Anno: 2022

  • Ucraina, Zelensky: “Truppe nel Donbass mantengono posizioni”

    (Adnkronos) – Le forze ucraine mantengono le loro posizioni contro le truppe russe nella regione orientale del Donbass e stanno facendo piccoli progressi in alcune aree. A dichiararlo è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, nel suo discorso video serale. “Nel complesso manteniamo le nostre posizioni. Ci sono anche alcune aree del fronte dove stiamo avanzando un po’”, ha affermato, aggiungendo che Kiev ha rafforzato la sua capacità di difesa antiaerea e la rafforzerà ulteriormente nei prossimi mesi.  

    Continuano intanto i massicci bombardamenti russi e quasi tutte le regioni dell’Ucraina stanno subendo interruzioni di elettricità, ”ma questo è niente rispetto a quello che sarebbe potuto accadere senza la nostra eroica contraerea”, ha detto Zelensky questa mattina su Telegram, descrivendo una situazione ”particolarmente difficile” per la carenza di elettricità anche a Kiev, Odessa e Kherson, ma anche a Leopoli vicino al confine occidentale con la Polonia. ”Lottiamo per l’Ucraina, per i valori che uniscono l’Europa e il mondo democratico, per il valore globale della vita. Per tutto ciò che lo stato terrorista sta cercando di distruggere”, ha scritto ancora il presidente ucraino postando una foto dei soccorritori in azione in Ucraina. ”Non è facile, è difficile, ma sono fiducioso che ce la faremo e l’aggressione russa fallirà in modo che tutti gli altri potenziali aggressori del mondo non osino ripetere ciò che fa il russismo”, ha aggiunto. 

    Nel frattempo le autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, sotto occupazione russa e annesse da Mosca, hanno adottato oggi nuove “costituzioni”. Ad annunciarlo è stato Denis Pushilin, designato leader ad interim della Repubblica popolare di Donetsk, secondo quanto riporta la Tass. “Oggi – ha dichiarato – partecipiamo ad un evento storico. Questa tappa segna il ritorno del Donbass nel cuore della tradizione culturale e storica russa, il compimento delle nostre speranze, il raggiungimento dell’obiettivo per il quale abbiamo lavorato per otto lunghi anni”. Secondo la Tass, a Donetsk “i 76 deputati presenti all’incontro hanno votato per l’adozione della costituzione” mentre a Luhansk il parlamento “ha adottato una nuova costituzione con il voto unanime dei 43 deputati”. 

     

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  • Psv-Milan 3-0, flop rossonero in amichevole

    (Adnkronos) – Milan travolto per 3-0 in amichevole dal Psv al Philips Stadion di Eindhoven. La squadra di Pioli, nell’ultima amichevole prima dell’inizio del campionato, si arrende ai gol di Til all’8′ e alla doppietta di Madueke al 21′ e al 56′. 

    “Abbiamo fatto troppi errori tecnici, non è quello che volevamo. Non è una questione di concentrazione o maturità, ho visto la squadra lavorare bene in tutti gli allenamenti, però elle ultime tre partite abbiamo perso, questo è da cambiare. Miglioreremo per il 4 gennaio”, il commento del difensore rossonero Simon Kjaer, ai microfoni di Sky Sport. “Abbiamo ancora tutto da giocarci, siamo il Milan, abbiamo vinto lo Scudetto l’anno scorso, sono sicuro che i tifosi saranno con noi fino alla fine e gli daremo delle soddisfazioni”, aggiunge il 33enne danese. 

     

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  • Psv-Milan 3-0, flop rossonero in amichevole

    (Adnkronos) – Milan travolto per 3-0 in amichevole dal Psv al Philips Stadion di Eindhoven. La squadra di Pioli, nell’ultima amichevole prima dell’inizio del campionato, si arrende ai gol di Til all’8′ e alla doppietta di Madueke al 21′ e al 56′. 

    “Abbiamo fatto troppi errori tecnici, non è quello che volevamo. Non è una questione di concentrazione o maturità, ho visto la squadra lavorare bene in tutti gli allenamenti, però elle ultime tre partite abbiamo perso, questo è da cambiare. Miglioreremo per il 4 gennaio”, il commento del difensore rossonero Simon Kjaer, ai microfoni di Sky Sport. “Abbiamo ancora tutto da giocarci, siamo il Milan, abbiamo vinto lo Scudetto l’anno scorso, sono sicuro che i tifosi saranno con noi fino alla fine e gli daremo delle soddisfazioni”, aggiunge il 33enne danese. 

