Anno: 2022

  • Covid, Schillaci: “Dati in calo, Ffp2 a Capodanno con anziani o fragili”

    Covid, Schillaci: “Dati in calo, Ffp2 a Capodanno con anziani o fragili”

    (Adnkronos) – “Vorrei tranquillizzare tutti, i dati settimanali dell’Iss dimostrano che nell’ultima settimana i casi Covid sono in diminuzione e lo stesso i pazienti in terapia intensiva e le ospedalizzazioni. E’ una situazione tranquilla, i dati sono in calo”. Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci ospite del programma ‘Oggi è un altro giorno’ su Rai Uno. 

    “Stiamo seguendo il bollettino settimanale dell’Iss, quindi seguiamo l’incidenza e i dati, laddove aumenti l’incidenza consiglieremo al chiuso l’impiego della mascherina. Ma oggi non siamo in questa situazione” ha spiegato Schillaci. 

    Capodanno? “Lo passo con mia moglie e i figli”. Consiglia di mettere la mascherina Ffp2? “Siamo in una situazione di assoluta tranquillità ma se si è in tante persone con anziani e fragili è meglio indossarla per proteggerli” ha risposto il ministro della Salute.  

    Schillaci ha sottolineato che “siamo una nazione che ha dimostrato grande senso di responsabilità durante i periodi più duri del Covid, oggi bisogna convincere le persone più fragili a vaccinarsi, non è più l’epoca degli obblighi, avete visto quello che è successo in Cina. Io credo che in uno Stato maturo come il nostro, i cittadini responsabilmente si andranno a vaccinare”.  

    “Con la campagna vaccinale” che ha fatto il ministero della Salute “dal primo dicembre scorso, il consiglio è di vaccinarsi sia per il Covid che per l’influenza – ha aggiunto – In particolar modo dobbiamo proteggere le persone anziane e i fragili”. Poi, sulla quarta dose del vaccino anti-Covid, ha evidenziato che “tutti i cittadini seguendo i consigli del proprio medico di famiglia possono farla, anche chi è in buona salute”. 

    Quanto alla Cina, “finora siamo assolutamente tranquilli perché tutti i casi campionati” dai voli arrivati in Italia “dimostrano che ci sono tutte varianti di Omicron già presenti nel nostro Paese. Nei primi voli che sono arrivati a Malpensa, 1 passeggero su 2 era positivo, mentre a Fiumicino la percentuale è scesa tra il 10-20%. Quindi molti di meno”.  

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  • Capodanno, a tavola anche peperoncino: simbolo di fortuna ed elisir di salute

    Capodanno, a tavola anche peperoncino: simbolo di fortuna ed elisir di salute

    (Adnkronos) – Siamo alla vigilia della notte di San Silvestro e, come da tradizione, ci si prepara al menù del cenone. Quest’anno è d’obbligo una novità. “Non solo lenticchie e cotechino; tra gli alimenti considerati simbolo di fortuna e prosperità c’è anche il peperoncino, un frutto e non un ortaggio, come erroneamente si è portati a pensare, appartenente alla specie Capsicum annuum, la stessa che include anche i più comuni peperoni e che, a sua volta, appartiene alla famiglia delle Solanaceae di cui fanno parte melanzane, patate e pomodori. Ma oltre ad essere simbolo emblematico di buona fortuna, il peperoncino ha anche importanti proprietà nutrizionali”. Lo sottolineano all’Adnkronos Salute l’immunologo Mauro Minelli, coordinatore per il Sud Italia della Fondazione per la Medicina personalizzata, e per l’aspetto nutrizionale la biologa Ilaria Vergallo. 

    “La campagna del peperoncino calabrese quest’anno è andata bene, anche se la prima parte della stagione è stata segnata da una forte siccità, che ha portato a un calo di produzione. Quel che è certo è che il peperoncino non è stato toccato dalla crisi economica che ha toccato altri settori in Italia. Il peperoncino calabrese è infatti in continua crescita sia sui mercati italiani che su quelli europei. E oggi come Consorzio non abbiamo un grammo di peperoncino disponibile e invenduto in sede. E’ stato tutto prenotato e venduto. Resta un po’ di rammarico per le richieste che ci sono arrivate e non siamo riusciti a soddisfare ma è anche motivo di soddisfazione sapere che il nostro prodotto nonostante la concorrenza è ben apprezzato da chi lo conosce”. Così Pietro Serra, presidente del ‘Consorzio dei produttori del peperoncino di Calabria’, traccia un bilancio sulla stagione di produzione del consorzio che conta circa 50 associati che seguono un particolare disciplinare di produzione.  

