Anno: 2022

  • Decreto rave, Letta a governo: “Fermatevi, torna emergenza Covid”

    (Adnkronos) – “Torna l’emergenza #Covid ma il governo vuol far passare oggi alla Camera il decreto legge con norme #NoVax che limitano le misure di contenimento dell’epidemia. Lo approvaste due mesi fa. Ora la situazione è cambiata. Fermatevi. Siate responsabili. Fatelo decadere”. Lo scrive su Twitter Enrico Letta riguardo al decreto rave.  

    “Governo e maggioranza di destra, dopo aver strizzato l’occhio ai No Vax inserendo in maniera irresponsabile nel decreto Rave la norma che permette il rientro nelle corsie dei medici che avevano rifiutato di vaccinarsi, deve adesso ritirare questo testo. Sono ancora in tempo per farlo” dice anche Stefano Graziano, deputato del Pd.  

    “Come si possono non vedere i dati allarmanti che giungono dalla Cina, ma anche quelli sul numero di morti purtroppo in crescita nel nostro Paese. La destra farebbe bene a dismettere al più presto questo suo pericoloso comportamento” afferma Graziano. “Le cittadine e i cittadini italiani, che hanno sofferto così pesantemente la crisi pandemica, non meritano semplificazioni sconsiderate e incoscienti. Servono misure per mettere in sicurezza il Paese e non retorica e propaganda pericolose”, conclude. 

     

     

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  • Covid Italia, prorogato al 30 aprile obbligo mascherine in ospedali e Rsa

    (Adnkronos) – “Oggi ho firmato l’ulteriore proroga fino al 30 aprile 2023 dell’obbligo dell’uso delle mascherine nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie, ivi compresi gli ambulatori e gli studi dei medici di medicina generale”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nell’informativa al Senato sui provvedimenti di controllo sanitario negli aeroporti per i passeggeri provenienti dalla Cina, elencando una serie di “ulteriori misure” adottate nel nostro Paese, a fronte dell’evoluzione epidemiologica Covid-19 in Cina che lo stesso ministro ha definito “paradossale”. 

    Schillaci ha riferito che è stato “rafforzato lo stretto monitoraggio delle varianti attraverso le cosiddette ‘flash surveys’ condotte mensilmente in collaborazione con le Regioni, la piattaforma ‘I-Co-Gen’ dell’Istituto superiore di sanità che raccoglie informazioni continue sull’andamento delle varianti identificate nei principali laboratori italiani e lo studio delle varianti presenti nelle acque reflue”. E stato inoltre “definito il Piano di preparedness per la gestione della circolazione del Covid nella stagione invernale 2022-2023”. 

    “E infine – ha annunciato il ministro – per rafforzare il monitoraggio sull’evoluzione epidemiologica derivante dai potenziali rischi legati alla situazione creatasi nella Repubblica Popolare Cinese, ho provveduto a convocare per la giornata di domani l’Unità di crisi prevista dal Dm 7 agosto 2019 quale Osservatorio del ministero sulla materia”. 

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  • Kenya, liberate due italiane ostaggio di al-Shabab

    (Adnkronos) – Due ragazze italiane che erano in ostaggio in Kenya del gruppo terroristico di al-Shabab, legato ad al-Qaeda, sono state liberate dalla polizia di Nairobi. Lo riportano i media locali spiegando che insieme a loro sono state liberate altre due persone nella foresta di Witu all’interno della contea di Lamu. 

    Gli agenti riferiscono inoltre che nell’operazione di salvataggio sono anche stati recuperati due corpi senza vita, uccisi da miliziani di al-Shabab che si erano travestiti da ufficiali delle Forze di Difesa del Kenya (Kdf). Indossando le divise dei militari, avevano eretto un posto di blocco illegale nell’area di Witu, come spiega il sito Internet Tuko.ke. 

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  • Covid, immunità ibrida riduce rischi malattia grave: cos’è

    (Adnkronos) – La massima protezione contro Covid? Nella nostra popolazione si osserva con la cosiddetta immunità ‘ibrida’, cioè quella che si ottiene per l’effetto combinato della vaccinazione e di un’infezione pregressa. A confermarlo è un rapporto appena pubblicato dall’Istituto superiore di sanità (Iss), in cui si calcola il rischio di infezione e di malattia severa tenendo appunto conto di fattori come le vaccinazioni e diagnosi precedenti e il tempo trascorso dall’infezione o dall’ultima dose di vaccino. Lo scudo più protettivo sia dal contagio con Sars-CoV-2 che dalla malattia Covid severa lo conferisce dunque l’aver fatto sia vaccini che infezione.  