     

     

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  • Restituzioni M5S, si cambia: gran parte ‘tesoretto’ al partito

    (Adnkronos) – Verranno sottoposte al voto della Rete, così che sia la base M5S a dire l’ultima parola. E a mettere il sigillo sulle nuove regole delle ‘restituzioni’ in casa grillina. Vecchia battaglia anti-casta del pianeta 5 Stelle, approdato in Parlamento tra scontrini e spese da rendicontare così da poter rendere parte degli stipendi alla comunità, il Movimento si sta dotando di nuove regole che, a quanto apprende l’Adnkronos, verranno rese note a inizio anno e sottoposte al voto online. Con cambiamenti significativi rispetto al passato: i parlamentari dovranno restituire mensilmente 2.500 euro, ma, di questi, ben 2.000 andranno al M5S, dunque al partito, mentre soltanto 500 finiranno “su un conto intestato all’Associazione MoVimento 5 Stelle appositamente dedicato alla restituzione alla collettività”, si legge nel documento con le nuove regole visionato in anteprima dall’Adnkronos.  

    Ma sono ben altre le novità di peso, salvo cambi in corsa. I parlamentari potranno trattenere “il 25% di ogni eventuale indennità o rimborso in relazione ad ulteriori cariche assunte”, fino alla scorsa legislatura rese per intero -si pensi solo a quella del presidente della Camera, Roberto Fico-, “la restante parte dovrà essere versata all’Associazione MoVimento 5 Stelle per le spese di funzionamento dell’Associazione”. Novità in arrivo, inoltre, anche per l’assegno di fine mandato, che gli ex parlamentari dovrebbero aver ricevuto proprio in questi giorni e che, stando alle vecchie regole, avrebbero dovuto restituire quasi per intero (due terzi). Si tratta della liquidazione di circa 44mila euro per legislatura – dunque poco meno di 90mila euro per chi è saltato sulla tagliola del doppio mandato- che, per le regole del M5S volute agli albori da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, i deputati e senatori 5 Stelle avrebbero reso alla comunità.  

    Ora, però, si cambia: stando alle nuove regole, l’assegno di fine mandato resterà per l’80% nelle tasche degli ex, il restante 20%, anche per questa voce, finirà nelle casse dell’associazione M5S per le spese di funzionamento. E questo varrà anche per gi uscenti della ex legislatura -compresi dunque i ‘big’ che non hanno cambiato maglia – ammesso che siano ancora iscritti al M5S.  

    “Potrà trattenere per sé l’assegno di solidarietà̀ (detto anche trattamento di fine mandato) per la parte eccedente la quota del 20% di quanto percepito – si legge nella bozza del documento – la parte restante dovrà essere versata all’ Associazione MoVimento 5 Stelle per le spese di funzionamento; tali importi sono calcolati al netto di eventuali tassazioni”. Mentre per chi ha lasciato il Movimento -si pensi solo alla scissione dei dimaiani- “si applicano le disposizioni contenute nel Regolamento relativo al trattamento economico degli eletti del Movimento 5 Stelle deliberato dal Comitato di Garanzia in data 11 aprile 2021”, ovvero due terzi dell’assegno andranno restituiti, stando al documento in possesso dell’Adnkronos. 

    Le nuove regole erano state sottoposte nell’ottobre scorso al comitato di garanzia grillino, composto da Fico, Laura Bottici e Virginia Raggi. Tuttavia l’ex sindaca capitolina, come raccontato all’epoca dall’Adnkronos, si sarebbe messa di traverso, perché contraria a diversi cambiamenti, non ultimo quello sull’assegno di fine mandato per i parlamentari uscenti, la cui restituzione è stata a lungo un fiore all’occhiello del M5S. Poi la questione non sarebbe stata più affrontata in sede di comitato di garanzia, dove due membri su tre -ovvero Fico e Bottici- sarebbero per altro in potenziale conflitto di interesse sulla regola sul tfr, proprio in quanto uscenti. 

    Forse anche per questo, i vertici del Movimento avrebbero deciso di imboccare un’altra strada, sottoponendo la questione alla Rete lasciando che sia la ‘base’ a dire l’ultima parola. Scelta che, sulle regole in materia di restituzioni, non ha precedenti. Il voto dovrebbe essere indetto tra una manciata di giorni. 

