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  • Ucraina, incontro CGIE-Comites: serve coordinamento sugli aiuti

    Ucraina, incontro CGIE-Comites: serve coordinamento sugli aiuti

    ROMA, (NoveColonneATG) – Mettere a disposizione dei Comitati degli Italiani residenti all’Estero una parte dei 10 milioni di euro già stanziati dal ministero degli Esteri per rispondere all’emergenza causata dal conflitto in Ucraina, organizzare delle Giornate delle porte aperte degli Enti impegnati nella solidarietà e creare un ufficio centralizzato per coordinare tale attività.

    Sono le principali proposte emerse dalla videoconferenza di sabato 19 marzo, organizzata dal Consiglio Generale degli Italiani all’Estero con i rappresentanti dei Comites dei Paesi maggiormente coinvolti dal conflitto per fare il punto sulle iniziative umanitarie presenti e future. Si tratta del secondo incontro di questo tipo, a quasi due settimane di distanza dal precedente, e anche questa volta hanno partecipato i rappresentati di associazioni, enti e organizzazioni e i singoli volontari impegnati direttamente sul campo. Come risultato dalla riunione, al momento l’esigenza è acquisire informazioni dirette per organizzare, in maniera coordinata e mirata, gli aiuti alle persone ucraine in fuga dal conflitto, che sono sempre più numerose.

    Nelle ultime due settimane, infatti, c’è stata un’escalation della guerra che ha comportato enormi perdite di vite umane di militari e civili. Ad oggi, secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), i rifugiati sono già oltre 3 milioni e altri 12 milioni le persone direttamente colpite dal conflitto. Si tratta per lo più di donne, bambini e anziani, che vengono ospitati maggiormente in Polonia, Ungheria, Romania e Repubblica Ceca, e in numero minore in altri Paesi europei, compresa l’Italia, che ha già accolto oltre 45mila rifugiati. “Quanto sta succedendo in Ucraina è davvero un dramma – ha esordito il segretario generale del CGIE Michele Schiavone – Il CGIE è in contatto continuo con tutti i soggetti operanti nei Paesi maggiormente coinvolti, per aiutare nell’organizzazione della solidarietà.

    I Comites hanno già messo in campo una serie di iniziative e stanno collaborando il più possibile gli uni con gli altri, dimostrando ancora una volta il valore delle strutture italiane all’estero”. Proseguono con successo le varie iniziative delle organizzazioni italiane all’estero, come raccolte di fondi o di beni di prima necessità, l’organizzazione di pullman per il trasporto dei profughi e di strutture per l’accoglienza. La senatrice di Italia Viva eletta all’estero Laura Garavini è intervenuta ringraziando per “le attività molto intelligenti e creative avviate dai diversi Comites, come la creazione di una piattaforma di traduttori e di info points””.

    Dagli interventi dei presidenti Comites è emerso che, diversamente da qualche giorno fa, la maggioranza delle persone che oggi fugge dall’Ucraina non ha alcun legame con i Paesi che li ospita. Spesso si tratta di persone senza una meta precisa, che per questo tendono a fermarsi il più vicino possibile al confine, creando non poche difficoltà organizzative. Come ricordato da Roberto Massa, presidente del Comites di Praga, il premier della Repubblica Ceca ha recentemente dichiarato che il Paese è già al limite della sua capacità di accoglienza, avendo aperto le porte a quasi 300mila persone. 

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  • Risposta alla crisi Ucraina: nuova videoconferenza Comites-CGIE

    Risposta alla crisi Ucraina: nuova videoconferenza Comites-CGIE

    ROMA – Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero ha convocato per sabato prossimo, 19 marzo, alle ore 12.00, una nuova riunione in videoconferenza con i Comites di tutto il mondo, invitando Associazioni, Enti, Organizzazioni e i singoli volontari impegnati direttamente sul campo a parlare.

