Anno: 2022

  • Draghi, conferenza stampa: “Gran parte problemi legati a non vaccinati” – Video

    “Non dobbiamo mai perdere di vista una constatazione, ovvero che gran parte dei problemi di oggi dipendono dal fatto che ci sono persone non vaccinate”. Lo afferma il premier Mario Draghi in conferenza stampa. “Un altro obiettivo di questa conferenza stampa – ha proseguito il presidente del Consiglio – è quello di rivolgere l’ennesimo invito a tutti gli italiani non ancora vaccinati a farlo. Ringrazio veramente di cuore chi lo ha già fatto”. (immagini raiplay.it) 

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  • Juventus, per Chiesa lesione al legamento crociato anteriore

    Juventus, per Chiesa lesione al legamento crociato anteriore

    Lesione del legamento crociato anteriore per l’attaccante bianconero Federico Chiesa. “Sarà necessario intervenire chirurgicamente nei prossimi giorni” rende noto la Juventus.  

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  • Covid, allarme chirurghi: “Attività di fatto ferma, liste d’attesa terrificanti”

    Covid, allarme chirurghi: “Attività di fatto ferma, liste d’attesa terrificanti”

    L’attività chirurgica programmata negli ospedali pubblici italiani “è di fatto ferma, limitata agli interventi d’urgenza o a salvaguardare quelli oncologici non rimandabili. Ma in queste condizioni si sommano ritardi a ritardi, e la situazione delle liste d’attesa è terrificante”. A fare il punto con l’Adnkronos Salute è Marco Scatizzi, presidente dell’Associazione chirurghi ospedalieri italiani (Acoi), preoccupato per l’aggravarsi della situazione epidemiologica legata alla pandemia Covid. “Se una operazione programmata alla colecisti, che di norma si supera con una operazione in laparoscopia e una notte di degenza, viene rimandata per un anno o oltre – rimarca Scatizzi – il paziente si ritroverà con una pancreatite. Una condizione che può diventare invalidante. Quindi abbiamo oggi malattie benigne che si trasformano in patologie letali”.  

    Dopo due anni di pandemia sembra che nulla sia cambiato per i pazienti non Covid che necessitano di un ricovero o un intervento programmato. “Il finanziamento ad oggi non ha coperto la stabilizzazione degli infermieri e dei medici che sono stati assunti per l’emergenza – ricorda il presidente Acoi – Se avessimo dato una programmazione certa a queste risorse umane, forse oggi non saremmo in queste condizioni”.  

    Ma come si può recuperare sul fronte delle liste d’attesa? “Se il ministro della Salute, Roberto Speranza, e le Regioni investono oggi in quello che chiediamo, ovvero più operatori (infermieri, anestesisti, chirurghi) e nelle strutture, in un anno possiamo recuperare il 70% degli interventi rimandati – suggerisce – Mancherebbe un 30% che si può smaltire nel 2023 se riprendiamo a regime e non ci sono ulteriori problemi”.  

     

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  • Da Boots e Atena donate 9.000 mascherine Ffp2 per donne detenute

    Da Boots e Atena donate 9.000 mascherine Ffp2 per donne detenute

    Donate agli istituti carcerari femminili di Roma, Venezia e Pozzuoli 9.000 mascherine Ffp2 per supportare la lotta ai contagi da Covid tra le donne ristrette. E’ l’iniziativa promossa da Atena Donna, lo spazio dedicato alla salute femminile presieduto da Carla Vittoria Maira, che prosegue nel percorso di sostegno alle donne che si trovano negli istituti di pena, grazie all’importante collaborazione con Ornella Barra, Chief Operating Officer International di WBA (Walgreens Boots Alliance) presente in Italia con le Farmacie Boots. 

    Questa attività, che si affianca all’impegno costante del ministro della Giustizia, rientra nel protocollo d’intesa fra Atena Donna e dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, sottoscritto dalla presidente Maira con il capo del Dap Dino Petralia. 

    “In questo momento è assolutamente necessaria una cooperazione tra forze pubbliche e private per contrastare la diffusione del virus – ha affermato Carla Vittoria Maira – e con Atena Donna stiamo facendo la nostra parte e siamo alla ricerca di collaborazioni per portare avanti questo progetto pensato per essere d’aiuto al mondo penitenziario. Ringrazio Ornella Barra, un’amica di Atena, che per prima ha risposto a questa nostra richiesta”. 