    “Il peperoncino è originario dell’America centro-meridionale, dove esiste da migliaia di anni, coltivato nelle sue diverse varietà già dagli Aztechi e poi introdotto in Europa da Cristoforo Colombo di ritorno dal suo primo viaggio. Nel corso delle sue esplorazioni nel ‘Nuovo Mondo’ alla ricerca, tra l’altro, di spezie pregiate, Colombo si convinse di aver individuato una particolare tipologia di pepe rosso dopo aver assaporato quella bacca scarlatta che, da quel momento, prese appunto il nome di peperoncino”, ricorda Minelli.  

    “A questo frutto – prosegue – è attribuita ancora oggi una valenza scaramantica in ragione della sua forma particolare che ricorda molto da vicino quella di un corno animale il quale, a sua volta, nella credenza popolare, è portafortuna. Già nell’antica Roma il cornetto rosso veniva associato ad auspici di fertilità e prosperità sia fisica che economica. Oggi è facile ritrovare, in particolar modo nel Sud Italia, il peperoncino appeso nelle case come difesa dal malocchio”.  

    Non solo portafortuna. Sono diverse le proprietà nutrizionali del peperoncino. Povero di calorie, è costituito prevalentemente da acqua, carotenoidi responsabili della sua colorazione, vitamine – soprattutto A e C – e minerali come potassio e magnesio. “Soprattutto, si distingue dalle altre spezie per la piccantezza e il gusto amaro attribuibili alla capsaicina contenuta al suo interno, una sostanza alcaloide che, a dosi moderate, può svolgere attività antibatterica, antidiabetica e anti-dislipidemica contribuendo a ridurre il colesterolo ‘cattivo’ – illustra la biologa Vergallo -. In realtà, alla capsaicina sono state riconosciute proprietà antidolorifiche e antiflogistiche, essendosi dimostrata capace di inibire l’espressione di citochine pro-infiammatorie. Inoltre, al peperoncino viene attribuita la capacità di stimolare il metabolismo, di migliorare la funzione circolatoria mantenendo il sangue al giusto livello di fluidità, di contribuire sensibilmente a lenire gli stati dolorosi correlati a malattie neuromuscolari”. 

    In effetti, “se nel cenone di capodanno può essere difficile immaginare un menù a basso contenuto calorico o lipidico, proprio il peperoncino può rappresentare la soluzione inedita utilizzata non solo come elemento decorativo della tavola, ma anche come ingrediente segreto capace di rendere gustose e sane le pietanze. A tal proposito – aggiunge Vergallo – potrebbe essere sufficiente aggiungere un pizzico di peperoncino in una zuppa di pesce o in una verdura ripassata in padella per dare origine a pietanze salutari e dal gusto speciale. Nel caso in cui si volesse, poi, concludere con il dolce, anche qui il peperoncino potrebbe sbalordirci con un suo sorprendente accostamento al cioccolato rigorosamente fondente, autentica esplosione di raffinata golosità mista a morbidezza”.  

    “Sono tante, quindi, le potenziali applicazioni gastronomiche del peperoncino che, forte della sua scarsità di calorie e del buon profilo vitaminico e anti-ossidante, è certamente fonte di virtù benefiche per l’organismo. Per altri versi, tuttavia, va suggerita cautela soprattutto per quel che attiene alle quantità da utilizzare in ragione della potenziale interferenza che il peperoncino può avere sull’azione farmacologica di anticoagulanti e anti-ipertensivi (in particolare Ace-inibitori), e per l’azione tossica che, a dosi elevate e in individui particolarmente sensibili, la capsaicina può espletare. Sarà come sempre il caso di affidarsi alla giudiziosa consapevolezza del ‘gourmet’ che saprà sempre differenziarsi dal ‘glouton’ per la raffinata capacità di scegliere il cibo in base non solo alla qualità, ma anche e soprattutto alla quantità che deve essere sufficiente a deliziarlo senza mai superare le giuste dosi”, conclude Minelli.  