    A quasi due settimane di distanza dalla riunione precedente, che ha coinvolto i nuovi Comitati degli Italiani all’Estero di Bucarest, Budapest, Mosca, Praga, Varsavia, Vienna e Tunisi, il CGIE ha dunque ritenuto opportuno acquisire nuove informazioni dirette per organizzare, in maniera sistemata, coordinata e mirata, gli aiuti alle persone ucraine in fuga dalla guerra, che in modo esponenziale si sono riversate alle frontiere e nei paesi limitrofi.

    In queste due settimane c’è stata un’escalation della guerra con enormi perdite di vite umane di militari e civili, con almeno due milioni di sfollati interni e altri 12 milioni di persone direttamente colpite dal conflitto e, ad oggi secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), sono già oltre 3 milioni di rifugiati in fuga dall’Ucraina. Tra le persone in fuga in cerca di una sistemazione sicura ci sono per lo più donne, bambini e anziani ospitati maggiormente in Polonia, in Romania e in numero minore in Moldavia e in altri paesi europei, compresa l’Italia. In Ucraina, del resto, ci sono ancora alcune centinaia di nostri connazionali in attesa di espatrio.

    La videoconferenza potrà essere seguita sulla pagina Facebook del CGIE all’indirizzo seguente: www.facebook.com/2011CGIE.

    Il CGIE, attraverso le sue Consigliere e i suoi Consiglieri, ha spiegato di star seguendo le vicissitudini di questa guerra tenendo rapporti diretti con tutti i soggetti impegnati nei soccorsi e nell’ospitalità, coordinando l’invio di materiali di prima necessità, di medicine e di fondi per aiutare i profughi e le organizzazioni italiane, in particolare i Comites, le Missioni Cattoliche, le Associazioni, i Patronati, e tantissimi volontari compresi i nostri connazionali arrivati alle frontiere direttamente dall’Italia. Il CGIE sta anche cercando di coordinare gli interventi collaborando con le Ambasciate italiane e ucraine.

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  • Vince la lista INSIEME PER GLI ITALIANI

    Vince la lista INSIEME PER GLI ITALIANI

    MONTRÉAL – È ufficiale: la lista INSIEME PER GLI ITALIANI si è aggiudicata le elezioni per il rinnovo del Comites di Montréal, conquistando la maggioranza relativa dei seggi con 7 eletti su 12: Vera Rosati, Vittorio Giordano, Daniela Fiorentino, Marino De Ciccio, Anna Maria Buondonno e Margherita Maria Morsella. Gli altri 5 posti sono andati alla lista UNITALIA: Renzo Orsi, Paola Miserendino, Luisa Rabach, Santino Quercia e Maria Ciccone. Nella circoscrizione consolare di Montréal, gli iscritti nei registri elettorali sono stati 1.718 su 37.247 iscritti all’Aire, ovvero il 4,61% degli eventi diritto. Alla fine, hanno effettivamente votato in 1.270, ovvero il 3,4% degli elettori potenziali.

    Lo spoglio dei 1.270 voti giunti in Consolato entro il 3 dicembre 2021 si è svolto sabato 4 dicembre dalle 9:30 alle 23, sotto la guida attenta e autorevole dell’avvocato Nicola Di Iorio, ex deputato federale e rinomato docente di Diritto del Lavoro. Lunedì 6 dicembre, alle ore 16, sono arrivati anche il timbro e la firma del presidente del CEC, il Comitato Elettorale Circoscrizionale, presieduto dal Console d’Italia a Montréal, Lorenzo Solinas. In seguito all’elaborazione dei dati attraverso un algoritmo del Ministero degli Esteri basato su un sistema proporzionale secco e sul calcolo dei quozienti, un comunicato ufficiale pubblicato sul sito del Consolato di Montréal ha reso pubblico i nomi degli eletti che formeranno il nuovo Comitato degli Italiani all’Estero. La prima riunione del neo eletto Comites si dovrebbe tenere dopo il 15 dicembre.  La legge elettorale vigente, ricordiamolo, prevede che, nell’ambito del voto per corrispondenza, ogni elettore abbia potuto esprimere fino a 4 preferenze per la stessa lista.

