 15 settimane, per un valore di 10 miliardi di dollari. Aumentato il sussidio del Canada Child Benefit in media di 300 dollari al mese per ogni figlio a partire da maggio. 55 miliardi di esenzione fiscale per rispondere al bisogno di liquidità delle famiglie e sovvenzioni salariali del 10% per le piccole imprese per i prossimi 90 giorni, fino a un massimo di 1.375 dollari a impiegato e 25.000 dollari a datore di lavoro. Nel pacchetto di misure previsti anche 305 milioni di aiuti diretti per le popolazioni indigene, 157 milioni per i senzatetto e 50 milioni per le donne vittime di violenza che hanno bisogno di una sistemazione. La dichiarazione dei redditi è stata posticipata al 1º giugno, cosi come il pagamento di eventuali debiti all’erario al 31 agosto,  Intanto Ottawa e Washington hanno concordato la chiusura della frontiera tra Stati Uniti e Canada fino a nuovo ordine. Interrotti i viaggi non necessari, ma gli scambi commerciali non verranno compromessi e le catene di approvvigionamento soprattutto di cibo, medicinali e carburante non verranno interrotte. Il Canada ha chiuso le frontiere agli stranieri, ammessi al ritorno solo cittadini canadese, residenti permanenti e anche studenti e lavoratori con permesso temporaneo valido. La compagnia aerea AirTransat annuncia la graduale sospensione dei voli internazionali, annullati i voli di aprile da Montreal e Toronto verso Roma. AirCanada mette temporaneamente alla porta 5.000 agenti di volo.  

    In Italia oltre 4mila decessi: 627 tra giovedì e venerdì, di cui 381 in Lombardia. Venti febbraio, venti marzo: un mese scarso, 47mila contagiati e oltre 4mila morti. I dati forniti venerdì dalla Protezione Civile nella consueta conferenza stampa delle 18 segnano un altro record: quello dei decessi in 24 ore, ben 627, cifra che fa salire il numero complessivo delle vittime a 4.032. Ieri l’aumento era stato di 427. Salgono di tanto anche i contagiati: sono complessivamente 37.860 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a mercoledì di 4.670 e con il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – che ha raggiunto i 47.021. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 2.655, 157 in più rispetto al giorno prima. Di questi 1.050 sono in Lombardia. Dei 37.860 malati complessivi, 16.020 sono poi ricoverati con sintomi e 19.185 sono quelli in isolamento domiciliare. I guariti, invece, nel Bel Paese sono 5.129, 689 in più in 24 ore, quando l’aumento era stato di 415 unità. “Non sapremo mai quando sarà il picco, dicono gli esperti – ha ammesso Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile – : si parlava ragionevolmente della settimana prossima o successiva, ma non c’è un dato scientifico. Ci sono tendenze o valutazioni. Le misure finora hanno dato risultati – ha aggiunto il capo dipartimento della Protezione Civile –. Il numero di persone positive è frutto della circolazione del virus precedente alla stretta e ci auguriamo che con misure attuali e che saranno prese ci permetteranno di fermare l’epidemia”.  I DATI REGIONE PER REGIONE. Dai dati della Protezione Civile emerge che venerdì erano 15.420 i malati in Lombardia (1.482 in più di giovedì), 5.089 in Emilia Romagna (+583), 3.677 in Veneto (+508), 3.244 in Piemonte (+490), 1.844 nelle Marche (+222), 1.713 in Toscana (+291), 1.001 In Liguria (+118), 912 nel Lazio (+171), 702 in Campania (+97), 555 in Friuli Venezia Giulia (+33), 600 in Trentino (+109), 530 in provincia di Bolzano (+109), 551 in Puglia (+102), 379 in Sicilia (+58), 422 in Abruzzo (+56), 384 in Umbria (+56), 39 in Molise (+1), 288 in Sardegna (+84), 257 in Valle d’Aosta (+48), 201 in Calabria (+37), 52 in Basilicata (+15). Quanto alle vittime, se ne registrano: 2.549 in Lombardia (+381), 640 in Emilia Romagna, (+109), 131 in Veneto (+16), 209 in Piemonte (+34), 137 nelle Marche (+22), 47 in Toscana (+9), 119 in Liguria (+28), 17 in Campania (+0), 43 Lazio (+5), 38 in Friuli Venezia Giulia (+2), 26 in Puglia (+1), 17 in provincia di Bolzano (+3), 4 in Sicilia (+0), 17 in Abruzzo (+6), 7 in Umbria (+5), 7 in Valle d’Aosta (+1), 13 in Trentino (+1), 4 in Calabria (+1), 2 in Sardegna (+0), 5 in Molise (+3). I tamponi complessivi sono 206.886, dei quali oltre 128mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Il giro di vite del governo: chiudono parchi e giardini. Chiusi tutti i parchi, le ville e i giardini pubblici. L’attività sportiva resta consentita, ma solamente vicino a casa. Viene introdotto il divieto di spostarsi nelle seconde case nei giorni festivi. La nuova ordinanza del governo, per uniformare le regole del contenimento sull’intero territorio nazionale, è arrivata come previsto venerdì in tarda serata. Palazzo Chigi ha accolto le richieste di regole più stringenti per fermare il coronavirus, arrivate soprattutto dalla Lombardia, dopo che altre Regioni avevano deciso di agire in autonomia. Sempre nella serata di venerdì c’è stata una videoconferenza tra i sindaci lombardi e il governatore Attilio Fontana. Da Milano Giuseppe Sala ha annunciato al Tg1 la proposta dei sindaci di chiudere “anche i tabacchi“. Mentre da Bergamo, la città al momento più sotto pressione, il Sindaco Giorgio Gori ha chiesto al governo di “bloccare tutto ciò che non è essenziale“. L’esercito lungo le strade (giovedì le denunce sono state 9.400) per effettuare controlli – ad iniziare da Milano con 114 militari – potrebbe non bastare e per questo l’esecutivo valuta anche l’opzione di tracciare i cellulari per ricostruire i contatti. Intanto, però, la nuova stretta da Palazzo Chigi è arrivata: durerà fino al 25 marzo, giorno in cui scade il Decreto del presidente del consiglio che ha disposto la chiusura di bar e negozi.