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  • Covid oggi Italia, 101.762 contagi e 227 morti: bollettino 10 gennaio

    Covid oggi Italia, 101.762 contagi e 227 morti: bollettino 10 gennaio

    Sono 101.762 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia oggi, lunedì 10 gennaio 2022, secondo i dati e i numeri Covid – regione per regione – del bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute. Si registrano inoltre altri 227 morti. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 612.821 tamponi con un tasso di positività al 16,6%.  

    I ricoverati con sintomi sono 693, 16.340 in totale i pazienti nei reparti Covid. Nelle ultime 24 ore ci sono stati 14 ingressi in terapia intensiva per un totale di 1.606 occupate in Italia. Al netto dei dimessi, oggi in rianimazione ci sono undici pazienti in più.  

    Dall’inizio dell’emergenza sono state contagiate 7.554.344 persone, mentre ne sono morte 139.265. I guariti in totale sono 5.410.482, 56.560 nelle ultime 24 ore. Ad oggi in Italia ci sono 2.004.597 di persone positive al Coronavirus.
     

    PUGLIA – Sono 2.813 i nuovi contagi da coronavirus oggi 10 gennaio in Puglia, secondo i dati dell’ultimo bollettino covid-19. Si registrano altri 2 morti. I nuovi casi, individuati attraverso 39.642 tamponi, sono così suddivisi per provincia: Bari: 1.571; Bat: 97; Brindisi: 56; Foggia: 313; Lecce: 620; Taranto: 123; Residenti fuori regione: 17; Provincia in definizione: 16. Sono 64.281 le persone attualmente positive, 444 quelle ricoverate in area non critica e 45 in terapia intensiva. Dati complessivi: 356.196 casi totali, 6.341.935 tamponi eseguiti, 284.891 persone guarite e 7.024 persone decedute. 

    EMILIA ROMAGNA – Sono 14.194 i nuovi contagi da coronavirus in Emilia Romagna secondo il bollettino di oggi, 10 gennaio. Si registrano inoltre altri 16 morti. Dall’inizio dell’epidemia, nella Regione si sono registrati 691.118 casi di positività. 38.530 il totale dei tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 36,8%, un valore non indicativo dell’andamento generale visto il numero di tamponi effettuati, che nei giorni festivi è inferiore rispetto agli altri giorni e soprattutto i tamponi molecolari vengono fatti prioritariamente su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo. 

    VENETO – Sono 7.492 i contagi da coronavirus in Veneto oggi, 10 gennaio 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. Registrati altri 24 morti. Gli attuali positivi nella regione sono 190.199. I pazienti covid in ospedale ricoverati in area non critica sono 1.592, mentre le persone in terapia intensiva sono 215. 

    TOSCANA – Sono 5.790 i nuovi contagi da coronavirus oggi 10 gennaio in Toscana, secondo i dati dell’ultimo bollettino covid-19 anticipati sui social dal presidente della regione Eugenio Giani. “I nuovi casi Covid registrati in Toscana sono 5.790 su 30.157 test di cui 15.722 tamponi molecolari e 14.435 test rapidi – scrive – Il tasso dei nuovi positivi è oggi 19,20% (59,6% sulle prime diagnosi). Cala, quindi, il numero dei nuovi casi, che ieri erano stati oltre 12mila ma con oltre il doppio dei test effettuati. In diminuzione anche il tasso dei positivi sul totale dei tamponi: ieri si era attestato al 20,05% (74,5% sulle prime diagnosi)”. 

    ALTO ADIGE – Sono 1.135 i nuovi contagi da Coronavirus in Alto Adige secondo il bollettino di oggi con i dati della Regione. Nella tabella si fa riferimento ad altri 3 morti. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 1.552 tamponi molecolari e 960 antigenici. I decessi complessivi sono 1.322. Da ieri i guariti sono stati 422. 

