Anno: 2022

  • Benedetto XVI, il testamento spirituale: “Chiedo perdono a chi ho fatto torto”

    (Adnkronos) –
    Joseph Ratzinger ha lasciato un testamento spirituale. Lo rende noto il Vaticano. Ecco il testo integrale di Benedetto XVI, morto oggi all’età di 95 anni: “Se in quest’ora tarda della mia vita guardo indietro ai decenni che ho percorso, per prima cosa vedo quante ragioni abbia per ringraziare. Ringrazio prima di ogni altro Dio stesso, il dispensatore di ogni buon dono, che mi ha donato la vita e mi ha guidato attraverso vari momenti di confusione; rialzandomi sempre ogni volta che incominciavo a scivolare e donandomi sempre di nuovo la luce del suo volto. Retrospettivamente vedo e capisco che anche i tratti bui e faticosi di questo cammino sono stati per la mia salvezza e che proprio in essi Egli mi ha guidato bene”. 

    “Ringrazio i miei genitori, – ha scritto Ratzinger- che mi hanno donato la vita in un tempo difficile e che, a costo di grandi sacrifici, con il loro amore mi hanno preparato una magnifica dimora che, come chiara luce, illumina tutti i miei giorni fino a oggi. La lucida fede di mio padre ha insegnato a noi figli a credere, e come segnavia è stata sempre salda in mezzo a tutte le mie acquisizioni scientifiche; la profonda devozione e la grande bontà di mia madre rappresentano un’eredità per la quale non potrò mai ringraziare abbastanza. Mia sorella mi ha assistito per decenni disinteressatamente e con affettuosa premura; mio fratello, con la lucidità dei suoi giudizi, la sua vigorosa risolutezza e la serenità del cuore, mi ha sempre spianato il cammino; senza questo suo continuo precedermi e accompagnarmi non avrei potuto trovare la via giusta”.  

    “Di cuore ringrazio Dio per i tanti amici, uomini e donne, che Egli mi ha sempre posto a fianco; per i collaboratori in tutte le tappe del mio cammino; per i maestri e gli allievi che Egli mi ha dato. Tutti li affido grato alla Sua bontà. E voglio ringraziare il Signore per la mia bella patria nelle Prealpi bavaresi, – scrive ancora – nella quale sempre ho visto trasparire lo splendore del Creatore stesso. Ringrazio la gente della mia patria perché in loro ho potuto sempre di nuovo sperimentare la bellezza della fede. Prego affinché la nostra terra resti una terra di fede e vi prego, cari compatrioti: non lasciatevi distogliere dalla fede. E finalmente ringrazio Dio per tutto il bello che ho potuto sperimentare in tutte le tappe del mio cammino, specialmente però a Roma e in Italia che è diventata la mia seconda patria. A tutti quelli a cui abbia in qualche modo fatto torto, chiedo di cuore perdono”. 

    Saldi nella fede, il monito di Ratzinger: “Quello che prima ho detto ai miei compatrioti, lo dico ora a tutti quelli che nella Chiesa sono stati affidati al mio servizio: rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere! Spesso sembra che la scienza — le scienze naturali da un lato e la ricerca storica (in particolare l’esegesi della Sacra Scrittura) dall’altro — siano in grado di offrire risultati inconfutabili in contrasto con la fede cattolica. Ho vissuto le trasformazioni delle scienze naturali sin da tempi lontani e ho potuto constatare come, al contrario, siano svanite apparenti certezze contro la fede, dimostrandosi essere non scienza, ma interpretazioni filosofiche solo apparentemente spettanti alla scienza; così come, d’altronde, è nel dialogo con le scienze naturali che anche la fede ha imparato a comprendere meglio il limite della portata delle sue affermazioni, e dunque la sua specificità”. 

