“Ieri sono state effettuate 700mila vaccinazioni, un dato importante che testimonia che la macchina sul territorio funziona. Per quanto riguarda i più piccoli, le vaccinazioni sono partite dopo le altre, ma siamo arrivati oggi al 18% di vaccinati, una percentuale importante. Io credo che l’obiettivo sarà raggiunto”. Quanto all’ipotesi in discussione di fare le vaccinazioni a scuola, “è una posizione che ho preso già da molti mesi perché ritengo che le scuole possano essere un luogo naturale dove procedere con la campagna vaccinale, basterebbe dotare gli istituti di vaccinatori e di personale in grado di farlo”. Lo ha sottolineato Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, ospite di AdnKronos Live.
Anno: 2022
Cts, Costa: “Opinioni diverse sono valore aggiunto”
Si può pensare ad una revisione del Comitato tecnico scientifico (Cts)? “Io credo che le diverse opinioni siano un valore aggiunto. Così come ha fatto la maggioranza sui diversi provvedimenti approvati, anche all’interno del Cts le decisioni sono emerse in maniera unanime e condivisa. Guai a pensare che chi ha opinioni diverse debba essere sostituito”. Lo dice il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ospite di Adnkronos Live
Quirinale, Costa: “Serve ampia condivisione”
“Domani si riunisce Noi con l’Italia, con il presidente Lupi, sul tema del Colle la nostra volontà è quella di dare un nostro contributo per dare una più ampia condivisione possibile, una posizione espressa da altri leader di partito”. Lo ha detto Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, ospite di AdnKronos Live. “Se ci saranno le condizioni bene, altrimenti ogni coalizione dovrà esprimere un candidato, Silvio Berlusconi ha fondato il centrodestra, e Nci ovviamente è pronta a dare pieno sostegno”.
Quirinale, Costa: “Ondata covid non interferirà con voto”
“Non credo che la nuova ondata del virus possa interferire con il voto per il Colle”. Lo ha detto Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, ospite di AdnKronos Live. “I partiti – aggiunge l’esponente di Noi con l’Italia – si devono assumere la responsabilità di tornare a essere protagonisti”. “E’ il parlamento che elegge il presidente della Repubblica”.
Covid oggi Italia, “32% di ricoveri in più in 7 giorni”
I ricoveri Covid sono cresciuti del 32% in una settimana negli ospedali sentinella della Fiaso. “È la più veloce accelerazione registrata in due mesi”, sottolinea la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) dal monitoraggio degli ospedali sentinella. L’ultimo report comprende 20 strutture sanitarie e ospedaliere e 4 ospedali pediatrici, distribuiti su tutto il territorio italiano. La rilevazione è stata effettuata in data 11 gennaio e riguarda un totale di 2.183 pazienti adulti e 120 pediatrici. Il report evidenza “un aumento dei ricoveri, pari al 32%, con una decisa accelerazione rispetto alla scorsa settimana quando l’incremento era stato del 26%”. Un dato “in linea con l’aumento dell’incidenza registrato nelle ultime settimane e che pone un allarme sui posti letto riservati all’assistenza di pazienti positivi al Sars-Cov-2”, prosegue Fiaso.
“Alla luce dell’andamento epidemiologico, l’impegno delle aziende sanitarie e ospedaliere è notevole e lo sarà di più anche in considerazione di una nuova classe di pazienti che, positivi al virus Sars-Cov-2, hanno una patologia di base per la quale è necessaria l’assistenza sanitaria specialistica – afferma Giovanni Migliore, presidente Fiaso – La presenza di pazienti positivi, ma con altre malattie, infatti, impegna ancora di più le aziende da un punto di vista organizzativo: si tratta di pazienti che sono positivi e impegnano posti letto Covid, ma hanno bisogno di un’assistenza interdisciplinare che ci obbliga, dunque, a duplicare i percorsi organizzativi. Sarà necessario individuare strutture assistenziali dove, attraverso l’intervento di più specialisti insieme dal cardiologo al neurologo fino all’ortopedico, questi pazienti possano trovare risposte: dovrà essere lo specialista a spostarsi verso il paziente e non il contrario”.
“L’alto numero di contagi – conclude – impone comunque provvedimenti che limitino la circolazione del virus e che incentivino ulteriormente le vaccinazioni e le somministrazioni di terze dosi”.
Covid, “Italia tra 5 Paesi del mondo con più contagi in 7 giorni”
C’è l’Italia fra i 5 Paesi del mondo che hanno registrato il numero più alto di nuovi contagi Covid in 7 giorni. Il Belpaese supera la soglia del milione. E’ quanto registra l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nel suo ultimo aggiornamento settimanale sulla situazione pandemica globale. Nel periodo compreso fra il 3 e il 9 gennaio, il dato record è quello degli Stati Uniti: 4,6 milioni di nuovi casi in 7 giorni, con un aumento del 73% rispetto alla settimana precedente. Seguono Francia (quasi 1,6 mln di nuovi casi; +46%) e Regno Unito (1,2 mln di casi; 10% di aumento). Il quarto Paese per contagi settimanali è l’Italia: 1,01 milioni i nuovi casi in 7 giorni, in aumento del 57% (poco sopra la media globale del +55%) rispetto alla settimana precedente. Alle spalle dell’Italia c’è l’India con 638mila nuovi casi, dato che segna però un aumento del 524%.
