(Adnkronos) – ‘Il primo aprile e il pesce’ è il titolo della nuova puntata de ‘Il Gusto della Salute’ la rubrica online ideata e coordinata dall’immunologo Mauro Minelli, referente per il Sud Italia della Fondazione per la Medicina Personalizzata. “In introduzione un breve richiamo alle origini della tradizione del giorno degli scherzi, il cosiddetto pesce d’aprile, legato al cambio del calendario in tempi remoti (dalla fine di marzo si passò al primo gennaio, con tanto di presa in giro per coloro che non avevano aggiornato le nuove date) o, più semplicemente, alla dabbenaggine dei soggetti che finivano nella rete dello scherzo come i poveri pesci, catturati con l’inganno. Altre tradizioni, spiega Minelli, sarebbero legate a meccanismi astrologici e al segno zodiacale dei pesci…”.
Ma il focus della puntata riguarda il pesce come prezioso alimento, alleato della nostra salute, come illustra nel suo intervento la biologa nutrizionista Ilaria Vergallo: “Il pesce è un alimento fondamentale nella nostra dieta; esso contiene proteine di alto valore biologico, molto più digeribili di quelle contenute nella carne rossa. Nel pesce sono presenti importanti minerali e, soprattutto, grassi mono e polinsaturi come i famosi omega
3. Sul versante squisitamente nutrizionale i pesci possono essere distinti in magri, semigrassi e grassi: ai primi appartengono l’orata, il merluzzo, la sogliola; ai secondi il dentice e il pesce spada; agli ultimi, ovvero i grassi, il salmone, lo sgombro, le aringhe ed altri ancora”.
“Le popolazioni che prediligono il pesce nella loro dieta hanno una bassissima probabilità di sviluppare ipercolesterolemia o aterosclerosi. Il pesce fa bene e deve essere mangiato”, conclude Vergallo. Meglio se cotto però riprende Minelli, “uno dei rischi a cui andiamo incontro col pesce crudo è quello di mangiare carni infettate dal temibile anisakis, un parassita ospite potenziale dell’intestino di diversi esemplari di pesce azzurro e che può passare nell’organismo umano dopo l’ingestione di questi ultimi, mangiati appunto crudi o poco cotti. Per sfuggire all’azione dei succhi gastrici questi parassiti attaccano le mucose con capacità perforante, determinando una parassitosi acuta o anche cronica. Sono anche possibili reazioni allergiche fino allo shock anafilattico, per una sensibilizzazione alle proteine antigeniche termoresistenti del parassita. Con la buona cottura del pesce questi rischi si azzerano.
“Restano, tuttavia, le possibili controindicazioni per gli allergici considerando le capacità istamino-liberatrici di questo alimento che si incrementano tanto di più quanto meno il pesce è fresco ovvero perde le sue qualità salutistiche attraverso passaggi non adeguatamente controllati nella specifica filiera alimentare. Per il resto – conclude Minelli – il pesce è un patrimonio della nobile cucina italiana, che si presta a mille trasformazione e ai palati più raffinati.”