    Gli esperti evidenziano che il rischio complessivo di infezione e di malattia severa è influenzato quindi da entrambi i fattori, sia dallo stato vaccinale sia da infezioni pregresse (documentate attraverso una diagnosi). In particolare, il rischio di malattia severa è 80 volte maggiore in chi non è vaccinato e non ha avuto diagnosi rispetto a chi è vaccinato e ha una diagnosi recente. Dal report emergono vari elementi significativi: che in ogni caso, a parità di fascia di età e di pregressa infezione, la vaccinazione riduce ulteriormente il rischio di malattia Covid severa; e, ancora, che il vaccino recente riduce sistematicamente il rischio.  

    Nell’analisi sono stati utilizzati i dati della sorveglianza integrata Covid dell’Iss, dell’Anagrafe vaccinale e della popolazione Istat relativi a ottobre 2022, un periodo in cui era predominante la variante Omicron 5 (BA.5), dati che sono stati elaborati attraverso un modello statistico. Sulla base dei risultati, in tutte le classi d’età sopra i 12 anni, a parità di fascia anagrafica e di condizione di pregressa infezione, si osserva una riduzione del rischio di malattia Covid severa associato alla vaccinazione. Se ad esempio un over 80 ha avuto una diagnosi recente, il rischio di una nuova malattia severa è 100 su 100mila se non è vaccinato, 49 su 100mila se ha una dose da più di 6 mesi e 42 su 100mila se ha una dose da meno di 6 mesi. (segue) 

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  • Welfare, Banca Generali e Guindani con decimo capitolo di BG4SDGs per ridurre disuguaglianze

    (Adnkronos) – Secondo i dati Ocse sono oltre 2 i milioni di persone nei Paesi avanzati senza una casa e un tetto sotto cui ripararsi, che vivono e affrontano ogni giorno una delle forme più estreme di esclusione sociale. Un numero in crescita di circa il 10% ogni anno, con gli Usa al primo posto e poi l’Irlanda del Nord tra i Paesi avanzati europei che presentano una elevata incidenza di persone senzatetto, fenomeno indotto dalla non lontana crisi abitativa del 2019.  

    Dopo molti anni in cui il tasso di famiglie con case di proprietà era tra i più alti al mondo, la situazione in Irlanda si è ribaltata dopo la crisi finanziaria prima e poi la Brexit, con i costi degli affitti quasi quadruplicati negli ultimi 5 anni che hanno causato un aumento considerevole di sfratti e una situazione complessa da gestire, caratterizzata da elevati livelli di disuguaglianza interna al Paese.  

    Proprio l’esclusione sociale e la lotta per la riduzione delle disuguaglianze sono i temi al centro del racconto del decimo capitolo di BG4SDGs – Time to Change, il progetto di Stefano Guindani con Banca Generali per approfondire lo stato dell’arte del processo di raggiungimento dei 17 obiettivi dell’Agenda ONU 2030. In questa occasione, la lente di Stefano Guindani si è soffermata ad indagare la situazione relativa al Sustainable Development Goal (SDG) numero 10.  

    Per analizzare la situazione, Guindani è andato a Belfast per fotografare le condizioni in cui oggi vivono molti senzatetto con l’obiettivo di sensibilizzare e portare l’esperienza di vite al margine della società in contesti complessi, dove alle già presenti difficoltà quotidiane, si aggiungono quelle dettate dalla necessità di sopravvivenza. Quella della disuguaglianza rappresenta infatti uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo sostenibile e alla lotta contro la povertà e quindi al raggiungimento di diversi obiettivi presenti nella Agenda delle Nazioni Unite.  

    Una direzione contraria a tutto questo è quella intrapresa dall’istituto Helm Housing con il lancio del progetto pilota ‘Housing First Belfast’ nel 2013 dedicato a tutte quelle persone che vivono senza casa da molti anni e che quindi hanno bisogno di maggiore supporto. L’obiettivo di questo progetto, raccontato e documentato dal fotografo, è infatti quello di contrastare questo fenomeno attraverso l’inserimento delle persone senzatetto in singoli appartamenti indipendenti, allo scopo di favorirne uno stato di benessere dignitoso e con forme di reintegrazione sociale. 