    Elettori iscritti al voto: 1.718      Plichi votati: 1.270     Buste annullate: 111

    Schede bianche: 2      Schede nulle: 72      Voti validi: 1.085

    Cosa sono e cosa fanno i COMITES

    Istituiti nel 1985, i Comites (Comitati degli Italiani all’Estero) sono organismi rappresentativi della collettività italiana, eletti direttamente dai connazionali residenti all’estero in ciascuna circoscrizione consolare ove risiedono almeno tremila connazionali iscritti nell’elenco AIRE. Nel mondo sono presenti 108 Com.It.Es., di cui 50 in Europa, 44 nelle Americhe, 7 in Asia e Oceania, 4 nell’area medio-orientale e 3 in Africa sub-sahariana. Oltre ad esercitare azione di collegamento tra le comunità degli italiani residenti all’estero e le autorità consolari, i Comites contribuiscono ad individuare le esigenze di sviluppo sociale, culturale e civile della comunità di riferimento; promuovono (in collaborazione con l’autorità consolare, con le regioni e con le autonomie locali, nonché con enti, associazioni e comitati operanti nell’ambito della circoscrizione consolare) iniziative sociali e culturali, con particolare riguardo alla partecipazione dei giovani, alle pari opportunità, all’assistenza sociale e scolastica, alla formazione professionale, al settore ricreativo, allo sport e al tempo libero. I Comitati sono altresì chiamati a cooperare con l’Autorità consolare nella tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini italiani residenti nella circoscrizione consolare. I membri dei COMITES restano in carica 5 anni e non percepiscono alcuna remunerazione per la loro attività.

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  • A Montréal è sfida tra UnItalia e Insieme per gli Italiani

    A Montréal è sfida tra UnItalia e Insieme per gli Italiani

    MONTRÉAL – I cittadini italiani che si sono iscritti nei registri elettorali prima del 3 novembre potranno votare per il rinnovo dei Comites, i Comitati degli Italiani all’Estero istituiti nel 1985 con la legge 23 ottobre 2003, n. 286, allo scopo di rappresentare i connazionali nei rapporti con Ambasciate e Consolati.

    A Montréal la sfida è tra due liste: UniItalia e Insieme per gli Italiani.

    La Lista UnItalia è formata da: Orsi Renzo, Miserendino Paola, Di Benedetto Angela, Priolo Giuseppe, Ciccone Maria, Gianfrancesco Bambino, Rabach Luisa, Evoli Paolo, Quercia Santino, Audino Domenico, Scala Paolo, Cancian Sonia, Caivano Donato e Bellomo Francesco.

    La Lista Insieme per gli Italiani, invece, è formata da Buondonno Anna Maria, Casale Casimiro, Chieffallo Giovanni, Colarusso Anna, De Ciccio Marino, De Rosa Vincenzo, Discepola Mario, Famiglietti Rocco, Fiorentino Daniela, Giardina Vincenzo, Giordano Vittorio, Maiolo Ilario, Morsella Margherita Maria e Rosati Vera.

    I Comites, ricordiamolo, hanno il compito di rappresentare la comunità italiana, promuovendone gli interessi, e di favorire l’inserimento della nuova mobilità e di preservare la memoria storica dell’emigrazione italiana. Come si legge nel sito del Ministero degli Esteri, “operano oggi 101 Comites elettivi a cui si devono aggiungere 5 di nomina consolare. I Comitati sono così diffusi: 47 si trovano in Europa, 42 nelle Americhe, 10 in Asia e Oceania e 7 in Africa”.

    Un “presidio” presente anche a Montréal, dove il Comites rappresenta gli Italiani che vivono in Québec (eccetto la regione dell’Outaouais), Nuova Scozia, Nuovo Brunswick, Terranova e Labrador, Isola del Principe Edoardo e Territorio Autonomo di Nunavut

    L’elettore registrato riceverà per posta la scheda elettorale con la quale potrà votare, entro il 3 dicembre, una delle due liste in lizza ed esprimere un massimo di quattro preferenze.

