Anno: 2022

  • Tutto fatto tra Insigne e Toronto Fc, lascerà il Napoli a luglio

    Tutto fatto tra Insigne e Toronto Fc, lascerà il Napoli a luglio

    Lorenzo Insigne giocherà in Mls, con il Toronto Fc. Accordo raggiunto tra l’entourage del capitano del Napoli e la squadra canadese in un incontro che si è svolto oggi a Roma. Insigne chiuderà la stagione al Napoli e poi a luglio si trasferirà in Canada. Per il fantasista azzurro un contratto di cinque anni e mezzo con un compenso di 11,5 milioni netti più 4,5 di bonus e una serie di benefit.  

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  • Covid oggi Italia, 170.844 contagi e 259 morti: bollettino 4 gennaio

    Covid oggi Italia, 170.844 contagi e 259 morti: bollettino 4 gennaio

    Sono 170.844 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia oggi, martedì 4 gennaio 2022, secondo i dati e i numeri Covid – regione per regione – del bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute. Si registrano inoltre altri 259 morti. Da ieri sono guarite 30.333 persone.  

    Nelle ultime 24 ore sono stati processati 1.228.410 tamponi, tra molecolari e antigenici, con un tasso di positività al 13,9%. I ricoverati sono 12.912, 579 in più da ieri, 1.392 in terapia intensiva, 41 in più da ieri, con 153 ingressi in 24 ore.
     

    PIEMONTE – Sono 20.453 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 4 gennaio in Piemonte, secondo i dati covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri sono stati registrati 21 morti nella Regione, due da ieri e gli altri dei giorni scorsi. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 104.228 tamponi, di cui 88.753 antigenici con un tasso di positività al 19,6%. Da ieri sono guarite 5.033 persone. 

    I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.411, 57 in più rispetto a ieri. I ricoverati in terapia intensiva sono 117, 5 in più rispetto a ieri. Le persone in isolamento domiciliare sono 97.332. Da inizio pandemia sono morte 12.093 persone nella Regione. 

    EMILIA ROMAGNA – Sono 8.773 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, martedì 4 gennaio in Emilia Romagna, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri ci sono stati 25 morti. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 59.572 tamponi, di cui 33.363 antigenici, con un tasso di positività al 14,7%. 

    Sono 135 i pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna, 4 in più rispetto a ieri, mentre i ricoveri nei reparti Covid ordinari sono 1.579, 51 in più rispetto a ieri. 

    Tra le province con il maggior numero di nuovi casi Bologna a quota 1.873, seguita da Rimini a 919, Ferrara a 907 e Parma a 813. In isolamento domiciliare 109.044 persone. 

    CAMPANIA – Sono 12.058 i contagi da coronavirus in Campania oggi, 4 gennaio 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. Si registrano altri 15 morti: 12 decessi sono avvenuti nelle ultime 48 ore e 3 in precedenza, ma sono stati segnalati ieri. I nuovi casi sono stati individuati su 118.047 test. 

    Con questi 15 nuovi decessi, il computo totale dei decessi legati al Covid-19 in Campania dall’inizio della pandemia supera le 8.500 unità (sono complessivamente 8.510). In Campania sono 57 i pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva (3 in meno rispetto a ieri) e 781 i pazienti Covid ricoverati in reparti di degenza (31 in più rispetto al dato diffuso ieri). 

    LAZIO – Sono 9.377 i contagi da coronavirus nel Lazio oggi, 4 gennaio 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. Registrati altri 16 morti. A Roma, segnalati altri 3.626 casi. 

    “Oggi nel Lazio su un totale di 112.373 tamponi, si registrano 9.377 nuovi casi positivi (+3.763), i decessi sono 16 (+1), 1.282 i ricoverati (+83), 163 le terapie intensive (+5) e +1.505 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 8,3%. I casi a Roma città sono a quota 3.626”, dice in una nota l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato. 

    In dettaglio nella Asl Roma 1 i casi registrati nelle ultime 24 ore sono 1.676 e 1 decesso. Sei invece i morti nella Asl Roma 2 dove si contano 1.511 nuovi contagi. Nella Asl Roma 3 i nuovi positivi sono 439 e nessun decesso. Un morto invece si registra nella Asl Roma 4 dove i contagi sono 514. Nella Asl Roma 5 sono 1.089 i nuovi casi e 2 i decessi. Nella Asl Roma 6 i nuovi casi sono 941 e 2 i decessi. Nelle province si registrano 3.207 nuovi casi di cui 1.127 nella Asl di Frosinone dove si contano anche 3 morti; nessun decesso e 1.027 i contagi nella Asl di Latina. Nella Asl di Rieti sono 419 i nuovi casi e nessun decesso, un morto invece nella Asl di Viterbo sono 634 i nuovi casi e 1 decesso. 

