Anno: 2022

  • Becker: “Djokovic in Australia? Grande errore no a vaccino”

    Becker: “Djokovic in Australia? Grande errore no a vaccino”

    Novak Djokovic sta commettendo un “grande errore” non facendosi vaccinare contro il Covid-19, secondo l’ex campione ed ex coach del numero uno al mondo, Boris Becker. Il serbo è in attesa dell’esito di un ricorso contro la decisione dell’Australian Border Force (ABF) di annullare il visto d’ingresso al campione in carica dell’Australian Open e di espellerlo, con ricorso fissato per lunedì. Djokovic ha parlato in passato della sua opposizione alla vaccinazione e ha pubblicato un post sui social media prima di partire per gli Australian Open dicendo di aver ricevuto un “permesso di esenzione” per entrare nel paese. 

    Becker – lui stesso ex numero uno del mondo e due volte campione dell’Australian Open, oltre ad aver vinto tre titoli a Wimbledon – ha goduto di una partnership di tre anni di successo con Djokovic che ha incluso sei vittorie del Grande Slam. Il 54enne mantiene uno stretto rapporto con il serbo, ma ritiene che le loro opinioni su come proteggersi al meglio dal coronavirus siano molto diverse. “In questa occasione penso che stia commettendo un grosso errore nel non farsi vaccinare. Minaccia ciò che resta della sua carriera e la sua possibilità di cementarsi come il più grande giocatore di tutti i tempi”, ha detto Becker al Daily Mail. “Quattro volte mi sono seduto nel suo box mentre vinceva l’Australian Open, quindi sono pienamente consapevole dei suoi grandi punti di forza. Penso anche che abbia un grande carattere che può essere facilmente frainteso”. 

    “Eppure questi punti di forza possono essere anche punti deboli. La stessa incredibile determinazione con cui gli ho visto vincere tante partite ravvicinate può essere una vulnerabilità con la sua testardaggine”. Becker ritiene che se Djokovic manterrà la sua decisione nei confronti del vaccino, potrebbe presentare più ostacoli alla sua carriera da giocatore. “È incredibilmente volitivo, con convinzioni molto ferme. Se non lo fa, tra 10 anni guarderà indietro e si renderà conto di aver commesso un errore”, ha detto Becker. 

    “Non si tratta solo dell’Australia. Il fatto è che viviamo in un mondo diverso e per lui sarà molto difficile vivere la vita di un tennista professionista che viaggia senza vaccinazione. Quelle sono le regole, piaccia o no, e bisogna accettarle. Forse un giorno torneremo a una situazione più normale, ma a 34 anni non ha molto tempo per perseguire i suoi obiettivi – ha sottolineato l’ex campione tedesco -. Come persona a lui affezionata, so che soffrirà. Rimarrà scioccato dal trattamento che sta ricevendo, in una stanza squallida con i suoi pasti spinti sotto la porta. Sarà tanto più sconcertante perché ama giocare in Australia e forse in nessuno stadio più della Rod Laver Arena”. 

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  • Juventus-Napoli 1-1, Chiesa risponde a Mertens

    Juventus-Napoli 1-1, Chiesa risponde a Mertens

    Juventus e Napoli si dividono la posta. Allo Stadium finisce 1-1, a decidere la sfida le reti di Mertens e Chiesa. Con questo pari il Napoli sale a 40 punti e la Juve si porta a 35. Il Napoli supera con un buon punto la delicata trasferta a Torino in una situazione d’emergenza viste le assenze per infortunio e Covid e con il tecnico Spalletti rimasto a casa proprio perché positivo al virus. Occasione sprecata per la squadra di Allegri per avvicinarsi al quarto posto. 

    La partenza della Juventus è comunque sprint e al 12′ Chiesa impegna Ospina. Risponde il Napoli con Insigne che servito al centro prova il tiro da fuori area, ma la conclusione finisce molto alta. Il Napoli però passa poco dopo: al 23′ lancio in area per Politano che è bravo a controllare e appoggiare dietro per Mertens che con un tiro di collo pieno batte Szczesny e De Ligt sulla linea di porta. La squadra di Allegri risponde poco dopo con Bernardeschi che serve in profondità Chiesa, conclusione deviata in corner. La Juve continua a spingere e al 28′ Cuadrado punta un avversario e va al tiro che si spegne sul fondo. Nel finale di primo tempo il Napoli si riaffaccia in avanti. Al 38′ Insigne si muove bene e serve, al limite dell’area, Zielinski che si coordina e con il destro va in porta trovando una gran risposta di Szczesny che in tuffo mette in corner. Al 45′ Mertens su punizione aggira la barriera, ma termina alta. 