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  • Covid Cina, variante Gryphon in Italia oggi non sfonda

    (Adnkronos) – La variante Gryphon in Italia non sfonda. La variante – che corrisponde al ricombinante XBB – è sotto i riflettori in questi giorni sulla scia dell’allarme per la situazione Covid in Cina. In Italia, secondo i dati relativi al periodo 14 novembre-25 dicembre, risulta stabile rispetto agli ultimi mesi. Al momento le sequenze depositate nell’arco delle ultime sei settimane sono pari al 2% del totale, un valore sostanzialmente senza variazioni rispetto al bollettino mensile sulle varianti di novembre, curato dall’Istituto superiore di sanità.  

    “Si continua a monitorare – scrive l’Iss nel quadro che emerge dall’ultimo report pubblicato oggi. – anche la circolazione di XBB”, ricombinante dei sottolignaggi BA.2.10.1 e BA.2.75 ‘Centaurus’, e dei suoi discendenti. Questo mutante battezzato ‘Gryphon’ sui social è sotto i fari dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) da tempo. I primi campioni documentati nel mondo risalgono ad agosto 2022, e dovrebbe essere stata identificata inizialmente in India.  

    “Questi ricombinanti – spiega l’Iss – sono considerati da diverse settimane varianti di interesse, per la presenza di mutazioni associabili a capacità di immunoevasione. Al momento le sequenze presenti nella piattaforma” nel periodo considerato “sono pari al 2% del totale, un valore sostanzialmente stabile rispetto al bollettino di novembre”. Il bollettino mensile sulle varianti riporta una fotografia delle sequenze genomiche depositate settimanalmente dai laboratori regionali sulla piattaforma I-Co-Gen (Italian COVID-19 Genomic)-Iss.  

    In Italia si conferma ‘Cerberus’ la sottovariante Omicron più diffusa. I dati mostrano che in questo arco temporale la quasi totalità dei casi Covid in Italia è dovuta alla variante Omicron, che costituisce il 99,95% dei sequenziamenti depositati. Il restante 0,05% è da attribuire a ricombinanti Delta/Omicron. 

    Il lignaggio Omicron 5 (BA.5) risulta predominante (91,09%, contro lo 0,05% di BA.1, il 5,5% di BA.2, lo 0% di BA.3 e lo 0,7% di BA.4). E all’interno dell’affollata famiglia Omicron 5, in cui sono stati identificati 151 differenti sottolignaggi, il più frequente è appunto BQ.1.1, battezzato Cerberus sui social (30,84%). Segue BF.7 (10,31%), e la ‘mamma’ di Cerberus, BQ.1 (5,24%). Molto bassa la quota di sequenze depositate di BA.2.75, il cosiddetto ‘Centaurus’, corrispondenti allo 0,2% del totale. 

     

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  • Assegno unico 2023, novità: aumento da febbraio, a chi spetta

    (Adnkronos) – Assegno unico, arriva l’aumento a partire da febbraio 2023. La novità è legata all’età dei figli e all’Isee. “L’Inps è già pronta a riconoscere le maggiorazioni e la rivalutazione” dell’assegno unico universale. Gli aumenti spettanti saranno erogati ”a partire dalla mensilità di febbraio 2023, fatto salvo il diritto ad eventuali conguagli spettanti a decorrere da gennaio 2023”, annuncia il direttore generale dell’Istituto, Vincenzo Caridi, in una nota. La manovra 2023 apporta significative modifiche agli importi spettanti alle famiglie beneficiarie di assegno unico con figli di età inferiore a un anno e per i nuclei familiari numerosi, con tre o più figli a carico, con la presenza di almeno un figlio in età compresa tra uno e tre anni. 

    Nel dettaglio, a chi spetta l’aumento? E a quanto ammonta? Per il 2023, è previsto l’aumento del 50% della maggiorazione forfettaria, per i nuclei con almeno 4 figli, che sale a 150 euro mensili a nucleo; l’aumento del 50% dell’assegno per i nuclei familiari numerosi, con tre o più figli a carico, limitatamente ai figli di età compresa tra uno e tre anni per i quali l’importo spettante per ogni figlio aumenta del 50%, per livelli di Isee fino a 40.000 euro; l’aumento del 50% dell’assegno, da applicare agli importi spettanti secondo le fasce Isee di riferimento, per i nuclei familiari con figli di età inferiore a 1 anno. 

    La manovra interviene anche in favore dei nuclei con figli disabili, disponendo la corresponsione a regime degli aumenti che erano stati riconosciuti nel corso del 2022. Gli importi definitivi saranno comunicati con una successiva circolare dell’Inps, anche per tenere conto della rivalutazione legata all’aumento del costo della vita, rivalutazione che sarà resa nota con decreto ministeriale entro la metà di gennaio.  