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  • Ucraina, ambasciatore a Roma: “2022 anno più difficile, grati a Italia per sostegno”

    (Adnkronos) – “Quest’anno, senza esagerare, è diventato l’anno più difficile nella storia moderna d’Ucraina. La guerra brutale e sanguinosa che la Russia ha portato nella nostra terra è diventata una prova difficile per tutti noi, ma anche per l’Europa e tutto il mondo occidentale”. E’ Yaroslav Melnyk, ambasciatore d’Ucraina in Italia, a sottolinearlo in un’intervista all’Adnkronos.  

    “Un genocidio -osserva- chiaramente pianificato del popolo ucraino, bombardamenti quotidiani di pacifiche città ucraine, distruzione mirata delle infrastrutture energetiche in inverno, spostamenti forzati dei bambini ucraini verso il territorio della Federazione Russa, torture, sparatorie di massa, stupri, saccheggi … E questo è un elenco incompleto dei crimini di guerra della Russia contro il nostro popolo e contro i principi generali dell’umanità”. 

    Melnyk si dice “sinceramente grato al Governo italiano, a tutti i nostri partner italiani e al popolo italiano per la solidarietà con l’Ucraina in questo momento difficile e per tutti gli sforzi compiuti per riportare la pace nel continente europeo. Con tale sostegno -spiega- siamo ogni giorno un passo più vicini alla vittoria della democrazia e della libertà sul terrorismo e sulla tirannia”. 

    “Ma la guerra in Ucraina -avverte l’ambasciatore Melnyk – non è ancora finita e il nostro Paese ha bisogno di ulteriore sostegno da parte dei nostri alleati. Richiede la rapida attuazione di tutti gli elementi della Formula di Pace proposta dal Presidente d’Ucraina Volodymyr Zelensky in modo che la pace e la stabilità possano tornare nella nostra casa europea il prima possibile. Contiamo su un ruolo chiave dell’Italia nell’attuazione di vari punti della Formula”.  

    “Sono fiducioso -aggiunge Melnyk nell’intervista all’Adnkronos- che gli sforzi consolidanti della comunità internazionale creeranno congiuntamente una nuova architettura affidabile di sicurezza paneuropea e mondiale, con meccanismi efficaci per l’inviolabilità dell’integrità territoriale degli Stati, con l’assoluta osservanza del diritto internazionale e dei principi della democrazia e del liberalismo, che sarà in grado di resistere efficacemente a tutte le potenziali sfide e minacce”. 

    (di Silvia Mancinelli) 

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  • Decreto rave, da rientro sanitari a stop multe no vax: cosa prevede

    (Adnkronos) – Reintegro anticipato degli operatori sanitari non in regola con le vaccinazioni contro il Covid, sospensione delle multe di 100 euro per gli over 50 che non hanno adempiuto all’obbligo vaccinale, stop all’obbligo di tampone negativo di fine isolamento per i positivi; niente più Green Pass per visitare parenti ricoverati in ospedali e Rsa e proroga dell’operatività dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale. Queste le principali misure in materia di Covid-19 contenute nel decreto rave, approvato alla Camera. 

    Nel dettaglio, si prevede che il regime di autosorveglianza per chi ha avuto contatti stretti con una persona positiva al Covid scenda da 10 a 5 giorni e viene abrogato l’obbligo di un tampone negativo per porre fine all’isolamento delle persone positive. Si consente inoltre l’accesso per visite a pazienti ricoverati in ospedali e Rsa anche a quelle persone non munite di Green Pass valido a seguito di vaccinazione o guarigione. Abrogata anche la norma che consentiva uscite temporanee da queste strutture solo a pazienti muniti di Green Pass. 

    Previste, infine, nuove risorse per il Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale. 

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  • Decreto Rave, 13 assenti in Forza Italia: “Tutti giustificati”

    (Adnkronos) – I tabulati ufficiali della Camera parlano chiaro. Nonostante le ‘raccomandazioni’ in chat mandate dal capogruppo Alessandro Cattaneo in mattinata (”Organizzarsi per garantire presenza per voto finale in serata”) 13 deputati di Forza Italia su 44 del gruppo alla Camera non hanno partecipato al voto finale sul decreto rave, pur non essendo in missione. Il primo, e l’unico fino ad ora, a dichiarare con tanto di video sui social il suo ‘dissenso’ dalla linea ufficiale del partito è stato Nazario Pagano: ”Non ho votato non perché non condividessi tutti i contenuti del decreto ma perché al suo interno, all’articolo 7, c’è una norma che non condivido e cioè la revoca della sospensione dell’attività professionale per i cosiddetti medici ‘no vax’”.  

