Anno: 2022

  • Omicidio Regeni, legale famiglia: “Ora governo faccia la sua parte” – Video

    Sull’omicidio di Giulio Regeni, “siamo soddisfatti che la nostra battaglia di giustizia possa proseguire. Noi e con noi il ‘popolo giallo’ e la scorta mediatica in sei anni non abbiamo mai avuto tentennamenti. Adesso chiediamo al governo di fare la sua parte e di rispondere alle istanze del giudice e alle nostre pretese di giustizia”. Così l’avvocato Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni, al termine della nuova udienza preliminare che si è celebrata questa mattina davanti al gup di Roma Roberto Ranazzi.  

    “Il nostro Paese, il nostro governo, scelga da che parte stare, se dalla parte di chi tortura e uccide e invoca impunità, o di chi chiede il rispetto di diritti inviolabili” ha aggiunto.  

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  • Righi (pres. Lega volley): “Club in enorme difficoltà, nessuno si occupa di noi”

    Righi (pres. Lega volley): “Club in enorme difficoltà, nessuno si occupa di noi”

    “Sono molto preoccupato perché c’è poca attenzione alle problematiche e alle ricadute finanziarie sul mondo della pallavolo ma anche della pallacanestro. I nostri club sono tre anni che non fanno incassi e nessuno vuole prendere in mano questo problema. Le nostre società si stanno indebitando, mentre il ministro della Cultura Franceschini riesce ad ottenere per cinema, teatri e musei, un miliardo di euro per mancati incassi, invece non ci sono per lo sport, si parla solo del calcio, ma noi siamo in enorme difficoltà e continuiamo a fare attività perché ci hanno chiesto di continuare e farla perchè probabilmente due anni era da chiudere e salutare tutti. Così non si può più andare avanti”. E’ il duro commento del presidente e ad della lega volley massimo Righi all’Adnkronos, sul momento difficile che sta attraversando il mondo della pallavolo per via del covid.  

    “Riduzione capienze? Siamo molto preoccupati di eventuali decisioni del governo. Già con il 35% i nostri club perdono il 65% di incasso”, ha proseguito Righi che parla anche della questione legata al problema delle Asl. “Noi abbiamo avuto tantissime discussioni e rinvii con le Asl. Abbiamo un tema diverso, risonanze mediatiche inferiori e modalità di approccio diverse. Noi cerchiamo di risolvere le questioni con le Asl. Io ho avuto diverse discussioni ma le abbiamo risolte, con noi le Asl sono state consapevoli e collaborative. Nel calcio gli interessi sono talmente grandi che magari le dinamiche sono diverse”. 

    “Più di un anno fa inviammo alle nostre squadre una mascherina sperimentale fatta dal Politecnico di Torino, mascherina che veniva utilizzata all’epoca dai maratoneti che avevano uno sforzo aerobico sicuramente superiore ai nostri atleti, per poter giocare con la mascherina quando eravamo nel pieno della pandemia, nella prima ondata, ma i giocatori l’hanno indossata ed hanno detto che non si respirava ed era impossibile giocare in quelle condizioni. Visto che l’evidenza scientifica non era tale dal poterli obbligare lasciammo perdere. Ora devo dire che da tre o quattro mesi i giocatori in allenamento indossano la mascherina, quella di Vibo Valentia è il primo caso in una partita ufficiale ma da ottobre le mascherine vengono usate in allenamento come forma di autotutela”, ha spiegato il presidente e ad della Lega Volley Massimo Righi all’Adnkronos, in merito all’uso della mascherina da parte della squadra di Vibo Valentia in gare di campionato con Modena e Milano.  

    “In partita è stata Vibo Valentia ad usarla per prima ed anche un giocatore in A3 che ha addirittura usato una Ffp2 ed infatti ha fatto molta fatica. Non lo mettiamo come obbligo perchè non vogliamo far passare dei messaggi fuorvianti, visto che cerchiamo di avere tutti i giocatori tesserati con tre dosi di vaccino il prima possibile, e stiamo correndo per questo, per avere a quel punto una sorta di bolla di gruppo. Ma in questo momento tra i giocatori di Vibo c’è chi la moglie in stato di gravidanza, chi convive con degli anziani e preferiscono tutelarsi anche in questa maniera, ma anche in altre squadre abbastanza frequentemente succede”, ha aggiunto Righi.  