    “Sono ormai sessant’anni che accompagno il cammino della Teologia, in particolare delle Scienze bibliche, e con il susseguirsi delle diverse generazioni ho visto crollare tesi che sembravano incrollabili, dimostrandosi essere semplici ipotesi: la generazione liberale (Harnack, Jülicher ecc.), la generazione esistenzialista (Bultmann ecc.), la generazione marxista. Ho visto e vedo come dal groviglio delle ipotesi sia emersa ed emerga nuovamente la ragionevolezza della fede. Gesù Cristo è veramente la via, la verità e la vita — e la Chiesa, con tutte le sue insufficienze, è veramente il Suo corpo. Infine, chiedo umilmente: pregate per me, così che il Signore, nonostante tutti i miei peccati e insufficienze, mi accolga nelle dimore eterna”, conclude Ratzinger nel suo testamento spirituale. 

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  • Mattarella, il discorso: “Ucraina difende libertà”

    (Adnkronos) – “Il 2022 è stato l’anno della folle guerra scatenata dalla Federazione russa. La risposta dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente è stata un pieno sostegno al Paese aggredito e al popolo ucraino, il quale con coraggio sta difendendo la propria libertà e i propri diritti”. Lo ribadisce il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un passaggio del discorso di fine anno. 

    “Se questo è stato l’anno della guerra, dobbiamo concentrare gli sforzi affinché il 2023 sia l’anno della fine delle ostilità, del silenzio delle armi, del fermarsi di questa disumana scia di sangue, di morti, di sofferenze. La pace è parte fondativa dell’identità europea e, fin dall’inizio del conflitto, l’Europa cerca spiragli per raggiungerla nella giustizia e nella libertà”, aggiunge 

    “Si prova profonda tristezza per le tante vite umane perdute e perché, ogni giorno, vengono distrutte case, ospedali, scuole, teatri, trasformando città e paesi in un cumulo di rovine. Vengono bruciate, per armamenti, immani quantità di risorse finanziarie che, se destinate alla fame nel mondo, alla lotta alle malattie o alla povertà, sarebbero di sollievo per l’umanità. Di questi ulteriori gravi danni, la responsabilità ricade interamente su chi ha aggredito e non su chi si difende o su chi lo aiuta a difendersi”, afferma il Capo dello Stato. 

    “Pensiamoci: se l’aggressione avesse successo, altre la seguirebbero, con altre guerre, dai confini imprevedibili. Non ci rassegniamo a questo presente. Il futuro -evidenzia- non può essere questo”. 

     

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  • Mattarella, il discorso: “Covid non sconfitto, rafforzare sanità”

    (Adnkronos) – “Dal Covid -purtroppo non ancora sconfitto definitivamente– abbiamo tratto insegnamenti da non dimenticare”. E’ un passaggio del discorso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato si sofferma sul tema del covid in Italia. L’argomento oggi è tornato sotto i riflettori per l’ondata di contagi in Cina e per i timori di ripercussioni sugli altri paesi. 

    “Abbiamo compreso che la scienza, le istituzioni civili, la solidarietà concreta sono risorse preziose di una comunità, e tanto più sono efficaci quanto più sono capaci di integrarsi, di sostenersi a vicenda. Quanto più producono fiducia e responsabilità nelle persone. Occorre operare affinché quel presidio insostituibile di unità del Paese rappresentato dal Servizio sanitario nazionale si rafforzi, ponendo sempre più al centro la persona e i suoi bisogni concreti, nel territorio in cui vive”, dice Mattarella. 

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  • Mattarella: “2022 anno complesso, sfida è progettare il futuro con coraggio”

    (Adnkronos) –
     
     

    “Un anno addietro, rivolgendomi a voi in questa occasione, definivo i sette anni precedenti come impegnativi e complessi. Lo è stato anche l’anno trascorso, così denso di eventi politici e istituzionali di rilievo. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di fine anno ricordando “l’elezione del Presidente della Repubblica, con la scelta del Parlamento e dei delegati delle Regioni che, in modo per me inatteso, mi impegna per un secondo mandato. Lo scioglimento anticipato delle Camere e le elezioni politiche, tenutesi, per la prima volta, in autunno”.  