    Oltre 11.000 morti nel mondo, 5.000 in Europa E mentre gli ospedali europei reclamano macchinari respiratori, in Africa mancano acqua e sapone. L’Unicef stima che il 40% della popolazione mondiale, circa  3 miliardi di persone, non hanno accesso ad acqua corrente pulita e sapone per lavarsi le mani. Il terzo triste podio, subito dopo Cina e Italia, per numero di contagi, è ormai la Spagna, con una precipitosa ascesa a oltre 20 mila casi. Seguono Germania, Iran, Stati Uniti e Francia. Alcune testate riportano che invece in Cina non è stato più registrato alcun caso di contagio “domestico”, interno, non arrivato dall’estero, per la prima volta dallo scoppio dell’epidemia. 

    A Londra, un bébé positivo al COVID-19 alla nascita. La mamma infetta. Le testate britanniche riportano il caso di una donna che era stata ammessa al North Middlesex Hospital di Enfield, nella periferia nord di Londra, qualche giorno prima del parto per dei sintomi pneumonici. Dopo la nascita del bimbo, entrambi sono stati dichiarati positivi al test coronavirus. I due sono stati purtroppo separati, dal momento che la madre è stata trasferita in un centro specializzato per le malattie infettive, mentre il neonato è rimasto nell’ospedale. I medici brancolano attualmente nel buio nell’identificare tempi e modalità del contagio, se durante la gravidanza attraverso la placenta, durante il parto attraverso i liquidi corporali o a contatto con la madre subito dopo la nascita. Dopo questo inquietante caso, un ospedale di Wuhan, la città cinese da cui è partita l’epidemia, ha analizzato liquido amniotico, sangue del cordone ombelicale, latte materno e gola dei neonati di 9 casi in cui le donne incinta avevano contratto il virus e nessun campione è risultato positivo. Da queste analisi sembrerebbe dunque che il virus non passi dalla mamma al feto. Il caso londinese resta dunque ancora un triste mistero scientifico ancora tutto da spiegare. La Terra respira. Crolla l’inquinamento atmosferico. Le immagini satellitari della Nasa e dell’Agenzia spaziale europea mostrano una drastica riduzione delle emissioni di biossido di azoto – quelle rilasciate da veicoli, centrali elettriche e impianti industriali – in primis in Cina e Italia del Nord. Si prevedono riduzioni dell’inquinamento atmosferico anche negli Stati Uniti. Secondo la Bbc, che incrocia dati forniti dalla Columbia University e da altri studi compilati negli ultimi giorni, rispetto allo stesso periodo del 2019, il monossido di carbonio, emesso per lo più dalle macchine, è diminuito del 50% come conseguenza della riduzione del traffico, in media del 35% su scala globale.