    Ad inizio ripresa i bianconeri rientrano in campo con maggiore veemenza. Al 49′ Morata scambia con Chiesa che restituisce il pallone all’attaccante spagnolo per il tiro che finisce abbondantemente fuori. Al 54′ arriva il gol del pareggio: cross dalla destra di McKennie per Morata che viene anticipato, ma sulla respinta arriva Chiesa che con il mancino sigla il pareggio bianconero. Il Napoli deve ricominciare a tessere il suo gioco e al 60′ Mertens recupera palla sulla sinistra, si accentra e tenta il tiro di collo sul primo palo, ma Szczesny blocca. La gara è aperta e le occasioni arrivano per entrambe le squadre. Al 61′ ancora Chiesa pericoloso con un tiro potente dalla distanza, ma Ospina è attento e respinge. Poi risponde Mertens che vince un rimpallo e in area, defilato a sinistra prova il tiro in diagonale, ma Szczesny copre lo specchio e respinge il tiro.  

    Allegri inserisce Dybala che subito impegna Ospina: al 67′ l’argentino ruba palla a Lobotka e tenta il tiro dalla distanza ma il portiere del Napoli para in due tempi. Il Napoli prova ad essere pericoloso nel finale senza riuscire e concretizzare le azioni offensive portante soprattutto da Insigne, mentre la Juventus che si difende compatta, cercando di colpire in contropiede. Nel recupero la Juve ne ha di più e prova il colpo da tre punti prima con De Ligt e poi con Kean ma Ospina è attento e non corre rischi. 

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  • Niente vino e cannabis per i No Vax

    Niente vino e cannabis per i No Vax

    Dal 18 gennaio, chi non è provvisto di passaporto vaccinale
    (che a breve passerà da 2 a 3 dosi) non potrà più entrare nei negozi della SAQ e della SQDC

    QUÉBEC – Si fa sempre più stringente la morsa del governo sui NoVax, destinati ad essere sempre più penalizzati nell’accesso ai servizi non essenziali. E questo per convincerli a sottoporsi al vaccino per contrastare la minaccia crescente di Omicron. Una variante contagiosissima che, complice anche la penuria di personale sanitario (circa 20 mila gli assenti), sta portando al collasso gli ospedali della provincia. È in questo contesto che, il 6 gennaio, il Ministro della Salute del Québec ha annunciato nuove misure restrittive, che si sommano a quelle già in essere (bar, cinema, teatri, palestre e sale di ristoranti chiusi, oltre al coprifuoco dalle 22 alle 5): dal 18 gennaio, infatti, chi non è provvisto di passaporto vaccinale non potrà più accedere alle succursali della SAQ (l’agenzia pubblica che detiene il monopolio della vendita di vini e alcolici) ed a quelle della SQDC (che a sua volta detiene il monopolio del cannabis legale). “Nei prossimi giorni – ha aggiunto Dubé – aggiungeremo altri servizi o attività non essenziali, come i trattamenti di bellezza, che saranno accessibili solo se in possesso del green pass”. Sono esclusi supermercati e farmacie, che rientrano tra i servizi essenziali. “Il primo obiettivo è quello di limitare i contatti – ha spiegato il Ministro –  ed il secondo è quello di proteggere i non vaccinati da sé stessi. Al momento, più del 50% delle persone ricoverate in terapia intensiva sono Novax” (che però rappresentano solo il 10% della popolazione). “Se i non vaccinati non sono contenti di questa situazione – ha sottolineato il Ministro – c’è una soluzione molto semplice a loro disposizione: farsi vaccinare. È gratis e protegge dalla malattia”. PASSAPORTO A 3 DOSI. Con sempre più persone che, nel rispetto del calendario del governo (da oggi possono prenotarsi gli over 50), si stanno sottoponendo alla somministrazione della terza dose, Dubé ha fatto sapere che prossimamente, probabilmente già nel mese di febbraio, non basteranno più 2 dosi, ma saranno necessarie 3, per ottenere il passaporto vaccinale. Il Ministro della Salute, accompagnato per l’occasione dalla ViceMinistra Lucie Opatrny e dal direttore della campagna di vaccinazione Daniel Paré, ha dipinto un quadro piuttosto cupo della situazione sanitaria, alla luce anche della pubblicazione delle proiezioni dell’Institut national d’excellence en santé et en services sociaux (INESSS), secondo cui, nelle prossime due settimane, i ricoveri in ospedale dovrebbero schizzare a più di 3.000. L’ultimo bilancio pubblicato nella mattinata del 6 gennaio dalla Salute Pubblica ha registrato 1953 ricoveri e 15.874 nuovi casi. “E non abbiamo ancora raggiunto il picco”, ha concluso Dubé, che ha descritto la condizione in cui versano gli ospedali come “molto, molto difficile”.

