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  • Il Papa sarà in Canada dal 24 al 30 luglio

    Il Papa sarà in Canada dal 24 al 30 luglio

    Nettoyage GBM

    ROMA – Papa Francesco verrà in Canada dal 24 al 30 luglio “accogliendo l’invito delle autorità civili, ecclesiastiche e delle comunità indigene”: lo ha annunciato venerdì 13 maggio il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni.

    Si tratta del 38° viaggio apostolico del Papa che toccherà le città di Edmonton, Québec ed Iqaluit. Nell’udienza del primo aprile con le delegazioni dei popoli indigeni del Canada, incontrati prima singolarmente, Francesco aveva indicato un periodo di massima, ricordando la devozione “nei confronti di Sant’Anna, la nonna di Gesù, quest’anno – aveva detto – io vorrei essere con voi in quei giorni”.

    La memoria di Sant’Anna cade proprio il 26 luglio. Nella stessa udienza, il Papa aveva chiesto scusa per quanto accaduto nel passato e drammaticamente riemerso in questi tempi con il ritrovamento di una fossa comune nella Kamloops Indian Residential School e poi in altre: una storia di soprusi e violenze compiute tra la fine dell’800 e gli ultimi decenni del ‘900, quando il governo canadese aveva istituito le scuole residenziali per assimilare culturalmente i bambini indigeni, affidandole alle chiese cristiane locali, tra cui quella cattolica. In queste strutture i bimbi subivano spesso maltrattamenti e abusi.

    LA SCELTA DELLE TRE TAPPE NON FA L’UNANIMITÀ. Il Vaticano ha annunciato che il Pontefice si recherà in Alberta, Quebec e Nunavut. Edmonton ospita il secondo maggior numero di indigeni che vivono nei centri urbani e c’erano 25 scuole residenziali in Alberta. Iqaluit, situata sull’isola Baffin di Nunavut, ospita la più alta popolazione di Inuit. I vescovi canadesi hanno affermato che Quebec City sarà un hub per gli indigeni, non solo in Québec, ma nell’est del Paese per vedere il Papa. La città è anche vicino a Sainte-Anne-de-Beaupré, un altro importante luogo di pellegrinaggio.

    Alcuni leader indigeni non hanno nascosto la loro delusione: “Nutrivamo la speranza che sarebbe venuto a scusarsi in uno dei nostri siti delle scuole residenziali – ha dichiarato a Power Play di CTV Bobby Cameron, chief della Federation of Sovereign Indigenous Nations, che rappresenta 74 First Nations nel Saskatchewan – in uno dei nostri territori, in una delle nostre First Nations, dove la cosa avrebbe, ovviamente, un impatto significativo per i sopravvissuti, i discendenti e le famiglie”.

    Anche il presidente della Manitoba Métis Federation, David Chartrand, ha detto a CTV News Winnipeg di essere amareggiato dal fatto che il Papa non farà nemmeno tappa a Winnipeg. È rimasta Inascoltata anche la richiesta della Union of British Columbia Indian Chiefs, che aveva chiesto di includere l’ex sito della Kamloops Residential School, dove quasi un anno fa sono state scoperte numerose tombe.

    LA GIOIA DEI VESCOVI CANADESI. I Vescovi del Canada hanno accolto con gioia l’annuncio delle date del viaggio del Papa. “Una visita storica – hanno scritto in un comunicato – incentrata sulla guarigione e la riconciliazione” con i popoli indigeni. Sarà la quarta visita di un Papa in Canada, l’ultima risale al viaggio di Giovanni Paolo II nel 2002.

    “Siamo immensamente grati al Santo Padre – ha dichiarato il Vescovo Raymond Poisson, presidente della Conferenza canadese dei vescovi – per aver accettato il nostro invito a continuare il cammino” intrapreso. “Papa Francesco – ha proseguito – avrà l’opportunità di visitare i popoli indigeni nella loro terra d’origine” esaudendo il loro desiderio di ospitarlo come promesso quando li ha incontrati di recente a Roma. “Preghiamo per la salute del Santo Padre mentre iniziamo l’intensa programmazione della visita”.

