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Sciopero 29 novembre, si va verso precettazione. Uil: “La impugneremo”

(Adnkronos) – In vista dello sciopero di otto ore proclamato per il 29 novembre “si va verso la precettazione”. Lo riferisce il Mit in una nota al termine dell’incontro con le organizzazioni sindacali che ha visto la partecipazione del ministro Salvini. 

“In 25 mesi di governo 1.342 scioperi proclamati e 949 effettuati, 38 al mese, di cui 518 proclamati e 374 effettuati a livello nazionale, più di uno sciopero al giorno. Esiste il diritto allo sciopero per i sindacalisti, esiste anche il diritto alla mobilità, alla salute ed al lavoro di tutti gli altri italiani”, recita la nota del Mit citando Salvini, che aggiunge: “Guarda caso di venerdì”. 

“Noi rispettiamo le regole, se ci sarà una precettazione la impugneremo e quindi ci rivolgeremo alla magistratura”, il commento del segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri parlando con i cronisti in piazza Montecitorio.  

Sullo sciopero “non so se ci sia un braccio di ferro, continua la discussione. Noi abbiamo rispettato la legge. In questi giorni e in queste settimane abbiamo anche avviato un confronto articolato con la commissione di garanzia, non solo con la sottoscrizione di un protocollo, ma anche parlando di alcune ipotesi di lavoro. Evidentemente, quando arriva la voce del padrone la commissione risponde ‘obbedisco!’”, ha aggiunto Bombardieri. 

“Abbiamo letto le dichiarazioni del ministro Salvini sulla necessità di intervenire sullo sciopero di otto ore, a cui la commissione ha detto ‘obbedisco’, e ha mandato una valutazione. Noi abbiamo rispettato tutte le regole e le leggi dello sciopero generale, e vorrei ricordare che lo sciopero è pagato dai lavoratori di tasca propria – continua Bombardieri – lo sciopero non serve per fare un dispetto a Salvini ma per chiedere il rinnovo del contratto, più sicurezza per il lavoratori e per gli utenti e per avere condizioni diverse del trasporto pubblico in questo paese. Salvini, invece di preoccuparsi di fare un messaggio al giorno sullo sciopero, dovrebbe ogni giorno spiegare che cosa ha fatto per il trasporto pubblico locale e per far arrivare i treni in orario. Di queste cose non se ne parla mai: c’è una responsabilità politica ben precisa ed è quella del ministro, non dei lavoratori che fanno lo sciopero”. 

“Non stiamo cavalcando niente, stiamo facendo il nostro lavoro che è quello di fare i sindacalisti. E a chi dice che facciamo uno sciopero politico, io rispondo ‘sì è vero’: io pretendo di fare politica nel senso vero del termine, io mi occupo delle persone che rappresento”, conclude Bombardieri.  

 

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