Anno: 2022

  • Grio: “Djokovic? Nessuna patologia impedisce di fare un vaccino”

    Grio: “Djokovic? Nessuna patologia impedisce di fare un vaccino”

    “Djokovic? Non scherziamo, non ha nessuna scusa, non esiste nessuna patologia che non consenta di fare il vaccino ma ti permetta di giocare a tennis, per di più da numero uno del mondo”. E’ quanto afferma Michele Grio, primario di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Rivoli, volto scientifico di Piazza Pulita, intervistato da Next. Il medico boccia senza mezzi termini la decisione della Federazione australiana di permettere al numero uno del mondo di partecipare agli Australian Open grazie a un’esenzione medica dal vaccino, obbligatorio per entrare in Australia. 

    “Anzi non esiste in assoluto alcuna patologia controindicativa al vaccino. Io vaccino tutti, e a maggior ragione i soggetti fragili. Figuriamoci un campione di tennis -prosegue Grio-. Una patologia che esenti dal vaccino? Nella mia vita ho vaccinato migliaia di persone e non mi è mai capitato di assistere a reazioni gravi e, men che meno, a morti da vaccino. E io sono uno che vaccina tanto. E vaccina tutti. Con gli allergici gravi è possibile valutare una strategia vaccinale personalizzata, come scegliere un altro tipo di vaccino, ad esempio uno Pfizer invece di un’Astrazeneca, oppure differita nel tempo, ma il vaccino non ha controindicazioni assolute per alcun soggetto”. 

    “In presenza di una immunodepressione seria, come nel caso di leucemie gravi, dove la riposta immunologica si suppone nulla, in quel caso specifico si può valutare l’ipotesi di non vaccinare, ma non perché il vaccino sia pericoloso o controindicato, semplicemente perché sarebbe inefficace. Non scherziamo neppure. Se Novak Djokovic è un campione come si presume che sia, dovrebbe dare l’esempio, vaccinarsi e andare in giro con un Green pass stampato sulla schiena”, conclude. 

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  • Vaccino Covid, booster Pfizer per fascia 12-15 anni: via libera Cts Aifa

    Vaccino Covid, booster Pfizer per fascia 12-15 anni: via libera Cts Aifa

    Vaccino anti Covid e dose booster, la Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), nella seduta straordinaria di oggi, su richiesta del ministero della Salute, ha espresso il proprio parere favorevole sulla possibilità di prevedere una dose booster di vaccino anche per le persone di età compresa tra i 12 e i 15 anni. In analogia con quanto già stabilito per la fascia di età 16-17 anni e per i soggetti fragili di 12-15 anni, questo booster dovrà essere effettuato con il vaccino Comirnaty di Pfizer. E’ quanto si legge in una nota dell’Aifa. 

    Per quanto riguarda l’intervallo tra il ciclo vaccinale primario e la somministrazione della dose booster, in assenza di dati specifici per questa fascia di età – precisa l’Aifa – la Cts ritiene ragionevole mantenere gli stessi criteri adottati negli adulti. Come in ogni altro caso, i dati di efficacia e sicurezza relativi a quest’ulteriore ampliamento saranno oggetto di costante monitoraggio. 

    Si ribadisce, infine – conclude la nota – che l’obiettivo prioritario della campagna vaccinale resta il completamento del ciclo vaccinale primario per tutta la popolazione eleggibile. 

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  • Variante Omicron, “quadri clinici in terapie intensive non sembrano meno gravi”

    Variante Omicron, “quadri clinici in terapie intensive non sembrano meno gravi”

    Variante Omicron del coronavirus e sintomi, i quadri clinici nelle terapie intensive non sembrano meno gravi rispetto a varianti e ondate precedenti. A livello clinico, “non ci sembra che la variante Omicron sia diversa dalle altre” dice Alessandro Vergallo, presidente nazionale dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac) che descrive, all’Adnkronos Salute, le caratteristiche cliniche di coloro che in questo periodo arrivano nelle terapie intensive. “Nei pazienti che arrivano in rianimazione i quadri clinici che noi vediamo sono sovrapponibili rispetto alle ondate precedenti. Non ci sembrano apprezzabilmente diversi” spiega Vergallo. 