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  • La popolazione invecchia troppo in fretta

    I cittadini di età superiore agli 85 anni sono la fascia di età in più rapida ascesa nel Paese, un segno tangibile di ciò che gli esperti prevedono da tempo: il rischio di una preoccupante crisi sanitaria

    OTTAWA – La popolazione canadese è sempre più anziana. Lo certifica il censimento nazionale del 2021, realizzato da Statistics Canada. I dati sono inequivocabili: dal 2016, il numero di persone di almeno 85 anni in Canada è aumentato del 12%, più del doppio rispetto al tasso di crescita della popolazione generale, che è stato del 5,2%. Il numero di persone con più di 85 anni è più che raddoppiato dal censimento del 2001 e dovrebbe tripli care entro il 2046. Le popolazioni rurali stanno invecchiando più velocemente di quelle delle grandi città e le province atlantiche stanno invecchiando più velocemente del resto del Paese, in parte a causa di un minore afflusso di immigrati.

    Il ritmo di invecchiamento della popolazione dovrebbe accelerare per ogni nuova candelina aggiunta sulla torta di compleanno della generazione dei “Baby Boomers” (quelli nati tra il 1946 e il 1964). I Boomers più anziani “hanno compiuto 76 anni l’anno scorso e molto probabilmente vivono ancora in modo autonomo”, ha spiegato Bonnie-Jeanne MacDonald, direttore della ‘Ricerca sulla sicurezza finanziaria’ presso l’Istituto Nazionale sull’Invecchiamento della Toronto Metropolitan University. Ancora oggi sono un gruppo economicamente e politicamente influente. “Non hanno raggiunto quelle età critiche che di solito sono associate al bisogno di cure e di sostegno quotidiano”, ha poi aggiunto, concludendo che “però è qualcosa che si intravede all’orizzonte”.

    A questo punto, con un numero di anziani sempre più alto, gli esperti prevedono che ci sarà una crisi nel settore dell’assistenza. Il demografo di Environics, Doug Norris, dichiara che l’invecchiamento della popolazione eseriterà ulteriore pressione sull’assistenza sanitaria e sui sistemi di assistenza a lunga degenza del Canada.

    Secondo il direttore della demografia di Statistics Canada Laurent Martel, il Canada si sta avvicinando a un “appuntamento con il destino demografico”. Entro il 2050, la popolazione di età pari, o superiore, a 85 anni potrebbe raggiungere più di 2,7 milioni di persone, quando gli ultimi ‘baby boomers’ avranno 85 anni. “I baby boomers sono anche la prima generazione ad avere relativamente pochi figli. Pertanto, non avranno lo stesso sostegno familiare che esiste dall’inizio dei tempi”, ha ricordato il professor MacDonald.

    “Mentre la popolazione invecchia, – gli ha fatto eco Martel di Statistics Canada – dal 2016 il tasso di natalità è diminuito: di questo passo, ci saranno meno persone a prendersi cura dei millennial, nel momento in cui questi raggiungono la vecchiaia. Basti pensare che il 2020 ha visto il tasso di natalità più basso dalla prima guerra mondiale”. Ciò significa che il Canada dovrà essere creativo nel prendersi cura dei suoi anziani nei prossimi decenni. “Dobbiamo creare non solo sistemi migliori, ma anche sistemi più intelligenti”, ha affermato MacDonald. Anche se, ha constatato Martel, il Canada resta comunque più giovane di altri Paesi del G7, come Francia, Germania, Italia e Giappone.