    DURATA IN CARICA. I componenti del Comitato restano in carica cinque anni e sono rieleggibili solo per un periodo massimo di due mandati consecutivi (art. 8).

    SISTEMA ELETTORALE. L’assegnazione dei seggi tra le liste concorrenti è effettuata in ragione proporzionale (art.14).

    ESPRESSIONE DEL VOTO. L’elettore vota tracciando un segno sul contrassegno corrispondente alla lista da lui prescelta o comunque sul rettangolo che lo contiene. Ciascun elettore, nell’ambito dei candidati della lista da lui votata, può esprimere un numero di preferenze non superiore ad un terzo dei candidati da eleggere. Le preferenze espresse in eccedenza a tale numero sono nulle. Il voto è nullo se non è espresso sull’apposita scheda o se presenta segni di riconoscimento dell’identità dell’elettore. Il voto di preferenza è espresso mediante un segno tracciato a fianco del nome del candidato prescelto o con l’indicazione del nome stesso. L’indicazione di una o più preferenze relative alla stessa lista vale quale votazione della lista anche se non sia stato espresso il voto di lista. Se il voto è espresso a favore di più di una lista con l’indicazione di più preferenze per candidati appartenenti ad una soltanto di tali liste, il voto medesimo è nullo. (art.18)

    RIPARTIZIONE DEI SEGGI. Ciascuna lista ha diritto a tanti seggi quante volte il quoziente elettorale risulta contenuto nel numero dei voti validi da essa riportati. Per quoziente elettorale si intende il rapporto tra i voti validi e il numero dei candidati da eleggere. I seggi rimasti vacanti sono attribuiti alle liste che hanno riportato i maggiori resti (art.21).

    Renzo Orsi per la lista UnItalia

    di Giulia Verticchio

    Il Cittadino Canadese ha incontrato Renzo Orsi (nella foto) capolista di ‘UnItalia’ per le prossime elezioni Comites, che ha potuto presentarsi agli elettori. Il suo profilo personale? “Sono arrivato qui a 13 anni da Capannori (Lucca). Mi sono laureato in Scienze Politiche e Government al Loyola College e poi in Pedagogia ed Educazione alla McGill. Sono stato docente alla secondaria per 30 anni, direttore di 7 scuole nella mia carriera, e direttore generale aggiunto alla English Montreal School Board. Sono soprattutto fiero di essere riuscito ad integrare la lingua italiana nel programma regolare di 3 scuole a Saint-Léonard, dal 1983 in poi. Sono stato presidente del Club Sociale Toscano di Montréal per 18 anni, consultore per il Nord America per tutto il tempo, fino alla chiusura della consulta; tesoriere per molti anni al Congresso Nazionale Italo-Canadese, e sono già membro del Comites dall’ultimo mandato”.

    Quali temi sono a lei più cari e qual è il programma della vostra lista? “Sicuramente continuare a migliorare le cose già messe in piedi, come lo sportello UniQue, che aiuta i nuovi arrivati ad integrarsi nella società quebecchese e nella comunità locale; abbiamo assistito circa 200 immigrati italiani negli ultimi 4 anni, per le procedure burocratiche, o per trovare lavoro. Stessa cosa per il C.O.G.I.C, Comitato Organizzativo Giovani Italo-Canadesi, che favorisce i contatti culturali, formativi e professionali con l’Italia per i nati qui interessati alle opportunità nel loro paese d’origine. E poi la commissione della Terza Età, per il turismo di ritorno presso le proprie radici, e quella per la promozione della Lingua e della Cultura Italiana, per cui c’è sempre molto da combattere e per cui abbiamo sempre organizzato eventi ed iniziative di rilievo. Vogliamo poi ovviamente continuare l’assidua collaborazione con la Casa d’Italia, il Consolato Generale, le associazioni, le federazioni e gli enti comunitari. Oltre alla continuità, sarà importante per noi lavorare su altre questioni di cui si parla da tanti anni, ma che non si sono mai risolte e su cui speriamo di portare un approccio decisivo: il riconoscimento e la conversione della patente di guida italiana in Québec; il riconoscimento legale dei titoli di studio conseguiti presso istituzioni scolastiche e accademiche in Italia; e la semplificazione della procedura di riacquisizione della cittadinanza italiana per i discendenti diretti dei cittadini italiani, nati qui. Siamo anche orientati alla promozione e valorizzazione della comunità italiana presso le autorità canadesi”.