    L’inserimento abitativo infatti, non è l’unico problema che le persone più indigenti devono affrontare, ma solo il punto di partenza. L’altra grande sfida è il supporto strumentale ed emotivo alla persona portato avanti da équipe multi-professionali con incontri dedicati all’ascolto delle diverse necessità come la gestione dell’alloggio, l’assistenza sanitaria o la ricerca di un’occupazione.  

    “Un principio che condivido e credo si debba promuovere con forza è che le scelte etiche possono a volte andare ad influire positivamente non solo sulla coscienza, ma anche sull’economia. Il progetto Housing First ne è un esempio: si prefigge di trovare una casa a persone in difficoltà senza fissa dimora, favorendone il reintegro nella società e contemporaneamente di pesare meno sui costi dell’amministrazione pubblica. Una persona che riesce a reinserirsi nella società avrà un impatto inferiore sul sistema giudiziario, commettendo meno reati, e sul sistema sanitario, mantenendosi in salute psico – fisica. Un progetto complesso e virtuoso ma anche un modo diverso e pragmatico di vedere il mondo, dove il bene dei singoli e il bene comune diventano una cosa sola.” ha dichiarato Stefano Guindani, fotografo e autore del progetto BG4SDGs – Time to Change.  

    Presentato lo scorso 15 settembre 2021 a Milano, BG4SDGs – Time to Change proseguirà ora per altri 7 mesi al fine di approfondire tutti i 17 SDGs dell’Agenda ONU 2030. Per ciascuno di essi, la chiave adottata dal fotografo sarà duplice: da un lato si punta ad evidenziare l’azione negativa dell’uomo sull’ambiente e sulla comunità, dall’altro come lo stesso genere umano abbia invece una straordinaria capacità di recupero attraverso soluzioni innovative e sostenibili.  

    Nella sua ricerca, Guindani spazierà oltre i confini italiani ricercando casi critici e situazioni di eccellenza anche all’estero: Brasile, Norvegia e Australia, ma anche Stati Uniti, Turchia e Sudafrica. Ad affiancarlo c’è un accompagnatore d’eccezione come Alberto Salza, antropologo tra i più apprezzati a livello internazionale, che curerà i testi del progetto e suggerirà alcuni dei progetti da monitorare. L’SDG numero 10 ‘Ridurre le disuguaglianze’ è il decimo obiettivo presentato in questa serie. Tutte le foto del progetto BG4SDGs sono consultabili anche sul sito internet https://www.bancagenerali.com/ e sui profili ufficiali di Banca Generali su Facebook, Instagram, Twitter, LinkedIn e YouTube. 

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  • I pipistrelli texani vittime dell’ondata di freddo

    (Adnkronos) – Circa 1.600 pipistrelli hanno trovato una casa temporanea nel centro di un’organizzazione per la protezione animale di Houston, in Texas. Si tratta di uno spazio di recupero temporaneo, per far sì che riescano a riprendersi dallo shock termico i numerosi esemplari stramazzati a terra a causa dell’ondata di freddo che ha flagellato gran parte degli Stati Uniti. La settimana prossima quasi tutti i pipistrelli saranno rimessi in libertà nei loro habitat, nei pressi di alcuni ponti sotto i quali i volontari della fauna selvatica li hanno recuperati, per poi soccorrerli con liquidi e il caldo delle incubatrici. 

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  • In Belgio i capelli servono a proteggere l’ambiente

    (Adnkronos) – In Belgio una Ong chiamata “Hair Recycle” ricicla i capelli per proteggere l’ambiente. Questo grazie ad una macchina che trasforma i capelli in pannelli di forma quadrata, che possono essere utilizzate per assorbire il petrolio e altri idrocarburi inquinanti. Il cofondatore del progetto Patrick Janssen, ha spiegato che con un chilogrammo di capelli si possono assorbire 7 litri di petrolio e idrocarburi, infatti queste strutture sono pensate per essere collocate negli scarichi fognari, intercettando così l’inquinamento presente nell’acqua prima che raggiungano i fiumi. 