    Infine, i dati evidenziano anche l’invecchiamento della forza lavoro canadese, con la popolazione in età lavorativa in tutto il Paese che è la più anziana di sempre. La fascia di età indicata come lavorativa comprende individui trai 15 e i 64 anni e i dati certificano che un numero crescente di questo gruppo si sta avvicinando alla pensione. Più del 20% della popolazione in età lavorativa ha oggi un’età compresa tra i 55 e i 64 anni. Dall’ultimo censimento del 2016 il numero di persone di età pari, o superiore, a 65 anni è cresciuto del 18%. Questo gruppo rappresenta quasi 1 canadese su 5, rispetto al 16,9% di cinque anni fa.

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  • A marzo inflazione al 6,7%: un record dal 1991

    A marzo inflazione al 6,7%: un record dal 1991

    MONTRÉAL – L’indice dei prezzi al consumo continua a salire in Canada, dove l’inflazione ha toccato quota 6,7% lo scorso marzo, su base annua: a riportarlo è stato Statistics Canada. Si tratta dell’incremento più importante dal gennaio 1991. Nonostante i recenti interventi della Bank of Canada sul tasso di interesse principale (alzato di 50 punti base), per rallentare il “surriscaldamento” dell’economia, nulla sembra in grado di frenare l’ondata di inflazione che sta investendo il Paese. Lo scorso febbraio il tasso di inflazione su base annua era pari al 5,7%; l’incremento è stato di un punto percentuale in un mese. La paga oraria media dei dipendenti, invece, a marzo è aumentata solo del 3,4% su base annua, creando forti disagi alle famiglie. Le più colpite sono quelle a basso reddito, che non hanno margini di manovra. Ecco i principali aumenti annuali registrati lo scorso marzo in Québec:

    • benzina: +43,5
    • olio combustibile: +61,8
    • trasporti: +12.1%
    • alloggi: +5,9%
    • mobili e articoli per la casa: +8,9%
    • prodotti alimentari al supermercato: + 8,1%
    • carne: +9,8 %
    • pane e cereali: + 8,7%
    • frutta fresca: +9,6%.

    “L’aumento dei prezzi – spiega Statistics Canada – si è verificato in un contesto di forte pressione sui prezzi immobiliari, di significative limitazioni degli approvvigionamenti e di conflitti geopolitici (in primis l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia), che hanno avuto un impatto sui mercati agricoli, energetici e delle materie prime”.

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  • In Canada riconfermato Rocco Di Trolio

    ROMA, (Aise.it) – Molte conferme, ma anche tante face nuove nel Consiglio general degli italiani all’estero (CGIE), almeno tra i 43 consiglieri eletti nelle 17 assemble paese convocate questo fine settimana. Ad essi si aggiungeranno i 20 membri di nomina governativa in rappresentanza di partiti, Associazioni, patronati e federazioni della stampa italiana e italiana all’estero.

    Comincia a delinearsi, dunque, il volto del Consiglio che rimarrà in carica nei prossimi 5 anni: 19 i consiglieri confermati dalla passata legislatura; tra i 24 “nuovi” anche qualche ritorno. Dieci le donne elette (erano state 8 nel 2015). Come noto, in base al numero dei residenti Aire, è cambiata anche la composizione territoriale del CGIE: non ci sono più rappresentanti di Sud Africa e Perù, entra l’Austria; Paesi come Svizzera, Belgio e Germania (l’unico Paese che non ha confermato nessuno dei consiglieri uscenti) hanno perso un consigliere a beneficio di Regno Unito, Spagna e Brasile. I nomi dei neo consiglieri diventeranno ufficiali solo dopo la proclamazione attesa nei prossimi giorni.

