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  • Trudeau abbraccia Amatrice

    Trudeau abbraccia Amatrice

    In visita con la moglie davanti al monumento delle vittime del terremoto del 24 agosto 2016, il Premier ha deposto un mazzo di fiori e poi abbracciato il Sindaco Pirozzi. Dopo aver indossato la maglia n.10 di Totti, il
    leader liberale ha incontrato Papa Francesco

    Il Primo Ministro Trudeau e la moglie Sophie tra  le rovine di Amatrice insieme alla delegazione italiana guidata dal Ministro  degli Esteri, Angelino Alfano
    Il Primo Ministro Trudeau e la moglie Sophie tra le rovine di Amatrice insieme alla delegazione italiana guidata dal Ministro degli Esteri, Angelino Alfano

    ROMA – Quattro milioni di dollari canadesi: è questa la cifra che il Canada donerà alla comunità di Amatrice: 2 milioni di dollari provengono dalla raccolta fondi realizzata dagli italiani residenti nel Paese nordamericano, altri 2 milioni da un contributo diretto del governo guidato dal Premier Justin Trudeau, che domenica scorsa, dopo la partecipazione al G7 di Taormina, ha visitato il Paese reatino devastato dal terremoto del 24 agosto. “Sono qui per dimostrare l’amicizia con il popolo italiano”, ha detto Trudeau durante la visita alla zona rossa del paese, devastata dal sisma. “La comunità italo-canadese, ma tutta la popolazione canadese – ha aggiunto – è stata molto colpita da quanto successo qui e vogliamo esprimere vicinanza”.

    Alfano, Taffuri, Cornado e Di Iorio – Arrivato in elicottero poco dopo le 12:30, accompagnato dalla moglie Sophie Grégoire, Trudeau ha visitato la zona rossa di Amatrice insieme al Ministro degli Esteri Angelino Alfano, al Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio ed al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Tra i presenti anche l’Ambasciatore d’Italia a Ottawa, Claudio Taffuri; il Capo di Gabinetto del Ministro Alfano, Gian Lorenzo Cornado, ed il deputato federale di St-Léonard—St-Michel, Nicola di Iorio. Ad accoglierlo c’era anche il Sindaco Sergio Pirozzi, che proprio qualche giorno fa è stato ospite dello stesso Trudeau, in Canada, per presenziare alla raccolta fondi realizzata per Amatrice e Norcia.

    La commozione e l’omaggio alle vittime – Camminando tra le macerie, il Primo Ministro canadese si è commosso una prima volta, mentre ascoltava la cronaca di quella terribile notte del 24 agosto. “Essere qui è un momento per condividere con il popolo di Amatrice le sofferenze del terremoto – ha detto sotto quello che resta della Torre civica -:  un gesto di solidarietà e amicizia che ribadisce anche la vicinanza del popolo canadese a quello del Centro Italia e l’amicizia tra i nostri due Paesi”. Di “amicizia fraterna” tra i due Paesi ha parlato anche il Ministro degli Esteri, Angelino Alfano, mentre la delegazione raggiungeva il centro operativo comunale e quello della Protezione Civile. Da lì il Premier Trudeau si è fermato con la moglie Sophie davanti al memoriale delle 249 vittime di Amatrice, deponendo un mazzo di fiori e concedendosi un momento di preghiera e di commozione.

    Tra prodotti tipici e ricostruzione – L’abbraccio con il Sindaco Pirozzi ha portato la visita del Primo Ministro canadese alla terza e ultima tappa, a San Cipriano, sede della nuova Area Food all’interno della quale Trudeau e la moglie hanno potuto gustare i piatti tipici del territorio, in primis l’immancabile amatriciana, gustata in compagnia dei tanti volontari e cittadini presenti. Tante foto di rito, e il saluto a tutta la sala, una persona alla volta, e un ultimo abbraccio con il Sindaco Sergio Pirozzi, al quale Trudeau ha rinnovato il suo impegno nel contribuire alla ricostruzione di Amatrice. “Mi farebbe piacere – ha detto il primo cittadino del borgo simbolo del sisma della scorsa estate – se la casa comunale di Amatrice venisse ricostruita dal Canada, il cui impegno è un impegno che nasce dai tanti italiani che vivono e lavorano in quel Paese. Questo è un grande messaggio di solidarietà che varca i confini territoriali”. “Il Premier canadese, il suo governo, il suo Paese – ha chiosato il Ministro degli Esteri Alfano, prima di ripartire un elicottero per Roma – hanno dato importanti contributi per la ricostruzione”.

    Il Premier invita il Papa in Canada

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    Justin Trudeau ha incontrato Papa Francesco in Vaticano. Trentasei minuti di colloquio privato per riferire sui risultati del summit di Taormina e per invitare Bergoglio in Canada. Trudeau, infatti, ha sollevato con il Papa la questione degli abusi subiti dai minorenni indigeni costretti a frequentare le scuole residenziali canadesi finanziate tra il 1840 e il 1996 dal governo federale canadese e gestite dalla Chiesa cattolica. Nel corso dell’udienza, il Papa ha regalato a Trudeau una medaglia per il quarto anno del pontificato, i suoi tre documenti magisteriali, Evangelii Gaudium, Laudato si e Amoris laetitia, e il messaggio per la Giornata mondiale della pace del 2017. Il Premier canadese ha ricambiato regalando a Francesco sei volumi di relazioni che i missionari gesuiti in Canada inviavano alla curia generalizia ed alcune pagine incorniciate di un vocabolario curato sempre dai missionari gesuiti.à

    Trudeau all’Olimpico con la maglia di Totti

    Nel corso dell’evento benefico ‘Open Goal’ per l’integrazione nel calcio allo stadio Olimpico, Justin Trudeau ha salutato i giocatori della squadra di rifugiati Liberi Nantes e della Fiorentina femminile, prima di ricevere dal presidente della Roma James Pallotta la maglia di Francesco Totti. Trudeau ha ricevuto il regalo con entusiasmo, indossando la casacca del capitano giallorosso che domenica, sullo stesso prato, ha disputato l’ultima partita da giocatore della Roma. “Mi ha raccontato di avere seguito l’evento in televisione e di essersi fortemente emozionato: scene mai viste nel mondo, mi ha detto”, ha svelato il presidente del Coni, Giovanni Malagò.