    Tuttavia, ha sottolineato il Capo dello Stato, “la nostra capacità di reagire alla crisi generata dalla pandemia è dimostrata dall’importante crescita economica che si è avuta nel 2021 e nel 2022. Le nostre imprese, a ogni livello, sono state in grado, appena possibile, di ripartire con slancio: hanno avuto la forza di reagire e, spesso, di rinnovarsi. Le esportazioni dei nostri prodotti hanno tenuto e sono anzi aumentate. L’Italia è tornata in brevissimo tempo a essere meta di migliaia di persone da ogni parte del mondo. La bellezza dei nostri luoghi e della nostra natura ha ripreso a esercitare una formidabile capacità attrattiva. Dunque ci sono ragioni concrete che nutrono la nostra speranza ma è necessario uno sguardo d’orizzonte, una visione del futuro”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di fine anno. 

    “Dobbiamo stare dentro il nostro tempo, non in quello passato, con intelligenza e passione. Per farlo -ha esortato il Capo dello Stato- dobbiamo cambiare lo sguardo con cui interpretiamo la realtà. Dobbiamo imparare a leggere il presente con gli occhi di domani. Pensare di rigettare il cambiamento, di rinunciare alla modernità non è soltanto un errore: è anche un’illusione. Il cambiamento va guidato, l’innovazione va interpretata per migliorare la nostra condizione di vita, ma non può essere rimossa. La sfida, piuttosto, è progettare il domani con coraggio”. 

    Prima donna presidente del Consiglio – “Il chiaro risultato elettorale ha consentito la veloce nascita del nuovo Governo, guidato, per la prima volta, da una donna. È questa una novità di grande significato sociale e culturale, che era da tempo matura nel nostro Paese, oggi divenuta realtà”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di fine anno.  

    Italia democrazia matura – La Costituzione resta la nostra bussola, il suo rispetto il nostro primario dovere; anche il mio. Domani, primo gennaio, sarà il settantacinquesimo anniversario della sua entrata in vigore”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di fine anno. “Nell’arco di pochi anni – ha ricordato il Capo dello Stato – si sono alternate al Governo pressoché tutte le forze politiche presenti in Parlamento, in diverse coalizioni parlamentari. Quanto avvenuto le ha poste, tutte, in tempi diversi, di fronte alla necessità di misurarsi con le difficoltà del governare. Riconoscere la complessità, esercitare la responsabilità delle scelte, confrontarsi con i limiti imposti da una realtà sempre più caratterizzata da fenomeni globali: dalla pandemia alla guerra, dalla crisi energetica a quella alimentare, dai cambiamenti climatici ai fenomeni migratori. La concretezza della realtà ha così convocato ciascuno alla responsabilità. Sollecita tutti ad applicarsi all’urgenza di problemi che attendono risposte”. “La nostra democrazia si è dimostrata dunque, ancora una volta, una democrazia matura, compiuta, anche per questa esperienza, da tutti acquisita, di rappresentare e governare un grande Paese. È questa consapevolezza, nel rispetto della dialettica tra maggioranza e opposizione, che induce a una comune visione del nostro sistema democratico, al rispetto di regole che non possono essere disattese, del ruolo di ciascuno nella vita politica della Repubblica. Questo -ha sottolineato Mattarella- corrisponde allo spirito della Costituzione”. 

    “La Repubblica siamo tutti noi. Insieme. Lo Stato nelle sue articolazioni, le Regioni, i Comuni, le Province. Le istituzioni, il Governo, il Parlamento. Le donne e gli uomini che lavorano nella pubblica amministrazione. I corpi intermedi, le associazioni. La vitalità del terzo settore, la generosità del volontariato. La Repubblica –la nostra Patria– è costituita dalle donne e dagli uomini che si impegnano per le loro famiglie”, ha affermato il Presidente. “La Repubblica – ha sottolineato – è nel senso civico di chi paga le imposte perché questo serve a far funzionare l’Italia e quindi al bene comune. La Repubblica è nel sacrificio di chi, indossando una divisa, rischia per garantire la sicurezza di tutti. In Italia come in tante missioni internazionali. La Repubblica è nella fatica di chi lavora e nell’ansia di chi cerca il lavoro. Nell’impegno di chi studia. Nello spirito di solidarietà di chi si cura del prossimo. Nell’iniziativa di chi fa impresa e crea occupazione”. 

