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L’appello: “Rompiamo i tabù sulla menopausa, allenarsi al piacere anche a 50 anni”

(Adnkronos) – Hanno vissuto l’era ‘Sex and the City’, imparando con le protagoniste della serie di fine anni ’90 a “parlare anche di temi come i sex toys”, e hanno assistito all’exploit di casi letterari come ‘Cinquanta sfumature di grigio’, che hanno aperto “a una sessualità alternativa, non più canonica”, imparando a coltivare anche “questo giardino segreto della sessualità”. Ma qual è la fotografia delle 50enni di oggi, e il loro rapporto con l’intimità? “Sono donne in linea generale attive. Rispetto a 30 anni fa, siamo in un’epoca in cui sono molto impegnate sul lavoro, nella famiglia, negli interessi personali. E’ difficile coniugarle con la fine della vita sessuale e dell’interesse verso questi aspetti. Sono donne che chiedono di più, e più propositive. Anche se i tabù esistono ancora e se ne parla ancora troppo poco, tendenzialmente si rivolgono più spesso al ginecologo se dopo la menopausa hanno avuto un calo del desiderio o se i rapporti sono dolorosi. Hanno davanti un’aspettativa di vita di almeno 30-35 anni, ed è giusto riuscire a intervenire dove c’è necessità e bisogno”. A tracciare il quadro è Roberta Rossi, sessuologa e presidente della Federazione italiana di sessuologia scientifica, interpellata dall’Adnkronos Salute a margine dell’evento ‘Magari Sex Passion’ che si è tenuto al teatro Elfo Puccini di Milano. 

Durante l’appuntamento dedicato alle donne intorno ai 50 anni, organizzato dal portale femminile ‘VediamociChiara’ con il contributo non condizionante di Shionogi, per affrontare con esperti temi come la menopausa, la sessualità e le problematiche legate al calo del desiderio, si è parlato proprio di retaggi del passato che restano ancora da superare. E della possibilità di “non considerare alcuni problemi che possono presentarsi come un destino ineluttabile”. Il messaggio è: allenarsi al piacere si può, anche a 50 anni. Per gli esperti è bene conoscere che cosa si intende per menopausa e quali disturbi comporta. È il periodo nel quale le ovaie cessano la loro attività e, di conseguenza, la produzione di ormoni estrogeni e progestinici. “La carenza estrogenica può causare dolore e secchezza vaginale, ma anche disturbi del sonno e dell’umore”, segnalano gli specialisti, ginecologi, sessuologi, fisioterapisti esperti di pavimento pelvico, intervenuti oggi davanti a un pubblico di oltre 500 donne over 50 e altre 2mila collegate in streaming.  

Di frequente, analizzano, il calo dell’interesse nei confronti del sesso è associato alla riduzione dei livelli di testosterone, l’ormone che viene prodotto in modo naturale sia dalle ovaie sia dalle ghiandole surrenali. Come affrontarlo? “Parliamo di una delle difficoltà maggiormente riportata dalle donne in questa fase di vita, insieme al dolore nei rapporti che in qualche modo può influire anche sul desiderio stesso – analizza Rossi – Il calo del desiderio sessuale è dovuto ai diversi cambiamenti che si verificano, ormonali, fisici, individuali e di coppia, e affrontarlo presuppone quindi che si prendano in considerazione questi cambiamenti e si aiuti la donna a non considerare ineluttabile questo calo. Si può intervenire con farmaci o integratori, si può lavorare sui cambiamenti del corpo per renderli maggiormente accettabili, si può lavorare sulla coppia per far comprendere che la menopausa non è la fine della sessualità, che possono essere scoperti anche modi nuovi per vivere l’intimità e permettersi di godere della sessualità anche in questa fase, scevra tra l’altro della preoccupazione contraccettiva, e buttando un occhio anche alla salute sessuale del partner”.  

Sicuramente vanno superati tabù e ostacoli a parlarne. Dati Censis di qualche anno fa hanno rilevato che 7 donne su 10 per esempio fingono l’orgasmo, citano gli esperti. “Noi abbiamo chiesto perché nell’ambito di una ricerca su un campione di oltre 1.200 donne italiane (interamente pubblicata sul libro ‘Il piacere al femminile’) e la maggior parte ha risposto: ‘per non deludere il partner'”, spiega il ginecologo, psicoterapeuta e sessuologo clinico, Roberto Bernorio. C’è “un tentativo di adeguarsi alle aspettative dei partner che spesso ignorano il funzionamento della sessualità femminile”, osserva. Parlarne è il primo passo per risolvere i problemi, analizzano gli esperti.  

Esistono una serie di regole per ritrovare il piacere e l’intesa. Tra gli alleati la ‘Sex Gym’, ginnastica per il sesso che trae ispirazione dai celebri esercizi di Kegel, ideati dal ginecologo statunitense Arnold Kegel con l’obiettivo di esercitare la muscolatura del pavimento pelvico (che sostiene utero, uretra, vescica e retto). Rendere più elastica la muscolatura servirà a contrastare il cedimento dei tessuti, che a partire dai trent’anni può verificarsi per fattori vari (gravidanza, obesità, menopausa) e a migliorare anche la percezione del piacere femminile, incluso per riflesso quello maschile.  

Ne parla Carla Cantiani, fisioterapista esperta di pavimento pelvico e muscoli femminili, e spiega che una parte di donne può confrontarsi con problemi di ipotono, quindi un rilassamento dei muscoli, un’altra parte invece può soffrire di dolore pelvico e ipertono, di eccessivo aumento di tono nella muscolatura della donna. “Ma quante ne sono consapevoli? E quante ne hanno parlato con un medico?”, chiede l’esperta, che segnala come l’impatto di queste problematiche sia sottostimato. Cantiani illustra anche alcuni semplici allenamenti da svolgere quotidianamente per migliorare il piacere di coppia. “Per la donna ipotonica – indica la fisioterapista – utilizzando la posizione seduta, immaginare di essere sedute su di un vassoio di ciliegie rosse e provare a prenderne una alla volta con la vulva e mangiarla; per la donna con ipertono lo stesso esercizio, ma focalizzando l’attenzione sul lasciare cadere il nocciolo della ciliegia nella ciotola”.  

“Anche la classe medica deve imparare a parlare con le donne della sessualità – conclude Bernorio – La menopausa non è un destino, può produrre dei problemi che sono gestibili con un’adeguata terapia medica. Il dolore è presente almeno in una donna su 3. Oggi le donne finalmente hanno il coraggio di dirlo. E’ un problema che non può essere sottovalutato. I farmaci li abbiamo, usiamoli. Abbiamo dalle terapie classiche sostitutive ormonali a terapie più nuove come un farmaco in grado di agire per risolvere il problema genitale senza agire sul seno”.  

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