    “Dai dati sulla pandemia da Sars- Cov-2 che noi osserviamo in queste ore, rispetto alle ondate precedenti, il tasso di ricoveri, in particolare in terapia intensiva, non segue la curva dei contagi come lo scorso anno. La pressione sugli ospedali non è a livello delle ondate precedenti – dice Vergallo – Ma i colleghi sono sicuramente provati da due anni di super lavoro. Siamo stanchi, quindi ogni aumento dell’impatto Covid sugli ospedali ci mette in grande crisi”.  

    Il presidente nazionale dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani sottolinea che “in questi giorni sta accadendo quello che avevamo già previsto mesi fa, ovvero un nuovo aumento della pressione ospedaliera che sarebbe durato fino a gennaio”. 

    Va considerato inoltre, spiega, che seppure i dati dei ricoveri sono in percentuale minore sui contagi, se paragonati alle ondate precedenti, “con l’alta diffusività di Omicron, i numeri assoluti rischiano di diventare molto alti”. All’origine dell’impatto meno forte di questa ondata sulle strutture ospedaliere potrebbe esserci, “come noi riteniamo, l’effetto dell’efficacia vaccinale”, oppure “come, ritiene qualcuno, una minore aggressività clinica di Omicron, ma è un’ipotesi tutta da provare”.  

    “Ci aspettiamo un gennaio difficile negli ospedali e, in particolare, nelle terapie intensive – prosegue – La situazione resta complessa perché la curva di crescita dei ricoveri non accenna ad arrestarsi. Sicuramente aumenterà per tutto il mese, questa è la previsione che siamo in grado di fare. Non possiamo sapere quando la curva comincerà a scendere”. 

    Vergallo riferisce, inoltre, la preoccupazione degli anestesisti “per i pazienti no Covid, visto che stiamo assistendo, di nuovo, ad una progressiva riduzione dell’attività chirurgica d’elezione, con riflessi che vanno a incidere, ancora una volta, sull’allungamento delle liste d’attesa”, conclude. 

     

     

     

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  • Covid oggi Italia, 189.109 contagi e 231 morti: bollettino 5 gennaio

    Covid oggi Italia, 189.109 contagi e 231 morti: bollettino 5 gennaio

    Sono 189.109 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia oggi, 5 gennaio 2022, secondo i dati e i numeri Covid – regione per regione – del bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute. Si registrano inoltre altri 231 morti. 

    Nelle ultime 24 ore sono stati processati 1.094.255 tamponi con un tasso di positività al 17,3%. Sono 452 i ricoverati, 36 in più in terapia intensiva.
     

    LAZIO – Sono 16.464 i nuovi contagi da coronavirus oggi 5 gennaio 2022 nel Lazio, secondo dati e numeri dell’ultimo bollettino Covid-19 della Regione. Si registrano altri 14 morti. A Roma, segnalati altri 7.764 casi di positività. 

    “Oggi nel Lazio su un totale di 110.297 tamponi (32.839 molecolari e 77.458 antigenici), si registrano 16.464 nuovi casi positivi (+7.087), sono 14 i decessi (-2), 1.301 i ricoverati (+19), 176 le terapie intensive (+13) e +1.209 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 14,9%. I casi a Roma città sono a quota 7.764”, fa sapere in una nota l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato. 

    FRIULI VENEZIA GIULIA – Sono 3.931 i contagi da coronavirus in Friuli Venezia Giulia oggi, 5 gennaio 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. Registrati altri 10 morti. Nel dettaglio, su 11.562 tamponi molecolari sono stati rilevati 2.030 nuovi contagi, con una percentuale di positività del 17,56%. Sono inoltre 13.043 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono stati rilevati 1.901 casi (15,98%). 

    La prima fascia d’età per quel che riguarda il contagio odierno è quella 20-29 anni (21,29%), seguita dalla 50-59 (16,36%), dalla 0-19 (16,10%), dalla 40-49 (15,47%) e infine dalla 30-39 (15,01%). I casi positivi odierni sono dati per il 51,28% da femmine e per il 48,72% da maschi. 