    “La Repubblica vive della partecipazione di tutti. È questo il senso della libertà garantita dalla nostra democrazia. È anzitutto questa la ragione per cui abbiamo fiducia”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, concludendo il suo messaggio di fine anno. 

    “Guardiamo al domani -ha nuovamente esortato il Capo dello Stato- con uno sguardo nuovo. Guardiamo al domani con gli occhi dei giovani. Guardiamo i loro volti, raccogliamo le loro speranza. Facciamole nostre. Facciamo sì che il futuro delle giovani generazioni non sia soltanto quel che resta del presente ma sia il frutto di un esercizio di coscienza da parte nostra. Sfuggendo la pretesa di scegliere per loro, di condizionarne il percorso”. 

    Covid – “Dal Covid – purtroppo non ancora sconfitto definitivamente – abbiamo tratto insegnamenti da non dimenticare. Abbiamo compreso che la scienza, le istituzioni civili, la solidarietà concreta sono risorse preziose di una comunità, e tanto più sono efficaci quanto più sono capaci di integrarsi, di sostenersi a vicenda. Quanto più producono fiducia e responsabilità nelle persone. Occorre operare affinché quel presidio insostituibile di unità del Paese rappresentato dal Servizio sanitario nazionale si rafforzi, ponendo sempre più al centro la persona e i suoi bisogni concreti, nel territorio in cui vive”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di fine anno.  

    Ucraina – “Il 2022 è stato l’anno della folle guerra scatenata dalla Federazione russa. La risposta dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente è stata un pieno sostegno al Paese aggredito e al popolo ucraino, il quale con coraggio sta difendendo la propria libertà e i propri diritti. Se questo è stato l’anno della guerra, dobbiamo concentrare gli sforzi affinché il 2023 sia l’anno della fine delle ostilità, del silenzio delle armi, del fermarsi di questa disumana scia di sangue, di morti, di sofferenze. La pace è parte fondativa dell’identità europea e, fin dall’inizio del conflitto, l’Europa cerca spiragli per raggiungerla nella giustizia e nella libertà”, ha ribadito il Presidente della Repubblica. “Si prova profonda tristezza per le tante vite umane perdute e perché, ogni giorno, vengono distrutte case, ospedali, scuole, teatri, trasformando città e paesi in un cumulo di rovine. Vengono bruciate, per armamenti, immani quantità di risorse finanziarie che, se destinate alla fame nel mondo, alla lotta alle malattie o alla povertà, sarebbero di sollievo per l’umanità. Di questi ulteriori gravi danni – ha scandito Mattarella – la responsabilità ricade interamente su chi ha aggredito e non su chi si difende o su chi lo aiuta a difendersi. Pensiamoci: se l’aggressione avesse successo, altre la seguirebbero, con altre guerre, dai confini imprevedibili. Non ci rassegniamo a questo presente. Il futuro – ha sottolineato il Capo dello Stato – non può essere questo”. 

    Iran – “La speranza di pace è fondata anche sul rifiuto di una visione che fa tornare indietro la storia, di un oscurantismo fuori dal tempo e dalla ragione. Si basa soprattutto – ha rimarcato Mattarella – sulla forza della libertà. Sulla volontà di affermare la civiltà dei diritti. Qualcosa che è radicato nel cuore delle donne e degli uomini. Ancor più forte nelle nuove generazioni. Lo testimoniano le giovani dell’Iran, con il loro coraggio. Le donne afghane che lottano per la loro libertà. Quei ragazzi russi, che sfidano la repressione per dire il loro no alla guerra”.  