    FRIULI VENEZIA GIULIA – Sono 1.601 i nuovi contagi da Coronavirus in Friuli Venezia Giulia secondo il bollettino di oggi, 10 gennaio 2022, con i dati della Regione. Nella tabella si fa riferimento ad altri 4 morti. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 3.798 tamponi molecolari e 7.322 i test rapidi antigenici. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 41, mentre i pazienti ospedalizzati in altri reparti sono 354. 

    Per quanto riguarda l’andamento della diffusione del virus tra la popolazione, la fascia d’età più colpita è quella 0-19 anni (20,99%), seguita in maniera uguale dalla 40-49 e 50-59 (17,99%), dalla 20-29 (15,18%) e dalla 30-39 (14,49%). I casi positivi odierni sono dati per il 50,72% da maschi per il 49,28% da femmine. 

    Nella giornata odierna si registrano i decessi di 4 persone: una donna di 91 anni di Gemona del Friuli (deceduta in ospedale), un uomo di 84 anni di Trieste (deceduto in ospedale), una donna di 83 anni di Pordenone (deceduta in ospedale) e infine una donna di 67 anni di Monfalcone (deceduta in ospedale). 

    CALABRIA – Sono 1.616 i nuovi contagi da coronavirus oggi 10 gennaio 2022 in Calabria, secondo dati e numeri dell’ultimo bollettino Covid-19 della Regione. Si registrano altri 5 morti. I nuovi contagi sono stati rilevati su 10.205 tamponi effettuati. Sono +800 i guariti. In totale da inizio emergenza 1.676 decessi. Il bollettino, inoltre, registra +811 attualmente positivi, +4 ricoveri (per un totale di 382) e, infine, terapie intensive stabili (per un totale di 34). 

     

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  • Volpe (Siprec): “Virus influenzale può essere pericoloso per i cardiopatici”

    Volpe (Siprec): “Virus influenzale può essere pericoloso per i cardiopatici”

    “Il virus influenzale può essere pericoloso per pazienti cardiopatici: agisce infatti sull’apparato cardiovascolare attraverso vari meccanismi, il più importante è quello dell’infiammazione che può causare una instabilizzazione sui vasi delle placche aterosclerotiche e, conseguentemente, una rottura di queste placche favorendo l’infarto del miocardio, non a caso c’è un incremento molto marcato di casi di infarto durante la fase più acuta dell’epidemia influenzale” (VIDEO). 

    Così all’Adnkronos Salute Massimo Volpe, presidente della Siprec (Società italiana per la prevenzione cardiovascolare) fa il punto sul legame tra virus influenzale e cardiopatici. 

    “L’influenza – spiega Volpe – determina un peggioramento nei soggetti che hanno scompenso cardiaco, malattie valvolari o del miocardio. E ancora: attraverso un peggioramento legato ai sintomi respiratori, un’insufficiente respirazione causa un ridotto apporto di ossigeno e, di conseguenza, l’apparato cardiovascolare ne risente”. 

    Secondo il cardiologo, occorre fare in modo che “l’influenza non si confonda con l’infezione da Sars-CoV-2 che determina accessi ospedalieri di malati cardiopatici, ricoveri che possono poi evolvere in tante direzioni. Questo è il motivo per cui noi cardiologi suggeriamo ai nostri pazienti di sottoporsi alla vaccinazione anche contro l’influenza, ancor più in questo momento con una pandemia ancora in atto”. 

    Ma se l’influenza, secondo l’esperto, “può dare luogo più frequentemente a processi infiammatori a carico del miocardio e del pericardio, non a caso talvolta l’influenza viene associata a miocardite e pericardite, più raramente nelle persone che non hanno una malattia aterosclerotica coronarica o uno scompenso cardiaco si realizzano delle situazioni acute”. Tuttavia, molte persone che “si considerano sane hanno tanti fattori di rischio cardiovascolare: diabete, ipertensione, ipercolesterolemia. Queste persone rappresentano una fascia molto larga di popolazione sana ma in realtà è si tratta di una popolazione che non ha avuto una diagnosi di malattia cardiovascolare ma che comunque costituisce un profilo di rischio piuttosto alto”. 