    In realtà, raccontano, oltre a un chiaro malumore politico, non tanto per le misure sul reato di rave o il carcere ostativo ma per il reintegro dei medici no vax (basti pensare che in prima lettura a palazzo Madama la capogruppo forzista Licia Ronzulli si sfilò, non votando), tra i 13 ci sarebbero vari assenti giustificati. C’è chi, infatti, ha disertato l’emiciclo per altre ragioni: di salute, come il caso di Cristina Rossello, Katia Polidori e Francesco Cannizzaro, che fanno sapere di aver mandato un certificato medico, o per motivi strettamente familiari come Debora Bergamini, che assicura all’Adnkronos: ”Condivido lo spirito del decreto”.  

    Ma c’è chi, anche, riferiscono, come sempre capita in questi casi, non è venuto in Aula perché dopo aver partecipato alla maratona no stop su manovra e lo stesso dl rave è voluto tornare a casa dalla famiglia o è partito per le vacanze in vista del Capodanno. Per la cronaca, 4 azzurri erano assenti perché in missione. Cattaneo smorza ogni polemica e dice all’Adnkronos: ”Le assenze in Fi sono tutte giustificate e dovute in gran parte a influenze di stagione. Solo il collega Pagano -precisa il presidente dei deputati forzisti- ha espresso un distinguo sul voto finale, senza aver fatto mancare il proprio voto di fiducia nella giornata di ieri”.  

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  • Covid, variante Gryphon al 40% in Usa: più che raddoppiata in 7 giorni

    (Adnkronos) – Gryphon a novembre era rappresentata da una striscia quasi impercettibile sul grafico delle varianti di Sars-CoV-2 presenti negli Usa. Poi lentamente è andata crescendo, ma nelle ultime 3 settimane il ritmo con cui è salita è diventato molto più veloce e, ora, “XBB.1.5 è più che raddoppiata negli Stati Uniti in 1 settimana”, secondo proiezioni relative ai 7 giorni in corso. A segnalare la previsione è lo scienziato americano Eric Topol, direttore dello Scripps Research Translational Institute di La Jolla, California, che posta su Twitter un grafico in cui viene ‘mappata’ la distribuzione delle varianti presenti nel Paese. Si tratta di una previsione (a brevissimo termine, in quanto relativa alla settimana attuale). Il sottolignaggio della famiglia battezzata Gryphon sui social (ricombinante di due sottolignaggi di Omicron 2) è ora dato poco sopra al 40% (40,5%), rileva Topol, e ha “superato tutte le varianti”, Cerberus (la singola BQ.1.1) compresa. Questo specifico sottolignaggio di Gryphon è finito sotto i riflettori negli ultimi giorni insieme ad altre sottovarianti, in relazione alla situazione della Cina, alle prese con un’esplosione di contagi.  

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  • Cristiano Ronaldo in Arabia Saudita, contratto con Al Nassr fino al 2025

    (Adnkronos) – Cristiano Ronaldo ha firmato con la squadra dell’Al Nassr un contratto fino al 30 giugno 2025 e sta per trasferirsi in Arabia Saudita. Lo riporta il portale ‘Al Arabiya.net’. Il 37enne attaccante portoghese ha rescisso il mese scorso il contratto con il Manchester United. Secondo il sito saudita, il contratto di Ronaldo in realtà sarebbe destinato a scadere nel 2030: l’accordo prevede che l’asso portoghese diventi ambasciatore del progetto che mira a portare in Arabia i Mondiali del 2030. In attesa dell’ufficialità, si rincorrono le voci sull’inaggio faraonico che CR7 riceverà. Si va dai 200 milioni annui fino alla cifra complessiva di 1 miliardo.  

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  • Libro dei Fatti, il servizio del Tg2

    (Adnkronos) – Il servizio che il Tg2 dedica al Libro dei Fatti 2022, il volume edito da Adnkronos che da 32 anni racconta tutto quello che è successo, nel mondo e in Italia. La copertina dell’edizione di quest’anno gialla e blu, come i colori della bandiera Ucraina. 

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