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L’Architetto D’Onofrio ci spiega la “piramide”

MONTRÉAL – Sull’edizione del 15 giugno abbiamo annunciato che la Casa d’Italia è salva: la raccolta fondi di 3 milioni è andata a buon fine, grazie anche al contributo decisivo della famiglia Saputo. Come opera-simbolo dello sforzo comunitario, per l’occasione è stata svelata una “piramide” realizzata dall’azienda “Click affiche”, ma ideata dall’Architetto Guglielmo D’Onofrio. La piramide, affissa alla parete del primo piano di fronte al Muro della Memoria, riporta i nomi dei donatori con i relativi contributi, al vertice della quale si trova la Fondazione Mirella & Lino Saputo, che ha donato un milione di dollari.

“Il design scelto per la targa commemorativa – ci ha spiegato l’Architetto D’Onofrio – è un’ottima rappresentazione grafica della forza degli italiani quando lavorano insieme. La forza del triangolo o della piramide è testimoniata dalle strutture che sono ancora in piedi dopo 2.500 anni. La forma ben si presta a rappresentare ed apprezzare l’entità del contributo di ogni donatore e che ogni donatore fornisce una piastrella importante nell’integrità complessiva della struttura. Questa realtà ricorrente e fondamentale è espressa dallo stesso fatto che ha permesso di costruire la nostra CASA quasi 100 anni fa. Con contributi significativi di alcuni membri insieme ai contributi più piccoli di centesimi di altri membri. Questi ultimi altrettanto apprezzati perché la loro partecipazione è sentita, è proporzionale alle loro capacità”.

“Il processo per arrivare a questa forma generale e alle forme individuali di ogni piastrella ha origine dal programma. Il programma che ho ricevuto era un elenco di nomi e relative cifre di donazioni che variavano da 5.000$ a 1M$. Ho notato, non sorprendentemente, che c’erano molti nomi associati alle figure di base e sempre meno nomi man mano che le figure diventavano più grandi. La mia mente allenata a visualizzare graficamente ha immaginato lo sviluppo di una forma per questa targa come risultato di questa maggiore quantità di nomi che donano gli importi di base, fino a un singolo nome che dona l’importo più alto. La forma risultante è diventata poi ovvia: una PIRAMIDE. O più precisamente: un TRIANGOLO, visto che la targa sarà bidimensionale. Ho deciso di usare un triangolo equilatero, con tutti i lati e tutti gli angoli uguali, in modo da avere la massima perfezione ed equilibrio apparente. Il vantaggio della natura uguale è anche pratico, rendendo più facile la fabbricazione. Creando tessere regolari a forma di diamante, dal valore simbolico. Il design delle singole tessere per ogni singolo donatore è risultato dall’esecuzione di un offset parallelo di ciascun lato, che nell’incrocio ha prodotto diamanti di uguali dimensioni. La scelta dei colori e dei caratteri (stile delle lettere) – ha concluso D’onofrio – è stata ispirata dall’edificio art-deco”.

Un concetto ed un’esecuzione apprezzati e quindi approvati dai membri del cda della Casa d’Italia, presieduto da Gino Berretta, nel corso della presentazione che si è tenuta il 9 settembre 2021. Fino all’inaugurazione ufficiale dell’8 giugno scorso. Chapeau e Ad Maiora!

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