    ABRUZZO – Sono 5.061 i contagi da coronavirus in Abruzzo oggi, 4 gennaio 2021, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. Si registrano 3 morti. I nuovi casi (di età compresa tra 1 e 99 anni) portano il totale dall’inizio dell’emergenza a 118.779. Dei positivi odierni, 4.355 sono stati identificati attraverso test antigenico rapido, come comunica l’Assessorato regionale alla Sanità precisando che il bilancio dei pazienti deceduti registra 3 nuovi casi (si tratta di una 94enne della provincia di Teramo e di una 88enne della provincia di Pescara, mentre il terzo risale ai giorni scorsi ed è stato comunicato solo oggi dalla Asl) e sale a 2.648. 

    Rispetto a ieri, altri 393 guariti. 216 pazienti (+22 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in area medica; 23 (+1 rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre gli altri 28128 (+4641 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. 

    Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 1.990 tamponi molecolari e 36.170 test antigenici. Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari e test antigenici del giorno, è pari a 13,26%. 

    PUGLIA – Sono 3.670 i nuovi contagi da coronavirus oggi 4 gennaio in Puglia, secondo i dati dell’ultimo bollettino covid-19. Si registrano altri 5 morti. I nuovi casi, individuati attraverso 93.498 tamponi, sono così suddivisi per provincia: Bari: 1.057; Bat: 360; Brindisi: 520; Foggia: 424; Lecce: 884; Taranto: 343; Residenti fuori regione: 74; Provincia in definizione: 8. Sono 36.723 le persone attualmente positive, 334 i ricoverati in area non critica, 36 in terapia intensiva. Dati complessivi: 322.846 casi totali, 5.971.560 tamponi eseguiti, 279.130 persone guarite e 6.993 persone decedute. 

    BASILICATA – Sono 879 i nuovi contagi da coronavirus oggi 4 gennaio in Basilicata, secondo i dati dell’ultimo bollettino covid-19. Si registra 1 morto. I nuovi casi (832 riguardano residenti) sono stati individuati su un totale di 2.925 tamponi molecolari. La persona deceduta risiedeva a Maratea ed era ricoverata all’ospedale di Potenza. I lucani guariti o negativizzati sono 56. 

    Stabile il numero dei ricoverati per Covid-19, sono 73 di cui 3 (+1) in terapia intensiva: 37 (di cui 1 in TI) nell’ospedale di Potenza; 36 (di cui 2 in TI) in quello di Matera. Nel complesso gli attuali positivi residenti in Basilicata sono 6.559. Per la vaccinazione, ieri sono state effettuate 6.757 somministrazioni di cui oltre seimila sono terze dosi. 

    FRIULI VENEZIA GIULIA – Sono 3.806 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, martedì 4 gennaio 2022 in Friuli Venezia Giulia, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri ci sono stati 8 morti nella Regione. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 8.035 tamponi molecolari e 19.825 i test rapidi antigenici. 

    Sono 28 le terapie intensive occupate, mentre i ricoveri sono 306. Da inizio pandemia sono morte nella Regione 4.242 persone. 

    VENETO – Sono 16.602 i contagi da coronavirus in Veneto oggi, 4 gennaio 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. Sono stati registrati altri 28 morti. I nuovi casi sono stati individuati su 153.227 tamponi, il tasso di positività è al 10,83%. 

    I pazienti covid ricoverati in ospedale sono 1.575 (+ 59). In area non critica i pazienti sono 1.366 (+ 50). In terapia intensiva sono ricoverate 209 persone (+ 9). “L’indice Rt è a 1,19. L’incidenza rimane a 820,1 casi per 100mila abitanti. Il tasso di occupazione dell’area non critica è arrivata al 20,2%”, dice il governatore Luca Zaia, ricordando che il parametro per il passaggio alla zona arancione è al 30%. Le terapie intensive sono occupate al 19,4%: “Ci manca lo 0,6% per arrivare alla soglia della zona arancione”. 

    VALLE D’AOSTA – Sono 468 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 4 gennaio in Valle d’Aosta, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri non c’è stato alcun morto. I positivi attuali sono 3.089, di cui 3.048 in isolamento domiciliare, 47 ricoverati in ospedale, quattro in terapia intensiva. I guariti sono complessivamente 13.878, + 210 unita rispetto a ieri. Il totale dei casi fino ad oggi testati è di 113.238, mentre i tamponi effettuati sono 367.499.  