Sono stati oltre 15 milioni nell’ultima settimana monitorata dall’Oms, quella del 3-9 gennaio. Il totale globale dei contagi “è aumentato notevolmente”, il balzo in avanti è “del 55%”. Mentre i morti Covid in questi 7 giorni sono rimasti simili a quelli segnalati la settimana prima. Si parla di oltre 43mila nuovi decessi. Questi dati portano il bilancio da inizio pandemia a oltre 304 milioni di casi confermati e oltre 5,4 milioni di morti (al 9 gennaio). Sono alcuni dei numeri riportati nell’ultimo aggiornamento settimanale pubblicato dall’agenzia Onu per la salute.
Tornando in Europa, dal bollettino settimanale emerge che il numero di nuovi casi ha continuato ad aumentare anche nell’ultima settimana monitorata dall’Oms. Ci sono stati in 7 giorni oltre 7,1 milioni di nuovi casi, in aumento del 31% rispetto alla settimana precedente. Tuttavia, il numero di decessi ha continuato a calare, -10%, raggiungendo quota 20mila circa.
Nell’ultima settimana, 27 Paesi della regione (44%) hanno segnalato un aumento del 50% o superiore nel numero di nuovi casi. I balzi più ampi sono quelli di Kosovo (+313%, da 204 a 842 nuovi casi settimanali), Groenlandia (1.883 contro 475 nuovi casi, +296%) e Israele (100.353 contro 26.913 nuovi casi, +273%). Il numero più alto di nuovi decessi in 7 giorni è stato segnalato dalla Russia (5.645 morti; 3,9 nuovi decessi ogni 100.000; -10%), seguita da Polonia (2.150 nuovi decessi; 5,7 ogni 100.000; -34%) e Germania (1.822 nuovi decessi; 2,2 ogni 100.000; dato stabile).
Tutte le regioni, si legge, hanno riportato un aumento dell’incidenza dei casi settimanali di Sars-CoV-2, ad eccezione della regione africana che ha riportato una diminuzione dell’11%. La regione del Sudest asiatico segna il maggiore aumento nei casi settimanali: +418%, seguita dalla regione del Pacifico occidentale (+122%), dalla regione del Mediterraneo orientale (86%), dalla regione delle Americhe (78%) e dalla regione europea (31%). Il numero settimanale di morti sale invece dell’84% nella regione africana, e del 26% nella regione delle Americhe, rimane simile nella regione del Pacifico occidentale e diminuisce del 10% nella regione europea, dell’11% in quella del Mediterraneo orientale e del 6% nel Sudest asiatico.
Restano molto alti i numeri Covid in Europa, che è fra le regioni Oms che riportano la più alta incidenza settimanale di contagi ogni 100.000 abitanti: 765,8 nuovi casi/100.000. Segue la regione delle Americhe (597,9 nuovi casi ogni 100.000 abitanti). Entrambe le regioni hanno riportato anche la più alta incidenza settimanale di decessi: 2,2/100.000 abitanti in Europa e 1,4 nelle Americhe, mentre meno di 1 nuovo decesso ogni 100.000 è stato segnalato in tutte le altre regioni.
Variante Omicron, Fauci: “Alla fine troverà tutti”
“Omicron con il suo grado di trasmissibilità senza precedenti alla fine troverà tutti. I vaccinati saranno contagiati ma non finiranno in ospedale e non moriranno”. Ne è convinto Anthony Fauci, il super esperto americano in malattie infettive. “I non vaccinati – afferma poi – pagheranno invece un prezzo maggiore”.
Covid oggi Italia, da Costa ipotesi revisione bollettino: le reazioni
Covid in Italia, “è opportuno arrivare a un bollettino anche con un approfondimento dei dati”. La proposta arriva dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ospite di Adnkronos Live, parlando del report giornaliero sui contagi da Coronavirus. Bisogna “dire con chiarezza quanti sono i positivi vaccinati, quanti i non vaccinati e quante dosi hanno ricevuto”. “Così si fa operazione di trasparenza, penso che ci siano le condizioni per arrivare a due bollettini Covid a settimana” aggiunge. Una proposta che ha scatenato reazioni differenti.
“Continuare a conteggiare ogni giorno le persone positive al Covid”, come se nulla da inizio pandemia fosse cambiato, “non è giusto e rischia di confondere, di terrorizzare e di condizionare la popolazione oltre a quanto questa malattia ha già fatto” dichiara in un’intervista all’Adnkronos Salute il presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), Arnaldo Caruso. Il bollettino va cambiato, sostiene, “focalizzando l’attenzione sui ricoveri. Indicando cioè solo quelli ‘per Covid’ e non quelli ‘con Covid’”, e “cercando di capire chi sono i pazienti che finiscono in ospedale” nonostante l’aumento della popolazione vaccinata e la crescente prevalenza di Omicron. Variante ormai nota per essere molto più trasmissibile, ricorda l’esperto, ma meno in grado di provocare una patologia grave almeno nelle persone con un sistema immunitario efficiente.