    EMILIA ROMAGNA – Sono 13.671 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 5 gennaio 2022 in Emilia Romagna, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri sono morte 15 persone. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 0.179 tamponi molecolari e 32.371 test antigenici rapidi con un tasso di positività del 21,8%. Da inizio pandemia sono morte 14.296 persone. Da ieri sono guarite 2.585 persone. 

    Sono 141 i pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna, 6 in più rispetto a ieri. Sul totale 103 (quindi il 73%) non sono vaccinati, mentre 38 sono vaccinati con ciclo completo. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.622, 43 in più rispetto a ieri. In isolamento domiciliare 120.058 persone. 

    La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 2.256 nuovi casi, seguita da Rimini (2.199), Parma (1.735) e Ravenna (1.682). Poi Modena (1.249) e Cesena (1.237). Quindi Ferrara (881), Reggio Emilia (814), Forlì (653) e il Circondario Imolese (637). Infine, Piacenza con 328 nuovi casi. 

    PIEMONTE – Sono 16.937 i contagi da coronavirus in Piemonte oggi, 5 gennaio 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. Registrati 14 morti. I nuovi casi (di cui 14.624 dopo test antigenico) sono pari al 20,16% di 84.369 tamponi eseguiti, di cui 70.025 antigenici. Dei 16.937 nuovi casi gli asintomatici sono 12.156 (71,8%). 

    I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.460 (+49 rispetto a ieri). I ricoverati in terapia intensiva sono 122 (+5 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 109.352.  

    Sono 14, 3 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte. I pazienti guariti diventano complessivamente 427.798 (+4.849 rispetto a ieri). 

    Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 29 mentre i pazienti ospedalizzati altri reparti sono 309. I totalmente guariti sono 139.956, i clinicamente guariti 537, mentre le persone in isolamento sono 22.694. 

    TOSCANA – Sono 16.957 i contagi da coronavirus in Toscana oggi, 5 gennaio 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione anticipato dal governatore Eugenio Giani su Telegram. Segnalati altri 11 morti. “I nuovi casi registrati in Toscana sono 16.957 su 67.310 test di cui 21.680 tamponi molecolari e 45.630 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 25,19% (74,6% sulle prime diagnosi)”, scrive Giani, aggiungendo che i vaccini attualmente somministrati in Toscana sono 7.288.092. 

    I nuovi casi sono il 4% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,9% e raggiungono quota 305.006 (68,4% dei casi totali). Gli attualmente positivi sono oggi 133.132, +11,8% rispetto a ieri. I ricoverati sono 961 (54 in più rispetto a ieri), di cui 90 in terapia intensiva (5 in più). 

    VENETO – Sono 16.871 i contagi da coronavirus in Veneto oggi, 5 gennaio 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. Registrati altri 28 morti. I pazienti covid in ospedale ricoverati in area non critica sono 1.395 (+29), mentre le persone in terapia intensiva sono 211 (+2). 

    BASILICATA – Sono 943 i nuovi contagi da coronavirus in Basilicata secondo il bollettino di oggi, 5 gennaio. Non si registrano invece nuovi decessi. 872 i casi che riguardano residenti, 2.889 il totale di tamponi molecolari effettuati nelle ultime 24 ore. I lucani guariti o negativizzati sono 126. I ricoverati per Covid-19 sono 74 (+1) di cui 3 in terapia intensiva: 37 (di cui 1 in TI) nell’ospedale di Potenza; 37 (di cui 2 in TI) in quello di Matera. 

    Nel complesso gli attuali positivi residenti in Basilicata sono 7.305. Per la vaccinazione, ieri sono state effettuate 7.507 somministrazioni di cui circa 6.800 sono terze dosi. Finora 446.988 lucani hanno ricevuto la prima dose del vaccino (80,8 per cento del totale della popolazione residente in Basilicata), 413.801 hanno ricevuto la seconda (74,8 per cento) e 176.042 sono le terze dosi (31,8 per cento), per un totale di 1.036.831 somministrazioni effettuate. 

    CAMPANIA – Sono 16.972 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 5 gennaio 2022, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri sono stati registrati 26 morti, di cui solo 11 avvenuti nelle ultime 48 ore e gli altri dei giorni precedenti. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 117.278 test. In Campania si registra un aumento dei ricoveri di pazienti Covid: sono 65 i posti letto di terapia intensiva occupati, 8 in più rispetto a ieri, e 813 i posti letto di degenza occupati, 32 in più rispetto al dato diffuso ieri. 