    EUROPA. La Svizzera in questa consiliatura ha eletto 5 consiglieri (erano 6 nella precedente): confermati Michele Schiavone, Roger Nesti e Giuseppe Rauseo, debuttano in Consiglio Barbara Sorce e Toni Ricciardi. Anche la Germania perde un consigliere, passando da 7 a 6 eletti la maggior parte al debutto: a parte il ritorno in Consiglio di Tommaso Conte, sono stati eletti Marlena Rossi, Giuseppe Scigliano, Gianluca Errico, Giulio Tallarico e Silvestro Gurrieri. Il Belgio è passato da tre a due consiglieri: oltre alla confermata Eleonora Medda ritorna nel Cgie Massimo Romagnoli. Quattro i consiglieri della Francia: la confermata Maria Chiara Prodi e i neo eletti Massimiliano Picciani, Salvatore Tabone e Nicola Carmignani. Salgono a due i consiglieri per la Spagna: al riconfermato Giuseppe Stabile si aggiunge Pietro Mariani. Diventano tre i membri eletti nel Regno Unito: confermato Luigi Billè, entrano in Consiglio anche Giannino D’Angelo ed Elena Remigi. L’Olanda ha eletto Monica Spadafora, mentre l’Austria debutta in Consiglio generale con Lidia Campanale.

    SUD AMERICA. L’Argentina ha eletto 7 consiglieri, tutti uomini: anche qui molte conferme (5) e due nuovi eletti: Francisco Fiala e Antonio Morello si aggiungono ai veterani Mariano Gazzola, Marcelo Romanello, Gerardo Pinto, Rodolfo Borghese e Juan Carlos Paglialunga. In Brasile confermata Silvia Alciati, torna Walter Petruzziello, mentre i nuovi eletti sono Daniel Taddone e Stefania Puton. A rappresentare ‘Uruguay sarà Aldo La Morte, il Venezuela Antonio lachini. Confermato per il Cile Nello Gargiulo.

    ANGLOFONI EXTRA UE. Tutti confermati i consiglieri dell’area anglofona extra Ue: a rappresentare gli Usa saranno ancora Silvana Mangione e Vincenzo Arcobelli; Rocco Di Trolio il Canada e Papandrea Francesco l’Australia.

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  • Ambasciatore Ferrari: “Italia fondamentale nella storia e nel futuro del paese”

    Ambasciatore Ferrari: “Italia fondamentale nella storia e nel futuro del paese”

    OTTAWA – “La Comunità Italiana in Canada ha svolto un ruolo fondamentale nel passato e deve continuare a svolgerlo anche in futuro, sono sicuro che resteremo sempre cosi, con questo spirito di amicizia, collaborazione, coordinazione e vicinanza gli uni agli altri, cercando di far prevalere l’interesse generale, che è quello comunque di mantenere il nostro straordinario meraviglioso tricolore sventolare il più in alto possibile”.

    E un messaggio forte, chiaro, di alto significato che arriva diritto al cuore, quello dell’Ambasciatore Andrea Ferrari nel suo intervento di apertura dei lavori dell’ Assemble Paese Canada per l’elezione del rappresentante del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero per il nuovo mandato 2022-2027, organizzata dall’Ambasciata d’Italia ad Ottawa.

    L’Assemblea Paese – Canada ha riunito i membri dei Comites di Montréal, Toronto e Vancouver ed i rappresentanti delle Associazioni presenti ad Ottawa, Montréal, Toronto e Vancouver per Votare il Consigliere che farà parte del CGIE, organismo di consulenza del Governo e del Parlamento su molteplici tematiche che interessano le Comunità Italiane all’ estero.

    “Vorrei ringraziare tutti voi per quello che avete fatto in passato e quello che farete in futuro – ha sottolineato l’Ambasciatore – la nostra è una bella Comunità, una Comunità important che ha un ruolo fondamentale in Canada. Ci rivedremo nelle vostre città, durante le mie missioni professionali. Ho visto poco di Montréal, Toronto, Vancouver e Quebec City. In futuro, cercherò di abbinare alle mie missioni lavorative moment sociali in cui potremo incontrarci in modo più rilassato”.