     

    La parola a Giovanni Chieffallo, Margherita Morsella e Anna Maria Buondonno

    La Lista Insieme per gli Italiani si presenta

    di Giulia Verticchio

    Il Cittadino Canadese ha incontrato 3 candidati alle imminenti elezioni Comites, che in qualità di portavoce della Lista “Insieme per gli Italiani’”, hanno avuto l’opportunità di presentarsi.
    Giovanni Chieffallo. Il suo profilo personale? “Sono arrivato qui nel 1979 da San Mango D’Aquino (Catanzaro). Ho fatto studi da geometra e per la costruzione prima in Italia, poi in Québec. Per 27 anni ho lavorato come project manager nel settore della difesa, occupandomi anche della logistica dei G8 e G20 in Canada. Ex Presidente CIBPA e membro attivo da 20 anni, sono anche consultore per la Regione Calabria e sono già stato nel Comites qualche anno, in passato”. Qual è la sua mission? Cosa vuole dire agli elettori? “Dobbiamo ricostruire un rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni, riportare visibilità alla vecchia immigrazione, riunire il Comites con le associazioni, farci vedere operativi sul territorio, non solo Montreal; ora con i mezzi tecnologici che abbiamo, possiamo tenere informati tutti, anche in altre zone. Invito tutti a registrarsi e votare. Vogliamo mettere in cantiere un programma al servizio dei cittadini, il Comites non è un club privato. Vorrei creare un Premio Comites per le ditte italo-canadesi coinvolte nella Comunità, che finora non hanno avuto spazio espressivo”.

    Margherita Morsella. Ci presenta il suo percorso? “Sono immigrata da Duronia (Campobasso) all’età di 9 anni. Ho studiato Storia e Scienze Politiche alla McGill, con un anno di scambio presso La Sapienza di Roma, e poi mi sono dedicata alla Giurisprudenza. Esercito la professione di avvocato da 34 anni, specializzata in diritto di famiglia e diritto privato internazionale. Sempre molto coinvolta nella comunità, per le donne, gli anziani e gli immigrati, sono cofondatrice del Centro Donne, che oggi è il Centre des femmes solidaires et engagées. Nel 2020 ho vinto il Prix Paris-Québec per il mio impegno sociale verso i più vulnerabili”. Perché candidarsi? Cosa vorrebbe cambiare? “Vorrei orientare il Comites verso una nuova visione. Attualmente, il budget non è all’altezza dei compiti richiesti e bisogna aumentare le risorse per concretizzare progetti di valore al servizio dei cittadini. Poi semplificherei la procedura di registrazione al voto, perché è complessa e con tempi troppo stretti, e scoraggia le persone a votare. Ho molto a cuore il progetto di erigere un monumento pubblico, una statua, in memoria delle nostre donne operaie della prima generazione, che hanno lavorato duro nelle fabbriche. Ci terrei a promuovere la cultura italo-canadese nella sua specificità, con i suoi scrittori e artisti.