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  • Ufficio Covid Messina: “In 22 mesi somministrate 1,2 milioni dosi di vaccino”

    (Adnkronos) – In 22 mesi somministrate oltre un milione e 287 mila dosi anti Covid ed esitati un milione e 457 tamponi. Oltre 30 iniziative e progetti avviati per la prevenzione e la vaccinazione. Ottenuti alcuni primati: primi in Italia con un camper per le dosi nei piccoli comuni montani, primi in Europa per somministrazioni senza ago, primi per isole Covid Free, primi a vaccinare in un centro islamico, primi in Sicilia a dotarsi di un front-office operativo, gestendo ben 55 mila problematiche. Ecco i numeri dell’Ufficio Covid di Messina. “Quando sono arrivato qui ho trovato ancora una struttura in rodaggio che stava ancora progettando delle soluzioni ai molti problemi nati durante la pandemia. Siamo riusciti in breve tempo a pianificare e ideare processi risolutivi per una migliore organizzazione del personale, che ci ha permesso di creare una piattaforma innovativa e di raggiungere molteplici obiettivi e alcuni primati”. A dirlo il commissario per l’emergenza Covid 19 di Messina prof. Alberto Firenze durante una conferenza stampa all’Hub  Fiera dove è stato fatto un bilancio dell’attività svolta in questi 22 mesi.   

    “L’Ufficio Covid 19 di Messina – spiega Firenze-ha somministrato nei 15 Centri vaccinali di Messina e provincia quasi un milione e 287 mila dosi di vaccini anti Covid, ed ha esitato un milione e 457 mila tamponi. Inoltre, ha avviato oltre 30 tra iniziative e progetti e campagne per la prevenzione, la sensibilizzazione e la vaccinazione, con la collaborazione di numerosi enti culturali, Comuni, autorità militari, civili e religiose, associazioni, l’Università di Messina, scuole, aziende e strutture sanitarie e ospedaliere, che hanno condiviso e appoggiato il nostro percorso. E’ stato un cammino, difficile, irto di ostacoli sia per la complessità della questione e la novità del virus, che ha avuto molti mutamenti nel corso del tempo, causando picchi di grande diffusione della pandemia alternati a periodi meno preoccupanti”.  

    “Ricordo che è stato un virus con caratteristiche uniche che abbiamo dovuto affrontare per la prima volta, insieme ai repentini e continui cambiamenti delle regole e delle normative, le questioni burocratiche, amministrative, le fake news e le carenze, in alcuni momenti, di strutture e anche di vaccini. Ringrazio tutte le aziende sanitarie, in particolare l’Asp di Messina, ma anche il Policlinico, il Papardo, e il Piemonte Neurolesi per aver compreso e condiviso tutte le scelte, anche le più difficili, e per averci supportato in questo difficile percorso. Un grazie speciale a tutto l’Ufficio Covid, il personale medico sanitario, amministrativo, tecnico ed informatico, i farmacisti, gli infermieri, i biologi, gli psicologi, i pedagogisti, il team di comunicazione e grafica,  i giornalisti, gli ingegneri e avvocati e  tutti quelli che hanno collaborato in questi mesi e che,  nei momenti complicati, hanno lavorato senza sosta per garantire ai cittadini una corretta vaccinazione; loro  sono stati il cuore pulsante dei nostri progetti e proposte, affrontando  innumerevoli difficoltà in piena pandemia, garantendo sempre  spirito di abnegazione e sacrificio senza risparmiarsi. Sono professionalità importanti che si sono formate sempre di più e sono cresciute e mi auguro non vadano disperse, auspico dunque che le diverse aziende sanitarie e la Regione possano trovare una giusta sintesi per una loro adeguata ricollocazione. E’ stato un periodo importante della mia vita e della mia carriera, che mi ha spinto ad affrontare sfide inaspettate, che mi lasceranno sicuramente  un bellissimo ricordo e un arricchimento dal punto di vista professionale ma anche umano. Ringrazio anche tutta la comunità di Messina e provincia per averci capito ed aiutato in tutte le nostre iniziative”.  

