Giorno: 3 Gennaio 2024

  • Ascolti tv, vince la Coppa Italia su Canale 5. Secondo posto per ‘Non ti pago’ su Rai1

    (Adnkronos) – E’ Canale5, con l’incontro valido per gli ottavi di finale di Coppa Italia: Milan-Cagliari, ad aggiudicarsi la prima serata televisiva di ieri, martedì 2 gennaio 2024. Il match ha totalizzato 3.234.000 spettatori, con il 16.5% di share. Secondo posto sul podio per Rai1, che ieri offriva la visione della la prima tv di ‘Non Ti Pago’: il film è stato visto da 2.319.000 spettatori pari al 13.5%. Italia1 ha mandato in onda ‘Will Hunting – Genio Ribelle’, visto da 1.294.000 spettatori pari al 7.9%.guadagnando il terzo posto.  

    Su Rai2 la prima puntata di ‘The Floor – Ne rimarrà solo uno’ ha intrattenuto davanti al video 1.126.000 spettatori con il 7.1% di share, mentre Rete4 con ‘È Sempre Cartabianca’ ha appassionato 1.032.000 spettatori registrando il 7.3% di share. A seguire, Rai3 -che proponeva ‘L’afide e la formica’ in prima tv- ha incollato davanti al video 891.000 spettatori (share del 4.8%), Tv8 con ‘Due pattini e una corona’ in prima tv ha ottenuto 700.000 spettatori e il 3.8% mentre La7 con il film ‘Cose Nostre – Malavita’ è stato la scelta di 660.000 spettatori con uno share del 3.6%.  

    Sul fronte tg, la sfida della prima serata televisiva è stata vinta da Rai1, che con il tg1 delle ore 20 totalizza un ascolto di 5.126.000 spettatori registrando uno share del 26.1%. A seguire il tg5, che ieri alla stessa ora ha tenuto davanti al video 3.979.000 spettatori (share del 20.2%). A seguire, il telegiornale di La7 delle ore 20 che ha appassionato 1.219.000 spettatori registrando uno share del 6.2%. 

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  • “Vacanze di Natale non è un cinepanettone”, Vanzina risponde alle critiche del New York Times

    (Adnkronos) – “Il mio film, ‘Vacanze di Natale’, non è un cinepanettone, dunque le critiche non mi riguardano. Non aggiungo altro perché non voglio alimentare alcuna polemica”. Risponde così all’Adnkronos il regista Enrico Vanzina, interpellato in merito al dibattito sui ‘cinepanettoni’ esploso dopo l’articolo del New York Times sulla festa dei 40 anni del suo film ‘cult’ ‘Vacanze di Natale’. 

    Nel pezzo, a firma di Jason Horowitz, il giornalista americano -che ha partecipato alla festa sui 40 anni del film a Cortina d’Ampezzo, a cui erano presenti molti dei protagonisti e il produttore Aurelio De Laurentiis- non è per nulla tenero con il filone cinematografico tutto italiano, definito “sessista e volgare”. “Sto rispondendo proprio ora ad Horowitz -aggiunge Vanzina- con il quale sono in ottimi rapporti”. 

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  • Russell Crowe: “Ho sangue italiano”. La scoperta dell’attore

    (Adnkronos) – Russell Crowe è un po’ italiano e ora lo può annunciare ufficialmente, con orgoglio. L’attore nato in Nuova Zelanda 59 anni pubblica su X i risultati delle ricerche compiute sulle origini della sua famiglia. E nell’albero genealogico del Gladiatore spunta anche dna italiano. 

    “È da molto tempo che cerco di rintracciare i miei antenati italiani. Racconti familiari folcloristici ed errori di ortografia mi avevano portato a imboccare binari sbagliati. Si scopre che il mio trisavolo da parte di madre, che viaggiò in Nuova Zelanda nel 1864, si chiamava Luigi Ghezzi. Nato nel 1829 ad Ascoli Piceno, Marche, figlio di Augustine e Annunziata, nata a Parma. Luigi aveva lavorato in Argentina, aveva preso una nave per l’India, aveva fatto naufragio ed era finito a Città del Capo” in Sudafrica. “Mentre si trovò lì incontrò e sposò Mary Ann Curtain e emigrarono in Nuova Zelanda”, spiega. 