    Anche chi non è cardiopatico ma fa i conti con diabete, valori alti di pressione arteriosa e colesterolo, per Volpe deve fare attenzione alla prevenzione. “La vaccinazione antinfluenzale è ormai collaudata, sicura, efficiente e dà pochissimi effetti collaterali. Da anni si conferma strumento importante soprattutto nel periodo che precede il classico picco del virus stagionale, ovvero il periodo che va da metà gennaio a metà marzo” conclude Volpe. 

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  • Fattore (Bocconi): “Influenza costa a Stato 40 mln per ospedalizzazioni”

    Fattore (Bocconi): “Influenza costa a Stato 40 mln per ospedalizzazioni”

    “L’influenza stagionale ha un costo a carico delle famiglie e dello Stato. Da una ricerca analitica elaborata per stimare quali siano i costi specifici attribuibili all’assistenza ospedaliera a causa della malattia, emerge che siamo intorno ai 40 milioni di euro l’anno solo per le ospedalizzazioni. Ma questo dato è solo la punta dell’iceberg. Ci sono, infatti, altri costi molto importanti a carico dei cittadini: spese per tutti i farmaci da banco e per le prestazioni non coperte dal nostro Sistema sanitario nazionale, oltre ai costi per le giornate di lavoro perse dalle persone colpite dall’influenza o dai genitori che devono stare a casa per curare i loro figli. Per non parlare dei giorni di scuola persi dai bambini, che hanno un effetto negativo in termine di apprendimento. Si tratta di una malattia molto costosa anche perché molto diffusa: colpisce il 5-10% della popolazione, dipende dalle varie stagioni. Per questo motivo è fondamentale che le categorie per cui la vaccinazione è raccomandata si sottopongano ogni anno al vaccino contro l’influenza”. Così Giovanni Fattore, professore ordinario del Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche & Cergas – Sda Università Bocconi, fa il punto sui costi economici dell’influenza stagionale con l’Adnkronos Salute (VIDEO). 

    I sintomi del Covid-19 sono simili a quelli dell’influenza stagionale (febbre, tosse, mal di gola, mal di testa, naso che cola, debolezza, affaticamento e dolore muscolare), dunque cosa bisogna fare nel caso compaiano insieme e come contenere i casi delle singole malattie? “Il covid – spiega Fattore – giustamente ha preso il sopravvento come preoccupazione principale. Fortunatamente, l’incidenza dell’influenza è diminuita durante la prima fase dell’emergenza pandemica, anche grazie al distanziamento sociale e all’utilizzo delle mascherine. Ci sono state meno interazioni tra le persone, di conseguenza il virus ha circolato meno. Però in una fase emergenziale come questa è fondamentale cercare di prevenire la diffusione anche dell’influenza, non solo perché influenza e covid si confondono ma anche perché – ed è la cosa più importante – va ad aggravare la situazione del nostro sistema sanitario con prestazioni per una patologia che si può prevenire”. 

    Per questi motivi – ancora Fattore – “fondamentale è che le categorie a rischio si sottopongano alla vaccinazione contro l’influenza. Vaccinarsi costituisce un vantaggio non solo perché si evita una patologia che può avere conseguenze gravi, ma anche in termini economici rappresenta un beneficio perché riduce parte dei costi legati alla malattia” conclude. 

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  • La nutrizionista: “Dieta detox contro sindrome post-abbuffate”

    La nutrizionista: “Dieta detox contro sindrome post-abbuffate”

    Gonfiore, pesantezza, sensi di colpa. Sono molti gli italiani che in questi giorni pagano il prezzo degli eccessi a tavola delle recenti feste natalizie. L’errore più comune è quello di voler rimediare con schemi di digiuno fai da te. “Ma questa è la cosa più sbagliata che si possa fare”, avverte Serena Missori – endocrinologa, nutrizionista e docente del corso della serie formativa ‘Gusto è Salute’, organizzata da Consulcesi – che propone una serie di suggerimenti utili. “Si può e di deve essere indulgenti con sé stessi”, rassicura. “Non c’è nulla di sbagliato nell’aver goduto dei tipici alimenti natalizi. Inoltre, i sensi di colpa possono portare a prendere decisioni sbagliate”, aggiunge. 

