(Adnkronos) – “Piuttosto che fare un libro dei sogni con cinquecento punti di programma, non sarebbe stato difficile ma non so a cosa sarebbe servito, noi puntiamo su tre cose”. Lo afferma in una video intervista all’AdnKronos il leader dei Popolari e Autonomisti, Raffaele Lombardo. “Partiamo dall’energia – aggiunge l’ex Governatore dell’Isola – le autorizzazioni ai grandi gruppi finanziari che faranno energia dall’idrogeno piuttosto che dal sole o dal vento, l’autorizzazione sia subordinata alla cessione del 50% dell’elettricità. Questo servirà per scontare le bollette delle famiglie, delle piccole imprese esistenti come ad esempio pizzerie o gelaterie, e poi per attrarre impresa che venendo in Sicilia – osserva Lombardo – risolverebbe più che seriamente il problema del lavoro, dello sviluppo e della ricchezza”.
“Il secondo punto – rileva Lombardo – è il Mediterraneo. E’ bene che la Sicilia cominci a guardare al nostro mare ed ai Paesi che vi si affacciano: sono quelli la nostra storia, i nostri mercati, i popoli con i quali dialoghiamo più facilmente”. “Si riprenda dunque – auspica Raffaele Lombardo – il tema del politecnico del mediterraneo ed anche di una grande università di sanità e medicina affinché si formino le classi dirigenti di quei Paesi”. “Siccome siamo in Europa-evidenzia il leader autonomista siciliano- siamo abituati a pensare a Copenaghen piuttosto che a Stoccolma ma li abbiamo poco da ‘vendere’”.
“Infine – ricorda Lombardo all’AdnKronos – abbiamo l’identità: valorizziamola e salvaguardiamola. L’identità non è solo la lingua e la storia ma è anche, ad esempio, la foresta che va ripristinata così come sono le biodiversità, i grani antichi, tutte risorse importanti che non possiamo assolutamente perdere”. Raffaele Lombardo, in conclusione, tiene a sottolineare anche “due misure di carattere organizzativo: rieleggiamo democraticamente il Presidente ed i vertici delle Province che, lo ricordo, esistono ancora e che sono composte da centinaia di dipendenti che mancando di una autorevole guida politica, come dire, ‘rendono di meno’ e questo si ripercuote in negativo sulla vita dei cittadini. Infine- conclude Lombardo- decentriamo:la Regione che molto spesso è un pachiderma che non riesce a muoversi, ecco la lentezza della burocrazia, decentri poteri, personale e risorse alle Province ed ai Comuni. Questo farà funzionare la macchina pubblica molto meglio”. (di Francesco Bianco)