     

     

     

     

     

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  • Covid e Serie A, Sarri: “Ci dicano se è malattia seria o influenza”

    Covid e Serie A, Sarri: “Ci dicano se è malattia seria o influenza”

    “Se il covid è una malattia pericolosa bisogna fermarsi. Se il covid è considerato un’influenza, chi non ha la febbre gioca. Va fatta una scelta”. Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, chiede chiarezza – non solo per il calcio – sulla gestione dei contagi covid e delle attività ordinarie. “Siamo rimasti a metà strada per mandare avanti la baracca, siamo in mano alle Asl con decisioni diverse da una regione all’altra. Se è qualcosa di estremamente pericoloso si deve fermare il paese, non solo il calcio. Se si declassa a influenza, chi ha la febbre sta a casa e chi non ha la febbre gioca”, dice Sarri tra l’intervista a Dazn e la conferenza stampa dopo la gara casalinga pareggiata 3-3 contro l’Empoli. 

    “Ce lo devono dire con chiarezza, non si capisce più questo: sì, ma, no, l’Omicron. E’ pericolosa o no? Devono dirci questo. Chi prende le decisioni deve essere chiaro con tutti, non solo con il calcio. Che malattia è questa? E’ pericolosa? E’ lockdown, con 2 milioni di positivi. Si deve fermare il calcio e si deve fermare tutto. Se sono sicuri che non sia pericolosa, chi ha la febbre sta a casa. Ci devono dire se è pericolosa, poi tutte le attività andranno avanti di conseguenza”, afferma.  

    Il campionato rischia di essere condizionato dalle decisioni delle varie Asl. “Siamo in mano alle decisioni di 20 Regioni, ognuna ragiona in modo autonomo. Quello che può essere un focolaio per il Lazio, non lo è per l’Umbria. Una squadra con 5 casi viene fermata, un’altra con 5 casi gioca. E’ dura anche fare un protocollo se le decisioni arrivano dalle Asl”. 

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  • Milan-Roma 3-1, tris rossonero e Mourinho ko

    Milan-Roma 3-1, tris rossonero e Mourinho ko

    Il Milan conquista un successo importante a San Siro per 3-1 sulla Roma superando una situazione alquanto problematica tra Covid e Coppa d’Africa. I rossoneri calano il tris firmato da Giroud, Messias e Leao con una Roma che regala due gol e due uomini, con le espulsioni di Karsdorp e Mancini nella ripresa. Di Abraham la rete giallorossa che ha comunque creato molto, ma il portiere rossonero Maignan si è superato in più di un’occasione. Con il successo, i rossoneri di Pioli si portano a 45 punti a -1 dall’Inter che però deve recuperare la sfida con il Bologna, mentre i giallorossi di Mourinho restano fermi a 32 punti.  

    Partenza da brividi per la Roma a San Siro. Già al 4′ Theo Hernandez calcia al volo col sinistro da fuori area e trova la grandissima risposta di Rui Patricio, bravo a distendersi sul secondo palo. Arriva però l’on field review. Chiffi si avvia verso il monitor a bordo campo del Var dopo un check per un possibile tocco con il braccio di Abraham. Calcio di rigore per il Milan e rete di Giroud che spiazza Rui Patricio. La Roma prova a reagire al 14′ con Mkhitaryan che viene liberato in area dal tocco di prima di Karsdorp ma l’armeno prova il cross al centro con Maignan che blocca il pallone in area piccola. Al 17′ il Milan raddoppia: Giroud si avventa su un retropassaggio sanguinoso di Ibanez, aggira Rui Patricio e colpisce il palo a porta vuota, arriva Junior Walter Messias e trova l’angolo per il 2-0. La squadra di Mourinho reagisce e al 25′ Abraham difende palla e serve Zaniolo sulla corsa.  

    L’azzurro entra in area e prova a battere Maignan con il sinistro rasoterra ma il portiere francese riesce a deviare di piede in corner. Il Milan abbassa i ritmi e la Roma cerca il varco giusto per riaprire la sfida. Al 40′ Zaniolo si gira al limite e calcia col sinistro a giro, sulla traiettoria c’è il tocco di testa di Abraham ma Maignan è decisivo parando con la mano in controtempo. Il miracolo del portiere francese non basta perché sugli sviluppi del calcio d’angolo dalla destra, Pellegrini calcia forte rasoterra dal limite e Abraham beffa Maignan mettendoci l’esterno destro. In pieno recupero Zaniolo va via a Gabbia sull’assist di Karsdorp, entra in area e va a terra dopo il contatto con Tonali. Grandi proteste del giallorosso ma Chiffi non concede rigore. 