    SARDEGNA – Sono 1.239 i contagi da coronavirus in Sardegna oggi, 5 gennaio 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. Si registrano 4 morti. I nuovi casi sono stati individuati sulla base di 5.190 persone testate. Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 18.342 tamponi. I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 19 (come ieri), quelli ricoverati in area medica 174 ( 26 in più di ieri). Sono 11.125 i casi di isolamento domiciliare ( 812 in più di ieri). 

    Si registrano 4 decessi: un uomo di 78 anni e una donna di 86, entrambi residenti nella provincia di Oristano; una donna di 71 anni, residente nella provincia di Nuoro, e una donna di 78, residente in provincia di Sassari. 

    PUGLIA – Sono 5.514 i nuovi contagi da coronavirus oggi 5 gennaio in Puglia, secondo i dati dell’ultimo bollettino covid-19. non si registrano morti. 

    I nuovi casi, individuati attraverso 71.121 tamponi, sono così distribuiti per provincia: Bari: 1.850; Bat: 535; Brindisi: 564; Foggia: 554; Lecce: 933; Taranto: 949; Residenti fuori regione: 103; Provincia in definizione: 26. Sono 41.162 le persone attualmente positive, 364 le ricoverate in area non critica, 38 in terapia intensiva. Dati complessivi: 328.360 casi totali, 6.042.681 tamponi eseguiti, 280.205 persone guarite, 6.993 persone decedute. 

    VALLE D’AOSTA – Sono 630 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 5 gennaio 2022 in Valle d’Aosta, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri c’è stato un morto che porta il totale delle vittime a 489. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 3.129 tamponi. Al momento nella Regione i positivi sono 18.085. 

     

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  • Covid, l’allarme: “Reparti chirurgia di nuovo chiusi, 2 anni passati invano”

    Covid, l’allarme: “Reparti chirurgia di nuovo chiusi, 2 anni passati invano”

    “Nelle Regioni italiane si stanno nuovamente chiudendo i reparti di chirurgia per riconvertirli in posti letto Covid, le sale operatorie sono decimate per destinare i chirurghi nei Pronto soccorso e nelle aree Covid, le liste d’attesa stanno nuovamente allungandosi: stiamo ritornando esattamente allo scenario delle altre ondate Covid, come se questi due anni fossero passati invano. E’ allucinante scaricare il peso di questa nuova ondata sul sistema sanitario facendo crescere la pressione sugli ospedali senza intervenire su nuove restrizioni”. Lo denuncia Marco Scatizzi, presidente dell’Associazione chirurghi ospedalieri italiani (Acoi). 

    “In questi ultimi giorni – continua Scatizzi – mi sto confrontando quotidianamente con i colleghi di tutte le Regioni italiane: nel Veneto, nel Friuli, nel Trentino, in Piemonte abbiamo situazioni gravissime dove l’attività chirurgica si è quasi completamente fermata. Parliamo di migliaia di pazienti che rischiano di non essere curati o dove non è possibile diagnosticare malattie tempo-dipendenti come i tumori”.  

    Il presidente Acoi annuncia che “nelle prossime ore scriveremo al ministro Speranza, agli assessori regionali alla Sanità, alla direzione generale del ministero e di tutte le Regioni: vogliamo che la chirurgia ospedaliera funzioni al 100%, vogliamo salvare vite umane, vogliamo stare dalla parte dei nostri pazienti, vogliamo che tutto il Servizio sanitario nazionale funzioni in ogni parte d’Italia. Non vogliamo essere complici di chi, per negligenza o inadempienza, mette a rischio la vita dei pazienti e dei chirurghi stessi”.  

    “Come se non bastasse, in questo scenario stiamo – sottolinea Scatizzi – vivendo un ulteriore paradosso: per loro lacune organizzative, alcune strutture sanitarie sfruttano la generosità e il senso di responsabilità dei chirurghi ospedalieri obbligandoli a turni massacranti. Un fenomeno che sta portando fortissimo stress e che, come molto probabilmente accaduto al nostro collega di Bari alcuni giorni fa, rischia di mettere a rischio la stessa vita dei nostri colleghi”. 