“Secondo uno studio condotto su 6 ospedali – evidenzia lo specialista, ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica all’università degli Studi di Brescia, direttore del Laboratorio di microbiologia dell’Asst Spedali Civili – in quasi il 30% dei ricoverati con Omicron l’infezione da Sars-CoV-2 viene vista per caso, su pazienti ospedalizzati a causa di altre malattie. Ciò conferma che Omicron è meno patogena di Delta, come già sapevamo, tanto da essere spesso identificata casualmente. Eppure oggi questi casi vengono ‘bollettinati’ come positività e ricoveri da Covid”.
Secondo Caruso, invece, in una popolazione con alte percentuali di vaccinati e in un contesto in cui “la pandemia da nuovo coronavirus assume sempre più le caratteristiche di un’endemia simile all’influenza”, dovremmo “cominciare a pensare di non comunicare più il numero dei positivi, ma esclusivamente il dato dei ricoveri realmente dipendenti da Covid-19”.
“In questa fase ancora espansiva dell’epidemia, eliminare il bollettino quotidiano sarebbe un segnale di liberi tutti mentre la comunicazione quotidiana ha l’effetto di ricordare la situazione in cui siamo” dice all’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano.
“I dati così come sono comunicati – ammette l’esperto – sono un po’ grossolani e non tengono conto dei vari distinguo, si dice cioè che un 34% delle persone ospedalizzate è anche positivo a Covid, ma in condizioni tranquille e quindi il dato andrebbe articolato meglio. Poi non è solo il dato in sé – sottolinea il virologo – ma anche come lo si racconta, è chiaro che se diventa la prima notizia del Tg, raccontata con enfasi” può avere un “effetto ansiogeno”. “Siamo in una fase di passaggio quindi cambierei una volta superato il picco, con una comunicazione fatta magari in maniera meno grossolana se possibile”. Ovvero come dice Bassetti senza più annoverare tra i pazienti Covid chi va in ospedale perché si rompe una gamba e risulta positivo al tampone? “Sì, ma senza perdere di vista il problema della contagiosità – avverte il virologo – sennò si ritorna alle abitudini del passato”.
“Siamo sicuramente in una fase di transizione verso la normalizzazione – rassicura Pregliasco – e se Omicron prenderà piede e sembrerebbe ormai al 60% dei sequenziamenti, è chiaro che usciti da questo inverno avremo altre ondulazioni, ma rientreranno in una dimensione endemica come l’influenza. Quindi – conclude – è giusto pianificare una modalità per il futuro”.
“È come rompere il termometro quando abbiamo la febbre. Il monitoraggio dei contagi giornaliero è una guida”. Lucia Bisceglia, presidente dell’Associazione italiana di epidemiologia Aie manterrebbe il conteggio quotidiano di nuovi casi, ricoveri e morti Covid. E spiega perché in un’intervista al ‘Corriere della sera’. Il bollettino diffuso ogni giorno è “il termometro della situazione, perché i ricoverati e i decessi sono proporzionati ai positivi. Quindi possedere informazioni costanti e tempestive ogni giorno ci mette nella condizione di intercettare sul nascere i segnali di allerta. Sono informazioni in base alle quali disegnare previsioni e costruire orizzonti”, sostiene l’esperta.
“Si può discutere sulle modalità di comunicazione che però vengono adottate in modo simile da molti Paesi – riflette – Far conoscere tutti i numeri trasmette all’opinione pubblica la sensazione che nulla venga nascosto. Qualunque decisione venga presa è importante comunque che si continui a rendere disponibili i dati giornalieri, indipendentemente dalla pubblicazione del bollettino per il pubblico”.
Siamo, conclude Bisceglia, “in una fase di salita della curva e quindi è fondamentale mantenere la sorveglianza di tutti gli elementi che possono aiutare a governare la pandemia. È evidente che una fase diversa richiederà strumenti diversi come ad esempio avviene per il monitoraggio dell’epidemia influenzale che, attraverso una rete di medici sentinella, è basato sulla rilevazione dei casi di malattia raccolti dall’Istituto superiore di sanità: si tiene conto dei sintomi e parallelamente va avanti la sorveglianza sulla circolazione dei virus”.
Supercoppa Italia, a San Siro Inter – Juventus
Con la finale di Supercoppa italiana a San Siro tra Inter e Juventus stasera si aggiudica il primo trofeo della stagione. Di fronte si ritroveranno i nerazzurri Campioni d’Italia e la formazione bianconera che è la detentrice della Coppa Italia. Per l’Inter l’opportunità di sancire il proprio momento positivo.