    E una promessa alla Comunità italiana. Il programma dei lavori intenso, illustrato dalla Console dott. Nicoletta Gomiero, coadiuvata dalla dott. Gabriella Saponaro e dal dott. Giampaolo Colucci, ha riassunto i punti salienti dei lavori dell’Assemblea, l’elezione dell’ufficio di Presidenza, la presentazione dei candidati e del loro programma, le operazioni di voto e lo scrutinio con la proclamazione provvisoria del candidato vincitore, che sarà ufficializzato tra una settimana dal Ministero degli Esteri. L’augurio di buon lavoro dall’Ambasciatore è stato un monito chiaro che rappresenta una linea guida per tutti: “Continuiamo cosi, come abbiamo fatto fino ad oggi”

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  • Il mea culpa di Papa Francesco: “Provo dolore e vergogna, vi chiedo scusa”

    Il mea culpa di Papa Francesco: “Provo dolore e vergogna, vi chiedo scusa”

    Il Pontefice ha annunciato la volontà di visitare il paese degli Aceri a luglio, in occasione della festa di Sant’Anna

    ROMA – “Provo vergogna e dolore per il ruolo che diversi cattolici, con responsabilità educative, hanno avuto in tutto quello che vi ha ferito negli abusi e nella mancanza di rispetto della vostra identità e cultura e persino dei vostri valori spirituali”. È un vero e proprio mea culpa quello che Papa Francesco ha espresso, venerdì scorso, in Vaticano, di fronte all’udienza generale con i Vescovi e i nativi canadesi.

    “Per la deplorevole condotta di quei membri della Chiesa cattolica – ha aggiunto Bergoglio – chiedo perdono a Dio e vorrei dirvi, di tutto cuore: sono molto addolorato. E mi unisco ai fratelli vescovi canadesi nel chiedervi scusa. È evidente che non si possono trasmettere i contenuti della fede in una modalità estranea alla fede stessa: Gesù ci ha insegnato ad accogliere, amare, servire e non giudicare; è terribile quando, proprio in nome della fede, si rende una contro testimonianza al Vangelo”.

    Durante la settimana, Papa Francesco aveva incontrato in Vaticano le delegazioni dei nativi del Canada – Inuit, Métis e Prime Nazioni – per ascoltarle sul caso delle fosse comuni rinvenute in alcune scuole residenziali sorte tra la fine dell’800 e gli ultimi decenni del 20esimo secolo, quando il governo di Ottawa decise di creare strutture in tutto il Paese per “assimilare” culturalmente i bambini indigeni. Le scuole furono affidate a chiese cristiane locali, inclusa quella cattolica. E proprio in queste scuole, spesso i bambini subirono abusi. Il caso era riemerso con tutta la sua drammaticità nel maggio 2021, quando fu ritrovata una fossa comune nella Kamloops Indian Residential School.

    ”È agghiacciante – ha sottolineato il Papa – pensare alla volontà di istillare un senso di inferiorità, di far perdere a qualcuno la propria identità culturale, di troncare le radici, con tutte le conseguenze personali e sociali che ciò ha comportato e continua a comportare: traumi irrisolti, che sono diventati traumi intergenerazionali. Tutto ciò ha suscitato in me due sentimenti: indignazione e vergogna”.

    Francesco ha quindi annunciato la volontà di visitare il Canada il prossimo luglio: “Mi dà gioia pensare alla venerazione che si è diffusa tra molti di voi nei confronti di sant’Anna, la nonna di Gesù (che cade il 26 luglio, ndr). Quest’anno io vorrei essere con voi, in quei giorni. Oggi abbiamo bisogno di ricostituire un’alleanza tra i nonni e i nipoti, tra gli anziani e i giovani, premessa fondamentale per una maggiore unità della comunità umana”. Ed ha concluso: “Sarò felice di
    beneficiare ancora dell’incontro con voi, visitando i vostri territori natii, dove vivono le vostre famiglie. Non verrò in inverno, da voi! Vi do allora l’arrivederci in Canada, dove potrò meglio esprimervi la mia vicinanza”.