    Lavoro – “So bene quanti italiani affrontano questi mesi con grandi preoccupazioni. L’inflazione, i costi dell’energia, le difficoltà di tante famiglie e imprese, l’aumento della povertà e del bisogno. La carenza di lavoro sottrae diritti e dignità: ancora troppo alto è il prezzo che paghiamo alla disoccupazione e alla precarietà. Allarma soprattutto la condizione di tanti ragazzi in difficoltà. La povertà minorile, dall’inizio della crisi globale del 2008 a oggi, è quadruplicata”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di fine anno.  

    Diseguaglianze – “Le differenze legate a fattori sociali, economici, organizzativi, sanitari tra i diversi territori del nostro Paese – tra Nord e Meridione, per le isole minori, per le zone interne – creano ingiustizie, feriscono il diritto all’uguaglianza. Ci guida ancora la Costituzione, laddove prescrive che la Repubblica deve rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che ledono i diritti delle persone, la loro piena realizzazione. Senza distinzioni”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di fine anno. “Rimuovere gli ostacoli -ha aggiunto il Capo dello Stato- è un impegno da condividere, che richiede unità di intenti, coesione, forza morale. È grazie a tutto questo che l’Italia ha resistito e ha ottenuto risultati che inducono alla fiducia”. 

    Clima – “Mettere al sicuro il pianeta, e quindi il nostro futuro, il futuro dell’umanità, significa affrontare anzitutto con concretezza la questione della transizione energetica”, ha sottolineato Mattarella. “L’energia -ha ricordato il Capo dello Stato- è ciò che permette alle nostre società di vivere e progredire. Il complesso lavoro che occorre per passare dalle fonti tradizionali, inquinanti e dannose per salute e ambiente, alle energie rinnovabili, rappresenta la nuova frontiera dei nostri sistemi economici. Non è un caso se su questi temi, e in particolare per l’affermazione di una nuova cultura ecologista, registriamo la mobilitazione e la partecipazione da parte di tanti giovani”. 

    Internet – “L’uso delle tecnologie digitali ha già modificato le nostre vite, le nostre abitudini e probabilmente i modi di pensare e vivere le relazioni interpersonali. Le nuove generazioni – ha scandito il Capo dello Stato – vivono già pienamente questa nuova dimensione. La quantità e la qualità dei dati, la loro velocità possono essere elementi posti al servizio della crescita delle persone e delle comunità. Possono consentire di superare arretratezze e divari, semplificare la vita dei cittadini e modernizzare la nostra società. Occorre compiere scelte adeguate, promuovendo una cultura digitale che garantisca le libertà dei cittadini”. 

    Il messaggio ai giovani – “Parlando dei giovani vorrei –per un momento- rivolgermi direttamente a loro: siamo tutti colpiti dalla tragedia dei tanti morti sulle strade. Troppi ragazzi – ha sottolineato il Presidente della Repubblica – perdono la vita di notte per incidenti d’auto, a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti. Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri. Non distruggetela per un momento di imprudenza. Non cancellate il vostro futuro”.  

    Pnrr – “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza – ha ricordato Mattarella – spinge l’Italia verso” i traguardi del domani. “Non possiamo permetterci di perdere questa occasione. Lo dobbiamo ai nostri giovani e al loro futuro”.  

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  • Benedetto XVI, Biden: “Sarà ricordato come un rinomato teologo”

    (Adnkronos) – “Jill e io ci uniamo ai cattolici di tutto il mondo e a tanti altri nel lutto per la scomparsa del Papa emerito Benedetto XVI. Ho avuto il privilegio di trascorrere del tempo con Papa Benedetto in Vaticano nel 2011 e ricorderò sempre la sua generosità e accoglienza, nonché la nostra significativa conversazione. Sarà ricordato come un rinomato teologo, con una vita di devozione alla Chiesa, guidato dai suoi principi e dalla sua fede”. Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sulla scomparsa di Benedetto XVI. 