    Anna Maria Maturi Buondonno. Ci parla di lei e delle sue idee? “Sono arrivata qui giovane sposa, da Amorosi (Benevento). Ho lavorato per un po’ in fabbrica, poi ho fatto soprattutto creazione sartoriale a casa e ho cresciuto 5 figli. Sono membro esecutivo della Consulta Immigrazione Campania per il Canada e Presidente della Federazione delle Associazioni Regione Campania in Canada. Sono sempre stata presente nel Comites, dal 1998 in poi, tranne un’elezione. Mi sono occupata di turismo sociale, per riportare gli emigrati a riscoprire le proprie radici italiane, e ho molto a cuore lo sviluppo di tutte le attività che rafforzano il senso di appartenenza all’Italia: sia degli anziani, tramite l’associazionismo, che dei giovani, tramite la riacquisizione della cittadinanza, borse di studio e corsi di formazione. Le istituzioni devono essere vicine al cittadino”.

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  • 3 Dicembre 2021: ecco la data delle elezioni per il rinnovo e l’istituzione dei Comitati degli Italiani all’Estero

    3 Dicembre 2021: ecco la data delle elezioni per il rinnovo e l’istituzione dei Comitati degli Italiani all’Estero

    ROMA, (inform) – Le elezioni per il rinnovo e l’istituzione dei Comitati per gli Italiani all’Estero (Com.It.Es.) avranno luogo il 3 dicembre 2021. Lo comunica la Direzione Generale per gli Italiani all’Estero della Farnesina. L’indizione delle elezioni verrà formalizzata tre mesi prima (il 3 settembre) con decreto di ciascun Ufficio Consolare.

    La data consente di articolare nel più ampio margine di tempo possibile la campagna informativa su ruolo e funzioni dei Comites, nonché sulle modalità e sui tempi per l’esercizio dell’opzione di voto. Inoltre, permette di evitare che adempimenti cruciali, quali la raccolta delle firme per la presentazione delle liste, avvengano nel pieno della stagione estiva.

    Si intende così facilitare una più ampia partecipazione elettorale, anche delle più giovani generazioni: sia esponenti della nuova mobilità che figli, nipoti e pro-nipoti della nostra emigrazione storica. (Inform)

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  • Cristina Piambelli: “Difendiamo la nostra cultura”

    Cristina Piambelli: “Difendiamo la nostra cultura”

    A 10 anni dalla prima Conferenza dei giovani italiani nel mondo, dal 16 al 19 aprile si terrà a Palermo un nuovo seminario, a cui parteciperà almeno un delegato selezionato dal Comites di Montréal, per creare una rete di giovani italiani all’estero