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  • Sorteggio Mondiali 2022: Canada con Belgio, Croazia e Marocco

    Sorteggio Mondiali 2022: Canada con Belgio, Croazia e Marocco

    DOHA – Ventinove nazionali hanno scoperto il proprio percorso al Mondiale in Qatar, con altre tre partecipanti che verranno decise dagli spareggi. Il big match della prima fase riguarda il Gruppo E dove la Spagna di Luis Enrique affronterà la Germania di Flick, oltre al Giappone e alla vincente tra Costa Rica e Nuova Zelanda. La Svizzera, che ha vinto il girone dell’Italia nelle qualificazioni, è stata sorteggiata con Brasile e Serbia come nel 2018, oltre al Camerun. Danimarca per la Francia e Stati Uniti per l’Inghilterra. Il Canada con Belgio, Croazia e Marocco nel gruppo F.

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  • Dal 1o aprile, niente test per i vaccinati

    Dal 1o aprile, niente test per i vaccinati

    OTTAWA – A partire dal 1o aprile, chi vuole entrare in Canada non sarà più obbligato a sottoporsi ad un test negativo al Covid-19. Attualmente, i viaggiatori che intendono entrare in Canada – indipendentemente dal mezzo di trasporto – devono fornire il risultato negativo di un test molecolare (PCR), effettuato nelle 72 ore precedenti all’arrivo, o quello di un test antigenico, effettuato nelle 24 ore precedenti alla partenza. Giovedì 17 marzo è arrivata la svolta, con l’annuncio del Ministro federale della Salute, Jean-Yves Duclos.

    Verranno comunque effettuati test a campione tra i viaggiatori che entrano nel paese. Coloro che verranno sottoporsi a questi test, pur essendo completamente vaccinati, non dovranno però osservare la quarantena in attesa dell’esito. Resta l’obbligo di esibire la prova di vaccinazione. Tutti i viaggiatori dovranno continuare ad inserire le proprie informazioni nell’app mobile “ArriveCAN” prima del loro arrivo. I viaggiatori parzialmente vaccinati o non vaccinati che vogliono entrare in Canada dovranno continuare a rispettare le nnorme attualmente in vigore. Sempre a partire dal 1o aprile, i viaggiatori di età pari o superiore a 12 anni e quattro mesi che si recano all’estero dovranno essere vaccinati doppiamente prima dell’imbarco.

    La seconda dose di vaccino dovrà essere stata ricevuta almeno 14 giorni prima della partenza. Non è necessario presentare un test negativo prima dell’imbarco. L’uso della mascherina resta obbligatorio su aerei e treni, tranne quando si mangia e si beve. Infine, è importante conoscere le regole di ingresso dei paesi di destinazione. Mentre molti di questi non richiedono più un test negativo all’arrivo, altri presentano ancora diverse regole ancora in vigore, inclusa la quarantena. Nelle ultime settimane, l’industria del turismo e la comunità degli affari hanno fatto enormi pressioni sul governo Trudeau affinché alleggerisse le misure per l’ingresso in Canada. “È un’ottima notizia, una decisione più che indispensabile”, ha sottolineato la portavoce di Tourisme Montréal, Manuela Goya.

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  • Trudeau invia armi in Ucraina

    Trudeau invia armi in Ucraina

    OTTAWA – Il governo canadese invierà un quarto carico di armi letali in Ucraina, che continua a combattere per respingere l’avanzata russa. Annunciato lunedì, nel corso di una conferenza stampa, questo nuovo sostegno al governo di Zelensky includerà centinaia di missili anticarro e alcune migliaia di cosiddette “munizioni potenziate”.