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  • UK: il 2022 l’anno più caldo di sempre

    (Adnkronos) – Il 2022 sarà l’anno più caldo mai registrato nel Regno Unito, secondo i dati provvisori comunicati mercoledì dal servizio meteorologico nazionale britannico, dopo un’estate che ha sbriciolato tutti i record di temperatura nel Paese. Ma a parte il picco estivo, il Met Office ha dichiarato che tutte e quattro le stagioni in Gran Bretagna nel 2022 sono state nella top ten delle più calde da quando sono iniziate le registrazioni nel 1884. A luglio è stato registrato il giorno più caldo in assoluto, con temperature che hanno superato i 40°C. 

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  • Ratzinger, l’amicizia con Cossiga nel segno del cardinale Newman

    (Adnkronos) – E’ stata nel segno della teologia del cardinale inglese John Henry Newman (1801-1890) la frequentazione e l’amicizia tra l’allora cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, e l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Entrambi erano ammiratori di Newman che nel XIX secolo fu una figura trainante del cosiddetto Movimento di Oxford e autorevolissimo per la dottrina e le mirabili doti di scrittore, che operò per promuovere un autentico rinnovamento nella Chiesa cattolica.  

    Nelle loro conversazioni, sia quando Cossiga era Capo dello Stato che in seguito da senatore a vita, affrontarono spesso anche i temi delle “derive” del post Concilio Vaticano, che il cardinale Ratzinger aveva trattato ampiamente in “Rapporto sulla fede”, il libro-intervista di Vittorio Messori che tanto clamore suscitò nel 1985, lo stesso anno in cui lo statista era stato eletto Capo dello Stato. Cossiga non mancò neppure più volte di parlare con Ratzinger dell’abate Antonio Rosmini, di cui il politico sardo era grande ammiratore.  

    Di questi legami intellettuali l’allora senatore a vita Francesco Cossiga parlò nel 2003 quando fu invitato a parlare al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione del libro di Ratzinger “Fede, verità, tolleranza. Il cristianesimo e le religioni del mondo”.  

    “È un libro – sostenne Cossiga in quell’occasione – che ci riporta nel clima fervido di studi teologici che ha caratterizzato il Novecento. È l’esempio di una teologia che offre una visione complessiva della realtà. Oggi c’è invero gran bisogno di visioni di questo tipo, che facciano intendere in termini attuali e moderni, ma fedeli alla tradizione e cioè alla verità, il fenomeno dell’esistenza cristiana e, nello stesso tempo, restituiscano a quella esistenza una unità della quale è stata largamente privata dalla cultura cosiddetta moderna”. Cossiga definì il libro “anche di estrema e drammatica attualità e che io reputo, più che necessario, provvidenziale, specie di fronte a certi ‘modernismi postconciliari’ che – per eccesso di semplicismo o forse anche per eccesso di carità non nutrita di sufficiente dottrina o non misurata dalla virtù cardinale della prudenza – hanno dato luogo a percorsi teorici e pratici confusi e che hanno confuso”. 

    Cossiga sottolineò di condividere la riflessione sul rapporto tra filosofia e fede, tra fede e religione, tra religione e conoscenza umana illustrata da Ratzinger, recuperando la Tradizione, l’insegnamento della Chiesa, il pensiero cristiano dei Padri della Chiesa e “gli attualissimi John Henry Newman e Antonio Rosmini”. 

    Cossiga vedeva nel Concilio Vaticano II un momento di svolta nella storia della Chiesa, potenzialmente foriero di sviluppi positivi; tuttavia non poteva non coglierne i “pericolosi fraintendimenti e le avventurose fughe in avanti, generati da un’impreparazione filosofica e teologica nel comprenderne appieno lo spirito”. E in ciò condivideva in pieno la riflessione maturata dal prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. “Il libro di Joseph Ratzinger – concluse Cossiga – è quasi una summa di sana e moderna dottrina per poter affrontare questi problemi che la Chiesa già oggi, ma ancor più domani, dovrà affrontare: la Chiesa che siamo noi tutti!” 

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  • Meloni e la conferenza senza fine: “E’ Telethon…” – Video

    (Adnkronos) – “E’ Telethon?”. La conferenza di fine anno dura 3 ore e il premier Giorgia Meloni tira il fiato durante la maratona. L’elenco delle domande è lunghissimo. “Quante ne mancano?”. “Siamo a 37, dobbiamo arrivare a 45…”.  

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