    Montréal – Dal 16 al 19 aprile, a Palermo, per iniziativa del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) si terrà un Seminario finalizzato alla creazione di una rete di giovani italiani all’estero. L’iniziativa è rivolta a circa 200 giovani italiani tra i 18 e i 35 anni residenti all’estero e arriva a 10 anni dalla prima conferenza dei giovani italiani nel mondo. Il progetto – che nasce nel 2008 e su cui lavora la VII Commissione del CGIE che si chiama “Nuove Emigrazioni e Generazioni Nuove” – mira a  valorizzare le dinamiche già in corso e a sollecitarne di nuove, affinché capillarmente i singoli partecipanti possano diventare nodi d’informazione e protagonisti di una nuova fase di coinvolgimento e valorizzazione delle comunità italiane nel mondo. L’obiettivo è che questo lavoro dei giovani divenga complementare a quello delle comunità e delle rappresentanze. Si potrebbe proporre, poi, di lavorare con le associazioni di ricercatori sparse in tutto il mondo e che non riescono a federarsi e coordinare le attività comuni. Un’ulteriore proposta potrebbe essere quella di coordinare le esperienze e buone pratiche sul coinvolgimento giovanile nei territori e nel contatto con le istituzioni. Il delegato montrealese sarà ufficializzato nei prossimi giorni dal Comites e dovrebbe essere scelto tra i giovani del Cogic, il Comitato Giovani del Comites stesso. Ne abbiamo parlato con un membro del Cogic, Cristina Piambelli (nella foto), studentessa italo-canadese e vicepresidente dell’Isa, l’Associazione di Studi Italiani all’Università Concordia di Montréal. Papà della prov. di Frosinone, a Montréal dal 1979, – mamma nata in Québec, ma originaria di Frosinone (nonna) e Napoli (nonno) – Cristina non potrà andare in Sicilia perché ad aprile sarà alle prese con gli esami, ma sull’importanza  dell’incontro di Palermo non ha dubbi: “Penso sia importante che i giovani italiani di diversi Paesi possano incontrarsi e creare una rete di contatti, visto che col tempo rischiamo di perdere la nostra lingua e la nostra cultura. Dobbiamo visitare l’Italia, conoscerla da vicino e difendere le nostre tradizioni, trasmettendole di generazione in generazione. Magari creando una piattaforma on line che ci permetta di restare sempre in contatto, anche quando siamo lontani, condividendo idee e progetti. Contro il rischio che il senso di appartenza si affievolisca, è necessario che i genitori parlino in italiano ai loro figli. A casa mia con i mie fratelli sono cresciuta parlando italiano, anche perché era l’unica lingua conosciuta da mio padre. Un giorno farò la stessa cosa anche con i miei figli. Dobbiamo fare di tutto per non perdere la nostra lingua e cultura. Amo tutto ciò che è italiano. A partire dalla lingua. L’Italia è un bellissimo Paese. È un amore profondo che sento radicato dentro di me, non so se a ispirarlo è stato proprio mio padre: la sua famiglia è tutta lì e per questo ci andiamo quasi ogni anno. E non solo a Frosinone, dove vivono mio nonno, i miei zii e i miei cugini. Ogni volta che vado in Italia mi innamoro sempre di più: per me è come una seconda casa, mi piace assolutamente tutto del Belpaese. Mi piacciono tantissimo la Fiat 500 e l’Alfa Romeo Stelvio, spero di guidarne una un giorno, adoro Eros Ramazzotti e il mio piatto preferito è senza dubbio la pasta alla carbonara”. (V.G.)

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  • LA FIGURACCIA | Comites di MTL al di sopra della Legge?

    LA FIGURACCIA | Comites di MTL al di sopra della Legge?