    I decessi di persone risultate positive al Covid in Valle d’Aosta da inizio epidemia ad oggi sono 488. 

    TOSCANA – Sono 18.868 i contagi da coronavirus in Toscana oggi, 4 gennaio 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. Quasi triplicati i nuovi casi rispetto a ieri sotto la spinta della variante Omicron. 

    Da ieri ci sono stati 14 nuovi decessi: 6 uomini e 8 donne con un’età media di 83,4 anni. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 22.391 tamponi molecolari e 56.856 test rapidi. Da ieri sono guarite 605 persone. Il tasso complessivo dei nuovi positivi è in calo, essendosi attestato al 23,81%, mentre ieri era al 25,15%. In deciso rialzo, invece, il tasso di positività riscontrato sulle prime diagnosi, che oggi tocca il 75,1%, quasi 15 punti percentuali in più di ieri, quando era arrivato al 60,6%. 

    CALABRIA – Sono 1.905 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 4 gennaio in Calabria, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri ci sono stati 7 morti per un totale da inizio pandemia di 1.642 vittime nella Regione. Nelle ultime 24 ore sono stati processati, tra molecolari e antigenici, 13.194 tamponi. Da ieri i guariti sono stati 511. I ricoverati sono 335, 12 in più da ieri, e 29 le terapie intensive occupate. Al momento in Calabria ci sono 1.387 positivi. 

     

     

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  • Variante Omicron, Menichetti: “Sì obbligo vaccinale ma serve lockdown non vaccinati”

    Variante Omicron, Menichetti: “Sì obbligo vaccinale ma serve lockdown non vaccinati”

    “Adesso si torna a parlare dell’obbligo vaccinale, io dico sì ma spingere sul vaccino non basta. Serve anche qualche provvedimento restrittivo per arginare la circolazione del virus”. Lo dice all’Adnkronos Salute il virologo Francesco Menichetti, già primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Pisa.  

    “Non vedo – afferma il virologo – delle iniziative tempestive e incisive tese a contenere la diffusione della variante Omicron. La terza dose, che sicuramente rinforza la protezione immunitaria anche nei confronti della Omicron, è comunque uno strumento che ha una latenza. Accanto al vaccino io avrei auspicato e mi sarei aspettato qualche provvedimento non farmacologico restrittivo nei confronti soprattutto della popolazione che è più esposta all’infezione e più probabilmente causa della diffusione dell’infezione, cioè i non vaccinati”. Invece la strategia “che mi pare stia perseguendo il Cts e il Governo è che la Omicron circoli liberamente in previsione di non si sa bene quale obiettivo”.  

    Ma, avverte Menichetti, “la circolazione virale non genera nessun risultato dal punto di vista sanitario: non genera l’immunità di gregge, non genera immunità protettiva ma mette solo a rischio tutta la popolazione. L’immunità di gregge – afferma l’esperto – è un totem irraggiungibile perché i virus respiratori danno un’immunità modesta e non duratura e la quarta dose di Israele dopo 4 mesi dalla terza la dice lunga e ci insegna che puntare tutto sul vaccino può non essere sufficiente. E’ determinante per proteggere dal Covid grave e letale ma può non essere sufficiente se non è associato a misure di contenimento del virus che in questa fase – ribadisce – andrebbero mirate nei confronti di chi non è vaccinato”.  

    “Fermare i non vaccinati per 15 giorni – insiste il virologo – può dare una mano come l’ha data in Germania dove grazie al lockdown dei non vaccinati sono riusciti a mettere sotto controllo la diffusione del virus. Noi mettiamo sotto controllo la diffusione del virus con la campagna vaccinale e con alcune restrizioni sennò torniamo a fare questo giochino dell’Italia a colori che si tramuta in un lockdown indiscriminato. E le restrizioni indiscriminate non sono secondo me né giustificate né efficaci”. 

    Quanto alla scuola, “il rientro in presenza sarà una sfida e un rischio spero calcolato” dice Menichetti.  

    “Si consideri che la campagna vaccinale per la fascia 5-11 anni – rileva il medico – al momento è stata un fallimento” e che “il virus oggi circola tantissimo nelle prime decadi fino ai 20 anni. Io sulla scuola sono molto prudente – sottolinea – penso che vada preservata la didattica in presenza ma penso che per farlo avremo molti problemi perché la popolazione è molto poco vaccinata, soprattutto tra i bambini più piccoli”. 