    “La prima cosa che si può fare – consiglia Missori – è aumentare, anche lievemente, l’attività fisica: qualche passeggiata più lunga o più frequente, 30 minuti in più in palestra e così via”. Una maggiore attenzione va anche all’idratazione e al suo potente effetto detox. “Non bisogna dimenticarsi di bere molto”, dice Missori. “Può essere d’aiuto anche mettere un promemoria sul cellulare per ricordarsi di bere 1 bicchiere ogni ora”, aggiunge, raccomandando anche il consumo di tisane purificanti. “Un contributo all’idratazione può arrivare anche dal consumo di più verdura amara, come il radicchio, la cicoria, le puntarelle, che drenano i liquidi e purificano fegato ed intestino”, sottolinea l’esperta. “Per depurarsi da grandi abbuffate c’è bisogno di molto zolfo per attivare le funzioni enzimatiche epatiche di detossinazione, quindi non farti mai mancare le crucifere”, aggiunge.  

    Per qualche giorno, Missori, suggerisce di limitare o evitare gli alimenti che tendono ad ingolfare di più il corpo. “Meglio rinunciare ai latticini, ai farinacei con glutine e agli affettati ricchi di conservanti”, consiglia. Inoltre, rimediare agli eccessi natalizi può essere anche una buona scusa per imparare a mangiare meglio sempre, seguendo qualche regola di base. “In generale, si devono ridurre gli zuccheri semplici e la quota giornaliera di grassi, aumentando invece le porzioni di frutta e verdura”, dice Missori. “Può essere d’aiuto fare attenzione ai condimenti e in generale preferire metodi di cottura veloci in padella e al forno, che sono anche i più salutari”, aggiunge. 

    La colazione, anche in questa fase detox, ha un’importanza cruciale. “Deve essere ricca di fibre, vitamine, minerali, proteine e lipidi buoni per accendere il metabolismo e non far avere cali energetici durante la mattinata”, ricorda Missori. “A pranzo sarebbe meglio prediligere carboidrati integrali (senza glutine come avena o riso) e proteine magre, condire con olio extravergine di oliva e peperoncino: si avrà così un’azione antigonfiore e drenante. Due volte a settimana – continua – associa anche una tisana a base di Cardo Mariano per aiutare l’effetto detossificante”. Infine, a cena, secondo l’esperta, si può optare per verdura amara saltata in padella, a cui si può associare una fonte di cereali integrali e a una piccola quota di proteine. 

    Infine, qualche piccolo trucchetto. “Mastica sempre con attenzione, anche se stai lavorando mentre mangi. Almeno 15 volte per boccone”, suggerisce. Due semplici consigli a chi è ritornato al lavoro al pc. “Per favorire la circolazione sanguigna e linfatica, evita di accavallare le gambe e solleva di tanto in tanto i talloni da terra premendo sull’avampiede e ruotare le caviglie in ambo i sensi. Così aiuterai il ritorno venoso – continua – e linfatico evitando l’accumulo di liquidi che genera acidosi e quella fastidiosa sensazione di formicolio e di addormentamento degli arti”. Dopo il pranzo al pc, “se non si ha la possibilità di alzarsi per qualche minuto, è bene effettuare 6-8 torsioni del busto per far sì che il pasto non rimanga sullo stomaco e coadiuvarne la digestione”. 

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  • Alti (Mmg): “Con influenza più a rischio malati cronici, immunodepressi e anziani”

    Alti (Mmg): “Con influenza più a rischio malati cronici, immunodepressi e anziani”

    “La sindrome influenzale può rivelarsi una malattia molto pericolosa per malati cronici, immunodepressi, over65 e donne in gravidanza. Tuttavia, sono a rischio anche le categorie più esposte: personale scolastico, forze dell’ordine e lavoratori nel settore agricolo e veterinario. Quindi, molto importante è la vaccinazione antinfluenzale ma sia chiaro i vaccini antinfluenzali sono diversi e specifici per categorie di persone, necessario dunque chiedere consiglio al proprio medico di famiglia”. Lo afferma all’Adnkronos Salute Elisabetta Alti, medico di medicina generale, che sull’impatto dell’influenza in Italia e nel mondo non ha dubbi: “Rispetto allo scorso anno – sostiene Alti – registriamo più casi di sindrome influenzale non solo in Italia ma anche nel mondo. Ciò è in parte dovuto all’allentamento delle restrizioni sociali (utilizzo della mascherina, la non persistenza in luoghi chiusi insieme a tante persone), di conseguenza la diffusione del virus influenzale è più marcata” (VIDEO). 