    Al rientro dopo l’intervallo Milan di nuovo sugli scudi: al 50′ Messias beffa Vina ed entra in area, crossa al centro trovando la deviazione della difesa ospite. La palla rimane lì ma Krunic spreca tutto. Un minuto dopo Brahim Diaz trova spazio al limite dell’area e calcia verso la porta, la palla si stampa sulla traversa con Rui Patricio battuto. I giallorossi dopo il rischio si rigettano in avanti e al 59′ Mkhitaryan serve Abraham al limite. L’inglese si stacca dalla marcatura e calcia col destro rasoterra sul palo lungo ma trova la deviazione strepitosa di Maignan che salva il risultato. La Roma alza ancora di più i ritmi e il portiere rossonero è ancora protagonista al 62′ sulla conclusione potente dal limite di Mkhitaryan, e poi è bravissimo anche sul tap-in di Ibanez che però era in fuorigioco. Al 67′ ancora Giroud protagonista che riceve palla e crossa per Diaz, che non trova la porta col sinistro. 

    Al 74′ si complica la situazione della Roma. Karsdorp stende Theo Hernandez sul lato corto dell’area e Chiffi gli mostra il secondo giallo e quindi il rosso. Roma in dieci. Sulla seguente punizione Florenzi colpisce l’incrocio dei pali. Entrano Ibrahimovic e Leao e confezionano il tris rossonero: Ibra sovrasta Smalling e di petto libera Leao. Il portoghese si invola verso la porta di Rui Patricio e lo batte per il 3-1 all’82’. La Roma si riversa in avanti e Ibanez cade in area dopo la spinta di Ibrahimovic. Grandi proteste dei giallorossi con Chiffi che fa cenno di proseguire. Al 94′ però Chiffi non usa lo stesso metro e assegna il secondo rigore per il Milan per un fallo di Mancini su Leao con il difensore giallorosso che viene espulso per doppia ammonizione. Ibra va sul dischetto ma si fa ipnotizzare da Rui Patricio che para il penalty allo svedese. Finisce 3-1 con la Roma in nove uomini.  

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  • Djokovic in Australia, il padre: “Novak come Gesù, messo in croce”

    Djokovic in Australia, il padre: “Novak come Gesù, messo in croce”

    Novak Djokovic come Gesù. E’ il paragone, tra sacro e tennis, che sceglie Srdjan Djokovic, padre del fuoriclasse serbo. Il numero 1 del tennis mondiale è trattenuto in Australia, dove è sbarcato per partecipare agli Australian Open, e rischia di essere espulso: il 34enne, no vax, è arrivato nel paese con un visto giudicato irregolare. “Il nostro Novak, il nostro orgoglio. Novak è la Serbia e la Serbia è Novak”, dice il padre del giocatore in una conferenza stampa a Belgrado. “Stanno calpestando la Serbia e il suo popolo”, dice riferendosi al trattamento riservato al figlio, ‘confinato’ in un hotel in attesa che lunedì una seconda udienza in tribunale, dopo la prima andata in scena oggi, definisca il caso. 

    “Noi serbi siamo un popolo europeo orgoglioso. Nella storia non abbiamo mai attaccato nessuno, ci siamo solo difesi. E’ questo è ciò che Nova, orgoglio della Serbia e del mondo libero, sta facendo con il suo comportamento”. Secondo il resoconto della famiglia, Djokovic ha trascorso la notte tra il 5 e il 6 gennaio in isolamento in una stanza dell’aeroporto di Melbourne. Ha avuto a disposizione il proprio cellulare solo per i primi 45 minuti, poi non ha avuto possibilità di comunicare con nessuno per le successive 3 ore e mezza. 

    “E’ stato portato in un hotel per migranti, sporco. Senza i suoi effetti personali. Gli hanno detto che glieli avrebbero restituiti prima del ritorno in Europa”, spiega il fratello del tennista, Djordje Djokovic. “E’ stato trattato come un criminale. E’ una persona corretta, in salute, è uno sportivo che non ha mai danneggiato nessuno e non ha mai violato le regole”. Il padre del tennista, a ridosso del Natale ortodosso, si lascia andare ad un paragone a tema religioso: “Gesù è stato crocifisso… Ma vive ancora tra noi. Stanno cercando di crocifiggere Novak e di farlo inginocchiare”. 