    “Ciò si aggiunge alle nostre tre precedenti spedizioni di armi letali e non letali”, ha spiegato il Primo Ministro Justin Trudeau. Accompagnato dalla Vice Prima Ministra Chrystia Freeland, dalla Ministra della Difesa Anita Anand e dal Ministro dell’Immigrazione Sean Fraser, Trudeau ha elogiato il coraggio degli ucraini, che stanno dimostrando una resistenza maggiore di quanto si aspettasse lo stesso Putin.

    “Il mondo intero è ispirato dalla forza e dall’intensità della loro resistenza. E il Canada continuerà a sostenere l’eroica difesa dell’Ucraina contro l’esercito russo”, ha sottolineato Trudeau. Due settimane fa, il Primo Ministro aveva accettato di inviare in Ucraina armi letali per un valore di 7,8 milioni di dollari, tra cui pistole, mitragliatrici, fucili e munizioni. Fino ad allora, il Canada si era limitato a spedire forniture non letali, come rilevatori di mine, kit medici, giubbotti antiproiettile, caschi, maschere antigas e apparecchiature per la visione notturna.

    Esclusa, ancora una volta, la partecipazione diretta dei soldati canadesi ai combattimenti in Ucraina. Justin Trudeau ha anche annunciato l’intenzione del Canada di vietare tutte le importazioni di petrolio greggio dalla Russia, “un’industria da cui il presidente Putin ed i suoi oligarchi hanno tratto enormi benefici”, ha affermato. Sempre lunedì, il Canada e gli altri paesi del G7 hanno interrotto ogni rapporto con la Banca centrale russa.

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  • TRE MINISTRI ITALO-CANADESI

    TRE MINISTRI ITALO-CANADESI

    In tutto 38 Ministri, tanti volti noti e qualche matricola. Rispettata la parità di genere.
    Dieci i Ministri eletti in Québec, tre gli Italo-Canadesi riconfermati

    Mendicino alla Sicurezza Pubblica, Tassi ai Servizi Pubblici e Lametti alla Giustizia