    “Come ha osservato durante la sua visita alla Casa Bianca nel 2008 – ricorda Biden – ‘la necessità di solidarietà globale è più urgente che mai, se tutte le persone devono vivere dignitosamente’. Possa la sua attenzione al ministero della carità continuare ad essere un’ispirazione per tutti noi”. 

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  • Benedetto XVI, il piano sicurezza per i funerali

    (Adnkronos) – “Nei tre giorni dal 2 mattina al 4 sera, in cui il feretro del Papa Emerito Benedetto XVI sarà esposto a San Pietro, sono previste tra le 30 e le 35mila persone al giorno. Per il 5 gennaio, giorno dei funerali, prevediamo approssimativamente l’afflusso di 50-60mila persone”. Lo ha detto il prefetto di Roma Bruno Frattasi al termine del comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica che si è tenuto a palazzo Valentini. “Abbiamo sviscerato tutti gli aspetti di sicurezza integrata, non solo quelli critici di Ordine pubblico, ma anche relativi all’incolumità delle persone che verranno a rendere omaggio al feretro”, ha aggiunto. 

    “Nel corso del comitato abbiamo stabilito come regolare l’afflusso e il deflusso da piazza San Pietro. Ci saranno due vie in entrata, ai due lati, sinistro e destro, della basilica, e un canale centrale di uscita”. Durante i funerali del Papa emerito Benedetto XVI sarà “interdetto lo spazio aereo sopra San Pietro”, ha spiegato il prefetto. 

    “Ci saranno presidi sanitari, saranno impiegati 500 volontari di Protezione Civile al giorno che avranno anche il compito di dare informazioni su code e attese. Vi saranno, inoltre, ambulanze e postazioni del 118”.  

    Per il funerale di Benedetto XVI saranno in campo almeno mille tra uomini e donne delle forze dell’ordine. “Un dispositivo non inferiore a quello impiegato per il concertone”, ha precisato Frattasi spiegando che “domani in tarda mattinata in questura ci sarà un tavolo tecnico di coordinamento” per mettere a punto i dettagli della macchina della sicurezza. 

    “Il comitato tornerà a riunirsi il 3 gennaio a due giorni dai funerali del Papa Emerito Benedetto XVI per fare un ulteriore check informativo”.  

     

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  • Covid oggi Toscana, 1.213 contagi e 6 morti: bollettino 31 dicembre

    (Adnkronos) – Sono 1.213 i nuovi contagi da coronavirus oggi 31 dicembre 2022 in Toscana, secondo dati e numeri dell’ultimo bollettino Covid-19 della Regione. Si registrano altri 6 decessi. 

    Dei nuovi casi di Covid-19 registrati nelle ultime ventiquattro ore, 276 sono stati confermati con tampone molecolare e gli altri 937 con test rapido. Il numero dei contagiati rilevati nella regione dall’inizio della pandemia sale dunque a 1.568.882. I nuovi casi sono lo 0,1% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,05% (733 persone) e raggiungono quota 1.482.871 (94,5% dei casi totali). 

    I dati, relativi all’andamento della pandemia, sono quelli accertati oggi sulla base delle richieste della Protezione civile nazionale. 

    Al momento in Toscana risultano pertanto 74.644 positivi, +0,6% rispetto a ieri. Di questi 442 (19 in meno rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale: 18 (stabili) si trovano in terapia intensiva. Sono 11.367 i deceduti dall’inizio dell’epidemia. 