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  • Lukaku si scusa, Chelsea lo perdona

    Lukaku si scusa, Chelsea lo perdona

    “Romelu Lukaku si è scusato ed è tornato in gruppo”. L’allenatore del Chelsea Thomas Tuchel archivia le polemiche generate dall’intervista rilasciata dal centravanti belga a Sky Sport e annuncia il ritorno tra i convocati del numero 9 per la semifinale di andata di Coppa di Lega, in programma mercoledì 5 gennaio alle 20:45 a Stamford Bridge contro il Tottenham di Antonio Conte. “Romelu è molto consapevole di ciò che è successo e di ciò che ha creato – aggiunge Tuchel – sente la responsabilità di rimediare a tutto, è in grado di gestirlo. Dopo l’esclusione per la partita di campionato contro il Liverpool, Lukaku torna così tra i convocati. Non c’è altra scelta: è un nostro giocatore e puntiamo su di lui”. 

    L’allenatore del Chelsea aveva anticipato un incontro chiarificatore, tenuto tra i due ieri. “Per me era importante capire che Romelu non voleva creare tutto questo con quella intervista – sottolinea l’allenatore tedesco – possiamo stare calmi e accettare le sue scuse. Non ci sono dubbi sull’impegno di Romelu Lukaku per la squadra, ecco perché è stato così sorprendente leggere quelle parole. Non ha mai creato alcun problema, è un ragazzo molto emotivo. Spero che anche i tifosi possano prendere atto di questo e sostenere la squadra. È ora di andare avanti”.  

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  • Covid Italia, Minelli: “Obbligo vaccinale per tutti dopo arrivo Novavax”

    Covid Italia, Minelli: “Obbligo vaccinale per tutti dopo arrivo Novavax”

    Per estendere l’obbligo vaccinale anti Covid a tutta la popolazione “si potrebbe attendere l’avvio della vaccinazione con il nuovo prodotto di Novavax, lasciando così ai dubbiosi la facoltà di optare per una tipologia di vaccino piuttosto che per un’altra. Sarebbe, a mio avviso, un magnifico esempio di democrazia partecipata e sensibile alle istanze di tutti. E sarebbe anche la fine degli appigli senza scusanti”. E’ la proposta dell’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personalizzata, sentito dall’Adnkronos Salute, in merito all’ipotesi dell’estensione generalizzata dell’obbligo vaccinale.  

    “Più volte mi sono espresso a favore della necessità e addirittura dell’urgenza dell’obbligo” della vaccinazione anti Covid per tutta la popolazione “che, adottata in una condizione evidentemente emergenziale – sostiene l’immunologo – avrebbe potuto contenere i danni di una pandemia senza precedenti se consideriamo che mai, in passato, era stata registrata in così poco tempo nel corso di una epidemia la comparsa di tante micidiali mutazioni com’è accaduto per la Covid-19”. “Considerando l’importanza ‘collettiva’ del bene salute che, fatte salve alcune insormontabili limitazioni legate a documentati impedimenti soggettivi, travalica il diritto dell’individuo, può essere più che giustificata l’obbligatorietà del vaccino nel momento in cui quest’ultimo è chiaramente finalizzato a preservare lo stato di salute di un’intera collettività”. 

    A fronte però del fenomeno ‘no vax’, l’immunologo pensando proprio “a chi ancora intendesse ‘nicchiare’ di fronte alla vitale necessità dell’immunizzazione allargata all’intera comunità”, lancia la sua proposta di attendere l’arrivo del vaccino di Novavax e poi imporre l’obbligo. “Per coloro i quali dovessero aggrapparsi all’archetipo immaginifico della inaccettabilità della supposta ‘terapia genica’, arriva fra qualche settimana l’antidoto su misura. Il quinto vaccino anti Covid, recentemente autorizzato dall’Ema, non contiene né materiale genetico del nuovo coronavirus, né virus inattivati e soprattutto sfrutta la tecnica delle proteine ricombinanti sicura e ultra-testata in diversi altri vaccini in uso da anni”. In questo modo i ‘dubbiosi’ avranno una ulteriore scelta vaccinale.  

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  • Verona, 8 giocatori positivi al covid

    Verona, 8 giocatori positivi al covid

    Dieci componenti del gruppo squadra (otto calciatori e due membri dello staff) dell’Hellas Verona sono risultati positivi al Covid. Ad annunciarlo in una nota il club scaligero che precisa come la positività dei soggetti, tutti regolarmente vaccinati, è stata rilevata dopo test specifici effettuati nelle scorse ore. 