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  • L’Italia trema ancora e piange i suoi figli

    L’Italia trema ancora e piange i suoi figli

    Si aggrava il bilancio: 386 feriti, 6 dispersi e 294 morti, ma 9 ancora non hanno un nome. Ad Amatrice sono stati celebrati i funerali di stato con Renzi e Mattarella. Il Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione, Vasco Errani: “L’impegno primario è chiudere le tendopoli”

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    ROMA – A più di una settimana dal terremoto, l’Italia centrale continua ad essere martoriata dallo sciame sismico. Complessivamente, dal 24 agosto, la rete sismica nazionale dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha localizzato oltre 4.091 nelle provincie di Rieti, Perugia, Ascoli Piceno, L’Aquila e Teramo.

    Bilancio: 386 feriti e 294 morti, ma 9 ancora non hanno un nome – Mentre si scava alla ricerca dei sei dispersi e nuove forti scosse si registrano ancora tra le province di Ascoli e Macerata, sale il bilancio ufficiale delle vittime. A fornire le ultime cifre è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Claudio De Vincenti. I morti accertati sono 294 (identificati 285), 386 feriti e 238 salvati. Purtroppo giovedì ha perso la vita un giovane di 23 anni di Nuoro che si trovava ricoverato a Pescara. È lui l’ultima vittima, ma c’è ancora chi manca all’appello. Proseguono infatti le ricerche tra le macerie dell’Hotel Roma e in altri punti di Amatrice.

    Oltre 4 mila le persone assistite – Gli assistiti nei campi sono 4.013: 994 persone sono alloggiate nelle strutture messe a disposizione nella Regione Lazio, in 1.475 trovano posto nelle Marche, 1.072 nelle aree e strutture predisposte in Umbria e 472 persone risultano alloggiate in aree allestite in Abruzzo. La disponibilità complessiva è di oltre 6.316 posti.

    Ad Amatrice celebrati i funerali di stato con Renzi e Mattarella – Sono iniziati dalla lettura dei nomi di 242 vittime i funerali di Stato che si sono svolti ad Amatrice il 30 agosto scorso. Per terminare l’elenco ci sono voluti quasi otto minuti, al termine dei quali la folla presente ha tributato un lungo applauso. “Il terremoto non uccide. Uccidono le opere dell’uomo”, ha affermato il vescovo di Rieti, Monsignor Pompili. Il sindaco Sergio Pirozzi ha poi dichiarato: “Sono morti per la nostra terra, noi resteremo qua”. Presente anche un sacerdote inviato dal Papa. Le esequie si sono svolte sotto la pioggia. “Il paese lo ricostruiamo, pezzo per pezzo, ma lo ricostruiamo”, ha detto il Premier Matteo Renzi, confortando i familiari delle vittime. “I soldi che servono per la ricostruzione ci sono, c’è la solidarietà di tante persone, ora non bisogna perdere tempo. L’importante è che ci sia la comunità forte”, ha aggiunto. “Non abbiate timore, non vi abbandoniamo. Siamo con voi, coraggio”, ha poi ribadito Sergio Mattarella.

    Errani: “Impegno primario chiudere tendopoli” – Intanto il commissario per la ricostruzione Vasco Errani parlando a Norcia, ha confermato che l’impegno “primario” dopo il terremoto è la messa in sicurezza dei centri “e di chiudere prima possibile” le tendopoli. Persone che – ha aggiunto Errani – “ora attendono risposte”.  Il commissario per la ricostruzione ha spiegato che, in attesa della installazione delle “casette”, d’intesa con i sindaci e con gli stessi cittadini, “cercheremo soluzioni alternative, a partire dalla autonoma sistemazione. Questo per offrire alle persone un ricovero confortevole e adeguato per affrontare la stagione più fredda che qui non tarderà ad arrivare”.

    Polemica per vignetta Charlie Hebdo. Parigi: non ci rappresenta – Polemiche sui social (ma non solo) per la vignetta che il settimanale satirico francese Charlie Hebdo – colpito dai terroristi nel gennaio 2015 – ha dedicato al terremoto che ha devastato l’Italia centrale. “Sisma all’italiana: penne al sugo, penne gratinate, lasagne”, si legge nella vignetta che mostra vittime sporche di sangue, mentre nell’ultima foto, associata a “lasagne”, si vedono diverse persone ricoperte da strati di pasta. La vignetta è stata pubblicata nell’ultima pagina di un numero che ha in apertura una vignetta sul burkini. L’ambasciata francese a Roma ha diffuso un comunicato per sottolineare che la vignetta “non rappresenta assolutamente la posizione della Francia”.

    Gdf: irregolari i lavori della scuola di Amatrice – La Guardia di finanza, intanto, ha acquisito una serie di documenti presso la Regione Lazio, la Provincia di Rieti, il Genio civile, il consorzio appaltatore e le ditte che hanno eseguito materialmente i lavori della scuola “Romolo Capranica” di Amatrice, crollata dopo il sisma. Nella relazione preliminare che il Nucleo anticorruzione ha consegnato all’Anac si evidenziano non poche irregolarità nei lavori – realizzati “a tempo di record”, tre mesi – nell’edificio.

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