    Le ricerche, nel complesso, delineano un quadro a dir poco variegato. “Quindi ora abbiamo informazioni su origini norvegesi, italiane, diversi collegamenti scozzesi e Maori. Ma viene fuori una cosa strana: un test del Dna di parenti stretti evidenzia una prevalenza irlandese, ma non sappiamo su come/chi”, rivela ancora. C’è altro? Ovvio. “Nella famiglia di mia madre, a 3 generazioni di distanza, ci sono state donne sposate con uomini chiamati Crowe. Alcune persone sono venute da me per dirmi che siamo imparentati e sono stato un po’ scettico pensando di conoscere ogni membro della famiglia Crowe, ma sono anche imparentato con un’altra linea di Crowe che sembra aver vissuto in Australia all’inizio”. 

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  • Grande Fratello, Beatrice Luzzi lascia il programma

    (Adnkronos) – Beatrice Luzzi lascia il Grande Fratello per motivi personali. L’attrice, come rende noto la trasmissione, lascia il programma oggi, mercoledì 3 gennaio. Luzzi, una delle concorrenti principali del reality di Canale 5, aveva lasciato provvisoriamente il programma prima di Natale per assistere il padre che si sarebbe sottoposto ad un intervento chirurgico. L’attrice è rientrata nella Casa ma ora, a distanza di circa 10 giorni, deve abbandonare. 

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  • Sanità pubblica, medici in fuga dagli ospedali: 7mila via nel 2024

    (Adnkronos) – Ogni anno il Servizio sanitario italiano perde pezzi importanti. E il 2024 non sarà da meno. “Se noi dovessimo basarci sui dati degli anni passati, i medici del Ssn che dal 2022 al 2023 hanno lasciato la sanità pubblica sono più che raddoppiati. Quindi nel 2024 possiamo stimare in 7mila i colleghi che lasceranno le corsie”. Lo annuncia all’Adnkronos Salute Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao-Assomed, il sindacato dei medici e dirigenti del Servizio sanitario nazionale.  

    Ma non solo uscite, il problema della sanità pubblica è la sua attrattività. Un tema che gli addetti ai lavori hanno spesso rilanciato. “Uno specchietto tornasole della situazione è dato anche da chi decide di entrare nel sistema pubblico – osserva Di Silverio -. Molte borse di studio per le specializzazioni vanno deserte. Questo è un chiaro segnale che l’appetibilità dell’ospedale pubblico non c’è più”. Su questi fronti – secondo il sindacato – “non ci sono le risposte che ci saremmo aspettati dal governo Meloni che sui soldi fa questione di lana caprina: un conto sono le risorse sul Fondo sanitario altro quelle sul personale. Oggi in Italia – rimarca – il problema sono i professionisti, tutti hanno detto in queste settimane quanto sono importanti gli operatori sanitari ma poi se andiamo a leggere la Manovra troviamo 80 euro per gli straordinari dedicati all’abbattimento delle liste d’attesa, quando non abbiamo assolutamente tempo in più”.  

    “E poi – rimarca Di Silverio – i 2,3 miliardi per il rinnovo del nostro contratto: un aumento netto nelle tasche che vedremo tra un anno di 150-160 lorde al mese. Mentre si danno soldi al privato accreditato. Non c’è stata nessuna risposta sullo scudo penale in attesa di una legge – conclude – come fatto durante la pandemia, a costo zero, e avevamo chiesto 300 milioni per la specificità medicina”.  

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  • Caso Liliana Resinovich, corpo riesumato a fine mese

    (Adnkronos) – Il corpo di Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa da Trieste il 14 dicembre del 2021 e trovata morta il 5 gennaio successivo nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni non distante dalla sua abitazione, sarà riesumato entro la fine di gennaio. Lo rende noto il capo della Procura di Trieste, Antonio De Nicolo.  

