Giorno: 3 Gennaio 2024

  • Federica Pellegrini è mamma, è nata Matilde

    (Adnkronos) –
    Federica Pellegrini è diventata mamma. Dopo “2 giorni complicati”, scrive il marito dell’ex nuotatrice Matteo Giunta su Instagram, è nata Matilde. “Finalmente sei arrivata!!!”, aggiunge nel post accompagnato da una foto di loro tre. La piccola è la prima figlia della Divina ed è nata alle 6.51 di oggi, mercoledì 3 gennaio 2024.  

    “Grazie agli angeli che ci hanno accudito durante questo viaggio, Titty, Marcello, Giada, Alessandra, Massimo e a tutto il team dell’ospedale Sacro Cuore”, si legge ancora nel post. 

     

     

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  • Zelensky: “Da Russia almeno 500 missili e droni contro Ucraina in ultimi 5 giorni”

    (Adnkronos) – La Russia ha attaccato l’Ucraina con almeno 500 missili e droni negli ultimi cinque giorni. A dichiararlo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante una telefonata con il primo ministro del Regno Unito, Rishi Sunak. 

    Zelensky e Sunak, secondo quanto si legge su kyivindependent.com hanno discusso di come rafforzare la difesa aerea dell’Ucraina poche ore dopo che la Russia aveva lanciato un altro attacco aereo di massa contro il Paese, uccidendo cinque persone e ferendone 130, tra cui bambini. Mosca ha lanciato almeno 99 missili nella mattinata di ieri, martedì 2 gennaio, prendendo di mira Kiev, la regione circostante e Kharkiv. Secondo l’Aeronautica militare, le difese aeree ucraine hanno abbattuto 72 missili russi, oltre a tutti i 35 droni Shahed lanciati nella notte. 

    Zelelnsky e Sunak hanno discusso delle capacità di attacco a lungo raggio delle forze armate ucraine e di altre necessità urgenti di armi e munizioni, ha scritto l’Ufficio presidenziale ucraino. Secondo quanto riferito, la telefonata ha riguardato anche un accordo bilaterale tra Kiev e Londra sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, il prossimo incontro sulla formula di pace di Zelensky a Davos e l’imminente Vertice globale sulla pace. 

    Sunak dal canto suo ha assicurato a Zelensky che il Regno Unito “continuerà a sostenere con forza l’Ucraina nella sua lotta contro l’aggressione e l’occupazione per tutto il 2024 e oltre”. Durante un colloquio telefonico, Sunak “ha sottolineato gli sforzi compiuti dal Regno Unito per fornire sostegno militare e diplomatico all’Ucraina, in particolare attraverso nuove forniture” di armi, ha riferito Downing Street in una nota. Il primo ministro anche “espresso le sue condoglianze a tutti gli ucraini uccisi e feriti durante i barbari attacchi aerei della Russia nel periodo natalizio”. 

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  • Terremoto in Giappone, sale a 64 morti bilancio morti

    (Adnkronos) – Una nuova scossa di assestamento di magnitudo 4.9 ha colpito la prefettura di Ishikawa, lungo la costa occidentale del Giappone, a due giorni dal forte terremoto che ha fatto almeno 64 morti, la maggior parte nelle città di Wajima e Suzu. La nuova scossa è stata registrata intorno alle 10.54 ora locale. Non è scattata l’allerta tsunami. Secondo l’Agenzia meteorologica del Giappone, dal giorno di Capodanno sono state registrate 448 scosse. E proseguono le attività dei soccorritori.  

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  • Israele-Hamas, fonti arabe: “Negoziati sospesi dopo uccisione al-Arouri”. Convocato consiglio sicurezza Onu

    (Adnkronos) – Sarebbero stati sospesi i negoziati tra Hamas e Israele sul rilascio degli ostaggi e un nuovo cessate il fuoco a Gaza dopo l’uccisione a Beirut del numero due della formazione palestinese, Saleh al-Arouri. A riferirrlo Haaretz che cita fonti arabe, secondo le quali ora i colloqui si stanno focalizzando su come prevenire un’ulteriore escalation, in particolare lungo il fronte tra il Libano e il nord di Israele. 

    La tensione in Medio Oriente è salita dopo l’attacco mirato lanciato ieri da Israele nel quale è stato ucciso al-Arouri, insieme ad almeno altre 7 persone mentre in 11 sono rimasti feriti. Secondo i media satellitari arabi nel raid sono rimasti uccisi anche due comandanti delle Brigate al-Qassam, Samir Fendi e Azzam al-Aqra. Durissima la reazione del mondo arabo. L’omicidio a Beirut da parte dell’ “occupazione sionista” di Saleh al-Arouri e dei suoi “fratelli” è “un atto terroristico totale, una violazione della sovranità del Libano e un’espansione del cerchio della sua aggressione contro il nostro popolo e la nostra nazione”, ha affermato il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, secondo cui la morte di al-Arouri “proprio come gli omicidi di Ahmed Yassin e Abdel Aziz Rantisi, non fermerà la rivoluzione palestinese”.  

    “Gli omicidi compiuti da Israele contro i leader e i simboli del nostro popolo palestinese all’interno e all’esterno della Palestina non riusciranno a spezzare la volontà e la fermezza del nostro popolo o a minare la nostra resistenza”, ha affermato il membro dell’ufficio politico di Hamas, Izzat al-Rishq aggiungendo che questo omicidio “mostra ancora una volta il fallimento di Israele nel raggiungere i suoi obiettivi nella Striscia di Gaza”. 

    A reagire anche la Jihad Islamica che per bocca dell’esponente dell’ufficio politico Ihsan Ataya afferma che Israele “pagherà per i suoi crimini, anche per l’uccisione di Saleh al-Arouri”.  

    Mentre arriva la minaccia di Hezbollah: “Le nostre dita sono sul grilletto”. Affermiamo che questo crimine non rimarrà senza risposta e impunito”, ha proseguito la formazione sciita, annunciando che “i combattenti della resistenza sono pronti”. E a quanto riporta Hareetz, già nella serata di ieri Hezbollah ha lanciato due missili anticarro contro la postazione dell’Idf vicino al confine israeliano. Attacco a cui l’Idf ha risposto come “rappresaglia”. 

    Anche il ministero degli Esteri iraniano ha condannato la “vile” uccisione del numero due di Hamas, Saleh al-Arouri, avvenuta a Beirut, puntando il dito contro Israele. “Il sangue del martire accenderà senza dubbio un’altra ondata nelle vene della resistenza e motiverà la lotta contro gli occupanti sionisti, non solo in Palestina ma anche nella regione e tra tutti i cercatori di libertà del mondo”, ha dichiarato il portavoce, Nasser Kanaani, citato dai media della Repubblica islamica. 

    Intanto è stato convocato per oggi alle 15 (21 ora italiana) il Consiglio di sicurezza dell’Onu. Al centro della seduta il “mantenimento della pace e della sicurezza internazionale”. Tra i temi che affronterà il consiglio l’emergenza nel Mar Rosso, dove gli attacchi degli Houthi stanno mettendo a rischio la navigazione. “La situazione è brutta”, aveva detto, anticipando la notizia della riunione l’ambasciatore francese nel pomeriggio.. 

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