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  • Morto Benedetto XVI, fu il primo Papa a benedire su Twitter

    (Adnkronos) – Il Papa emerito Benedetto XVI scompare proprio nel decimo anniversario di un suo gesto rivoluzionario e storico: alle 11:28 del 12 dicembre 2012, infatti, appariva il primo tweet di Joseph Ratzinger sull’account @Pontifex. “Cari amici, è con gioia che mi unisco a voi via Twitter. Grazie per la vostra generosa risposta. Vi benedico tutti di cuore”, scriveva Benedetto XVI. La prima benedizione social della storia era stata diffusa inizialmente in inglese, e successivamente sugli altri account, nove in tutto, nelle varie lingue, italiano compreso, ricevendo in pochi minuti diecimila condivisioni. Fu l’inizio di una nuova forma di comunicazione della Santa Sede, adottata da Papa Francesco che ha continuato sulla strada di Ratzinger aprendo l’account @Pontifex anche su Instagram. 

    Fu un gesto rivoluzionario e storico, inizialmente scambiato per un tentativo di stare al passo con la moda, ma in realtà frutto di una lunga meditazione del Papa che già qualche anno prima, parlando della modernità, avvertiva come “strumento indispensabile” per la diffusione del Vangelo le nuove vie di comunicazione “aperte dalle conquiste tecnologiche”. E infatti il suo gesto fu illuminante anche per le figure istituzionali e politiche che oggi usano regolarmente i social per comunicare. Proprio tre giorni fa, l’annuncio del peggioramento delle condizioni di salute di Ratzinger è stato dato da Papa Francesco, prima al termine dell’udienza generale e dopo su Twitter, con l’hashtag #PreghiamoInsieme: “#PreghiamoInsieme per il Papa emerito Benedetto XVI, che nel silenzio continua a pregare per la Chiesa. Chiediamo al Signore che lo consoli e lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa, fino alla fine”. 

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  • Covid oggi Lazio, 2.565 nuovi casi e 3 morti: a Roma 1.340 contagi

    (Adnkronos) – Sono 2.565 i contagi di covid registrati oggi 31 dicembre nel Lazio secondo i dati del bollettino della Regione. Si registrano altri 3 morti. I tamponi processati sono stati 14.601, sono 697 i ricoverati (+8), 24 le terapie intensive (+1) e +2.192 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 17,5%. I casi a Roma città sono a quota 1.340. 

    Nel dettaglio i contagi e i decessi nelle ultime 24 ore nelle aziende sanitarie del Lazio. Asl Roma 1: sono 463 i nuovi casi e 0 i decessi. Asl Roma 2: sono 520 i nuovi casi e 0 i decessi. Asl Roma 3: sono 357 i nuovi casi e 0 i decessi. Asl Roma 4: sono 116 i nuovi casi e 0 i decessi. Asl Roma 5: sono 203 i nuovi casi e 0 i decessi. Asl Roma 6: sono 223 i nuovi casi e 1 decesso.  

    Nelle province si registrano 683 nuovi casi: Asl di Frosinone: sono 193 i nuovi casi e 0 i decessi; Asl di Latina: sono 331 i nuovi casi e 1 decesso; Asl di Rieti: sono 50 i nuovi casi e 0 0 i decessi; Asl di Viterbo: sono 109 i nuovi casi e 1 decesso.  

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  • Benedetto XVI, l’omaggio del Papa: “Persona nobile e gentile”

    (Adnkronos) – Il Papa rende omaggio al suo predecessore, Benedetto XVI, morto stamattina a 95 anni. Bergoglio, parlando della gentilezza nel corso del Te Deum, osserva: “In questo momento, il pensiero va spontaneamente al carissimo Papa emerito Benedetto XVI, che questa mattina ci ha lasciato. Con commozione ricordiamo la sua persona così nobile, così gentile. E sentiamo nel cuore tanta gratitudine: gratitudine a Dio per averlo donato alla Chiesa e al mondo; gratitudine a lui, per tutto il bene che ha compiuto, e soprattutto per la sua testimonianza di fede e di preghiera, specialmente in questi ultimi anni di vita ritirata”. 

    “Solo Dio – dice Bergoglio – conosce il valore e la forza della sua intercessione, dei suoi sacrifici offerti per il bene della Chiesa. Questa sera vorrei riproporre la gentilezza anche come virtù civica, pensando in particolare alla nostra diocesi di Roma”. 

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