    L’influenza stagionale, avverte il medico di medicina generale, “può rivelarsi molto pericolosa per due aspetti: innanzitutto perché causa delle riacutizzazioni nei malati cronici”. Un paziente affetto, per esempio, “da scompenso cardiaco se contrae il virus dell’influenza in modo importante può avere un peggioramento della malattia di base. Il che porta anche a una riduzione delle funzioni quotidiane, tra cui la perdita di autonomia e l’aumento della sintomatologia della patologia cronica. Tutti i malati cronici, ovvero diabetici, persone affette da Bpco o con diagnosi di scompenso cardiaco, pazienti con forme tumorali in atto o sottoposte a chemioterapia, trattamento che abbassa le difese immunitarie, sono sicuramente a rischio. Così come le donne in stato di gravidanza per le quali la sindrome influenzale può avere conseguenze sul feto nei primi mesi”. 

    Tutte le volte che siamo colpiti da “una sindrome influenzale – sottolinea Alti – abbiamo un abbassamento della capacità di difesa del nostro sistema immunitario che porta ad un’apertura ad una super infezione batterica. Non a caso sono a rischio anche tutti quei pazienti immunodepressi per malattie congenite, persone alle quali è stata asportata la milza che per questa ragione hanno una bassa resistenza alle infezioni batteriche. Non devono sottovalutare l’influenza anche gli anziani (over65) e i grandi anziani (over80) perché hanno un abbassamento naturale delle difese immunitarie (immunosenescenza). Il loro sistema immunitario è infatti meno capace di reagire alla influenza e di rispondere al vaccino. Per questi motivi oltre ad evitare di prendere l’influenza devono sottoporsi alla vaccinazione con vaccini specifici”. 

    Sul fronte della prevenzione e cura dell’influenza stagionale, “fondamentale è il ruolo del medico di medicina generale – ammette Alti -. Il medico di famiglia raggiunge tutte le persone. Tutti noi abbiamo un medico di medicina generale al quale possiamo rivolgerci prima di tutto per sapere se siamo o non siamo una categoria a rischio, qual è il rapporto beneficio-effetti di una vaccinazione e se per noi è consigliata la vaccinazione. Nostro compito è consigliare durante l’anno la singola persona sull’opportunità di vaccinarsi oppure no, oltre ad effettuare la vaccinazione”. Senza dover fare code in un hub ma “semplicemente recandosi dal proprio medico di famiglia che consiglia quando fare la vaccinazione antinfluenzale e quale fare perché i vaccini antinfluenzali sono diversi e specifici per ciascuna categoria di persone” conclude. 

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  • Djokovic: “Voglio restare in Australia e partecipare agli Open”

    Djokovic: “Voglio restare in Australia e partecipare agli Open”

    Novak Djokovic vuole restare in Australia e battersi agli Australian Open. A dirlo è lo stesso numero uno del mondo nel tennis su Twitter. “Sono lieto e grato che il giudice abbia annullato la cancellazione del mio visto. Nonostante tutto quello che è successo, voglio restare e provare a competere agli Australian Open. Rimango concentrato su quello. Sono arrivato qui per giocare in uno degli eventi più importanti che abbiamo davanti a dei fantastici tifosi”.  

    “Novak è libero. Pochi istanti fa si è allenato, era su un campo da tennis. È venuto in Australia per giocare a tennis”, ha detto intanto il fratello del campione, Djordje, nel corso della conferenza stampa della famiglia del numero uno del mondo.  

    “La nostra famiglia è molto contenta che la giustizia e la verità abbiano prevalso -aggiunge il fratello del venti volte vincitore Slam-. Novak è un uomo onesto ed eccezionale e sono molto felice che lo stato di giustizia esista e che possiamo ancora lottare per la verità e i diritti umani. Verità e giustizia sono emerse. Vogliamo ringraziare il sistema giudiziario australiano e il giudice Kelly. Lo ha fatto in modo molto neutrale, prestando attenzione ai dettagli. Ha esaminato ogni aspetto di questa storia, ogni fatto”. 

     

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