    “Ringrazio innanzitutto – ha precisato il Commissario del’Asp di Messina Bernardo Alagna –  il prof. Firenze per il lavoro egregio svolto  in  questi mesi a capo dell’Ufficio Covid 19 di Messina,  così come siamo grati a tutto il personale sanitario e tecnico amministrativo dell’Ufficio, che ha contribuito in modo determinante a raggiungere risultati ottimali per la vaccinazione e la prevenzione a Messina ed in provincia. Si tratta di personale che cercheremo di non perdere e di  impiegare visto l’importante formazione sul campo che hanno avuto in questi mesi. Dopo la chiusura dell’Ufficio Covid 19 a Messina, comunque  il personale è attualmente prorogato per due mesi dall’assessorato Regionale e  sarà ora gestito dall’Asp per  continuare a svolgere attività di vaccinazione per il Covid 19 e gli altri vaccini Lea, Papilloma etc…nelle strutture dell’Asp. L’Hub Fiera di Messina chiuderà il 31 dicembre e dal 2 gennaio le vaccinazioni e le altre attività continueranno ad essere svolte sempre nei soliti orari dalle 9 alle 19 nella sede di Vaccinazione Lip dell’ASP in via La Farina 84 angolo via S. Cecilia; nei centri della provincia da lunedì a sabato orari, dalle 9 alle 13, e martedì dalle 15 alle 18. A 

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  • Covid Emilia Romagna, 9.683 casi e 85 morti: bollettino ultima settimana

    (Adnkronos) – Sono stati 9.683 i contagi da Coronavirus registrati in Emilia-Romagna questa settimana, su un totale di 54.069 tamponi eseguiti negli ultimi 7 giorni, di cui 19.950 molecolari e 34.119 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 17,9%. Lo rende noto la Regione riportando i dati relativi alla settimana da venerdì 23 a giovedì 29 dicembre, aggiornati alle ore 10 di giovedì 29, come richiesto dal ministero della Salute. 

    I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 54 (+8 rispetto alla settimana precedente, +17,4%). Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.658 (-37 rispetto alla settimana precedente, -2,2%). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 2 a Piacenza (+2 rispetto alla settimana precedente) 6 a Parma (+1); 1 a Reggio Emilia (-1); 6 a Modena (+3); 14 a Bologna (invariato); 8 nel Circondario Imolese (+1); 7 a Ferrara (+1); 3 a Ravenna (invariato); 1 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (invariato); 5 a Rimini (+1). 

    L’età media dei nuovi positivi è di 57,8 anni. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 1.794 nuovi casi nell’ultima settimana (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 426.482), seguita da Modena (1.358 su 316.333), Reggio Emilia (1.148 su 241.428) e Ravenna (1.009 su 199.343); poi Ferrara (948 su 156.570), Parma (928 su 180.763) e Rimini (726 su 192.749); quindi Cesena (528 su 117.264), Piacenza (475 su 111.185) e Forlì (431 su 98.258); infine il Circondario imolese, con 338 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 64.721. 

    I casi attivi, cioè i malati effettivi sono 23.102 (-5.215). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 21.390 (-5.186), il 92,6% del totale dei casi attivi. Le persone complessivamente guarite sono 14.812 in più rispetto alla settimana precedente e raggiungono quota 2.063.060. 

    Purtroppo, si registrano 85 decessi: 7 in provincia di Piacenza; 7 in provincia di Parma ;10 in provincia di Reggio Emilia; 4 in provincia di Modena ;26 in provincia di Bologna; 14 in provincia di Ferrara; 8 in provincia di Ravenna; 5 in provincia di Forlì-Cesena; 4 in provincia di Rimini. Nessun decesso nel Circondario Imolese. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 18.934. 

    Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 di oggi sono state somministrate complessivamente 11.225.246 dosi; sul totale sono 3.804.720 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 94,7%. Le dosi aggiuntive fatte sono 2.986.693. 

     

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  • Manovra 2023, Lotito: “Nessun regalo al calcio”

    (Adnkronos) – “Sento molti gridare allo scandalo, ma non si tratta di una norma che ‘regala’, tutti pagano quello che devono pagare”. Così il senatore di Forza Italia, Claudio Lotito, presidente della Lazio. Il numero 1 del club si esprime sull’inserimento nella manovra 2023 della “normativa che da molti viene denominata impropriamente ‘salva-calcio’. Non riguarda infatti come viene detto strumentalmente da alcuni leader dell’opposizione solo la Serie A del Calcio, ma tutte le società sportive, professionistiche e dilettantistiche di qualsiasi disciplina sportiva (come la pallacanestro, il nuoto, la pallavolo, ecc.): viene di fatto prorogata fino al 29 dicembre 2022 la misura, che consente a tutte le imprese del settore sportivo che dal primo gennaio al 22 ottobre 2022 si sono viste sospendere le tasse, di dilazionare i pagamenti di ritenute Irpef comprensive delle addizionali comunali e regionali e dell’Iva”.  