    “La Società ha attivato sin da subito tutte le procedure nel rispetto delle normative vigenti ed è in costante contatto con le autorità sanitarie competenti -prosegue la nota-. Domani non si terrà la prevista conferenza stampa pre-partita di mister Igor Tudor”. Giovedì il Verona è atteso dal match valido per la 20esima giornata di Serie A in casa dello Spezia. 

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  • Psg, Donnarumma positivo al Covid

    Psg, Donnarumma positivo al Covid

    Gianluigi Donnarumma, portiere del Psg, è positivo al Covid. Lo ha annunciato oggi il club. Aumentano i giocatori positivi al coronavirus all’interno della squadra del Paris Saint Germain: dopo Messi, Bitumazala, Bernat, Sergio Rico e Danilo Pereira, ora anche Donnarumma. 

     

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  • Bassetti: “Possibile vaccino ogni 6 mesi” – Video

    Contro il covid potrebbe servire un vaccino ogni 6 mesi. Per questo, gli hub vaccinali vanno mantenuti attivi. Lo dice il professor Matteo Bassetti, direttore Malattie Infettive San Martino di Genova, ad ‘Agorà’ su Rai Tre, evidenziando la necessità di mantenere aperti i centri per le vaccinazioni anti Covid-19. 

    “A livello organizzativo per il futuro non è possibile aprire e chiudere gli hub vaccinali. Gli hub devono rimanere aperti almeno per i prossimi 2 anni. Perché qui è evidente che potrà succedere che dovremo vaccinarci una volta ogni sei mesi”, dice Bassetti. “Le persone devono avere la possibilità di sapere che in ogni grande città c’è un hub vaccinale, così come c’è il pronto soccorso, per vaccinarsi anche senza prenotazione”. (Immagini raiplay.it) 

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  • Green Pass falsi e dosi buttate, medico arrestato ad Ascoli Piceno

    Green Pass falsi e dosi buttate, medico arrestato ad Ascoli Piceno

    Green pass falsi e dosi di vaccino non inoculate. I carabinieri del Comando provinciale di Ascoli Piceno hanno dato esecuzione a una ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta della procura, per la custodia cautelare in carcere a carico di un medico di medicina generale, convenzionato Asur, di Ascoli Piceno. 

    Come fa sapere in una nota il procuratore di Ascoli Piceno Umberto G. Monti, gli viene contestata “l’ipotesi di reato di peculato di 120 dosi vaccinali ritirate dal Centro vaccinale Asur di Ascoli Piceno” delle quali, secondo l’accusa, si sarebbe disfatto “non inoculandole”.  

    Contestato inoltre il “falso indotto in atto pubblico riguardo a 150 attestazioni di avvenuta somministrazione di dosi vaccinali -somministrazione che si ritiene non avvenuta – con conseguente rilascio da parte del ministero della Salute di green pass a 73 soggetti”. Certificazione che gli inquirenti ritengono “quindi falsa”.  

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  • Covid scuola, Galli: “Preoccupa riapertura, non è tragedia perdere 15 giorni”

    Covid scuola, Galli: “Preoccupa riapertura, non è tragedia perdere 15 giorni”

    “Non nego di essere preoccupato per il rientro” a scuola. Così all’Adnkronos Salute Massimo Galli, già direttore di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano. “La parola Dad è ormai una parolaccia, nessuno vuole tornarci – dice -Serve, però, che si prenda in considerazione quello che può essere fatto per la riapertura della scuola in sicurezza in questa fase della pandemia. E soprattutto che si faccia partire una grande campagna di vaccinazione per i più piccoli. E se questo porta via una settimana o 15 giorni di lezioni, che possono essere recuperati successivamente, non è una tragedia. Non nego di essere preoccupato per il rientro nelle aule”.  

    “I bambini e i ragazzi sono vaccinati pochissimo, si infettano moltissimo. Difficile dire, dunque, che il problema non esiste. C’è. E va affrontato e considerato”, sottolinea Galli che però non è ottimista. “Mi sembra che le forze politiche al Governo non vogliano considerare un eventuale slittamento della riapertura. Ognuno si prenderà le sue responsabilità – afferma – Ho ventilato già da qualche giorno questa prospettiva perché credo non sia una cattiva idea cercare di ridurre i rischi della ripresa della scuola come ulteriore diffusione di una variante che non avrebbe certo bisogno di essere aiutata a diffondersi”. 

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