    “Il sostituto procuratore di Trieste Maddalena Chergia, titolare del relativo procedimento, ha disposto con la procedura dell’accertamento tecnico non ripetibile il conferimento, ad un collegio di consulenti, dell’incarico di riesumazione della salma della signora Liliana Resinovich”, si legge nella nota del procuratore, che ricorda che la riesumazione è stata “segnalata come opportuna” dalla consulente della procura, Cristina Cattaneo 

    Il pm, si legge ancora nella nota, “ha pertanto stabilito, per una data che si colloca verso la fine del presente mese, la convocazione innanzi a sé degli esperti chiamati a svolgere tali delicate operazioni, dandone debito avviso ai prossimi congiunti della deceduta ed ai rispettivi difensori. Prevedibilmente al formale affidamento dell’incarico farà sollecito seguito l’attività consulenziale prevista”. 

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  • Russia, primo panda gigante nato nel Paese: si chiamerà Katyusha

    (Adnkronos) – Il primo cucciolo di panda gigante russo, nato allo zoo di Mosca lo scorso agosto, si chiamerà Katyusha. Lo ha comunicato ufficialmente il sindaco di Mosca Sergey Sobyanin. Il nome è stato scelto mediante un concorso che ha attirato oltre 380.000 partecipanti, ha detto Sobyanin sui social media. Il sindaco moscovita ha rivelato che il cucciolo è in buona salute. “Katyusha ora ha quattro mesi, ha molti denti e cammina molto bene. Recentemente ha fatto un controllo di routine e pesava 8,67 chilogrammi ed era alta 79,5 centimetri compresa la coda”, ha detto. 

    Il padre e la madre di Katyusha sono Ru Yi e Ding Ding, inviati in Russia nel 2019 per commemorare il 70° anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi. I due panda hanno un grande valore simbolico per Mosca, essendo stati i primi due animali ottenuti nell’ambito della più ampia “diplomazia dei panda” di Pechino, che li ha prestati allo zoo della capitale russa per 15 anni, un periodo molto lungo se si considera che l’animale sopravvive mediamente fino ai 20.  

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  • Gemelli, intervento con ‘molletta’ in giovane con distrofia di Duchenne

    Gemelli, intervento con ‘molletta’ in giovane con distrofia di Duchenne

    (Adnkronos) – È stato eseguito al Policlinico Gemelli di Roma il primo intervento nel mondo occidentale per ridurre il grado di insufficienza mitralica su un giovane con distrofia di Duchenne con una ‘molletta’ sulla valvola mitralica inserita con procedura mininvasiva endovascolare (MitraClip). L’aspettativa di vita dei pazienti con Duchenne – riferisce una nota del Policlinico Gemelli – si è sensibilmente allungata negli ultimi anni e questo intervento può migliorare la qualità di vita dei ragazzi con insufficienza mitralica grave. 

    Roberto ha poco più di vent’anni, è un ragazzo che studia chitarra al conservatorio di Matera, ha tanti amici e ‘non si annoia mai’, come dice lui stesso in un video su YouTube. Una delle sue più grandi passioni è il cinema, soprattutto quello americano. E adora il mare. Per questo Roberto, che ha la distrofia muscolare di Duchenne, si è tanto battuto per realizzare il primo lido inclusivo, accessibile e sostenibile del metapontino. Si chiama ‘Il sogno del capitano’ ed è stato inaugurato la scorsa estate dal comune di Bernalda, dove abita il ragazzo. Ma lui ha ancora tanti altri sogni nel cassetto da realizzare. 

    “Roberto ha 23 anni – ricorda Marika Pane, direttore clinico dell’Uoc Nemo pediatrico di Fondazione Policlinico Gemelli e professore associato di neuropsichiatria infantile all’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma – e noi lo seguiamo da 7-8 anni. La sua è una malattia importante, a prognosi purtroppo infausta perché ad oggi la distrofia di Duchenne non ha una cura e l’età media di sopravvivenza è di 27 anni. Ma la storia naturale di questa malattia sta cambiando e nell’arco delle due ultime decadi siamo riusciti a regalare a questi ragazzi in media più di 10 anni di vita e di buona qualità”.  