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  • Il Coronavirus non si ferma: nuove misure in Québec e in Italia, stato di emergenza negli USA

    Il Coronavirus non si ferma: nuove misure in Québec e in Italia, stato di emergenza negli USA

    In Canada oltre 150 casi, 17 in Québec. Il Primo Ministro del Canada Trudeau in quarantena preventiva, dopo che la moglie Sophie Grégoire è risultata positiva al Covid-19. In Italia il virus continua a mietere vittime: 250 solo nelle ultime 24 ore, 1.266 in tutto. Dall’inizio della pandemia, sono 17.660 i casi di contagio nel Belpaese, con 1328 ricoveri in terapia intensiva

    di Giulia Verticchio

    MONTRÉAL – “Misure importanti per forza maggiore”. Il mantra delle istituzioni del Québec, del Canada, dell’Europa, degli Stati Uniti e del mondo intero, ora, è quello di frenare la propagazione del contagio il più possibile per evitare che il numero dei malati superi la capacità di carico dei sistemi sanitari.

    Donald Trump dichiara lo stato di emergenza negli USA. Venerdì pomeriggio, Donald Trump ha dichiarato l’emergenza nazionale negli Stati Uniti, dove cresce di ora in ora l’allarme per la diffusione del coronavirus, con i 1.900 casi superati in tutto il Paese ed almeno 41 morti. La mossa del presidente “apre al finanziamento di 50 miliardi di dollari, che saranno dati agli Stati, territori e località impegnati che nella lotta condivisa alla malattia”. La Casa Bianca ha promesso che saranno disponibili “mezzo milione di test la settimana prossima”, ma ha invitato i cittadini a non correre tutti a fare il tampone. “Gli Usa sconfiggeranno la minaccia del coronavirus — ha promesso —, saremo in grado di garantire più posti letto. Tutti gli ospedali si tengano pronti”.

    L’emergenza coronavirus arriva inesorabile anche a Montréal. La sindaca Valérie Plante alza il livello di intervento e chiude centri comunitari e culturali, biblioteche, piscine, arene e installazioni sportive, tra i quali Planétarium, Jardin Botanique e Centre Claude-Robillard. Diverse le manifestazioni culturali, artistiche, economiche e agonistiche annullate, compresi il Salon national de l’habitation de Montréal, i Campionati mondiali di pattinaggio artistico e le parate di San Patrizio. Obbligo di quarantena di 14 giorni per tutti gli impiegati della funzione pubblica quebecchese e del Comune di Montréal ritornati da un viaggio in qualsiasi destinazione. I viaggi d’affari sono vietati, quelli per ragioni personali fortemente sconsigliati. Il Comune di Montréal esorta le aziende alla flessibilità, favorendo il telelavoro da casa quando possibile e permettendo agli impiegati di evitare le ore di punta in metro per recarsi a lavoro. La STM, l’azienda del trasporto pubblico, aumenta la frequenza di pulizia della metro. È comunque raccomandato agli utenti di lavarsi accuratamente le mani prima e dopo aver usato i trasporti in comune. 

    In Québec sono 17 i casi di COVID19 confermati. Francois Legault, nel suo calmo ma risoluto discorso alla conferenza stampa dell’Assemblea Nazionale, ha fatto “appello alla solidarietà dei Québécois” in queste prossime settimane che “saranno critiche”, in una situazione che “essendo realisti, andrà avanti per mesi”, ma “supereremo questa prova tutti insieme”. Il Primo Ministro invita la popolazione a contattare il numero d’emergenza provinciale 1 877 644-4545 e sovraccaricare meno l’Info-Santé 811. E assicura che non c’è alcun rischio di penuria alimentare in Québec. Intanto le cliniche specializzate stanno per passare da 3 (all’Hotel-Dieu CHUM di Montreal e a Quebec City già aperte, e quella in Montérégie prevista per la prossima settimana) a 15. Il Québec segue l’Ontario nella decisione di chiudere garderie, scuole, cégep e università per 2 settimane. L’iniziativa dei governi provinciali arriva ben più tempestivamente di quella del governo federale che si è fatta attendere in un silenzio difficile da interpretate. Il governo quebecchese ha esortato quello federale a chiudere rapidamente le frontiere canadesi ai viaggiatori provenienti dall’estero, che per tutto questo tempo hanno continuato ad atterrare negli aeroporti del Paese, anche da Cina e Italia, senza alcun controllo sanitario. 