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  • Andreoni: “Deltacron non sorprende, possibile riassortimento virus”

    Andreoni: “Deltacron non sorprende, possibile riassortimento virus”

    La scoperta a Cipro di Deltacron, ovvero il mix tra varianti Delta e Omicron, “è un evento possibile e atteso, le varianti emerse recentemente possono aver aggiunto alcune mutazioni e quindi l’unione di Delta con Omicron non è sorprendente. In virologa esiste il riassortimento dei virus per formarne uno completamente nuovo, i coronavirus possono farlo. Deltacron potrebbe essere un nuovo virus che ha messo insieme mutazioni vecchie e nuove o un riassortimento virale. Servono più elementi però, non sappiamo quasi nulla di Deltacron e al momento è impossibile dire se sarà dominante e con quali sono le caratteristiche”. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).  

    Secondo Andreoni, Deltacron “deve essere un monito” perché “lasciare circolare il virus vuol dire creare nuove varianti e vivere nell’attesa spasmodica di capire se saranno pericolose”.  

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  • Scuola, Cnr: “Non è luogo contagio, breve rinvio inutile”

    Scuola, Cnr: “Non è luogo contagio, breve rinvio inutile”

    “Fino a ora le scuole, dai dati che abbiamo, non risultano essere luoghi che hanno spinto in avanti l’epidemia” di covid. “E’ chiaro però che ora, con una variante molto contagiosa, qualsiasi ambito di aggregazione può essere a rischio contagio”, spiega all’Adnkronos Salute il virologo Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia, secondo il quale un breve rinvio del rientro in presenza nelle classi, come chiesto da più parti, non sarebbe stato sufficiente per ridurre i rischi di diffusione del virus che in questo momento “corre”. 

    “Visto che il picco arriverà tra la fine del mese e l’inizio di febbraio – continua il virologo – ritardare di 10-15 giorni il ritorno in presenza non avrebbe avuto molto senso perché si sarebbe riaperto nel momento del picco. Quindi o si chiudeva due mesi, ma questo avrebbe avuto costi dal punto di vista sociale troppo alti, oppure meglio proseguire come stiamo facendo, cioè con la massima attenzione, con tutte le misure possibili che sono state messe in campo per la gestione delle infezioni, perché la scuola in presenza è molto importante viste le conseguenze sociali e psicologiche di un’eventuale chiusura”, conclude. 

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  • Varianti Covid, esperti: “E’ doppia pandemia”

    Sono due secondo gli esperti le pandemie in corso in Italia che fanno sfiorare i 2 mln di casi. Una è quella causata dalla variante Delta e l’altra, quella più recente dovuta alla variante Omicron. Secondo gli esperti non ci sono elementi sufficienti per capire cosa accadrà nella diffusione dei ceppi.  

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  • Covid oggi Italia, “crescono ricoveri: arrivati al 24%”

    Covid oggi Italia, “crescono ricoveri: arrivati al 24%”

    Negli ultimi due giorni l’occupazione delle terapie intensive è stabile “al 17% mentre aumenta (+1%) la percentuale di occupazione dei posti letto Covid in area non critica: dal 23% registrato l’8 dicembre al 24% dell’ultimo aggiornamento (9 dicembre)”. E’ quanto emerge dall’ultimo bollettino di Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. 

    Il tasso di occupazione dei posti letto Covid sale in 13 Regioni. Secondo l’aggiornamento dei dati dell’Agenas, “la Valle d’Aosta al 45%, Abruzzo al 22%, Calabria al 36%, Campania 23%, Friuli al 27%, Lazio al 23%, Lombardia al 28%, Molise 16%, la provincia di Bolzano al 16%, Piemonte al 30%, Sicilia al 30%, Toscana al 21%, Umbria al 30%, Liguria 36%”. Sono stabili ma oltre soglia del 15%: la Basilicata (19%), l’Emilia Romagna (21%), le Marche (25%), la provincia di Trento (20%), la Puglia (16%), il Veneto (23%). L’unica sotto soglia è la Sardegna (12%). 

    Per quanto riguarda il ricovero in terapia intensiva, “il tasso cresce in 9 regioni in 24 ore: Calabria (al 18%), Emilia Romagna (17%), Friuli Venezia Giulia (21%), Lazio (21%), Liguria (21%), Lombardia (16%), provincia autonoma Trento (29%), Umbria (15%), Veneto (21%)”, riporta l’Agenas. 

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  • Juventus, Andrea Agnelli positivo al Covid

    Juventus, Andrea Agnelli positivo al Covid

    Il presidente della Juventus Andrea Agnelli è risultato positivo al Covid e non sarà presente a San Siro per assistere alla finale di SuperCoppa italiana tra Inter e Juventus. Il presidente bianconero è vaccinato non ha avuto contatti con la squadra ed è asintomatico.  

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  • L’influenza al tempo della pandemia, malattia sottostimata

    Dal bisogno di informazione scientifica alla creazione di una cultura della prevenzione   

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  • L’influenza al tempo della pandemia, malattia sottostimata

    Dal bisogno di informazione scientifica alla creazione di una cultura della prevenzione   

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