    Per Roberto, “che ha intorno una famiglia meravigliosa, il problema cardiologico era diventato importante – sottolinea Pane – negli ultimi tempi aveva avuto una serie di riacutizzazioni di scompenso cardiaco gravi e ripetute. Con la nostra consulente cardiologa, la dottoressa Priscilla Lamendola, abbiamo iniziato prima un trattamento con l’Entrsto*, un farmaco anti-scompenso di uso pionieristico nei pazienti con Duchenne. E lui aveva risposto abbastanza bene. Poi però nel tempo questa terapia è diventata sempre meno efficace. Ed essendoci questo problema alla valvola mitrale, Lamendola aveva suggerito questo intervento di correzione”. 

    “Il ragazzo è arrivato alla nostra attenzione dopo l’ennesimo episodio di scompenso acuto che lo aveva portato in pronto soccorso. La sua diagnosi – spiega Carlo Trani, professore associato di Cardiologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma e direttore della Uoc Interventistica cardiologica e diagnostica invasiva di Fondazione Policlinico Gemelli – è di cardiomiopatia dilatativa, con una frazione d’eiezione molto ridotta; questo suo cuore molto dilatato lo aveva portato ad un’insufficienza mitralica severa”.  

    Se la valvola mitrale, che separa l’atrio dal ventricolo sinistro, non ‘chiude’ bene, durante la sistole il sangue anziché andare solo dal ventricolo sinistro verso l’aorta, refluisce in atrio sinistro e questo si ripercuote sulla circolazione polmonare, facilitando la comparsa di edema polmonare acuto. “Abbiamo dunque deciso di correggere questo problema – rimarca Trani – con una procedura endovascolare (Mitraclip*) perché il rischio dell’intervento chirurgico tradizionale era davvero troppo alto”.  

    La procedura si effettua in anestesia generale, con approccio mini-invasivo e consiste nell’introdurre un catetere vascolare, pungendo la vena femorale all’inguine. In questo modo si risale fino all’atrio destro, si punge il setto interatriale per raggiungere l’atrio sinistro e la valvola mitrale. Qui il cardiologo interventista fa avanzare all’interno del catetere una sorta di ‘molletta’ (clip) che sotto guida ecografica trans-esofagea va a catturare la porzione centrale dei due lembi della valvola mitrale, riducendo il grado di insufficienza. “L’intervento è durato due ore – spiega Trani – e il controllo ecografico ad un mese ha mostrato una riduzione importante della sua insufficienza mitralica, che è passata da severa e lieve-moderata”. 

    “Il nostro è il primo centro ad aver introdotto, ormai da anni, le moderne terapie anti-scompenso cardiaco nel trattamento delle persone con distrofia di Duchenne – conclude Lamendola, cardiologa ecocardiografista presso la Uosd di Diagnostica cardiologica non invasiva, diretta dal professor Gaetano Antonio Lanza – Questi ragazzi hanno un’aspettativa di vita limitata, ma è giusto offrire loro tutte le possibilità terapeutiche ad oggi disponibili perché mostrano un profondo attaccamento alla vita. Dopo l’intervento, la mamma mi ha mandato un messaggio per ringraziarmi: ‘Tutte le mattine, quando vedo mio figlio suonare la chitarra o quando lo aiuto a prepararsi per uscire con gli amici, mi rendo conto che gli avete ridato la vita’. Parole che valgono tutti i nostri studi, il lavoro e il tempo che dedichiamo ai pazienti”. 