    Montréal –  Nuovo corso, vecchie abitudini. Le recenti elezioni non hanno cambiato un andazzo consolidato: il Comites di Montréal continua, imperterrito, nei suoi clamorosi scivoloni. L’ultima puntata della “sagra montréalese” è andata in scena il 13 ottobre scorso, quando il Comitato ha dato l’ennesima dimostrazione di “ossequiosa ottemperanza” alle regole più elementari dell’ordine democratico. Il Comites ha infatti deciso di relegare il pubblico al di fuori dalla sala riunioni, ospitandolo – a dispetto dei precedenti – nell’anticamera, al di là, cioè, della parete divisoria in vetro. Lasciando aperto un ‘vano-porta’ per l’ingresso dei membri. Una provocazione, oltre che una vera e propria ostruzione all’ascolto, visto che il vetro altera la propagazione del suono e quindi smorza il volume dell’audio (nonostante i ripetuti inviti, disattesi, di alzare il tono della voce o di utilizzare un microfono). Un’esclusione forzata e ingiustificata, quindi, che ha compromesso irrimediabilmente la partecipazione del pubblico che, formato anche da connazionali di oltre 80 anni, ha capito poco o niente dei temi discussi. Al che, dopo circa un’ora di pseudo-riunione, il pubblico “esiliato” ha dato inevitabili segni d’insofferenza, bisbigliando e confabulando. Apriti cielo: il Comites – senza nemmeno che la presidente tentasse di alzarsi e chiedere cortesemente il silenzio – ha colto l’occasione al volo per chiudere anche il vano-porta che dava alla riunione una parvenza di ‘apertura al pubblico’. Gesto respinto con forza dal pubblico stesso, che ne ha preteso – e ottenuto – la riapertura immediata. Ne è scaturito uno scontro dialettico molto acceso, che ha di fatto messo fine all’assemblea. Gli eletti che tengono fuori gli elettori: uno spettacolo desolante! La concezione privatistica di un organo pubblico: una palese violazione delle basilari regole democratiche. E tutto questo alla presenza del Console Generale d’Italia, Enrico Padula, che pure rappresenta lo Stato e quindi funge da garante della Legge Italiana. Legge che parla chiaro: “Le sedute del Comitato sono pubbliche” (art. 5, comma 5, Legge n. 286/2003). Altrettanto chiaro è stato anche l’Ambasciatore d’Italia a Ottawa, Gian Lorenzo Cornado, che recentemente si è espresso in questi termini: “È preferibile organizzare delle riunioni pubbliche anche via radio e in videoconferenza, con la possibilità di fotografare e registrare. Non si deve avere nulla da nascondere”. Eppure il Comites di Montréal sembra voglia operare al di sopra della legge. Basiti e arrabbiati, naturalmente, i componenti del pubblico: Erminio Piccolino, Salvatore Martire, Giovanni Adamo, Antonio Vellone, Romolo Chiarella, Giuseppe Continiello, Aloisio Mulas e Francesco Falsetti, oltre a Tony Vellone (Il Rincontro) e Fabrizio Stoppino (Corriere Italiano). “Quello del Comites è stato un atteggiamento sbalorditivo, offensivo, mortificante e arrogante nei confronti dei suoi stessi elettori”, ha detto Mulas. “Ci hanno buttato fuori, mi sono sentito escluso, è stato un episodio gravissimo. Non sono riuscito a capire nulla e questo mi ha fatto sentire male come italiano”, gli ha fatto eco Chiarella. “Ci hanno sistemati fuori e verso la fine hanno chiuso pure la porta: sembrava di essere nell’Africa nera! Una cosa mai vista, eppure siamo stati noi ad eleggerli”, ha aggiunto Piccolino. “Le persone elette – ha sottolineato Martire – non possono comportarsi in maniera così sgarbata: la Presidente Giordano ha mancato di professionalità, perché non doveva permettersi di chiuderci la porta in faccia. Le riunioni dovrebbero tenersi in una sala più grande, magari al Piccolo Teatro del CLDV”. “Il pubblico, che già non può fare domande, è stato fatto sedere lontano, in modo che non potesse seguire la riunione – ha rincarato la dose Adamo -: un atteggiamento tipico di una dittatura fascista o stalinista. Ed è increscioso che il Console abbia dovuto assistere ad una scena così meschina. Mi aspetto una sua reazione. Noi come PD informeremo il governo dell’accaduto”. “Quello del Comites – ha ribadito Falsetti – è stato un atteggiamento antidemocratico, incivile e supponente, tipico di chi crede di poter fare quello che vuole. Chiudere la porta è stato un abuso di potere. Senza parlare del Console, visibilmente imbarazzato, che però dovrebbe spiegarci come mai, di fronte a tale anomalia, ha tenuto un comportamento passivo”. Continiello, segretario del Pd a Montréal, non ha dubbi: “Sono dispiaciuto, perché un’istituzione come il Comites dovrebbe essere aperta e democratica, attenersi al regolamento e coinvolgere la società civile, perché democrazia è partecipazione. Il Comites dovrebbe essere più accogliente, consentendo a tutti di porre domande a fine riunione e non rimandare ai verbali affissi all’Albo Pretorio del Consolato”. In sintesi, il Comites è un organo elettivo e chi ne fa parte si assume oneri e onori. Il dissenso è il sale della democrazia, anche perché – evviva Dio – il pubblico degli elettori non si sceglie, ma si serve. Senza se e senza ma. Per la cronaca, due i fatti salienti della riunione (al netto della fatica nel seguirla): è stato illustrato il bilancio preventivo 2016 (la richiesta di contributo al MAE ammonta a 30.822 mila Euro, ovvero 44 mila Dollari), mentre il Console Padula ha annunciato che entro un mese ri-sottoporrà all’attenzione del Comitato il bilancio rivisto del PICAI, in merito al contributo ministeriale per il 2016.
    Alla prossima puntata! (V.G.)

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