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Ucraina contro Elon Musk, nuova puntata: “Vuole che ci arrendiamo al genocidio russo”

(Adnkronos) – Nuovo scontro fra Uraina e Elon Musk. Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha risposto con durezza al miliardario americano che, in una discussione sul suo social X, ha esortato gli Stati Uniti a “ripristinare normali relazioni con la Russia” e proposto un cessate il fuoco che lascerebbe a Mosca le zone ora occupate in Ucraina.  

“Musk crede che la resa dell’Ucraina al coltello dei mandanti del genocidio russo ci porterà alla fine della guerra e a una ‘pace eterna””, ha scritto Podolyak sui social. “E’ un errore catastrofico. Il rifiuto di sostenere l’Ucraina non metterebbe fine alla guerra, ma porterebbe ad un’inevitabile aumento di conflitti nel mondo, la fine dell’era del diritto internazionale, il collasso dell’economia internazionale e il trionfo delle forze del male”, ha aggiunto. 

 

Il rapporto tra l’Ucraina e Musk, dall’inizio della guerra cominciata 600 giorni fa, viaggia tra alti e bassi. Il magnate ha messo a disposizione di Kiev la rete satellitare Starlink, che ha consentito all’Ucraina di mantenere attive le comunicazioni – militari e non – nonostante i bombardamenti russi abbiano devastato le infrastrutture. Musk, però, ha alimentato periodicamente discussioni e in più di un’occasione ha fatto riferimento all’ipotesi di referendum nelle regioni che la Russia ha occupato. Come ‘bonus’, in passato Musk ha dato per scontata l’attribuzione della Crimea alla Russia.  

Musk è finito al centro anche di una vicenda prettamente militare. Avrebbe ‘sabotato’ un attacco dell’Ucraina alla flotta russa del Mar Nero ‘spegnendo’ i satelliti sulla Crimea, privando Kiev di una copertura essenziale. Il numero 1 di Space X – nonché di Tesla – ha fornito la sua versione in un post: “I termini di servizio proibiscono chiaramente l’uso di Starlink per operazioni militari offensive, dato che siamo un sistema civile. Loro chiedevano qualcosa che era espressamente vietato”, ha spiegato Musk in un post. 

La precisazione è arrivata in risposta a un messaggio di Walter Isaacson, l’autore del libro biografico su Musk che ha rivelato come il miliardario abbia negato agli ucraini la copertura per l’attacco con droni in Crimea. “Per chiarire”, ha scritto Isaacson, “gli ucraini credevano che la copertura funzionasse fino alla Crimea, ma non era così. Hanno chiesto a Musk di renderlo possibile per poter condurre un attacco con droni sottomarini alla flotta russa. Musk non l’ha permesso perché pensava, probabilmente in maniera corretta, che avrebbe causato una guerra più grande”. 

 

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