    OTTAWA – Finalmente il Canada ha un nuovo governo. Dopo il voto del 20 settembre, il Primo Ministro Justin Trudeau ha annunciato il nuovo esecutivo, il terzo liberale di fila, il secondo consecutivo di minoranza (in Parlamento la maggioranza sarà solo relativa, non assoluta). Il rito del giuramento si è tenuto il 26 ottobre scorso, quasi un mese dopo, a Rideau Hall, la residenza ufficiale della Governatrice generale May Simon. Il Parlamento, invece, riaprirà solo lunedì 22 novembre.  In tutto 38 Ministri: 19 donne e 19 uomini, tanti volti noti e qualche matricola. Rispettata la parità di genere. Dieci i Ministri eletti in Québec, tre gli Italo-Canadesi riconfermati. Rispetto alla precedente squadra di governo, solo sette sono i Ministri che hanno conservato l’incarico assunto nel corso della precedente legislatura. Trudeau ha riconfermato il suo braccio destro, Chrystia Freeland, che ha assunto il doppio incarico di Vice Primo Ministro e Ministro delle Finanze. Importante conferma anche per l’italocanadese David Lametti nel delicato ruolo di Procuratore Generale e Ministro della Giustizia. Restano al governo, ma con incarichi diversi, altri due esponenti della Comunità Italo-Canadese: Filomena Tassi è stata nominata Ministro dei Servizi Pubblici, mentre Marco Mendicino lascia l’Immigrazione e passa alla Pubblica Sicurezza, un dicastero le cui competenze sono state divise con il neonato Ministero della Preparazione contro le Emergenze, sotto la responsabilità di Bill Blair. Una delle nomine più importanti è quella di Mélanie Joly, promossa a Ministro degli Affari Esteri, dopo essere stata responsabile dello Sviluppo Economico e delle Lingue Ufficiali. Premiata per il suo lavoro encomiabile in Québec nel corso dell’ultima campagna elettorale. La Joly prende il posto di Marc Garneau, che è sempre stato membro del gabinetto, dal ritorno al potere dei liberali nel 2015. L’ex astronauta potrebbe ricevere un incarico diplomatico, secondo quanto si vocifera a Parliament Hill. Anita Anand, ex Ministro dei servizi pubblici e dell’approvvigionamento, che si è distinta nella pianificazione dell’acquisto di vaccini contro il COVID-19, è stata nominata alla Difesa, in sostituzione di Harjit Sajjan, che è passata allo Sviluppo Internazionale. La Sajjan era finita al centro delle polemiche dallo scorso febbraio, per il modo in cui ha gestito lo scandalo delle molestie sessuali che vede coinvolto l’esercito canadese. La Anand, dal canto suo, è la seconda donna a ricoprire la carica, dopo la conservatrice Kim Campbell nel 1993. Steven Guilbeault, che ha fatto il salto in politica nel 2019, dopo una lunga carriera come attivista ambientale, eredita la carica di Ministro dell’Ambiente e dei Cambiamenti Climatici, sostituendo Jonathan Wilkinson, ‘retrocesso’ alle Risorse naturali. Pablo Rodriguez, che mantiene il suo ruolo di Luogotenente liberale del Québec, sostituisce Guilbeault come Ministro del Patrimonio canadese, carica che ha ricoperto per più di un anno durante il primo mandato di Trudeau. La funzione di capogruppo alla Camera, che Rodriguez ha svolto prima delle elezioni, viene assunta da Mark Holland. Un altro cambiamento degno di nota: Jean-Yves Duclos passa dal Ministero del Tesoro alla Sanità, sostituendo Patty Hajdu, che diventa Ministro dei Servizi per gli Aborigeni. Il Ministro eletto in Québec dovrà ora trattare con le province, che chiedono forti aumenti nei trasferimenti federali per la sanità. La veterana Carolyn Bennett viene declassata a Ministro associato per la Salute Mentale. Il neo Ministro dell’Immigrazione è Sean Fraser, mentre la matricola Omar Alghabra si occuperà dei Trasporti. Entra invece nell’esecutivo Randy Boissonnault, nuovo Ministro del Turismo, mentre Francois-Phillipe Champagne è stato confermato al Commercio e all’Innovazione. Una new entry, Pascale St-Onges, diventa Ministro dello sport e Ministro responsabile dell’Agenzia per lo sviluppo economico del Canada per le regioni del Québec. A Mona Fortier viene affidato il dicastero del Tesoro ed a Marci Ien quello per le Donne. Seamus O’Regan diventa Ministro del Lavoro, Carla Qualtrough va al Pubblico Impiego, Ahmed Hussenviene si occuperà dell’Emergenza abitativa, mentre Marie-Claude Bibeau assume l’incarico di Ministro dell’Agricoltura. Marc Miller viene confermato al Ministero per le Relazioni tra Corona e Indigeni, Joyce Murray è stata scelta per la Pesca e Mary Ng per il Commercio Internazionale. Marci Ien, ex conduttrice di CTV che ha conquistato la circoscrizione di Toronto-centro, sarà il nuovo Ministro per le Donne, l’Uguaglianza di genere e la Gioventù. Kamal Khera, un’infermiera di formazione, diventa Ministro degli Anziani, Karina Gould passa al Ministero per la Famiglia e lo Sviluppo Sociale, Gudie Hutchings sarà responsabile dello sviluppo economico rurale, Dominic Leblanc va agli Affari Intergovernativi, Diane Lebouthillier alle Risorse Nazionali, Ginette Petitpas Taylor sarà responsabile per lo Sviluppo delle zone Atlantiche, Dan Vandal si occuperà degli Affari e dello Sviluppo delle Regioni del Nord, mentre Helena Jaczek entra a far parte dell’esecutivo come Ministro responsabile dell’Agenzia federale per lo sviluppo economico del sud dell’Ontario. (V.G.)

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