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  • Il pediatra, ‘a 8 anni 75% crede in Befana, in calza dolci non carbone’

    Il pediatra, ‘a 8 anni 75% crede in Befana, in calza dolci non carbone’

    (Adnkronos) – In tutta Italia “la tradizione della Befana è amata quanto quella di Babbo Natale, ma anche se all’età di 8 anni è il 75% a credere ancora all’esistenza” della vecchina col naso adunco, vestiti e scarpe logore, che viaggia di notte sulla sua scopa, “la tradizione della calza è qualcosa che resta. Tanto che ci sono giovani e adulti (a loro volta diventati genitori) che amano riceverla. Perciò i nonni si trovano spesso a prepararle sia per i nipoti sia per i figli. Il mio invito a tutti – genitori, nonni, zii o amici che preparano le calze per i bambini – è a rendere questa tradizione della calza gioiosa e allegra, qualcosa di dolce che esprima affetto e calore familiare”. Il messaggio del pediatra Italo Farnetani è chiaro: “Vanno evitate le ‘aggiunte negative’, carbone, aglio, cipolle”, è l’appello.  

    “E, ancora di più – evidenzia all’Adnkronos Salute – va evitato il carbone dolce, perché non solo si dà un impatto negativo al regalo, ma si confondono anche le idee degli under 10, proponendo qualcosa di negativo come il carbone, ma allo stesso tempo dolce. Suona un po’ come una presa in giro”. Il professore ordinario di pediatria dell’Università Ludes-United Campus of Malta boccia in tutti i casi la scelta di “mettere una nota negativa accanto ai dolci, ai ‘chicchi’ della Befana. I bambini cattivi non esistono – obietta l’esperto – Se un bambino presenta comportamenti aggressivi, o non è ubbidiente o risponde male ai genitori, esprime un disagio o un cattivo rapporto con” gli adulti di riferimento, qualcosa “che va indagato, approfondito, e non certo stigmatizzato con carbone e cose simili”. 

    Piuttosto l’Epifania, esorta Farnetani, “sia una grande festa della famiglia e dei bambini. Soprattutto oggi ce n’è particolarmente bisogno. Forse più che in passato, infatti, sui social o in Tv i ragazzi sono esposti a situazioni negative, notizie di guerre, femminicidi, violenza. La Befana sia dunque un dolce regalo, una carezza. E porti una calza piena” di dolci sorprese, “dai fichi ai dolcetti ‘alla moda’, soprattutto, ricordando che la cioccolata è sempre il prodotto più gradito”. Un altro momento importante, conclude il pediatra è il pranzo dell’Epifania, ultimo scampolo di festa prima del ritorno alla scuola e alle attività quotidiane. “Consiglio che sia veramente un trionfo di gioia della famiglia a tavola, proprio perché ultima festa di questo lungo ponte iniziato il 23 dicembre, ma anche perché occasione per costruire radici familiari. Il mio consiglio è di preparare dolci a base di cioccolata. I più amati? Tiramisù, o crostata al cioccolato”. 

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  • Chiara Ferragni torna su Instagram: “Mi siente mancati”

    (Adnkronos) – “Una cosa mi sento di dirla. Vorrei ringraziare tutte quelle persone che in questi giorni mi sono state vicine e hanno avuto una buona parola per confortarmi”. Chiara Ferragni rompe il silenzio su Instagram e torna a ‘parlare’ dopo la bufera per il caso pandoro e per l’attività di beneficenza. L’influencer e imprenditrice, sostanzialmente assente dai social dalla pubblicazione del video dello scorso 18 dicembre, pubblica due storie sul proprio profilo Instagram. 

    “Mi siete mancati”, scrive pubblicando una foto corredata dalla domanda “come state?” rivolta ai follower. Quindi, la seconda storia con un messaggio più esteso per “ringraziare tutte quelle persone che hanno mandato un messaggio o un direct, che hanno chiesto come stessi, che mi hanno spronata a tornare sui social”, aggiunge. “Grazie a chi c’è, a chi ascolta, a chi non vuole affossare ma aiutare. A coloro che hanno espresso la loro opinione, anche negativa, in tono pacato e costruttivo, perché nella vita c’è sempre tempo per confrontarsi, riflettere e ripartire. Le persone che ti vogliono bene si vedono nel momento del bisogno, ed io vi ho visti, letti e sentiti. Grazie davvero, conclude”. 

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