    “Tutte le società sportive potranno accedere alla rateizzazione pagando 3 rate anticipate delle 60 complessive, con una maggiorazione del 3% anticipato sull’ammontare complessivo dell’intero importo rateizzato. Sento molti gridare allo scandalo, ma non si tratta di una norma che ‘regala’, tutti pagano quello che devono pagare come ha affermato lo stesso premier Meloni e anzi, si sostiene tutto il mondo sportivo, che a causa del Covid prima e del Caro energia ora, sta facendo uno sforzo enorme per tenere aperti gli impianti”, conclude l’azzurro. 

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  • Covid, Schillaci: “Dati in calo, Ffp2 a Capodanno con anziani o fragili”

    (Adnkronos) – “Vorrei tranquillizzare tutti, i dati settimanali dell’Iss dimostrano che nell’ultima settimana i casi Covid sono in diminuzione e lo stesso i pazienti in terapia intensiva e le ospedalizzazioni. E’ una situazione tranquilla, i dati sono in calo”. Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci ospite del programma ‘Oggi è un altro giorno’ su Rai Uno. 

    “Stiamo seguendo il bollettino settimanale dell’Iss, quindi seguiamo l’incidenza e i dati, laddove aumenti l’incidenza consiglieremo al chiuso l’impiego della mascherina. Ma oggi non siamo in questa situazione” ha spiegato Schillaci. 

    Capodanno? “Lo passo con mia moglie e i figli”. Consiglia di mettere la mascherina Ffp2? “Siamo in una situazione di assoluta tranquillità ma se si è in tante persone con anziani e fragili è meglio indossarla per proteggerli” ha risposto il ministro della Salute.  

    Schillaci ha sottolineato che “siamo una nazione che ha dimostrato grande senso di responsabilità durante i periodi più duri del Covid, oggi bisogna convincere le persone più fragili a vaccinarsi, non è più l’epoca degli obblighi, avete visto quello che è successo in Cina. Io credo che in uno Stato maturo come il nostro, i cittadini responsabilmente si andranno a vaccinare”.  

    “Con la campagna vaccinale” che ha fatto il ministero della Salute “dal primo dicembre scorso, il consiglio è di vaccinarsi sia per il Covid che per l’influenza – ha aggiunto – In particolar modo dobbiamo proteggere le persone anziane e i fragili”. Poi, sulla quarta dose del vaccino anti-Covid, ha evidenziato che “tutti i cittadini seguendo i consigli del proprio medico di famiglia possono farla, anche chi è in buona salute”. 

    Quanto alla Cina, “finora siamo assolutamente tranquilli perché tutti i casi campionati” dai voli arrivati in Italia “dimostrano che ci sono tutte varianti di Omicron già presenti nel nostro Paese. Nei primi voli che sono arrivati a Malpensa, 1 passeggero su 2 era positivo, mentre a Fiumicino la percentuale è scesa tra il 10-20%. Quindi molti di meno”.  

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  • Usa, dopo il gelo manca l’acqua

    (Adnkronos) – I residenti di Jackson, capitale amministrativa dello stato del Mississippi sono senza acqua corrente nelle loro case, dopo che un’ondata di freddo ha mandato in crisi le infrastrutture idriche della città. La popolazione, a maggioranza afroamericana, sostiene che il loro principale impianto di trattamento delle acque è stato per anni mal mantenuto e sotto-finanziato. Anche negli Usa ormai è accertato che questo genere di eventi climatici estremi è reso più probabile dal cambiamento climatico, che, oltre a causare un aumento delle temperature medie, rende il clima più instabile e imprevedibile. 

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  • Indonesia, l’agenzia meteo prevede un 2023 di siccità

    (Adnkronos) – Il prossimo anno l’Indonesia dovrà affrontare il clima più secco dal 2019, secondo le previsioni dell’agenzia meteorologica del Paese. L’agenzia Bmkg ha avvertito che la diminuzione delle piogge potrebbe aumentare il rischio di incendi boschivi. Infatti la stagione secca del prossimo anno potrebbe essere simile a quella del 2019, quando più di 1,65 milioni di ettari di foreste bruciarono. Secondo le stime della Banca Mondiale, gli incendi sono costati al Paese almeno 5,2 miliardi di dollari in danni e perdite economiche. 

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