    Sophie Grégoire Trudeau è risultata positiva ai test Covid-19, di ritorno da un viaggio a Londra. Il primo ministro Justin Trudeau, pur non manifestando alcun sintomo, è comunque soggetto ad isolamento, accordandosi a distanza e senza incontri personali con i leader autoctoni e i primi ministri provinciali. La Camera dei Comuni ad Ottawa ha sospeso i lavori parlamentari fino al 20 aprile. Dalle autorità sanitarie arriva semplicemente l’indicazione formale ad evitare i viaggi non essenziali. Il ministro dei trasporti Marc Garneau ha confermato che le navi da crociera non potranno attraccare fino al 1 luglio, ma la stessa azienda di Costa Crociere ha annunciato che sospenderà volontariamente le operazioni delle sue navi sino al 3 aprile.

    In tutto il Canada, sono attualmente 157 i casi di coronavirus confermati positivi, tutti rientrati da viaggi all’estero in paesi a forte allerta contagio. Viene inevitabilmente da pensare che anche questi relativamente “pochi” contagi si sarebbero potuti evitare, se compagnie aeree e aeroporti avessero avuti disposizioni preventive. 

    In Italia sono 17.660 i casi totali, 14.955 gli attuali positivi, 1.328 i ricoverati in terapia intensiva, 1.266 i deceduti e 1.439 i guariti. 250 vittime in un solo giorno. Ecco il numero dei contagiati (totali) nelle singole regioni: Lombardia 9.820 (+1.095 rispetto a giovedì), Emilia-Romagna 2.263 (+316), Veneto 1.595 (211), Piemonte 840 (260), Marche 725 (133), Liguria 345 (71), Campania 220 (41), Toscana 470 (106), Sicilia 130 (15), Lazio 277 (77), Friuli-Venezia Giulia 257 (90), Abruzzo 89 (6), Puglia 129 (25), Umbria 76 (12), Bolzano 125 (21), Calabria 38 (5), Sardegna 43 (4), Valle D’Aosta 28 (1), Trento 163 (56), Molise 17 (1), Basilicata 10 (2). Le grandi città si preparano: a Genova si pensa ad una nave-ospedale. Chiusa la sede della Rai in Puglia per un positivo. A Roma metro e bus chiuderanno la sera dopo le 21. Nel Belpaese il Covid-19 ha una letalità fino a 12 volte maggiore rispetto ad altri Paesi, la più alta del mondo. “A contribuire a questo tragico primato sono l’eterogeneità dei trattamenti in tutto il territorio e la scarsa tracciabilità dei casi positivi asintomatici a cui non viene effettuato il tampone nonostante siano stati a stretto contatto con uno o più pazienti accertati, contribuendo in modo inarrestabile alla crescita del contagio”: questo il monito dell’Associazione mondiale delle malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid), presieduta da Susanna Esposito, che lancia un forte appello per combattere la pandemia, anche sulla base dell’esperienza degli esperti cinesi: “Diagnosi precoce, isolamento e trattamento sono i cardini per tenere a bada l’epidemia. Ma la tracciabilità si rivela fondamentale”. 

    L’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara l’Europa nuovo epicentro della pandemia. Le vittime nel mondo superano la quota 5.000.

    La Spagna, con ormai oltre 4.000 contagi, dichiara lo stato di emergenza per limitare la circolazione delle persone. Francia e Svizzera hanno chiuso scuole e università. Shock nel Regno Unito. Fa discutere la tesi espressa da Sir Patrick Vallance, una delle due massime autorità mediche del governo di Boris Johnson: “Il 60% dei britannici dovrà contrarre il Covid19 per sviluppare l’immunità di gregge”. Boris Johnson ha esplicitamente sostenuto che “Molte famiglie perderanno i loro cari”. Lo scarto tra i contagi recensiti (circa 800) e quelli ipotizzati e presunti (fino a 10 mila) sembra gestita con approssimazione, ma è in realtà una vera e propria scelta del governo quella di non fare fondamentalmente nulla, perché “bloccare il virus è impossibile”, tanto vale che “gli inglesi sviluppino anticorpi”, insistendo che prendere misure “draconiane” non farebbe grande differenza e potrebbe addirittura risultare controproducente.

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