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  • Covid e Serie A, nessun rinvio per gare 6 gennaio

    Non è previsto nessun rinvio per le gare della Serie A del 6 gennaio nonostante l’aumento dei contagi covid in numerose squadre. E’ quanto filtra dalla Lega calcio di Serie A. La Salernitana aveva chiesto di rinviare la gara con il Venezia dopo la positività al covid di 11 componenti del gruppo squadra. 

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  • Inflazione, Coldiretti: imprese agricole ‘strozzate’

    Il balzo dei beni energetici oltre a spingere l’inflazione si trasferisce a valanga sui bilanci delle imprese agricole strozzate da aumenti dei costi non compensati da prezzi di vendita adeguati. E quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’intero 2021 che su base annuale evidenziano un aumento dei prezzi alimentari pari ad appena lo 0,6 % molto meno della metà dell’inflazione che è salita al 1,9%. I dati di dicembre confermano il differenziale con l’inflazione che sale al 3,9% mentre la crescita dei prezzi dei prodotti alimentari è minore e pari al 2,9%, con molte imprese agricole – denuncia Coldiretti – stanno vendendo sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali. 

     

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  • Covid e Serie A, nessun rinvio per gare 6 gennaio

    Covid e Serie A, nessun rinvio per gare 6 gennaio

    Non è previsto nessun rinvio per le gare della Serie A del 6 gennaio nonostante l’aumento dei contagi covid in numerose squadre. E’ quanto filtra dalla Lega calcio di Serie A. La Salernitana aveva chiesto di rinviare la gara con il Venezia dopo la positività al covid di 11 componenti del gruppo squadra. 

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  • Nuova variante Covid in Francia, Pregliasco: “No allarme, aspettiamo di capire cos’è”

    Nuova variante Covid in Francia, Pregliasco: “No allarme, aspettiamo di capire cos’è”

    Prima di preoccuparci per la nuova variante del Covid individuata nel sud della Francia “aspettiamo di capire che cos’è, in questa fase ancora non si sa. Certo, il fatto che presenti più mutazioni rispetto a Omicron non è una cosa piacevole”. Così all’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano, sulla nuova mutazione del virus denominata B.1.640.2.  

    “Di varianti ne abbiamo censite tante, più di 900 – ricorda l’esperto – sono alcune variazioni sul tema, vediamo l’aspetto positivo: siamo in grado di individuarne anche grandi numeri, aspettiamo di capire”.  

    Poi, sulle misure da adottare in Italia per arginare il dilagare dei contagi Covid, spiega: “Se dovessi consigliare Draghi? Direi obbligo vaccinale tout court e pass per il lavoro”. “La direzione è quella di cercare una mitigazione del virus, come ottenerla senza creare eccessivo disturbo alla popolazione – chiarisce l’esperto – è una scelta di cui i politici devono prendersi la responsabilità. E’ chiaro che più sono stringenti le norme, meglio è dal punto di vista sanitario, ma peggio è – riconosce – dal punto di vista dell’accettabilità sociale”.  

    Stando alle indiscrezioni, sul tavolo di Palazzo Chigi ci sarebbe, in alternativa all’ipotesi Green pass rafforzato per tutti i lavoratori (indigesto a parte della maggioranza), l’introduzione dell’obbligo vaccinale solo per over 60. “E’ chiaro che piuttosto che niente l’aspetto dell’età è già un elemento importante – dice il virologo – perché noi ultrasessantenni, magari con comorbilità come me che soffro di ipertensione, rischiamo di più e quindi stringere un po’ la vite va comunque bene. Meglio però sarebbe almeno dai 50 anni in poi”.  

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  • Salus Tv n. 1 del 5 gennaio 2022

    Lo studio, da conta immunoglobuline naso faringèe momento giusto per richiamo vaccino. Aids 40 anni dopo, il Piano nazionale applicato con ritardo nelle Regioni. Tumore del seno, con la biopsia liquida si può combattere la resistenza ai farmaci.  Variante omicron buca due dosi Pfizer, fondamentale booster, lo studio. La psichiatra, il 2022 un anno carico di desideri e di voglia di tornare a vivere       

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