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  • Lazio-Empoli 3-3, Milinkovic salva Sarri

    Lazio-Empoli 3-3, Milinkovic salva Sarri

    La Lazio non va oltre il 3-3 allo stadio Olimpico di Roma contro l’Empoli. A salvare la formazione di Sarri, ex di turno, è stata la rete in pieno recupero da parte di Milinkovic-Savic. Con questo pareggio i biancocelesti salgono a 32 punti mentre la formazione di Andreazzoli a 28. 

    Toscani in vantaggio al 6′ su calcio di rigore trasformato da Bajrami, raddoppio due minuti dopo all’8′ con Zurkowski. La Lazio reagisce e al 14′ accorcia le distanze con Immobile. La continua pressione dei biancocelesti porta al pari al 66′ con Milinkovic-Savic. Nuovo vantaggio dell’Empoli al 75′ con Di Francesco e pareggio finale al 93′ di testa ancora di Milinkovic-Savic dopo che era stata annullata una rete alla Lazio per un fallo di mano di Patric e Immobile si era fatto parare un rigore da Vicario. 

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  • Caso Djokovic, posticipata decisione su espulsione da Australia

    Caso Djokovic, posticipata decisione su espulsione da Australia

    L’Australia ha deciso di ritardare l’espulsione del numero uno del tennis mondiale Novak Djokovic che ha presentato ricorso contro la negazione del visto d’ingresso per violazione delle norme anti-Covid. La decisione viene rimandata dopo l’udienza finale, fissata per lunedì.  

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  • Covid e calcio: governo, Regioni e Lega Serie A per definire regole

    Covid e calcio: governo, Regioni e Lega Serie A per definire regole

    Governo, Regioni e Lega di Serie A al lavoro per definire regole che consentano al campionato di proseguire nonostante i contagi covid. “Il governo sta lavorando ad un’intesa tra le Regioni e la Lega Serie A per stabilire una regolamentazione uniforme, con criteri precisi, in merito alla disputa delle partite e al prosieguo del nostro massimo campionato di calcio nonostante la recrudescenza della pandemia”, afferma in una nota Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie. 

    ”Anche negli ultimi giorni abbiamo avuto diverse decisioni e diverse interpretazioni di situazioni apparentemente analoghe, con le Asl spesso contrapposte alla Lega Serie A. Per questo è in atto un approfondimento ed il tema verrà trattato mercoledì 12 gennaio durante una Conferenza Stato-Regioni convocata ad hoc, alla quale parteciperanno anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il sottosegretario con delega allo Sport, Valentina Vezzali”, aggiunge. ”Il nostro comune interesse è quello di garantire la regolarità del campionato, la sicurezza per i giocatori e per gli appassionati, e tutto il comparto economico legato al mondo del calcio”, spiega. 

    “Come autorità di Governo competente per lo sport, sto monitorando la situazione legata allo svolgimento delle varie competizioni sportive alla luce dei recenti dati sanitari e confermo che il Governo ha perfetta consapevolezza della situazione di disagio che tutto il mondo dello sport sta attraversando”, dice la sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali. 

    “La cabina di regia è uno strumento che ho preso in considerazione, a maggior ragione a seguito dello stimolo odierno della Lega Calcio di serie A e intendo istituirla quanto prima, consultandomi con il Ministro Speranza e il Ministro Gelmini, con le competenze necessarie a individuare la soluzione o le soluzioni idonee, al fine di creare un comportamento uniforme delle autorità sanitarie locali attraverso un coordinamento nazionale, affinché si possa uscire da questo stato di incertezza sullo svolgimento delle competizioni che sta recando evidente pregiudizio all’intero comparto dello sport”, conclude la Vezzali. 

     

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  • Verona, 10 giocatori positivi al covid

    Verona, 10 giocatori positivi al covid

    Dieci giocatori positivi al covid nell’Hellas Verona FC che ha comunicato i nomi dei positivi in un comunicato. Si tratta di “Lorenzo Montipò, Alessandro Berardi, Giangiacomo Magnani, Mert Çetin, Diego Coppola, Marco Davide Faraoni, Gianluca Frabotta, Matteo Cancellieri, Daniel Bessa e Antonino Ragusa, tutti regolarmente vaccinati e in isolamento domiciliare, al pari di tre componenti dello staff, risultati anch’essi positivi”, spiega il club. “La Società sta seguendo scrupolosamente tutte le procedure, nel rispetto delle normative vigenti, ed è in costante contatto con le autorità sanitarie competenti”. 

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